Gli scrittori della porta accanto

Intervista al lit-blogger: un (altro) caffè con Emma Fenu


Oggi, torna con noi Emma Fenu, scrittrice e blogger di successo. Nella sua precedente intervista abbiamo conosciuto una donna incredibile, molto sensibile e attenta a tutte le problematiche dell’universo femminile, una viaggiatrice, una cittadina del mondo che si sente a suo agio ovunque riesca a ricreare casa. Oggi, mi piacerebbe approfondire la conoscenza delle sue molteplici predisposizioni, conoscerla meglio come blogger. Parliamo dunque delle sue collaborazioni più illustri, quella con Passione Lettura e per Libreriamo.

Ciao Emma, bentornata nel nostro Caffè Letterario dedicato ai lit-blog. Passione Lettura è uno dei siti letterari più seguiti, di riferimento, creato da Gianluca Gentile. Com’è nata la tua collaborazione per questo sito? Di che cosa ti occupi precisamente?
Grazie Stefania, sono felicissima di essere ancora ospite di questo accogliente Caffè Letterario e di poter scambiare due chiacchiere con te. Non proprio due, ad essere onesta… io amo le parole e loro, approfittando della mia indulgenza, mi sfuggono, prepotenti ed indomite!
Cominciamo da Passione Lettura, dunque. Circa un anno e mezzo fa ebbe inizio la mia avventura nel sito ideato da Gianluca Gentile: un ragazzo giovane, ma competente e maturo, sprizzante talento ed entusiasmo. Siamo complementari, perché lui si occupa di aspetti tecnici e io sono quella con la testa fra le nuvole di carta.

Io recensisco libri e intervisto, sia autori rinomati che emergenti; propongo iniziative che favoriscano l’interazione fra i lettori e gli scrittori; amministro il rispettivo gruppo facebook, che è uno spazio dove libertà, rispetto e curiosità intellettuale sono perseguite quotidianamente; coordino lo staff dei recensionisti, occupandomi soprattutto delle nuove leve.
Ne approfitto per raccontarvi il clima che si respira “dietro le quinte”: le persone che compongono lo staff sono estremamente valide e preparate e, se pur diverse per età, inclinazioni ed esperienze maturate, sono tutte dotate di grandi capacità di collaborazione e coesione.



Parlaci un po’ del tuo prezioso corso di scrittura creativa, per favore. È stata una tua iniziativa o ti è stato chiesto, data la tua preparazione in merito? In che cosa consiste? A chi si rivolge? A chi lo consigli?
Il corso di scrittura creativa è un’idea di Gianluca che mi ha coinvolto senza sforzo alcuno, come potete ben immaginare, poiché ho sentito tale progetto subito mio, iniziando, in primis, a stilare dei brevi manuali disponibili in ebook.
Esso può definirsi come una sorta di “tutoraggio” che io e Rosaria Andrisani, la mia collega, offriamo sia a chi vuole iniziare a scrivere, sia a chi già ha messo le proprie idee nero su bianco, ma vuole mettersi alla prova e, tramite, il confronto, crescere ulteriormente.
Non si tratta di un servizio di editing: ci proponiamo di motivare, coltivare ed incentivare il talento peculiare di ciascuno, offrendo spunti di riflessione, suggerendo tecniche narrative nelle quali cimentarsi e mettendo in luce eventuali lacune grammaticali e sintattiche.
Lo consiglio a chiunque ami perdersi fra le pagine delle proprie parole, per se stesso o per il pubblico, e a chiunque desideri avere uno stimolo o un raffronto per esprimersi in uno dei modi più sublimi: la scrittura.

Uno dei tuoi impegni è anche la recensione di libri di autori emergenti e affermati. In base a cosa scegli i libri da recensire? Quali sono i generi letterari che preferisci? Se un libro non ti convince o urta la tua sensibilità per i contenuti, porti comunque a termine il tuo impegno o ti senti libera di non proseguire o rifiutarti di recensirlo?
Ho le mie preferenze, ossia i romanzi di formazione e storici e le storie al femminile. Ma non recensisco solo tali generi, anzi, sono stata piacevolmente sorpresa e arricchita da opere che esulavano dalle mie letture abituali.
Le mie recensioni sono solo positive, mai stroncature: mi limito ad incuriosire il lettore, svelando quasi nulla della trama, affinché, in tutta libertà, egli decida di valutare libro proposto. Non sono suggerimenti all’acquisto, ma occasioni per far conoscere un testo o per discutere in merito ad uno già molto noto, come nel caso di un classico.
Mi sento libera di non recensire e sono chiara con l’autore fin da subito.
Non mi sono mai sentita disturbata dai temi proposti, anche se molto forti, perché la vita ha mille sfumature, perfino quelle oscure degli abissi, ma, talvolta, non mi è parso corretto consigliare ai lettori libri con un novero troppo alto di refusi, che offuscano, purtroppo, il talento dello scrittore. In quest’ultimo caso ho consigliato, privatamente, di ricorrere ad una revisione del testo, senza l’intento di mortificare, ma spiegando, umilmente, che occuparsi dell’editing non è ammissione di incapacità, ma coscienza dell’importanza della propria opera, che merita il massimo della cura. Ovviamente non propongo di rivolgersi a me come editor, è un suggerimento generoso e spassionato.
Ad essere sincera, tuttavia, la scelta di non recensire la ho operata, forse, tre volte. Infatti stabilisco, fin da subito, un feeling meraviglioso con lo scrittore e il libro, conscia del privilegio del mio lavoro e consapevole che una svista la si ritrova, talvolta, anche in testi editi da Case Editrici prestigiose.

Per Passione Lettura, come dicevi, conduci anche interviste agli autori emergenti, sempre dimostrando sensibilità e discrezione. Che valore conferisci alle interviste? Pensi sia utile o addirittura doveroso farsi conoscere al di là del proprio libro? Leggi sempre il libro dell’autore prima di intervistarlo? Cosa cerchi di mettere in evidenza, a cosa mirano le tue domande?
Le interviste sono come l’inizio di un concerto: due voci si incontrano e duettano ed invitano gli altri ad unirsi, creando un coro eterogeneo. Non è importante conoscere la vita di uno scrittore a priori, a meno che non si tratti di Manzoni o di suoi pari, ma lo diventa se essa è premessa all’opera, determinandone scelte e percorsi letterari.
Rispetto la scelta di chi offre al pubblico solo il proprio libro, che sappiamo essere dotato di vita propria, ma anche il coraggio di chi, per amore di un ideale, si mette a nudo.
Leggo sempre il libro, o molti stralci di esso, inclusi incipit ed epilogo, prima di procedere con un’intervista, anche se le mie domande non mirano mai troppo al testo e alla trama, ma a ciò che resta impigliato fra le righe, in attesa di avere voce.



Voltiamo pagina e chiacchieriamo un po’ di Libreriamo. Com’è nata questa collaborazione, di cosa ti occupi in questo caso?
La bellissima collaborazione con Libreriamo è nata nel corso di una telefonata con Salvatore Galeone, che ha mostrato estremo interesse verso le mie proposte. Sono una dei blogger dello staff, ho uno spazio privato in cui raccontare e raccontarmi, settimanalmente o quasi.

Pensieri e parole in valigia” è, per ovvi motivi, un titolo che mi affascina e mi commuove. Hai scelto tu di occuparti di argomenti inerenti al viaggio, o i luoghi lontani, o ti è stato chiesto, dato il tuo stato di espatriata in Danimarca e, precedentemente, in Medio Oriente?
Il titolo è stata una mia idea, così come l’intera impronta del blog.
La vita è un viaggio, in tutte le accezioni possibili, non sono in luoghi fisici, ma anche in quelli invisibili, se pur ossimoricamente tangibili, dell’immaginazione e del ricordo. La valigia rappresenta quello che ci portiamo dietro: talvolta inutili zavorre, ma, più spesso, esperienze, letture, emozioni.
I post del blog prendono avvio da fatti personali, anche di quotidianità, e terminano in una recensione che amo definire “atipica”, in quanto proposta e costruita attraverso il mio personale prisma ermeneutico.

Hai conseguito una laurea in Lettere e Filosofia, un dottorato in Storia delle Arti e ti occupi di Iconografia, e questo si riflette nell’estrema competenza con cui tocchi temi storici, artistici ma anche nelle analisi approfondite degli aspetti psicologici e della simbologia di libri di autori famosi. Quando ti sei accorta di questa tua particolare attitudine/interesse?
Durante il triennio di dottorato ho trascorso ore su ore a “caccia di simboli” celati: emblemi arcani che squarciassero il velo del non espresso e che, attraverso il contesto storico dal quale non possono e devono essere avulsi, potessero, tuttavia, rivelarci chi siamo diventati, quali figli concepiti in ventri di “modelli” e “archetipi”.
Tale iter di formazione ha cambiato la mia interazione non solo con l’arte figurativa, ma anche con la letteratura. La mia “caccia di simboli”, dunque, è sempre aperta, e non miete vittime, ma porta alla luce ciò che era già vivo nell’ombra.

Concludiamo, anche se a malincuore, questa piacevole chiacchierata alla scoperta della vita multi sfaccettata di Emma, con una carrellata su tutte le tue altre collaborazioni e interessi che ti caratterizzano. So che scrivi articoli per Cose belle Magazine...
Concludiamo anche per non far annegare i lettori, sprovvisti di salvagente, nel mio fiume di parole, idee e progetti! Sì, sono anche nello staff di Cose belle Magazine, in qualità di inviata in Danimarca e, in generale, nelle terre del nord Europa. La mia rubrica è una sorta di diario di viaggio, ricco di suggerimenti e corredato di fotografie, condotto con lo stupore della scoperta, la meraviglia delle “prime volte” e lo sguardo, estraneo ma curioso, dell’espatriata.
Il team è composto da moltissimi membri e si respira un’atmosfera frizzante e originale, attenta ad un mondo in evoluzione rapida e perenne che non cessa, tuttavia, di regalarci infinite cose belle da guardare, toccare, gustare, annusare e ascoltare, con il corpo e con l’anima.

Grazie per essere stata con noi, Emma. A nome de “Gli scrittori della porta accanto” ti faccio tanti in bocca al lupo per i tuoi progetti futuri e attendiamo con ansia di conoscerti come scrittrice.
Grazie infinite anche a te, Stefania. Farò, volentieri, ritorno qui accompagnata dal mio primo romanzo, che è una sintesi di me in qualità di amante della letteratura e dell’arte, ma, in modo particolare, di Donna.




Interviste ai protagonisti della blogosfera letteraria. 
Se hai un lit-blog, un sito o una pagina FB che parla di libri, contattaci Contattaci per un'intervista personalizzata. 





Stefania Bergo
Non ho mai avuto i piedi per terra e non sono mai stata cauta. Sono istintiva, impulsiva, passionale, testarda, sensibile. Scrivo libri, insegno, progetto ospedali e creo siti web. Mia figlia è tutto il mio mondo. Adoro viaggiare, ne ho bisogno. Potrei definirmi una zingara felice. Il mio secondo amore è l'Africa, quella che ho avuto la fortuna di conoscere e di cui racconto nel mio libro.
Con la mia valigia gialla, 0111Edizioni.



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Il webmagazine degli scrittori indipendenti.
2 commenti
  1. Grazie, Stefania, per questo nuovo "spaccato" della nostra cara Emma. Un'intervista interessante per due donne che hanno molto da raccontare.

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    Risposte
    1. Grazie a te, Chiara!
      E' sempre un piacere intervistare Emma, conoscerla, chiacchierare con lei anche a distanza... ad ogni domanda si scopre qualcosa di più e, è incredibile, più cose si svelano di lei, più mi piace! ^_^

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