Gli scrittori della porta accanto

Recensione: Mi hanno fatto sedere qui, di Francesca Cuzzocrea

La storia di Francesca è triste come la pioggia, delicata come una nuvola, spaventosa come un temporale.
La storia di Francesca ha il suo arcobaleno di colori e sorrisi.

“Volti e persone diventano friabili come ricordi.”

Cosa significa non essere più se stessi, perdere la cognizione del tempo, confondere i volti e non essere più padrone di azioni e parole? Andare lentamente alla deriva, a tratti consci della sofferenza che questa malattia, la demenza senile, provocherà non solo a noi stessi ma anche, soprattutto forse, alle persone che ci amano.
Il bozzolo vuoto di una farfalla che è volata via, senza ricordare quanto è bella.

“Mi presento: sono Adele. O almeno, quello che rimane di lei. Sono un piccolo sussurro della sua coscienza, nascosta in un angolo sempre più buio della sua memoria.”

L’autrice ha contrapposto con sensibilità e dignità il disagio e il rifiuto di Adele, la protagonista, alla rabbia e la frustrazione delle sue figlie davanti all’impotenza di aiutarla, all’accettazione di una via senza ritorno.
Accanto alla tragedia che si abbatte su quella che fino a poco tempo prima era una famiglia felice si affaccia una visione commovente, a tratti garbatamente umoristica della quotidianità nella casa di riposo.
In quel luogo, che per molti è soltanto un ammasso di anziani dei quali rimane poco più di niente, diventa teatro di voci e pensieri di coloro che credono di essere tornati giovani e nella più totale ingenuità e freschezza vivono il susseguirsi di giornate una uguale all’altra, che per loro ricominciano ogni paio d’ore, protetti dalla loro stessa condizione.

“Mi guardo intorno… che strano… ci sono questi vecchietti che vengono imboccati come bambini… o forse sono bambini? Guarda quella! Ha tutta la bocca sporca di sugo! Ma pensa te… che gente strana…”

Può nascere un sorriso davanti a tanta sofferenza? Nel rispetto di quelle persone, vittime di una patologia tanto aggressiva e nella consapevolezza che sorridiamo della loro genuinità e nel ricordo di ciò che erano.
Per stargli accanto non bastano coraggio e pazienza, il nostro cuore deve essere leggero, come il loro.






“Mi presento: sono Adele. 
O almeno, quello che rimane di lei. 
Sono un piccolo sussurro della sua coscienza, nascosta in un angolo sempre più buio della sua memoria… 
La mia voce è sempre più sottile, ma finché esisterò racconterò di me. 
Penso, dunque esisto. 
Ancora.”

È in questo modo che la protagonista del romanzo, Adele, ci introduce nella sua realtà alterata dalla demenza senile, di cui soffre. 

Con lei e le sue due figlie percorreremo il tortuoso cammino della malattia, che segnerà in modo indelebile le loro vite e i loro rapporti famigliari.





di Francesca Cuzzocrea | Lettere Animate Editore | Mainstream  
ISBN 9788868825744 | ebook 1,99€ Amazon 


Francesca Gnemmi


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