Gli scrittori della porta accanto

Anteprima: Alessio Del Debbio racconta "Anime contro", nell'intervista di Elena G. Santoro

ANIME CONTRO 
di Alessio Del Debbio | Sito webBlog  
Cinquemarzo Edizioni
Young Adults
ISBN 978-88-6970-039-2
cartaceo 10,00€ Ibs 

È Natale e in una Viareggio addobbata a festa si incrociano le storie e le emozioni di quattro ragazzi in bilico tra adolescenza e età adulta, quattro anime in cerca del loro posto nel mondo. Jonathan, l’amico che tutti vorrebbero e che teme di non poter essere niente più di quello che gli altri si aspettano da lui; Francesca, saggia e riflessiva, schiava di un doloroso passato da cui non riesce a liberarsi; Leonardo, il grande correttore, costretto a reggere sulle sue giovani spalle il peso di una famiglia che non funziona, e Veronica, solare e pasticciona, innamorata della vita e di un sogno d’amore.
Quattro storie che si intrecciano, si influenzano, si sostengono l’un l’altra, tra incontri e feste al bar del gruppo, l’amato “Delafia”, amori non corrisposti e sogni per un futuro incerto. “Anime contro” sono loro, i ragazzi di oggi, contro se stessi e contro la vita, che a volte non è come l’avevano immaginata. Ma non per questo hanno deciso di rinunciare a credere o a lottare.


Raccontaci qualcosa di te: chi è Alessio Del Debbio nella vita di tutti i giorni?
Al momento uno dei tanti laureati disoccupati italiani, con la speranza, ovviamente, di non rimanerlo per molto. Approfitto di questo maggior tempo libero per scrivere, soprattutto racconti e romanzi young adults e fantasy. Mi piace molto leggere e mi reputo un lettore forte, dato che leggo un libro alla settimana, in particolare fantasy, romanzi storici e d’avventura. I miei autori preferiti sono Tolkien, George Martin e la Zimmer Bradley per la letteratura fantastica internazionale, Luca Tarenzi e Cecilia Randall per gli autori italiani. Sono un appassionato di serie tv (anzi, sono un gran fanatico, e alquanto disperato perché seguirle tutte è davvero un gran casino!), dei Cavalieri dello Zodiaco e dei film apocalittici. Infine adoro viaggiare.

Questo è il primo romanzo che pubblichi?
No, il primo romanzo è stato “Oltre le nuvole – storie di amici”, edito nel 2010, ambientato nello stesso universo narrativo di “Anime contro”, ma successivamente. Racconta le vicende del solito gruppo di amici ma espanse in un periodo più ampio, con più sottotrame e con il ruolo di Jonathan come protagonista: è attraverso i suoi occhi, e anche il suo cuore, che il lettore di “Oltre le nuvole” vede il mondo.

Veniamo al libro, “Anime Contro”. Com’è nata l’idea?
L’idea è nata proprio dal romanzo precedente, “Oltre le nuvole”, ai cui personaggi sono molto affezionato, tanto che ho già scritto anche un seguito (ambientato all’università) che uscirà a fine 2015. “Oltre le nuvole” è un romanzo per adolescenti e, durante gli incontri in alcune scuole e con alcune classi che lo hanno letto, ho incontrato da parte dei ragazzi interesse e simpatia verso vicende simili a quelle della loro vita. Purtroppo però la “mole” di 400 pagine aveva scoraggiato alcuni di loro, così, parlandone con un insegnante, nacque l’idea di raccontare una nuova avventura ma più breve, più veloce, in modo da rendere il testo fruibile anche per i lettori meno forti. Ed è nato “Anime contro”, prequel di “Oltre le nuvole”, un romanzo breve (di 150 pagine), autonomo e leggibile anche da chi non conosce il precedente volume.

È un young adults, i protagonisti sono quattro ragazzi “in bilico tra adolescenza ed età adulta”. Ce li presenti e ci anticipi la loro storia?
I protagonisti sono quattro, che sono anche i punti di vista che si alternano nel romanzo. Jonathan è l’anima del gruppo, l’amico che tutti vorremmo nelle nostre vite. Bello e conscio di essere, a volte è un farfallone, soprattutto con le ragazze, e ama essere al centro delle situazioni. Al tempo stesso ha un cuore d’oro e per un amico rischierebbe la sua stessa vita, soprattutto per Leo e Frà, per cui quasi si sente responsabile, soffrendo assieme a loro dei turbamenti delle loro vite. In questo momento la sua vita è anche troppo perfetta e lui, diciottenne con poca voglia di studiare e tanta di vivere, si sente stretto nei panni dell’amico perfetto, del fidanzato modello e del figlio beneducato di una famiglia borghese, iniziando a desiderare altro, desiderare di andare avanti, altrove, incapace però di capire cosa sia questo altrove a cui tendere.
Francesca, migliore amica di Jonathan dai tempi delle medie, è saggia e riflessiva, una studentessa modello, che maschera dietro una facciata di ordine i turbamenti di un cuore spezzato, vittima di ricordi che non riesce a confinare nel passato. Soprattutto adesso, all’approssimarsi del Natale (periodo che un tempo la rendeva felice e che ora invece odia, e odia il fatto di odiarlo), quando i fantasmi del passato le fanno visita più spesso. Si affida a Jonathan, confida in lui, certa che soltanto al suo fianco, stretta mano nella sua mano, possa trovare la forza di andare avanti. E cercando di capire perché, ogni volta in cui lui le stringe la mano, il suo cuore smette di battere.
Veronica, ciclonica trottola dagli occhi azzurri, è la migliore amica di Francesca e cerca sempre di trascinarla in qualche pazza avventura, quasi sempre in cerca di ragazzi. In famiglia non si trova bene, con i genitori che non fanno che lodare le virtù del primogenito e ricordarle di essere nata soltanto per sbaglio, ma lei la sua famiglia ce l’ha: è rappresentata da Francesca, da Jonathan e, anche se le pesa ammetterlo, da Leo, con cui non ha mai legato. È una Cenerentola moderna, in cerca della sua favola e soprattutto del suo principe azzurro; ma, per averlo, non è disposta a rinunciare a se stessa.
Leonardo, infine, migliore amico di Jonathan, è arrivato in classe dell’amico in terza superiore, dopo aver lasciato Milano e una vita che per la sua famiglia era giunta a un doloroso punto di svolta. Vive con la sorella minore e la madre, psicologicamente instabile, combattendo ogni mese contro il ritardo degli assegni familiari di un padre assente. È colmo di rabbia, Leo, ma anche di tanta forza, responsabilità e la volontà di dare un futuro a sua madre e a Luna, anche se a volte, travolto da un presente in cui si è ritrovato adulto troppo in fretta, crolla impotente tra le braccia di Jonathan.

Che tipo di lettori ambisci a conquistare? Solo i giovani oppure anche i diversamente giovani?
Di certo, mi piacerebbe che tutti leggessero “Anime contro”, a qualunque età, e ritrovassero qualcosa di sé, magari l’incrollabile fiducia nel futuro di Vero, la fede nell’amicizia di Jonathan o lo stoicismo di Leo, anche se, molto più realisticamente, mi rendo conto che è una vicenda che interessa prevalentemente gli adolescenti, che magari possono ritrovarsi nelle emozioni di Jonathan e dei suoi amici.

Quanto ti ha coinvolto intimamente la stesura di questo romanzo? C’è qualcosa di autobiografico?
Non precisamente autobiografico. Come per “Oltre le nuvole”, mi sono divertito a recuperare aspetti (fisici, caratteriali, biografici) della vita di persone che conosco, o persone che ho incontrato anche soltanto una volta ma che mi hanno colpito, lasciandomi qualcosa, e li ho rimescolati, creando dei personaggi letterari, autonomi e indipendenti, privi di una reale controparte. Anche se, ammetto, una stilla di me c’è in tutti loro, soprattutto in Francesca (anche lei, infatti, tiene un diario in cui racconta le storie dei suoi amici, con l’idea di farne poi un libro).

Per scrivere questo libro hai dovuto svolgere delle ricerche?
Non particolarmente. L’ambientazione è Viareggio, città in cui vivo e che conosco bene. Il tempo è l’inizio del Ventunesimo Secolo. Le ricerche principali le ho svolte dentro l’animo dei personaggi, cercando di capire come avrebbero reagito in determinate situazioni, cosa avrebbero provato soprattutto.

C’è qualche messaggio particolare che speri di comunicare attraverso questo romanzo?
Ci sono tanti messaggi che vorrei lasciare, ma preferisco che a farlo siano i personaggi. Il bello dei libri è che ognuno trova sempre qualcosa per sé, in una frase, in una scena, in un personaggio in cui si identifica, e lascio che ogni lettore ritrovi se stesso. Di sicuro, essendo un romanzo per ragazzi, vorrei preparare loro alla vita reale, quella che li aspetta fuori dai banchi di scuola, che non è, ahimè, tutta rose e fiori, e che forse tanti loro sogni non si avvereranno. Ciononostante vale la pena di combattere per tutti loro, anche e soprattutto per quelli più difficili e improbabili, con la stessa fede con cui Jonny e Leo combattono le loro battaglie, sostenendosi a vicenda e credendo gli uni negli altri.

Il finale chi l’ha deciso? Tu o i tuoi personaggi?
Il finale era praticamente già deciso, essendo “Anime contro”, come dicevo sopra, ambientato prima di “Oltre le nuvole”. Al tempo stesso è un finale aperto, dato che non si tratta di un’avventura o di una ricerca storica che giunge a compimento, ma di uno spaccato di vita e la vita è sempre in movimento, ogni giorno, anche quando tutto sembra fermo attorno a noi, e rinchiuderla in limiti prestabiliti è impossibile. Così, a un certo punto, ho chiuso le sottotrame dei quattro protagonisti e li ho lasciati all’inizio di un nuovo viaggio, che, chi vuole, potrà seguire leggendo il precedente (editorialmente parlando) libro “Oltre le nuvole”.

Grazie per essere stato con noi, Alessio. In bocca al lupo per i tuoi progetti futuri.
Grazie a voi per l’ospitalità!


Elena Genero Santoro
Ama viaggiare e conoscere persone che vivono in altri Paesi. Lettrice feroce e onnivora, scrive da quando aveva quattordici anni.
Perché ne sono innamorata, Montag
L’occasione di una vita, ebook Lettere Animate
Un errore di gioventù, 0111 Edizioni
Gli Angeli del Bar di Fronte, 0111 Edizioni.
Il tesoro dentro, 0111 Edizioni.



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