Gli scrittori della porta accanto

Intervista all'autore emergente: un caffè con Alessio Vincenti

Oggi il nostro caffè letterario è ben lieto di presentarvi un volto nuovo della letteratura italiana: è con noi Alessio Vincenti.Conosciamolo meglio!

Ciao Alessio, e grazie per avermi concesso questa intervista. Per rompere il ghiaccio, visto che ci troviamo in un caffè letterario virtuale, permettimi di offrirti virtualmente un caffè, un the, una tisana, una bibita fresca o…  cosa preferisci?
Ciao Silvia e grazie a te della possibilità di parlare un po’ del libro e di me. Spero di non essere banale, ma accetto volentieri un semplice caffé!

Bene ora che abbiamo rotto il ghiaccio raccontami qualcosa di te. Chi è Alessio nella vita di tutti i giorni?
Sono molte cose, come tutti. Sono un padre, e già questo è di per sé un impegno per la vita, sicuramente il più difficile. Sono un cuoco, per professione e per passione. Sono uno sportivo solo per passione, viste le limitate capacità di cui la natura mi ha dotato. Sono un appassionato di videoediting, un insegnante, un bassista… Insomma, come ognuno di noi sono la somma di molte cose, e credo che sia questa somma a definirci e a definire il risultato di ciò che facciamo. Scusami, troppa filosofia spicciola per la prima domanda!

No, anzi, puoi spiegarti meglio?
Certo. Intendo dire che la qualità di ciò che crei, in generale, è dettata non solo dal tuo talento innato (o assenza dello stesso) in quel campo, ma anche dalla sommatoria delle esperienze di vita in generale. Parlando di libri, io non sarei lo scrittore che sono, nel bene o nel male, senza tutte le esperienze che ho avuto, senza i miei 44 anni, senza i miei errori… Mi hanno sempre lasciato perplesso gli enfant prodige.

Come è nata la tua passione per la scrittura? Ci sono autori classici o molto noti che credi abbiamo influenzato, in qualche modo, il tuo stile?
La passione per la scrittura è un’estensione della passione che ho per la lettura. Leggo molto, ho iniziato a 5 anni e non mi sono più fermato. La mia libreria ormai contiene centinaia di volumi, e mia moglie sempre più insistentemente cerca di convertirmi all’ebook…
A essere sinceri, di storie in testa me ne girano da sempre, non saprei dirti quando una di esse mi ha convinto a lasciarla uscire da lì ed essere trasformata in lettere. È stato tutto abbastanza naturale, quando ebbi la storia chiara dalla prima parola a quella finale mi misi davanti alla tastiera e iniziai.
Riguardo al mio stile, ammesso che ne abbia uno dopo un solo libro, direi che è influenzato da moltissimi scrittori, e non solo quelli del genere di cui scrivo. Mi sono ritrovato a leggere libri di generi che non avrei mai preso in considerazione solo per la qualità della scrittura e a odiarne altri, fortemente voluti, per la stessa ragione. Davvero, non saprei farti nomi che hanno influenzato lo stile in sé.

Quali sono i generi letterari che preferisci leggere e quali, invece, preferisci scrivere?
Il Fantasy in entrambi i casi, naturalmente. Come dicevo prima, non sono monomaniacale e leggo un po’ di tutto, ma devo ammettere che nessun altro genere ha su di me la stessa presa. Amo le storie lunghe, le saghe infinite di decine di libri e decine di migliaia di pagine, sono al limite del masochismo letterario! Prediligo il filone epic fantasy, e ritengo quasi impossibile sviluppare una certa “epicità” in poche centinaia di pagine. Potrei nominare Ursula K. LeGuin come esempio di qualcuno che ce l’ha fatta: in tre libretti, poco più di 500 pagine, ha scritto una pietra miliare del genere, il Ciclo di Earthsea. Ma sono casi rari. Semmai è vero il contrario, e cioè spesso mi capita di vedere mascherati per falsa “epicità” tre o quattro libri inutili all’interno di una saga solo per una questione di vendite. Gli anglosassoni lo chiamano “mungere la mucca”, e noto che avviene spesso anche da noi…

Per un esordiente il percorso da seguire prima di giungere all’ambito traguardo della pubblicazione non è affatto semplice, talvolta può rivelarsi tortuoso e complicato: come sei approdato alla tua pubblicazione? Raccontaci la tua esperienza.
A essere del tutto sinceri io non posso lamentarmi molto del percorso fatto. Non ho passato anni e anni di ingiusti rifiuti né posso piangere per le terribili angherie da parte degli editori. Il mio libro in effetto ha ricevuto la possibilità di essere pubblicato per ben due volte nell’arco di un anno. La prima casa editrice ha avuto un comportamento non proprio corretto e ho quasi rischiato di “bruciare” il manoscritto, poi però sono approdato alla 0111. Non senza qualche ostacolo, certo, ma non posso che considerarmi fortunato. O forse non è solo fortuna…
Vedi, quando decisi che avrei fatto il primo tentativo con le case editrici e tralasciai la strada dell’autopubblicazione (strada che non disdegno né sottovaluto assolutamente), era necessario che capissi qualcosa sul mondo dell’editoria. Spero di non essere visto come un eversivo, ma quello che ho capito è che la causa delle pubblicazioni a pagamento, della poca serietà di alcune case editrici, dei rifiuti e di tutto quello di cui gli scrittori si lamentano sono degli scrittori stessi. Un mercato non si autoalimenta, se non ci fossero schiere di scrittori pronti a pagare per vedersi pubblicati non esisterebbe il fenomeno della Vanity Press. Il mandato che mi detti quindi fu semplice: farlo in maniera “moralmente onesta" con me stesso o non farlo per niente. Probabilmente questo approccio mi ha fatto risparmiare molto in termini di tempo e, credo, di denaro.

La pubblicazione del proprio libro o ebook  è il sogno nel cassetto di tutti gli esordienti. Poi finalmente il sogno è diventato realtà:ora cosa ti aspetti? Lo vedi come un obiettivo raggiunto o come un punto di partenza per nuovi progetti?
Beh, sono uno scrittore di Fantasy, naturalmente questo è solo il punto di partenza! La storia è appena iniziata e ho molto da scrivere ancora, spero che i lettori condividano il mio entusiasmo. Per quanto riguarda le aspettative, vorrei risponderti con un parallelo sportivo che ha cambiato il mio modo di vedere molti aspetti della vita, compreso naturalmente lo scrivere e, beh, lo sport.
Fu chiesto a una nota surfer quale fosse secondo lei il miglior atleta in quel momento. Lei rispose che il miglior surfer del mondo era quello che in quel momento si stava divertendo di più.
Scrivo perché mi piace e mi diverte, cerco di farlo al meglio e non sono mai contento al 100% del risultato, ma allo stesso tempo cerco di non prendermi mai troppo sul serio e di rimanere in contatto con la realtà. Credo sia questo il motivo per cui le varie critiche non hanno distrutto il mio ego, solitamente piuttosto ingombrante…

Raccontami in breve la trama, anche se ce ne hai già parleto dettagliatamente nell'anteprima di Elena G. Santoro...
Una giovane ragazza dotata di un grande potere che non sa gestire deve affrontare l’Oscuro Signore del Male che… No ok, sto scherzando!
Ho sempre detto che la parte più difficile da scrivere del libro è stata la sinossi, ho serie difficoltà a spiegarne la trama in poche righe. Devi sapere che non ho mai visto Il Primo Sigillo come “un” libro, ma come i primi tre capitoli del “LIBRO”. E infatti il seguito, che sto scrivendo, inizia dal capito quarto. Spiegare quindi di cosa parla è come dover fare la sinossi a un solo capitolo di uno scritto, ma ci provo:
Gaian è un mondo parallelo al nostro in cui stanno per accadere una serie di eventi che lo sconvolgeranno. Il passato è stato volutamente eliminato dalla conoscenza collettiva tramite secoli di manipolazioni, e i protagonisti saranno spettatori e causa degli eventi messi in moto. Dovranno iniziare a vedere il loro mondo con occhi diversi per poterlo difendere, dovranno superare confini che ritenevano proibiti per conoscere la vera minaccia e affrontarla. E il lettore scoprirà tutto tramite i loro punti di vista.

Sembra interessante. Puoi dirci perché un lettore che non conosce il Fantasy dovrebbe comprarlo e perché invece dovrebbe farlo un appassionato del genere?
Per arricchirmi, naturalmente! Seriamente, come ben sai i primi lettori (e si spera non gli unici…) di un esordiente sono amici e parenti, inutile negarlo. Questo è però un vantaggio, ti dà modo, se le critiche ci sono e sono per quanto possibile obiettive, di valutare aspetti del libro che non potevi conoscere. Chi volesse leggere Il Primo Sigillo digiuno di Fantasy lo troverà uno scritto scorrevole e descrittivo, ma che non ha gli stilemi del genere così come è conosciuto in Italia. Niente fatine o maghetti ma un tenore maturo e una storia complessa senza essere pesante.
Gli appassionati del genere invece riconosceranno uno stile molto anglosassone ma con alcune differenze sostanziali e, spero, intriganti: nessuna profezia, nessun destino e nessuna divinità a guidare gli eventi. Il sistema per spezzare del Primo Sigillo, il centro stesso della trama, viene descritto come una “Condizione” anche se a prima vista ha tutto l’aspetto della classica profezia da libro fantasy. Su cosa sia una Condizione, rimando i lettori al secondo libro! E poi lei, la grande assente, la magia. In questo capitolo della saga infatti di essa non c’è traccia su Gaian, e quando comparirà posso garantire che non sarà il deus ex machina che risolve sempre tutto a costo zero come in molte storie. Insomma, spero di poter appassionare un po’ tutti i lettori.

La rivoluzione digitale e l’ e-book: cosa ne pensi di questo sistema innovativo di lettura, credi che rappresenti il futuro o è solo fumo negli occhi?
Sono sicuro che sia il futuro, ma credo che sia ancora un futuro abbastanza lontano. Ho abbandonato i CD molti anni fa’ in favore della cosiddetta musica liquida con entusiasmo. Potersi portare centinaia di ore di musica sul telefono lo trovo meraviglioso! Eppure coi libri ancora non riesco a farlo. Ho molti ebook, intendiamoci, ma quando esce Quel libro, di Quello scrittore, Quello che aspettavo da un anno, ecco Quello devo comprarlo cartaceo. Lo so, non si spiega…

La domanda che non ti ha mai rivolto nessuno: fatti la domanda e datti la risposta.
Ah! Questa è difficile! Ok, ci provo…
D: Alessio, si dice che ogni scrittore scriva il libro che avrebbe sempre voluto leggere. Esiste allora il libro perfetto?
R: In assoluto no, come in ogni altro campo credo. Esistono i capolavori di genere universalmente riconosciuti come tali, certo, ma la perfezione sottintende l’approvazione totale di tutti, e questo è impossibile. Ritengo la perfezione un concetto non umano per sua stessa natura, e quindi del tutto trascurabile.

Progetti per il futuro: ci sono nuovi lavori in corso, nuove pubblicazioni o ambizioni particolari?
Sono a buon punto col seguito de Il Primo Sigillo, spero a breve di poterlo sottoporre alla 0111 edizioni. Se vuoi posso darti in anteprima il titolo, al momento provvisorio ma probabile. Si intitolerà “Le Due Porte”.

Dove possiamo trovare il tuo libro?
In formato ebook su Amazon in primis, dove potrete leggere anche alcune recensioni. Per il formato cartaceo su qualsiasi portale, ma consiglio lo store La banda del book , questo il link diretto.

Alessio ti ringrazio tantissimo per essere stata con noi e, a nome de Gli scrittori della porta accanto ti faccio i complimenti per il tuo libro, augurandoti che sia un vero successo! In bocca al lupo per i tuoi progetti futuri!                                                                                                   




Silvia Pattarini
Diplomata in ragioneria, ama scrivere racconti e componimenti poetici, alcuni dei quali compaiono in diverse antologie. Partecipa a concorsi letterari di poesia, prosa e premi letterari per narrativa edita.
Biglietto di terza classe,  0111Edizioni.
La mitica 500 blu,  Lettere Animate.



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