Gli scrittori della porta accanto

[Scrittori] Intervista a Gianna Gambini, a cura di Silvia Pattarini

Intervista-Gianna-Gambini

Un caffè con Gianna Gambini, in tutti gli store online con il suo ultimo romanzo Equilibrio precario. Un gruppo di trentenni alle prese con un mondo del lavoro fatiscente e instabile e relazioni interpersonali precarie.

Buongiorno Gianna e bentornata sul blog de Gli scrittori della porta accanto. Una grande avventura la tua passione per la scrittura. Cosa ti ha spinge a scrivere nella tua vita di tutti i giorni. Cosa ti affascina e ti ispira?
Ciao Silvia, grazie di avermi accolto di nuovo in questo gradevole spazio. Partiamo dal presupposto che ognuno di noi ha un hobby, un modo per ingannare il tempo, per soffocare i pensieri negativi: io ho deciso di dedicare questo tempo, quando me ne resta un po' a disposizione alla scrittura. Da lettrice appassionata, soprattutto noir, ma anche romanzi contemporanei, di autori del calibro di Lucarelli, Silvia Avallone, Ammaniti, Vichi ma anche Mc Ewan, Margaret Mazzantini e molti altri ho iniziato a scrivere racconti brevi, fino a dedicarmi in età più adulta alla stesura di Tartarughe marine, il mio primo romanzo. 

Nel 2013 è uscita la tua prima opera letteraria dal titolo Tartarughe marine edito dalla 0111 Edizioni. Come si è rivelata questa tua esperienza e cosa puoi raccontarci in merito ad essa?
Pensando a quando ho messo l'ultimo punto al mio romanzo, con tante aspettative, ma nessuna certezza, solo il fatto di averlo pubblicato gratuitamente mi rende orgogliosa. Devo aggiungere però che il mondo dell'editoria e del circuito librario, che prima conoscevo solo marginalmente, si é rivelato in alcune occasioni un po' deludente, poiché mosso spesso da mere ragioni economiche e da inerzia degli addetti. Basti pensare che se non segnalate dai distributori, le opere degli autori emergenti non vengono neanche ordinate su richiesta da alcune librerie. 

Già, amara realtà. Concordo con te su questo ultimo aspetto davvero deludente. L’impatto col pubblico ha soddisfatto le tue aspettative? 
Il pubblico che ho sentito più vicino e che é apparso più coinvolto dalle mie parole é stato quello degli studenti, che in più occasioni hanno fatto domande, chiesto chiarimenti e si sono riconosciuti nelle avventure di Caterina, la protagonista del romanzo. Sebbene il testo fosse destinato agli adolescenti, devo dire che é stato apprezzato anche dagli adulti, in particolare da chi ha a che fare con questa fascia d'età, come ad esempio i genitori, o gli insegnanti. 

Sempre in riferimento a Tartarughe marine, quanto ti ha coinvolto intimamente la stesura dell’opera stessa?
Tartarughe marine mi ha permesso di agire nella mia interiorità su più fronti: ho rivissuto le sensazioni che provavo nell'adolescenza, con il distacco però del tempo trascorso e ho paragonato le problematiche osservate allora con quelle dei miei alunni di oggi, dei loro genitori e dei loro coetanei. La conclusione che ne ho tratto è che sebbene oggi i mezzi di comunicazione siano cambiati con velocità impressionante, l'indole e i sentimenti dei ragazzi sono esattamente gli stessi di alcuni anni fa e se ci sono delle incomprensioni spesso è a causa di noi adulti che ci dimentichiamo ciò che è stato. 

Hai dovuto eseguire delle ricerche particolari?
Nessuna ricerca in particolare, se non nella fase di revisione, in cui ho inserito alcune citazioni nel gioco dei dialoghi tra Caterina, la protagonista, e il suo amico Claudio. Il romanzo é nato di getto, senza alcuna preparazione precedente.

Il tuo secondo libro è Equilibrio precario. Ci racconti di cosa si tratta? Quando è uscito?
Ricollegandomi alla domanda precedente, il mio secondo lavoro ha richiesto invece una documentazione precedente meticolosa è indispensabile per lo sviluppo della trama. Equilibrio precario è uscito a febbraio del 2016, sempre per la 0111 Edizioni. 

Quanto tempo ti ha impegnato la stesura di quest’opera?
Calcolando che la scrittura mi impegna nel tempo che mi resta tra lavoro e famiglia, la stesura di Equilibrio precario mi ha impegnato per circa nove mesi, a cui devo aggiungere un meticoloso lavoro di revisione. 

Vuoi raccontarci qualcosa anche di questo secondo libro? A che genere appartiene?
Alla base del racconto che ha per protagonista Stefano, detto il Profe, Bianca una neo laureata romana e altri loro coetanei, si colloca la precarietà economica e sentimentale dei trentenni di oggi, che spesso altera la loro vita e la porta in direzioni inaspettate e purtroppo talvolta negative. L'ambito lavorativo di cui parlo è il mondo dell'università e della scuola, i quali, a causa del mio lavoro, conosco bene e ne sottolineo le criticità, in modo particolare le incongruenze tra chi prende le decisioni dall'alto e chi ne fa parte quotidianamente. Nel libro ha uno spazio importante anche l'arte contemporanea, Ketty La Rocca, artista Fiorentina che ha transitato nel Gruppo 70, sarà involontariamente un personaggio della storia. Sebbene sia presente una storia d'amore nella trama, lo definirei non un romanzo sentimentale, ma piuttosto realistico e attuale.

Ti va di lasciarci dieci righe tratte da Equilibrio precario?
Molto volentieri, di seguito troverete alcune righe tratte da una riflessione del Profe, che riconosce nel problema dell'attuale società la teoria della "piramide rovesciata":
E ci pensava spesso alle leggi dello sport, pensava a quanto fosse gerarchica e corretta la competizione. Un piramide, fissa eppure mutabile. La piramide del merito. Chi valeva, chi era bravo, chi aveva gli attributi, da tutti i punti di vista, la scalava. Pochi arrivavano alla vetta, molti si fermavano a metà strada, né vinti, né campioni. La maggior parte rinunciava oppure finiva nel mucchio dei finti calciatori amatoriali, nel vortice dei sarebbe potuto essere, ma non è. Quando si era accorto che la vetta della piramide non l’avrebbe neanche mai scorta, causa abbandono prematuro da parte di entrambe le ginocchia, aveva attaccato le scarpe con i tacchetti al chiodo, ma la sua vita da calciatore, quella non l’aveva ancora dimenticata. Niente nostalgici calcetti con gli amici, o partitelle scapoli contro ammogliati, nessun tentativo di recuperare ciò che non era più. Solo uno sguardo a quella piramide, ogni tanto. Una similitudine ribaltata della società di questo tremendo ventunesimo secolo. Le poltrone dei vertici non erano occupate da chi se le era conquistate con i meriti, ma dai sederi sempre più pingui, o sempre più rifatti, a seconda dei casi, di chi aveva agito ben poco per ottenerle. O di chi aveva agito in modo sospetto, losco, sporco. Si trattava della piramide rovesciata: chi qualcosa vale rischia di restare alla base, inetto, per vedersi superare da chi ha tette più sode o requisiti poco chiari. Chiunque lo circondava, era consapevole di far parte del sistema dell’antipiramide, ma sembrava accettarlo obbediente e ossequioso.

Per concludere manda un messaggio ai lettori per invitarli a scoprire le tue opere.
Con Tartarughe marine e con Equilibrio precario, non troverete evasione e leggerezza, ma uno sguardo critico, reale e disincantato sul mondo che ci circonda, una lettura delle problematiche rispettivamente degli adolescenti e dei giovani di oggi, che tentano di ribellarsi a chi sa definirli soltanto degli inutili "bamboccioni".


Equilibrio precario

Firenze 2012-2013. 
Sullo sfondo di una città sempre più vicina alle metropoli centro-europee e sempre più lontana dalle bellezze rinascimentali citate dalle guide turistiche, si delineano le vicende di un gruppo di trentenni alle prese con un mondo del lavoro fatiscente e instabile. La precarietà delle loro condizioni economiche renderà sempre meno stabili anche le loro relazioni interpersonali, sgretolate dall’impossibilità e dall’incapacità di erigere progetti a lungo termine. 
Stefano è un professore precario di lettere che rifiuta l’idea di abbandonare la sua patria e ritiene che un cambiamento sia possibile solo tramite una rivoluzione pacifica, che capovolga definitivamente la piramide rovesciata del merito. Per un intreccio di casualità, il Prof. ha la possibilità di entrare in contatto con le alte sfere della Pubblica Istruzione italiana e dedurrà, suo malgrado, che il mondo delle persone semplici è lontano anni luce da chi prende decisioni irreversibili al posto loro.


di Gianna Gambini | Zerounoundici Edizioni | Romance
ISBN 978-8863079616 | cartaceo 15,50€ | ebook 4,99€




Silvia Pattarini
Diplomata in ragioneria, ama scrivere racconti e componimenti poetici, alcuni dei quali compaiono in diverse antologie. Partecipa a concorsi letterari di poesia, prosa e premi letterari per narrativa edita.
Biglietto di terza classe,  0111Edizioni.
La mitica 500 blu,  Lettere Animate.


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