Gli scrittori della porta accanto

Sabrina De Siena, una smodata passione per gli scatti

Sabrina-De-Siena

Si chiama Sabrina De Siena e viene dal Lazio. Realizzare scatti non è il suo lavoro, bensì una passione infinita che si tramuta sistematicamente in piccole meraviglie visive. 


Grazie per essere qui, Sabrina! Parlaci del tuo progetto fotografico: si tratta di una mega passione portata avanti con costanza e precisione. Quando è stato che la curiosità per il mondo della fotografia è diventata un amore così grande? 
Ciao Giulia, e grazie infinite e a te per avermi coinvolta in questa fantastica iniziativa…è la mia prima intervista in qualità di fotografa! Allora, premetto che io nella vita sono un’insegnante di musica…sono stata per anni in giro con tournee teatrali (non sono una fotografa ma una cantante…anzi…facciamo una “cantografa”) e probabilmente è stato proprio il visitare tante città bellissime, l’esplorare tanti usi e costumi diversi e il non avere la possibilità di fotografarli come avrei voluto a spingermi, alla fine del mio girovagare, ad acquistare la mia prima reflex, una reflex senza troppe pretese…ho sempre amato la fotografia ma mai avrei pensato potesse diventare una passione così grande! Oramai scatto da 7 anni e non ho nessuna intenzione di smettere!

Ti piacciono moltissimo i ritratti, ma non sei mai banale nei tuoi scatti. Cogli espressioni reali, sprazzi di bellezza che vanno oltre l’estetica, catturi un momento magico. Quali emozioni provi nel momento in cui senti il “click” dello scatto? 
 Io sono “scatto dipendente”, scattare foto mi fa stare bene, mi fa dimenticare tutti i piccoli problemi che ognuno di noi ha. Non sai a quante uscite, cene, cinema ho rinunciato per coltivare questa passione e non me ne pento assolutamente. Quando scatto foto, soprattutto quando realizzo qualche mio progetto personale sono carica di adrenalina e più di una persona mi ha fatto notare che mentre sono dietro l’obbiettivo sorrido sempre, come se stessi davanti. Fotografare è per me evadere dalla vita reale fatta di ansia, stress, incomprensioni, per catturare momenti fatti di gioia, spontaneità, bellezza.



Cosa vuol dire “bellezza” per te? Quali foto, celebri o meno, reputi bellissime?

Appunto, bellezza. Per me bellezza vuol dire “Semplicità”. Sono un’appassionata di fotografia ritrattistica, soprattutto di donne e bambini…amo fotografare le donne e farle sentire belle e sicure di sé, senza metterle troppo in posa perché mi piace catturare l’essenza di ognuna di loro, ciò che le rende uniche e irripetibili. Amo fotografare i bambini perché la loro espressività è imparagonabile, e perché li amo immensamente, e ogni volta che mostro ai genitori le loro foto amo guardare i loro visi emozionati e pieni di orgoglio e di amore. - Per tutti gli aspiranti fotografi, come hai iniziato a documentarti sulla tecnica, le macchine fotografiche migliori e gli esperimenti creativi possibili? La mia è una continua ricerca, un continuo investimento su manuali, monografie, enciclopedie…ho una libreria zeppa di tesori e il corriere di amazon oramai conosce a memoria casa mia. Non ho mai seguito corsi di fotografia, sono totalmente autodidatta, ma non per questo credo di saperne di meno di altri aspiranti fotografi…ho studiato giorno e notte proprio come si fa a scuola, munita di evidenziatore e quadernino di appunti. Ho imparato a usare Photoshop tramite tutorial su youtube e manuali specifici, stessa cosa per quanto riguarda la macchina fotografica…dopo ho iniziato a documentarmi sulla storia della fotografia, sui vari generi fotografici ed ho cominciato e tuttora continuo ad acquistare libri non più generici ma specifici, soprattutto per quanto riguarda la ritrattistica, libri che mi danno ispirazione continua e che mi insegnano tante cose. Ho ancora tanto, tantissimo da imparare ma anche tanta voglia di farlo, il mio obbiettivo è imparare ogni giorno almeno una cosa nuova!


Qual è il progetto fotografico che vorresti assolutamente realizzare?
Eh…questa è una domanda ambiziosa. In realtà amando la ritrattistica vorrei tanto realizzare qualche catalogo pubblicitario creativo retrò per qualche importante casa di abbigliamento per bambini ma c’è un progetto parallelo e totalmente opposto a quello che ti ho appena detto. Amo tutto ciò che è vintage, tutto ciò che fa parte del passato e i luoghi abbandonati mi affascinano incredibilmente. Ho il sogno di realizzare degli scatti surreali e creativi con modelle all’interno di luoghi abbandonati dell’america…come ospedali, orfanotrofi e manicomi…mi documento continuamente e ne conosco già un po’. Si, sono da rinchiudere, lo so. :-)

Cosa cerchi nei soggetti delle tue foto? Cosa ti spinge a pensare: ”Sì, questa persona vorrei proprio fotografarla!”? 

Cerco l’espressività degli occhi, l’intensità dello sguardo, la dolcezza del sorriso. Oppure cerco l’insicurezza, cerco il non piacersi abbastanza, e la mia diventa quasi una missione, per la serie “guarda quanto sei bella invece!” Tutte le donne prima o poi dovrebbero regalarsi della foto che glielo ricordano!

Che messaggio ti va di condividere con chi ti sta leggendo in questo momento? 
Ho voglia solo di dire a tutti gli aspiranti fotografi che non si fotografa con una macchina fotografica da 2000 euro (che certo può aiutare a migliorare la qualità della foto) ma col cuore, e che se si comincia a ragionare in questi termini fotografare diventa incredibilmente terapeutico. Per questo trarre ispirazione da altri fotografi è importante e legittimo ma bisogna sempre creare qualcosa di personale, che sia solo nostro, solo così si può crescere giorno per giorno.

Grazie mille per le tue risposte e per gli spunti di riflessione. Un grande in bocca al lupo!
Grazie a voi, vi aspetto sulla mia pagina Facebook!




Giulia Mastrantoni
Da quattro anni collaboro all’inserto Scuola del Messaggero Veneto, scrivo per il mash up online SugarPulp e per la rivista dell’Università di Trieste Sconfinare.
Dopo aver trascorso un periodo in Inghilterra, ho iniziato un periodo di studi in Canada, ma, dovunque sia, scrivo.
Misteri di una notte d’estate, edito da Edizioni Montag, è la mia prima antologia di racconti.
One Little Girl – From Italy to Canada, eBook selfpublished.
Veronica è mia, Panesi Edizioni.


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