Gli scrittori della porta accanto

Recensione: Penombra, di Gianluca Lamborizio

Leggendo "Penombra" è come se si entrasse a visitare le stanze della psiche umana, in cui quasi mai riusciamo a trovare ambienti perfettamente illuminati dai raggi del sole, ma che presentano spesso angoli bui. Ed è proprio in questi coni d'ombra, pieni di polvere, ricordi, dolori e … scheletri che va ad infilarsi sapientemente lo sguardo attento dell'autore che ci racconta, come se fossero delle testimonianze uscite dalla viva voce dei personaggi, cinque storie una più interessante e affascinante dell'altra. 
Ricordi Mortali e L'ultima rosa sono quasi poetici e, nonostante narrino efferati delitti, ciò che colpisce maggiormente chi legge è la gran sensazione di pace che provano gli assassini dopo aver commesso l'omicidio. È come se, con il sangue che sgorga via dalle loro vittime, se ne andasse anche il peso che opprime la loro anima e un po' del dolore causato dai ricordi di un passato tormentato. Non possiamo esattamente definire “assassini” i due protagonisti dei primi racconti ma, piuttosto, persone che hanno, in qualche modo, chiuso un capitolo doloroso della loro vita e che ora, dopo tanta sofferenza, possono finalmente voltare pagina. 
Schegge negli occhi, Penombre e Insolite normalità, legati l'uno all'altro dalla presenza della medesima squadra di polizia che indaga su tutti e tre i delitti, sembrano frammenti di un unico romanzo. Leggendoli sembra di entrare realmente in una centrale di polizia in cui i rapporti tra i colleghi, che non sono sempre idilliaci, vanno a intrecciarsi con le indagini e, a volte, interferiscono anche, come inevitabilmente accade, con la vita privata di ciascun poliziotto. Ogni membro della squadra viene magistralmente presentato anche nelle sue abitudini fino a toccare alcuni lati del proprio carattere. 
Dalla narrazione si evince anche un particolare che rende ancor più “reali” gli investigatori che non sono assuefatti all'abitudine e che, nonostante nella loro carriera ne abbiano viste tante, non smettano di stupirsi di ciò che gli si presenta nelle varie situazioni. 
Non è da meno anche la caratterizzazione degli altri personaggi di cui vengono narrate le vicende. Come nelle migliori indagini, nessun particolare viene tralasciato e, anche coloro che hanno un ruolo apparentemente marginale, vengono caratterizzati molto bene dall'autore che, a mio parere, è un buon osservatore della realtà che lo circonda. 
Un ulteriore punto di forza del libro è l'equilibrio tra la parte puramente narrativa e quella introspettiva
Davvero un lavoro ben fatto! Complimenti, Gian Luca!



Puzza di muffa, abbandono e sporco. I tre odori si mescolavano e rendevano l'aria pesante, a tratti nauseabonda. Le finestre erano costantemente serrate e così, negli angoli delle stanze, si erano formate macchie scure, di muffa. Dapprima poche macchioline. Poi, a poco a poco, avevano ricoperto gran parte della tappezzeria. Pochi raggi di sole filtravano attraverso le persiane quasi sempre accostate. Ovunque regnava una penombra opprimente. In fondo al corridoio, una porta era socchiusa. Dallo spiraglio, giungeva una litania quasi ininterrotta. In sottofondo, una musica infantile...come quella di un carillon. Sopra ad essa, una voce roca e cupa.
“Dormi...dormi...non ti preoccupare... Ora devi riposare, tesoro mio... Domani andremo a giocare al parco e daremo da mangiare alle anatre e ai cigni... Dormi...dormi...”.
Il paralume ingiallito proiettava sui muri una luce fioca, che deformava i contorni del letto, ricoperto da una trapunta leggera di ciniglia, dello scrittoio e del mobile a quattro ante. Dalle pareti, una decina di bambole fissava la sedia a dondolo che si muoveva lentamente, avanti ed indietro, avanti ed indietro, emettendo dei leggeri scricchiolii. Regina, Fata e Cenerentola osservavano quella stanza dal loro ripiano. Uno spesso strato di polvere ricopriva, ormai da tempo, le tre bambole preferite di Virginia. Ed intanto la voce continuava, costante e regolare...



di Gian Luca A. Lamborizio  | Eretica Edizioni | Noir Giallo 
ISBN  978-8899466091  | cartaceo 12,20€  Acquista 




Renata Morbidelli
Fin da giovanissima, mi sono cimenta, solo come diletto personale, nella composizione di poesie. L'incontro con i poemi epici di Omero, le leggende del circuito arturiano e di altri personaggi della letteratura britannica suscitano in me un crescente interesse.


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