Gli scrittori della porta accanto

David Bowie, il Duca Bianco

David Bowie, il Duca Bianco

Musica Di Tamara Marcelli. I miti della musica: David Bowie. Interpretare la vita. Questo ha fatto. Con ogni Arte a disposizione.

Un vero Artista. Un essere straordinario con una circolarità perfetta ma con spigoli tanto aguzzi da irritare. Con un universo profondamente mutevole dentro.
Interpretare il mondo. 
Difficile convivere con una capacità così assoluta. Tanto grande da poter dare fastidio. A quelli che non sanno guardare più avanti dei loro stessi passi.
Il Cambiamento è in ogni sospiro, in ogni pensiero che vola lontano e scivola via. Inafferrabile. Il tempo scorre veloce e non lascia che briciole di vita dietro di sé. Il Cambiamento. Il Domani. Seppe interpretare anche il Futuro. Tutto proteso in avanti, quasi in bilico tra ieri e dopodomani. Sempre in perpetuo movimento.
Immagini, suoni, colori, parole. Guardando avanti si scorge chi saremo. Guardando il buio o ci si specchia o si fugge. Lui sorrideva beffardo. Anche alla Morte. Ha saputo interpretare anche il suo ultimo viaggio. Due giorni dopo il suo sessantanovesimo compleanno, subito dopo l’uscita del suo “Lazarus” dove sembra interpretare se stesso al momento del trapasso, se lo sono venuti a prendere. Troppo presto, potremmo pensare, forse al momento giusto.

Il Linguaggio della Musica interpretato con gli occhi del trasformismo, del surrealismo, della comunicazione pura. 

Avanti, già trent’anni fa. Sapeva passare da una maschera di colore al bianco assoluto, dal pop rock all’eleganza impeccabile di una melodia. Rappresentante colto della Musica, un uomo che si è fatto Arte. Mai uguale a se stesso, sempre consapevole del potere delle immagini, dei suoni. Comunicare il futuro, comunicare la vita. Il senso dell’essere senza veli pur indossando varie maschere. Sapeva essere se stesso in ogni scena, con ogni abito, con ogni trucco. I suoi occhi ristabilivano il senso di tutto. Come una costante rassicurante. A modo suo.

Artista a 360 gradi, espresse se stesso anche in alcune apparizioni cinematografiche.

Nel 1976 come protagonista del film “L’uomo che cadde sulla terra” diretto da Nicolas Roeg. Compare nel ruolo di se stesso nel film “Christiane F. - Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino “(tratto dall’omonimo libro) nel quale molte delle sue canzoni sono utilizzate per la colonna sonora. Tra le sue interpretazioni più note “Furyo -Merry Christmas Mr. Lawrence”, di Nagisa Oshima del 1983, “Absolute Beginners” e “Labyrinth” del 1986, e “Basquiat “di Julian Schnabel del 1996, nel quale interpreta il ruolo di Andy Warhol con il quale condivise nella vita l’avventura delle Avanguardie Artistiche.
Tra i più importanti premi a lui conferiti, sono da ricordare: 2 BRIT Awards, 2 Grammy, 3 MTV Europe Music Awards e 1 Saturn Award. L'artista è stato ammesso nella Rock and Roll Hall of Fame nel 1996. Premiato con una stella sulla Hollywood Walk of Fame, all'esterno dell'Hollywood Galaxy Theatre.

Notevole influenza sulla sua crescita intellettuale ed artistica ebbero la madre, cassiera in un cinema che gli regalò il suo primo sassofono, ed il fratellastro Terry, appassionato di scrittori beat e musica jazz, affetto da schizofrenia, che morì suicida. 

Negli anni novanta si dedica anche alla pittura, esponendo numerose sue opere in musei inglesi e americani.
I mondi infiniti che descrive con la sua musica, con i suoi occhi magnetici, con la sua fisicità eterea, riescono ad abbracciare l’intero universo dell’Arte. Senza limiti. E così sarà Sempre. Perché i veri Artisti non conoscono fine.



Volevo vedere e capire quello che capitava. La mia paura era di passare di fianco ad una nuova moda che stava per arrivare. Non desideravo nient'altro che locali. Ci andavo sia per l'esperienza sia per riempirmi le orecchie. Per il volume alto, per ascoltare Georgie Fame, per scoprire il jazz.
David Bowie, intervista su Les Inrockuptibles, 1993

Ancora non so cosa stavo aspettando
E il mio tempo stava correndo selvaggio
Un milione di vicoli ciechi e
Ogni volta ho pensato di avercela fatta
Sembrava che il sapore non fosse così dolce
Così sono diventato me stesso per affrontarmi…
[...]Non voglio essere un uomo ricchissimo
Girati e affronta lo straniero
Devo solamente essere un uomo diverso
Il tempo forse mi cambierà
Ma non posso tracciare il tempo
[...]Un fascino strano, mi affascina
Ah i cambiamenti stanno prendendo velocità...
Changes

Dove siamo adesso?
Nel momento che conosci
Conosci
C'è il sole finché
Finché c'è la pioggia
Finché c'è il fuoco
Finché ci sono io
Finché ci sei tu…
Where are we now



Qualcosa è successo il giorno della sua morte
Lo Spirito si alzò di un metro e si fece da parte
Qualcun altro ha preso il suo posto, e coraggiosamente ha pianto
(Sono un Blackstar, io sono un Blackstar)
Quante volte cade un angelo?
Quante persone mentono invece di parlare di fatti scomodi?
Ha calcato su un terreno sacro, gridò ad alta voce in mezzo alla folla
(Io sono un Blackstar, sono un Blackstar, io non sono un gangstar)
Non posso rispondere perché (io sono un Blackstar)
Seguimi (io non sono un Filmstar)
Ti porterò a casa (io sono un Blackstar)
Prendi il tuo passaporto e le scarpe (io non sono una popstar)
E i tuoi sedativi, boo (io sono un Blackstar)
Sei un fuoco di paglia (io non sono una star meraviglia)
Sto alla grande (io sono un Blackstar)
Blackstar



Tamara Marcelli


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1 commenti
  1. Esatto: "...i veri Artisti non conoscono fine." Vivranno sempre con le loro opere.

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