Gli scrittori della porta accanto

I mondi animati di Paul Klee in mostra al Museo d'Arte di Nuoro

In mostra dal 30 ottobre 2015 al 14 febbraio 2016 al MAN (Museo d’Arte provincia di Nuoro), cinquanta tra dipinti, acquerelli e disegni provenienti da collezioni private e pubbliche di tutto il mondo, le opere del pittore e poeta tedesco Paul Klee.

Il 7 aprile 1914, Nave “Cartaghe”, in viaggio da Marsiglia a Tunisi, Paul Klee costeggia la Sardegna.
I colori dell’acqua e dell’atmosfera sono oggi ancora più intensi di ieri. Sono più ardenti e un po’ più cupi”.
Figlio di un musicista tedesco e di una cantante svizzera, questo artista rappresenta con le sue opere un mondo parallelo, quasi fantastico, ricco di colori e immagini fortemente simboliche. Da sognatore solitario, i suoi dipinti riflettono atmosfere oniriche in bilico tra realtà e sogno
Fu un grande innovatore nell’uso di linee, tecniche e colore. Ogni pennellata, lasciata abilmente sulla tela, rivela un grande senso di libertà, di padronanza delle emozioni
La scelta di tinte forti e contrastanti, l’uso frequente della forma geometrica lo avvicinarono al Cubismo. Gli elementi naturali schematizzati e la sperimentazione della tecnica del Puntilismo alle avanguardie dell’epoca. 
I suoi quadri catturano lo sguardo, la mente e liberano il bambino che c’è nascosto in ogni essere vivente e che lo rende speciale nell’universo mondo. Quel bambino che permette di vedere dove sembra esserci solo buio.

Tra il 1919 e il 1925 la Bauhaus (celebre scuola di architettura fondata da Gropius) insegue l’ideale dell’Arte Totale. Vengono ammessi molti artisti rappresentanti le varie discipline, soprattutto per stimolare il tema dei linguaggi espressivi. Paul Klee e Vasiliij Kandinskij (celebre pittore russo) affrontano insieme la riflessione sulla pittura, sui contesti stilistici e sui contenuti. In particolare sul rapporto tra pittura e rappresentazione della realtà. Si spinsero fino all’Astrattismo.
Per Paul Klee, l’artista non è un fotografo, ma qualcosa di più complesso, è “una creatura su una stella tra le stelle”, scrive nel 1923 in “Teoria della forma e della figurazione”. Il suo compito è rendere visibile l’invisibile.
“L’arte non riproduce il visibile, ma rende visibile ciò che non lo è.
Il colore è il luogo dove l’universo e la mente si incontrano.
Il colore mi possiede, lo farà per sempre.”

La frequentazione dell’Accademia di Monaco e i corsi del suo maestro Franz Von Stuck, pittore architetto simbolista-espressionista, furono fondamentali per la sua formazione.

La sua personalità complessa, i suoi molteplici interessi artistici lo fecero cimentare con altre forme espressive, come la Poesia. Come seppe leggere e riflettere il mondo attraverso la pittura, riuscì a fare altrettanto con la parola. Così la Poesia diventa immagine ma anche ritmo primitivo. Suona dal profondo. E come in un caleidoscopio di colori accecanti, diventa acromatica. Asimmetrica e musicale. Racchiude tutto.
La parola ha un forte potere descrittivo, riesce a completare e precisare le impressioni, i segnali provenienti dall’inconscio, spesso inascoltati. 

L’amore per la musica (suonava il violino) fece di questo straordinario pittore, un Artista fortemente espressivo in tutte le sue creazioni.

1908
La creazione vive
Come genesi
Sotto la superficie visibile
dell’opera.
A ritroso la vedono
tutti gli intellettuali.
Avanti- nel futuro-
solamente gli artisti.

Epigono, 1902
In me scorre il sangue
Di un tempo migliore.
Sonnambulo del presente
Dipendo da una vecchia
Patria,
dalla tomba della mia
Patria.
La terra inghiotte tutto
E il sole del sud non
Lenisce i miei dolori.

“Tutto ciò che si vede sta in primo piano, senza alcuna profondità. Non un cielo lontano né una terra vicino a noi, ma tutto davanti, imminente, bidimensionale e non c’è più nemmeno la legge della gravitazione universale a dominare la realtà, perché nel sogno ininterrotto tutto può stare in qualunque posto. Nel sogno c’è la libertà del nostro inconscio…. L’Arte è la più alta delle Libertà, pur essendo potentemente radicata nella storia. Così in Klee ci sono Futurismo, Cubismo, Surrealismo, Astrattismo ma soprattutto un’esperienza individuale, irripetibile e nondimeno universale. La pittura come essenza segreta, come rivelazione del mistero del mondo”. 
Vittorio Sgarbi, Critico d’Arte



Tamara Marcelli


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