Gli scrittori della porta accanto

Le recensioni di Elena Genero Santoro: "Cosa resta di noi" di Giampaolo Simi

Cosa resta di noi è il titolo emblematico e dal molteplice significato di uno dei migliori libri che ho letto nell’ultimo periodo. Era la prima volta che mi approcciavo a un romanzo di Giampaolo Simi, autore che non conoscevo e che scoprire è stata una piacevole sorpresa.
Alla fine del libro il lettore potrà dare un senso più chiaro al titolo.

Intanto però io vi parlo del prologo: è febbraio, nevica abbondantemente, e una donna di nome Anna Di Fosco, quarantenne, non sposata e senza figli, sparisce misteriosamente.
La vera storia comincia con un flashback nel settembre precedente alla sparizione della donna ed è narrata in prima persona da un uomo di mezza età che gli altri personaggi chiamano semplicemente Edo.
Edo parla di sé e della moglie Guia di cui è molto innamorato, ma alla quale non riesce a dare un figlio. Guia è molto bella e proviene da una famiglia abbiente, proprietaria dello stabilimento balneare che Edo dirige. Inoltre è una scrittrice dotata e potrebbe avere mille gratificazioni, eppure non è felice e imputa la propria inquietudine all’assenza del figlio tanto desiderato.
Così, per sfogare la sua disperazione, scrive un romanzo in cui immagina quel figlio inesistente, ma il romanzo non riesce a trovare un editore come sperato.
Per Guia la frustrazione è tanta al punto che la maternità mancata diventa un’ossessione.
Nel frattempo, per via di lavori di ristrutturazione all’interno dello stabilimento balneare, Edo conosce Anna Di Fosco, impiegata della ditta preposta alla pavimentazione. Anna, che, sin dall’inizio, non nasconde la sua simpatia per Edo, appare come una donna fondamentalmente ingenua.
C’è infine un quarto protagonista di questa narrazione, che compare solo da un certo punto: è Giangi, al secolo Gianni Giorgi, ex fidanzato geloso e possessivo che continua a perseguitare Anna. È il figlio del padrone della ditta di piastrelle, ma lui nella vita fa, senza troppo successo, il cabarettista comico.

Uno dei temi che sottende tutta l’opera è l’ossessione: quella di Guia per la gravidanza che non arriva, quella di Giangi per Anna. E sarà proprio l’ossessione a dare origine alle scelte e ai comportamenti dei protagonisti, fino all’epilogo finale.
In questa storia non ci sono eroi, ma solo personaggi, peraltro molto realistici e ben caratterizzati, che inseguono il filo delle loro ambizioni e cercano in ogni modo di soddisfarle.
Il tema della maternità mancata, raccontato dal punto di vista maschile, così come quello dello stalking, sono solo pretesti per introdurre il vortice di eventi che condurranno, con un’impronta noir, all’epilogo finale.
Guia, tanto bella quanto capricciosa, suscita un’antipatia folle già dalle prime righe. Da sempre è abituata ad avere tutto ciò che vuole e ora vuole, pretende, un figlio. Non si riesce a simpatizzare per lei nemmeno dopo che Edo sintetizza per il lettore il senso del suo romanzo sul figlio tanto sognato e descrive la sofferenza dovuta alla mancanza di qualcosa che non esiste se non nei sogni. Potrebbe essere un passaggio struggente, ma essendo attribuito a Guia suona come una pretesa. Guia cerca un figlio solo per colmare un vuoto, per avere qualcuno da accudire. Proprio lei che è sempre stata la pupilla di mamma e papà e che è il centro del mondo di Edo, ora si è stancata di essere l’oggetto di tanta solerzia, attenzione e cura. Vuole qualcuno che la tiri fuori dal suo egoismo e pertanto brama la maternità. Ma lo fa con la prepotenza che la contraddistingue.
E poi c’è Giangi, ricco, inconcludente, incapace e viziato come pochi. Anche lui è abituato a prendersi ciò che vuole, a discapito della felicità degli altri.
Infine c’è Edo, completamente succube della moglie e degli eventi, che è un buonuomo, in realtà, ma che ha troppo poco nerbo per diventare un eroe e per evitare il crescendo disastroso.
C’è infatti una caduta verso il basso, una discesa agli inferi, un innescarsi di circostanze negative che porteranno al termine del libro. L'ossessione e la prepotenza regneranno sovrane. La sparizione di Anna Di Fosco sarà spiegata solo attraverso la percezione di Edo e non ci sarà un riscatto che risollevi le sorti, non ci sarà un trionfo, anche se non mancheranno i colpi di scena.
Ho amato questo libro per molti motivi. La scrittura pulita, essenziale, priva di fronzoli e di barocchismi e tuttavia molto efficace a livello descrittivo, mi ha catturata sin da subito e mi ha condotta con agilità fino al fondo. È bello farsi prendere per mano da un autore che ci guida con sapienza ad esplorare una storia credibile e attuale, in cui molti temi e molti spunti di riflessione si intrecciano senza però ostacolare lo svolgersi della vicenda. Consigliato.


Una nevicata senza precedenti, una coppia in crisi, una donna svanita nel nulla. Giornali e social media iniziano a parlare dell’«impiegata quarantenne» scomparsa senza lasciare una riga o un indizio. Un amore dolcissimo che diventa veleno. Un noir che graffia l'anima.
Un noir che disturba e sorprende, una tensione che sale piano come la marea. La storia di un amore che lentamente si trasforma in veleno, di un vuoto intimo che trasfigura una ragazza meravigliosa. In questo senso Cosa resta di noi fa pensare ai romanzi di Patricia Highsmith.
Guia, la protagonista, chiama «morte vista al contrario» la sua impossibilità di avere un figlio: «una vita che non solo non inizia ma non riesce nemmeno ad essere concepita». Eppure è una ragazza nata per essere felice, di antica famiglia, scrittrice indirizzata al successo, sposata con un uomo che ama ed è pazzo di lei. Ma è in questa unione di felici che si infiltra il «lutto al contrario» del figlio mancato, come una crepa che si allarga e non si può fermare. Edo, il marito, il Narratore, segue le scene da questo matrimonio che si sta suicidando, nel letargo dorato degli inverni in Versilia, mentre Guia riversa in un prossimo romanzo tutta la sua disperazione e scrive di un tempo diverso da quello che stanno vivendo. Intorno le quiete banalità di coloro che «hanno tempo, soldi ed energie in surplus». Ma ad un tratto lo scenario cambia. Nella vita di Edo appare un’altra donna che però, pochi giorni dopo, svanisce nel nulla inspiegabilmente. La sua scomparsa diventa il caso del momento, segna l’irrompere di una realtà cieca e distruttiva nella crisi che Edo e Guia stanno cercando di affrontare. La lucida follia del circo mediatico divora torbidi risvolti in nome del conformismo e del pettegolezzo più morboso. Finché cosa resta di loro è soltanto l’assenza.
Giampaolo Simi, con la sua prosa capace di svariare dall’ironia alla tensione, riesce a raccontare di una specie di contagio che parte da una mancanza intima, fisica e spirituale, che si espande e diventa una trappola da cui nessuno riesce più a fuggire.

di Giampaolo Simi | Sellerio Editore | Giallo, Noir
EAN 9788838933462 | cartaceo 14,00€ Acquista | ebook 9,99€ Acquista

Elena Genero Santoro
Ama viaggiare e conoscere persone che vivono in altri Paesi. Lettrice feroce e onnivora, scrive da quando aveva quattordici anni.
Perché ne sono innamorata, Montag
L’occasione di una vita, ebook Lettere Animate
Un errore di gioventù, 0111 Edizioni
Gli Angeli del Bar di Fronte, 0111 Edizioni.
Il tesoro dentro, 0111 Edizioni.



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