Gli scrittori della porta accanto

[Scienza] La valigia indipendente, di Irma Panova Maino

Il nuovo anno ha portato una novità sorprendente a tutti i viaggiatori: la valigia indipendente. 

L’azienda israeliana Nua Robotics ha messo a punto il bagaglio che, via bluetooth, si collega allo smartphone del proprietario e lo segue in ogni spostamento, docile come un cagnolino.
Ebbene, questa novità in che modo farà cambiare le abitudini consolidate del viaggiatore incallito?
Secondo me finirà per perdersi la valigia a ogni piè sospinto, finendo per rincorrerla perché questa, inaspettatamente, seguirà un segnale più stuzzicante di quello proposto dal cellulare del proprietario, magari emesso da un ammaliante trolley esotico. 
A parte gli scherzi, una valigia del genere potrebbe diventare sicuramente utile per tutti coloro che sono abituati ad atterrare (o partire, fa lo stesso) in aeroporti comodi, ben organizzati, senza gradini, intoppi, dislivelli o superfici irregolari. Magari sono viaggiatori per lavoro, conferenze, anche vacanzieri (ma di quelli in hotel di lusso), che non contemplano mete in cui già l’aeroporto si presenti come un fazzoletto di terra in mezzo al nulla, in cui per atterrare bisogna prima spostare capre e galline, oppure incrociare le dita affinché il pilota, di solito esperto conduttore di caccia supersonici, sia così in gamba da riuscire a centrare, esattamente, la pista e non la montagna o il mare. 
La valigia indipendente, inoltre, non può essere portata a spasso per pontili, dunque imbarcata, perché rischia di salpare ancor prima del proprietario, non può essere condotta per stradine impervie in mezzo a percorsi alternativi africani o asiatici, non può essere condotta lungo le viuzze scoscese di certe località abbarbicate in cima ai monti. E quando nevica e c’è il ghiaccio, come la mettiamo? Possiede catene o gomme invernali? 
In fin dei conti, abituarsi a portare la propria valigia a spasso, come un cagnolino che necessita di fare i bisognini, potrebbe diventare, nella maggior dei casi, piuttosto controproducente, soprattutto per chi è davvero abituato a viaggiare e sa benissimo che la comodità di un bagaglio non risiede in quanti chilometri è capace di fare autonomamente, ma quanto sia realmente facile trasportarlo e spostarlo da un mezzo all’altro per poter arrivare alla meta. Tenendo soprattutto conto che le valigie devono necessariamente essere robuste e adatte a essere sballottate, gettate, urtate e trattate senza alcuna cura da chiunque sia preposto a tale pratica, che non siate voi. 
Il vero viaggiatore sa che a volte è meglio possedere uno zaino capiente, oppure valigie morbide e leggerissime, che debbano fare i conti con l’overweight imposto negli aeroporti. 
Inutile, dunque, illudersi di poter comandare il nostro bagaglio con la forza del pensiero (o dello smartphone), potremmo davvero rischiare di doverlo rincorrere per tutto l’aeroporto, facendo la fine di Fantozzi.





Irma Panova Maino
Sono nata a Praga, connubio piuttosto contraddittorio di antico e sovrannaturale e tecnologia. Nel febbraio 2012, ho creato la rete che oggi è diventata Il Mondo dello Scrittore, un circuito virtuale consolidato e ideato appositamente per sostenere autori esordienti ed emergenti.
Scintilla Vitale, ed. Edizioni Esordienti Ebook
Il Peccato di Rennahel, ed. Montecovello
Il gioco del demone, ed Edizioni Esordienti Ebook
Le Risonanze della Folgore, ed Edizioni Esordienti Ebook
La resa degli innocenti, ed Edizioni Esordienti Ebook



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