Gli scrittori della porta accanto

[People] Mara Pruneri, un profondo legame con la musica, intervista di Giulia Mastrantoni

Mara-Pruneri

Mara Pruneri è una giovanissima cantautrice, piena di voglia di fare e di amore per la musica. Dalle lezioni di pianoforte e canto al pop-rock, fino all'apertura del concerto di Marquica a Milano con inediti dal suo ultimo disco “Matrioska”.


Ciao, Mara! Grazie di essere qui con noi. Ti va di raccontarci perché hai iniziato a cantare e quali tappe hanno segnato la tua carriera nascente?
Ho iniziato a cantare davanti allo specchio della mia cameretta quando ero bambina; mi ricordo che avevo cassette del Festivalbar che cantavo fino allo sfinimento. Le mie guru erano Alexia e Anastacia.
Diciamo che la passione per la musica non è stata “ereditata”, ma è sempre stata così forte da spingermi nel corso degli anni a voler studiare e capire a fondo tutti i lati di questo mondo meraviglioso da cui mi sentivo perennemente attratta. Ho cominciato a prendere lezioni di pianoforte e, successivamente, di canto moderno, per poi cominciare a cantare in giro per locali ed eventi valtellinesi (le mie origini) in gruppi acustici pop-rock. Tempo fa ho deciso di trasferirmi a Milano per intraprendere più professionalmente questo percorso studiando all’Accademia VMS con la grande vocal coach Loretta Martinez.

È sicuramente difficile capire come muoversi in un campo così vasto e così affollato come quello del mercato musicale. Ci sono delle regole da seguire per muovere i primi passi?
Non le definirei regole, forse “strategie”, diciamo che passo ore a pensare a come potercela fare, quali canali è meglio sfruttare, come muovermi. Credo che alla base di tutto ci debba essere una grande forza interiore, un legame con la musica così profondo che ti spinga a non mollare mai perché è la tua necessità. A volte è facile dire “lascio perdere e mi dedico ad altro”, il piano B è sempre un nemico che bussa alla porta... bisogna crederci, crederci tanto, impegnarsi a migliorare sempre di più e avere anche una bella botta di fortuna, penso che la frase “trovarsi nel posto giusto al momento giusto” non sia così del tutto fuori di testa. I primi passi sono difficili, speriamo di riuscire a spiccare “il volo”!

Mara-Pruneri
Scrivere musica significa entrare in contatto con un parte di sé che vive di creatività e di sensibilità. A cosa ti ispiri, quando scrivi?
Qualsiasi cosa in questo momento per me è ispirazione: fare un viaggio, avere una brutta giornata, guardare un film, avere avuto relazioni amorose un po’ “sfortunelle”!
Per ora il metodo è “scrivi quello che senti, pensi e vedi”; soprattutto quando sono malinconica mi vengono le idee, le giornate uggiose milanesi per me hanno un certo fascino. Poi ci sono anche dei testi inventati dove mi immagino persone o situazioni che possono accadere; di solito appunto tutto su quaderni e fogli che poi puntualmente perdo, ma mi serve per fissare certe emozioni e sensazioni che poi racconto nelle mie canzoni con immagini e parole. Lo stile è molto autobiografico, alle volte ermetico, ma l’obiettivo è quello di comunicare idee semplici soprattutto vere, senza tanti fronzoli.

Tra le canzoni che ti hanno “segnata”, ce n’è una che hai particolarmente a cuore?
Una in particolare direi di no, ma nei miei più cari ricordi ho tanti artisti come i Led Zeppelin, i Nirvana o Amy Winehouse. Se penso però alla cantante che più stimo in Italia e che sento più vicina al mio modo di concepire e vivere la musica è sicuramente Carmen Consoli; secondo me incarna ciò che tutte le donne musiciste dovrebbero avere: cuore, cervello, talento e “attributi maschili” - si può dire? Una donna con la D maiuscola tanto per citare uno dei suoi pezzi.

Cosa si prova a essere sul palco, davanti a persone che hanno voglia di meravigliarsi? Com’è stato esibirsi prima del concerto di Marquica la sera del 14 Febbraio al Blueshouse di Milano?
Cantare per gli altri è sempre un’immensa gioia mista ad una grande ansia. Riuscire a cantare i propri pezzi davanti ad un pubblico che è lì per te è difficile, è una grande responsabilità; vuol dire spogliarsi completamente da un sacco di maschere, paure e scuse per poi finalmente uscire fuori! Quando hai finito di farlo è un vero e proprio momento catartico. Cantare al Blueshouse è stata una bella esperienza, avere la conferma di poter salire su palchi importanti e riuscire a catturare l’attenzione del pubblico è la soddisfazione più grande.
Ringrazio Marquica per l’opportunità, conoscerla come artista e persona mi sta regalando una sana dose di energia. La considero una cantautrice sublime, tra le mie preferite, ne consiglio vivamente l’ascolto!

Quale messaggio ti piacerebbe dare ai giovani che stanno leggendo questa intervista?
Secondo me l’obiettivo nella vita è realizzarsi in quello che si ama, arrivare a fare quello per cui ci si sente “adatti”. Trovare il proprio posto nel mondo è una piacevole sensazione soprattutto quando hai accanto anche delle persone che ti supportano in quello che credi davvero. Per cui il consiglio spassionato da amica è cercare di ascoltarsi il più possibile e di portare avanti i propri sogni donando e ricevendo Bene.

Hai da poco concluso gli studi per il diploma in canto moderno. Un traguardo, sì, ma anche un punto di inizio. Quali progetti hai per il futuro? C’è qualche sogno da realizzare assolutamente?
Attualmente sto lavorando al mio disco, un progetto che chiamo “Matrioska”, simbolo che per me ha molti significati. Mi piace infatti pensare ai miei brani come storie che si racchiudono una dentro l’altra o che in ognuno di noi si nasconda qualcosa di piccolo ma di veramente prezioso, da scoprire; si tratta di 10 inediti e spero che presto attirino l’attenzione di qualcuno che li possa promuovere e cullare come faccio già io. La voglia di continuare a camminare in questa strada è tanta, come cantautrice spero di farvi sentire a breve i miei pezzi e avere tante e belle novità da condividere al più presto!

Grazie mille per la disponibilità e la dolcezza con cui hai risposto alle nostre domande. Un gigante in bocca al lupo!





Giulia Mastrantoni
Da quattro anni collaboro all’inserto Scuola del Messaggero Veneto, scrivo per il mash up online SugarPulp e per la rivista dell’Università di Trieste Sconfinare.
Dopo aver trascorso un periodo in Inghilterra, ho iniziato un periodo di studi in Canada, ma, dovunque sia, scrivo.
Misteri di una notte d’estate, ed. Montag.
One Little Girl – From Italy to Canada, eBook selfpublished.
Veronica è mia, Pensi Edizioni.


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