Gli scrittori della porta accanto

[People] Pop Com Studio, l’ennesima agenzia di comunicazione, Giulio Di Lorenzo e Mattia Carbone nell' intervista di Giulia Mastrantoni

Pop Com Studio www.hello.popcomstudio.it è stata fondata un mese fa da Giulio Di Lorenzo e Mattia Carbone. È l’«ennesima» agenzia di comunicazione, come la definiscono ironicamente i due. E cos’avrebbe di speciale? Per iniziare, Giulio e Mattia hanno rispettivamente 25 e 22 anni. Giulio ha studiato Scienze Politiche alla LUISS, è blogger per The Huffington Post e dopo un periodo come consulente politico e di comunicazione a Roma è ritornato in Friuli, mentre Mattia è fondatore del progetto friulano L’oppure e  studia grafica, web design e programmazione allo IED di Venezia.
Le loro carte vincenti sono tanta autoironia e la voglia di mettersi in gioco, con la speranza di affermarsi professionalmente in questo ambito lavorativo così stimolante e competitivo. Vignette che strappano una risata e foto dei loro tentativi da imbianchini su Facebook sono quello che fa realmente pensare: «Okay, vale la pena di conoscerli meglio!». E allora iniziamo con le domande.

Ciao, ragazzi! Raccontateci come è partito il progetto e l’ostacolo più tragicomico che avete dovuto affrontare.
Il progetto è nato da un aperitivo - due chiacchiere informali sul futuro. Io e Mattia ci siamo guardati e abbiamo detto: «È inutile continuare a dire che le cose non vanno! Mettiamoci in gioco e disegniamolo noi, il nostro futuro». Dopo qualche giorno iniziavamo a cercare il nome per lo Studio e programmare il business plan per gli anni a venire - in meno di una settimana. Siamo stati velocissimi, ma d’altronde il mondo di oggi è super-veloce!
L’episodio tragicomico è stata la prima fattura: non essendo stata fatta per l’Italia, ma per un cliente danese, non sapevamo da dove iniziare per compilarla. E quindi abbiamo chiamato il nostro commercialista, ma non ci eravamo accorti che erano le 2:00 di notte. Nonostante l’orario, il nostro fantastico commercialista (Matteo Casanovi) ci ha aiutati - soltanto dopo un paio di improperi giustificatissimi - e abbiamo risolto tutto.

Ci vogliono talento, voglia di fare e tanto coraggio per decidere di iniziare così giovani un progetto tutto vostro. Che cosa ne pensate del mondo del lavoro in Italia in relazione ai giovani? Quali sono le idee su cui vale la pena puntare?
Noi vediamo il lavoro come puro divertimento. Il giorno in cui lo vedremo come qualcosa di triste e vuoto, chiuderemo Pop Com Studio, è una promessa. Non abbiamo orari. Ferie e giorni liberi si decidono insieme. In Studio abbiamo ogni sorta di divertimento: divani, TV al plasma, Playstation, sala relax, frigo (che riempiamo io e Mattia settimanalmente). Qui ci si deve sentire a proprio agio. Abbiamo notato che la produttività aumenta moltissimo quando tutti prendono i loro spazi e i loro ritmi. Questo è uno dei motivi per cui i clienti ci apprezzano: siamo velocissimi, precisissimi e proattivi, anche grazie alla nostra filosofia aziendale. Io credo che questo sia un messaggio importante per i nostri coetanei: da noi non conta chi sei, ma quanto sei bravo e come lavori. Sappiamo che in Italia non è semplice trovare lavoro, ma credo che si sbagli in partenza: bisogna creare un bisogno, se si vuole qualcosa. Questa è la prima regola.

Scienze Politiche e grafica: un’accoppiata vincente? Su quali elementi e abilità contate, per portare avanti Pop Com e farla crescere?
Ti dirò di più, la mia tesi è stata – orgogliosamente - in Filosofia Politica. Adoro studiare i comportamenti delle persone, delle popolazioni, i loro usi e costumi. A Roma ho fatto tante esperienze di comunicazione politica, anche ad altissimo livello. Non sarò mai abbastanza grato a chi mi ha offerto quelle occasioni - mi hanno cambiato la vita.
Mattia ed io siamo inseparabili, lui è veramente bravo, veloce, pratico. Ha sempre una soluzione per tutto. E, soprattutto, ha una grande visione: questo ci accomuna.
Vogliamo sempre spingerci oltre. Non ci accontentiamo di fare il “compitino”, noi coinvolgiamo i nostri clienti. Umanizzare e rendere “pop”, cioè di e per tutti, la comunicazione è uno dei nostri obiettivi - e direi proprio che ci stiamo riuscendo!.

La top three dei momenti più angoscianti e delle soddisfazioni.
Come dicevo prima, umanizzare la comunicazione è un processo lungo e delicato, che richiede costante impegno. Un momento molto angosciante si è verificato la settimana scorsa. Non pensavamo ci saremmo mai dovuti confrontare con la gestione della comunicazione - quelli bravi dicono “crisis communication management - di un nostro cliente dopo gli attentati di Bruxelles. Non è stato facile, perché dovevamo cercare di scindere il coinvolgimento umano da quello professionale. Che io abbia ricordo, non abbiamo avuto molti altri momenti angoscianti o di particolare stress. Le soddisfazioni arrivano ogni giorno, dai clienti che dicono: «Non mi sarei mai aspettato così tanta professionalità! Sembra che abbiate decine di anni di esperienza in questo settore», agli acquisti per l’azienda - anche un giro all’IKEA assieme a tutti i ragazzi dello Studio, dopo una giornata passata davanti ai computer e in riunione, può essere d’aiuto. Anche arrivare ai potenziali clienti che diventano clienti a tutti gli effetti dopo aver accettato la bozza grafica.
Siamo grati di tutto questo. Dopo un mese di attività è un successo che non ci aspettavamo.

Creatività e comunicazione sono diventate due parole chiave nella vita di chiunque. Che si tratti di un banale profilo Fb privato o di un comunicato stampa, saper suscitare interesse e cavarsela con le parole sono abilità imprescindibili. In che modo pensate sia giusto equilibrare questi due elementi e come intendete farlo? Cosa potete dare in un progetto e cosa dovete – e volete - ancora imparare?
Premessa: se noi non crediamo e non ci sentiamo coinvolti in un progetto, lo rifiutiamo.
Non è per snobismo, ma preferiamo poter dare il 200% ai nostri clienti, piuttosto che accontentarli con il classico compitino grafico. Noi abbiamo il fattore umano, che per noi resta un fulcro, il vero motore di Pop Com Studio. Se i nostri collaboratori non credono in un progetto, perché dovremmo obbligarli a farlo? Avremmo soltanto progetti a metà.
Di certo spetta a noi far sentire tutti parte di una squadra. Studiamo e ci aggiorniamo continuamente, obblighiamo chiunque collabori con noi a dire la sua, perché è impossibile che vada sempre tutto bene, che sia tutto perfetto. Siamo i primi a riconoscere l’errore e ad assumerci le nostre responsabilità. Fa parte del gioco, ma è un modo per tutelare tutti quanti dentro Pop Com Studio.

Le agenzie di comunicazione sono una realtà diffusa in tutta Italia. Com’è questo ambiente lavorativo in Friuli Venezia Giulia? Perché avete scelto proprio il Friuli come sede della vostra nuova attività, se è stata una scelta ponderata?
Noi crediamo fortemente nelle potenzialità del Friuli Venezia Giulia. Potevamo andare a Roma, Milano, ma anche, banalment,e a Treviso o Conegliano. Invece siamo felicemente provinciali. La nostra sede è a San Giovanni di Casarsa, poco distante da immense distese di viti e di verdi campagne, un paradiso per noi. Io (Giulio) sono ritornato qui perché volevo mettere a disposizione tutte le competenze e le esperienze che ho acquisito nel corso degli ultimi anni “romani”. Ritornare dove sono nato e cresciuto per dare il mio contributo a questa società. Così anche Mattia. È stata una scelta comune, condivisa e, soprattutto, felice. A tal proposito: proprio in virtù del fatto che crediamo in questo territorio, il 3% del nostro fatturato sarà destinato a creare un fondo per le start up e le piccole imprese del Friuli Venezia Giulia. A fine anno sceglieremo uno o più progetti da finanziare, in base alle proposte. Crediamo molto in questa cosa, una sorta di “give back”. Per noi si tratta di responsabilità d’azione e di crescita.

Quanto viene considerata «folle» la vostra avventura da amici e famiglie? Il vostro entusiasmo è stato contagioso?
La follia fa parte dell’essere creativi e del mondo della comunicazione, altrimenti avremmo fatto altro nella nostra vita! ;-)
La nostra scelta è stata condivisa da famiglie e amici. (Giulio) Se posso aggiungere una cosa, personale, ma significativa, vorrei ringraziare Cecilia, la mia ragazza. Lei mi ha dato quella spinta in più per lanciarmi in questa avventura e sono davvero felice l’abbia fatto, non le sarò mai abbastanza grato. Abbiamo la folle capacità di contagiare tutti, al punto che i nostri amici vengono puntualmente a farci visita in Studio. Noi accogliamo sempre tutti con pasticcini, tè, caffè, e dopo le 19:00 ci sono sempre le birrette in fresco. Siamo diversi dagli altri, anche per questo.

Quali progetti vi piacerebbe realizzare? C’è un mega sogno nel cassetto?
Vorremmo far crescere ed accrescere la cultura della comunicazione. Abbiamo in progetto moltissime cose a riguardo, ma per scaramanzia non diciamo nulla! :)
Il grande sogno nel cassetto è potersi guardare indietro e dire: «Siamo stati davvero noi a fare tutto questo?».

Quale messaggio vi piacerebbe trasmettere a tutti i giovani?
A tutti i giovani, cioè a tutti i coetanei, vorremmo dire: credeteci, lottate per i vostri sogni e fate di tutto per realizzarli. E se vi sentite soli e scoraggiati, ricordatevi sempre che ci sono due ragazzi che sono partiti dalla campagna friulana e adesso viaggiano tra Roma, Milano, Bruxelles, Londra e la Danimarca, ma che sono sempre felici di tornare a casa loro, in Friuli. Non è la città a rendere un posto “cool”, ma le persone. Mai darsi per vinti.

Un super in bocca al lupo! Teneteci aggiornati!
Grazie a voi per lo spazio concesso, ne siamo onorati! :)

Ringraziamo Tiziano Milan per averci segnalato Pop Com Studio.




Giulia Mastrantoni
Da quattro anni collaboro all’inserto Scuola del Messaggero Veneto, scrivo per il mash up online SugarPulp e per la rivista dell’Università di Trieste Sconfinare.
Dopo aver trascorso un periodo in Inghilterra, ho iniziato un periodo di studi in Canada, ma, dovunque sia, scrivo.
Misteri di una notte d’estate, ed. Montag.
One Little Girl – From Italy to Canada, eBook selfpublished.
Veronica è mia, Pensi Edizioni.



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