Gli scrittori della porta accanto

[Caffè letterario] Le interviste di Silvia Pattarini: un caffè con Giulio Perrone

Oggi il nostro caffè letterario è ben lieto di presentarvi un altro volto della letteratura italiana. Nel nostro salotto virtuale incontriamo Giulio Perrone, celebre editore e scrittore al suo esordio letterario. 

Ciao Giulio e grazie per avermi concesso questa intervista. Per rompere il ghiaccio, visto che ci troviamo in un caffè letterario virtuale, permettimi di offrirti virtualmente un caffè, un tè, una tisana, una cioccolata calda o…  cosa preferisci?
Sicuramente un caffè al vetro, macchiato freddo. So di essere subito un po’ rompiscatole con tutte queste richieste in apertura di intervista ma tant’è… il caffè al bar lo prendo così.

Ci racconti chi è Giulio nella vita di tutti i giorni, quando non scrive?
La mia quotidianità vive di famiglia e di libri. Il lavoro che condivido con mia moglie è quello di editore da più di dieci anni ormai, quindi i libri dalla loro scelta, alla loro stampa e alla loro promozione sono il mio pane quotidiano.

Da editore a scrittore, ci racconti qual è stata la molla, o l’alchimia, che è scattata nel momento in cui hai iniziato la stesura di "L'esatto contrario"?
Si tratta di un passaggio delicato che mi ha fatto capire alcune cose. Inizialmente credevo (avendo dato il mio nome alla casa editrice) che dopotutto le emozioni e le paure che provavo coincidessero con quelle degli autori pubblicati, ma sbagliavo. Le sensazioni e anche le ansie che prova un autore quando pubblica un suo libro sono molto diverse. Significa esporsi appieno, confrontarsi apertamente con il pubblico e  con la critica dovendo accettare tutto quello che ne viene.
La molla è venuta fuori quasi da un tornare alle origini, perché prima dell’editoria naturalmente le due grandi passioni erano la lettura e la scrittura nate al Liceo e alimentate da un grande critico letterario e jazz, Walter Mauro, che ho avuto la fortuna di avere come professore.

Il tuo è un romanzo originale, che rovescia alcuni aspetti fondamentali del giallo classico: il protagonista non è un professionista dell’investigazione, tanto meno un eroe, e soprattutto la trama alla fine risulta molto realistica. È intenzionale?
Infatti credo che il mio sia fondamentalmente un noir con alcuni elementi comunque atipici come quello del protagonista. Devo dire che l’idea di fare in modo che il lettore avesse a che fare con una persona piuttosto sprovveduta e incauta ma guidata da una grande voglia di conoscere la verità mi incuriosiva. In un momento in cui ci confrontiamo con mille serie e mille libri che spaccano il capello forse valeva la pena riscoprire quel sano senso di spaesamento e inadeguatezza che Riccardo prova spesso.
Quanto alla trama credo che il bello del noir sia da una parte la possibilità di scavare fino in fondo nella psicologia dei personaggi e dall’altra di rappresentarci molto bene la realtà anche quando è difficile da accettare. Non c’è bianco o nero, ma un mondo spesso sfumato e complesso da interpretare, un po’ come il nostro. >> leggi la recensione di Stefania Bergo

Alcuni personaggi hanno un accento tipicamente romanesco. E, infatti, la storia ha sullo sfondo una Roma molto amata, anch’essa protagonista del giallo sia come città, sia come squadra di calcio. È casuale la scelta dell’ambientazione? Oltre che realistici, i personaggi sono anche reali?
L’ambientazione è stata una scelta essenziale per me perché volevo raccontare qualcosa che conoscessi bene, che avessi sentito da sempre e che risultasse quindi autentica. L’unico problema era di non restituire un’immagine di Roma come cartolina ma riuscire a interpretarne la contemporaneità. Ecco perché il quartiere di San Lorenzo che ben incarna questo spirito e riesce a mostrarci un lato nuovo e più contemporaneo della città. I personaggi sono figli di questo mondo e di questa logica. Molti dei loro aspetti provengono da persone che ho osservato o che addirittura conosco perché credo li renda più profondi, più carnali e soprattutto perché per me è essenziale “vedere” e “sentire” in qualche modo un personaggio prima di introdurlo nella storia.



L'esatto contrario
di Giulio Perrone
Rizzoli | Giallo 
ISBN 978-8817082266
cartaceo 18,50€
ebook 9,99€

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A cosa si riferisce il titolo? Cosa risulta essere "l'esatto contrario"? Riccardo, l'antitesi dell'investigatore noir? La sua vita, frana di tutte le sue certezze, che è quindi l’opposto di quella programmata? I personaggi che ruotano attorno a lui, smaliziati e sempre un passo avanti, che quindi mai sono quel che sembrano? Il finale, una verità svelata, che non si riesce davvero a cogliere se non con l'ultimo, illuminante feedback?
Ci sono molte di queste cose nel titolo ma c’è soprattutto l’essenza stessa di Riccardo che è spesso “l’esatto contrario” del mondo che lo circonda e anche di alcuni dei personaggi che incrocia nel corso della storia. La sua è forse è una morale non assoluta ma si sente legato profondamente ai suoi principi. Non tradisce sé stesso e non riesce ad adattarsi del tutto a un mondo in cui chiunque invece tende a prendere sempre la posizione più comoda senza curarsi di scoprire la verità.

Domandina irriverente: come mai un editore decide di rivolgersi ad un altro editore per la pubblicazione del suo romanzo d’esordio?
Perché l’editoria è prima di tutto questione di scelte. L’editore si fa avendo il coraggio di scegliere libri e scartarne altri perché non fanno parte della nostra linea, dell’idea che vogliamo trasmettere ai lettori. Non potrebbe mai coincidere chi sceglie con chi viene scelto. Oltretutto è un modo di mettersi alla prova e di capire se davvero qualcuno crede in quello che scrivi. Un autore deve sempre avere il coraggio di farlo e di accettare la scelta che ne consegue.

Come imposti la promozione dei tuoi libri, ti impegni in presentazioni presso librerie, biblioteche e centri culturali, preferisci il web o, tutte le soluzioni possibili?
Oggi un autore deve sempre essere pronto a promuovere il libro una volta uscito. La pubblicazione è solo un primo passo e mai un punto d’arrivo. Credo che le presentazioni (avendo cura di creare momenti piacevoli e possibilmente non scontati) siano uno strumento canonico ma essenziale per farsi conoscere così come l’affidarsi ad un buon ufficio stampa. Però il web è sicuramente l’elemento essenziale. Saper utilizzare bene social come twitter, facebook o instagram (anche tutti insieme se si è particolarmente bravi) diventa fondamentale per riuscire a raggiungere nuovi lettori. Perché al di là di quello che si potrebbe pensare sono sempre loro che fanno la differenza con il passaparola e sono anche la parte migliore del nostro mondo.

Parliamo di recensioni. Credi sia indispensabile, per il buon successo di un libro, ricevere tante recensioni? Vanno bene anche quelle negative purché se ne parli?
Partiamo dal presupposto che nessuno ami sentir parlar male di quello che si è scritto. Per un autore è comunque una sofferenza. Detto questo bisogna prima di tutto capire che tipo di giudizio si riceve. Soprattutto per un’opera prima qualche critica è normale se costruttiva e se esposta da un critico serio. È necessario farne tesoro e provare a capire che cosa non abbia convinto chi la scrive.

La rivoluzione digitale e l’e-book: cosa ne pensi di questo sistema innovativo di lettura, credi che rappresenti il futuro o è solo fumo negli occhi?
Si tratta di una possibilità ma penso che il libro cartaceo non potrà mai essere soppiantato del tutto. In fondo i dati ci dicono che anche nei paesi anglosassoni (dove è cresciuto molto) l’ebook si è fermato e soprattutto il problema, almeno da noi, è che non crea nuovi lettori ma al limite si affianca o si sostituisce al libro cartaceo. Personalmente non ho nulla in contrario verso l’ebook ma amo sfogliare i libri, toccarli, tenerli allineati o scompigliati in una libreria e che un’orecchietta qui e là, una notazione o una macchia di caffè mi ricordino il momento preciso in cui li ho letti.

Nuovi progetti per il futuro?
Sto finendo il nuovo romanzo sempre con Riccardo protagonista. Non sarà un sequel ma una nuova storia che spero diverta i lettori.


Grazie per essere stato con noi, Giulio. A nome degli scrittori della porta accanto e dei nostri lettori ti faccio un in bocca al lupo per i tuoi progetti futuri.



Silvia Pattarini
Diplomata in ragioneria, ama scrivere racconti e componimenti poetici, alcuni dei quali compaiono in diverse antologie. Partecipa a concorsi letterari di poesia, prosa e premi letterari per narrativa edita.
Biglietto di terza classe,  0111Edizioni.
La mitica 500 blu,  Lettere Animate.



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