Gli scrittori della porta accanto

"Con la mia valigia gialla" di Stefania Bergo, recensione di Franco Mieli


"Con la mia valigia gialla" di Stefania Bergo, Zerounoundici Edizioni, 2013. Un diario di viaggio autobiografico, alla scoperta dell'Africa e di se stessi.



Premetto che sono un appassionato del genere noir, perciò quando ho iniziato a leggere questo libro, l’ho fatto con una certa circospezione.
Mi son dovuto ricredere fin dall’inizio. "Con la mia valigia gialla", scritto sotto forma di diario è piacevole e scorrevole, e come un giallo ti lascia sempre curioso di sapere cosa accadrà nel capitolo successivo.
L’autrice, Stefania Bergostanca della vacuità e superficialità della vita che vede intorno a sé, decide proprio alla vigilia del Natale, festa del consumismo per antonomasia di partire come volontaria in un ospedale italiano in Kenia, il Sant’Orsola, con una laurea in ingegneria in tasca, ben lontana da quello che andrà praticamente a fare.
L’Africa la colpisce e coinvolge emotivamente fin dall’arrivo al piccolo ospedale che allora stava iniziando a muovere i primi passi. Il contatto con i volontari come lei, con i piccoli malati e le loro mamme la catapulta in un mondo fatto di essenzialità, di felicità per le piccole cose. Lo sguardo e le risate di una ragazzina cui regala le sue infradito, gli abbracci e l’affetto dei piccoli ai quali regala il suo tempo, la riconoscenza di una giovane partoriente anemica a cui dona il sangue, la ripagano di una vita priva delle comodità essenziali ma che le fa scoprire che tanto essenziali non erano. E viene colpita da quello che viene chiamato “mal d’Africa”, la voglia di rimanervi mentre si avvicina il momento del distacco.
Colpisce la descrizione della cena al Carnivore, famoso ristorante di Nairobi, la sera prima del ritorno in Italia. L’abbondanza esagerata delle carni che vengono servite, il lusso e la ricercatezza delle ricche famiglie keniote sedute ai tavoli offrono uno stridente contrasto con la realtà vissuta fino al giorno prima e la riflessione che basterebbe suddividere la ricchezza per vivere tutti meglio.
Stefania Bergo lascia il Kenia con la promessa a se stessa e agli amici che restano di ritornare. Promessa che manterrà più volte negli anni successivi, contribuendo allo sviluppo e crescita del Sant’Orsola.
"Con la mia valigia gialla", da leggere e da rifletterci sopra.


Con la mia valigia gialla

È un diario di viaggio autobiografico.
Stanca della superficialità di una vita nemmeno troppo tranquilla, Stefania decide di partire. Da sola. Casualmente, trova in internet i contatti di un'associazione che gestisce il St. Orsola, un ospedale in un'area rurale del Kenya, Matiri. E parte con una valigia gialla, poche aspettative, tanta curiosità e voglia di cambiare, non certo il mondo, ma almeno la sua piccola insignificante esistenza.
"Con la mia valigia gialla" è il racconto dei piccoli eventi quotidiani (solo apparentemente banali) accaduti in quelle tre settimane, conditi con una manciata di riflessioni dell'autrice sulle diverse abitudini e sulla cultura locali.
Contrariamente a quanto si pensi, però, non è un libro sul volontariato. Il volontariato è solo un dettaglio. L'intenzione dell'autore era di raccontare il viaggio, una piccolissima parte d'Africa, quella che lei ha conosciuto, diversa dalla miriade di altre facce di una terra magica, unica. Ne racconta le usanze locali, i profumi, i colori, i suoni, il quotidiano. Le emozioni. E ne ha dato una sua personale chiave di lettura, intervallando ai dipinti della natura le sensazioni restituite, i pensieri suggeriti, le domande che si è posta e che pone a chi vorrà leggere le pagine del suo libro e soffermarsi, come lei, a cercare una risposta.
Anche se spesso risposte non ce ne sono. E allora, più che di risposte si tratta di opinioni. Ecco perché questo libro non vuole insegnare nulla. E' un semplice mezzo messo a disposizione dall'autrice per far compiere al lettore lo stesso viaggio (anche se non sarà mai lo stesso) senza prendere un aereo, semplicemente con l'immedesimazione.

di Stefania Bergo | Zerounoundici Edizioni | Mainstream Diario diviaggio
ISBN 978-88-6307-515-1 | ebook 4,99€ Amazon  | cartaceo 14,50€ Acquista



Franco Mieli
Da ragazzo scrivevo nel giornalino della scuola. Poi per decenni le varie fasi della vita mi hanno fatto abbandonare questa mia passione. Da circa 4 anni, con i figli ormai grandi, ho deciso di riprendere la scrittura. Coltivo la passione per l’archeologia e il trekking di cui ho trasferito le esperienze nei miei racconti.
Ombre pagane, Montecovello.



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