Gli scrittori della porta accanto

Anteprima: Diego Seno racconta "Max P.I.", nell'intervista di Elena genero Santoro

In anteprima, "Max P.I. Private Investigation" di Diego Seno, 0111Edizioni, un giallo ambientato a Padova.


MAX P.I.
di Diego Seno
0111 Edizioni
Romanzo
ISBN 978-88-6307-942-5
cartaceo 15,00€ Acquista 
ebook 3,99€ Acquista

In una Padova combattuta tra la bellezza della sua storia e il degrado e la violenza del suo presente, l'omicidio di una donna si inserisce nella scia di un serie di omicidi misteriosi. 
Max Garbo, ex poliziotto perso in troppi vizi, dovrà indagarvi per salvare la propria vita.




L'autore racconta...

Nella presentazione esclusiva di oggi abbiamo con noi un autore emergente, Diego Seno che ci parlerà in maniera approfondita di uno dei suoi libri “Max P.I.”, 0111 edizioni.

Ciao Diego, ti diamo un caloroso benvenuto in questo spazio virtuale. Prima di parlare del tuo libro, presentati ai lettori che ancora non ti conoscono. Chi è Diego Seno nella vita di tutti i giorni?
Diego Seno è un ex giovane di 39 anni. Attualmente è agente di polizia locale (vigile) a Padova, categoria non molto amata. È sposato e padre di una splendida bambina di 5 anni. Cerca di realizzarsi come scrittore, vocazione sempre avuta fin dalla preadolescenza, e come poeta, recentemente anche in lingua veneta.

Un giallo italiano, ambientato a Padova, quello di “Max P.I.”. Una storia in cui un ex poliziotto con problemi di droga si ritrova accusato di un omicidio e deve scagionarsi. Raccontaci brevemente la trama.
Si, Max Garbo è un ex ispettore di Polizia di Stato “obbligato” alle dimissioni, dedito alla droga e all’alcool. Una notte, nello scenario di una città violenta, una ragazza che frequenta viene trovata morta, e su di lui si concentrano tutti le prove e le attenzioni degli inquirenti, tra cui l’ex fiamma Silvia Dal Soglio, commissario della squadra mobile della questura di Padova. Messo ai domiciliari, evaderà per cercare di scagionarsi, tra fughe rocambolesche ed escalation di violenza.

Ci confidi come ti è venuta l’idea? Qual è stata l’alchimia o turbamento interiore che ha innescato la trama?
Il personaggio di Max Garbo nasce più di una decina di anni fa, quando volevo cimentarmi in un giallo, per mettermi alla prova in questo genere, e magari creare un personaggio su cui imperniare diversi episodi. Da subito era un ex sbirro, fatto autobiografico, con diversi vizi, perché mi piacciono gli antieroi, e ambientato a Milano. Poi è rimasto per molto tempo in soffitta, assieme a tutti gli altri progetti.
Quando mi sono rimesso a scrivere, l’ho ripescato, portato a Padova, città che conosco meglio e che ritengo perfetta come scenografia per questo genere letterario.

Descrivici brevemente i protagonisti e dicci a quale personaggio sei particolarmente legato e perché.
Il protagonista principiale è appunto Max Garbo, ex poliziotto, dedito ad alcool e droga, in pausa riflessiva nella vita, della quale ha perso i punti di riferimento, e sopravvive confusamente.
Coprotagonista è Silvia Dal Soglio è il commissario a cui capita il caso di omicidio di cui è indagato, ex fiamma di Max, imprigionata tra il dovere d’ufficio e l’unidirezionalità delle prove, e l’antico sentimento e la consapevolezza inconscia dell’innocenza di Max.

Max è un ex poliziotto, come te. È un personaggio complicato, fatto di luci e ombre. Non è un santo, anzi, è borderline tra il bene e il male. Ha una sua morale, ma crede che sia giusto farsi giustizia da solo. Quanto il suo modo di sentire rispecchia il tuo?
Non è che il protagonista crede fermamente nella giustizia fai da te, nel romanzo è costretto a inseguirla per salvarsi. È più convinto che per certi reati non vi sia una pena adeguata, e che la giustizia italiana non sia “giusta”. Troppe volte abbiamo personaggi che commettono reati efferati e non scontano quasi nulla della pena, mentre altri, condannati per cose più lievi pagano fino all’ultimo centesimo.

Quale giudizio hai riscontrato nei lettori da quando questo libro è uscito?
Devo dire che il giudizio dei miei lettori fino a questo momento è stato molto generoso, anche se conosco i miei punti deboli e puntualmente mi vengono ricordati. E mi stanno spingendo a impegnarmi ancora di più in questa mia passione e in particolare in questo progetto.

La fine del tuo romanzo l’hai decisa tu o l’hanno decisa i tuoi personaggi? I lettori ti hanno dato suggerimenti, dopo aver letto il libro, su un altro possibile finale?
Diciamo che il finale e arrivato con il divenire della storia. Certo, l’ultima scena è nata con il protagonista anni fa, ma tutto il narrare che porta lì si è sagomato scrivendolo. Devo dire che ho ricevuto diversi suggerimenti, anche perché il libro lascia alcuni temi aperti per il seguito, e tante persone mi hanno chiesto come finirà o suggerito come farlo finire, soprattutto in merito alla faccenda del “giustiziere”. E a tutti ho risposto che ancora non lo so neppure io.

Perché un lettore dovrebbe leggere “Max P.I.”? Anzi, rendiamo più complicata questa domanda: perché un lettore che non ama particolarmente il giallo dovrebbe leggere il tuo libro?
Perché non è un giallo classico, perché è intrigante, perché una volta cominciato bisogna finirlo.

Concludiamo questa presentazione comunicando ai nostri lettori i link dove si possono trovare informazioni su di te, sui tuoi libri.




Grazie per essere stato con noi, Diego. In bocca al lupo per i tuoi progetti futuri.

Elena Genero Santoro
Ama viaggiare e conoscere persone che vivono in altri Paesi. Lettrice feroce e onnivora, scrive da quando aveva quattordici anni.
Perché ne sono innamorata, Montag
L’occasione di una vita, ebook Lettere Animate
Un errore di gioventù, 0111 Edizioni
Gli Angeli del Bar di Fronte, 0111 Edizioni.
Il tesoro dentro, 0111 Edizioni.



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