Gli scrittori della porta accanto

Anteprima: Maria Francesca Consiglio racconta: "Zibaldanza", nell'intervista di Elena Genero Santoro


In anteprima, "Zibaldanza, messaggi criptici di un'anima antica" lo zibaldone di Maria Francesca Consiglio, Create Space, un insieme di pensieri razionalmente disordinati.



ZIBALDANZA
MESSAGGI CRIPTICI DI UN'ANIMA ANTICA
di Maria Francesca Consiglio
Selfpublishing Create Space
Psicologico | Poesia
ISBN 1523609125
cartaceo 16,12€ Acquista



Da bambina desideravo la libertà sopra ogni cosa; recitavo diversi ruoli per travestire i miei dolori, per essere qualsiasi altra persona. Quando però ci si mescola troppo alla finzione si rischia di affezionarsi a quel "delirio di onnipotenza" fino a diventare un tutt'uno con le tue mistificazioni capaci di preservati dalla cruda realtà. Crescendo ho dimenticato quel desiderio di libertà facendo della mia mente una fortezza dalla quale guardare il mondo senza esserne sfiorata. 
Ho visto lettere ovunque, udito risate isteriche di fantasmi senza pace e ne ho abbracciato il dolore finché, nella pienezza d’ogni mio senso, ho deciso di gettarmi dalla torre più oscura per sposare la Zibaldanza. E vissi per sempre d’infelici deliri.


L'autore racconta...


Raccontaci qualcosa di te: chi è  Maria Francesca Consiglio nella vita di tutti i giorni? La stessa di tutti i “non giorni”; la mia essenza rimane perennemente sospesa nell'arte. Non è un concetto semplice da spiegare; bisognerebbe immaginarmi in bilico tra la realtà ed altre dimensioni nelle quali viaggio ad intermittenza. Le persone all'esterno potrebbero giudicarmi come timida o distratta, almeno in apparenza. Trascorro la maggior parte del mio tempo a pormi domande senza risposte, a dubitare di quelle realtà date per scontate, a sfatare “miti” sociali.

Questo è il primo libro che pubblichi?
No. Ho pubblicato il primo libro “Pensieri di una mente Pigra” nel febbraio del 2015; si potrebbe definire un antenato “moderno” di “Zibaldanza” per le tematiche affrontate.

Veniamo al libro, “Zibaldanza, Messaggi criptici di un’anima antica”. Com’è nata l’idea?
Più che un’idea il tutto è cominciato con una serie di pulsioni provocate da racconti di “fantasmi” della mente (e non). Ho cominciato ad ascoltare le voci di racconti impigliati nelle correnti, negli ambienti circostanti e ne ho immortalato le parole con l’ausilio della mia penna.

Ci racconti di che cosa parla? A quale genere appartiene? E che cos’è la Zibaldanza?

Questo non è un romanzo; non segue una trama. Proprio come una sorta di zibaldone esso è un insieme di pensieri razionalmente disordinati; inoltre ci sono poesie e paragrafi indipendenti che accarezzano davvero diversi argomenti; la famiglia, la “nuova” società, l’amore, il disagio sociale. È difficile classificarlo e sarebbe quasi castrante volergli additare un genere perché in realtà non ne ha alcuno. La “Zibaldanza” è l’espressione dell’inconscio che, non più timido, prepotente (con appunto atteggiamento quasi baldanzoso) comincia a far pesare la sua presenza ignorata troppo a lungo; non si tratta soltanto del proprio Es ma di qualcosa di più antico e contorto. Mi sono trovata ad essere portavoce anche di storie altrui, antiche e maledette. Ho conversato con i silenzi di fantasmi senza pace. È stato fatto un patto tanti anni fa tra me ed il fato e adesso, attraverso la scrittura, ne sconto croci e delizie.

Qual è il target a cui ti rivolgi? Che tipo di lettori ambisci a conquistare?

Alla luce del fatto che il mio stile sia apparentemente di difficile comprensione, almeno nell'immediato, non mi rivolgo ad un tipo di lettore particolare; il mio solo auspicio è quello di essere sentita oltre la parola, di suscitare in chi mi legge uno stato d’animo alternativo alla realtà. Uso spesso metafore attraverso le quali dipingo dei quadri surreali che cambiano a seconda della fantasia del lettore e del suo immaginario.

Quanto ti ha coinvolto intimamente la stesura di questo romanzo?
Quanto coinvolge un amore puro ed assoluto? Non ha confini né limiti, è un tutt’uno d’anima e membra.
Considero la scrittura un mio prolungamento non so immaginarmi come un essere che non sia perfettamente (e dolorosamente) amalgamato ad essa.

Per scrivere questo libro hai dovuto svolgere delle ricerche?
Una soltanto: dentro me stessa. Ho camminato attraverso molte stanze del mio io profondo rischiando talvolta di non ritornare, direi quasi come se fosse un viaggio dantesco; l’unica differenza è che ho viaggiato senza guida perché a volte è necessario ascoltare soltanto se stessi.

C’è qualche messaggio particolare che speri di comunicare attraverso questo romanzo?

Posso soltanto dire che ho lasciato volutamente dei messaggi criptati tra alcune righe.

C’è un filo conduttore che porta a un finale?
Il filo conduttore è uno solo: la nostalgia di tempi remoti impossibili da replicare. Personalmente per un animo inquieto e libertino come il mio forse sono le ultime pagine del libro a rivelarsi le più “terrificanti”; parlano di un amore antico e sono interamente autobiografiche (a differenza degli altri capitoli).

Grazie per essere stata con noi, Maria Francesca. In bocca al lupo per i tuoi progetti futuri.
Grazie a voi d’aver concesso a “Zibaldanza” questo spazio!

Elena Genero Santoro
Ama viaggiare e conoscere persone che vivono in altri Paesi. Lettrice feroce e onnivora, scrive da quando aveva quattordici anni.
Perché ne sono innamorata, Montag
L’occasione di una vita, ebook Lettere Animate
Un errore di gioventù, 0111 Edizioni
Gli Angeli del Bar di Fronte, 0111 Edizioni.
Il tesoro dentro, 0111 Edizioni.



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