Gli scrittori della porta accanto

[La ricompensa è il viaggio] Azzurrità, le spiagge della Sardegna, di Silvia Pattarini


Le spiagge della Sardegna: vegetazione selvaggia di mirto e asfodeli, sabbia bianca e mare cristallino.

La mia prima volta in Sardegna. La mia prima volta in Gallura. La mia prima volta a S. Teodoro. In una sola parola: spiaggeE mi risuonano nella mente alcune frasi tratte dalla bellissima canzone di Renato Zero:

Spiagge, immense ed assolate. Quanta la gente che, ci ha già lasciato il cuore.


La Cinta

“Azzurrità” è azzeccatissima.
È esattamente la sensazione che ho avvertito, a colpo d’occhio, sulla spiaggia  de La Cinta a pochi passi dal paese di S. Teodoro o Santu Diadòru d'Oviddè. Sabbia soffice, finissima e bianchissima, si estende a perdita d’occhio per svariati chilometri a disegnare una mezzaluna, nell’azzurrità del mare cristallino. Meraviglioso, impossibile non lasciarci in cuore.
Tavolara in tutta la sua lunghezza e il suo splendore, domina incontrastata un paesaggio fiabesco. La spiaggia larghissima, paragonabile per estensione (non per qualità dell’acqua) alle spiagge della riviera romagnola, permette ai bambini di divertirsi sul retro, cimentandosi nei più svariati giochi, senza disturbare più di tanto i vicini di ombrellone. Ma come resistere al richiamo dell’acqua? Impossibile, anche se i fondali bassi sono ideali per i bambini, un po’ meno per i nuotatori esperti, che per praticare il loro sport preferito dovranno allontanarsi un bel po’ dalla costa. Attrezzata con docce, zone con lettini e ombrelloni a pagamento, dispone di ampie zone libere non a pagamento.
Sul retro della spiaggia la laguna di S.Teodoro (che ho non visitato personalmente) promette escursioni interessanti per scoprire la fauna ornitologica presente sul territorio, dai fenicotteri ai cormorani, magari con una bella cavalcata.



A pochi chilometri da S. Teodoro, seguendo la strada  in direzione sud, (verso Budoni) la bella spiaggia di L’Insuledda, offre panorami mozzafiato.
Un chiosco con la caratteristica architettura in legno, funge da bar e è attrezzato con comodi lettini e ombrelloni impagliati, adagiati su un verdeggiante tappeto di erbetta morbida.
Il passaggio attraverso l’ingresso al chiosco è obbligatorio e mi introduce, attraverso un percorso di plastica  lamellare (finto parquet), sulla spiaggia libera. Qui mi successa una cosa inconsueta: oltre ai classici venditori ambulanti di cocco e asciugamani,  ho avuto l’onore di contrattare l’acquisto di buon formaggio sardo, pecorino si intende.

Spiagge, di cocco e di granite, di muscoli e di bikini, di stranieri e di bagnini...

L'Insuledda
Di stranieri in realtà ne ho incontrati pochi, qualche tedesco, qualche francese. Per il resto abbondano milanesi, genovesi, veneti, toscani, modenesi e una famiglia di sperduti piacentini senza macchia e senza imbrogli.
Spiaggia bianca lambita da acque cristalline. Chiazze più scure qua e là, avvertono della presenza di alghe, ma è il  bello del mare. La spiaggia è molto più stretta e selvaggia di quella di La Cinta, siamo un po’ ammassati, gli spazi sono ridotti.
Una vegetazione selvaggia tra le dune bianche spunta oltre la staccionata alle mie spalle. Chissà se è il mirto quel cespuglio spinoso e verdeggiante. Inoltre sarei curiosa di vedere gli asfodeli, so che sono fiorellini bianchi, che per altro danno il nome a una catena di minimarket qui in zona.
Una leggera brezza mitiga la calura “mentre la pelle brucia” e non me ne accorgo, non subito… e stranamente la sabbia in questa zona della Sardegna non scotta mai i piedi. I miei figli si sono fermati sugli scogli poco distanti, a pescare granchi “col secchiello”… ma eccoli arrivare con un secchiello pieno d’acqua e di fresco pescato: chissà che stasera non mi tocchi cimentarmi ai fornelli per un fritto misto… no, in vacanza no, per favore! Per fortuna pericolo fornelli scampato. Stasera ristorante!

Spiagge, di corpi abbandonati, di attimi rubati, mentre la pelle brucia. Un'altra vela va, fino a che non scompare, quanti segreti che, appartengono al mare...

Il parcheggio in questa zona è gratuito, ma bisogna scontare la pena di un sole cocente, che vi arrostirà il fondoschiena, quando, dopo le ore trascorse a godervi un mare da sogno, dovrete risalire in macchina per fare rientro nei vostri alloggi. Ricordatevi di tenere in macchina sempre a portata di mano una tendina parasole bella spessa e creme solari ad alta protezione in quantità.


Proseguendo lungo la strada statale 125 in direzione Olbia, altre due spiagge spettacolari: Lu Impostu e Cala Brandinchi, sono imperdibili.
Sulla strada incontro per prima Lu Impostu. Giro seguendo le indicazioni, pochi minuti e alcune autovetture sono già parcheggiate ai bordi della strada, secondo me non manca molto… infatti ecco un piazzale adibito a parcheggio, a pagamento ovviamente. I posti nel parcheggio libero, che per altro non è molto vicino, sono già tutti occupati. Un venditore ambulante di formaggio sardo staziona lì col suo furgoncino e pure un venditore di frutta fresca, in caso di necessità o di fame improvvisa. Parcheggiamo, infiliamo le monetine nel parchimetro, scendiamo qualche passo lungo un sentiero e… meraviglia, vitamine per gli occhi. No, non ho visto uno strafigo pazzesco, mi riferisco ai colori del mare!
Lu Impostu
Indescrivibile. Da cartolina, azzurro su tonalità di azzurro, una piccola piscina naturale. Vorrei scivolarci dentro vestita e non uscire più. I miei figli sono entusiasti, e mio figlio più “grande” è già partito col suo secchiello da pescatore. Coi piedi nell’acqua solleviamo la nostra sdraietta, attraversiamo i pochi metri che ci separano dalla spiaggia di sabbia bianca e prendiamo posizione. La laguna sul retro attira sempre i miei figli che decidono di esplorare la zona. La mezzaluna di sabbia bianca si estende per qualche chilometro, e finisce tra le fresche fronde della pineta a Punta Capicciòlu. Mia figlia e mio marito provano a raggiungere l’altro capo della spiaggia. “Faticate pure voi, resto a crogiolarmi qui finché il sole non tramonta”.

So che rischio di ripetermi ma è impossibile resistere al richiamo selvaggio dell’azzurro mare di Cala Brandinchi e del suo litorale di sabbia bianca. Ci si arriva seguendo le indicazioni stradali (io e il navigatore satellitare siamo incompatibili), proseguendo lungo la strada statale 125 ancora per pochi chilometri, costeggiata da viali di oleandri colorati che sono spettacolari e qualche pianta di sughero, sempre in direzione Olbia.
Un enorme parcheggio a pagamento, dotato di biglietteria automatica con tanto di sbarra, vi accoglie alla modica cifra di 2 euro l’ora, che all’uscita sarà sempre arrotondata per eccesso. Quindi se vi fermate solo due ore e dieci minuti, sappiate che all’uscita vi saranno addebitate tre ore piene di parcheggio. D’altronde il parcheggio offre lavoro agli abitanti della zona, lasciamoli lavorare in pace. Ah… e ricordatevi che chiude tassativamente alle ore 20.00, quindi, non azzardatevi a fare tardi o resterete chiusi nel parcheggio (non è detto che sia poi così male passare la notte su quella meravigliosa spiaggia, magari in dolce compagnia)… il punto è che il giorno successivo vi verrebbe addebitato pure il costo del “pernottamento”.

Quanti segreti che, appartengono al mare. Un'altra estate qui, e un'altra volta qui, più disinvolta e più puttana che mai, mille avventure che, non finiranno se, per quegli amori esisteranno nuove spiagge...

Cala Brandinchi
La terra color ocra incendia i pneumatici, che sono rallentati da dossi artificiali, collocati di proposito per evitare le alte velocità che inevitabilmente solleverebbero nuvole di polvere rossa. Con un po’ di fortuna è possibile parcheggiare sotto l’ombra di qualche bella pianta. Seguendo un sentiero, un venditore ambulante ha sistemato le sue colorate proposte etniche lungo un muretto in sasso. Che bei cappelli e che vestiti sottili! Lui ha l’aria di essere piuttosto svogliato e non ci prova nemmeno a fermare un potenziale cliente, a insistere o contrattare una vendita, al contrario di tutti gli altri. Ci osserva passare seduto sul suo muretto in sasso e via. Ci addentriamo nel folto della pineta, il caldo è insistente, il cicaleccio assordante. Le cicale offrono un concerto ai passanti  a titolo gratuito. Un profumo intenso di resina ci accompagna, le infradito sono impolverate. Ma ecco in lontananza i primi colori del mare, chiazze azzurre tra le chiome verdi dei pini balzano subito all'occhio. Un chioschetto colorato ci accoglie all'imbocco della spiaggia bianca, anche qui la sabbia non brucia i piedi. Motoscafi e pedalò sono lì davanti sospesi in quell’azzurità, in attesa di qualcuno che intrepido li disancori e si avventuri al largo. Tavolara  appare adagiata su un manto verde, con la sua presenza imponente è un richiamo da non sottovalutare.  È spettacolare anche questa spiaggia, leggermente più stretta di La Cinta e comunque lunga; il fondale è cristallino e basso, indicato anche per bambini. Entro attratta da un richiamo irresistibile, e cammino con l’acqua alle caviglie. Proseguo per diversi metri, l’acqua è ancora alle mie ginocchia, eppure sono alta 165 cm. Mi meraviglio e proseguo ancora. Ormai sono in mezzo al mare e l’acqua mi sfiora i fianchi. Se vado avanti così raggiungo Tavolara a piedi! Pazienza io mi lascio galleggiare qui. Piccoli pesciolini si infilano tra i piedi, tra gli schiamazzi divertiti dei miei figli. È un piccolo paradiso, un quadro da appendere sulla parete di casa per averla sempre a portata di occhi.



Spiagge dipinte in cartolina, ti scrivo tu mi scrivi, poi torna tutto come prima. L'inverno passerà, tra la noia e le piogge, ma una speranza c'è, che ci siano nuove spiagge…

Consoliamoci con un tramonto, ricordando che le spiagge nei dintorni di S. Teodoro non finiscono qui, ma il mio tempo sì. 
La prossima volta mi aspettano nuove spiagge: Cala d'Ambra, Punta D'Aldia, Salina Bamba, Baia Salinedda, Capo Coda Cavallo e le escursioni alle isole di Tavolara e di Molara.




Silvia Pattarini
Madre di tre figli, ama scrivere racconti e componimenti poetici, alcuni dei quali compaiono in diverse antologie. Partecipa a concorsi letterari di poesia, prosa e premi letterari per narrativa edita.
Biglietto di terza classe,  Gli Scrittori della Porta Accanto Edizioni.
La mitica 500 blu,  Lettere Animate.



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