Gli scrittori della porta accanto

[FotografiA] "Rivoluzione di costume", il progetto fotografico che promuove un cambiamento culturale, di Ornella Nalon

FotografiA-Rivoluzione-di-costume-just-mine

La campagna pubblicitaria "Rivoluzione di costume" promossa dall'associazione "Quelli del sabato" e dall'Azienda Justmine, per promuovere un cambiamento culturale.

Se mettiamo assieme un'associazione di volontariato e un'azienda che realizza costumi da bagno cosa ne esce? Una bellissima campagna dal titolo “Rivoluzione di costume” finalizzato alla promozione, attraverso la moda, di un cambiamento culturale
Ma veniamo ai fatti. “Quelli del sabato” è un'associazione di Bellinzago Novarese che da quasi venticinque anni si raduna tutti i sabato, per l'appunto, per occuparsi di disabili, attraverso varie iniziative che prevedano il loro coinvolgimento. Justime è una consolidata ditta di beachwear con sede a Oleggio di Novara. Complice, una conoscenza in comune ed ecco che, una idea paventata, diventa un bellissimo progetto. 
Vengono selezionate nove donne disabili dell'associazione, tra i 25 e i 60 anni e viene loro chiesto di scegliere alcune stoffe, in uso dall'azienda, per ideare e disegnare alcuni costumi di loro gusto. Le stesse affiancano il team creativo che realizza i capi e segue tutte le fasi di produzione finché i bikini, i costumi interi e anche i pareo, sono pronti per essere indossati. Poi, affiancate da quattro modelle professioniste e da altre nove signore, alcune delle quali scelte tra i membri dell'associazione, altre tra le dipendenti dell'azienda e una selezionata da un concorso proposto su facebook, sono volate a Berlino e hanno raggiunto lo studio fotografico di Riccardo Bernardi, che lavora con agenzie di modelle.

Ed ecco che i costumi precedentemente disegnati e poi realizzati, vengono indossati dalle ventidue donne per dare il via a un servizio fotografico davvero originale. 

Saranno nove gli scatti che comporranno la campagna e ogni foto ritrae un'indossatrice professionista, una donna comune e una delle ragazze affette da disabilità
Dunque, ecco la bellezza stereotipa, quella classica da passerella, con i lineamenti perfetti e una taglia massima 38, accanto alla ragazza comune che dentro alla stessa taglia, magari, ci entra solo con una gamba e poi ancora alla donna diversamente abile, che la natura ha voluto rendere del tutto speciale. Tre modi di essere donna, sicuramente diversi, ma non per questo l'uno più considerevole dell'altro. 
Il portavoce dell'associazione riferisce che:
C’è una moda che è quella ufficiale, che viene comunicata dagli addetti ai lavori, che è interpretata dalle griffe ed è veicolata dalle riviste. Una moda che spesso diventa simbolo, icona, desiderio. Quella delle firme, delle sfilate, delle modelle che incarnano un ideale di donna che negli anni diventa un riferimento da seguire o da sfuggire, a seconda della propria idea di bellezza. E poi c’è la moda di chi la sogna, e qui ci siamo inseriti noi. Per stimolare una riflessione e perché per noi la diversità è una ricchezza da salvaguardare...Per noi non esiste un modo unico di essere belli, di essere donne, di raccontarsi. E l’estetica deve convivere con il gusto e le esigenze dell’età, dei corpi e delle diverse culture...nella moda, come nella vita, bisogna saper essere se stessi, unici e diversi
Poiché, come afferma Ilaria Miglio, responsabile comunicazione di “Quelli del sabato”: «Vorremmo ricordare a tutti, a partire dalle donne, che la diversità non è un deficit, la mancanza di qualcosa, ma significa essere unici». 
Forse ce ne vorrebbero molte altre di campagne di questo tipo per imparare a guardare le persone con nuovi occhi, con sguardi che non siano già veicolati alla classica stereotipata bellezza. Forse, potrebbero servire a demolire pregiudizi assurdi e pericolosi che idealizzano la perfezione. A ben guardare, tutti noi, per un verso o per l'altro, siamo imperfetti, ma ognuno è normale nella sua anormalità.









Ornella Nalon
I miei hobby sono: il giardinaggio, la buona cucina, il cinema e, naturalmente, la scrittura, che pratico con frequenza quotidiana. Scrivo con passione e trasporto e riesco a emozionarmi mentre lo faccio. La mia speranza è di trasmettere almeno un po’ di quella emozione a coloro che leggeranno le mie storie.
Quattro sentieri variopinti”, Arduino Sacco Editore
Oltre i Confini del Mondo”, 0111 Edizioni
Ad ali spiegate”, Edizioni Montag
Non tutto è come sembra”, da 0111 Edizioni.



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