Gli scrittori della porta accanto

[Libri] "Il sogno" di Emile Zola, incipit #82

Durante il rigido inverno del 1860, l’Oise gelò, e abbondanti nevicate ammantarono le pianure della bassa Piccardia.

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Il sogno

di  Emile Zola 
Edizioni Clandestine

ebook 4,16€
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Una bufera di nord-est specialmente, proprio il giorno di Natale, giunse quasi a seppellire la città di Beaumont. La neve, che aveva cominciato a cadere fin dal mattino, verso sera raddoppiò, e andò accumulandosi tutta la notte. Nella città alta, spinta dal vento, si ingolfava in via degli Orafi, in fondo alla quale si trova come incastrata la facciata nord del transetto della cattedrale, e andava a battere contro la porta di Sant’Agnese, l’antica porta romanica, già quasi gotica, sovraccarica di sculture sotto la nudità del frontone. L’indomani, all’alba, se n’erano accumulati quasi tre piedi.
La via dormiva ancora, impigrita dalla festa del giorno prima. Rintoccavano le sei. Nelle tenebre inazzurrate dal lento e ostinato cadere dei fiocchi, non c’era altro di vivo che una forma indistinta: una fanciulletta di nove anni, che rifugiatasi nella strombatura del portale, vi aveva trascorso la notte a tremare dal freddo, riparandosi alla meno peggio. Era vestita di stracci, con la testa avvolta in un lembo di scialle e i piedini nudi dentro un grosso paio di scarpe da uomo. Indubbiamente, si era fermata in quel posto solo dopo aver vagato a lungo per la città e vi era caduta stremata dalla stanchezza.

Pendant le rude hiver de 1860, l’Oise gela, de grandes neiges couvrirent les plaines de la basse Picardie ; et il en vint surtout une bourrasque du nord-est, qui ensevelit presque Beaumont, le jour de la Noël. La neige, s’étant mise à tomber dès le matin, redoubla vers le soir, s’amassa durant toute la nuit. Dans la ville haute, rue des Orfèvres, au bout de laquelle se trouve comme enclavée la façade nord du transept de la cathédrale, elle s’engouffrait, poussée par le vent, et allait battre la porte Sainte-Agnès, l’antique porte romane, presque déjà gothique, très ornée de sculptures sous la nudité du pignon. Le lendemain, à l’aube, il y en eut là près de trois pieds.
La rue dormait encore, emparessée par la fête de la veille. Six heures sonnèrent. Dans les ténèbres, que bleuissait la chute lente et entêtée des flocons, seule une forme indécise vivait, une fillette de neuf ans, qui, réfugiée sous les voussures de la porte, y avait passé la nuit à grelotter, en s’abritant de son mieux. Elle était vêtue de loques, la tête enveloppée d’un lambeau de foulard, les pieds nus dans de gros souliers d’homme. Sans doute elle n’avait échoué là qu’après avoir longtemps battu la ville, car elle y était tombée de lassitude. 


Quarta di copertina
"Il sogno" di Emile Zola, Edizioni Clandestine, 2013 (originale del 1888).

“Noi ci amiamo, Monsignore. Lui vi avrà certamente spiegato come ciò sia potuto accadere; per quanto mi riguarda, me lo sono chiesto sovente, senza trovare risposta. Noi ci amiamo e se questo è un delitto, perdonatelo, perché è giunto da lontano, dagli alberi e dalle pietre medesime che ci circondavano. Quando ho scoperto di amarlo, era troppo tardi per poter reprimere quel sentimento…”.

Émile Zola, il grande naturalista francese, prende momentaneo congedo dall’analisi dei mali della società per regalarci una “fiaba” d’amore intrisa di misticismo popolare. Fiaba dai tenui colori pastello e dal realistico distacco del sogno evocato. La dolce e ingenua Angélique - cresciuta all’ombra della cattedrale, dove la fede si nutre dell’esempio eroico dei santi e il fervore cristiano ne è conseguenza immediata, dove il miracolo è parte integrante del mondo - sogna il “principe azzurro” che verrà a riscattarla dalle sue umili origini. Ma quando il sogno d’amore sembra avverarsi, le convenzioni sociali, insensibili alla purezza dei sentimenti, ostacolano quest’anelito di felicità. E ad Angélique non resterà che affidarsi, fiduciosa, al miracolo.

★★★★★

Il buon giorno di vede dal mattino, dicono, e un buon incipit e una copertina accattivante possono essere il perfetto bigliettino da visita di un libro.
Secondo voi, quante stelline si merita il biglietto da visita di questo libro?

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