Gli scrittori della porta accanto

[Libri] "Mi chiamavo Susan Forbes" di Rosalba Vangelista, recensione di Ornella Nalon

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Mi chiamavo Susan Forbes di Rosalba Vangelista, Youcanprint, 2016. Una storia d'amore contrastata, passione e morte nell'Inghilterra dell'ottocento.

Le ultime ore di vita di Susan Forbes si sono consumate nella disperazione. Le tragedie della perdita dell'uomo che amava profondamente e del loro bambino che stava crescendo dentro di lei, le hanno spento ogni bagliore di speranza. La grande quercia, sotto la quale aveva sempre cercato qualche momento di pace, ora gliel'avrebbe donata per sempre.
1847, Crawley, Nord Inghilterra, il corpo di Susan Forbes penzola da un ramo di un grosso albero, mentre la pioggia scende battente e i corvi intonano un canto di morte.
Sembra la fine, invece è l'inizio di questa novella, "Mi chiamavo Susan Forbes". Rosalba Evangelista ha voluto raccontarla così la sua storia, mettendo già sul tavolo le carte di questa difficile partita in cui a barare saranno il buon senso, il sostegno di una famiglia, la misericordia, la bontà umana. Non si può mai vincere in un gioco in cui mancano questi elementi e Susan, nonostante i suoi diciassette anni, questo l'ha già capito e decide di uscirne nell'unica maniera che le risulta possibile.
Poche righe iniziali già svelano tutto: l'amore per un giovane parroco, una passione travolgente, una gravidanza inaspettata e la morte che arriva impietosa a sradicare ogni certezza.


L'autrice si affida a frequenti flashback per raccontare il passato della povera ragazza suicida.

Alternati alle sue tristi considerazioni e alle sue grida di dolore in un presente cristallizzato del limbo in cui si trova.
Da quel giorno, nella ricorrenza della mia straziata morte, al tramonto, durante quello che è un tempo di mezzo, dove la barriera tra il mondo dei vivi e quello dei morti, non è che un soffio di vento... 
Tra un capitolo e l'altro, brevi poesie, che vanno a impreziosire una trama di per sé semplice, come fossero un vezzoso fregio dell'artista alla sua opera:
Nebbia silenzio e nebbia,
così grigio e freddo il cielo piange.
I corvi volano su cieli carichi di lacrime
con quella tenebra negli occhi
di chi ha vissuto ed è morto
di chi ha visto il buio e continua a vivere. 
Il corvo è una figura costante nel testo: animale saprofago dotato di ali. Quale altro simbolo poteva meglio rappresentare la trama? La libertà intrinseca nella gioventù, in cui tutto è ancora da costruire e tutto è possibile congiunto alla morte che spezza e sopprime ogni anelito di vita.
Una novella dai toni cupi, molto intensa, quella scritta da Rosalba Evangelista. Una storia che cattura, percuote l'animo e smuove i sentimenti.


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Mi chiamavo Susan Forbes

Susan ha solo diciassette anni. 
Susan ha solo una "colpa" quella di essersi innamorata di Nicolas Wells, il giovane prete della sua cittadina, Crawley (la valle dei corvi). 
Un amore clandestino che li porterà alla morte, e che Susan da un limbo ultraterreno, racconterà attraverso le pagine di questo diario di dolore... 
Un racconto paranormale dalle sfumature gotiche e romantiche.




 di Rosalba Vangelista | YoucanPrint | Paranormal Novel
ISBN 978-8892603332 | ebook 0,99€ | cartaceo 5,95€ Acquista




Ornella Nalon
I miei hobby sono: il giardinaggio, la buona cucina, il cinema e, naturalmente, la scrittura, che pratico con frequenza quotidiana. Scrivo con passione e trasporto e riesco a emozionarmi mentre lo faccio. La mia speranza è di trasmettere almeno un po’ di quella emozione a coloro che leggeranno le mie storie.
Quattro sentieri variopinti”, Arduino Sacco Editore
Oltre i Confini del Mondo”, 0111 Edizioni
Ad ali spiegate”, Edizioni Montag
Non tutto è come sembra”, da 0111 Edizioni.



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2 commenti
  1. Bellissima recensione per un libro dai toni grigi: un alone di profonda tristezza lo pervade e un disperato gesto ne è lo sfondo. Ho letto questo libro e ne ho apprezzato ogni pagina, ogni atmosfera. Rosalba Vangelista sa come toccare le corde del cuore facendole vibrare con melodie melanconiche capaci di dare i brividi.

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  2. Bellissima recensione per un libro dai toni grigi: un alone di profonda tristezza lo pervade e un disperato gesto ne è lo sfondo. Ho letto questo libro e ne ho apprezzato ogni pagina, ogni atmosfera. Rosalba Vangelista sa come toccare le corde del cuore facendole vibrare con melodie melanconiche capaci di dare i brividi.

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