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[Libri] "Odore di chiuso" di Marco Malvaldi, recensione di Beatrice Rurini

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Odore di chiuso di Marco Malvaldi, Sellerio, 2011. Un giallo ambientato nella Maremma di fine 800, il classico delitto della "camera chiusa" narrato con irresistibile ironia.

La trama è abbastanza semplice: un nobile invita qualche persona nella sua tenuta poiché, in crisi di liquidità, vorrebbe trasformarla in un albergo (vecchia concezione). Nel periodo in cui gli ospiti soggiornano avviene un fatto delittuoso: muore il maggiordomo per avvelenamento. Nel frattempo si indaga su più fronti, dapprima per le scommesse sui cavalli, dato che il nobile è un forte scommettitore, poi si cerca nell'ambito dei cravattari
Premetto che Malvaldi mi piace quando non tratta dei vecchietti del BarLume (vedi trilogia). Questo romanzo mi ha preso parecchio per il suo piglio toscanamente ironico e ampiamente vivace; è un giallo ambientato nella Maremma di fine ottocento per cui l'autore scomoda, nel ruolo di investigatore, nientemeno che Pellegrino Artusi, autore (nella realtà come nella finzione) del libro "La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene", ovvero il primo ricettario propriamente detto della storia italiana.
I personaggi sono tratteggiati attraverso le loro caratteristiche di maschere, con richiami che occhieggiano al teatro greco: il barone decaduto, la cugina zitella, il figlio sciocco e l’altro donnaiolo, la servitù miserabile ma furba. E poi c’è lui, Pellegrino Artusi, involontario investigatore grazie alle doti sviluppate in cucina, che guarda caso, in quel mentre, si era portato appresso un libro di Sherlock Holmes
A livello di struttura si apprezza l’uso di archetipi del genere: il romanzo è incentrato su un classico “delitto della camera chiusa”, ovvero il cadavere rinvenuto in una stanza chiusa dall’interno, elemento che aggiunge al mistero dell’omicidio l’ulteriore enigma del come abbia fatto l’assassino ad andar via una volta compiuto il delitto.
Malvaldi organizza tutto questo con un linguaggio agile e puntellato da un’irresistibile ironia, calcando sulle caratteristiche dei vari personaggi senza mai trasformarli in parodie, o peggio in macchiette.
Intanto, lo posiziona in un anno ben preciso, ricco di informazioni parallele e si sente che dietro c'è una ricerca al riguardo.
Siamo nel 1895 e questo non è un caso. E' un anno in cui si verificano un certo numero di eventi significativi. L'8 dicembre Marconi riesce ad inviare il suo primo segnale radio oltrepassando una collina, [...], il 28 dicembre i fratelli Lumiére organizzeranno a Parigi la prima dimostrazione pubblica di una diavoleria chiamata "cinematografo", Maria Montessori sarà la prima donna a venire ammessa nella società Lancisiana e Pellegrino Artusi darà alle stampe la seconda edizione del suo "La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene". 
Una storia ben raccontata, che non perde mai il filo, pur dipanandosi in episodi collaterali e gustose sotto-trame che condiscono e speziano la narrazione principale. 
"Odore di chiuso" ha tutti gli ingredienti di un buon giallo, amalgamati e ben dosati come una ricetta perfettamente eseguita. Un libro perfetto per un paio di notti insonni.


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Odore di chiuso

Un giallo di ambientazione ottocentesca: il castello, i delitti, la nobiltà decaduta, il maggiordomo e un italiano memorabile, il grande letterato gourmet, studioso di storia naturale, Pellegrino Artusi. 
Sarà proprio il cuoco baffuto con il suo acume a fiutare il colpevole del gelido delitto piombato nella dimora del barone Bonaiuti.
In Odore di chiuso Malvaldi ha lasciato al momento l’improvvisata squadra investigativa dei vecchietti del BarLume per potersi dedicare a un vero giallo classico, basato su interrogatori, intuizioni e conclusioni deduttive. Ha scelto l’epoca di un’Italia da poco unificata e ancora impastoiata nei particolarismi nobiliari con riferimenti storico letterari che occhieggiano ironicamente all’oggi. Ma senza abbandonare la sottigliezza umana che gli permette di disegnare ogni personaggio con insolente umorismo, offrendo gallerie di caratteri e situazioni comiche capaci di divertire tanto quanto l’ingegnosità dell’intreccio.

di Marco Malvaldi | Sellerio | Giallo 
ISBN 978-8838925443 | cartaceo 11,05€ | ebook 8,99€ Acquista 


Beatrice-rurini

Beatrice Rurini
Del 1969, sono appassionata di lettura e musica sin da piccola. Ho conseguito la maturità magistrale (senza insegnare), studiato pianoforte e violoncello. Lavoro come restauratrice d'arte. Sono sposata con prole e, soffrendo d'insonnia, mi appoggio alla lettura per evitare di stare con le mani in mano.



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