Gli scrittori della porta accanto

[Libri] "Il peccato di Rennahel" di Irma Panova Maino, recensione di Stefania Bergo

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"Il peccato di Rennahel" di Irma Panova Maino, Edizioni Esordienti E-book, 2016. Un urban fantasy come metafora della vita, per parlare di intolleranza, violenza, pregiudizio, amore e passione.

Non sono solita leggere libri fantasy, tanto meno sui vampiri. Ma la sinossi mi ha ispirato una diversa interpretazione della storia, individuando subito una morale ben calata nella realtà del nostro tempo e che, come l'autrice Irma Panova Maino, condivido.
La narrazione si apre con il principe Rennahel che rientra a casa in una nebbiosa serata, atteso dalla sua compagna Tellera. Si imbatte, però, in un gruppo di teppisti che se la sta prendendo con un essere indifeso, al momento non ben identificato. Subito, il principe dà per scontato che loro abbiano torto e che la creatura abbia bisogno di aiuto. Già, perché i protagonisti dell'aggressione sono vampiri, famelici esseri reietti che si nutrono del sangue delle vittime imbrattandosi non solo le labbra ma anche l'essenza, essendo dediti a un così macabro e barbaro atto per sopravvivere. Di tutt'altra natura è Rennahel, un elfo elegante, signore nei modi e negli intenti, nobile di nascita. La sua repulsione per i vampiri, considerati alla stregua di animali selvaggi, lo spinge a contrastare la loro azione, venendo meno al Patto di non belligeranza che vige tra le diverse specie che popolano la terra, insieme agli umani. Riesce dunque a metterli in fuga, salvando la vita alla vittima che, lo scoprirà solo dopo, è anch'essa un vampiro. Una bellissima donna con i denti aguzzi, tramortita, completamente abbandonata tra le sue braccia, sporca e denutrita. E fin da subito, la repulsione e l'attrazione verso di lei cominciano a contendersi il cuore e i pensieri di Rennahel, in balia di un'inspiegabile seduzione.
È dunque questo il suo peccato? Essersi intromesso in questioni che non lo riguardano affatto e aver interferito con il destino di un vampiro? Essersi avvicinato così tanto a un essere di razza e rango inferiori alla sua? Sentirsi da lei inspiegabilmente ammaliato?

Ormai senza scelta, porta a casa con sé il corpo inerme della ragazza, inoltrandosi nella notte lattiginosa di nebbia, seguito dalla sua chioma candida che ondeggia al vento. 

Sin-City
Una bellissima immagine che mi ha ricordato le atmosfere noir e gotiche di Sin City. Le descrizioni degli eventi e la caratterizzazione dei personaggi, infatti, a mio avviso sono il punto di forza di questo romanzo. Irma Panova Maino ha una penna deliziosa ed efficace, e rende fotograficamente le scene narrate. Trasforma in fermo-immagine i dettagli, rallentando anche il tempo. 
La vicenda prosegue a casa del principe. Tellera, indignata per la promiscuità, non contempla nemmeno di condividere lo stesso tetto con un essere tanto inferiore per rango sociale e abbandona Rennahel, lasciandolo solo ad affrontare, per la prima volta, un incontro così ravvicinato con un'altra razza, tendenzialmente sporca, sudicia. Lui si trova a dover curare e alimentare la vampira, Siria, la cui essenza passionale si contrappone all'algida aura di Rennahel, incapace di lasciarsi andare e provare vere emozioni sconvolgenti (come lo sono del resto quelle umane). Lui, che nemmeno nel sesso, malgrado i 400 anni di convivenza con la sua compagna, ha mai raggiunto la sublime sensazione del perdersi e sentirsi in estasi dinnanzi al piacere fisico, completamente in balia del desiderio.

Non voglio svelarvi i dettagli della trama, ma soffermarmi sullo stile di Irma Panova Maino e sul messaggio sotteso dal romanzo. 

Il mondo descritto è per me nuovo, ma sicuramente molto caro alla scrittrice. Si avverte la sua passione nella cura delle descrizioni, nei dettagli apparentemente superflui, mentre sono preziosi per definire i personaggi, provare empatia per la loro storia.
"Il peccato di Rennahel" si presta a più livelli di lettura, quindi non è solo per gli amanti del genere: dalla storia urban fantasy, che ruota attorno alla passione seducente tra Ren e Siria, alla dinamica delle relazioni sociali tra gli esseri umani, alla metafora dei sentimenti di ognuno di noi. 
Rennahel, Tellera, Siria, rappresentano degli stereotipi di esseri umani realistici, i cui aspetti, intellettuali e morali, sono esasperati per definirne più facilmente i tratti, calati in una narrazione che riprende le diversità del mondo e i reali problemi di violenza, convivenza e pregiudizio. Oltre ad altre tematiche importanti, come il disagio sociale dato da uno spiccato divario tra i ceti, l'intolleranza e il razzismo, la stasi e la superficialità delle relazioni, la paura dei sentimenti e delle emozioni.
Come Rennahel, spesso siamo concentrati su noi stessi e il nostro piccolo giardino verde, ansiosi di evitare "contaminazioni", sentendoci al sicuro in un'esistenza ovattata, a volte prudentemente irreale, magari scordandoci i nostri sogni o chi siamo veramente, sentendoci qualche gradino sopra gli altri, quasi fossimo intoccabili. Perdendo, però, la nostra umanità. Salvo poi avvertire quella "malia" primordiale in uno sguardo e cedere all'amore, al contatto umano, scordandoci delle differenze o malgrado le stesse. E questo, non è mai un peccato.

Il peccato di Rennahel

Il peccato di Rennahel è un libro che parla con molte voci all’animo di chi lo legge.
Può essere letto come una storia d’amore con ambientazione Urban Fantasy e niente del piacere della lettura di questo tipo di narrazione sarà deluso o disatteso. 
Ma oltre la superficie del libro, la storia tratta di argomenti importanti e che non perdono valore nemmeno nella vita reale. Infatti, razzismo, intolleranza e violenza fra individui diversi fra loro riempiono quotidianamente le cronache dei nostri giornali e telegiornali. L’argomento viene affrontato, come è solita fare l’autrice, trasponendolo in un mondo sovrannaturale che però è uno specchio della nostra società. E il messaggio positivo che ne ricaviamo è che l’amore è sempre possibile, anche quando si è diversi e si appartiene a mondi apparentemente lontani e inconciliabili.

di Irma Panova Maino | Edizioni Esordienti E-book | Urban fantasy
ISBN 978-8866903048 | cartaceo 14,00€ | ebook 4,99€ Acquista

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Stefania Bergo
Non ho mai avuto i piedi per terra e non sono mai stata cauta. Sono istintiva, impulsiva, passionale, testarda, sensibile. Scrivo libri, insegno, progetto ospedali e creo siti web. Mia figlia è tutto il mio mondo. Adoro viaggiare, ne ho bisogno. Potrei definirmi una zingara felice. Il mio secondo amore è l'Africa, quella che ho avuto la fortuna di conoscere e di cui racconto nel mio libro.
Con la mia valigia gialla, 0111Edizioni.


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