Gli scrittori della porta accanto

[Scrittori] Intervista a Luca Favaro, a cura di Silvia Pattarini

Intervista-Luca-Favaro

Un caffè con Luca Favaro, in tutti gli store online con il suo ultimo romanzo "Il tempo senza ore": commuovente, sconvolgente, destabilizzante, divertente, terribilmente reale.

Il nostro Caffè Letterario è lieto di ospitare uno scrittore sempre attivo, già noto al pubblico di lettori per le sue numerose pubblicazioni. Nel nostro salotto virtuale incontriamo Luca Favaro.

Buongiorno Luca e benvenuto sul webmagazine Gli scrittori della porta accanto. Raccontaci qual è stato il percorso che ti ha fatto approdare al mondo della scrittura: quando hai iniziato a scrivere e cosa?
Buongiorno, e grazie a voi per avermi accolto nel vostro sito. Mi è un po' difficile adesso come adesso ricordare quando ho cominciato a scrivere, forse perché non c'è mai stato un momento ufficiale. Ho sempre scritto fin dalla tenera età lettere alle persone che amavo particolarmente, poesie, racconti, senza però pensare che un giorno avrei potuto giungere alla pubblicazione. Il desiderio di dedicarmi più seriamente alla scrittura è cresciuto piano piano, nel tempo, fino a giungere a maturazione quasi senza che me ne accorgessi.

Il tempo senza ore” è la tua ultima fatica letteraria: vuoi ricordarci, i titoli delle tue pubblicazioni precedenti?
Certamente. Ho pubblicato quella che io chiamo la mia personale “trilogia di racconti”, ovvero: “Il sole in una lacrima”, “Il sentiero della libertà” e “Ti ho visto”. Quest'ultimo, della trilogia è il libro che ha ottenuto maggiori consensi da parte della critica, mentre “Il sole in una lacrima” è sicuramente quello che ha ottenuto più successo da parte del pubblico. “Il tempo senza ore” invece, che è il mio primo romanzo, ha ottenuto entrambi, e credo sia anche il libro che mi ha fatto fare un decisivo passo in avanti sotto tutti i punti di vista.

Luca, hai voglia di metterti in gioco partecipando a premi e concorsi letterari, oppure la competizione non fa per te, o semplicemente, non ci hai ancora pensato? Oppure hai in mente progetti alternativi da realizzare a breve?
Mi piace mettermi in gioco. Non è tanto la competizione che mi interessa, quanto il fatto che partecipando ai premi letterari ho la possibilità di farmi leggere e conoscere dagli “addetti ai lavori”, e poi dal pubblico. 
Il sole in una lacrima” per esempio, si è piazzato in finale al premio letterario “Il saggio” 2010. Poi ha ottenuto un bellissimo articolo su “Famiglia Cristiana” nel novembre 2009 che ha fatto sì che il libro esaurisse la prima edizione. 
Il tempo senza ore”, invece, ha avuto la fortuna di essere pubblicato da Nulla Die, un editore che punta molto ai premi letterari per farsi conoscere e per far conoscere i propri autori. “Il tempo senza ore”, insieme ad altri titoli pubblicati da Nulla Die, ha partecipato al Campiello 2016. Nessuno di noi ha raggiunto la finale, ma è sicuramente un modo per farsi conoscere in un premio letterario molto prestigioso. “Il tempo senza ore” ha vinto il Premio d'Onore della giuria al premio letterario IBRSC di Belluno, un evento piuttosto noto e di un certo prestigio nel Bellunese e nel Trevigiano. Si è inoltre piazzato al terzo posto al premio “Io scrivo”, e sta comunque concorrendo in altri ambiti. Da “Il tempo senza ore”, abbiamo ricavato un copione per uno spettacolo che è in parte lettura animata, in parte recita teatrale, a opera di Lino Pauletto, Annalisa Bellagamba e Luisa Moratto, attori locali molto bravi. A loro si è affiancata la neonata band “Luca and friends”, formata da me, Massimo Toffoli, Maria Feltrin e Francesco Maschio, con intermezzi musicali con canzoni a tema. Abbiamo già fatto una prima serata che è andata benissimo, e nel corso del 2017 abbiamo già diverse date in programma.
Dal punto di vista letterario, per il momento non ho altri progetti, ho deciso di dedicarmi il più possibile alla promozione di “Il tempo senza ore”, libro in cui credo molto, ma soprattutto perché, a un anno dalla pubblicazione sta suscitando ancora molto interesse, quindi per me si tratta di “battere il ferro finché è ancora caldo”.

Le recensioni sono il cruccio e la speranza di ogni autore. Quali emozioni ti ha suscitato la prima recensione positiva e come hai reagito, invece, alla prima critica?
Beh, indubbiamente ho reagito molto bene alla prima recensione positiva, perché le recensioni sono un vero e proprio aiuto per un emergente come me. Ma mi sono letteralmente commosso di fronte all'opinione di una ragazza giovane, sconosciuta. Perché le opinioni degli amici o parenti, non che non siano importanti, ma sono imparziali fino a un certo punto. Il parere di chi non ti conosce invece rappresenta un po' il grande pubblico, quello a cui in genere uno scrittore mira, soprattutto se ancora sconosciuto. L'opinione negativa invece l'ho ricevuta da una blogger che si è rifiutata di recensire “Il tempo senza ore” perché, dopo aver letto le prime 10 pagine non lo ha trovato un buon romanzo. Ci sono rimasto un po' male, dico la verità, più che altro perché credo che 10 pagine siano davvero molto poche per potersi fare un'idea precisa, inoltre lei non mi ha fornito nessuna informazione in merito a cosa non le era piaciuto, nessuna critica e nessun consiglio che avrebbe potuto aiutarmi a capire e farmi crescere. Ma non ne faccio una malattia. Vado avanti comunque.

Secondo te i potenziali lettori leggono le recensioni o, si affidano all’ immagine di copertina o alla sinossi? O a tutte queste cose insieme?
Credo che la copertina giochi un ruolo determinante. Penso anche però che i lettori più attenti si affidino molto anche alle recensioni. Direi che un po' tutto concorre alla scelta di un libro.

Esiste un filo conduttore o di aggregazione nei tuoi romanzi, oppure ciascuno è un mondo diverso, per trama e genere?
Indubbiamente la mia professione infermieristica ha ispirato gran parte dei miei lavori. “Il sole in una lacrima” per esempio è una raccolta di storie vere di persone che ho assistito nei miei primi vent'anni di carriera infermieristica, malati con cui ho instaurato relazioni profonde di amicizia, mentre “Il tempo senza ore” è un romanzo incentrato sull'Alzheimer, altro ambito in cui mi sono trovato spesso a lavorare, oltre all'esperienza della malattia di mio padre. Un altro aspetto molto importante nei miei libri, è sicuramente quello spirituale. Diversi miei racconti puntano molto sulla relazione personale con Dio, sull'importanza della preghiera come relazione con Lui al di là della religiosità.

Luca, preferisce leggere alla vecchia maniera, sfogliando le pagine e annusando il profumo dei libri, oppure si è lasciato affascinare dalle innovative tecnologie e legge gli ebook?
Preferisco indubbiamente la vecchia maniera. Mi piace molto sfogliare il libro, guardare la copertina, tenerlo in mano. Credo che l'oggetto libro sia espressione di un'arte che esercita in me un fascino davvero molto forte, preferisco il cartaceo insomma. Tuttavia non disdegno gli ebook, che presentano diversi vantaggi: i prezzi più bassi per esempio, oppure il fatto che un book reader può contenere un gran numero di libri in memoria e questo ti consente di portarti appresso una libreria intera e consultabile in qualunque momento.

Hai ancora qualche sogno nel cassetto da realizzare, e perché no, anche progetti ambiziosi?
Sogni nel cassetto? Mi piacerebbe trasferirmi a vivere in California, soprattutto perché l'Italia è un paese che col tempo mi sta diventando sempre più stretto. Progetti ambiziosi? Vivere felice, divertirmi. Potrà sembrare strano, ma a quarant'anni apprezzo di più lo stare bene e il divertirmi di quando ne avevo venti.

Per concludere, lascia un messaggio ai lettori per invitarli a conoscere la tua opera “Il tempo senza ore”.
Il tempo senza ore” è un libro per gli amanti delle emozioni forti. È un libro commuovente, sconvolgente, destabilizzante, divertente, irritante, sconfortante, potrei perfino definirlo istruttivo per chi vorrebbe conoscere un po' di più il morbo di Alzheimer, e, purtroppo, terribilmente reale. Sì, perché spesso, non c'è niente di più irreale, della realtà stessa. Una volta un amico mi regalò una cartolina raffigurante un paesaggio di montagna, con la scritta “la realtà è migliore di qualunque sogno”, ecco, “Il tempo senza ore” invece sembra dire: “la realtà è peggiore di qualunque incubo”. Non aggiungo altro, cari amici.

Luca, mi ha fatto molto piacere approfondire meglio la tua conoscenza, in bocca al lupo per i tuoi progetti futuri.
Grazie carissima. Un sincero in bocca al lupo anche a te, e un grazie a tutti voi per l'accoglienza.

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Il tempo senza ore

Marco Galeotto, alla soglia dei cinquant'anni, è un apprezzato maestro di musica e brillante direttore di coro. La sua carriera è all'apice, fino al giorno in cui strane e indecifrabili amnesie cominciano a turbare la sua quotidianità. 
Una storia struggente, sulla malattia, sul caos che determina non solo in chi ne è affetto, ma altresì in coloro che devono sobbarcarsi l'onere dell'assistenza, spesso abbandonati a se stessi, tanto dai parenti quanto dalle Istituzioni. 
Una storia d'amore, inteso non soltanto come passione, ma soprattutto come sacrificio e devozione, valori oggi grandemente dimenticati. 
Un romanzo che s'incide sottopelle, ricordandoci quant'è labile la linea che divide sanità e malattia, invitandoci dunque a godere appieno del tempo che ci è concesso.

di Luca Favaro Nulla Die Edizioni | Narrativa
ISBN 978-8869150241 |  cartaceo 17,00€  Acquista


Silvia Pattarini
Diplomata in ragioneria, ama scrivere racconti e componimenti poetici, alcuni dei quali compaiono in diverse antologie. Partecipa a concorsi letterari di poesia, prosa e premi letterari per narrativa edita.
Biglietto di terza classe,  0111Edizioni.
La mitica 500 blu,  Lettere Animate.


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