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Le 16 regole del perfetto viaggiatore

Le 16 regole del perfetto viaggiatore

Viaggi Di Valentina Gerini. Viaggiatore o turista? Il vademecum del viaggiatore: 16 regole di viaggio semiserie per distinguerlo dal semplice turista.

Spesso le persone che viaggiano vengono divise in due categorie: i viaggiatori e i turisti. Altrettanto spesso si elencano caratteristiche che questi hanno o dovrebbero avere, così opposte e ricercate da risultare quasi irreali. Un viaggiatore non sceglie mai un viaggio organizzato. Un turista ama essere coccolato...
Voi vi siete mai chiesti a quale categoria appartenete? Sapreste dire se siete dei veri viaggiatori, di quelli che partono all'avventura, senza meta e con pochi soldi, o siete dei turisti, che adorano stare col fondo schiena in ammollo in acque cristalline, dando le spalle al bar all inclusive di una struttura cinque stelle?
Leggendo su Facebook alcuni commenti buffi e ironici, che estremizzavano le caratteristiche del viaggiatore, sono giunta a queste 16 regole basilari che il vero viaggiatore affetto dalla sindrome di wanderlust non dimentica mai di seguire. Se non sapete ancora da che parte state, leggendo questo elenco, le idee vi saranno sicuramente più chiare.


Le 16 regole di viaggio semiserie cui un vero viaggiatore dovrebbe sempre attenersi.

  1. Zaino. Il viaggiatore si muove con lo zaino in spalla. Possibilmente con uno zaino usurato, capiente e da trekking. Possiede una sacca antipioggia e, se è ben organizzato, anche un k-way, che lo ripara dal vento e dalla pioggia, e delle buste a tenuta stagna per inserire i documenti, il telefono e la macchina fotografica. Poco importa se lo zaino inizia a pesare dopo qualche giorno. Non se ne separa mai.
  2. Abbigliamento. Sceglie con cura l'abbigliamento da portare in viaggio. Poche cose, essenziali e leggere. Guarda e riguarda la distesa di panni che ha sul letto e piano piano, secondo un metodo di scelta a eliminazione, giunge alla selezione finale di due paia di mutande (una da indossare l'altra da lavare, in maniera alternata), due paia di calzini, due magliette, due maglioni, due pantaloni e un pantaloncino, un paio di scarpe, un paio di infradito e, se il viaggiatore è donna, si concede un vestitino. Questa quantità di cose è ciò che egli sceglie sempre, che stia via un mese o due settimane.
  3. Igiene personale. Riguardo all'igiene personale, il viaggiatore non profuma di muschio bianco ma nemmeno puzza. Diciamo che il vero viaggiatore semplicemente odora del paese che sta visitando. Porta rigorosamente piccole boccette inferiori ai 100 ml perché, se viaggia in aereo, non spedisce mai il bagaglio. Egli, infatti, viaggia solo e soltanto col bagaglio a mano. Imbarcare la valigia è roba da turisti ed è assolutamente out.
  4. Spostamenti. Si sposta prevalentemente in autostop, treni, bus o mezzi pubblici in generale. Sono banditi i viaggi comodi, in prima classe e costosi.

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  1. Cibo. Il viaggiatore non si azzarda a cercare un ristorante italiano all'estero. Egli prova solo e soltanto cucina locale. Mangia con le mani e sceglie soprattutto ristoranti frequentati da gente del posto. Non importa se l'igiene è scarso. Se la gente del paese ci mangia significa che sono prelibatezze da assaggiare. Resiste, senza manifestare alcun effetto collaterale, alla mancanza del caffè espresso e degli spaghetti alla carbonara. Solo un turista esige di bere un buon caffè e di mangiare uno spaghetto al dente all'estero.
  2. Budget. Il budget del viaggiatore è sempre un budget low cost, con il quale è capace di fare il giro del mondo senza problemi. Come faccia non ci è dato saperlo, ma le sue capacità tattiche e organizzative gli permettono di riuscirci.
  3. Sistemazione. Il viaggiatore non dorme mai in hotel e i resort all inclusive sono qualcosa di sconosciuto per lui. Si adatta a dormire per terra, ovunque sia. Predilige il couchsurfing, gli ostelli, l'aria aperta. Poco importa se sente freddo, se l'hotel offre una notte gratuita ogni due, se l'ostello è invaso dagli scarafaggi. Lui non si piega davanti alle difficoltà.
  4. Organizzazione. Ama organizzare da solo il suo percorso. L'organizzazione stessa fa proprio parte del viaggio. Un viaggio già organizzato per lui perde metà del senso. E con questa regola passiamo direttamente alla numero nove. I due punti sono, infatti, strettamente collegati.
  5. Agenzia di viaggio. Il viaggiatore non è mai entrato in una agenzia di viaggio. In agenzia di viaggio vanno solamente i turisti. Per lui le agenzie sono come gli ospedali... meglio starne lontani.
  6. Destinazione. Quando pensa ad un viaggio cerca di evitare mete prettamente turistiche. Sceglie con cura la destinazione e non si spaventa davanti a niente. Più è sconosciuta l'area che ha deciso di visitare, meglio è.
  7. Periodo di viaggio. Parte sempre, in ogni periodo dell'anno, ma si assicura quasi sempre di partire quando gli altri stanno a casa. Viaggiare solo nel periodo di ferragosto o durante le feste di Natale è roba da turisti.
  8. In compagnia o solo. Non teme il viaggio in solitaria. Per lui il viaggio è una scoperta, non solo di luoghi ma anche dell'io interiore. Si trova a suo agio da solo e in compagnia.
  9. Legami col mondo. Che parta da solo o in comitiva cerca in ogni modo di legare con la popolazione locale e con la natura. Per lui è fondamentale non confondersi coi turisti che scorrazzano nei mercatini dove si vendono cianfrusaglie e souvenir di poco conto. Lui deve assolutamente scovare mercati unici, sconosciuti ai più, e raggiungere paesaggi mozzafiato dove solo un abitante locale sa arrivare.
  10. Foto e Social Network. Le foto fanno parte della ricchezza del viaggio e devono essere condivise nei vari gruppi Facebook, su Instagram e altri social network dove il popolo dei viaggiatori commenta e mette mi piace. Più mi piace si ricevono più viaggiatori ci si sente. Registrarsi nelle varie località visitate e condividere i propri viaggi rende orgogliosi. Rappresenta quasi un motivo di vanto tanto che, oltre alle foto, il viaggiatore è solito condividere sui social network altri tipi di informazioni, come l'elenco dei viaggi fatti o da fare.

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  1. Countdown. Il vero viaggiatore inizia a contare i giorni da almeno sei mesi precedenti al viaggio. E rende partecipi di questo conto alla rovescia partenti e amici, virtuali e non.
  2. Assicurazione di viaggio. Il viaggiatore, quello vero, fa sempre un'assicurazione di viaggio, qualunque sia la sua destinazione, la durata del soggiorno e la sua situazione di salute attuale. Il turista invece, senza nemmeno sapere né leggere né scrivere, si affida all'agenzia di viaggio, quella dove il viaggiatore non ha mai messo piede, e si ritrova inconsapevolmente con un'assicurazione di viaggio, senza nemmeno averci pensato! Solo e soltanto in questo caso le due categorie hanno qualcosa in comune.
    Come vedete, per questo ultimo importante punto che riguarda la salute ho scherzato, ma fino a un certo punto. L'assicurazione di viaggio va fatta. Sempre. Se avete dubbi leggete questa guida Assicurazione di viaggio: è necessario farla? I consigli per scegliere e le testimonianze di chi l'ha stipulata almeno una volta alla scelta dell'assicurazione corretta.
Valentina-Gerini

Valentina Gerini
Le sue più grandi passioni sono i viaggi e la scrittura. Dei viaggi ne ha fatto la sua professione, diventando accompagnatrice turistica; della scrittura il suo hobby, scrivendo romanzi e collaborando con un mensile dedicato alle storie di paese e ai fatti che accadono nella zona della Valdera (Pi), Il Ponte di Sacco.
Volevo un marito nero, 0111Edizioni.
La notte delle stelle cadenti, Lettere Animate.


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