Gli scrittori della porta accanto

[FotografiA] Ariana Sichi: urban exploration, ritratti e personaggi Playmobil, intervista di Valentina Gerini


Ariana Sichi, barista e fotografa pisana, si diletta a immortalare personaggi Playmobil in scene di vita quotidiana. Ma le sue passioni sono i ritratti e l'esplorazione urbana: "Mi piace dare vita ai luoghi dove il tempo si è fermato".

Ho conosciuto Ariana Sichi per caso, su Facebook. Nella piccola cittadina in cui vivo, cercavamo un fotografo volontario che si dedicasse, a volte, alle foto per il mensile del paese. Misi un annuncio su Facebook e, tra le tante risposte, spiccò quella di Ariana. Semplice, diretta e divertente. Così la conobbi e ci fu subito feeling. Abbiamo lavorato insieme ad alcuni articoli, io sulle parole, lei sulle immagini.
Ora collabora con questo web magazine per il servizio editoriale per scrittori di realizzazione copertine, mettendo a disposizione i suoi scatti per cover originali.
Oggi voglio parlarvi di lei perché mi ha incuriosito un suo progetto. Innanzi tutto le presentazioni: Ariana Sichi, originaria di Montecatini Terme, vive a Perignano (Pi) e lavora in un bar. Sensibile e sempre col sorriso sulle labbra, Ariana, ha la passione per la fotografia e, ogni volta che va a fare una sessione fotografica di qualsiasi tipo, su Facebook scrive: “Vado a combinarne una delle mie…”. Una delle sue. Sì, perché ne combina parecchie…

Ciao Ariana. Prima di approfondire l'argomento fotografia, per rompere il ghiaccio, dicci una cosa: Ariana, con una sola enne, è voluto?
Ciao a tutti, e grazie per lo spazio che mi dedicate. Riguardo al mio nome, lo confesso, si sono sbagliati all'anagrafe! ... Scherzo! Ai miei genitori piaceva un nome non comune, da un suono deciso e mi hanno dato questo. Io li ringrazio, perché mi piace proprio tanto.

Parliamo ora di fotografia. Quando è nata questa passione e come l’hai coltivata?
Nasce banalmente a circa 20 anni. Il mio primo contatto con la fotografia fu con una macchinetta brutta e vecchia con cui cominciai a scattare foto secondo ciò che vedevo. Mi ricordo di essermi sentita "libera di vedere la vita a modo mio". Sono passata ben presto ad una analogica (pellicola). Da quell'obbiettivo ho guardato per tanto tempo la vita, i dettagli e le emozioni. Poi mi si è rotta e ricordo di aver pianto tanto! Dopo mi hanno regalato la Signora Reflex e, ancora oggi, è lei il mio mezzo per continuare a vedere. Seguo corsi di fotografia, corsi per post produzione e frequento il Circolo Fotografico CI.F.A.L. (Circolo Fotografico Arci Lavaiano), dove faccio parte del consiglio: lì, ogni lunedì sera, ci si confronta e si continua ad apprendere. Se passa un giorno in cui non ho fatto qualcosa legato alla fotografia è come se non mi fossi svegliata.

Hai ricevuto riconoscimenti grazie alle tue foto?
Preferisco le letture fotografiche ai concorsi, perché ho modo di mostrare i miei lavori e far tesoro dei consigli di persone competenti in materia. Nel mio piccolo, ho partecipato, insieme al mio Circolo Fotografico, ai campionati mondiali di fotografia amatoriale. C'erano due dei miei scatti e ci siamo posizionati 40° su 377. Non male direi, visto che si parla di tutto il mondo! Personalmente, invece, mi sono classificata prima in un piccolo concorso.

Se passa un giorno in cui non ho fatto qualcosa legato alla fotografia è come se non mi fossi svegliata.

ritratto-foto

Quali sono i soggetti che preferisci fotografare? 

Adoro un tipo di fotografia che si definisce Urban Exploration: consiste nel fotografare strutture costruite dall'uomo e abbandonate dallo stesso. Di solito sono poco visibili nell' ambiente urbano e spesso sconfinano in luoghi non proprio accessibili. Ma quello in cui riesco meglio sono i volti, forse perché penetro dentro la persona e non tiro fuori solo la bellezza esteriore ma anche quella interiore esaltando la profondità, la dolcezza, l'arroganza...

A volte ti rechi in posti insoliti o abbandonati, come l’ex manicomio di Volterra. Ti porti dietro degli amici a cui fai fare da modelli e poi inizi la sessione fotografia, inscenando quasi un vero e proprio copione. Mi chiedo: cosa deve avere un posto per farti venire la voglia di fotografarlo? E come metti in pratica l’idea che il posto ti suggerisce?
Scelgo con cura i posti insoliti come me. Mi piace dare vita ai luoghi dove il tempo si è fermato. Non parto con idee precise, tutto nasce da dentro solo dopo aver respirato il posto. Mi lascio trasportare dalle emozioni che mi suscita e comincio a scattare e a sentirmi libera. Diversamente, quando ho una persona da fotografare la studio prima scatenando la fantasia di come renderla diversa, ma sempre se stessa.

Urban-Exploration

Il progetto più curioso per me è quello con cui immortali scena di vita quotidiana di due soggetti particolari: due personaggi Playmobil. 

Perché? Cosa vuoi comunicare?
Il progetto nasce per gioco, in una vacanza estiva, dove sui social mi accorsi della moda del momento di mettere in primo piano le gambe abbronzate davanti al mare. E io, che proprio belle gambe non ho, un po' per protesta e invidia verso le belle gambe, un po' per divertimento,  ho fatto una vedere le mie giornate al mare attraverso della ragazza di plastica. È stato talmente apprezzato, che gli ho trovato un fidanzato, e il dopo è venuto naturale...
Se mi reco a Firenze per fotografare, porto anche loro; se vado a fotografare un tramonto, faccio godere lo spettacolo anche a loro. Il messaggio è: anche se siamo di plastica davanti alle cose belle si diventa vivi e parte di esse!

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Raccontaci chi sono questi due personaggi.
Lei si chiama Milù e lui si chiama Amedeo, in onore di mio nonno. Milù è birichina, come me, e ne combina sempre una delle sue. Amedeo è più inquadrato ma segue Milù nelle sue pazzie. Direi che rappresentano molto me e il mio fidanzato, Simone!

Quale è la prossima “marachella” che hai in mente di combinare?
La prossima delle mie marachelle non te la posso ancora svelare, rischio l'arresto...

Valentina-Gerini

Valentina Gerini
Dopo la maturità scientifica e uno studio approfondito della lingua inglese inizia a lavorare all’estero. Le sue più grandi passioni sono i viaggi e la scrittura. Dei viaggi ne ha fatto la sua professione, diventando accompagnatrice turistica; della scrittura il suo hobby, occupandosi degli articoli di copertina per un mensile dedicato alle storie di paese.
Volevo un marito nero, 0111Edizioni.
La notte delle stelle cadenti, Lettere Animate.


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