Gli scrittori della porta accanto

Intervista a Harry Potter, dai libri di J. K. Rowling



People A cura di Silvia Pattarini. Intervista a Harry Potter, il maghetto celebre in tutto il mondo, idolo dei ragazzini e delle mamme, direttamente dai libri di J. K. Rowling.

Buongiorno Harry Potter, è davvero incredibile averti qui tra noi miseri babbani, suona come uno scherzo di carnevale, grazie per avere accettato l'invito.

A dire il vero quando il mio gufo mi ha recapitato la tua lettera d’invito e ho visto che proveniva dall’Italia, ho tanto sperato che si trattasse di un chiamata formale della signora Maria De Filippi. Quando l’ho aperta e ho visto che invece eri tu, ahimè, a dirla tutta ho provato una grande delusione! La signora De Filippi ha dato la precedenza a Daniel Radcliffe, mettendomi in secondo piano. Ero davvero arrabbiato con lei, però tu, cara babbana, hai insistito così tanto che non sono riuscito a opporti resistenza! Vorrà dire che quando la signora De Filippi vorrà invitarmi non avrà più l’esclusiva, il privilegio è stato il tuo. Tiè, ben le sta.

Grazie Harry, per me è un grande onore averti qui, ti prometto che ti ruberò il minor tempo possibile. Intanto dimmi cosa posso offrirti, sai l’ospitalità è una prerogativa del nostro blog di approfondimento culturale.

Una burro birra con qualche ciocco rana, se è possibile, grazie.

Immaginavo che avresti avanzato richieste un po’ fuori dall’ordinario, per questo mi sono organizzata: saprò stupirti! Ciocco rane e burro birra a volontà! Sono sicura che la signora De Filippi non ti avrebbe mai rimediato la burro birra!

Wow! Grandioso, cominciamo già col piede giusto! Così non devo nemmeno fare magie.

Allora Harry, dimmi, da ragazzino avresti mai sospettato di essere un mago, voglio dire prima di compiere gli 11 anni?

Mi sono accorto che quando pensavo intensamente a una cosa, poi questa accadeva veramente, come quando ho catapultato mio cugino Dudley oltre la vetrata e si è ritrovato a fare compagnia al serpente. D’altro canto facevano una gran bella coppia. Ma il serpente non la pensava allo stesso modo ed è fuggito via.

E non ti sei sentito un po’ in colpa quando il tuo desiderio si è avverato?

Sì, mi è dispiaciuto per il serpente, mio cugino era decisamente più velenoso di lui!

Ah, ah, ah, divertente questa! E raccontami di un altro episodio in cui hai dato sfogo alla tua creatività, d’altro canto eri spesso vessato dai tuoi parenti babbani.

Beh, un giorno ho “gonfiato”la zia. Mi aveva umiliato parlando male dei miei genitori, non l’ho sopportato. Così la sua pancia ha cominciato a crescere, si è gonfiata come una mongolfiera e poi ha preso il volo. Avresti dovuto vedere la faccia di mio zio Vernon e pure quella di zia Petunia! Sono rimasti a bocca aperta e occhi sgranati!

Ma il regolamento di Hogwarts non vieta l’uso della magia oltre le mura del castello?

Sì, infatti mi sono anche preso una lavata di capo dai miei professori, però alla fine, è stata archiviata come una ragazzata e chiuso il discorso. Un'altra volta ho infranto il regolamento quando ho perso il treno, così Ron ha usato la macchina volante di suo padre per raggiungere la scuola, solo che siamo stati visti da almeno sette babbani... la strelettera che ha ricevuto da sua madre si è rivelata decisamente peggiore della punizione di Albus Silente!

Come hai conosciuto i tuoi amici Ron ed Hermione?

Sul treno per Hogwards, ma sono stati loro a riconoscere me, la mia cicatrice era già una leggenda.
Ron si è mostrato subito gentile e simpatico, mentre con Hermione ci è voluto un po’ più di tempo, all’inizio era così antipatica, la signorina so tutto io! Sempre la prima della classe, da fare invidia. Conosceva già un mucchio di incantesimi e formule magiche, mentre io ne ero ancora completamente all’oscuro. Ma col tempo siamo diventati inseparabili.

Ricordi di scuola: quale dei tuoi professori stimavi di più e perché? E quale hai odiato di più?

Ho stimato quasi tutti i miei insegnanti, dalla Professoressa McGranitt al Preside Albus Silente, ma anche Malocchio e il professor Piton, l’insegnate di pozioni. Inizialmente non mi era troppo simpatico. Sempre insoddisfatto di noi e pronto ad ammonirci anche senza una giusta causa, così austero e severo, come il suo nome del resto. Da uno che si chiama Severus, non puoi pretendere allegria. L’unica insegnante che ho realmente odiato è stata la professoressa Umbridge, talmente perfida da infliggere su noi studenti punizioni gravissime come la maledizione crociatus, assolutamente vietata dall’ordine dei maghi. Le piaceva farci provare dolore, non sarà stato per via del suo nome, Dolores? E ovviamente quando uno è perfido riesce a fare carriera, era persino diventata preside di Hogwarts, dando il benservito a Silente. Ma io e i miei amici siamo riusciti a cacciarla e rimettere ogni cosa, e ogni insegnante al suo posto.

E lo studente più antipatico?

Non ci sono dubbi, Draco Malfoy. Voleva essermi amico, ma ho capito subito di che pasta era fatto. Un serpe verde non può essere amico di un Grifondoro.

La tua prima volta con tu sai chi… hai avuto paura?

Certo, tutti temevano tu sai chi, così tanto da non osare nemmeno proferire il suo famigerato nome: Voldemort. Solo io ho trovato il coraggio di pronunciarlo e persino di sfidarlo. Non gli ho mai perdonato l’assassinio dei miei genitori e alla fine sono riuscito ad avere la meglio sulle sue forze oscure.

Veniamo ora ad argomenti più frivoli. Il tuo sport preferito?

Il quidditch.

Vuoi spiegare in cosa consiste, per chi non lo sapesse?

È una sorta di gioco del baseball, ma su scope volanti. Ci sono due squadre che si contendono una palla volante. Lo scopo del gioco è mandare in buca la palla, ma vince la squadra che per prima acciuffa il boccino. Nel mio ruolo di cercatore devo rincorrere il boccino volante, che è quasi imprendibile, mentre gli altri miei compagni sono impegnati a rincorrere una palla più grande. Vince la squadra che per prima riesce ad acciuffare il boccino, quindi la destrezza del cercatore è fondamentale. Poi non sempre tutti seguono le regole come converrebbe, come in tutti i giochi di squadra c’è sempre qualcuno che cerca di fare il furbo.

Il tuo libro preferito?

Sicuramente “Il quidditch attraverso i secoli”. Però mi hanno parlato bene anche di un certo Biglietto di terza classe pare che sia un interessante romanzo storico. Ma infilerò nella mia lista di libri da leggere anche Mwende. Ricordi di due anni in Africa, Il tesoro dentro, La notte delle stelle cadenti, Una luce sul futuro, Il sogno dell’isola. Ne parlano così bene che non intendo farmeli sfuggire.

Complimenti, direi che hai gusti raffinati in fatto di libri. Durante gli anni di permanenza a Hogwarts hai incontrato tantissimi animali fantastici ed esseri mitologici. Ce ne ricordi qualcuno, e ci dici a quale ti sei affezionato di più?

C’è davvero l’imbarazzo della scelta. Dai draghi ai ragni giganti, dal cerbero a tre teste al troll, dalla fenice al basilisco, per non parlare dei nargigli, Fierobecco e i lupi mannari. Per ciascuno di loro conservo un ricordo unico e speciale. È stato emozionante liberare Fierobecco dalle catene che lo tenevano prigioniero, così come si è rivelato meraviglioso scoprire che solo io e Luna eravamo in grado di vedere i nargigli. Ma anche sorvolare il castello in groppa a un ippogrifo è stata un’esperienza indimenticabile. Per non parlare della soddisfazione provata quando i centauri hanno rapito la Umbridge e l’hanno condotta nella foresta nera: che liberazione! Poi ci sono i folletti della Cornovaglia, dispettosi come non mai. E i terribili dissennatori che ho imparato ad affrontare evocando il mio patronus: una stupenda cerbiatta ammantata di luce. Ma non potrei mai abbandonare la mia civetta.

La tua migliore festa di compleanno?

La prima torta di compleanno l’ho ricevuta da Hagrid a 11 anni, è stato il migliore compleanno della mia vita, quello decisivo, quello della vera svolta. Quei babbani dei miei zii erano troppo impegnati a viziare il loro figlio prediletto e non mi hanno mai degnato nemmeno di una torta di compleanno. Ma alla fine li ho perdonati.

I tre oggetti magici di cui non potresti mai fare a meno.

La mia bacchetta magica, è indispensabile per la riuscita delle magie. Poi torna sempre utile il mantello dell’invisibilità. Il terzo oggetto? Sono indeciso tra la spada di Grifondoro, ma quella si materializza solo in determinate situazioni, o il mio primo boccino conquistato al quidditch. Però, ora che ci penso, potrebbe ritornare utile anche il ferma tempo di Hermione, eh sì. Però anche la mia scopa volante! Dilemma!

La domanda più insolita che ti hanno rivolto?

Qualcuno mi ha chiesto perché non entro in politica. Ho risposto che non mi interessa, anche se a pensarci bene, per come siete messi ora potrei tranquillamente candidarmi alle prossime politiche italiane. Credo che per risollevare le sorti dell’Italia e forse persino dell’Europa intera, ci vorrebbe una bella magia!!!

Ah ah ah, davvero simpatico. Hai pienamente ragione! Ora ancora una domanda: un ricordo di tua madre.

Sai sono fortunato perché ho due madri: mia madre naturale Lily, ma di lei ho solo ricordi sbiaditi. E quella che mi ha creato, la scrittrice J.K. Rowling. Senza di lei, senza il suo estro, il suo genio, io non esisterei. Come del resto senza di me forse nemmeno lei sarebbe diventata una celebrità. Diciamo che siamo due facce della stessa medaglia, siamo un connubio indissolubile, come il giorno e la notte, la spiaggia e il mare, il sole e la luna, siamo indispensabili l’uno all’altra.

Progetti per il futuro?

Vedo del teatro. Non intendo mettermi in politica se è a questo che alludi, ma spero che quella babbana della signora De Filippi legga la tua intervista e si decida di invitarmi nella sua trasmissione, possibilmente senza Daniel Radcliffe che mi rubi la scena!

Te lo auguro, Harry Potter. È stato un vero piacere averti qui con me, torna pure a trovarci quando vuoi, mi piacerebbe chiederti ancora qualcosa, magari la prossima volta.



Silvia Pattarini
Diplomata in ragioneria, ama scrivere racconti e componimenti poetici, alcuni dei quali compaiono in diverse antologie. Partecipa a concorsi letterari di poesia, prosa e premi letterari per narrativa edita.
Biglietto di terza classe,  0111Edizioni.
La mitica 500 blu,  Lettere Animate.


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