Gli scrittori della porta accanto

Sette cose che ho adorato di Romics 2017, di Giulia Mastrantoni

romics-2017

Sette cose che ha adorato di Romics XXI, la rassegna internazionale di fumetto, cinema, games e animazione, tenutasi a Roma lo scorso fine settimana.

Il mio rapporto con il Romics, la rassegna internazionale sul fumetto, l’animazione, i games, il cinema e l’entertainment che si tiene due volte l’anno presso la Fiera di Roma, è strano: non sono una di loro, ma mi piace curiosare nelle passioni altrui, quindi sono tornata a questo originale evento dopo otto anni di assenza. A differenza di quando avevo 16 anni, questa volta ho capito un po’ di più che cosa sia il Romics e ci sono state sette cose che mi hanno colpita particolarmente. In positivo, ovviamente.

1. Gli uomini vestiti da Lara Croft e Wonder Woman

Di solito, si dice che i videogiochi siano sessisti, perché “guarda alle donne che vestiti disegnano e guarda gli uomini come sono più coperti”, ma al Romics ho respirato una gran voglia di rompere questo stereotipo. I cosplayer non si sono fatti troppi problemi a ‘cambiare sesso’ per interpretare un personaggio che piaceva loro particolarmente, e le foto con Lara Croft e Wonder Woman si sprecavano già ai tornelli d’entrata.

2. La gentilezza di alcuni gamer

Mi aspettavo di sentirmi un pesce fuor d’acqua, anche perché ero ben conscia della mia ignoranza circa i nuovi videogame, i giochi da tavolo più belli e i manga giapponesi, ma non è successo. Pur facendo bella mostra della mia completa incompetenza in merito, mi sono sentita accolta e capita, specialmente da un gamer che mi ha dedicato una buona mezz’ora, spiegandomi quali siano i giochi dell’anno, come funzioni Kickstarter e come orientarmi nel labirinto di colori del Romics. Ho scoperto solo in un secondo momento che il gentile gamer è il cuore pulsante del ludopub e board game cafè Victorian Monkey a Roma. Vi invito a fare un salto, perché oltre a farvi sentire a casa, sa davvero indirizzarvi su quali giochi potrebbero piacervi e ha sempre un mega sorrisone sul volto.

3. La varietà dei fumetti

Mi sono sentita come al Salone del Libro di Torino: distese di libri e fumetti. C’erano moltissime graphic novel che mi ispiravano, così ho finito per scegliere Basilicò di Giulio Macaione, edito da Bao Publishing (che ha pubblicato Kobane Calling di Zerocalcare, presentato proprio al SalTo2016). Poi sono passata ai giochi di carte e da tavolo.

4. I miei favolosi giochi nuovi

La scelta è ricaduta su Sushi War, Ciak! e Youtopia. Dato che siamo pur sempre su un sito frequentato da appassionati di scrittura, vorrei raccontarvi qualcosa dell’ultimo titolo, Youtopia. Si tratta di un gioco di carte: si pesca una missione e si deve realizzarla con degli oggetti, anch’essi pescati a caso. Vince chi racconta nel minor tempo possibile la storia più fantasiosa, facendo uso degli oggetti sopracitati e portando a termine la missione. Carino, vero? Ecco, regalate questo, ai bambini, non i tablet!

cosplayer

5. I costumi dei cosplayer

C’è poco da fare: con la creatività e la voglia di realizzare cose concrete si può fare tutto. Non credo di aver mai visto abiti più belli o persone più pronte a mettersi in gioco dei cosplayer che gironzolavano per il Romics. Inutile dirvi che, a parte i personaggi della Dinsey, non ho idea di chi fossero gli altri, però ho incredibilmente apprezzato e ‘capito’ quello che c’era dietro: impegno, passione e escamotage per far stare ferme ali, spade e pezzetti di costumi. Bravi! Eravate meravigliosi.

6. L’entusiasmo delle persone

Al Romics si ritorna tutti bambini, poco importano l’età e la realtà esterna. Ѐ una sensazione bellissima, quella di essere circondata da così tanto entusiasmo. Ci sono adulti con gli occhioni che brillano, bambini che fanno scorta di fumetti e persone come me, che finiscono per scartare i loro giochi in macchina e costringere tutti quanti a iniziare a giocare, perché “tanto siamo in coda, dai”.

7. I gruppi di persone che si sono finalmente conosciuti dal vivo

Sembra incredibile, ma spesso si gioca online con persone che non si conoscono, un po’ come noi scribacchini che entriamo in contatto l’uno con l’altra senza incontrarci mai. Ecco, il Romics è quella scusa perfetta per portare la fantasia nella realtà, per incontrare i compagni di gioco, per costruire nuove amicizie, per vivere una favola lunga qualche giorno. E la cosa più bella è che l’anno prossimo sarà tutto di nuovo così bello.


Giulia Mastrantoni
Da quattro anni collaboro all’inserto Scuola del Messaggero Veneto, scrivo per il mash up online SugarPulp e per la rivista dell’Università di Trieste Sconfinare.
Dopo aver trascorso un periodo in Inghilterra, ho iniziato un periodo di studi in Canada, ma, dovunque sia, scrivo.
Misteri di una notte d’estate, ed. Montag.
One Little Girl – From Italy to Canada, eBook selfpublished.
Veronica è mia, Pensi Edizioni.


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