Gli scrittori della porta accanto

[Il salotto di Emma] “Paula”: quando la parola salva dagli abissi del dolore, di Emma Fenu

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Paula, di Isabel Allende, La Feltrinelli, 1995. Un testo struggente, destinato a emozionare e a far riflettere sulla Vita.


Lascia che ti parli pure col tuo silenzio
chiaro come una lampada, semplice come un anello.
Sei come la notte, silenziosa e costellata.
Il tuo silenzio è di stella, così lontano e semplice.
Pablo Neruda

Mi prende la mano.
Mi sorprendo nel sentirla tiepida e leggera.
Me l’aspettavo marmorea e fredda, come una croce che svetta su una lapide innevata.
Mi guarda.
Ha occhi grandi e sereni, che sorridono. Occhi di giovane donna.
Me li aspettavo proprio così.
Le verso il tè e seguiamo il fumo della memoria.
Una sera, a Buenos Aires, una donna vestita di nero si avvicinò a tua madre, ricordi? Le prese le mani fra le sue e le lasciò in dono quattro profezie che, interpretate, si rivelarono esatte: terribili capovolgimenti politici avrebbero gettato il Cile nel terrore, durante il colpo di stato delle forze militari; una sorta di “paralisi” avrebbe caratterizzato l’esilio in Venezuela; il trionfo sarebbe stato spettato ai propri romanzi; e, per ultima, una fama a livello internazionale sarebbe spettata alla propria primogenita.
Certo, tua mamma immaginava un futuro diverso, all’epoca, per te, Paula.
Ed eccoti, davanti a me, figlia per sempre bambina.
Molte parole sono state spese su di te, Paula. Eppure non sono troppe al punto da esimerci dal pronunciarne altre, avventurandoci insieme in un mondo di ombre e carne, di introspezione e pragmatismo, di magia e progresso, di memoria e futuro.
Le bocche e le mani sono polmoni, contratti in uno spasmo, e la parola è un surrogato di vita, dispensatore di ossigeno.

Scrisse tua madre Isabel:
Perché tante parole, se non mi puoi sentire? Perché queste pagine che forse non leggerai mai? La mia vita si fa nel narrarla e la mia memoria si fissa nella scrittura; ciò che non riverso in parole sulla carta lo cancella il tempo. […] Mi rigiro in queste pagine in un tentativo irrazionale di vincere il mio terrore, mi viene da pensare che se do forma a questa devastazione potrò aiutarti e aiutarmi, il meticoloso esercizio della scrittura può essere la nostra salvezza.
Paula, ora siedi sul mio divano.
La schiena dritta, il mento sollevato, le ciglia che gettano ombra sulle iridi.
Il letto, che accolse le tue membra immobili, divenne culla, accanto alla quale sussurrare favole, senza la pretesa di edulcorarne il finale, e, infine, sepolcro vuoto, dal quale risorgere, scostando la pietra della malattia e liberando lo spirito nei cieli tinti di assoluto.
Gli stessi cieli, sconosciuti e silenziosi, da cui si proviene, prima di insidiarsi nell’utero e divenire parte della contingenza.
Ti racconto della mia infanzia ad Alghero, Paula. Ti racconto dei venerdì che precedevano la Pasqua, quando, con struggente malinconia, osservavo il Cristo ligneo, deposto in una maestosa bara barocca, portato in processione nell’oscurità squarciata solo da fiaccole.
Il feretro, nel dialetto locale, di ascendenza catalana, è denominato “bressol”, ossia culla, perché è non-luogo, tramite divino di spirituale inizio e di risurrezione.
Tu sorridi, mi riprendi la mano e mi inviti a cantare.
È una ninna nanna, forse una nenia, ne distinguo a fatica i lemmi.
Piango di commozione, Paula, perché tu ci sarai sempre, nel romanzo che porta il tuo nome e oltre esso.

Paula

Paula

di Isabel Allende
La Feltrinelli
ISBN-13: 978-8807885624
cartaceo 8,50€

“Paula” è un libro scritto da Isabel Allende e pubblicato da La Feltrinelli nel 1995.
È un romanzo di formazione che procede, apparentemente, a ritroso. È la storia della figlia della scrittrice la quale, a soli ventotto anni, a causa della porfiria, cadde in un coma profondo che ne annullò le facoltà di donna adulta e la ricondusse, giorno dopo giorno, passando attraverso le braccia della madre e del marito, nell’innocenza del liquido amniotico del ventre che la ha generata.
Un testo struggente, destinato a emozionare e a far riflettere sulla Vita.

Emma-Fenu

Emma Fenu
Nata e cresciuta respirando il profumo del mare di Alghero, ora vive, felicemente, a Copenhagen, dopo aver trascorso un periodo in Medio Oriente. Laureata in Lettere e Filosofia, ha, in seguito, conseguito un Dottorato in Storia delle Arti. Scrive per lavoro e per passione.
Mito e devozione nella figura di Maria Maddalena, Abel Books.
Vite di Madri. Storie di ordinaria anormalità, Echos Edizioni.
Le dee del miele, Milena Edizioni.
Il segreto delle principesse, Milena Edizioni.


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