Gli scrittori della porta accanto

[Libri] Francesca Lizzio racconta "Fiore di cactus" nell'intervista di Elena Genero Santoro

Francesca-Lizzio-Fiore-cactus-intervista

In anteprima Fiore di cactus di Francesca Lizzio, Panesi Edizioni, 2017. Un romanzo rosa che ci porta oltre le apparenze.



FIORE-DI-CACTUS
FIORE DI CACTUS
di Francesca Lizzio
Panesi Edizioni
Romance
ISBN 978-8899289553
cartaceo 5,00€

Sara è una ragazza timida, intelligente, con la battuta sempre pronta, eppure nasconde la sua fragilità sotto un’armatura. La vita l’ha resa cinica e amara.
Un giorno conosce Andrea, un ragazzo attento e gentile che con smisurata pazienza riesce a farsi spazio nella sua vita. Sarà lui a indurla a rimettere tutto quello in cui crede in discussione.
Sara così ripenserà al percorso che l’ha resa la donna che è, si chiederà se riuscirà più a lasciarsi amare, se certe paure potranno essere sconfitte o se invece non ci sarà più nulla da fare.
Se una come lei merita una seconda occasione.
Perché anche un cactus ha un cuore, ha solo bisogno di qualcuno che creda in lui e non abbia paura delle sue spine.


L'autore racconta



Francesca-LizzioRaccontaci qualcosa di te: chi è Francesca Lizzio nella vita di tutti i giorni?
Sono una ragazza come tante. Sto cercando la mia strada e mi spaventa, ma cerco di non abbattermi. Scrivo su un blog che mi ha cambiato la vita, “cuore di cactus”. Mi ha permesso di dare libero sfogo alla mia passione e di conoscere tante splendide persone.

Questo è il primo romanzo che pubblichi?
Si. Anche se ho avuto a che fare con la Panesi in precedenza, per un’antologia nata a seguito del concorso “Oltre i media – Raccontalo con un film o una canzone”.

Veniamo al libro, “Fiore di cactus”, Panesi Edizioni. Com’è nata l’idea?
È stata lei a trovare me. È stato come se avesse il bisogno irrefrenabile di nascere, di farsi viva. È stato bellissimo, inaspettato, sorprendente.

È un romanzo rosa. Ci racconti di che cosa parla?
È la storia di Sara, una ragazza che si difende nell’unico modo che conosce: tenendo tutti a distanza di sicurezza. È stata delusa in passato, ferita profondamente da chi avrebbe dovuto volerle bene e per questo, ha deciso di non fidarsi più dell’amore. Eppure, ad un certo punto, dovrà rendersi conto che non è la scelta giusta.

Per essere un romance ha un titolo parecchio originale. Ci vuoi spiegare la scelta e il significato di questo titolo?
Chi mi segue da tempo sa che “Fiore di cactus” è un soprannome scelto da mia madre. Ho voluto inserirlo nella storia di Sara perché siamo simili, non ci sentiamo belle come invece gli altri ci considerano. Eppure la bellezza, spesso, si trova dove non sospettiamo neanche possa nascondersi. I cactus ne sono un esempio.

Qual è il target a cui ti rivolgi? Che tipo di lettori ambisci a conquistare?
Mi rivolgo soprattutto ai miei coetanei. Ragazze (e perché no, anche ragazzi) che vivono in un periodo di precariato sentimentale molto triste, che leggendo questa storia potrebbero trovarci qualcosa che riguarda anche loro. Mi piace pensare che possano sentirsi compresi, meno soli.

Quanto ti ha coinvolto intimamente la stesura di questo romanzo? C’è qualcosa di autobiografico?
Mi ha stravolta. Mi ha fatto sentire ricolma e vuota allo stesso tempo. C’è tanto di me e si, c’è anche qualcosa di personale, del mio vissuto. Ma non riguarda me, riguarda Sara.

“Anche un cactus ha un cuore”. C’è qualche messaggio particolare che speri di comunicare attraverso questo romanzo? 
Oggi più che mai, valutiamo una persona in base all’apparenza. La si giudica sulla base di qualcosa che non va mai oltre la superficie, perché è più facile, perché non è intimo. Come se la bellezza di una persona si esibisca su un palcoscenico e non vada, invece, scoperta. Attraverso questo romanzo vorrei che ci si soffermasse sul fatto che spesso, quando questa bellezza viene trovata, non si sa prendersene cura. E che scappare, tenere lontani tutti, è sbagliato. Il dolore fa parte della vita, ma c’è anche l’amore ed è giusto dargli la possibilità di trovarci.

Il finale chi l’ha deciso? Tu o i tuoi personaggi?
Onestamente credo di non aver scelto quasi nulla. Un giorno ho conosciuto Sara, ha iniziato a raccontarmi la sua storia, mi ha fatto conoscere Isa, Andrea, la sua famiglia.
Alla fine, è stato come se entrambe avessimo bisogno di far pace col passato, una volta per tutte.

Grazie per essere stata con noi, Francesca. In bocca al lupo per i tuoi progetti futuri.


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Elena Genero Santoro
Ama viaggiare e conoscere persone che vivono in altri Paesi. Lettrice feroce e onnivora, scrive da quando aveva quattordici anni.
Perché ne sono innamorata, Montag.
L’occasione di una vita, Lettere Animate.
Immagina di aver sognato, PubGold.
Un errore di gioventù, 0111 Edizioni.
Gli Angeli del Bar di Fronte, 0111 Edizioni.
Il tesoro dentro, 0111 Edizioni.


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