Gli scrittori della porta accanto

I 5 finalisti del Premio Campiello 2017

I 5 finalisti del Premio Campiello 2017

Professione lettore Di Ornella Nalon. Il 26 maggio scorso, nell'aula magna dell'Università di Padova, la Giuria dei letterati, presieduta dall'attrice teatrale Ottavia Piccolo, tra le settantotto opere concorrenti, ha scelto la cinquina finalista del Premio Campiello 2017.

Alessandra Sarchi con La notte ha la mia voce (Einaudi), Mauro Covacich con La città interiore (La Nave di Teseo), Donatella Di Pietrantonio con L’arminuta (Einaudi), Laura Pugno con La ragazza selvaggia (Marsilio) e Stefano Massini con Qualcosa sui Lehman (Mondadori).


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LA NOTTE HA LA MIA VOCE 

Con questo romanzo asciutto e splendente, Alessandra Sarchi racconta un nodo della propria esistenza, affondando con precisione nella sua stessa carne. E rivela il desiderio di vita che, al di là dei limiti del corpo, perdura in ciascuno di noi.
Una giovane donna ha perso l'uso delle gambe in seguito a un incidente. Abita un corpo che non le appartiene piú e si sente in esilio dal territorio dei sani. Poi incontra la Donnagatto, e il suo modo di guardare se stessa, e gli altri, cambia.
La prima cosa che arriva di Giovanna è la voce: argentina, decisa, sensuale. Fa pensare a qualcuno che avanzi sulle miserie quotidiane come un felino. Ecco perché, fin da subito, l'io narrante la battezza Donnagatto, sebbene Giovanna sia paralizzata, proprio come lei. 
Al contrario di lei, però, rivendica il diritto a desiderare ancora, sfidando l'imperfezione del mondo. La Donnagatto nasconde un segreto, e forse ha trovato una persona cui confessarlo, consegnandole la propria storia. 
Una storia dove è solo apparente il confine tra la condanna e la grazia.

di Alessandra Sarchi | Einaudi | Narrativa
ISBN 978-8806232016 | cartaceo 14,03€ | ebook 8,99€



LA CITTÁ INTERIORE

È il 4 aprile 1945. Quel bambino sta trasportando una sedia tra le macerie della città liberata dai nazifascisti ed è diretto al comando alleato, dove lo attende suo padre - dal cognome vagamente sospetto, Covacich - sottoposto i un interrogatorio. E quella sedia potrebbe scagionarlo. Sempre Trieste, 5 agosto 1972. I terroristi di Settembre Vero hanno fatto saltare due cisterne di petrolio. Un bambino, Vlauro Covacich, tra le gambe di suo padre (il bambino che trascinava la sedia ventisette anni prima nella Trieste liberata), contemplando le colonne di fumo dalle alture carsiche sopra la città, chiede: "Papà, sento in guera?" Mauro Covacich torna nella sua Trieste, con un libro dal ritmo incalzante, avventuroso romanzo della propria formazione, scritto con la precisione chirurgica di un analista di guerra e animato dalla curiosità di un reporter. "La città interiore" è la cartografia del cuore di uno scrittore inguaribilmente triestino; è il compiuto labirinto di una città, di un uomo, della Storia, che il lettore percorre con lo stesso senso di inquieta meraviglia che accompagnava quel bambino del 1945 e quello del 1972; un labirinto di deviazioni e ritorni inaspettati, da cui si esce con il desiderio di rientrarci.

di Mauro Covacich | La nave di Teseo | Narrativa
ISBN 978-8893441070 | ebook 9,99€ | cartaceo 14,45€



L'ARMINUTA

Ci sono romanzi che toccano corde così profonde, originarie, che sembrano chiamarci per nome. È quello che accade con "L'Arminuta" fin dalla prima pagina, quando la protagonista, con una valigia in mano e una sacca di scarpe nell'altra, suona a una porta sconosciuta. Ad aprirle, sua sorella Adriana, gli occhi stropicciati, le trecce sfatte: non si sono mai viste prima.
Inizia così questa storia dirompente e ammaliatrice: con una ragazzina che da un giorno all'altro perde tutto - una casa confortevole, le amiche più care, l'affetto incondizionato dei genitori. O meglio, di quelli che credeva i suoi genitori. Per «l'Arminuta» (la ritornata), come la chiamano i compagni, comincia una nuova e diversissima vita. La casa è piccola, buia, ci sono fratelli dappertutto e poco cibo sul tavolo. Ma c'è Adriana, che condivide il letto con lei. E c'è Vincenzo, che la guarda come fosse già una donna. E in quello sguardo irrequieto, smaliziato, lei può forse perdersi per cominciare a ritrovarsi.
L'accettazione di un doppio abbandono è possibile solo tornando alla fonte a se stessi. Donatella Di Pietrantonio conosce le parole per dirlo, e affronta il tema della maternità, della responsabilità e della cura, da una prospettiva originale e con una rara intensità espressiva. Le basta dare ascolto alla sua terra, a quell'Abruzzo poco conosciuto, ruvido e aspro, che improvvisamente si accende col riflesso del mare.

di Donatella di Pietrantonio | Einaudi | Narrativa
ISBN 978-8806232108 | cartaceo 14,88€ | ebook 8,99€



LA RAGAZZA SELVAGGIA

"Tessa aprì la porta sul buio del bosco": così comincia "La ragazza selvaggia", e davvero il quinto romanzo di Laura Pugno è tutto uno spalancarsi di porte sul buio: sul buio del bosco; sul buio del dramma della famiglia Held - la madre alienata dopo la sparizione della figlia adottiva Dasha e l'incidente in seguito al quale Nina, la gemella, vive in stato vegetativo; sul buio di Nicola Varriale, il cui padre generoso ed entusiasta - socio di Held in affari con la riserva naturale sperimentale di Stellaria - si è gettato ubriaco dal balcone; sul buio, finalmente, della protagonista Tessa, biologa, che vive in un container ai margini della riserva conducendo osservazioni e studi: una donna che ormai "abita la solitudine come un altro corpo". A lei toccherà la sorte di ritrovare casualmente Dasha, vissuta anni nel bosco e ormai del tutto selvaggia. 
Ci interroga, questo romanzo che può essere descritto come una storia di revenant, o il racconto d'un groviglio di vite umane osservato con una compassione senza lacrime. Ci interroga su che cosa è - attorno a noi, in noi - ciò che chiamiamo "natura"; sui confini tra l'umano e l'animale; sul senso di legami familiari frutto di scelte, o del caso, e non della carne.

di Laura Pugno | Marsilio | Narrativa
ISBN 978-8831724302 | cartaceo 14,03€ | ebook 9,99€



QUALCOSA SUI LEHMAN

"È incontestabilmente un nuovo tipo di scrittura, di forte potenza e totale fascino." 
"Massini è un narratore stupendo." 
"L'opera ci imbarca e ci incanta come un racconto tinto di commedia, con una fantasia e un'ironia allegra che non può non ricordarci il più grande autore Yiddish, Isaac Singer." 
"La scrittura di Massini abbraccia i secoli e le epoche, con una verve senza tregua, ricchissima di ritratti, di situazioni, di cambiamenti." 
"La finezza della scrittura di Massini crea un risultato appassionante." 
"Un grande affresco dello straordinario giovane autore italiano Stefano Massini, che sventaglia 150 anni di capitalismo americano." 
"Massini con Lehman celebra l'unione di una altissima saga familiare con la storia moderna della nostra società." 
Questa incredibile storia inizia sul molo di un porto americano, con un giovane immigrato ebreo tedesco che respira a pieni polmoni l'entusiasmo dello sbarco. È da questo piccolo seme che nascerà il grande albero di una saga familiare ed economica capace davvero di cambiare il mondo.

di Stefano Massini | Mondadori | Narrativa
ISBN 978-8804658993 | cartaceo 14,88€ |  ebook 10,99€



Il Premio Campiello Opera Prima è stato assegnato a Francesca Manfredi con Un buon posto dove stare (La Nave di Teseo).

UN BUON POSTO DOVE STARE

Un bosco, una vecchia casa in montagna, la piscina di un condominio. Una bambina che nuota, una ragazza che torna a casa, un padre che scompare, un altro che trova pace nel silenzio umido di una cantina. E poi, nel pulviscolo di istanti che compongono i giorni più normali, affiora la rete dei sentimenti, dei sogni, delle scoperte che illuminano e feriscono, di una memoria in cui si è sempre salvi, ma inguaribilmente soli.
È con grazia e scrittura limpidissima che Francesca Manfredi racconta i protagonisti di queste undici storie, avvolti nella normalità delle loro vite, ma sempre colti sul principio di una soglia da cui poter guardare alle loro fragilità e alle loro inquietudini, come a un posto da cui non è necessario fuggire, un buon posto dove stare.
Questo è il libro di esordio di Francesca Manfredi, una delle voci più belle e già riconosciute all’estero della nuova narrativa italiana.

di Francesca Manfredi | La nave di Teseo | Narrativa
ISBN 978-8893441827 | cartaceo 13,60 | ebook 9,99€



Il vincitore della 55a edizione del Premio Campiello sarà proclamato nella serata del 9 settembre al teatro La Fenice di Venezia.

A seguito della votazione della Giuria dei Trecento Lettori anonimi, scelti in base a determinati criteri che ne determinano la provenienza da tutto il territorio nazionale e da ogni categoria sociale e professionale. La scorsa edizione  ha visto vincitrice Simona Vinci con “La prima verità (Einaudi).
Dopo avere letto quanto sopra esposto, non sono venute spontanee anche a voi queste due considerazioni?

  1. Le case editrici in lizza continuano ad essere sempre le solite: quelle più grandi e rinomate. Perché si parlasse di una reale ed equa selezione, a mio avviso, si dovrebbe avere una gamma di opere che provenisse da ogni realtà editoriale. Per fare questo, tra le altre cose, sarebbe necessario che le piccole o medie case editrici avessero più iniziativa nel sostenere i propri autori di punta.
  2. Tra i finalisti, tre autori su cinque sono donne e lo è anche la vincitrice dell'opera prima. Sarà un caso oppure si comincia a dare maggiore attenzione alla letteratura femminile? È un dato di fatto che, a livello internazionale, le vittorie nei maggiori premi siano aggiudicate con maggior frequenza agli autori di genere maschile, pur essendo tantissime le donne che scrivono. Auguriamoci tutti che questa 55 edizione sia un buon inizio perché, anche in questo campo, cominci a prevalere la qualità esulando da qualsiasi distinzione di genere.
Ornella-Nalon

Ornella Nalon


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