Gli scrittori della porta accanto

[Libri] "Diario di un killer sentimentale" di Luis Sepúlveda, recensione di Ornella Nalon

Diario di un killer sentimentale, di Luis Sepúlveda, Guanda Edizioni, 1998.  Un romanzo breve, dal tratto ironico, sette giorni di "missione" di un killer con pene d'amore.

Qual è la regola principale per un killer? Non innamorarsi e non formare famiglia. Invece, nonostante questo sia sempre stato nei propositi del nostro protagonista, quando conosce una giovane donna francese, bella da far girare la testa, inesperta nell'arte amatoria ma pronta ad imparare quanto ha da insegnarle, capitola miseramente e decide di diventare parte di una coppia. Porta avanti una convivenza come un qualsiasi comune innamorato, interrotta solo dai suoi lunghi e misteriosi viaggi che lo portano in giro per il mondo a compiere i suoi “incarichi” profumatamente pagati.
Non se lo sarebbe aspettato di innamorarsi, ma ancora di meno avrebbe creduto di essere piantato dalla sua giovane fidanzata. E invece succede. Così, il nostro professionista del delitto si trova con un compito importante da sbrigare e la testa da tutt'altra parte. Lui sa bene che non può permettersi di non essere pienamente concentrato, pena il mettere a rischio la sua stessa vita, ma non riesce a fare a meno di pensare alla sua perduta ragazza francese.
Nonostante si trovi a viaggiare da una città all'altra alla ricerca della sua vittima, si conceda qualche notte di passione con alcune mercenarie dell'amore e consumi più di qualche bicchiere di alcool per alleggerire la tensione, la nostalgia di ciò che ha per sempre perduto lo attanaglia, il ricordo dell'amata lo distrae dai suoi doveri e lo porterà a commettere qualche errore.
Per la prima volta, nella sua “gloriosa” carriera, si trova ad affrontare qualche seria difficoltà, soprattutto quando un avvenimento del tutto inaspettato metterà a dura prova la sua comprovata determinazione.
Tant'è scosso da ciò che gli succede, che si trova a parlare con se stesso allo specchio come se l'immagine che vede riflessa fosse il suo io più saggio, quello freddo e disincantato che lo mette di fronte all'evidenza, che lo invita a rinsavire.
Uno dei romanzi più brevi che abbia mai letto, questo di Sepúlveda, e tra l'altro, è anche il primo di questo acclamato autore. Una storia che si svolge nel lasso di tempo di una settimana e si condensa in una lettura di poco più di un'ora. Scorrevole, piacevole, ma per l'appunto talmente breve che non mi è stata sufficiente per comprendere appieno le sue qualità.
L'ironia fa da sfondo a questa narrazione un po' noir, un po' sentimentale, un po' irreale. Divertenti certi dialoghi con i personaggi di contorno e con il suo alter ego allo specchio. Un linguaggio schietto, duro, a volte piccante, che si presta bene al contesto. Poche le descrizioni ma ben fatte. Stile interessante.

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Diario di un killer sentimentale

Un professionista è sempre un professionista, ma la giornata era iniziata male: faceva un caldo infernale a Madrid e la sua amichetta francese l'aveva piantato come un cretino per qualcuno incontrato a Veracruz. La compagnia di una buona bottiglia di whisky e di una mulatta che si portava dietro tutta l'aria dei Caraibi non gli aveva risollevato l'umore, quella ragazzina viziata dai fianchi sodi e dalla bocca rossa lo aveva proprio messo al tappeto. In fondo, dietro i modi da duro, lui era un killer sentimentale. Non che fosse superstizioso, ma in una giornata del genere la cosa migliore sarebbe stata non accettare incarichi, anche se la ricompensa aveva sei zeri sulla destra ed era esentasse. Il tipo che doveva eliminare, uno con l'aria dell'idealista, ma anche di chi non soffre la solitudine fra le lenzuola, non gli piaceva affatto, puzzava troppo di filantropia. I retroscena dell'incarico, però, lo incuriosivano stranamente. Chi voleva la morte di quel messicano? Quali peccati aveva commesso? Come mai due gringo, agenti della D.E.A., sorvegliavano la sua camera? Perché un filantropo appariva coinvolto in traffici di droga? Era sempre rischioso farsi troppe domande in un mestiere come il suo dove non esistevano licenziamenti ma certificati di morte.


di Luis Sepúlveda | Guanda | Giallo, Thriller
ISBN 8877469854 | cartaceo 8,50€ | ebook 6,99€

Ornella-Nalon

Ornella Nalon
I miei hobby sono: il giardinaggio, la buona cucina, il cinema e, naturalmente, la scrittura, che pratico con frequenza quotidiana. Scrivo con passione e trasporto e riesco a emozionarmi mentre lo faccio. La mia speranza è di trasmettere almeno un po’ di quella emozione a coloro che leggeranno le mie storie.
Quattro sentieri variopinti”, Arduino Sacco Editore
Oltre i Confini del Mondo”, 0111 Edizioni
Ad ali spiegate”, Edizioni Montag
Non tutto è come sembra”, 0111 Edizioni.
Una luce sul futuro, StreetLib collana Gli scrittori della porta accanto.


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