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[Libri] "Dove nasce l'arcobaleno" di Andrea Caschetto, recensione di Andrea Pistoia

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Dove nasce l'arcobaleno, di Andrea Caschetto, Giunti, 2017. Dall'Asia, al Sudamerica, all'Africa, bambini che hanno vissuto storie terribili e tristi, ma anche dolcissime e ricche di speranza. Bambini tutti uguali perchè i colori, seppure diversi, si sposano bene. Come nell'arcobaleno.

Ribalto il mio modus operandi di recensore (ovvero trama del libro-considerazioni sullo stile dell’autore-mio giudizio) partendo dalle conclusioni solo perché questa volta voglio che sia fin da subito ben chiaro come senza ombra di dubbio questo libro debba entrare nella libreria di ogni lettore e non. Vi consiglio non solo di acquistarlo e leggerlo ma anche di regalarlo, condividerlo, prestarlo e consigliarlo su social e affini. Qualsiasi sia il vostro genere e i vostri gusti letterali, fossero anche lontani anni luce da questo, dovete averlo. Perché, al di là della trama che può o meno interessare e piacere, ciò che conta è quello che trasmette: speranza, gioia di vivere, entusiasmo nel portare avanti un obiettivo nobile e amore incondizionato verso coloro che ne hanno più bisogno (trascendendo il colore della loro pelle, l’estrazione sociale, la razza e la religione di appartenenza).
Perché, lo ammetto, ci sono libri che vorrei aver scritto io; questo è uno di quelli. E ci sono persone che vorrei conoscere per stringere umilmente loro la mano perché quando ci si trova davanti ad una persona unica non si può che provare un enorme rispetto: Andrea è una di quelle.
Quindi cos’aspettate? Comprate questo libro, anche solo perché i proventi andranno tutti all’Africa Milele Onlus (giusto per dimostrare una volta di più quanto l’autore sia una persona che non fa le cose per lucro ma solo per il piacere di donare), cercate il profilo di Andrea Caschetto su Facebook per seguirlo in giro per il mondo e vedere come non si sia inventato nulla di ciò che ha raccontato ma l’abbia vissuto, e lo stia ancora vivendo, in prima persona, guardate il video di quando ha parlato all’O.N.U. davanti a centinaia di potenti del mondo (che lo hanno omaggiato addirittura con una standing ovation, e scusate se è poco), ma soprattutto fate che il suo esempio vi sproni ad essere uomini migliori, soprattutto con i più fragili e bisognosi di amore: i bambini, ovvero verso coloro che sono il nostro futuro (e come tali devono essere trattati: con amore. Perché loro, e solo loro, avranno il potere di realizzare un mondo migliore).


Ebbene sì, perché ci sono ancora persone a questo mondo come Andrea Caschetto che ti fanno ancora sperare nel genere umano.

Che possiedono ancora un animo puro, che danno senza chiedere nulla in cambio (o meglio, aspirano ad ottenere una cosa sola: il sorriso di un bambino) e che sono consapevoli di quale sia la vera ragione per cui siamo su questa terra.
A questo punto vi domanderete: ma di cosa tratta il romanzo?
Andrea ha un tumore al cervello. Per fortuna riescono ad asportarlo, anche se la sua memoria da quel momento inizia a fare le bizze: si dimentica ogni cosa e in fretta, eccetto ciò che gli provoca delle emozioni. Infatti, ciò che ricorda meglio dei mesi passati sono tutti i bambini che ha fatto ridere e divertire.
È così che lui, nelle vesti di clown ‘alla Patch Adam’, si prefigge una missione di tutto rispetto: raggiungere i paesi più sperduti e poveri del mondo per portare un briciolo di spensieratezza e gioia ai bambini abbandonati negli orfanotrofi.
Affronta così una realtà mondiale di cui i mass media parlano poco e niente: quella di bambini che hanno affrontato nella loro seppur breve vita violenze, guerre, sopraffazioni, povertà ed abusi.
I racconti si susseguono senza sosta, passando da quelli toccanti a quelli illuminanti, da quelli che fanno tenerezza a quelli che provocano solo rabbia e infinita tristezza. Ma sopra ogni emozione, c’è la speranza che sempre più persone seguano l’esempio di Andrea e cerchino di migliorare il mondo e le condizioni di questi bambini.
Infine, non sto a soffermarmi sullo stile dell’autore perché è veramente un elemento secondario. Ma, per la cronaca, il libro è scritto bene. Ma soprattutto, è scritto con il cuore, che è poi ciò che più conta.

Dove-nasce-arcobaleno

Dove nasce l'arcobaleno

Nel febbraio del 2015 Andrea Caschetto parte per un lungo viaggio. Non ha bussole con sé, segue l'arcobaleno. Il bagaglio è leggero: nello zaino, con gli indumenti necessari per il caldo e il freddo, ci sono una strana macchina per fare le bolle di sapone più grandi del mondo, qualche giocattolo semplice, musica, matite colorate e, soprattutto, un naso rosso da clown. Serve per far sorridere i bambini che non sanno più come si fa. Sono i bambini randagi, che vivono nelle strade e negli orfanotrofi, e senza padre né madre fanno famiglia a sé.
Andrea ha avuto un tumore alla testa a quindici anni. Dopo l'intervento la sua memoria è diventata fragile, a sprazzi, come lo schermo di un vecchio televisore in bianco e nero che dopo un po' perde il segnale. I ricordi svaniscono subito, restano invece i sorrisi. Quelli dei bambini e quelli della mamma, una donna fantastica. Non del padre, che ha rinunciato a crescerlo. Succede, e in questi casi cresce il bisogno di amore. Darlo e riceverlo diventa necessario.
Attraversando l'Asia, il Sudamerica, l'Africa, Andrea ha giocato con i bambini, ha raccolto storie terribili e tristi, ma anche dolcissime e ricche di speranza. Ha conosciuto brava gente e orchi senza cuore, sognatori e viandanti, preti buoni e preti ingordi, e quello che doveva essere un viaggio è diventato il viaggio al centro di sé, un tuffo nel mare dei sorrisi che rimarrà per sempre nella nuova memoria da riempire. Insieme alla consapevolezza che i bambini sotto questo cielo sono tutti uguali e i colori, seppure diversi, si sposano bene. Basta guardare l'arcobaleno.

di Andrea Caschetto | Giunti | Narrativa di viaggio, Non-fiction
ISBN 978-8809832503 | ebook 1,99€ | cartaceo 11,92€
Andrea-Pistoia

Andrea Pistoia
Nasco in una solare giornata di luglio a Vigevano. A dodici anni scoppia l’amore per la letteratura. Affronto la scuola come un condannato a morte. In compenso la mia cultura extra-scolastica cresce esponenzialmente. Dopo due anni vissuti a Londra, torno in Italia come blogger, giornalista, recensore di fumetti e sceneggiatore di un fumetto online per una nota casa editrice. Chitarrista dei ‘Panama Road’, direttore editoriale di una fanzine online.
Ancora e mai più (nelle mutande),


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