Gli scrittori della porta accanto

[Libri] "Sei storie della casa di ringhiera" di Francesco Recami e "Il Sorcio" di George Simenon, recensioni di Beatrice Rurini

[Mini Book Review]

Sei storie della casa di ringhiera, di Francesco Recami, Sellerio, 2017. Una commedia degli equivoci shakespeariana, con porte e finestre che si aprono, personaggi che entrano ed escono.

Quando si parla di casa di ringhiera può solo venire in mente una bella serie di balconate affacciate su un cortile interno che potrebbe fungere da palcoscenico. Qui Recami ha costruito un romanzo godibilissimo, con un minestrone di personaggi piuttosto equilibrato (comunque squilibrati loro) con le loro prerogative e i loro scheletri nell'armadio.
C'è il vecchio rimbambito che ha dilapidato il suo patrimonio per acquistare un'auto di lusso e per essa vive, c'è la professoressa di mezz'età tutta perfettina coinvolta suo malgrado in situazioni poco chiare, c'è quello che ha la passione per la cronaca nera e vorrebbe sempre investigare mentre si concatena in situazioni stravaganti. E c'è pure la signorina alquanto datata che sa tutto di tutti, impicciona e curiosa peggio di una scimmia.
Sei sono i momenti salienti che della combriccola vengono narrati e le situazioni paradossali da cui il lettore farà fatica a non staccarsi, di cui ridere e sbellicarsi.
Con un linguaggio semplice ma non banale, scorrevole e accattivante, Recami regala un ottimo momento di lettura

Sei-storie-della-casa-di-ringhiera
Un condominio assunto a personaggio collettivo che vive di vita propria, cui capitano cose di tutti i giorni che però il malinteso trasforma in misteri criminali. Questa è l'idea che rende originale la serie gialla della Casa di ringhiera; romanzi maggiori e più rapidi racconti (come questi sparsi in diverse raccolte pubblicate tra il 2011 e il 2014 e qui riuniti) che in effetti per chi li legge costituiscono tutti una sola grande storia in fieri, un'unica Commedia umana.
Su questo palcoscenico Recami installa una compagnia di personaggi, tanto tipici di modi di vivere e di pensare quanto straordinari, i quali passano il tempo ad imbrogliare malefatte e segreti che sembrano delitti da indagare. E lo sguardo che lo scrittore getta su di loro non sempre è benevolo o pietoso. Talvolta è lo sguardo comprensivo delle disdette umane e dei goffi tentativi di superarle. Talvolta è lo sguardo sarcastico, cinico, di un umorista della crudeltà convinto dell'assurdo esistenziale che non risparmia nessuno su questa Terra.

di Francesco Recami | Sellerio | Racconti
ISBN 978-8838936623 | ebook 9,99€ | cartaceo 11,90€

Il Sorcio, di George Simenon, Adelphi, 2017. Un giallo ricco e frizzante, «un Maigret senza Maigret», sullo sfondo dei quartieri più chic di Parigi.

Un bel giallo, di quelli che non riesci a mollare perché è a tutto tondo, ben congegnato, senza tralasciare nulla. Ottima la presentazione psicologica e fisica dei personaggi, ottima la consequenzialità degli eventi, nessuna sbavatura nell'avanzamento della storia: penso che questo romanzo sia tra i migliori senza Maigret, ma che comunque ne contenga l'acume.
La trama è una sequenza di colpi di scena: siamo nella Parigi di fine secolo, dove un clochard piuttosto simpatico sbarca il lunario con sotterfugi ironici e battute divertenti. Una sera tardi si imbatte in un portafogli piuttosto corposo. Accanto al portafogli però c'è il cadavere, che poi magicamente sparisce. Da questo momento ogni persona che si affaccia nella sua vita vorrebbe ritrovare quel portafogli, non tanto per i soldi ma per un francobollo rarissimo che passa piuttosto inosservato.
Per l'occasione si scomoda una serie di originali soggetti: dall'ambasciatore alla bella di turno e tutti, o poco o tanto, contribuiscono alla riuscita della macchinazione.
Solo un giovane investigatore coglie la perspicacia del clochard nel vedere come veramente stiano le cose per porre una fine logica ed arrestare comunque il colpevole dell'assassinio.
Dopo tanto correre, anche il cadavere viene ripescato...

Il-Sorcio
Sullo sfondo dei quartieri più chic di Parigi, tra i caffè degli Champs-Elysées e gli alberghi di lusso intorno all'Opera, lo scrittore si diverte a mescolare con spettacolosa abilità la scomparsa di un cadavere, una banda di gangster, una «pupa» che è uno schianto, un faccendiere ungherese, l'alta finanza, l'alta società, la Polizia giudiziaria e un rapimento da film americano. Ma, soprattutto, dà vita a uno dei suoi personaggi più accattivanti: Ugo Mosselbach, detto il Sorcio, un anziano barbone di origine alsaziana (in passato organista e insegnante di solfeggio), il quale, tutt'altro che mortificato dalla sua condizione, è una sorta di guitto beffardo. La sera in cui trova un portafogli gonfio di dollari, il Sorcio architetta un piano infallibile, che dovrebbe permettergli di comprarsi la vecchia canonica di Bischwiller-sur-Moder dove sogna di finire i suoi giorni. C'è purtroppo un piccolo dettaglio, che complicherà parecchio le cose: il portafogli era accanto a un cadavere. Sarà la curiosità (ma anche la voglia di sfidare l'ispettore Lognon!) a spingerlo a condurre una sua indagine parallela, che lo catapulterà in una sequela di guai.

di George Simenon | Adelphi | Giallo
ISBN 978-8845931710 | cartaceo 15,30€ | ebook 9,99€

Beatrice-rurini

Beatrice Rurini
Sono appassionata di lettura e musica sin da piccola. Ho conseguito la maturità magistrale (senza insegnare), studiato pianoforte e violoncello. Lavoro come restauratrice d'arte. Sono sposata con prole e, soffrendo d'insonnia, mi appoggio alla lettura per evitare di stare con le mani in mano.


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