Gli scrittori della porta accanto

[Libri] Alessio Del Debbio presenta "Ulfhednar War - La guerra dei lupi", nell'intervista di Silvia Pattarini

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In anteprima Ulfhednar War – La guerra dei lupi, di Alessio Del Debbio, Il Ciliegio, 2017. Dalla mitologia nordica, guerrieri lupo fedelissimi a Odino, in un urban fantasy ambientato tra la Versilia, Lucca e la Garfagnana.


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Ulfhednar War
La guerra dei lupi

di Alessio del Debbio
Il Ciliegio
Urban fantasy
ISBN 978-8867714100 
cartaceo 16,58 €

Amici da anni, Ascanio, Daniel, Marina e la loro compagnia di Viareggio non desiderano altro che trascorrere una tranquilla vacanza insieme, ma il destino ha altro in serbo per tutti loro.
Gli ulfhednar di Odino sono tornati e la Garfagnana non è più un posto sicuro da quando Raul ha preso il comando del branco del Vello d'Argento.
Spetta ad Ascanio, ultimo discendente di una stirpe di officianti della Madre Terra, contrastare i suoi progetti di dominio, aiutato dal suo compagno Daniel, un ulfhedinn fuggiasco che ha imparato ad apprezzare la vita tra gli uomini. Ma dietro le mire espansionistiche del violento e indegno Alfa si nasconde un'ombra antica, disposta a tutto pur di aggrapparsi alla vita.
Età di lettura: da 12 anni.


L'autore racconta 



Buongiorno Alessio e benvenuto. Ci racconti come hai avuto l’idea di questo romanzo? È nata prima la trama o prima il titolo?
L’idea nasce nel 2014: avevo voglia di scrivere un libro con i lupi (non ho mai amato la figura del vampiro, preferendo quella del licantropo), però non volevo il solito licantropo che si trasforma durante la luna piena e basta. Volevo aggiungere qualcosa di più, di originale, in modo da sentirlo mio. Così ho unito due mie grandi passioni: la mitologia nordica e il folklore locale. Per la mitologia nordica sono partito dagli ulfhednar, che nel mito erano i guerrieri lupo fedelissimi a Odino: uomini che indossavano pellicce di lupo, assumevano amanita muscaria e altre sostanze allucinogene e scendevano in battaglia invasi dal furore bellico (berserksgangr), convinti di essere proprio dei lupi. Questo è stato il punto di partenza per creare i miei guerrieri lupo, che poi ho calato in un contesto ben preciso, la mia terra, quindi la Toscana, in particolare la zona tra la Versilia, Lucca e la Garfagnana, nelle cui boscose montagne il branco del Vello d’Argento si nasconde.
Per quanto riguarda il titolo è sempre stato “La guerra dei lupi” fin dall’inizio, perché esprime bene quella che è la trama. L’aggiunta “Ulfhednar War” è stata tardiva, in fase di editing, per identificare la saga, di cui “La guerra dei lupi” è il primo volume.

Appartiene a un genere ben definito o accorpa più generi?
La guerra dei lupi” è un romanzo fantastico contemporaneo, ambientato in un contesto reale, non inventato. È un urban fantasy, a tratti, anche se molte scene sono ambientate in Garfagnana e sull’Appennino, quindi forse potremmo parlare di mountain fantasy! Infine sono presenti componenti mitologiche e di folklore locale.

Si rivolge a un target di pubblico specifico?
Non direi, è un libro sia per ragazzi che per adulti, per tutti coloro che amano il fantastico e vogliono sperimentare qualcosa di nuovo, con ambientazione italiana. Poiché lo stile è molto schietto e diretto, consiglio la lettura dai 12 anni in su.

A monte del romanzo c'è un lavoro di ricerca e documentazione o non si è reso necessario?
Certo, c’è stato un grande lavoro di ricerca e documentazione, che è tuttora in corso per la stesura del terzo volume della saga. Studi su molteplici campi: prima di tutto sulla mitologia nordica, per cui l’Edda in Prosa e I miti nordici, della Isnardi, sono stati la base, poi sui lupi, sui loro comportamenti (al riguardo consiglio il bellissimo libro La vita segreta dei lupi, di J. Dutcher, corredato da magnifiche fotografie del National Geographic!) e sulle interazioni tra i membri, infine studi sulla magia verde, su erbe e piante, sul loro utilizzo. Il tutto calato in contesti storici e geografici ben precisi, che hanno richiesto un’ulteriore verifica di fatti, personaggi e situazioni. Devo dire che, oltre che impegnativa, è stata una fase molto divertente. Tanta lettura, tanto studio e poi la selezione di ciò che era importante ai fini della trama.

Alessio-Del-Debbio
Raccontaci qualche curiosità sui personaggi principali e comprimari: come si chiamano, il loro carattere o qualche particolare che li contraddistingue.
La guerra dei lupi” è un romanzo ricco di personaggi. Ci sono i due protagonisti, Ascanio e Daniel, il loro gruppo di amici e i vari antagonisti. Ascanio è il personaggio principale, il collante che tiene insieme il gruppo di amici: introverso, chiuso, disinteressato al mondo, anni addietro ha scoperto un baule di un suo antenato, pieno di diari e grimori, così, mettendosi a studiarli, da solo, ha iniziato ad affinare le sue abilità di officiante della Madre Terra, riuscendo a incanalare le forze della natura. Il suo animo è generoso, è una di quelle persone che non esterna i suoi sentimenti con frasi, ma con azioni, non dice ma fa. E per proteggere coloro che ama è disposto a tutto.
Daniel, invece, è un ulfhedinn, un guerriero lupo. Durante la Prima Guerra Mondiale disertò, fuggendo sull’Appennino per far perdere le proprie tracce. Fu in quell’occasione che incappò in Alois e nel branco del Vello d’Argento, iniziando così una nuova vita, la prima di molte vite in cui è passato attraverso. Dopo lo sfaldamento del branco, alla fine della Seconda Guerra Mondiale, ha cercato di sopravvivere in un’Italia ostile, facendosi forza con la sorella, aiutandosi l’un l’altro a rimanere ancorati al mondo e non scivolare negli abissi della bestialità.
Tra gli antagonisti, oltre a Raul, il nuovo violento (e indegno, a sentir Daniel) Alfa del Vello d’Argento, c’è l’ombra, una figura misteriosa che scopriremo pagina dopo pagina. Un antagonista sui generis, che non è propriamente “malvagio”, semplicemente persegue i propri scopi ma, nel farlo, incrocia il cammino di Ascanio e Daniel, portandoli a reagire.

Nei tuoi personaggi, anche in quelli secondari, c’è qualche esperienza autobiografica, o hai preso spunto da persone di tua conoscenza, oppure sono esclusivamente frutto di fantasia?
Tutti i personaggi sono inventati, anche se, come spesso accade, ognuno di loro ha qualcosa di me, fosse anche un piccolo particolare. Gianni-pedia, ad esempio, è un patito di serie tv, Ascanio è uno studioso, un indagatore del passato e dei misteri della natura, altri possono essere ispirati a persone che conosco, di cui però ho ripreso solo una caratteristica magari. E poi ci sono un paio di personaggi ispirati a figure storiche realmente esistenti, riadattate però a servire la trama.

I luoghi del romanzo: dov’è ambientato? Hai scelto queste location per necessità, per moda o per altri motivi?
L’ambientazione è locale, come spesso accade nei miei racconti e romanzi. Non amo le ambientazioni di moda, né amo le ambientazioni estere. L’Italia è un paese ricco di luoghi magici, perfettamente adatti per ambientarvi storie fantastiche o di altro genere, per cui perché non sfruttarli? Il romanzo si svolge tra la Versilia (dove abitano i protagonisti), la piana di Lucca e la Garfagnana, in particolare la zona dell’Appennino al confine tra Toscana e Emilia. Luoghi ricchi di storia, mistero e magia, affascinanti e adatti come scenario. Tra i luoghi che scopriremo c’è anche la Quercia delle Streghe, una magnifica quercia secolare sita in località Gragnano, fuori Lucca, dove si riunivano le streghe e gli streghi della zona, per celebrare i loro riti.

Sono d'accordo, la nostra penisola racchiude luoghi da favola, stupendi. Invoglia il lettore a leggere il tuo libro, definiscilo in tre aggettivi.
Magico, incalzante, originale.

Stralci d’autore: lasciaci un estratto accattivante tratto dal tuo romanzo “Ulfhednar War – La guerra dei lupi”.
«A nessun uomo dovrebbe essere concesso di vivere così a lungo, di non provare la malattia né la vecchiaia, di pretendere di essere un Dio. È la brevità, assieme all’impossibilità di averne una seconda, ciò che rende la vita un bene prezioso, degna di essere vissuta in ogni attimo. Se invece la morte diventa uno spauracchio per bambini e l’esistenza infinita, allora non è più vita. È banalità. È immeritata sopravvivenza. È trascinarsi di giorno in giorno senza sapere perché» spiegò Johanna, abbandonandosi a un sospiro. Per un attimo, ad Ascanio sembrò di notare una lacrima bagnare le sue palpebre raggrinzite, prima che la donna si rivolgesse a Daniel. «Non sono poi così diversi, gli ulfhednar e gli officianti che ingannano la morte, no?»

Il tuo romanzo si fa portavoce di qualche messaggio particolare, o si propone esclusivamente di intrattenere il lettore?
Uhm, personalmente non sono uno di quegli scrittori che vogliono indottrinare i lettori, per cui lascio che siano gli stessi lettori, eventualmente, a trovare messaggi nei miei lavori. Di certo, i miei libri nascono dal piacere di raccontare una storia, di comunicare, sia un’avventura, un amore o un fatto storico. Poi chiaramente dal testo emergono alcuni valori, come l’amicizia, l’amore (in tutte le sue sfaccettature), la fede in un ideale, la ricerca di una stabilità e di un futuro e molti altri. Credo che ognuno, in base alla propria sensibilità, carpirà i messaggi che sono più vicini al suo modo di essere e sentire le cose.

Grazie per essere stato con noi, in bocca al lupo per i tuoi progetti futuri.
Grazie a voi per l’ospitalità. A presto! 😊


Silvia Pattarini
Diplomata in ragioneria, ama scrivere racconti e componimenti poetici, alcuni dei quali compaiono in diverse antologie. Partecipa a concorsi letterari di poesia, prosa e premi letterari per narrativa edita.
Biglietto di terza classe,  0111Edizioni.
La mitica 500 blu,  Lettere Animate.


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