Gli scrittori della porta accanto

[Libri] "Il segno di Alulim" di Elia Spinelli, pag. 69 | #99

"Il segno di Alulim" di Elia Spinelli

Il segno di Alulim, di Elia Spinelli, 0111 Edizioni, 2016. Un manipolo di eroi, un bambino da salvare, una lotta che sembra priva di speranza per difendere il libero arbitrio.


196 pagine | ebook 4,99€

Mi chiamo Vincenzo Innocenti. Eh sì, finalmente posso presentarmi con il mio vero nome, quello che mia madre mi ha dato quando sono nato, quasi duecento anni fa. Adesso che me ne sono riappropriato, guai a chi prova a riportarmelo via.
VINCENZO INNOCENTI.
Questo è il nome che dovrà essere inciso sulla mia lapide.
Per oltre un secolo e mezzo sono stato tra i più devoti, affidabili, fedeli servitori degli Scrittori, i custodi del nostro destino. In tutti questi anni ho aiutato, salvato, guarito, fermato, ferito, ammazzato e, soprattutto, ho aspettato. Ho aspettato con pazienza gli incarichi che mi venivano assegnati. Attese lunghe giorni, mesi, anni, a volte decenni, che non hanno mai minato la mia fede verso gli Scrittori. Ho fatto tutto quello che un buon Riparatore deve fare: attendere e poi eseguire, senza mai un’esitazione. E l’ho fatto senza tentennare, ligio ai tre comandamenti che mi hanno insegnato, alimentato da un carburante inesauribile che si chiama sete di giustizia.
Eh sì! Perché è stata questa la mia convinzione: io sono nel giusto! Io devo riportare i destini nei loro canali, altrimenti Kaos, morte, fine.
Fede, obbedienza, sacrificio: sono questi i tre comandamenti ai quali ho dedicato la mia lunga esistenza, fino a quando non è accaduto qualcosa di straordinario.
È nato Salvatore.
Quando mi hanno incaricato di eliminarlo ho esitato, forse perché trattandosi di un neonato non ho avuto la spietatezza necessaria, o forse, semplicemente, perché Salvatore è una creatura straordinaria. Egli è riuscito a mostrarmi una realtà diversa da quella che conoscevo, a raccontarmi una nuova verità, ad annichilire le mie convinzioni e a capovolgere la mia visione del mondo.
Trovatomi dinanzi a una nuova prospettiva, ho dovuto prendere una decisione, ho dovuto scegliere. Non ero abituato. A scegliere, intendo. Non ne avevo mai avuto bisogno fino a quel momento. Così mi sono fidato del mio istinto e ho scelto di mandare all’aria un’intera esistenza, di rinunciare ai poteri che mi erano stati dati, longevità e controllo del prana, e di combattere i miei padroni.
Non so se ora sono nel giusto ma ho fatto la mia scelta. Non ho più certezze, ma solo tanti dubbi. Questa vicenda mi ha insegnato l’importanza dei dubbi. Essi ti ampliano il campo visivo, ti aprono la mente.
Abbiate dubbi, signori miei, diffidate dagli imbonitori che vi vogliono trasformare in venditori d’assalto. Sappiate che dietro gli occhi di chi vi sta di fronte può nascondersi la seconda metà di voi stessi, la vostra dark side.
E adesso sono qui, insieme a un manipolo di Riparatori ribelli, pronti a dare la nostra vita per colui che rappresenta l’unica speranza di salvezza per l’umanità, l’unico in grado di fermare la terribile minaccia che rischia di annientarci: il Restart.

~ 69 ~

Quarta di copertina
"Il segno di Alulim" di Elia Spinelli.

"Dopo che la regalità calò dal cielo, il regno ebbe dimora in Eridu. In Eridu, Alulim divenne re; regnò per 28800 anni".
Incisa nella Lista Reale Sumerica l’unica testimonianza dell’evento che ha dato il via al controllo dei nostri destini da parte dei Padri Scrittori. L’incremento esponenziale di suicidi conferma che gli Scrittori hanno innescato il Restart, l’operazione con cui concludono il loro primo ciclo e che porterà all’annientamento del genere umano. Il tutto avviene tra l’indifferenza dell’opinione pubblica che, magistralmente manipolata, non riesce a rendersi conto di quanto stia realmente accadendo. A contrapporsi a una sorte che sembra segnata, c’è un manipolo di eroi guidati da Vincenzo Innocenti, un ex Riparatore a servizio dei Padri Scrittori, che ha rinnegato la fede verso i suoi superiori per difendere il piccolo Salvatore, il Senza Segno, un bambino nato da madre vergine dotato di poteri immensi, unico in grado di riequilibrare una lotta che sembra priva di speranza.


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