Gli scrittori della porta accanto

[Libri] Tutto è in frantumi e danza, di Brera e Nesi, e I fantasmi del cappellaio, di Simenon, recensioni di Beatrice Rurini

Tutto è in frantumi e danza, di Guido Maria Brera ed Edoardo Nesi, e I fantasmi del cappellaio, di George Simenon

[Mini Book Review]


Tutto è in frantumi e danza, di Guido Maria Brera ed Edoardo Nesi, La nave di Teseo, 2017. Lo specchio della società moderna, una malinconica, chiara analisi per capire dove stiamo andando.

Figlio del suo tempo, è un dialogo a due, tra un ex imprenditore che ha ricevuto l'azienda di famiglia, che l'ha amata, che purtroppo ha dovuto licenziare e scendere a grossi compromessi, e uno tra i migliori gestori finanziari sul mercato.
Il libro si presenta scorrevole da subito e, con parole semplici, schiette e sensate, soprattutto per chi di alta finanza non se ne intende. Un'analisi più che corretta per capire dove si stia andando e cosa realmente ci stia succedendo.
Malinconico, nella parte che Nesi dedica ai ricordi d'azienda, a quando piega il capo alle richieste assurde del mercato mordi e fuggi; anche nella parte dove racconta la sua esperienza in Parlamento. 
Chiaro, sensato e non banale, nella parte che Brera dedica alla spiegazione dei giochi finanziari, nella ricostruzione delle regole del quantitative easing, nella ricostruzione della globalizzazione
Lo specchio della società moderna si riflette parimenti in questo volume rapido da leggere, amaro nelle rivelazioni, ma con una via d'uscita. Io non ve la dico, ma sta a voi cercarla e vedere se si riesce a mettere in pratica, insieme e con tenacia.

Tutto è in frantumi e danza - Copertina
Ricordi quando vivevi nel migliore dei mondi possibili, e non te ne accorgevi neanche?
Quando eri certo che il futuro sarebbe stato migliore del presente. Quando sapevi che i tuoi figli avrebbero trovato lavoro a un chilometro da casa. Quando potevi sognare senza sembrare un illuso. Quando dovevi sforzarti per accorgerti della disoccupazione. Quando il terrorismo sembrava un relitto del passato. Quando il concetto stesso di immigrazione pareva sul punto di perdere significato, perché stavamo per andare a vivere in un mondo unico, in cui le piccole aziende non chiudevano, le banche non fallivano, centinaia di migliaia di persone non perdevano il lavoro e non si moriva affogati pur di arrivare in Italia.

di Guido Maria Brera ed Edoardo Nesie | La nave di Teseo | Narrativa
ISBN 978-8893441858 | ebook 9,99€ | cartaceo 13,60€

I fantasmi del cappellaio, di George Simenon, Adelphi, 2013. Un altro romanzo studiato a tavolino per il grande scrittore francese del noir, pubblicato per la prima volta nel 1949. 

In questo caso ho letto le tre versioni in successione e l'idea dello scrittore è proprio quella portare l'attenzione del lettore sulla trasformazione psicologica del personaggio: i fantasmi di cui si circonda il protagonista diventano così ipnotici tanto da precipitarlo in un vortice di paranoie.
Ambientato a La Rochelle, in un autunno grigio, freddo e piovoso, la storia inizia e procede nella realtà di una comunità di modeste dimensioni, un mondo tutto sommato ripetitivo e monotono, fatto di ore al lavoro alternate a ore trascorse al bar per la ormai irrinunciabile partita di bridge, perché ormai è diventato tutto un rito, un momento di contatto fra chi conta e si conosce da tempo immemorabile.
Ma questa tranquillità monotona, propria della piccola provincia, viene bruscamente interrotta da alcuni omicidi, per strangolamento, di alcune signore anziane bene in vista del luogo. Ad uno di questi omicidi assisterà anche il piccolo sarto Kachoudas, mai integrato definitivamente nel quotidiano, che già nutriva qualche sospetto sul suo dirimpettaio, il cappellaio Labbé. Questi se ne accorge e un po' se ne compiace: ora può condividere con un altro, peraltro pavido, il suo terribile segreto.
Il serial killer, mano a mano che uccide crede di incarnare il potere assoluto, si convince di essere perfetto, mentre la polizia brancola nel buio. Ma, come sempre accade in questi casi, la maschera di copertura che si è costruito addosso registra un piccolo strappo, s'incrina così la folle e totale fiducia in se stesso e da allora sarà una progressiva esasperazione, una ripetuta e crescente sfiducia che lo condurrà verso una soluzione finale mozzafiato.
I fantasmi del cappellaio è un vero gioiello di costruzione, ne raccomando vivamente la lettura.

I fantasmi del cappellaio - Copertina
Una piccola città, La Rochelle, immersa in una gelida pioggia autunnale.
Borghesi all’apparenza insospettabili che giocano a bridge.
Una serie di strani delitti che viene improvvisamente a turbare la vita della città.
E due personaggi – il cappellaio, agiato e rispettabile commerciante, e il «piccolo sarto» armeno con il suo perenne odore di aglio e di miseria – che si osservano in una comunicazione tragica e segreta: due sguardi consapevoli, due punti di vista contrapposti e complementari fino alla reciproca dipendenza, fino alla complicità, si affrontano in una sorta di controcanto investigativo vibrante di tensione drammatica.

di Georges Simenon | Adelphi | Noir
ISBN 978-8845926730 | ebook 5,99€ | cartaceo 8,50€


Beatrice-rurini

Beatrice Rurini
Sono appassionata di lettura e musica sin da piccola. Ho conseguito la maturità magistrale (senza insegnare), studiato pianoforte e violoncello. Lavoro come restauratrice d'arte. Sono sposata con prole e, soffrendo d'insonnia, mi appoggio alla lettura per evitare di stare con le mani in mano.


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