Gli scrittori della porta accanto

[Libri] L'ultima estate di Diana di Antonio Caprarica, recensione di Lara Zavatteri

L'ultima estate di Diana, di Antonio Caprarica, Sperling & Kupfer, 2017. Un libro per ricordare Lady D 20 anni dopo la sua scomparsa.

Era il 31 agosto 1997 quando a Parigi moriva Lady Diana Spencer, “Lady D”, lasciando il mondo sgomento. Diana aveva solo 36 anni e, ventenne, era entrata a far parte della monarchia inglese grazie al matrimonio con l'erede al trono Carlo, principe di Galles. 
In questo libro, che esce appunto 20 anni dopo la sua morte, il giornalista e scrittore Antonio Caprarica ricostruisce i mesi precedenti lo schianto tragico nel tunnel dell'Alma, per raccontare la vera Diana, paradossalmente “più tutto” dal momento in cui divorziò dal principe Carlo e decise di portare avanti da sola le sue battaglie
Se prima Diana appariva timida e goffa, soprattutto nei primi tempi costretta in improbabili abiti e i soliti cappellini inglesi - che solo gli inglesi probabilmente hanno il coraggio di portare - gelosa del rapporto che Carlo continuava ad avere con Camilla, con il divorzio Diana diventa come un'altra persona. Più sicura di sé, butta via ogni zavorra del passato per dedicarsi ai figli William ed Harry e alle cause umanitarie - famosa quella contro le mine anti uomo in Angola - diventando contemporaneamente anche un'icona di stile.
Sensibile e attenta ai bisogni dei più deboli, naturalmente Diana era un essere umano, con i suoi momenti no e i suoi sbagli, come ogni giovane donna, o meglio, come ogni persona, anche se a lei pareva non fosse concesso mostrare questo lato di sé.

Il libro racconta Diana nei suoi ultimi mesi, anche il rapporto con Hasnat Khan, medico pakistano, secondo molti il vero amore della principessa.

L'unico che fino ad oggi abbia avuto il merito di non aver raccontato nulla ai media, di non aver sbandierato segreti e confessioni di Diana dopo la sua morte (addirittura il maggiordomo scrisse un libro sulla sua vita con la principessa).
Diana e i figli, Diana e la sua forza e insieme la sua debolezza, Diana e i progetti che è riuscita a concretizzare, Diana e i media ed il rapporto con i fotografi. 
L'ultima estate di Diana” restituisce i ritratto di una “principessa del popolo” dalle molte sfaccettature, sicuramente una giovane donna che aveva cominciato ad intuire quanto potesse realizzare anche senza l'appoggio della famiglia reale, finalmente libera da obblighi, da un matrimonio opprimente, libera di costruirsi una vita che, purtroppo, invece non ha avuto. 
A 20 anni di distanza, è impossibile dimenticarsi di Lady D. Il suo caschetto biondo, il sorriso a volte un po' sghembo, le mise firmate ma anche i pantaloncini corti che usava per fare jogging, le risate con i figli, la sensibilità verso i deboli e verso cause importanti su cui ha saputo attirare l'attenzione, ne hanno fatto un mito. Un mito scomparso proprio quando poteva finalmente avere una vita diversa, la vita che voleva. E forse è proprio anche l'ingiustizia di una vita fatta di troppi lussi e agi solo per alcuni, a fare amare ancora oggi e per gli anni a venire Diana, principessa del popolo, regina di cuori. 

L' ultima estate di Diana - Copertina

L' ultima estate di Diana

Il 28 agosto 1996, giorno in cui il divorzio reale venne ufficializzato, aveva segnato per Diana l'inizio di una nuova vita. La «principessa triste», schiacciata dal peso della monarchia, che meno di un anno prima aveva confessato pubblicamente la sua fragilità e rivelato i tradimenti del marito, si era trasformata in una persona radiosa, più consapevole, genuinamente interessata alle sorti dei più deboli, decisa a difendere il rapporto con i figli e il suo diritto alla felicità. Un simbolo di bellezza e sensibilità, che oscurava l'immagine della Corona inglese; il personaggio più appetibile per quei fotografi e reporter che avranno un ruolo non secondario nella sua drammatica fine. Il racconto di Antonio Caprarica prende le mosse da qui, con l'intento di restituire Diana alla sua storia: quella autentica, privata, che la frenesia dei media ha sepolto sotto improbabili rivelazioni, teorie complottistiche e gossip. Il rapporto con il medico pakistano Hasnat Khan - l'unico uomo che non tradì i segreti e le confidenze della principessa -, le campagne umanitarie, le ultime vacanze con i figli, l'incontro con Dodi al-Fayed: i pochi mesi che precedono lo schianto sotto il tunnel dell'Alma, a Parigi, ricostruiti in una narrazione dal ritmo e dalle immagini cinematografiche, mostrano una donna sempre in bilico fra ingenuità e astuzia, generosità e attaccamento ai privilegi. Una donna inquieta ma piena di vita, che con le sue scelte ha lasciato un segno evidente nella storia di una nazione e, a vent'anni dalla scomparsa, continua a esercitare il fascino e la suggestione dei miti.

di Antonio Caprarica | Sperling & Kupfer | Saggio
ISBN 978-8820062705 | ebook 9,99€ | cartaceo 14,03€


Lara Zavatteri

Lara Zavatteri
Classe 1980, vive e lavora nel paese di Mezzana in val di Sole (Trentino). Iscritta all'Ordine nell'elenco dei pubblicisti dal 2000, scrive articoli di cultura, ambiente e attualità locale. È anche blogger e autrice di libri.
Guardando le stelle,Un cane di nome GiulianoRisparmia Subito!Amici per sempreCuor di Corteccia, Sopravvissuti, Youcanprint.
Reset, Photocity.it.
La strada di casa, Edizioni del Faro.
Agata. Come un funerale ti salva la vita, Youcanprint.


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