Gli scrittori della porta accanto

Ogni tuo respiro: la recensione

Ogni tuo respiro - Recensione, cinema, film, Gli scrittori della porta accanto

Cinema | Di Ornella Nalon. Ogni tuo respiro: la lotta di Robin e Diana Cavendish per i diritti dei disabili, una coppia che ha saputo varcare i confini di un calvario per farsi portavoce dei diritti dei disabili.

Robin Cavendish riesce a conquistare il cuore della bella Diana e il loro matrimonio sembra completare la sua esistenza, già di per sé molto interessante. È giovane, di bell'aspetto, con un'avviata attività di commercio del tè che lo porta spesso in giro per il mondo.
Ed è proprio durante un viaggio di lavoro, in cui la moglie lo accompagna, che scoprono di aspettare un figlio e i meravigliosi panorami africani fanno da sfondo alla loro felicità. Ma l'Africa sarà anche portatrice di sventura: Robin viene colpito dalla poliomielite e la diagnosi è una tra le più impietose. La paralisi che lo ha colpito dalla testa in giù, legandolo a un respiratore meccanico, è irreversibile e la sua prospettiva di vita è limitata a qualche mese.
A nessuna età si può accettare una simile tragedia, ma ventotto anni sono davvero troppo pochi per vivere immobilizzato a un letto d'ospedale. Robin si augura la morte e, con tutta probabilità, si lascerebbe andare sino ad ottenerla, se non fosse che Diana non vuole rassegnarsi a perderlo e lotta con tutta se stessa affinché il marito reagisca e desideri continuare a vivere, tanto più che, nel frattempo, la nascita di Jonathan dovrebbe costituire una maggiore motivazione.
Nonostante il parere contrario dei medici, la devota moglie porta a casa il marito, nel Derbyshire, pronta ad assumersi la responsabilità di assisterlo ininterrottamente. Ed è da questo momento che il dramma diventa un'opportunità.
Aiutati dall'amico genialoide Teddy Hall, che costruirà una sedia con ruote e dotata di respiratore, Robin può viaggiare e portare in giro per il mondo la sua battaglia per fare riconoscere i diritti dei disabili. 
Quando mi guardate cosa vedete, una persona che fa fatica a vivere, oppure un uomo che ha superato ogni ostacolo?
La storia narrata in questo film, sia dal tema trattato che dal titolo, potrebbe far pensare al solito polpettone intriso di dramma umano e sentimentalismo che inevitabilmente vuole strappare più di qualche lacrima allo spettatore ma, in verità, la regia ad essa impartita riesce sapientemente ad evitarlo.

Ogni tuo respiro





Ogni tuo respiro

REGIA Andy Serkis
PRODUZIONE Imaginarium Productions
DISTRIBUZIONE  Bim Distribuzione
SCENEGGIATURA William Nicholson
MUSICHE Nitin Sawhney
ANNO 2017

CAST
Andrew Garfield,  Claire Foy,  Hugh Bonneville, Dean-Charles Chapman





Lo scopo principale era quello di far conoscere una bellissima storia d'amore, la forza che da essa può scaturire e quanto di grande si possa edificare sulle rovine di una calamità.

È davvero sconvolgente sapere che “Ogni tuo respiro” è tratto da una storia realmente accaduta e si presume che la ricostruzione possa essere piuttosto fedele dal momento che il produttore del film è Jonathan Cavendish, il figlio dei protagonisti. Un giusto e doveroso tributo ai suoi ammirevoli genitori, che hanno saputo convertire una disgrazia in un'occasione di grande solidarietà umana, diventando pionieri dei sostenitori dei diritti dei disabili in generale, e di lunga degenza in particolare.
Sono molteplici le considerazioni che si possono fare dopo avere visto questo lungometraggio, prima fra tutti è che, anche in casi estremi, c'è sempre la possibilità di fare una scelta. Nella fattispecie, Robin non l'ha certo potuta fare tra la salute e la malattia, ma nel momento in cui si è trovato paralizzato, ha potuto adottare un tipo di reazione rispetto ad un'altra. Infatti, poteva lasciarsi andare alla più cupa disperazione e spegnersi lentamente, invece ha deciso per la vita.
Io non voglio solo sopravvivere, voglio vivere davvero.
Una vita piena: famiglia, amici, feste e viaggi, ma anche comizi, raccolte di fondi e altri gesti in aiuto alle persone affette da gravi disabilità.

Altro importante messaggio che non si può fare a meno di cogliere è l'invito a godere appieno di ogni momento della propria esistenza, cercando di darle un senso nel cercare di oltrepassare i confini dei propri calvari individuali in un'ampia visione di solidarietà verso le sofferenze altrui.

Ma, obbligatoriamente,  vi si legge anche un invito alla valutazione  di accogliere la facoltà di ogni persona di poter decidere consapevolmente di interrompere la propria vita quando questa non può più essere considerata tale.
E non per ultimo, viene toccato un altro argomento di estrema attualità: la vaccinazione ai bambini. Certo, nel periodo in cui Robin Cavendish ha contratto la poliomielite (1958) il vaccino era ancora in fase di sperimentazione e dunque egli non avrebbe potuto fare nulla per evitarlo, ma il suo caso non può fare a meno di farci sentire enormemente riconoscenti alla ricerca medico scientifica che è riuscita a sviluppare un efficace vaccino antipolio, liberando quasi totalmente il mondo da una malattia che ha reso invalidi, se non portati alla morte, centinaia di migliaia di persone, spesso in tenera età. E, tra le altre cose, non può fare a meno di instillare qualche dubbio sull'opportunità di non somministrare più alcun vaccino alle nuove generazioni, come vorrebbe una certa corrente di pensiero attuale.
“Ogni tuo respiro” rappresenta il debutto di Andy Serkis (l'attore che ha prestato le fattezze di Gollum ne “Il signore degli anelli”) alla regia, e non si può che cogliere positivamente questa sua nuova attività, anche se, volendo essere del tutto obiettivi, in certi momenti la storia diventa un po' lenta e non riesce a tenere sempre avvinto lo spettatore. Per contro, alcune scene sono di forte impatto emotivo e sfido chiunque a rimanerne imperturbato.
Grande è stata la prova interpretativa di Andrew Garfield, meritatamente candidato al premio Oscar come miglior attore in un altro film drammatico “La battaglia di Hacksaw Ridge”. Buona, anche se di meno spessore, quella di Claire Foy, che ha recitato nei panni della moglie.
Sulla mia personale scaletta di gradimento, il film merita tre stelle e mezza su cinque.




Ornella Nalon - Gli scrittori della porta accanto

Ornella Nalon
I miei hobby sono: il giardinaggio, la buona cucina, il cinema e, naturalmente, la scrittura, che pratico con frequenza quotidiana. Scrivo con passione e trasporto e riesco a emozionarmi mentre lo faccio. La mia speranza è di trasmettere almeno un po’ di quella emozione a coloro che leggeranno le mie storie.
Quattro sentieri variopinti”, Arduino Sacco Editore
Oltre i Confini del Mondo”, 0111 Edizioni
Ad ali spiegate”, Edizioni Montag
Non tutto è come sembra”, 0111 Edizioni.
Una luce sul futuro, StreetLib collana Gli scrittori della porta accanto.


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