Gli scrittori della porta accanto

Dickens, l'uomo che inventò il Natale: la recensione

Dickens, l'uomo che inventò il natale: la recensione - cinema, film, recensione

Cinema | Di Silvia Pattarini. Dickens, l'uomo che inventò il natale: la vita del grande scrittore Charles Dickens nel momento della creazione della favola natalizia per eccellenza, quella di Ebenezer Scrooge e dei suoi fantasmi.

Credo di non essere in grado di recensire un film, ma voglio almeno provare a riportare la mia opinione. Questo film mi ha preso subito, dal primo all'ultimo minuto, fagocitandomi letteralmente nella scena, quasi ne fossi una protagonista comprimaria. Sarà perché amo i film e i libri di ambientazione storica e questo rientra perfettamente nel genere. Non voglio soffermarmi sulla trama, sinceramente non amo chi si dilunga a riportarla per filo e per segno: così si perde il gusto di andare a vedere il film.
A mio parere tutti coloro che si cimentano almeno un poco nella scrittura dovrebbero vederlo, e anche tutti i sognatori. Sì, perché il protagonista è l'uomo-scrittoreCharles Dickens, messo a nudo con le sue paure e le sue debolezze; tutto ciò che si cela dietro le quinte: la nascita di un libro, dalle prime bozze, fogli corretti svolazzanti alla rinfusa sparsi per il salotto, fino al libro di carta con superbe illustrazioni (eseguite dal migliore illustratore sulla piazza) e copertina rigida.
Il lettore è abituato ad avere tra le mani il prodotto finale, ma che ne sa della fatica che ci sta dietro? Del disagio dello scrittore, delle sue ansie e preoccupazioni, dei tormenti notturni, dell'ispirazione che arriva di notte, di ciò che pensa veramente o di ciò che deve scrivere, del labile confine tra realtà e fantasia.


Dickens, l'uomo che inventò il natale



Dickens, l'uomo che inventò il natale

REGIA Bharat Nalluri
PRODUZIONE Niv Fichman, Vadim Jean, Robert Mickelson, Susan Mullen, Ian Sharples
DISTRIBUZIONE Notorious Pictures
SCENEGGIATURA Susan Coyne
MUSICHE Mychael Danna
ANNO 2017

CAST
Simon Callow, Donald Sumpter, Dan Stevens, Christopher Plummer, Miriam Margolyes, Jonathan Pryce, Cosimo Fusco, Bill Paterson, Annette Badland, Morfydd Clark, Justin Edwards, Ger Ryan, Eddie Jackson





Anche nel lontano 1843, anno in cui è ambientata la storia, i problemi degli scrittori, e qui stiamo parlando di scrittori con la "S" maiuscola, erano più o meno gli stessi con cui ci si scontra ancora oggi. 

Le temute recensioni negative, pubblicate su quotati giornali da autorevoli colleghi che lo stimano, ma con i quali è in competizione, e che non perdono occasione di sventolargli in faccia i loro successi, mentre lui sta arrancando in salita. Il blocco dello scrittore che lo assale all'improvviso e gli fa perdere un sacco di tempo, quando il tempo è tiranno (scrisse il Canto di Natale in sole sei settimane). Le frequenti interruzioni dei familiari che pretendono, giustamente, un minimo di attenzione in più da parte sua. Gli scontri con gli editori che non lo comprendono, al contrario si rivelano sanguisughe e lo spingono al gesto (inusuale per l'epoca) estremo e quanto mai attuale dell'autopubblicazione. I problemi legati alla distribuzione. I suoi personaggi che si materializzano e lo inseguono ovunque, i fantasmi del passato che non gli danno tregua, ma saranno fonte di ispirazione. Infine l'indispensabile taccuino giallo che tiene sempre in tasca a portata di mano, sul quale s'appunta i nomi che ritiene interessanti. Insomma, come non ritrovarsi in tutto questo?
Sullo sfondo una Londra antica e un po' surreale, una città che si riconosce per la cupola della cattedrale di St. Paul's, perché, giustamente, i classici simboli che conosciamo oggi, dal palazzo del parlamento al Big Ben, ancora non esistevano. Solo la stazione di Paddington era presente e si scopre sul finale, insieme ad un altro nome noto che non voglio rivelare per non togliere il gusto di scoprirlo guardando il film.
Infine una riflessione: quanto è difficile convivere con uno scrittore!
Insomma sono cambiati i tempi e gli strumenti di scrittura, ma i problemi degli scrittori sono sempre gli stessi. L'importante è credere sempre nelle proprie capacità e non perdersi d'animo. L'impegno, la determinazione e il talento, perché il talento è fondamentale, alla fine premiano.
Anche i miei figli l'hanno apprezzato per il tema natalizio, anche se si aspettavano qualcosa di più attuale.
Cari colleghi autori, andate assolutamente a vederlo e meditate, alla fine vi sentirete più sereni e in pace con voi stessi. O forse sarà opera dello spirito del natale, chissà.



Silvia Pattarini

Silvia Pattarini
Diplomata in ragioneria, ama scrivere racconti e componimenti poetici, alcuni dei quali compaiono in diverse antologie. Partecipa a concorsi letterari di poesia, prosa e premi letterari per narrativa edita.
Biglietto di terza classe,  0111Edizioni.
La mitica 500 blu,  Lettere Animate.


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