Gli scrittori della porta accanto

Il buio oltre la siepe, di Harper Lee

Libri | Recensione di Ornella Nalon. Il buio oltre la siepe, di Harper Lee. L'ignoto e la paura generati dal pregiudizio. Premio Pulitzer per la narrativa nel '61, ispirato al caso di un gruppo di adolescenti afroamericani accusati ingiustamente di stupro.

A Maycombe, una piccola cittadina (immaginaria) dello stato dell'Alabama, il vedovo Atticus Finch si divide tra la professione di avvocato e l'altrettanto impegnativa attività di genitore di due bambini: Jeremy il maggiore e Jean Louise, chiamata da tutti Scout.
Si è negli anni trenta, dunque ben lontani dalla guerra di secessione che ha abolito lo schiavismo, ma ciò non toglie che i pregiudizi nei confronti della gente di colore siano rimasti ben radicati. Vi è una netta distinzione tra la razza bianca e quella nera; la convivenza è compatibile solo a patto che le persone di colore rispettino i confini piuttosto limitanti che sono stati loro imposti, dai bianchi naturalmente, la cui supremazia sembra essere una cosa del tutto naturale.
Invece, Atticus fa parte di un ristretto gruppo che ha una concezione egualitaria. Egli, inoltre, rifugge la violenza in ogni sua forma e cerca di trasmettere tali principi ai propri figli, destando non poca disapprovazione tra i suoi concittadini.
Il dissenso nei suoi confronti tocca i maggiori livelli quando assume la difesa di Tom Robinson, un nero accusato di violenza carnale su una ragazza bianca. I commenti negativi e le ingiurie non gli saranno risparmiate e il loro peso ricadrà anche sui suoi bambini. Nonostante durante il processo Atticus abbia dimostrato l'innocenza dell'imputato e la malafede nell'esposizione della denuncia, e creda fermamente che “i tribunali siano grandi livellatori sociali”, Tom viene condannato e si prospetta per lui la pena capitale.
Il buio oltre la siepe di Harper Lee è un romanzo amaro e dolcissimo. Amaro poiché ci mette di fronte alle ingiustizie della vita, alle cattiverie e miserie di alcune persone, ai danni che i pregiudizi possono comportare, prospettando una realtà destinata a ripetersi nel tempo e, per cui, sempre attuale. Per contro, ci propone anche l'altra parte della medaglia: l'essere umano che ragiona e agisce con imparzialità, che fa della nonviolenza il suo credo, che è pronto a sacrificarsi per perpetrare la giustizia. Inoltre, ci dimostra come il bene possa essere coltivato e alimentato trasmettendo tali valori alle nuove generazioni. Certo, persone di questo tipo sono in numero minore rispetto elle altre, ma nonostante tutto, il loro operato riesce a fare la differenza.

La narrazione, in un aspetto insolito e indovinato, è stata assegnata alla piccola Scout con l'intenzione, a mio avviso, di conferire leggerezza alla storia e di farla raccontare con l'innocenza e il candore proprio dei bambini. 

Sta di fatto che una buona parte del racconto è imperniato sulle paure ataviche, ma anche su quelle trasmesse dagli adulti per renderli più mansueti, dei due fratellini.
È così che Boo Radley il vicino di casa, quello che abita oltre la siepe del titolo, che nessuno conosce perché conduce una vita strettamente riservata, diventa un potenziale e temibile mostro, salvo poi riscattare la propria figura addirittura salvando loro la vita. Una splendida metafora che suggerisce quanto i timori, il più delle volte, siano originati dall'ignoranza.
Una figura deliziosa quella di Scout, che inizia la sua storia all'età di sette anni e che la termina quando ne ha raggiunti dieci. Una bambina un po' fuori dagli schemi del tempo, poiché ama leggere e indossare i pantaloni e non disdegna venire alle mani con i compagni che la fanno inquietare.
È sempre pronta a chiedere e discutere, ma capisce quando è il momento di non intestardirsi con suo fratello Jem e suo padre, entrambi eletti come punti di riferimento. Una bimba fragile, come tutti i suoi simili, ma forte di un insegnamento retto basato sulla coerenza dell'esempio che la farà crescere nel rispetto della persona al di là delle convenzioni e dei preconcetti.
Significativo il passaggio in cui i due ragazzini ritengono poco coraggioso il loro padre poiché non si è mai dimostrato in atti di forza e rifugge l'uso delle armi, salvo poi riqualificarlo quando scoprono che da giovane era un campione di tiro con il fucile.
Volevo che tu imparassi una cosa: volevo che tu vedessi che cosa è il vero coraggio, tu che credi che sia rappresentato da un uomo col fucile in mano. Aver coraggio significa sapere di essere sconfitti prima ancora di cominciare, e cominciare egualmente e arrivare sino in fondo, qualsiasi cosa succeda. È raro vincere, in questi casi, ma qualche volta succede. 
Ma molti altri sono i brani degni di nota che per la loro proprietà educativa, a mio avviso, rende Il buio oltre la siepe di Harper Lee un libro adatto a una lettura scolastica. Un libro che, comunque, non  dovrebbe  mancare nella biblioteca di ogni persona.

Il buio oltre la siepe

di Harper Lee
Feltrinelli
Narrativa
ISBN 978-8807881558
ebook 12,99€
cartaceo 8,08€


In una sonnolenta cittadina del profondo Sud degli Stati Uniti l’avvocato Atticus Finch è incaricato della difesa d’ufficio di un afroamericano accusato di aver stuprato una ragazza bianca. Riuscirà a dimostrarne l’innocenza, ma l’uomo sarà ugualmente condannato a morte. 
Questo, in poche righe, l’episodio centrale di un romanzo che da quando è stato pubblicato, oltre cinquant’anni fa, non ha più smesso di appassionare non soltanto i lettori degli Stati Uniti, ma quelli di tutti i paesi del mondo dove è stato tradotto. Non si esagera dicendo che non c’è americano che non l’abbia letto da bambino o da adolescente e che non l’abbia consigliato a figli e nipoti. Eppure non è un libro per ragazzi, ma un affresco colorito e divertente della vita nel Sud ai tempi delle grandi piantagioni di cotone, dei braccianti neri che le coltivavano, delle cuoche di colore che allevavano i figli dei discendenti delle grandi famiglie dell’Ottocento, della white trash, i “bianchi poveri” abbrutiti e alcolizzati; e anche, purtroppo, delle sentenze sommarie di giurie razziste e degli ultimi linciaggi americani della storia.

Ornella Nalon - Gli scrittori della porta accanto

Ornella Nalon
I miei hobby sono: il giardinaggio, la buona cucina, il cinema e, naturalmente, la scrittura, che pratico con frequenza quotidiana. Scrivo con passione e trasporto e riesco a emozionarmi mentre lo faccio. La mia speranza è di trasmettere almeno un po’ di quella emozione a coloro che leggeranno le mie storie.
Quattro sentieri variopinti”, Arduino Sacco Editore
Oltre i Confini del Mondo”, 0111 Edizioni
Ad ali spiegate”, Edizioni Montag
Non tutto è come sembra”, 0111 Edizioni.
Una luce sul futuro, StreetLib collana Gli scrittori della porta accanto.


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2 commenti
  1. un libro il cui titolo è così noto che è diventato un modo di dire...

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  2. Hai ragione FTDN! Credo possa essere il sogno di ogni autore!

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