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Francesca Panzacchi presenta: Amore inverso

Francesca Panzacchi presenta: Amore inverso

Presentazione Libri | Intervista a cura di Silvia Pattarini. Amore inverso, l'ultimo romanzo di Francesca Panzacchi, Damster Edizioni, 2017. Un noir, una storia d'amore maledetta con qualche incursione nell'erotico e nel thriller.


AMORE INVERSO

di Francesca Panzacchi
Damster Edizioni
Noir
ISBN 978-8868103194
cartaceo 11,05€

Chi è l’uomo che la tiene prigioniera nella sua casa?
Che cosa di tanto simile all’amore, li lega?
Fino a che punto può arrivare pur di riottenere la propria libertà?
Per dare una risposta a ognuna di queste domande, Sveva attraverserà il confine con la propria metà oscura e scoprirà che forse non vorrà più tornare indietro.


L'autore racconta



Buongiorno Francesca e benvenuta. Come è nata l’idea di questo romanzo? È nata prima la trama o prima il titolo?
Prima la trama. È un’idea che avevo in testa da un po’ e che volevo scrivere, il titolo è arrivato molto tempo dopo. La storia ha velocemente preso forma, i personaggi hanno iniziato a delinearsi e a camminare da soli in un mondo parallelo. L’ho scritto di getto: quando ho iniziato la stesura non avevo ancora deciso il finale.

Appartiene a un genere ben definito o accorpa più generi?
È un noir, con qualche incursione nell'erotico e nel thriller.

Si rivolge a un target di pubblico specifico?
Direi di no, ma credo possa piacere in particolare a chi ama il noir e le storie d’amore maledette.

Ci ricordi i titoli delle tue precedenti pubblicazioni?
Sono tante, fra le più recenti “L’uomo del bosco” (Edizioni Imperium, 2016) e “Diario di un delitto d’amore”  (Delos, 2017).

A monte del tuo ultimo romanzo ci sta un lavoro di ricerca e documentazione? 
No, il romanzo è ambientato in luoghi che conosco bene fin dall'infanzia, dunque non è stato necessario.

E.M. Cioran affermava: “I libri andrebbero scritti unicamente per dire cose che non si oserebbe confidare a nessuno”. Ci anticipi qualche indiscrezione sulla trama, quanto basta per incuriosire il lettore?
Spesso nella costruzione dei personaggi, nella loro psicologia, ci sono paure e desideri inconfessabili dell’autore, che vengono rielaborati e adattati al personaggio, per renderlo umano e credibile. Sveva, la protagonista di “Amore inverso”, all'apparenza è una ragazza tranquilla con una vita ordinata, ma cela dentro di sé un insospettabile lato oscuro.

Qualcuno ha affermato che lo scrittore è un “ladro di vite”. Per creare i tuoi personaggi hai “rubato” la vita a persone di tua conoscenza? Quanto c’è di autobiografico e quanto di romanzato?
No, in genere preferisco romanzare elementi autobiografici o inventare di sana pianta. Mi piace anche osservare la realtà: le dinamiche relazionali possono diventare un’importante fonte d’ispirazione. In ogni caso, per quanto mi riguarda, l’immaginazione prevale sempre sull'elemento autobiografico.

I luoghi del romanzo: dov’é ambientato? Si è reso necessario un lavoro di ricerca per descrivere gli ambienti e i paesaggi o non è stato necessario? Hai scelto questa location per necessità, per moda o per altri motivi?
Il romanzo è ambientato in Romagna, perché amo il mare, soprattutto fuori stagione, inoltre questo scenario era funzionale alla trama. I luoghi del romanzo sono anche quelli della mia infanzia e adolescenza, non è stato necessario un lavoro di ricerca, ho attinto al mio vissuto personale.

Stralci d’autore: lasciaci uno spaccato accattivante tratto dal tuo ultimo romanzo “Amore inverso”. 
“Tu sei felice Sveva?” le chiese a un tratto.
“Eh?”
“Voglio sapere se sei felice.”
“Non credo. Forse sono in bilico sul confine tra felicità e infelicità. Ogni tanto sconfino in una felicità effimera e inebriante che scompare con la stessa velocità con la quale è arrivata, ma per la maggior parte del tempo vivo uno stato di non-felicità. L’infelicità è fatta di piccole cose. Uno sguardo scostante. Una parola di troppo. Un amore distratto. Una torta che non lievita. Un giorno identico a un altro. Persone cattive. Persone buone che però non capiscono. I gatti che non posso salvare. Un bacio non dato. Qualcosa che manca. Qualcuno che manca. Sogni violati. Nostalgia. L’infelicità è fatta soprattutto di nostalgia…”
“Vai avanti” la esortò Andrea.
“L’infelicità è una porta che rimane chiusa. Una telefonata troppo breve. Un tono di voce che cambia. Un viaggio che viene rimandato. Un libro che non si compra. Una foto appesa male. L’infelicità è fatta delle cose che non posso cambiare.”

Un proverbio svedese cita così: “in un buon libro la cosa migliore è fra le righe”. Tra le righe è celato qualche messaggio particolare o il tuo obiettivo è esclusivamente quello di intrattenere piacevolmente il lettore?
Di tutti i libri che ho scritto “Amore inverso” è quello che nasconde più cose fra le righe. Non si tratta di messaggi univoci, ma di sfumature che ogni lettore può cogliere e interpretare in modo personale, in base alla propria sensibilità.

Le recensioni sono la speranza e il cruccio di ogni autore. Secondo te i potenziali lettori leggono le recensioni o, si affidano all'immagine di copertina o alla sinossi? O a tutte queste cose insieme?
Credo dipenda dal lettore. Certamente copertina e sinossi giocano un ruolo fondamentale, sono il primo impatto col libro che si intende acquistare. Sulle recensioni sarei più prudente, a volte sono fasulle e comunque sempre personali, dettate dal gusto soggettivo del lettore.

Per concludere, sei fiera di ciò che hai scritto?
Sono molto soddisfatta e anche orgogliosa di aver pubblicato il mio romanzo nella prestigiosa collana #comma21 curata da Fabio Mundadori.

Grazie Francesca per essere stata con noi, in bocca al lupo per i tuoi progetti futuri.
Grazie a te e crepi il lupo!
Silvia Pattarini

Silvia Pattarini
Diplomata in ragioneria, ama scrivere racconti e componimenti poetici, alcuni dei quali compaiono in diverse antologie. Partecipa a concorsi letterari di poesia, prosa e premi letterari per narrativa edita.
Biglietto di terza classe,  0111Edizioni.
La mitica 500 blu,  Lettere Animate.


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