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Recensione: L'amore che non è, di Gianpaolo Trevisi

L'amore che non è, di Gianpaolo Trevisi - Libri, recensione

Libri | Recensione di Gianna Gambini. L'amore che non è di Gianpaolo Trevisi, Gabrielli Editori. I sentimenti delle donne maltrattate, diverse per età, provenienza, tratti fisici e caratteriali, avvicinate da un divisore comune: la violenza domestica.

Credo che per qualunque grande cambiamento, in ogni campo, non si debba sempre aspettare l’arrivo della legge più giusta o di quella meno sbagliata, ma si debba cominciare da molto prima, facendo accendere proprio all’interno delle aule scolastiche i primi focolai di una rivoluzione culturale che può cambiare davvero tutto.
Giampaolo Trevisi, autore della raccolta di racconti L’amore che non è, ha lavorato nella Squadra Mobile della Questura di Verona e la sua esperienza a contatto con le violenze quotidiane ha dato spunto alla stesura delle storie che si susseguono nel volume. È l’autore stesso a dire che le vicende narrate prendono vita prima di tutto nella sua fantasia, sebbene attingano in parte alle realtà con cui Trevisi è venuto in contatto durante la sua carriera.
Ogni racconto ha per protagonista o per co-protagonista una donna: età diverse, provenienza diversa, tratti fisici e caratteriali differenti, ma sono tutte avvicinate da un massimo comun divisore, ovvero la violenza che hanno subito da uomini a loro molto vicini. Ci sono vicende che si sviluppano tra le mura di una casa e che rimangono latenti all’interno di un’abitazione che, per quanto da fuori possa apparire un castello dorato, si rivela una prigione al cui interno si verificano torture inaudite. 


L'amore che non è: ogni storia colpisce il lettore e lo immerge in una realtà parallela di cui è difficile liberarsi.

Alcune di esse restano scolpite e come fossero un susseguirsi delle scene di un film costruito da una regia sapiente, si traducono in immagini vivide e profondamente realistiche.
Il libro si apre con una lettera di una ragazza al padre, in cui prevale la sofferenza per un legame ormai concluso con un uomo fondato sulla possessività, ma anche l’affetto sincero di una figlia che cede al bisogno di confessare le proprie sofferenze all’unico punto di riferimento maschile che ha conosciuto in vita. Tra le vicende narrate spicca il rapporto tra due gemelle, che pur vivendo ai lati opposti del globo terrestre, riescono a intercettare l’una i bisogni dell’altra sconfiggendo la violenza e l’odio di cui una delle due è vittima. Interessante la vicenda che vede per protagonista una dottoressa che assume l’incarico di Assessore per la difesa del sorriso della donna (assessorato purtroppo ancora inesistente nelle amministrazioni italiane) e durante un’intervista, dai risvolti inaspettati, racconta la storia che l’ha spinta a occuparsi delle donne che hanno subito violenza. Tra i racconti mi ha colpito anche la storia di Amal che è legata a quella della crescita anomala di un salice piangente e la confessione-sfogo di un uomo che, accecato dalla sete del possesso della donna che dice di amare, alterna una doppia personalità, resa magistralmente da un duplice registro stilistico.
Gli aspetti che rendono questa raccolta un volume prezioso, sono molti, ma primo tra tutti mi piace evidenziare che l’autore è un uomo e questo a mio avviso è un valore aggiunto perché, oltre che interpretare in modo sensibile e plausibile i sentimenti delle donne maltrattate, trasmette un messaggio di fondamentale importanza: la lotta per i diritti delle donne e contro la violenza su di esse, non sarà mai totalmente efficace fin quando sarà considerata soltanto una lotta di genere.

La tutela delle donne deve essere una lotta condivisa sia dagli uomini sia dalle donne. 

Infatti in L'amore che non è la bestialità di certi gesti viene additata da entrambi i generi (tra i personaggi spicca un poliziotto, di stampo forse autobiografico, che riesce a intercettare i bisogni di una donna in difficoltà ancor meglio della sua collega donna).
La lettura del libro risulta avvincente, rapida e mai noiosa grazie anche al continuo cambio dei punti di vista, che rendono la narrazione varia e viva, oltre che estremamente realistica. Questo esercizio di stile, che poteva diventare difficile da sostenere, è invece il valore aggiunto di L'amore che non è che mostra la capacità narrativa dello scrittore. Un libro da leggere, dunque, sia per l’importante tematica affrontata, che per il modo in cui Giampaolo Trevisi ha saputo raccontarci lo sguardo delle donne che ne sono protagoniste.
Lavinia e Matteo pensano e soffrono insieme, perché quando ci si ama sulla pelle di entrambi si sente tutto: un soffio di vento più fresco degli altri o una lingua di fuoco che brucia il sangue.


L'amore che non è
«Ci saranno giorni nuovi, di mille colori diversi»

di Gianpaolo Trevisi
Gabrielli Editore
Narrativa
ISBN 978-8860993229
Cartaceo 11,05€
Ebook 6,49€

Sinossi
Trevisi, poliziotto-scrittore, con questo suo nuovo libro affronta la tematica della violenza di genere, narrando esperienze tragiche e a volte fatali, esistenze interrotte o sfregiate e lo ha fatto con la voce e gli occhi delle donne. L’autore, in qualità di funzionario di polizia, spesso ha avuto modo di vedere da vicino queste storie e le racconta con grande empatia, dimostrando una profonda conoscenza delle dinamiche psicologiche maschili e femminili. La visione, nonostante la tragicità degli avvenimenti, si apre comunque alla speranza; uno sguardo positivo che coinvolge anche gli uomini, perché a fronte del violento, del codardo, vi è il padre amorevole, il compagno capace di comprendere, l’uomo che ama di un amore sano, il poliziotto competente e sensibile, in grado di ascoltare anche le parole non dette.
Prefazione di Elvira Vitulli e Postfazione di Antonia De Vita

Gianna Gambini


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