tag:blogger.com,1999:blog-8374075239772435691.post280578627208638520..comments2024-03-23T09:54:46.858+01:00Comments on Gli scrittori della porta accanto: I will find you, di Joanna ConnorsGli Scrittori della Porta Accantohttp://www.blogger.com/profile/18004134177862668527noreply@blogger.comBlogger3125tag:blogger.com,1999:blog-8374075239772435691.post-47780639385947055272018-01-16T11:51:38.166+01:002018-01-16T11:51:38.166+01:00Caro Andrea, ti ringrazio per i tuoi commenti. Com...Caro Andrea, ti ringrazio per i tuoi commenti. Come sai, sono sempre i benvenuti :)<br />Rispondo solo a un punto: la parte in cui dico che occorre fare formazione e che non possono farla tutti è da intendersi nel senso che spesso chi parla di educazione sessuale o emotiva a scuola non ha background sufficienti per farlo. Mi spiego: o hai un diploma in counseling, una laurea in psicologia e/o esprienza equivalente, oppure difficilmente sarai in grado di fare in modo che la sensibilizzazione sia effettiva e sicura. Sottolineo sicura.<br />Per il resto, leggo i tuoi commenti sempre con grande piacere :)Anonymoushttps://www.blogger.com/profile/06560802373743769326noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8374075239772435691.post-72878754908282846232018-01-16T11:24:04.750+01:002018-01-16T11:24:04.750+01:00Mi sono piaciuti alcuni passi del tuo articolo, co...Mi sono piaciuti alcuni passi del tuo articolo, come: "vorresti che fosse solo tuo, ma non lo è. Infetta e contagia tutti coloro che ti stanno intorno, facendo sì che tutti cerchino risposte e che nessuno abbia il coraggio di formulare ad alta voce le domande" e tutto quello che segue dopo sul "punto e virgola" e il dolore come un sequel dello stupro.<br />E lo stesso articolo mi ha portato a pensare che probabilmente (e dico così perchè, appunto, io non so) ogni stupro è diverso, ogni esperienza è diversa: così come la Connors ha cercato risposte dal suo stupratore; qualcun'altra vorrà solo dimenticare o c'è chi non riesce nemmeno a considerare possibile l'idea di parlare con chi l'ha terribilmente umiliata. Ogni esperienza (è brutto dirlo) è diversa e racconta una storia diversa.<br />Forse i "finti stupri" non saranno reali e le "emozioni" che raccontano non sono vere: ma sono "diverse", e tante storie diverse, alle volte, fanno una verità. E' la verità è che non si può vivere in un Mondo in cui esiste lo stupro. Forse, più che un mondo senza libri con "finti stupri", sarebbe meglio un Mondo senza libri riguardanti lo stupro. Nessuno. Finti o Reali.Joe McFlyhttps://www.blogger.com/profile/08408507735114298571noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8374075239772435691.post-71114371744302206032018-01-16T11:22:45.678+01:002018-01-16T11:22:45.678+01:00Ci sono 2 punti sui quali non sono completamente d...Ci sono 2 punti sui quali non sono completamente d'accordo, e sono i due punti che hai presentato tu:<br />Non credo che l'"orrore finto" scritto dai narratori sia inutile. <br />Tu sei un pò come me: porti avanti delle belle riflessioni, ma spesso, senza accorgertene, non prendi una posizione chiara, dicendo tutto il contrario di tutto. Questo accade sopratutto quando in ballo ci sono temi delicati come lo stupro. Delicati proprio perchè chi non li ha vissuti non può realmente capire (purtroppo). <br />Non sto dicendo che questo articolo è meglio non leggerlo perchè non porta avanti nessuna tesi. Anzi: prendi posizioni ben chiare riguardo lo stupro e chi ne parla, facendo distinzione tra chi ne parla e chi lo ha vissuto. E dici che bisogna sensibilizzarlo, ma che a parlarne debbano essere solo coloro che lo hanno vissuto.<br />Lungi da chi non lo ha vissuto poter anche solo immaginare cosa davvero si prova, ma sono stato spettatore di fiction e film riguardanti lo stupro (finti) che mi hanno contorto lo stomaco quasi da non reggerne la visione. E se questo "schifo" verso lo stupro viene generato da "finti stupri", ha poca importanza: condannare e combattere per diminuire il numero di stupri sarà, da quel momento, il nostro scopo nella vita. <br />Altrimenti, sarebbe come dire che per avere una grande mole di libri, scritti e produzioni per sensibilizzare il pubblico, bisognerebbe (scusami se sto stupidamente osando) che aumentasse il numero di vittime (e, purtroppo, nonostante ciò, questo accade abitualmente). <br /><br />Capire perchè qualcuno fa una scelta del genere è il passo successivo che spesso l'umanità non fa. Come ti ho scritto in un'altro commento, il libro sulla droga mi ha colpito perchè, narrato da chi ha vissuto e vive ancora una storia di droga, svela quelle che sono le contraddizioni di chi è all'esterno, è "adulto", e condanna quando dovrebbe essere il primo a venir condannato; e chi la usa, spesso lo fa per motivi diversi da ciò che pensiamo.<br />Quindi, semplicemente odiare e condannare, arrestare e relegare lo stupratore fino alla sua morte è, paradossalmente, una azione cieca, perchè si sta solo chiudendo gli occhi sulla questione e non si cerca di capire (questo vale per tutti i misfatti e crimini).<br />Ma l'odio (e qui arriviamo al tuo secondo punto) è inevitabile: pretendere di perdonare, di trattare colui che si è macchiato di questo crimine che va oltre alla singola azione e condiziona l'intera vita della vittima (e non solo la sua, molte volte) come un nostro simile, un essere umano, è qualcosa che non puoi pretendere facciano tutti. Similmente alla Legge di Newton, "comprendere" l'orrore genera odio di potenza corrispondente all'angoscia che si pensi abbiano provato (e hanno provato) le vittime. Non supporto le parole sterili e, sopratutto, le parole senza un fine utile; ma non posso biasimare che esista gente, anche lontanissima ed estranea da questa realtà, che senta parole di odio e ribrezzo verso questo tema. Rabbrividirei se ne parlassero solo le VERE vittime e il pubblico restasse in silenzio. <br />Joe McFlyhttps://www.blogger.com/profile/08408507735114298571noreply@blogger.com