tag:blogger.com,1999:blog-83740752397724356912024-03-29T04:29:03.084+01:00Gli scrittori della porta accantoWeb Magazine Culturale . Collana EditorialeGli Scrittori della Porta Accantohttp://www.blogger.com/profile/18004134177862668527noreply@blogger.comBlogger32125tag:blogger.com,1999:blog-8374075239772435691.post-48638406099904251372020-11-13T18:25:00.007+01:002023-03-21T18:39:42.217+01:00Barbara Gabriella Renzi presenta: Voci di stelle<img alt="Barbara Gabriella Renzi presenta: Voci di stelle" border="0" data-original-height="477" data-original-width="850" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgjs2FpGoOYWWSSrr-nBciLX5rxyl4tj_C-cRMc8Ghri9oqY5IopMpAMpvZRciOoBH_hOiSdx7DVvm3tRCWP4qyJBSryhyphenhyphen0i3yh_vgzQTqpmWsuXrHisKsgb2-JYFmNX40ydcbSVNi7Yeoa/s0/intervista-presentazione-.jpg" width="100%"/><br/>
<br/>
<h2><span class="h2-post"> Presentazione Libri </span><span class="nome-autore">Intervista a cura di Paola Casadei. </span>Barbara Gabriella Renzi presenta <i> Voci di stelle</i> (Santelli): brevi storie di donne, metaforiche e oniriche, che raccontano il bello e il brutto della vita.</h2>
<a href="https://www.poetiemozionali.it/barbara-renzi.php" rel="nofollow" target="_blank">Barbara Gabriella Renzi</a> ha studiato filosofia, lingue e psicologia in Italia e nel Regno Unito e insegna Italiano agli stranieri presso la Technische Hochschule (TH) di Colonia. Ha pubblicato libri di filosofia e antropologia in italiano e in inglese. Ha tradotto storie di vita e racconti sui “The Troubles” nordirlandesi. <br />
Recentemente ha pubblicato <a href="https://clk.tradedoubler.com/click?p=217249&a=3072266&url=https%3A%2F%2Fwww.ibs.it%2Fscaglie-di-sapone-libro-barbara-gabriella-renzi%2Fe%2F9788899792305" rel="nofollow" target="_blank">Scaglie di sapone</a>, un libro di racconti poetici, <a href="https://clk.tradedoubler.com/click?p=217249&a=3072266&url=https%3A%2F%2Fwww.ibs.it%2Fstorie-di-donne-libro-barbara-gabriella-renzi%2Fe%2F9788899792398%3FinventoryId%3D139186026" rel="nofollow" target="_blank">Storie di donne</a>, e ha curato un’antologia di donne expat, <a href="https://clk.tradedoubler.com/click?p=71740&a=3072266&url=https%3A%2F%2Fwww.lafeltrinelli.it%2Flibri%2Fparole-migranti%2F9791280126115" rel="nofollow" target="_blank">Parole Migranti</a> con la PAV edizioni. Quindi <a href="https://clk.tradedoubler.com/click?p=71740&a=3072266&url=https%3A%2F%2Fwww.lafeltrinelli.it%2Flibri%2Fbarbara-gabriella-renzi%2Fstorie-stellari-dodici-racconti-un%2F9788868813710" rel="nofollow" target="_blank">Storie stellari</a> con edizioni Ensemble e <i>Voci di stelle</i> con CTL.<br />
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<div class="immagine" style="clear: both;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg2dPuV_VQ_PNL39d8xMn6j0J2zJJeb_JRTBFJzpt5bjvDYf1b-SnWhiBN6VLpmBZ3hk5e_8iP5DwrPe-s6QnszgYHmGt0sECvO-bX56LJneJX-EfaK_C4Bj1gwgDIgoJ55DdMdo8T5sWmf/s499/voci-di-stelle.jpg" style="clear: left; display: block; float: left; padding: 1em 0px; text-align: center;"><img alt="" border="0" data-original-height="499" data-original-width="339" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg2dPuV_VQ_PNL39d8xMn6j0J2zJJeb_JRTBFJzpt5bjvDYf1b-SnWhiBN6VLpmBZ3hk5e_8iP5DwrPe-s6QnszgYHmGt0sECvO-bX56LJneJX-EfaK_C4Bj1gwgDIgoJ55DdMdo8T5sWmf/s400/voci-di-stelle.jpg" /></a></div>
<h3>
Voci di stelle</h3>
di <b>Barbara Gabriella Renzi</b><br />
<i>CTL</i><br />
Narrativa | Poesia<br />
<b>ISBN 978-8833871677</b><br />
<a href="https://amzn.to/31ofnbf" rel="nofollow" target="_blank"> Cartaceo 13,30 € </a><br />
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<h4>
Sinossi </h4>
<blockquote class="tr_bq">
La realtà si presenta spesso come una nube complessa e inesplicabile per chi la sa guardare da vicino. Purtroppo, però, si tende spesso a semplificare e la lotta contro barriere visibili e invisibili e il valore delle donne viene sottovalutato. La malattia, o anche semplicemente il disagio mentale, sono spesso considerati polvere fastidiosa da nascondere sotto un tappeto, un niente. <br />
Questo libro, un poco magico e un poco poetico, racconta la nostra forza, quella di noi donne, intendo. Odissea e le sue compagne, tra cui una stella, vi guidano attraverso i meandri della mente umana, dove incontrerete molte donne, diverse l'una dall'altra, una stella, pianeti fantastici e nuvole formate da corde. Le nostre protagoniste sono donne comuni ma è proprio nella loro normalità che vi riconoscerete. Questo libro è formato da una serie di brevi racconti che mostrano la nostra storia di donne, la nostra odissea quotidiana attraverso i colori e le forme di un quadro magico, dipinto usando sabbia, cielo e nuvole.</blockquote>
<br />
<br /><h3 style="text-align: center;">
L'autrice racconta
</h3>
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<h4>Benvenuta nel nostro salotto letterario!</h4>
Grazie di ospitarmi qui nel vostro salotto. Ne sono lieta ed onorata.<br />
<br />
<h4>Parlami un pochino di te, così capiamo meglio anche i tuoi scritti.</h4>
Ho sempre scritto da quando ero bambina. Per me scrivere è sperimentazione, crescita, gioco ed essenza. Quasi un “da sein”. Scrivo per passione, perché non potrei farne a meno. Non ho mai voluto che la mia arte fosse contaminata da regole esterne, quando scrivo voglio creare il mio mondo che, poi, se sia un riflesso del mondo esterno o della mia mente, lo lascio decidere ai filosofi di professione che ci dicono quanto noi siamo il prodotto esterno e quanto la realtà sia un nostro prodotto. Scrivere per me è essere, l’arte è essere. Senza arte non ci sarebbe vita. Forse le parole sembrano un pochino forti, ma credo che ogni artista mi capisca perfettamente. Non dico che gli artisti vivano artisticamente, ma vivono con un’interpretazione del reale che è la loro arte. Ecco, forse dovrei parlare per me più che per una categoria, incerta in se stessa come ogni categoria, ma credo di non sbagliare troppo quando affermo che l’arte è il nostro velo di pensiero.<br />
<br />
<h4>Mi hai detto che hai iniziato a scrivere da giovane. Quando e cosa?</h4>
La mia maestra mi ha iniziato alla scrittura. Ci faceva scrivere delle belle fiabe a casa. E io mi divertivo un mondo. Poi devo dire che ho iniziato veramente alle superiori con racconti poetici e poesie. Sono stata “spedita” al liceo scientifico quando a me interessavano solo la letteratura e la filosofia, quindi ti puoi immaginare come passavo le ore di matematica. Invece di leggere cercavo di comporre versi nella mia mente. Tutte le superiori sono state veramente una noia mortale, anche perché si fa poca letteratura contemporanea e, almeno nel mio caso, abbiamo passato molto tempo a studiare la vita di scrittori. Insomma, non è stato quello che mi sarei aspettata. Ho cominciato a scrivere durante quel periodo adolescenziale in cui si sente la vita in maniera forte, in cui le sfumature di grigio svaniscono e compaiono solo bianco e nero. Poi ho continuato per anni, ma non ho mai avuto il coraggio di spedire e pubblicare. Il mondo dell’editoria mi sembrava troppo complesso.<br />
<br />
<h4>Parliamo di <i>Voci di Stelle</i>. Raccontami questo libro con le tue parole.</h4>
<i>Voci di Stelle</i> è stato scritto “velocemente in anni”. Ecco, non vorrei sembrare completamente folle, ma questo è quello che è accaduto: ho impiegato anni per finirlo, ma quando scrivevo dovevo finire tutto di getto, quasi come se un cane fosse alle mie calcagna. Poi ho riguardato il tutto lentamente. Il libro si compone di brevi storie di donne, a volte metaforiche e oniriche, che raccontano il bello e il brutto della vita dal punto di vista della protagonista, una donna. Una stella ci guarda dal cielo e ci osserva e conosce le nostre vite. Spesso iniziano con brevi poesie.
<blockquote>Bisbigliavano i mesi di sonno fra i<br />
profondi silenzi.<br />
Bisbigliava la forza fra i ricordi.<br />
<span class="cite">Barbara Gabriella Renzi, <i>Voci di stelle</i></span></blockquote>
Questa è la poesia iniziale che accompagna il racconto sul bullismo, intitolato: “Una goccia d’acqua non basta!”.<br />
<br />
<h4> Quali altri temi hai toccato nel tuo libro? Sono temi sociali? </h4>
Non so se si possono classificare usando l’etichetta “temi sociali”. Sono sicuramente temi di vita. Parlo di depressione, amori incompresi, ansia, paure. Ne parlo in maniera chiara ma al tempo stesso metaforica. Uso le immagini per chiarire le emozioni. Le immagini a volte sono personali, a volte sono comuni, ma sempre efficaci. Ci tengo in modo particolare a parlare di emozioni, perché spesso la nostra cultura non le tiene abbastanza in considerazione o forse nella giusta considerazione.<br />
<br />
<h4>Quale racconto parla di depressione?</h4>
“Sandra: tristezza in veli di pensieri”. Inizia con una breve poesia.
<blockquote>Sui fiori d’incenso dove dormono le stelle<br />
Trascinava le sue ombre la sera<br />
Sui fiori di luna dove guardavi assorta<br />
Molto tempo dopo i giorni e le stagioni,<br />
pioveva brina.<br />
<span class="cite">Barbara Gabriella Renzi, <i>Voci di stelle</i></span></blockquote>
Poi il racconto continua descrivendo la vita di Sandra e la sua lotta quotidiana. A un certo punto descrivo i pensieri di Sandra come una narratrice onnisciente, come se fossi nella stanza di Sandra e la osservassi.
<blockquote>Io ti guardo da qui, come ti alzi lentamente dal letto, una spalla alla volta e su con il collo. Ora sei seduta: come uno stridio di uccelli, la tua mente si è svegliata all’idea di abbracciare il tuo bambino di pochi mesi, che piange; hai rubato all’infinito le tue forze, e ti sei alzata per consolarlo, mentre il bimbo di cinque anni che va all’asilo dorme come un angelo nel suo letto nell’altra stanza e non ha sentito nulla. Lo sai che c’è bisogno di te e lasci il tuo dolore nel cassetto insieme alla disperazione.<br />
<span class="cite">Barbara Gabriella Renzi, <i>Voci di stelle</i></span></blockquote>
Forse questo non è tra le parti più belle del libro, nel senso che non è un pezzo poetico e non ha una scrittura particolarmente raffinata. Qui parlo di qualcosa che spesso si tace, ovvero la depressione post-partum. Ecco, a mio parere certi temi andrebbero insegnati a scuola, come educazione alla vita. <br />
<br />
<h4>Barbara, è stato un piacere conoscerti meglio. Ti ringrazio per questa intervista. Ho visto che tu dipingi anche. Ci mostri qualcosa, in chiusura? </h4>
Grazie a te! Potete trovare alcuni miei quadri sul sito <a href="http://www.lule.me.uk/?fbclid=IwAR2l3t4Zoeq1-6mKki8lIu820qKLORhDado-xI4lo3kj2iQqs4v_kArNwaI" rel="nofollow" target="_blank">www.lule.me.uk</a>.
<table class="boxautore"><tbody>
<tr><td><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi7j_YFfFgT9RgY9IJDIcPMZJX6XOoSDDO4zOiHeIk_FfoeOn8RZnrVb4DVQXBhC071r9QRo-FJSTivmTzfzKnspDX5BsfMr6vsBcxPjAfQBoIjXlhP5vlBrgjlhlkQXIzgO_tvAX1CAqwy/s1600/12575787_522699644557660_554699418_n.jpg" width="100" /><br />
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<span class="nomebox">Paola Casadei</span><br />
In origine farmacista e direttore tecnico di laboratorio omeopatico, ha lasciato Forlì per trasferirsi prima a Roma, poi a Montpellier, quindi per dodici meravigliosi anni in Africa (otto in Sudafrica e quattro in Mozambico), dove ha insegnato musica e italiano. Ora risiede a Montpellier con la famiglia.<br />
<b>L'elefante è già in valigia</b>, Lettere Animate Editore.<br />
<b>Malgré-nous. Contro la nostra volontà</b>, traduzione, Ensemble Edizioni.<br />
<b>Dal buio alla luce. Il bisso marino e Chiara Vigo</b>, traduzione, Cartabianca Editore.<br />
<b>Les fivettes</b>, traduzione, Einaudi.<br />
<div class="social" style="text-align: left;"><a href="https://www.facebook.com/paola.casadei.54" title="Profilo FB"><i class="fa fa-facebook-square"></i></a> <a href="https://twitter.com/farolfipaola?lang=it" title="Twitter"><i class="fa fa-twitter"></i></a></div><div class="vai_alla_scheda"><a href="https://www.gliscrittoridellaportaaccanto.com/2014/11/lelefante-e-gia-in-valigia-di-paola.html" target="_blank">SCHEDA DELL'AUTRICE</a></div></td></tr>
</tbody></table>Davide Dottohttp://www.blogger.com/profile/10930982447612447398noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8374075239772435691.post-59639831757965465692020-06-15T18:05:00.003+02:002021-07-25T14:51:12.675+02:00Luca Campigotto, fotografo di viaggi e architettura, scrittore per passione<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgAjYtfWXYcAIbWRII4Nd6kVfnKFsamy8NIpCH31eInOXvjlmMNosZnfWjtBTQXZUDEdqSCWSKFGcwSehKyG_QqknMXdBYt8SZftYA-bnu_OVoiRR7LcRsVhWcP1ZVB8MLtoy8nK3afep9P/s1600/gli-scrittori-della-porta-accanto-fotografia-Luca-Campigotto.jpg" imageanchor="1"><img alt="Luca Campigotto, fotografo di viaggi e architettura, scrittore per passione" border="0" data-original-height="477" data-original-width="850" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgAjYtfWXYcAIbWRII4Nd6kVfnKFsamy8NIpCH31eInOXvjlmMNosZnfWjtBTQXZUDEdqSCWSKFGcwSehKyG_QqknMXdBYt8SZftYA-bnu_OVoiRR7LcRsVhWcP1ZVB8MLtoy8nK3afep9P/s1600/gli-scrittori-della-porta-accanto-fotografia-Luca-Campigotto.jpg" title="Luca Campigotto, fotografo di viaggi e architettura, scrittore per passione" width="100%" /></a><br />
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<h2>
<span class="h2-post"> FotografiA </span><span class="nome-autore">Di Paola Casadei. </span>Luca Campigotto, cacciatore di immagini, fotografo raffinato con un uso scenografico della luce, studioso di letteratura e appassionato di cinema.</h2>
Come si legge nella sua biografia, <a href="http://www.lucacampigotto.com/" target="_blank">Luca Campigotto</a> è nato a Venezia nel 1962, vive tra Milano e New York.<br />
Si è laureato in storia moderna con una tesi sulla <b>letteratura di viaggio nell'epoca delle grandi scoperte geografiche</b>. Nella sua carriera, si è dedicato alla<b> fotografia di paesaggio e architettura </b>realizzando progetti su Venezia, Roma, Napoli, Londra, New York, Chicago, la strada delle casbah in Marocco, i templi di Angkor, Cile, India, Patagonia, Isola di Pasqua, Islanda, Cina, Yemen, Iran e Lapponia.<br />
Coltiva da sempre <b>l'interesse per la scrittura</b>: alcune immagini e<b> </b>poesie sono state pubblicate nel 2005 sulla rivista letteraria Nuovi Argomenti. Lo ha scelto <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Enzo_Siciliano" target="_blank">Enzo Siciliano</a>. <br />
È autore del calendario Epson 2014, intitolato "<a href="https://www.epson.it/viewcon/corporatesite/cms/index/10627" target="_blank">Scenari</a>" e del calendario GEO-New York 2016.<br />
<blockquote class="tr_bq">
Sono un fotografo che cerca di scappare dalla realtà costruendosi una via di fuga. Fotografo per me, per raccontarmi un’avventura.<br />
<span class="cite">Luca Campigotto</span></blockquote>
<br />
<h3>
Per anni sceglie la fotografia. Ma la scrittura lo attrae ancora, e nel 2018 esce <i>Disoriente</i>.</h3>
Un libro diverso dai soliti cataloghi dove scrive poche righe per accompagnare le immagini: <a href="http://www.postcart.com/libri-dettaglio.php?id=180&c=" target="_blank">115 foto e 23 testi scritti nell’arco di trent’anni.</a><br />
Non è un catalogo fotografico. Un libro. “da comodino”? Un libro di viaggio? Forse. Un libro di immagini da leggere? <br />
<b>Luca Campigotto</b> dichiara (potete ascoltarlo <a href="https://www.instagram.com/lucacampigotto/" target="_blank">sul suo profilo Instagram lucacampigotto</a>) che per lui <i>scrivere</i> questo libro è stato «faticoso, felice, complicato, catartico per certi aspetti». La falsariga è sempre quella della fotografia.<b> I temi sono quelli del viaggio</b>: paesaggio, lontananza nostalgia, il ricordo. Protagonisti sono ancora i luoghi, luoghi selvaggi deserti, montagne, ghiacciai, luoghi remoti e solitari. Poi città, Venezia, New York e altre, Cina per esempio. È un libro dedicato a<b> riflessioni</b> tipiche del vissuto, dove mette insieme <b>pezzi di esperienze</b>, cercando di assemblare, collegare tutto in una sorta di ricordo coerente.<br />
<table class="caffe"><tbody>
<tr><td><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh9REIJhzF-KgW19i-dOfTL6OzSWTmP73_WRxfaRF7IgdKCEuLKrdLai-eDOEye9egH95Y9qIt3qoqr2gk53rWWlJiBXgNHYds4wRBL5XdCTxtw8v7116kavFplHPTGnkffCqxMbwfZ-bGj/s1600/disoriente.jpg" imageanchor="1"><img alt="Disoriente di Luca Campigotto" border="0" data-original-height="499" data-original-width="359" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh9REIJhzF-KgW19i-dOfTL6OzSWTmP73_WRxfaRF7IgdKCEuLKrdLai-eDOEye9egH95Y9qIt3qoqr2gk53rWWlJiBXgNHYds4wRBL5XdCTxtw8v7116kavFplHPTGnkffCqxMbwfZ-bGj/s1600/disoriente.jpg" title="Disoriente di Luca Campigotto" /></a><br />
<h3>
Disoriente</h3>
di <b>Luca Campigotto</b><br />
<i>Postcart Edizioni</i><br />
Fotografia<br />
<b>ISBN 978-8898391813</b><br />
<a href="https://amzn.to/3fjcaiC" rel="nofollow" target="_blank">cartaceo 30,00€</a></td> </tr>
</tbody></table>
Il libro è particolarmente riuscito anche dal punto di vista editoriale, grazie alla resa inaspettata delle <b>fotografie a colori su carta opaca.</b> Molto bella la qualità di stampa, i colori restano brillanti ed è giocato molto bene l’equilibrio tra foto e parole, non c’è sovrapposizione del fotografo o dell’autore. <br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgXF71X2l_vbunX8zS1D21a0vxjnM0QR0e3Pn8iYi29rRVDmdN04qWi4vqohTiUcXUXbTR4t9fzuQh6Pq5dDcL_faC9N90iNoxH0zXHtRYwnqzrq-h9cMte3nkWynYbYNLZfOFX2fM36_jo/s1600/fotografia-Luca-Campigotto.jpg" imageanchor="1"><img border="0" data-original-height="477" data-original-width="850" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgXF71X2l_vbunX8zS1D21a0vxjnM0QR0e3Pn8iYi29rRVDmdN04qWi4vqohTiUcXUXbTR4t9fzuQh6Pq5dDcL_faC9N90iNoxH0zXHtRYwnqzrq-h9cMte3nkWynYbYNLZfOFX2fM36_jo/s1600/fotografia-Luca-Campigotto.jpg" width="100%" /></a><br />
<br />
<h3>
Luca Campigotto è un artista raffinato, studioso di letteratura di viaggio, appassionato di cinema, cacciatore di immagini.</h3>
È un <b>cacciatore di immagini</b>, un creatore di scatti capaci sempre di stupire grazie a un uso particolare, «inventivo e quasi magico» della luce. E la fotografia gli serve per entrare in contatto con una dimensione avventurosa. «I suoi viaggi», si legge, «tra spazi metropolitani notturni immersi nell'illuminazione artificiale e sconfinati scenari desertici dove solo si intuisce la presenza dell’uomo, formano un percorso visivo unico, basato costantemente sulla tensione compositiva dell'inquadratura e l'uso scenografico della luce.»<br />
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<h3>
La sua ricerca, come spiega lui stesso, è divisa in due filoni: uno di visioni legate al paesaggio, e uno di visioni metropolitane notturne che ha invece più a che fare con il cinema. </h3>
Il primo è ispirato alle memorie storiche, alle avventure e alle<b> esplorazioni</b> (vorrei ricordare che uno studio che l’ha affascinato agli inizi era legato a mercanti del ‘400 e del ‘500) e, perché no?, alla letteratura di viaggio. Il secondo è più contemporaneo ed è legato alla sua passione per il <b>cinema</b>, fonte di ispirazione per gli scatti delle città. Racconta di aver visto <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Blade_Runner" target="_blank">Blade Runner</a> nell’82 quando l’hanno proiettato di notte a Venezia: «Quando ho guardato quel film non facevo ancora il fotografo, ma ho sentito che la mia idea del vedere era cambiata». Si sentiva, o forse si sente, vicino a quella visione del cinema<b> </b>americano, e da lì ha preso ispirazione sull’uso delle<b> luci di notte</b>, sul controluce, in esterni e interni.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiuUzP06f4vbB2Eu_D0uCna-2c4guDe1aI4Yvn-Uxbi8Q5HLof25NFkVwxBKsT0uMoCfLgzGxZILjhrxR-P5_nNZfRF0GnJH9KuLlARXx0cz8TX0SjoikRG_fF4mf7fpWoLVHO_9BOwiLu8/s1600/fotografia-Luca-Campigotto-bn.jpg" imageanchor="1"><img border="0" data-original-height="477" data-original-width="850" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiuUzP06f4vbB2Eu_D0uCna-2c4guDe1aI4Yvn-Uxbi8Q5HLof25NFkVwxBKsT0uMoCfLgzGxZILjhrxR-P5_nNZfRF0GnJH9KuLlARXx0cz8TX0SjoikRG_fF4mf7fpWoLVHO_9BOwiLu8/s1600/fotografia-Luca-Campigotto-bn.jpg" width="100%" /></a><br />
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<h3>
Ama la fotografia dell’800 legata al tema della frontiera, dal West selvaggio al Medio oriente.</h3>
Come pure la fotografia americana tra gli anni Settanta e Ottanta (per i conoscitori, indico <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Robert_Adams_(fotografo)" target="_blank">Robert Adams</a> e <a href="http://stephenshore.net/" rel="nofollow" target="_blank">Stephen Shore</a>). E il <b>cinema </b>di Ridley Scott, Michael Mann, Scorsese, Coppola.<br />
Ha iniziato con Venetia Obscura a cercare una chiave di lettura diversa per un luogo noto a tutti, ma era con quello che aveva deciso di iniziare a fare il fotografo ed era la sua città di origine.<br />
<blockquote class="tr_bq">
Al buio, con le foto di grande formato in bianco e nero, la mia città mi ha regalato quella dimensione di avventura di cui la mia ricerca aveva bisogno. Come se fosse una sorta di macchina del tempo. I risultati che ottengo di notte sono più imprevedibili di quelli che potrei ottenere, almeno ai miei occhi, di giorno. La resa dei colori e del bianco e nero non è scontata ed è la stessa ricerca che faccio poi in post produzione e nelle stampe.<br />
<span class="cite">Luca Campigotto</span></blockquote>
Per questo ama lavorare da solo, senza un assistente o uno stampatore, proprio perché vuole essere responsabile fino alla fine di tutto il processo. <br />
I suoi scatti sono potenti e prorompenti, vi suggerisco di visitare il suo <a href="http://www.lucacampigotto.com/" target="_blank">sito web</a> o il suo profilo <a href="https://www.instagram.com/lucacampigotto/" target="_blank">Instagram</a>.<br />
<hr />
Credits: <a href="https://wsimag.com/it/arte/203-intervista-a-luca-campigotto" rel="" target="_blank">intervista rilasciata a Mariateresa Cerretelli</a> da Wall Street International; <a href="https://smargiassi-michele.blogautore.repubblica.it/2019/03/29/lica-campigotto-disoriente-fotografia-viaggio-poesia/comment-page-1/" target="_blank">La Repubblica</a>
<table class="boxautore"><tbody>
<tr><td><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi7j_YFfFgT9RgY9IJDIcPMZJX6XOoSDDO4zOiHeIk_FfoeOn8RZnrVb4DVQXBhC071r9QRo-FJSTivmTzfzKnspDX5BsfMr6vsBcxPjAfQBoIjXlhP5vlBrgjlhlkQXIzgO_tvAX1CAqwy/s1600/12575787_522699644557660_554699418_n.jpg" width="100" /><br />
<br/>
<span class="nomebox">Paola Casadei</span><br />
In origine farmacista e direttore tecnico di laboratorio omeopatico, ha lasciato Forlì per trasferirsi prima a Roma, poi a Montpellier, quindi per dodici meravigliosi anni in Africa (otto in Sudafrica e quattro in Mozambico), dove ha insegnato musica e italiano. Ora risiede a Montpellier con la famiglia.<br />
<b>L'elefante è già in valigia</b>, Lettere Animate Editore.<br />
<b>Malgré-nous. Contro la nostra volontà</b>, traduzione, Ensemble Edizioni.<br />
<b>Dal buio alla luce. Il bisso marino e Chiara Vigo</b>, traduzione, Cartabianca Editore.<br />
<b>Les fivettes</b>, traduzione, Einaudi.<br />
<div class="social" style="text-align: left;"><a href="https://www.facebook.com/paola.casadei.54" imageanchor="1" title="Profilo FB"><i class="fa fa-facebook-square"></i></a> <a href="https://twitter.com/farolfipaola?lang=it" imageanchor="1" title="Twitter"><i class="fa fa-twitter"></i></a></div><div class="vai_alla_scheda"><a href="https://www.gliscrittoridellaportaaccanto.com/2014/11/lelefante-e-gia-in-valigia-di-paola.html" target="_blank">SCHEDA DELL'AUTRICE</a></div></td></tr>
</tbody></table>Davide Dottohttp://www.blogger.com/profile/10930982447612447398noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8374075239772435691.post-80778415299844658952019-05-16T12:13:00.003+02:002021-07-25T14:51:12.675+02:00Intervista a Renaud Rouillé Lombard, autore di haiku<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhm6QvVrIMi6a6tTPZKF65qsQ-YVmHWoyOoA8flYQDcG2L07O009eneyLi5cSQx2AUIYrz86yhaNwCe5QFF4MbzMwSKQSKfWaevfszuJ34qA24H4GmnTgEBZOp8LBrIZjt5sbE-Cev2lNGX/s1600/intervista-people-haiku-poeta-francese-Renaud-Rouille-Lombard.jpg" imageanchor="1"><img alt="Intervista a Renaud Rouillé Lombard, autore di haiku" border="0" data-original-height="477" data-original-width="850" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhm6QvVrIMi6a6tTPZKF65qsQ-YVmHWoyOoA8flYQDcG2L07O009eneyLi5cSQx2AUIYrz86yhaNwCe5QFF4MbzMwSKQSKfWaevfszuJ34qA24H4GmnTgEBZOp8LBrIZjt5sbE-Cev2lNGX/s1600/intervista-people-haiku-poeta-francese-Renaud-Rouille-Lombard.jpg" title="Intervista a Renaud Rouillé Lombard, autore di haiku | di Paola Casadei" width="100%" /></a><br />
<br />
<div style="text-align: justify;"><h2><span class="h2-post"> People </span><span class="nome-autore">A cura di Paola Casadei. </span>Intervista a Renaud Rouillé Lombard, autore di haiku: «L’ispirazione? La natura, i rapporti uomo-donna, la politica, la psicanalisi, l’infanzia».</h2><b>Renaud Rouillé Lombard</b> è un autore francese di <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Haiku" target="_blank">haiku</a> e ha appena pubblicato una raccolta, in versione bilingue, in francese e italiano, <a href="https://amzn.to/2LOFu6A" rel="nofollow" target="_blank">Il blu glaciale del mistral</a> – <a href="https://tapuscrits.net/livre/le-bleu-glacial-du-mistral/" target="_blank">Le bleu glacial du mistral</a>. Un vero "personaggio". Incontriamolo.<br />
<br />
<h4>Buongiorno Renaud, e benvenuto. Per rompere il ghiaccio, presentati. Posso offrirti un tè o un caffè?</h4>Buongiorno Paola. Fino alle 15, preferirei un caffè, è il mio lato italiano. Dopo le 15, un tè, è il mio lato giapponese. Due paesi, due letterature che hanno influenzato la mia scrittura. Ecco, direi che questa ambivalenza mi rappresenta abbastanza bene…<br />
<br />
<h4>Puoi raccontarci qual è la scintilla che ti ha spinto a scrivere? Cosa davvero ti affascina, ti ispira?</h4>Ma è proprio la letteratura che mi affascina! Forse dall’età di sedici, diciassette anni. Prima, verso i sette, otto anni, erano le ragazze ad essere per me una meraviglia! E non è una scintilla che mi ha spinto a scrivere, ma piuttosto alla solitudine.<br />
L’ispirazione? La natura, i rapporti uomo-donna, la politica, la psicanalisi, l’infanzia… <br />
<br />
<h4>Ti ho incontrato a Montpellier. Perché dunque Arles e la Provenza? I giapponesi, o meglio, <i>le</i> giapponesi? Francia-Italia-Giappone: c’è un legame?</h4><blockquote class="tr_bq">sole di dicembre<br />
olive sugli ulivi<br />
milioni di diamanti<br />
<span class="cite">Renaud Rouillé Lombard</span></blockquote>Arles perché sono originario della Provenza e abitavo a Arles quando ho scritto questo libro. <br />
E il legame è solo che ci sono molti turisti giapponesi, per Van Gogh. O meglio, vengono soprattutto molte donne giapponesi, mentre gli uomini stanno a lavorare a casa. Dunque il Giappone non è un paese per me! E poi, ci sono anche molti turisti italiani, per i monumenti romani...<br />
<br />
<h4>Come è nata l’idea di tradurre <i>Le bleu glacial du Mistral</i> in italiano?</h4>Direi… naturalmente. L’Italia è de facto un tema «trasversale» ad Arles e alla Provenza: città romana, molta gente ‒ come mia nonna ‒ di origine italiana e, come ho già detto, i turisti italiani. L’Italia è il mio secondo paese di cuore, due dei miei cinque libri preferiti sono italiani.<br />
<br />
<h4>Davvero, quali ? </h4><a href="https://amzn.to/2W1pz92" rel="nofollow" target="_blank">La luna e i falò</a> di Pavese e <a href="https://amzn.to/2Hs3YgF" rel="nofollow" target="_blank">Il deserto dei tartari</a> di Buzzati, quasi un’ossessione per me.<br />
Ma anche se i miei haïku, come un po’ tutti gli haïku, hanno un’«identità» giapponese, anche un celebre «poeta-regista» italiano ha influenzato il mio lavoro... <br />
<br />
<h4>Credo di sapere…</h4>Zitta… Mi piacerebbe molto che i lettori italiani lo trovassero da soli! Lancio una sfida. <br />
<br />
<h4>Come puoi spiegarci i numerosi haiku che evocano le italiane?</h4><blockquote class="tr_bq">sento venti Italiane<br />
nella hall dell’albergo<br />
sono quattro<br />
<span class="cite">Renaud Rouillé Lombard</span></blockquote>Spiegare!? Per questo haïku, avevo lavorato alcune settimane come receptionist in un hôtel nel vecchio centro romano di Arles… ma tutta la città è vecchia e romana! È un cliché, in Francia, dire che gli italiani parlano forte e tutti insieme… ma è spesso una realtà! <br />
<br />
<h4>Italiane dunque, ma anche giapponesi, arabe, senza parlare della <i>Signora di Boston</i>: le donne occupano un posto di grande rilievo in questa raccolta.</h4><blockquote class="tr_bq">quale cosa straordinaria<br />
quella Giapponese tutta nuda<br />
nel mio letto<br />
<span class="cite">Renaud Rouillé Lombard</span> </blockquote>In Francia, trent’anni dopo il modello americano e nord europeo, le relazioni uomo-donna si articolano attorno all’indifferenza. Delle donne di trent’anni vivono con delle tartarughe! Io faccio parte di une generazione che distingue ancora le donne dall’… arredo urbano. E questo offre diverse opportunità. Detto questo, queste evocazioni esotiche rappresentano solo qualche notte dei tre anni di scrittura piuttosto solitari, quasi ascetici. Del resto, non sono un fanfarone, lo preciso: quale cosa straordinaria...<br />
Quanto ai veri sentimenti, mi sono innamorato «troppo» tra i sette e i diciassette anni, ho esaurito la mia quota. Se me ne rimane una sola, probabilmente sarà un’italiana!<br />
<br />
<h4>E <i>L</i><i>a Signora di Boston</i>? </h4>Ah, questo… è il mio lato «servizi alla persona» <i>[si fa una risata]</i>; il mio lato Calaferte, un autore francese nato a Torino! <br />
<br />
<h4>E a proposito della presenza di animali, i gatti per esempio, cosa mi dici?</h4><blockquote class="tr_bq">rissa tra gatti in via Bellon<br />
sembrano quasi<br />
leoni<br />
<span class="cite">Renaud Rouillé Lombard</span></blockquote>Parlare dei piccoli animali vicino alle case fa parte degli haïku tradizionali giapponesi: rondini, grilli, volpi, rane… e gatti dunque!<br />
Ma anche in Europa, i gatti sono l’animale preferito dei poeti ‒ in ogni caso lo sono per me! ‒ anche in Italia, no? Non solo, ci sono veramente molti gatti nelle stradine strette dove abitavo. Ma anche<i> </i>«il cane folle di Francesca», la mia ex-vicina di fronte, «che attacca le bici»! <br />
I cani sono per i cacciatori e i presidenti, no? E per gli operai… per potere comandare "qualcuno"! Mi piace fingere di essere di destra…<br />
<br />
<h4>Ah, sei di sinistra ?</h4>Neanche per sogno! <i>[altra risata]</i><br />
<br />
<h4>Infine, c’è questa tematica politica e sociale, che, come leggo dalla quarta di copertina, rivisita «con gravità ed equivoci» l’haiku «classico».</h4><blockquote class="tr_bq">Queste bellezze arabe<br />
È per loro che tutti<br />
Presto si batteranno<br />
<span class="cite">Renaud Rouillé Lombard</span> </blockquote><br />
<h4>Hai scritto questi versi tra il 2008 e il 2011: ci si è davvero «battuti» da allora in Francia?</h4><i>[mi guarda stupito]</i> Non vi sono forse degli attentati "di massa" che hanno colpito la Francia dal gennaio 2015?<br />
<br />
<h4>Che rapporto c’è? Sono attentati islamici…</h4>Più o meno… Si tratta soprattutto dei giovani, perlopiù provenienti da un contesto migratorio, preoccupati dall'accesso a una sessualità «di qualità», che un’appartenenza sociale modesta, più che religiosa, ha svantaggiato. <br />
Quanto alle giovani donne complici di questi atti, loro rigettano l’ipersessualizzazione ipocrita del mondo professionale occidentale. Molte donne che vengono dall’immigrazione magrebina riescono professionalmente perché hanno lavorato cinque o dieci volte più dei loro fratelli a scuola ‒ erano costantemente con me in biblioteca ‒ ma sono, ancor più che per le francesi “di origine”, le più carine che vengono sistematicamente scelte... <br />
Quanto agli uomini francesi «di origine», attirati dall’estrema destra, loro non accettano di non avere “accesso” facilmente alle giovani donne di origine araba, spesso più colte di loro. <br />
Che spreco! La Francia è il paese d’Europa o forse del mondo che pratica di più la promiscuità. Questa tendenza in questo momento è messa a dura prova – è un eufemismo – dallo spostamento della lotta di classe verso la lotta alle «razze», operata in maniera opportunista da Mitterrand e da tutta la sinistra francese dalla metà degli anni Ottanta. <br />
Ma non ho inventato niente: Pietro da Cortona e Poussin hanno dipinto il Ratto delle Sabine…<br />
<br />
<h4>Hai dei progetti letterari, lavori a nuove pubblicazioni?</h4>Vorrei scrivere un saggio che spiega gli avvenimenti che stanno per accadere in Francia, di cui i <i>gilet gialli </i>non sono che un sintomo premonitore. Del resto, penso che questi avvenimenti interpelleranno anche l’Italia… <br />
<hr /><table class="girogirotondo"><tbody>
<tr><td><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgiG0BTms9fWe03H_RVRjOeLaNiyjkBbnlQrIzzGBE49yX-ePoGShaiJ7folvRkvHneaB_MzdHrmgMQkNYsePAdsNJ2ZpWvSpXLvb9Q2b8C81ODAZL5EhP5ifb7GWnTarUmyqKT_tpU1EuV/s1600/le-bleu-glacial-du-mistral-cover.jpg" imageanchor="1" ><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgiG0BTms9fWe03H_RVRjOeLaNiyjkBbnlQrIzzGBE49yX-ePoGShaiJ7folvRkvHneaB_MzdHrmgMQkNYsePAdsNJ2ZpWvSpXLvb9Q2b8C81ODAZL5EhP5ifb7GWnTarUmyqKT_tpU1EuV/s320/le-bleu-glacial-du-mistral-cover.jpg" width="213" height="320" data-original-width="607" data-original-height="913" /></a></td><td><h3>Le bleu glacial du mistral</h3>di <b>Renaud Rouillé-Lombard</b><br />
<i>Tapuscrits</i><br />
Poesie<br />
<br />
<a href="https://amzn.to/2WLec1Z" rel="nofollow" target="_blank">cartaceo 7,80€</a></td></tr>
</tbody></table><hr /><h4>Dove è possibile trovare il tuo libro? </h4>Per ora lo si deve ordinare su internet al seguente indirizzo: <a href="https://tapuscrits.net/livre/le-bleu-glacial-du-mistral/" target="_blank">www.tapuscrits.net</a> o su <a href="https://amzn.to/2WLec1Z" rel="nofollow" target="_blank">Amazon</a>.<br />
<br />
<h4>Una domanda o un messaggio personale per finire?</h4>Sí. Se una bella signora italiana, aristocratica e colta, tra i 40 e i 60 anni ‒ fino a 70, se molto… «aristocratica» ‒ si annoia nella sua grande casa in Toscana, in Sicilia o nelle Langhe, può contattarmi…<br />
<br />
<h4>Ah, ah, accogliamo e lanciamo il tuo appello girandolo alle nostre lettrici, forse non tutte «aristocratiche» ma di sicuro molto «colte». Grazie per questo momento condiviso con noi e, a nome de Gli scrittori della porta accanto, ti faccio i complimenti per questa raccolta e in bocca al lupo per i tuoi progetti futuri.</h4></div><br />
<br />
<table class="boxautore"><tbody>
<tr><td><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi7j_YFfFgT9RgY9IJDIcPMZJX6XOoSDDO4zOiHeIk_FfoeOn8RZnrVb4DVQXBhC071r9QRo-FJSTivmTzfzKnspDX5BsfMr6vsBcxPjAfQBoIjXlhP5vlBrgjlhlkQXIzgO_tvAX1CAqwy/s1600/12575787_522699644557660_554699418_n.jpg" width="100" /><br />
<br/>
<span class="nomebox">Paola Casadei</span><br />
In origine farmacista e direttore tecnico di laboratorio omeopatico, ha lasciato Forlì per trasferirsi prima a Roma, poi a Montpellier, quindi per dodici meravigliosi anni in Africa (otto in Sudafrica e quattro in Mozambico), dove ha insegnato musica e italiano. Ora risiede a Montpellier con la famiglia.<br />
<b>L'elefante è già in valigia</b>, Lettere Animate Editore.<br />
<b>Malgré-nous. Contro la nostra volontà</b>, traduzione, Ensemble Edizioni.<br />
<b>Dal buio alla luce. Il bisso marino e Chiara Vigo</b>, traduzione, Cartabianca Editore.<br />
<b>Les fivettes</b>, traduzione, Einaudi.<br />
<div class="social" style="text-align: left;"><a href="https://www.facebook.com/paola.casadei.54" imageanchor="1" title="Profilo FB"><i class="fa fa-facebook-square"></i></a> <a href="https://twitter.com/farolfipaola?lang=it" imageanchor="1" title="Twitter"><i class="fa fa-twitter"></i></a></div><div class="vai_alla_scheda"><a href="https://www.gliscrittoridellaportaaccanto.com/2014/11/lelefante-e-gia-in-valigia-di-paola.html" target="_blank">SCHEDA DELL'AUTRICE</a></div></td></tr>
</tbody></table>Davide Dottohttp://www.blogger.com/profile/10930982447612447398noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8374075239772435691.post-29719132860202383572018-10-15T09:50:00.002+02:002021-07-25T14:51:12.673+02:00David Goldblatt, il fotografo dell’Apartheid<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEia1iE-EA7JBrlbV1b18UYhZ3rItWmdtH0-MR_V2ADdE5gMgaEXL8vzkqZyQw3cMgE5AOIVE-5dmcqZNiM-u2Nx42V-7fYnZH_xxYQFNlQqqdNy9vnvav4BxXtQtnZAxPir77b089aIMtd9/s1600/fotografia-David-Goldblatt.jpg" imageanchor="1"><img alt="David Goldblatt, il fotografo dell’Apartheid" border="0" data-original-height="477" data-original-width="850" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEia1iE-EA7JBrlbV1b18UYhZ3rItWmdtH0-MR_V2ADdE5gMgaEXL8vzkqZyQw3cMgE5AOIVE-5dmcqZNiM-u2Nx42V-7fYnZH_xxYQFNlQqqdNy9vnvav4BxXtQtnZAxPir77b089aIMtd9/s1600/fotografia-David-Goldblatt.jpg" title="David Goldblatt, il fotografo dell’Apartheid | Di Paola Casadei" width="100%" /></a><br />
<br />
<div style="text-align: justify;"><h2><span class="h2-post"> FotografiA </span><span class="nome-autore">Di Paola Casadei. </span>David Goldblatt. Il fotografo dell’Apartheid, nato nel 1930 a Randfontein da una famiglia ebrea lituana sfuggita alle persecuzioni naziste. Testimonianze di 50 anni di vita in Sudafrica.</h2><div>Il 24 giugno di quest’anno è morto, nella sua casa a <b>Johannesburg</b>, all’età di 88 anni un grande fotografo sudafricano, <b>David Goldblatt.</b> Era nato nel 1930 da una famiglia ebrea lituana sfuggita alle persecuzioni naziste a Randfontein, vicino a Johannesburg, nei pressi di una piccola città mineraria (oro) e si è laureato in commercio a WITS.<b> </b>Ha cominciato a fotografare il mondo attorno a sé fin da quando aveva diciotto anni, quindi verso il <b>1948</b>, e proprio quell'anno veniva<b> istituita (legalmente) l’apartheid</b>.<br />
Un animo sensibile come il suo doveva aver visto per tutta la sua infanzia atti ed episodi di<b> razzismo</b>, e per cinquant’anni ha stampato (<b>in bianco e nero</b>, «perché alcune cose sono troppo dure e difficili per poterle fotografare a colori») la sua testimonianza delle contraddizioni della società sudafricana, della <b>brutalità </b>e delle <b>ingiustizie quotidiane</b>.<br />
Lo sfondo delle sue<a href="http://www.goodman-gallery.com/artists/davidgoldblatt" rel="nofollow" target="_blank"> foto</a> erano i<b> quartieri residenziali</b> delle belle città, come <b>Città del Capo</b>, le <b><i>townships</i> </b>come quella di <b>Soweto</b>, la gigantesca baraccopoli ai margini di Johannesburg, i <b>parchi </b>immensi con i <b><i>big five</i></b> e le strade frequentate dai neri. <br />
<br />
<h3>David Goldblatt è stato il primo artista sudafricano a esporre con una personale al <b>MoMA</b> di New York, nel 1998, e ha ricevuto vari premi e riconoscimenti, come l’Hasselblad Award nel 2006 e l’Henri Cartier Bresson Award nel 2009. </h3>Le sue foto, durante la sua carriera, sono state pubblicate sulle riviste del mondo ed esposte in molti musei importanti, a Lisbona, Oxford, Monaco di Baviera, Bruxelles e Johannesburg e anche alla Biennale di Venezia. Ha esposto a Documenta, ha tenuto mostre personali al Museo Ebraico e al New Museum di New York, e il Centre Pompidou di Parigi gli ha regalato una grande retrospettiva, poco prima della sua morte.<br />
<b>David Goldblatt </b>era un uomo con dei valori che voleva difendere, e ha cercato di esprimerli e testimoniarli con il suo lavoro. Tra le sue dichiarazioni ho letto:<br />
<blockquote class="tr_bq">Ero molto interessato agli eventi che si svolgevano nel paese come cittadino ma, come fotografo, non sono particolarmente interessato, e non lo ero allora, a fotografare il momento in cui succede qualcosa. Sono interessato alle condizioni che danno origine agli eventi. </blockquote>Nella sua ricerca dei soggetti da fotografare e nella realizzazione, non cercava di mostrare una tragedia in particolare, ma voleva studiare e restituire un’immagine del <b>dolore silenzioso e persistente</b>. Non cercava di cogliere il dramma nel momento in cui esso avveniva, ma raccontava la sopportazione, la disperazione silenziosa delle vittime di violenze, la rassegnazione, a volte la paura, la fatica, la stanchezza, senza gridarle mai.<br />
<br />
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgZW2HhA6B7xrPEM9Wm3PAhNpnWKhLYbsCESkai89ic4y8AFrf5DoOtHPq2uAfs0wmCLlezyt4FL0Rp2BTGDoSNxUwEWL9bt5MUJgkB9TJNx9qbmE7qeDAMiSNDUNCxGjhK4Lwcml37EOiz/s1600/David-Goldblatt-fotografie.jpg" imageanchor="1"><img alt="Fotografie di David Goldblatt | Lifetimes under apartheid" border="0" data-original-height="726" data-original-width="850" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgZW2HhA6B7xrPEM9Wm3PAhNpnWKhLYbsCESkai89ic4y8AFrf5DoOtHPq2uAfs0wmCLlezyt4FL0Rp2BTGDoSNxUwEWL9bt5MUJgkB9TJNx9qbmE7qeDAMiSNDUNCxGjhK4Lwcml37EOiz/s1600/David-Goldblatt-fotografie.jpg" title="Fotografie di David Goldblatt | Lifetimes under apartheid" width="100%" /></a><br />
<br />
<h3>L’apartheid, scrisse David Goldblatt, «era una matrice grigia della legislazione e della regolamentazione che incombevano sul paese, penetrando, limitando, controllando e ostacolando ogni aspetto della vita. Niente e nessuno è sfuggito a questo».</h3><b>L’apartheid </b>è stata legale dal ’48 al ’91; aveva le sue imposizioni, i suoi codici, il razzismo riempiva gli spazi. E <b>David Goldblatt</b> ha cercato di dare una voce a tutto questo.<br />
Una serie di foto pubblicata nel ’73 si chiama <a href="https://amzn.to/2OmVoWN" rel="nofollow" target="_blank">On the mines</a><b>,</b> si trova in vendita su Amazon e le altre piattaforme: documenta l’attività massacrante dei <b>minatori </b>che vivevano a lungo nel sottosuolo, a grattare con le unghie per cercare oro, diamanti e sopravvivenza. Alcune foto sono sfuocate a causa della luce del luogo, non modificate con artifici o luci aggiuntive per dare un effetto il più vicino possibile alla realtà, e le figure umane paiono davvero fantasmi su quel tetro sfondo.<br />
Un’altra collezione, pubblicata nel 1986 sempre assieme a<b> Nadine Gordimer</b>, autrice sudafricana e attivista anti-apartheid, si intitola <a href="https://amzn.to/2RJbB6N" rel="nofollow" target="_blank">Lifetimes under apartheid</a> e raccoglie una selezione di storie scritte dell’autrice vincitrice del <b>Premio Nobel per la letteratura</b> accompagnate dalle fotografie di uomini e bambini di Goldblatt. Sulla copertina la foto di un ragazzino di 15 anni picchiato dalla polizia e arrestato, la rassegnazione negli occhi, forse la paura, un’ombra sul dolore provato. <br />
<br />
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiguvaWYjx6MpsaH3WUtnSTkHLublLJsIH_-4sPjnXYP_0Woc7v3oqt9huWSq_LDVe9X2p1mWDPryGCL5t0vlYDdmmwk29-943oGmoL6BfZ2x8NppR815-m_ntZRAoNIVgxzGkxuXBtLrVN/s1600/David-Goldblatt-fotografie-particulars-on-the-mines.jpg" imageanchor="1"><img alt="Fotografie di David Goldblatt | The transported: a South African Odyssey, Particulars e On the mines" border="0" data-original-height="726" data-original-width="850" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiguvaWYjx6MpsaH3WUtnSTkHLublLJsIH_-4sPjnXYP_0Woc7v3oqt9huWSq_LDVe9X2p1mWDPryGCL5t0vlYDdmmwk29-943oGmoL6BfZ2x8NppR815-m_ntZRAoNIVgxzGkxuXBtLrVN/s1600/David-Goldblatt-fotografie-particulars-on-the-mines.jpg" title="Fotografie di David Goldblatt | The transported: a South African Odyssey, Particulars e On the mines" width="100%" /></a><br />
<br />
<h3>Sempre a metà degli Anni ’70 nasce la serie <i>Particulars</i>: per sei mesi David Goldblatt ha fotografato solo dettagli del corpo delle persone, osservandone l’attitudine, la postura, i gesti, l’abbigliamento.</h3>Il risultato è un catalogo di incontri ravvicinati di uomini e donne, bianchi o neri, fotografati non in quanto figure intere, ma in certi<b> dettagli</b>, gli abiti, le scarpe, le pieghe della pelle, le pose assunte dinanzi all’obiettivo, i gesti spontanei, la miseria, la solitudine, il pudore, i movimenti delle mani. Lavorando, si era reso conto che nel<b> linguaggio del corpo</b>, nei vestiti, nella decorazione, negli atteggiamenti, era possibile leggere i valori in cui la gente crede, ed è in questa ottica che ha esplorato il corpo come fonte di segni e informazioni che raccontassero la comunità in cui vivevano. <br />
Da notare anche la serie<i> <b>The transported: a South African Odyssey</b>.</i><br />
<blockquote class="tr_bq">«Sulla copertina, drammatico lo scatto che ritaglia, nella penombra di un autobus notturno, le sagome dei passeggeri, tutti lavoratori-schiavi di ritorno verso casa, costretti a riprendere servizio all’alba; uno di loro, al centro, investito dalla fredda luce artificiale, ha la testa reclinata all’indietro, vinto dal sonno e dalla fatica. Quasi la scena di un delitto muto .» <br />
- da<a href="http://www.artribune.com/arti-visive/fotografia/2018/06/sudafrica-morto-david-goldblatt-il-fotografo-che-racconto-lapartheid-un-ricordo/" target="_blank"> www.artribune.com</a></blockquote></div></div><table class="boxautore"><tbody>
<tr><td><br />
<div style="text-align: left;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi7j_YFfFgT9RgY9IJDIcPMZJX6XOoSDDO4zOiHeIk_FfoeOn8RZnrVb4DVQXBhC071r9QRo-FJSTivmTzfzKnspDX5BsfMr6vsBcxPjAfQBoIjXlhP5vlBrgjlhlkQXIzgO_tvAX1CAqwy/s1600/12575787_522699644557660_554699418_n.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi7j_YFfFgT9RgY9IJDIcPMZJX6XOoSDDO4zOiHeIk_FfoeOn8RZnrVb4DVQXBhC071r9QRo-FJSTivmTzfzKnspDX5BsfMr6vsBcxPjAfQBoIjXlhP5vlBrgjlhlkQXIzgO_tvAX1CAqwy/s1600/12575787_522699644557660_554699418_n.jpg" width="100" /></a></div><br />
<span class="nomebox">Paola Casadei</span><br />
In origine farmacista e direttore tecnico di laboratorio omeopatico, ha lasciato Forlì per trasferirsi prima a Roma, poi a Montpellier, quindi per dodici meravigliosi anni in Africa (otto in Sudafrica e quattro in Mozambico), dove ha insegnato musica e italiano. Ora risiede a Montpellier con la famiglia.<br />
<b>L'elefante è già in valigia</b>, Lettere Animate Editore.<br />
<b>Malgré-nous. Contro la nostra volontà</b>, traduzione, Ensemble Edizioni.<br />
<b>Dal buio alla luce. Il bisso marino e Chiara Vigo</b>, traduzione, Cartabianca Editore.<br />
<b>Les fivettes</b>, traduzione, Einaudi.<br />
<div class="social" style="text-align: left;"><a href="https://www.facebook.com/paola.casadei.54" imageanchor="1" title="Profilo FB"><i class="fa fa-facebook-square"></i></a> <a href="https://twitter.com/farolfipaola?lang=it" imageanchor="1" title="Twitter"><i class="fa fa-twitter"></i></a></div><div class="vai_alla_scheda"><a href="https://www.gliscrittoridellaportaaccanto.com/2014/11/lelefante-e-gia-in-valigia-di-paola.html" target="_blank">SCHEDA DELL'AUTRICE</a></div></td></tr>
</tbody></table>Davide Dottohttp://www.blogger.com/profile/10930982447612447398noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8374075239772435691.post-12845691866475685832018-05-24T17:01:00.000+02:002021-07-25T14:51:12.673+02:00La Roma dei romanzi, mostra fotografica di Antonella Pela<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjlS985-aBCm-eMnJAJGq8XivJhlEZwS4i9RFuN7V_zlbKkdLs0S3dC19qGPl88DCKS11VgEbQqfkogAdEQ1k9cCVEPLGT79jARGbGPDiaqwdvUSbPRu4hEiJqfhQWnWctVRgP0ONHMUaXA/s1600/fotografia-pela.jpg" imageanchor="1"><img alt="La Roma dei romanzi, mostra fotografica di Antonella Pela - Fotografia" border="0" data-original-height="384" data-original-width="885" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjlS985-aBCm-eMnJAJGq8XivJhlEZwS4i9RFuN7V_zlbKkdLs0S3dC19qGPl88DCKS11VgEbQqfkogAdEQ1k9cCVEPLGT79jARGbGPDiaqwdvUSbPRu4hEiJqfhQWnWctVRgP0ONHMUaXA/s1600/fotografia-pela.jpg" title="La Roma dei romanzi, mostra fotografica di Antonella Pela | Di Paola Casadei" width="100%" /></a><br />
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<h2 style="text-align: justify;"><span style="color: #cc3c8b;"><i aria-hidden="true" class="fa fa-bookmark"></i> FotografiA </span><span class="nome-autore">Di Paola Casadei. </span>La Roma dei romanzi, la mostra fotografica di Antonella Pela a Montpellier.</h2><div style="text-align: justify;">La prima volta che l’ho incontrata, aveva ai piedi delle <i>doc</i> nere a pois bianchi e i capelli blu. Poi i capelli sono stati anche rossi, e verdi. Un look originale per una persona dalle 1000 iniziative, vivace e instancabile.</div><div style="text-align: justify;"><b>Una laurea in antropologi</b>a, un passato <i>multitasking</i><b> </b>tra <b>fotografia</b> ed esperienze professionali di livello, Antonella Pela vive in Francia da oltre dieci anni e da tre vive a Montpellier. <b>Ex fotografa per Umbria jazz</b>, al suo arrivo a Montpellier ha fondato<b> l’associazione </b><a href="https://www.facebook.com/italiaduepassi/" target="_blank">Italia a due passi</a>, che svolge attività di formazione professionale e promuove<b> </b>attività culturali, come esposizioni di fotografia, <b>incontri letterari</b>, <b>atelier di scrittura</b>. Propone anche degli <b>atelier di cucina</b> del territorio. </div><div style="text-align: justify;">In un ambiente solo in apparenza solare, ma difficile da penetrare, <b>Antonella Pela</b> sta catturando adepti e studenti desiderosi di imparare la nostra lingua e conoscere la cultura italiana anche grazie ai <b>viaggi </b>che organizza ogni anno. Ma non solo. Ora scrive favole per bambini <i>(</i><b><i>Il gatto che creò le stelle</i></b><i> </i>è appena stato pubblicato) e traduce (<a href="https://amzn.to/2LqVlnJ" rel="nofollow" target="_blank">Piège en Ombrie</a> de <b>Claire Arnot</b> è il suo primo libro).</div><div style="text-align: justify;">Il 23 marzo 2018, la serata di chiusura della sua <b>mostra fotografica annuale</b> è stata arricchita dalla presenza di uno scrittore e sceneggiatore italiano,<b> Luca Poldelmengo</b>.</div><br />
<div class="leggi-anche"><span style="color: #cc3c8b;"><i aria-hidden="true" class="fa fa-book"></i> Libri </span> <a href="https://www.gliscrittoridellaportaaccanto.com/2017/11/i-libri-di-luca-poldelmengo.html" target="_blank">I libri di Luca Poldemengo</a></div><br />
<h3 style="text-align: justify;">Il titolo della mostra era <i>La Roma dei romanzi</i>. Ma anche la Roma dei tanti abitanti più o meno <i>romani</i>, che la popolano. </h3><div style="text-align: justify;">I soggetti delle foto sono vari e variopinti, e l’autrice ha cercato di mostrare in chiave anche ironica e del tutto anticonvenzionale la città eterna. Antonella Pela è una fotografa della strada, della gente, la <i><b>street photography</b></i> è il suo campo di azione. </div><div style="text-align: justify;">È stata originale e ironica anche nelle note che accompagnavano ogni scatto; per esempio, sotto la fotografia dei turistici centurioni davanti al Colosseo, la frase di Ennio Flaiano:</div><br />
<div class="leggi-anche"><span style="color: #cc3c8b;"><i aria-hidden="true" class="fa fa-book"></i> Libri </span> <a href="https://www.gliscrittoridellaportaaccanto.com/2016/01/fotografia-mattia-leonardi-un-eterno.html" target="_blank">Intervista a Mattia Leonardi, informatico, viaggiatore e street photographer</a></div><blockquote class="tr_bq"><div style="text-align: justify;"> «Non attribuiamo i guai di Roma all'eccesso di popolazione. Quando i romani erano solo due, uno uccise l'altro». </div></blockquote><div style="text-align: justify;">Aforismi di Giulio Andreotti, Pierfrancesco Favino, Monica Vitti accompagnavano in modo simpatico le foto.</div><div style="text-align: justify;">Da un lato all'altro della bella sala della <i><b>Maison des Relations Internationales</b></i>, c'erano i colori e i personaggi più strani che troneggiavano sulli pareti, dal venditore di castagne asiatico alla suora indiana davanti l’edicola, dall’altro lato si trovavano invece foto in bianco e nero dei quartieri meno fortunati, meno turistici, quelli in cui un romanzo noir come quelli dell’ospite italiano trova una sua perfetta ambientazione.</div><div style="text-align: justify;">Presentando la sua mostra, Antonella Pela ha spiegato ai Francesi:</div><blockquote class="tr_bq"><div style="text-align: justify;">Raccontare una città come Roma non è certo un’impresa facile; vicina ai tre milioni di abitanti, se voleste divertirvi a intervistare uno a uno ogni singolo cittadino, ognuno di loro vi racconterebbe una storia diversa dello stesso soggetto. Set cinematografico e sfondo letterario, la metropoli è di per sé uno schermo gigante su cui ogni giorno vengono proiettate le vestigia del passato, contaminate da un presente scomposto e dissacrante. Roma evapora e si ricostituisce in migliaia di mondi, si destreggia tra l’immaginario, l’immaginifico, la nostalgia e l’arroganza del suo primato di «città eterna», ammaliando e ingannando, come una moderna Sirena, abitanti e viaggiatori. Non sfidatela al gioco delle tre carte. Distribuirà carte truccate e, ammesso che troviate quella giusta, sarebbe anch’essa un’illusione, un espediente. Il suo passato è un Museo, un’Accademia a cielo aperto è il salotto buono, quello in cui bisogna entrare in punta di piedi, per rispetto. Ma siamo sicuri che il telo sia stato messo lì per proteggere e non per nascondere? Il suo presente è il divenire, continuo e implacabile.</div></blockquote><div style="text-align: justify;">E per voi, cosa significa Roma?</div><br />
<table class="boxautore"><tbody>
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<div style="text-align: left;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi7j_YFfFgT9RgY9IJDIcPMZJX6XOoSDDO4zOiHeIk_FfoeOn8RZnrVb4DVQXBhC071r9QRo-FJSTivmTzfzKnspDX5BsfMr6vsBcxPjAfQBoIjXlhP5vlBrgjlhlkQXIzgO_tvAX1CAqwy/s1600/12575787_522699644557660_554699418_n.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi7j_YFfFgT9RgY9IJDIcPMZJX6XOoSDDO4zOiHeIk_FfoeOn8RZnrVb4DVQXBhC071r9QRo-FJSTivmTzfzKnspDX5BsfMr6vsBcxPjAfQBoIjXlhP5vlBrgjlhlkQXIzgO_tvAX1CAqwy/s1600/12575787_522699644557660_554699418_n.jpg" width="100" /></a></div><br />
<span class="nomebox">Paola Casadei</span><br />
In origine farmacista e direttore tecnico di laboratorio omeopatico, ha lasciato Forlì per trasferirsi prima a Roma, poi a Montpellier, quindi per dodici meravigliosi anni in Africa (otto in Sudafrica e quattro in Mozambico), dove ha insegnato musica e italiano. Ora risiede a Montpellier con la famiglia.<br />
<b>L'elefante è già in valigia</b>, Lettere Animate Editore.<br />
<b>Malgré-nous. Contro la nostra volontà</b>, traduzione, Ensemble Edizioni.<br />
<b>Dal buio alla luce. Il bisso marino e Chiara Vigo</b>, traduzione, Cartabianca Editore.<br />
<b>Les fivettes</b>, traduzione, Einaudi.<br />
<div class="vai_alla_scheda"><a href="https://www.gliscrittoridellaportaaccanto.com/2014/11/lelefante-e-gia-in-valigia-di-paola.html" target="_blank">SCHEDA DELL'AUTRICE</a></div></td></tr>
</tbody></table>Davide Dottohttp://www.blogger.com/profile/10930982447612447398noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8374075239772435691.post-37520488393573744502018-03-01T10:04:00.000+01:002021-07-25T14:51:12.674+02:00William Gedney, retrospettiva di un fotografo solitario<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiCTeXuBiGc8koGNNGLDnE9FsbYXpSZMEU8X5YSZhZ89drklgUSFX9YxxfrElcIV_Vb6yExWEPznvIQZ8eTyZ3Hv0SL2xH5P42b_Fu50lx2r9lf51UrqD2FZRNBJhR_S4C5gZb_rwUvWyCF/s1600/fotografia.jpg" imageanchor="1"><img alt="William Gedney, retrospettiva di un fotografo solitario" border="0" data-original-height="426" data-original-width="850" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiCTeXuBiGc8koGNNGLDnE9FsbYXpSZMEU8X5YSZhZ89drklgUSFX9YxxfrElcIV_Vb6yExWEPznvIQZ8eTyZ3Hv0SL2xH5P42b_Fu50lx2r9lf51UrqD2FZRNBJhR_S4C5gZb_rwUvWyCF/s1600/fotografia.jpg" title="William Gedney, retrospettiva di un fotografo solitario" width="100%" /></a><br />
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<h2 style="text-align: justify;"><span style="color: #cc3c8b;"><i aria-hidden="true" class="fa fa-bookmark"></i> FotografiA </span><span class="nome-autore">Di Paola Casadei </span>William Gedney, retrospettiva di un fotografo solitario, osservatore del proprio tempo, che prende ispirazione dalla strada, dalla notte e dall’adolescenza.</h2><div style="text-align: justify;">Chi è <b>William Gedney</b>? Un fotografo, purtroppo poco conosciuto in Europa e anche negli Stati Uniti, di cui è originario. Le sue <b>fotografie</b> scattate in India o nel <b>Kentucky</b>, le sue relazioni sulle <b>parate gay</b> negli<b> anni '80</b>, insieme alla sua documentazione sui <b>movimenti hippy</b> di San Francisco costituiscono la parte più ricca del suo lavoro, che mostra una bellezza rimasta a lungo nell’ombra.</div><div style="text-align: justify;">La città di <b>Montpellier</b>, nel Pavillon Populaire di Montpellier, a due passi dalla Place de la Comédie dove mi reco spesso e di cui sono innamorata, ha organizzato alcuni mesi fa la <b>prima retrospettiva mondiale</b> dedicata a questo grande artista, realizzata grazie agli archivi e ai documenti raccolti all’<b>Università di Durham</b>, in Carolina del Nord, dai suoi più cari amici.</div><div style="text-align: justify;">Chi frequentava <b>William Gedney (1932-1989</b>) lo ha descritto come un uomo molto riservato, quasi un solitario. Scriveva senza sosta e teneva molti diari. In uno di questi una volta scrisse:</div><blockquote class="tr_bq"><div style="text-align: justify;">Non mi considero un fotografo che si occupa di problemi sociali, mi interessa prima di tutto fare una buona foto, che riesca a mettere insieme la forma, il contenuto e il suo significato.</div></blockquote><div style="text-align: justify;"><b>William Gedney</b> è senza dubbio il fotografo più misterioso e in ogni caso uno dei meno conosciuti dalla generazione americana; ha raggiunto la sua maturità tra gli anni ‘60 e ’80. <b>Non si occupava di farsi autopromozione</b>, ho già detto che si trattava di una persona estremamente riservata, ma ha anche incontrato una forte incomprensione nella figura dell’allora direttore del <b>MoMA</b>, il Museo di Arte Moderna. In tutta la sua carriera, da vivo, ebbe dunque la possibilità di esporre molto raramente le sue foto in questo museo.</div><br />
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh5fM-XWaDoy9mN2wvPwjY0pC4DDTDCdi_8PxlT_ZZgDvhoYsGv37tp5h63vNpDVuSx5F3oVjWb1_ebfOJX-7o5b59vzpIs0fcZ3ooAQv7-f5jyE_4uP7N1bt7aHAdMHgC3zRlfk9k0B72R/s1600/william-gedney.jpg" imageanchor="1"><img alt="Autodidatta, convinto che la fotografia sia un mezzo di espressione efficace quanto la letteratura, accompagna il suo lavoro con molteplici scritti, giornali, aforismi." border="0" data-original-height="302" data-original-width="850" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh5fM-XWaDoy9mN2wvPwjY0pC4DDTDCdi_8PxlT_ZZgDvhoYsGv37tp5h63vNpDVuSx5F3oVjWb1_ebfOJX-7o5b59vzpIs0fcZ3ooAQv7-f5jyE_4uP7N1bt7aHAdMHgC3zRlfk9k0B72R/s1600/william-gedney.jpg" title="Autodidatta, convinto che la fotografia sia un mezzo di espressione efficace quanto la letteratura, accompagna il suo lavoro con molteplici scritti, giornali, aforismi." width="100%" /></a><br />
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<h3 style="text-align: justify;">Autodidatta, convinto che la fotografia sia un mezzo di espressione efficace quanto la letteratura, accompagna il suo lavoro con molteplici scritti, giornali, aforismi.</h3><div style="text-align: justify;">Gedney è l'esempio di un <b>ottimo fotografo di strada</b>, osservatore tanto di soggetti rurali (il suo lavoro sul Kentucky, alla fine degli anni '50, è esemplare), quanto dell’ambiente urbano (<b>New York</b>, dove vive più spesso, offre un campo d'azione unico, a lui come a molti fotografi della sua generazione).</div><div style="text-align: justify;">Attirato dalla <b>fotografia notturna</b>, affascinato dalla sensualità diffusa che trova nei suoi soggetti adolescenti e dal linguaggio dei corpi, Gedney costruisce un suo stile lontano dalla ricerca di effetti spettacolari, spesso esprime la sua <b>intima relazione con il mondo</b> e pare guidato sempre più spesso dalla sua omosessualità nascosta, che si rivelerà solo alla sua morte: fu una delle prime vittime dell'AIDS.</div><div style="text-align: justify;">Assieme all’esposizione precedente a Montpellier (<i><b>Note sull’asfalto</b></i>), questa retrospettiva (presentata nel periodo tra giugno-settembre 2017) contribuisce a rappresentare l’<b>America tra gli anni Cinquanta e gli anni Novanta</b>, con un fascino particolare, come un alternativo documentario dell’epoca. Mi auguro che l’esposizione venga diffusa o che altre vengano organizzate. </div><div style="text-align: justify;">Un libro-catalogo delle sue opere, per chi lo volesse consultare, si chiama <a href="http://amzn.to/2HTm5vp" rel="nofollow" target="_blank">Only the lonely (1955-1984)</a>, <b>di Gilles Mora</b>, direttore artistico del Pavillon Polulaire di Montpellier. Io lo trovo affascinante!</div><table class="boxautore"><tbody>
<tr><td><br />
<div style="text-align: left;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi7j_YFfFgT9RgY9IJDIcPMZJX6XOoSDDO4zOiHeIk_FfoeOn8RZnrVb4DVQXBhC071r9QRo-FJSTivmTzfzKnspDX5BsfMr6vsBcxPjAfQBoIjXlhP5vlBrgjlhlkQXIzgO_tvAX1CAqwy/s1600/12575787_522699644557660_554699418_n.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi7j_YFfFgT9RgY9IJDIcPMZJX6XOoSDDO4zOiHeIk_FfoeOn8RZnrVb4DVQXBhC071r9QRo-FJSTivmTzfzKnspDX5BsfMr6vsBcxPjAfQBoIjXlhP5vlBrgjlhlkQXIzgO_tvAX1CAqwy/s1600/12575787_522699644557660_554699418_n.jpg" width="100" /></a></div><br />
<span class="nomebox">Paola Casadei</span><br />
In origine farmacista e direttore tecnico di laboratorio omeopatico, ha lasciato Forlì per trasferirsi prima a Roma, poi a Montpellier, quindi per dodici meravigliosi anni in Africa (otto in Sudafrica e quattro in Mozambico), dove ha insegnato musica e italiano. Ora risiede a Montpellier con la famiglia.<br />
<b>L'elefante è già in valigia</b>, Lettere Animate Editore.<br />
<b>Malgré-nous. Contro la nostra volontà</b>, traduzione, Ensemble Edizioni.<br />
<b>Dal buio alla luce. Il bisso marino e Chiara Vigo</b>, traduzione, Cartabianca Editore.<br />
<div class="vai_alla_scheda"><a href="https://www.gliscrittoridellaportaaccanto.com/2014/11/lelefante-e-gia-in-valigia-di-paola.html" target="_blank">SCHEDA DELL'AUTRICE</a></div></td></tr>
</tbody></table>Davide Dottohttp://www.blogger.com/profile/10930982447612447398noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8374075239772435691.post-47857274976052841022017-11-30T08:52:00.000+01:002021-07-25T14:51:12.674+02:00I libri di Luca Poldelmengo<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgWRERLNPyQFHZiRJfMcH4IrSP38JT78N0Nqwt62c0pA1PZl5d1mcUnOJ6Lkx5hqvQMMaTAd1jAHDG75CfoWHkhcPpBVtet1MYS_3svKbdg0AZIlxfnOWndp7y0edbOhOnyGltYHGFUOTht/s1600/luca-poldelmengo-gli-scrittori-della-porta-accanto.jpg" imageanchor="1"><img alt="I libri di Luca Poldelmengo - Gli scrittori della porta accanto, Libri" border="0" data-original-height="477" data-original-width="850" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgWRERLNPyQFHZiRJfMcH4IrSP38JT78N0Nqwt62c0pA1PZl5d1mcUnOJ6Lkx5hqvQMMaTAd1jAHDG75CfoWHkhcPpBVtet1MYS_3svKbdg0AZIlxfnOWndp7y0edbOhOnyGltYHGFUOTht/s1600/luca-poldelmengo-gli-scrittori-della-porta-accanto.jpg" title="I libri di Luca Poldelmengo, di Paola Casadei" width="100%" /></a><br />
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<div style="text-align: justify;">
<h2 style="text-align: justify;">
<span style="color: #cc3c8b;"><i aria-hidden="true" class="fa fa-bookmark"></i> Professione Lettore |</span> Di Paola Casadei. Luca Poldelmengo, regista, sceneggiatore, scrittore di noir e gialli. Nei suoi libri, la realtà in tutte le sue sfaccettature, per lasciare al lettore la possibilità di scegliere.</h2>
<b>Luca Poldelmengo. </b>L’ho conosciuto a Montpellier, invitato alla <a href="http://www.gliscrittoridellaportaaccanto.com/2016/06/la-comedie-du-livre-montpellier-27-29.html" target="_blank">Comédie du Livre</a>, in quanto autore tradotto in Francia. Lì piace molto, il suo genere viene molto letto. E in Francia si legge più che in Italia.</div>
<div style="text-align: justify;">
Ma chi è Luca Poldelmengo?<br />
Internet <i>dice</i> che è “<b>regista, sceneggiatore e scrittore</b>”. Dopo il DAMS e la laurea in regia cinematografica, infatti, ha scritto nel 2005 il suo primo cortometraggio, <i>Notte bianca</i>. Poi arriva subito la svolta, nel 2006, con il film <a href="https://www.comingsoon.it/film/cemento-armato/887/scheda/" rel="nofollow" target="_blank">Cemento armato</a>, diretto da <b>Marco Martani</b>, con <b>Giorgio Faletti</b>, <b>Nicolas Vaporidis</b> e <b>Carolina Crescentini</b>, di cui firma soggetto e sceneggiatura. Dal 2009, all’attività di sceneggiatore affianca quella di scrittore, esordendo con il noir <a href="http://amzn.to/2A1OUCo" rel="nofollow" target="_blank">Odia il prossimo tuo</a> (Kowalski), tradotto anche in Francia, finalista al premio Azzeccagarbugli e vincitore del premio Crovi come migliore opera prima. Nel 2012 pubblica <a href="http://amzn.to/2kc3inL" rel="nofollow" target="_blank">L'uomo nero</a> (Piemme), finalista al premio Scerbanenco. Nel 2014 <a href="http://amzn.to/2kamfHk" rel="nofollow" target="_blank">Nel posto sbagliato</a> per le Edizioni E/O, anch’esso finalista al Premio Scerbanenco. </div>
<div style="text-align: justify;">
I suoi racconti appaiono anche in alcune antologie. Cito qui <a href="https://www.amazon.it/Giochi-Maracan%C3%A3-racconti-oscuro-Olimpiadi-ebook/dp/B01GEEPJYM/ref=sr_1_3?s=digital-text&ie=UTF8&qid=1511997340&sr=1-3" rel="nofollow" target="_blank">Giochi di ruolo al Maracanã</a>, nove racconti sul<b> lato oscuro</b> delle Olimpiadi, da leggere tutti d’un fiato, in cui il mondo dello sport, anche quello Paralimpico, è lo sfondo sul quale si muovono investigatori e personaggi amati dai lettori delle Edizioni E/O, coinvolti in storie criminali fra doping, omicidi passionali e altri delitti. Nove personaggi seriali, nove modi di interpretare il <b>noir</b>, con le penne di Massimo Carlotto, Paolo Foschi, Carlo Mazza, Luca Poldelmengo, Piergiorgio Pulixi, Roberto Riccardi, Patrizia Rinaldi, Matteo Strukul, Massimo Torre. Ma di questo parleremo un’altra volta.</div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<h3>
Luca Poldelmengo, Giancarlo De Cataldo, Carlo Bonini, Paola Barbato e Mimmo Gangemi: tavola rotonda sul giallo in Italia.</h3>
È un ragazzo simpatico, <b>Luca Poldelmengo</b>, e si deve essere divertito alla <i>Comédie du livre</i>, seduto accanto a Stefano Benni! Ma la domenica pomeriggio era seduto comodamente accanto ad altri giallisti, assieme a Giancarlo De Cataldo, Carlo Bonini, Paola Barbato e Mimmo Gangemi, per una <b>tavola rotonda sul</b> <b>giallo in Italia</b>. Non gli ho ancora potuto fare un’intervista, in questo momento è molto impegnato (non voglio rivelare nulla!). Me la concederà più avanti. Ma di lui ho letto parecchio, anche delle interviste, oltre che un paio di libri.</div>
<div style="text-align: justify;">
Ho trovato <a href="https://www.edizionieo.it/review/5842" rel="nofollow" target="_blank">sul sito dell’editore E/O</a> una risposta a una domanda che gli avevano fatto, che me lo ha reso ancora più simpatico. La domanda riguardava la dedica che appare nel suo ultimo romanzo, <a href="http://amzn.to/2BzSqnZ" rel="nofollow" target="_blank">I pregiudizi di Dio</a>, che cita solo: «a chi rincorre». Lui spiega:<br />
<blockquote class="tr_bq">
Sono uno scrittore atipico. Mi sono diplomato in un istituto tecnico industriale, la laurea l’ho conseguita a trent’anni, quando già lavoravo da dieci. Provengo da un quartiere difficile di Roma, da una famiglia modesta, dentro casa mia non ci saranno stati più di venti libri. Questo per dire che ho dovuto trovarla da solo la mia strada, che ho capito tardi quello che volevo dalla vita e per questo mi sono trovato a fare le cose in tempi e modi non proprio comodi. Io i miei sogni li ho sempre inseguiti, col fiatone e il coltello in mezzo ai denti. Ecco, per questo dedico il romanzo a chi rincorre, a chi non ha avuto in sorte un posto in prima fila, a chi vuole fare il notaio e ha il papà netturbino, a chi ci mette la tigna in un paese in cui la meritocrazia è troppo spesso una parola svuotata da ogni significato. </blockquote>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Il suo genere preferito è <b>il noir</b>: quando racconta le sue storie – spiega – ha voglia di restituire uno spaccato della società e della natura umana; per lui è fondamentale il perché accadono le cose. Ma nell’ultimo romanzo, per la prima volta passa un po’ più al<b> giallo</b>, quello che risponde anche alla domanda: “Chi è stato?”. Insomma, si è cimentato in un noir travestito da giallo. E il risultato è a mio avviso molto buono. </div>
<div style="text-align: justify;">
Alla tavola rotonda di Montpellier, Luca Poldelmengo ha spiegato di aver bisogno di dare al lettore un<b> punto di vista plurimo sulla storia</b>, è il suo modo di raccontarla. Gli serve per poter rappresentare la realtà in tutte le sue sfaccettature, e soprattutto per<b> non imporre</b> un punto di vista, una verità, ma per lasciare al lettore la<b> possibilità di scegliere</b> seguendo la propria sensibilità. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<h3>
I Pregiudizi di Dio</h3>
</div>
Di questo ultimo romanzo, Giancarlo De Cataldo dice:<br />
<div style="text-align: justify;">
<blockquote class="tr_bq">
Un libro che mi ha totalmente conquistato. Durezza della lingua, asprezza dei temi, tenuta della trama, la giusta pietas.</blockquote>
</div>
<div style="text-align: justify;">
Anche questo commento ha contribuito a farmi acquistare il libro.</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiuvwqLcu_mqvy1cVFE884Fewk6NJCLtcCQLnDMRy398xY8oA2q6_S8f0236uQylB5y_o25oCHR69Eoo2R4zc56Yf7O-qbfPGqzptXt5rUulHvOURk03IYpA2aD9vyVbB_3oCFoZVr5q168/s1600/pregiudizi+di+dio.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="I Pregiudizi di Dio - Libri, Scrittori" border="0" data-original-height="472" data-original-width="300" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiuvwqLcu_mqvy1cVFE884Fewk6NJCLtcCQLnDMRy398xY8oA2q6_S8f0236uQylB5y_o25oCHR69Eoo2R4zc56Yf7O-qbfPGqzptXt5rUulHvOURk03IYpA2aD9vyVbB_3oCFoZVr5q168/s320/pregiudizi+di+dio.jpg" title="I Pregiudizi di Dio" width="203" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>E/O Edizioni</i><br />
<b>ISBN 978-8866327240</b><br />
<a href="http://amzn.to/2Bzb1Ac" rel="nofollow" target="_blank">ebook 8,99€</a><br />
cartaceo <b>15,52€</b><br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #999999;">La vera giustizia non è di questo mondo, e ciò che chiamiamo bene e male forse sono solo i pregiudizi di Dio.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #999999;">Pochi mesi dopo la scomparsa di Alice, la madre di suo figlio, il commissario capo Andrea Valente ha iniziato a soffrire di epilessia. Se i suoi colleghi lo scoprissero finirebbe a mettere timbri in qualche ministero, e così decide di mantenere il segreto sulle sue reali condizioni di salute. Nel frattempo in commissariato arriva l’ispettore Marco Alfieri, un passato burrascoso e un pedigree da raccomandato. I due si detestano sin dalla prima indagine: riguarda il cadavere di una donna deturpato da uno stupro feroce, ritrovato a Mandela il paesino dove abitava. Il clamore dei media porta con sé Francesca Ralli, commissario della squadra mobile di Roma che li coadiuverà nelle indagini. Le attenzioni degli inquirenti si concentrano sul marito della vittima, un uomo laido ed esecrabile. Ma è anche un assassino? I tre dovranno affrontare il loro doloroso passato e le loro debolezze per scendere a patti con la propria coscienza. Non sempre essere un buon poliziotto è la soluzione migliore.</span></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<blockquote class="tr_bq">
Il sole quella mattina di maggio doveva ancora raggiungere il fondo della valle. La brina ricopriva l’erba, inumidiva i rami secchi, bagnava la carne.<br />
Il cadavere era prono, disteso in un fosso, coperto da frasche gettate sopra per confonderlo alla vista.<br />
Il commissario Andrea Valente scese ancora di due passi. Arrivo’ di fianco a uno degli agenti in tuta bianca che stava liberando il corpo dai rami.<br />
Da lì poteva osservare con più chiarezza la figura femminile: la gonna di jeans sollevata, gli slip celesti abbassati alle caviglie, gli evidenti segni di escoriazione profonda intorno all’ano. Lungo il collo c’erano due larghe ecchimosi, una guancia era poggiata sull’erba. Il viso violaceo era comunque riconoscibile.<br />
Il commissario Valente, un decennio in forza alla squadra mobile, sezione omicidi, non sarebbe stato in grado di ricordare quante volte aveva dovuto assistere a scene come quella. L’abitudine è una grande patina in grado di rivestire anche le esperienze più estreme. [...]<br />
Ma questa volta era diverso, il diaframma che separava l’uomo dal poliziotto era venuto meno.<br />
Andrea aveva lasciato due passi indietro il commissario Valente, era uscito allo scoperto, ed era stato investito dall’angoscia.</blockquote>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
<h3>
L’Uomo Nero</h3>
</div>
<div style="text-align: justify;">
La storia nasce <b>da un fatto reale di cronaca</b>, Alessio e Flaminia, uccisi a soli 20 anni da <b>un pirata della strada</b>, una storia simile a molte altre, si tratta di una vera piaga sociale. In fondo potrebbe essere vicina ad ognuno di noi. Un uomo nero, qualcosa che abbiamo dentro di noi, una <b>parte oscura di noi</b>. A questo proposito, Poldelmengo ci spiega che <i>L’uomo nero</i> riguarda solo uno dei tre protagonisti de <i>I pregiudizi di Dio</i>, l’ispettore Marco Alfieri, per certi versi ne rappresenta la back story. Quindi, se ho capito bene, potrebbe essere interessante leggere prima <i>I pregiudizi di Dio</i>, e poi, se si vuole approfondire la figura di Marco, leggere <i>L’uomo nero</i>.</div>
<div style="text-align: justify;">
Hanno scritto di lui:</div>
<div style="text-align: justify;">
<blockquote class="tr_bq">
L’uomo nero è molto vicino ai romanzi di Scerbanenco o De Cataldo: un accostamento sinonimo di garanzia.<br />
Andrea Bressa, panorama.it</blockquote>
</div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjJmRnR4ri2sYWsrqh-mMuwEtkBM_pv7Em1-mE12LW0yEgYUxBWvqSRaPzkqa3AZWOR-vPe8wodYf-fq3XtO1gePSFV6oW5y2p9I0JPYL-1XlEPU-3p9R4j-2Q9XSGJyDTfx02-vu8koAdC/s1600/uomo-nero.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="L’Uomo Nero - Libri, Scrittori" border="0" data-original-height="500" data-original-width="309" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjJmRnR4ri2sYWsrqh-mMuwEtkBM_pv7Em1-mE12LW0yEgYUxBWvqSRaPzkqa3AZWOR-vPe8wodYf-fq3XtO1gePSFV6oW5y2p9I0JPYL-1XlEPU-3p9R4j-2Q9XSGJyDTfx02-vu8koAdC/s320/uomo-nero.jpg" title="L’Uomo Nero" width="197" /></a></div>
<i>Piemme </i><br />
<b>ISBN 978-8856622331</b><br />
<a href="http://amzn.to/2ng9Brs" rel="nofollow" target="_blank">ebook 8,99€</a><br />
cartaceo <b>15,00€</b><br />
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #999999;">A Gabriele nessuno ha mai regalato nulla, ha dovuto sudarsela la sua ascesa, da semplice cameriere a proprietario di una catena di alberghi di lusso. Ora che è a un passo dalla vetta è disposto a tutto, anche a macchiarsi di un orrendo crimine, pur di raggiungerla.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #999999;">Filippo ha solo la sua famiglia, una moglie e una figlia che adora e per cui ha messo a tacere il suo lato oscuro. Ma proprio per garantire loro un futuro migliore, questo almeno si racconta, è costretto a sporcarsi le mani, a riesumare quella parte di sé che indossa un cappuccio nero, fino a guardarla dritta negli occhi, a seguirne le orme.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #999999;">Marco è sempre stato un debole, succube di un padre padrone, non ha mai scelto nulla nella sua vita, neanche il lavoro in polizia. Solo l’omicidio di una persona che ama e ammira più di se stesso riesce a scuoterlo dal torpore. L’amore lo aveva condannato, l’odio l’avrebbe redento. Ma a che prezzo?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #999999;">Tre uomini, tre destini che si intrecciano lungo la discesa verso un luogo senza vincitori, l’inferno.</span><br />
<span style="color: #999999;"><br />
</span> <span style="color: #999999;"><br />
</span> </div>
<div style="text-align: justify;">
<h3>
Nel Posto Sbagliato</h3>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<blockquote class="tr_bq">
L’autore è bravissimo a contrapporre la pochezza dei maschi alla fierezza delle donne in una Roma bigia e convulsa.<br />
Giovanni Pacchiano, Gioia</blockquote>
</div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgMmb-2tztv8q0d0QJzLTehX1T077-g9QVc7pRfsCDG5JJW4OF1Lp33_sEqCxNXH00ItrHF2Usfk2OycVHSOK__CQ3h5uy3JvrVj4ZwDoiCD-JQn4v5vn7-eO1pGMfovJ3rrUhTTZrHqgp4/s1600/posto-sbagliato.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="Nel Posto Sbagliato - Libri, Scrittori" border="0" data-original-height="346" data-original-width="218" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgMmb-2tztv8q0d0QJzLTehX1T077-g9QVc7pRfsCDG5JJW4OF1Lp33_sEqCxNXH00ItrHF2Usfk2OycVHSOK__CQ3h5uy3JvrVj4ZwDoiCD-JQn4v5vn7-eO1pGMfovJ3rrUhTTZrHqgp4/s320/posto-sbagliato.jpg" title="Nel Posto Sbagliato" width="201" /></a></div>
<i>E/O Edizioni</i><br />
<b>ISBN 978-8866325284</b><br />
<a href="http://amzn.to/2BzfPWg" rel="nofollow" target="_blank">ebook 7,99€</a><br />
cartaceo 16,50€<br />
<br />
<span style="color: #999999;">Quante libertà personali siamo disposti a sacrificare in nome di una presunta sicurezza collettiva?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #999999;">Una ruota panoramica arrugginita sorveglia la metropoli assediata dall’immondizia e da un sole implacabile e malato.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #999999;">Una squadra segreta della polizia usa l’ipnosi per estrarre dalle menti di ignari cittadini informazioni che loro stessi non sanno di possedere. A loro non interessa ciò che sai, ma ciò che contieni.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #999999;">Un commissario cinico è al comando della squadra. Ha come unica compagnia due serpenti chiusi in un terrario, memento del tormentato rapporto con il fratello gemello. Un terribile omicidio nasconde insidie in grado di mettere a repentaglio la sopravvivenza della squadra, e molto di più.</span><br />
<span style="color: #999999;"><br />
</span> <span style="color: #999999;"><br />
</span> <span style="color: #999999;"><br />
</span> <br />
<h3>
<br />
Odia il prossimo tuo</h3>
</div>
<div style="text-align: justify;">
Ed ecco il libro che sto leggendo in questo momento, il primo in ordine cronologico: </div>
<div style="text-align: justify;">
Odia il prossimo tuo, un libro costruito forse più come sceneggiatura di un probabile film che come libro, quasi un piccolo gioiello, veloce, feroce, senza un attimo di respiro: i protagonisti di questo romanzo ambientato come tutti i suoi libri a Roma sono tutti vittime di un destino predestinato e contro cui niente si può fare. Niente: specie se si è mossi dall'odio.<br />
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEitCmWr4WOqxGrIURt5T38cB9eaJQTUQWrfy_-QiYAZyKizRDAy1sdn7lR1osYltGo_wb-FVnZaqsEhxN-utOmUwhMa5YvjX9jKQyfwh6kaaUE6OTWsCCPK-nuMWHFmQeHJLYdpiW-qi8Z1/s1600/odia-prossimo-tuo.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="Odia il prossimo tuo - Libri, scrittori" border="0" data-original-height="304" data-original-width="201" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEitCmWr4WOqxGrIURt5T38cB9eaJQTUQWrfy_-QiYAZyKizRDAy1sdn7lR1osYltGo_wb-FVnZaqsEhxN-utOmUwhMa5YvjX9jKQyfwh6kaaUE6OTWsCCPK-nuMWHFmQeHJLYdpiW-qi8Z1/s320/odia-prossimo-tuo.jpg" title="Odia il prossimo tuo" width="211" /></a></div>
<i>Kowalski Edizioni</i><br />
<b>ISBN 978-8874966851</b><br />
<a href="http://amzn.to/2k8VGlP" rel="nofollow" target="_blank">cartaceo 8,50€</a><br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #999999;">Ai margini di Roma anche una baracca sulla riva del Tevere può diventare un alloggio molto ambito per chi si porta dietro un fardello colmo di disperazione. Come Andrea, ex ciclista, che ha scelto di abbandonare la bicicletta perché a volte la cosa che ami di più nella vita diventa quella che ti fa stare peggio. Poco più in là Tegla e le altre prostitute attendono i clienti davanti al loro bidone. Hanno lasciato l’Africa sognando un’Italia ben diversa da questa.</span><br />
<span style="color: #999999;">Ma Roma ha anche un’altra anima, quella che alloggia nei quartieri bene come l’Infernetto. Renato vive tra i privilegi ma, a casa, sua moglie si flagella a colpi di Martini e suo figlio Cristiano non perde occasione per rinfacciargli tutto il suo odio. Nel silenzio della sua solitudine Renato custodisce il segreto di un amore inconfessabile. Flavio, ex brigatista, esce dal carcere, oppresso dai ricordi, deciso a lasciarsi alle spalle gli sbagli di una vita. Ora il suo unico pensiero è cercare quel figlio che ha perduto…</span><br />
<span style="color: #999999;">Anime di una stessa città si inseguono senza incontrarsi. Fino a quel sasso gettato dal cavalcavia. Fino al sangue, alla violenza senza ombra di rimpianto…</span><br />
<span style="color: #999999;">Capita però che in quelle strade, sotto la pioggia, con il vento che soffia e un ghigno beffardo nel cielo, qualcuno sia deciso a riprendersi con tutte le sue forze un morso di vita.</span><br />
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Be’, non mi resta che suggerirvi di leggere questo autore! Per essere pronti per le prossime uscite, al cinema o in libreria! Io continuo a leggerlo, in attesa di averlo ospite qua a Montpellier per una presentazione speciale, invitato dall'associazione <a href="http://www.italiaduepassi.com/" rel="nofollow" target="_blank">Italia A Due Passi</a>.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<table class="boxautore"><tbody>
<tr><td><br />
<div style="text-align: left;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi7j_YFfFgT9RgY9IJDIcPMZJX6XOoSDDO4zOiHeIk_FfoeOn8RZnrVb4DVQXBhC071r9QRo-FJSTivmTzfzKnspDX5BsfMr6vsBcxPjAfQBoIjXlhP5vlBrgjlhlkQXIzgO_tvAX1CAqwy/s1600/12575787_522699644557660_554699418_n.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi7j_YFfFgT9RgY9IJDIcPMZJX6XOoSDDO4zOiHeIk_FfoeOn8RZnrVb4DVQXBhC071r9QRo-FJSTivmTzfzKnspDX5BsfMr6vsBcxPjAfQBoIjXlhP5vlBrgjlhlkQXIzgO_tvAX1CAqwy/s1600/12575787_522699644557660_554699418_n.jpg" width="100" /></a></div>
<br />
<span class="nomebox">Paola Casadei</span><br />
In origine farmacista e direttore tecnico di laboratorio omeopatico, ha lasciato Forlì per trasferirsi prima a Roma, poi a Montpellier, quindi per dodici meravigliosi anni in Africa (otto in Sudafrica e quattro in Mozambico), dove ha insegnato musica e italiano. Ora risiede a Montpellier con la famiglia.<br />
<b>L'elefante è già in valigia</b>, Lettere Animate Editore.<br />
<b>Malgré-nous. Contro la nostra volontà</b>, traduzione, Ensemble Edizioni.<br />
<b>Dal buio alla luce. Il bisso marino e Chiara Vigo</b>, traduzione, Cartabianca Editore.<br />
<div class="vai_alla_scheda">
<a href="http://www.gliscrittoridellaportaaccanto.com/2014/11/lelefante-e-gia-in-valigia-di-paola.html" target="_blank">SCHEDA DELL'AUTORE</a></div>
</td></tr>
</tbody></table>
</div>
</div>
Anonymousnoreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-8374075239772435691.post-14167387291263215402017-09-14T09:40:00.003+02:002022-10-29T20:03:46.845+02:00Impressioni di settembre, della PFM, testo "fotografico" e suoni innovativi<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiE2QdfrayOEugErQgamArFBDxJ9iqVwbMEHpIvcesCoslnHSSdJhl6R77AN4mDo4k1bi3QKMk36pCj5inUwpysG-MpN_qjTJWgDNdgIom8N_c1DvXzuhFQkC4x3biXyhAGomxyuojZajKD/s1600/musica-pfm-impressioni-settembre.jpg" imageanchor="1"><img alt="PFM - 1975" border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiE2QdfrayOEugErQgamArFBDxJ9iqVwbMEHpIvcesCoslnHSSdJhl6R77AN4mDo4k1bi3QKMk36pCj5inUwpysG-MpN_qjTJWgDNdgIom8N_c1DvXzuhFQkC4x3biXyhAGomxyuojZajKD/s640/musica-pfm-impressioni-settembre.jpg" title="[Musica] "Impressioni di settembre" della PFM, testo "fotografico" e suoni innovativi, di Paola Casadei" width="100%" /></a><br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
<h2><span class="h2-post"> Musica </span><span class="nome-autore">Di Paola Casadei. </span>
Genesi di <i>Impressioni di settembre</i>, uno dei maggiori successi della Premiata Forneria Marconi: la fotografia momento per momento di una mattina d'autunno, raccontata con suoni sintetici innovativi.</h2>
È vero, parlo di una canzone che ha qualche anno – era il<b> 1971</b> –, di una delle canzoni più note della <b>Premiata Forneria Marconi, o PFM</b>, un <b>complesso musicale rock progressivo italiano</b> che ha avuto grande popolarità, sia in Italia sia a livello internazionale, formato da un quintetto di musicisti già noti al grande pubblico per le loro attività precedenti. </div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Franz Di Cioccio</b>, il batterista, <b>Franco Mussida</b>, il chitarrista, <b>Flavio Premoli</b>, il tastierista, <b>Giorgio “Fico“ Piazza</b>, il bassista. <b>Teo Teocoli</b> è stato per un po’ il cantante, ma se ne è andato prima che diventassero la PFM. Poi altri sono entrati e usciti, per esempio <b>Mauro Pisano</b>.</div>
<div style="text-align: justify;">
Tra le band italiane progressive degli anni Settanta è stata l'unica a ottenere un vero successo fuori dai confini nazionali.</div>
<div style="text-align: justify;">
Nel 2015 la prestigiosa rivista inglese Classic Rock, ha inserito la PFM al 50º posto tra i 100 migliori artisti di tutti i tempi!</div>
<div style="text-align: justify;">
La PFM ha fatto all’inizio da <b>supporter </b>a gruppi come i Procol Harum, gli Yes, i Deep Purple.</div>
<div style="text-align: justify;">
Del concerto dei <b>Deep Purple a Bologna, nel ’71</b>, Franz di Cioccio racconta che sapevano che a eventi di quel genere in quegli anni ti potevano tirare dietro di tutto, non solo lattine o pomodori! Poi dice:<br />
<blockquote class="tr_bq">
Eravamo al buio, perché nessuno si era preso la briga di accendere le luci. Ci sbrigammo e in pochi attimi le note di <b>21th Century schizoid man</b> dei King Crimson esplosero dagli amplificatori avvolgendo la platea in un vortice di suoni che lasciò tutti senza fiato.</blockquote>
</div>
<div style="text-align: justify;">
Tutte queste esperienze li hanno fatti conoscere al pubblico. </div>
<div style="text-align: justify;">
La Premiata Forneria Marconi, sempre nel 1971, aveva appena partecipato e vinto il Festival di Musica d’avanguardia e di nuove tendenze a Torre del Lago, con la canzone<b> <i>La carrozza di Hans</i></b>. Subito dopo pubblicarono un 45 giri: il lato B conteneva appunto la canzone <i><b>Impressioni di settembre</b></i>. Era sempre il 1971, lo stesso anno in cui i Pink Floyd hanno registrato a Pompei l’unico concerto della storia del rock a porte chiuse.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="400" src="https://www.youtube.com/embed/OzbDUbu1lMM?rel=0" width="100%"></iframe><br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
<h3>
La nascita della canzone è raccontata dallo stesso Franco Mussida.</h3>
<blockquote class="tr_bq">
<b>Impressioni di settembre</b> è uno di quei brani che sono usciti di getto, come un dono del cielo che arriva inaspettato, e al momento giusto. Un momento di ispirazione vissuto sul divano dei miei genitori, con lo sguardo sognante, le dita che trovavano da sole gli accordi che servivano ad accompagnare una melodia che esce di getto, un canto il cui sviluppo cercava di portarmi verso un culmine, una sorta di immagine di apoteosi, di supremo appagamento, di sfogo benefico e positivo che è sfociato nell’inciso musicale.<br />
<span style="font-size: x-small;">da <a href="http://www.pfmpfm.it/anni_70/curiosita70.htm" rel="nofollow" target="_blank">www.pfmpfm.it</a></span></blockquote>
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Questa canzone nacque così. Dopo, suppongo, vi saranno state apportate modifiche per adattare la musica al <b>testo di Mogol</b>, per esempio quella stupenda progressione di ventinove note dal sapore nuovo e mediterraneo cosi caratteristica e unica. Racconta Franz Di Cioccio:</div>
<div style="text-align: justify;">
<blockquote class="tr_bq">
Il testo è bello perché l’ha scritto Mogol, ed è bello perché lui uscendo di casa ha raccontato quello che ha visto la mattina. È talmente realistico perché, come sa fare Mogol, <b>il brano è una fotografia momento per momento di quello che ha visto</b>; la rugiada era vera, il cavallo era vero, e questo, insieme a quel suono, ha creato la suggestione.<br />
<span style="font-size: x-small;">da <a href="http://zon.it/impressioni-di-settembre-spiegata-pfm/" rel="nofollow" target="_blank">zon.it</a></span></blockquote>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<h3>
<br />
Di quale suono parla? </h3>
<i>Impressioni di settembre</i> è una canzone che ha un potere suggestivo particolare, qualcosa che ti prende allo stomaco. Come hanno fatto ? Cosa hanno usato ?</div>
<div style="text-align: justify;">
In un’intervista, Franz Di Cioccio spiega molto bene la nascita di quei suoni unici. Preferisco farvelo dire da lui:<br />
<blockquote class="tr_bq">
[…] il ritornello c'era, ma era suonato, non cantato. Quell'inciso era talmente bello che ci sembrava di non avere a disposizione lo strumento adatto per farlo. Provammo con il flauto, ma non aveva la forza evocativa, lo facemmo con la chitarra, ma era troppo normale. Mancava lo strumento... ma questo strumento esisteva. [...] Era uno strumento dalle sonorità nuove, simili a quelle delle tastiere e dei fiati. <b>Sapeva di terra, di cielo, di mare e di tutte queste cose insieme.</b> [...] Si chiamava <b>moog</b>, dal nome del suo inventore ed era composto da tre oscillatori che creavano delle onde da mescolare insieme. [...] poteva sembrare tante cose ma era comunque sfacciatamente sintetico e tremendamente bello e affascinante, perché ti scuoteva. Era la prima volta che si sentiva un suono sintetico e ci entusiasmò. [...] Incontrammo il Signor Monzino quasi per caso, alla "Mostra dello strumento" del 1971. Aveva con se un prototipo di moog, il secondo, perché fino a quel momento lo possedeva solo Keith Emerson, che lo aveva ricevuto dal signor Moog in persona. [...] "Guarda, io penso che questo strumento potrebbe veramente dare una svolta alla musica italiana. Dallo a noi e ne venderai almeno dieci". Non so come, ma Monzino ci diede il moog. [...] Fu da questo successo che nacque l'idea di fare il primo LP. Quanti moog vendette Monzino? Molti più di dieci!<br />
<span style="font-size: x-small;">da <a href="http://www.pfmpfm.it/anni_70/curiosita70.htm" rel="nofollow" target="_blank">www.pfmpfm.it</a></span></blockquote>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<h3>
Poi venne anche il mellotron.</h3>
</div>
<div style="text-align: justify;">
Flavio, il tastierista, dichiara che, <b>insieme al moog, il mellotron è uno degli strumenti che più di ogni altro ha segnato la storia della PFM</b> e la sua vita di artista. </div>
<div style="text-align: justify;">
Di Cioccio racconta:<br />
<blockquote class="tr_bq">
Il mellotron è uno strumento estremamente delicato, non proprio il massimo da portare in giro tutti i giorni. Era come un registratore, con una serie di nastri tesi da molle. Ogni tasto ne azionava uno, ma si aggrovigliavano con estrema facilità. [...] La magica reliquia fu usata per la prima volta all’Altro Mondo di Rimini. Ad un certo punto abbiamo fatto spegnere tutte le luci, tenendo solo uno spot su Flavio che suonava.<br /><span style="font-size: x-small;">da </span><a href="http://www.pfmpfm.it/anni_70/curiosita70.htm" rel="nofollow" style="font-size: small;" target="_blank">www.pfmpfm.it</a></blockquote>
</div>
<div style="text-align: justify;">
A questo punto non resta che leggere le parole della canzone come <b>una poesia</b>, quindi ascoltarla e lasciarsi trasportare dalla melodia.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg5kiqYxyYwYd_mmQZCe2GInnacgdJCKzEFYDIh4QJZoGLjwtWwSGVQL52uxNyxqddNllUwUUlj1RGpQIJL02lIifL6wcetmSxTNGbUeuR-y84NhQrtad-1cUbD6LPslzSERqBQ_W3PMvK5/s1600/pfm-oggi.jpg" imageanchor="1"><img alt="La PFM oggi" border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg5kiqYxyYwYd_mmQZCe2GInnacgdJCKzEFYDIh4QJZoGLjwtWwSGVQL52uxNyxqddNllUwUUlj1RGpQIJL02lIifL6wcetmSxTNGbUeuR-y84NhQrtad-1cUbD6LPslzSERqBQ_W3PMvK5/s640/pfm-oggi.jpg" title="La PFM oggi" width="100%" /></a><br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
<h3>
Testo Impressioni Di Settembre</h3>
</div>
<div style="text-align: justify;">
Quante gocce di rugiada intorno a me, </div>
<div style="text-align: justify;">
cerco il sole ma non c'è... </div>
<div style="text-align: justify;">
Dorme ancora la campagna, forse no, </div>
<div style="text-align: justify;">
è sveglia, mi guarda, non so. </div>
<div style="text-align: justify;">
Già l'odore della terra odor di grano, </div>
<div style="text-align: justify;">
sale adagio verso me. </div>
<div style="text-align: justify;">
e la vita nel mio petto batte piano, </div>
<div style="text-align: justify;">
respira la nebbia, penso a te. </div>
<div style="text-align: justify;">
Quanto verde tutto intorno e ancor piú in là, </div>
<div style="text-align: justify;">
sembra quasi un mare l'erba, </div>
<div style="text-align: justify;">
e leggero il mio pensiero vola e va </div>
<div style="text-align: justify;">
ho quasi paura che si perda... </div>
<div style="text-align: justify;">
Un cavallo tende il collo verso il prato </div>
<div style="text-align: justify;">
resta fermo come me: </div>
<div style="text-align: justify;">
faccio un passo, lui mi vede, è già </div>
<div style="text-align: justify;">
fuggito... </div>
<div style="text-align: justify;">
Respiro la nebbia, penso a te. </div>
<div style="text-align: justify;">
No, cosa sono adesso non lo so </div>
<div style="text-align: justify;">
sono un uomo, sono un uomo in cerca di se stesso </div>
<div style="text-align: justify;">
no, cosa sono adesso non lo so </div>
<div style="text-align: justify;">
sono solo, solo il suono del mio passo... </div>
<div style="text-align: justify;">
Ma intanto il sole tra la nebbia filtra già: </div>
<div style="text-align: justify;">
il giorno come sempre sarà. </div>
<div style="text-align: justify;">
Aria tersa d'un settembre che pare senza fine </div>
<div style="text-align: justify;">
aria già fredda </div>
<div style="text-align: justify;">
acqua già fredda... </div>
<div style="text-align: justify;">
intorno irrepetibili colori e silenzi </div>
<div style="text-align: justify;">
e foglie cadute e cadute </div>
<div style="text-align: justify;">
e nubi bige a rimpiettino </div>
<div style="text-align: justify;">
e il mio rabbrividire... </div>
<div style="text-align: justify;">
la giacca stretta al petto... </div>
<div style="text-align: justify;">
un sapore di uva... </div>
<div style="text-align: justify;">
e dita attaccatticcia... </div>
<div style="text-align: justify;">
e il giorno </div>
<div style="text-align: justify;">
come vai bello </div>
<div style="text-align: justify;">
come sempre possente: </div>
<div style="text-align: justify;">
Come sempre....</div>
<br />
<table class="boxautore"><tbody>
<tr><td><br />
<div style="text-align: left;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi7j_YFfFgT9RgY9IJDIcPMZJX6XOoSDDO4zOiHeIk_FfoeOn8RZnrVb4DVQXBhC071r9QRo-FJSTivmTzfzKnspDX5BsfMr6vsBcxPjAfQBoIjXlhP5vlBrgjlhlkQXIzgO_tvAX1CAqwy/s1600/12575787_522699644557660_554699418_n.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="Paola Casadei" border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi7j_YFfFgT9RgY9IJDIcPMZJX6XOoSDDO4zOiHeIk_FfoeOn8RZnrVb4DVQXBhC071r9QRo-FJSTivmTzfzKnspDX5BsfMr6vsBcxPjAfQBoIjXlhP5vlBrgjlhlkQXIzgO_tvAX1CAqwy/s1600/12575787_522699644557660_554699418_n.jpg" title="Paola Casadei" width="100" /></a></div>
<br />
<span class="nomebox">Paola Casadei</span><br />
In origine farmacista e direttore tecnico di laboratorio omeopatico, ha lasciato Forlì per trasferirsi prima a Roma, poi a Montpellier, quindi per dodici meravigliosi anni in Africa (otto in Sudafrica e quattro in Mozambico), dove ha insegnato musica e italiano. Ora risiede a Montpellier con la famiglia. <br />
<b>L'elefante è già in valigia</b>, Lettere Animate Editore. <br />
<b>Malgré-nous. Contro la nostra volontà</b>, traduzione, Ensemble Edizioni.<br />
<b>Dal buio alla luce. Il bisso marino e Chiara Vigo</b>, traduzione, Cartabianca Editore.<br />
<div class="vai_alla_scheda">
<a href="http://www.gliscrittoridellaportaaccanto.com/2014/11/lelefante-e-gia-in-valigia-di-paola.html" target="_blank">SCHEDA DELL'AUTORE</a></div>
</td></tr>
</tbody></table>
Gli Scrittori della Porta Accantohttp://www.blogger.com/profile/18004134177862668527noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-8374075239772435691.post-12053946521687471702017-05-17T10:01:00.005+02:002021-11-05T16:46:32.339+01:00Le marocchinate: Ciociaria, gli stupri di gruppo come premio alle truppe coloniali francesi<img alt="Le marocchinate: Ciociaria, gli stupri di gruppo come premio alle truppe coloniali francesi" border="0" data-original-height="477" data-original-width="850" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgbd8ogqmDFz4FXuXBAPQ5RtUNbutyUwq1vLyYQkOGeRBozzUn3vrXn0647WPft7M1OtgY_y6d8nRBo2rFxlTCusRWt-JdZpOo0cLGGDB8b7Nz8RVThtc0B0CykC6KhGa6CSMNoFrFci1xe/s0/Editoriale_le-marocchinate-la-ciociara.webp" width="100%"/><br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
<h2>
<span class="h2-post"> Storia </span><span class="nome-autore">Di Paola Casadei. </span><i>Le marocchinate</i>: la tragedia, le umiliazioni e il dolore di una parte della Ciociaria, soprattutto donne e bambini, vittime di barbari stupri di gruppo tra il 15 e il 17 maggio del 1944, quando le popolazioni furono date in premio alle truppe coloniali francesi per la liberazione dal nazifascismo. Impunemente.</h2>
Siamo andati tutti a scuola e abbiamo studiato tutti la Seconda Guerra Mondiale, gli alleati, le battaglie. Abbiamo ascoltato in tanti (fino alla mia generazione almeno) i racconti di guerra fatti dai nonni. Eppure non sappiamo tante cose. Ho sentito storie su Srebrenica, sul Congo e altri paesi d’Africa. Non conoscevo le realtà della <b>Ciociaria</b>.<br />
Qualche tempo fa, ho letto sul <i>Il corriere della sera online</i> la storia di una signora, <b>Rosa</b> (<a href="http://www.corriere.it/cronache/15_settembre_23/violentata-27-anni-viene-risarcita-quando-ne-ha-quasi-100-0852be0c-61ba-11e5-a22c-898dd609436f.shtml" target="_blank">Violentata a 27 anni viene risarcita quando ne ha quasi 100<i>. </i>Lo stupro risale alla Seconda Guerra Mondiale. Oggi la donna ha 98 anni.</a>). Ho letto l’articolo di <b>Mario Gerevini</b> e ho scoperto che alla donna, all’età di 98 anni, è stato riconosciuto dalla Corte dei Conti il diritto a essere <b>risarcita dallo Stato Italiano per i danni morali sofferti nei giorni delle "marocchinate"</b>.<br />
Non conoscevo il termine e ho continuato a cercare su Internet. Non riuscivo a credere a quanto leggessi. Di certo, dopo aver capito di cosa si trattasse, penso che il termine spieghi bene <b>la furia delle truppe coloniali nord-africane agli ordini del generale francese Alphonse Juin</b>.<br />
Ho conosciuto anche – sulla carta - <b>Emiliano Ciotti</b>, presidente de<a href="http://vittimemarocchinate.blogspot.com/" target="_blank">ll’Associazione Nazionale Vittime delle Marocchinate,</a> di Priverno (Lt). Il signor Ciotti lotta per portare a conoscenza delle nuove generazioni, ma anche di una parte di quelle vecchie, <b>la tragedia, le umiliazioni e il dolore delle popolazioni di una parte della Ciociaria</b>, che ha dovuto conoscere le <b>barbarie rimaste a lungo nascoste</b>, perpetrate da chi vi arrivò sotto la bandiera dei liberatori dal <a href="https://it.m.wikipedia.org/wiki/Nazifascismo" target="_blank">nazifascismo</a>.<br />
<br />
<h3>
Sugli <a href="https://it.m.wikipedia.org/wiki/Monti_Aurunci" target="_blank">Aurunci</a>, un’aspra zona montuosa al confine tra la provincia di Frosinone e quella di Latina, operava il corpo di spedizione Francese di cui facevano parte 7000 <i>Gourmiers.</i></h3>
Organizzati in “goums”, gruppi da una settantina di uomini, le <b>truppe coloniali</b> erano composte da marocchini, tunisini e algerini che, per aver sfondato la linea nemica e fatto arretrare i Tedeschi nella battaglia di Monte Cassino, il 14 maggio 1944 ebbero come premio<b> cinquanta ore di libertà totale</b> <b>e di impunità per tutti i crimini commessi in quel lasso di tempo</b> sulle popolazioni dei comuni di Esperia, Ausonia, San Giorgio a Liri, Coreno, Vallemaio, Castro dei Volsci, Pontecorvo sul versante frusinate, Campo di Mele, Lenola, Fondi, Formia, Terracina, Roccagorga, Maenza, Sezze e Sabaudia su quello pontino.<br />
Ma anche nella provincia di Roma (a Carpineto Romano, Colleferrro, Montellanico, Segni) qualsiasi anziano ha qualcosa da raccontare sull’argomento: un qualche terribile aneddoto accaduto a un familiare o conoscente, non necessariamente donna.<br />
<br />
<h3>
Il racconto di Emiliano Ciotti.</h3>
<blockquote class="tr_bq">
A spingere quei soldati contro le truppe tedesche non era certamente il desiderio di portare la libertà nelle popolazioni oppresse, ma la promessa fatta dai loro generali di avere 50 ore di libertà totale e, soprattutto, di impunità per tutti i crimini commessi in quel lasso di tempo sulle popolazioni locali “liberate” dalle truppe tedesche. Quindi si tratterebbe dei giorni tra <b>il 15 e il 17 maggio 1944</b>. Il proclama a lungo non è stato confermato. E di certo non si è trattato di sole 50 ore, ma di giorni interi, settimane, mesi. Le truppe marocchine – e casi di <i>marocchinate</i> -, vennero utilizzate fin dallo sbarco in Sicilia, nell’estate del 1943, ma le cose peggiori vennero fatte nel Centro Italia fino alla Toscana. Non conosco tutta la verità, e le cifre riportate non corrispondono in tutte le fonti di informazione che ho trovato, ma di certo si sa che il 18 giugno 1944, Papa Pio XII sollecitò il generale Charles de Gaulle a prendere delle misure di fronte a questa situazione. La giustizia cominciò a entrare in gioco, ma per mancanza di prove in molti furono rilasciati. Solo alcuni furono colti in fallo e fucilati. 28, secondo fonti francesi. Lo stesso De Gaulle era probabilmente al corrente di cosa succedeva in Ciociaria, avendo tenuto un discorso in un paese della Ciociaria proprio nei giorni delle violenze. Il 1 gennaio 1947, la Francia stessa autorizzò l’indennizzo di 1488 vittime di violenze sessuali, indennizzo pagato dall’Italia, per i crimini commessi dalle truppe francesi. </blockquote>
Ho letto, grazie a Ciotti, testimonianze incredibili e terribili delle vittime di quegli episodi. Anastasio Gigli, 14 anni all’epoca (un suo parente), mentre tornava dai campi, si imbatté in una avanguardia di <i>Goumiers</i>. Tentarono di violentarlo ma lui si ribellò e venne punito con un colpo di baionetta all’addome che lo uccise. Impossibile giustificare l'uccisione di un parente da parte di chi sventola la bandiera dei liberatori, non trovate?<br />
<br />
<h3>
<i>Mamma Ciociara</i> è un importante monumento in memoria delle donne violentate nel '44, ispirato alla storia vera di Margherita, una donna che protesse le sue figlie fino alla morte.</h3>
<blockquote class="tr_bq">
Sono tutti racconti inquietanti come quello accaduto a <a href="http://www.2duerighe.com/attualita/72533-la-mamma-ciociara-le-marocchinate-la-storia-non-ammette-ignoranza.html" rel="nofollow" target="_blank">Margherita Molinari di Castro dei Volsci,</a> sfollata a Villa Santo Stefano con le sue tre figlie. Il 27 maggio del '44 un gruppo di marocchini fecero irruzione nel loro rifugio e i soldati si avventarono sulle figlie. La mamma scagliò a terra uno degli aggressori che sparò con il fucile mitragliatore contro la famiglia ma la donna si immolò facendo scudo con il suo corpo. Morì ma salvò le figlie anche dallo stupro dato che le bestie scapparono. A lei, a Castro dei Volsci nel 1964 è stato dedicato un monumento intitolato alla Mamma Ciociara.<br />
Sono oltre 180mila gli atti di violenza sessuale accertati su un totale di 60mila persone che li hanno subiti; significa tre ciascuno di media, ma a qualcuna è capitato di dover soggiacere con interi plotoni. Oltre 1000 persone sono state uccise a scopo sessuale nessuno ha mai pagato per questo. Per loro non faceva distinzione se si trattasse di un uomo, una donna o un bambino. Tutto era <b>bottino di guerra</b> e tutti, al loro passaggio, dovevano subire violenze indicibili. Ci sono stati casi di stupri nelle chiese dove le donne, giovani ed anziane si rifugiavano sperando invano che i luoghi sacri non venissero profanati. Purtroppo così non è stato, perché quelle bestie non si fermavano davanti ai simboli religiosi cristiani. Si sono accaniti anche contro i preti; un sacerdote, <a href="http://vittimemarocchinate.blogspot.it/2011/03/don-alberto-terilli-un-eroe-dimenticato.html">Don Alberto Terilli, </a>parroco di Esperia, aveva tentato di nascondere alcune donne nella sacrestia. Tutto vano, i marocchini le stanarono e le violentarono, quindi portarono il sacerdote nella piazza, fu legato e sodomizzato tutta la notte e morì. Ci sono testimonianze di donne violentate da 300 soldati e uccise da quella violenza.<br />
<span class="cite">Emiliano Ciotti</span></blockquote>
<br />
<h3>
Il proclama di Alphonse Juin si rifarebbe a una antica norma del diritto internazionale di guerra che prevedeva il “diritto di preda bellica”, tra cui lo stupro. Anche se non c'è traccia del testo che ne assicuri la rispondenza storica. </h3>
<b>Un comunicato attribuito al generale Juin </b>ai suoi uomini, reciterebbe:<br />
<blockquote class="tr_bq">
Soldati! Questa volta non è solo la libertà delle vostre terre che vi offro se vincerete questa battaglia. Alle spalle del nemico vi sono donne, case, c’è un vino tra i migliori del mondo, c’è dell’oro. <b>Tutto ciò sarà vostro se vincerete.</b> Dovrete uccidere i tedeschi fino all’ultimo uomo e passare ad ogni costo. Quello che vi ho detto è promesso e mantengo. Per cinquanta ore sarete i padroni assoluti di ciò che troverete al di là del nemico. Nessuno vi punirà per ciò che farete, nessuno vi chiederà conto di ciò che prenderete. </blockquote>
Pare che il volantino fosse in arabo e in francese.<br />
<blockquote class="tr_bq">
Au-delà des monts, au-delà des ennemis que cette nuit vous tuerez, il y a une terre abondante et riche de femmes, de vin, de maisons. Si vous réussissez à passer outre cette ligne sans laisser un seul ennemi vivant, votre général vous le promet, vous le jure, vous le proclame : ces femmes, ces maisons, ce vin, tout ce que vous trouverez sera à vous, à votre bon plaisir et votre volonté. Pour cinquante heures. Et vous pourrez avoir tout, faire tout, prendre tout, tout détruire ou tout emmener, si vous avez vaincu, si vous l’avez mérité. Votre général tiendra sa promesse, si vous obéissez pour la dernière fois jusqu’à la victoire. </blockquote>
<b>L’autenticità di questo proclama</b>, come ho già accennato, <b>è stata spesso messa in dubbio</b>, non sono state presentate copie del volantino negli anni successivi e non se ne trovano in nessun archivio. Ma Juin, come si legge nei trattati giurisprudenziali dell’epoca, poteva riferirsi legittimamente a una <b>antica norma del diritto internazionale di guerra</b> che prevedeva <b>il “diritto di preda bellica”</b>, <b>tra cui lo stupro</b>. Tant’è che le vittime furono, in fretta e furia, dopo la guerra, risarcite con minimi compensi economici solo attraverso un procedimento amministrativo, invece che dopo un regolare processo penale. Gli indennizzi furono erogati prima dai francesi e poi dallo Stato italiano.<br />
<table class="caffe"><tbody>
<tr><td><img alt="La-Ciociara-moravia-libro" border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhVnLR-PcPaVfBtkCz_n-NNC6B33gPJI1GwlScZyaHEgl1HXTvX6jPHlcky9T1IRSj1JZxQJ8y0HOl1A7K418cJ3IK1Vil5xGu80IMvIUA7sFgTQQ1FqoTx5V6AxnjTLh-J_9ie4hvhoKFS/s200/la+ciociara.jpg" title="La Ciociara" width="127" /><br>
<br>
<h3>
La Ciociara</h3>
di <b>Alberto Moravia</b><br />
<i>Bompiani</i><br />
<b>ISBN 978-8845248368</b><br />
ebook <b>4,99€</b><br />
<a href="https://www.amazon.it/gp/product/8845248364/ref=as_li_qf_sp_asin_il_tl?ie=UTF8&tag=gliscrittdell-21&camp=3414&creative=21718&linkCode=as2&creativeASIN=8845248364&linkId=ecc2aaf6a4aa276422b26fbfbd237a09" target="_blank" rel="nofollow">cartaceo 10,20€</a>
</td></tr>
</tbody></table>
<br>
<h3>
Le <i>marocchinate</i> raccontate da Alberto Moravia in <i>La Ciociara</i>, poi celebre film di Vittorio De Sica, con un'intensa Sofia Loren.</h3>
Credevo, come tanti, che l’episodio avvenuto a Sofia Loren e a sua figlia nel <b>film di Vittorio De Sica “<i>La ciociara</i>”, basato sul libro di Alberto Moravia,</b> fosse un caso di violenza isolato, non immaginavo che potesse fare riferimento alle <i>marocchinate</i>. Dopo quei “giorni” furono invece migliaia le donne contagiate da sifilide, gonorrea, blenorragia e altre malattie veneree. Così come tantissime furono quelle ingravidate. Solo l'<b>orfanotrofio di Veroli</b>, dopo la guerra, accoglieva circa <b>400 bambini nati da quelle violenze</b>. Molte di quelle <b>donne </b>furono poi emarginate dalla comunità a causa dei pregiudizi di allora, ripudiate dalle famiglie e, a centinaia, finirono <b>suicide</b> o <b>relegate ai margini</b>. Una scia di sofferenze fisiche e psicologiche, quindi, che si trascinò per decenni.<br />
Sono sconvolta pensando a tutte quelle persone oggi anziane, o molto anziane, che per tutta la vita di certo non hanno dimenticato quei giorni. <b>Violenze di massa, omicidi</b>, protetti dalle leggi della guerra. Gerevini racconta dettagliatamente la storia di Rosa e delle <i>marocchinate</i> nel suo <a href="http://www.corriere.it/cronache/15_settembre_23/violentata-27-anni-viene-risarcita-quando-ne-ha-quasi-100-0852be0c-61ba-11e5-a22c-898dd609436f.shtml" target="_blank">articolo</a>.<br />
Il <b>19 maggio, a Frosinone</b>, ci sarà <a href="http://www.area-c.it/la-ciociara-de-sica-e-brown-a-frosinone/" target="_blank">un convegno molto interessante</a>, per non dimenticare gli ”episodi” del 1944. Ed è un dovere di tutti conoscere<b> la verità</b>.</div>
<br />
<table class="boxautore"><tbody>
<tr><td><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi7j_YFfFgT9RgY9IJDIcPMZJX6XOoSDDO4zOiHeIk_FfoeOn8RZnrVb4DVQXBhC071r9QRo-FJSTivmTzfzKnspDX5BsfMr6vsBcxPjAfQBoIjXlhP5vlBrgjlhlkQXIzgO_tvAX1CAqwy/s1600/12575787_522699644557660_554699418_n.jpg" width="100" /><br>
<br />
<span class="nomebox">Paola Casadei</span><br />
In origine farmacista e direttore tecnico di laboratorio omeopatico, ha lasciato Forlì per trasferirsi prima a Roma, poi a Montpellier, quindi per dodici meravigliosi anni in Africa (otto in Sudafrica e quattro in Mozambico), dove ha insegnato musica e italiano. Ora risiede a Montpellier con la famiglia. <br />
<b>L'elefante è già in valigia</b>, Lettere Animate Editore. <br />
<b>Malgré-nous. Contro la nostra volontà</b>, traduzione, Ensemble Edizioni.<br />
<b>Dal buio alla luce. Il bisso marino e Chiara Vigo</b>, traduzione, Cartabianca Editore.<br />
<div class="vai_alla_scheda">
<a href="https://www.gliscrittoridellaportaaccanto.com/search/label/PostPaolaCasadei" target="_blank">ARTICOLI E RECENSIONI</a></div>
</td></tr>
</tbody></table>
Anonymousnoreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-8374075239772435691.post-60160773660536798872017-04-24T17:09:00.002+02:002021-07-25T14:51:12.675+02:00[Professione lettore] Soyons le changement: dalla Francia, un'antologia degli scrittori italiani in grado di cambiare il mondo con le parole, di Paola Casadei <a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhPiefxXEWSJoITsy7a-nwpNhhFFJ2wX73ip-QNGsiNElWz5kh8nRbtI7XSjF5Edde1T0mWkWFWGONhsF7_L8qBr4XXu-3sDp_Al9Ilmxd24XRoYEnxEwJfZLhudF4Pv3I2KCX2OiMGjyfZ/s1600/francia.jpg" imageanchor="1"><img alt="Soyons-le-changement" border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhPiefxXEWSJoITsy7a-nwpNhhFFJ2wX73ip-QNGsiNElWz5kh8nRbtI7XSjF5Edde1T0mWkWFWGONhsF7_L8qBr4XXu-3sDp_Al9Ilmxd24XRoYEnxEwJfZLhudF4Pv3I2KCX2OiMGjyfZ/s640/francia.jpg" title="[Professione lettore] Soyons le changement: dalla Francia, un'antologia degli scrittori italiani in grado di cambiare il mondo con le parole, di Paola Casadei " width="100%" /></a><br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
<h2>
Sotto la direzione della professoressa Angela Biancofiore, all'Università di Montpellier i dottorandi Sondes Ben Abdallah, Romano Summa e Manon Rentz, hanno raccolto, tradotto e studiato testi di autori italiani contemporanei in grado di cambiare il mondo.</h2>
</div>
<div style="text-align: justify;">
Ho avuto il privilegio di conoscere una professoressa estremamente attiva e dinamica, <b>Angela Biancofiore</b>. E di trovarmi tra le dita questa <b>antologia di brani tratti da autori italiani</b>, curata da lei per il Dipartimento di Letteratura Italiana all’<b>Università di Montpellier</b>.</div>
<div style="text-align: justify;">
Nella prefazione la professoressa Biancofiore ci dice che la rosa di autori che i due ricercatori hanno scelto all’interno della letteratura italiana ci porta a pensare questo: <b>la letteratura può trasformarci da dentro</b>, la letteratura ha la responsabilità del mondo. Infatti, gli scrittori di questa antologia, continua la professoressa, coltivano i semi preziosi della nostra cultura contemporanea. <b>Se il mondo è in pieno cambiamento, anche la scrittura assume forme nuove. </b></div>
<div style="text-align: justify;">
La lingua italiana, si sa, evolve: nonostante l’invasione dei termini inglesi che tocca da vicino il linguaggio dei media, una parte degli autori scelti impasta la propria scrittura con le parole delle proprie <b>lingue regionali</b>, quasi dei dialetti, andando a pescare nelle culture arcaiche, facendo risuonare a volte il suono dei <b>proverbi</b>: arricchiscono e trasformano in questo modo il gergo “devitalizzato” e standardizzato della comunicazione mediatica. Ritornare alle proprie lingue regionali significa non nostalgia del passato, ma guardare verso l’avvenire. Vede quindi la luce una <b>nuova lingua letteraria</b> dove la parola antica coabita con le parole del futuro (sono citati qui <b>Michela Murgia, Carmine Abate, Andrea Bajani, Erri de Luca, Cosimo Argentina</b>).</div>
<div style="text-align: justify;">
Tra l'altro, la lingua italiana letteraria si ‘metamorfizza’ grazie alla creatività degli <b>scrittori italofoni</b> che hanno scelto l’italiano come lingua e che vengono integrati a pieno titolo nello sviluppo della storia della letteratura italiana. Siamo di fronte a una <b>‘<i>créolisation</i>’ delle lingue e della cultura</b>, che mostra lo sforzo incessante e indispensabile per costruire <b>una società nuova, interculturale</b>, dove il fatto di appartenere a una minoranza non significa più avere una <b>cittadinanza minore</b>.</div>
<div style="text-align: justify;">
<h3>
<br />
Gli scrittori contemporanei sono attenti ai temi che sono al centro del cambiamento: la migrazione dei popoli in fuga da fame, guerra e oppressione, e la crisi ecologica, dall'ambiente allo spirito.</h3>
Gli autori immaginano un mondo diverso in cui si possa avere il coraggio di grandi ideali: <b>i giovani di oggi hanno sete di valori durabili</b>, hanno un bisogno vitale di <b>utopie</b> che potrebbero giocare un ruolo essenziale nel nostro quotidiano. Alcuni (specie<b> Bajani, Lodoli, Murgia, D’Avenia, Mello</b>) danno particolare rilievo alla relazione con le giovani generazioni e fanno lo sforzo di capire il cambiamento, mettendo da parte ogni stereotipo o luogo comune.<br />
Gli scrittori sanno che con la mondializzazione c’è anche una <b>migrazione</b>, lo spostamento di grandi masse che fuggono dalla <b>fame</b>, la <b>guerra</b>, l’<b>oppressione</b>. Di fronte a fenomeni di questo tipo, gli autori contemporanei si danno come missione quella di <b>acuire il loro sguardo</b>, costruire una visione profonda per poter cogliere meglio i segni di un cambiamento che è nel cuore della società contemporanea.</div>
<div style="text-align: justify;">
Altri scrittori presenti in questa antologia hanno scelto di affrontare la questione che è al centro del cambiamento senza precedenti del mondo contemporaneo: <b>la crisi ecologica</b>. Questa non si limita alla questione dell’ambiente, ma riguarda anche l’<b>ecologia sociale</b> e l’<b>ecologia dello spirito</b>. Di conseguenza, <b>la scrittura letteraria diventa, per alcuni, una vera e propria strategia di sopravvivenza</b> all’era dell’antropocene, nell’epoca in cui la specie umana ha invaso tutta la terra e costituisce un vero pericolo per le altre specie e per la biodiversità (e qui sono citati <b>Erri De Luca, Laura Pugno, Anselmo Botte, Carmine Abate, Mauro Corona, Christiana De Caldas Brito</b>).</div>
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<table class="girogirotondo"><tbody>
<tr><td><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhBgGBurRPbczY9ZEYCWzNKw5eH0Yb_c3o4AY-AnaCSJ-8FrL5kTqsi6BJUb5-st661KVyzj0Nb8Tox-5P6HPihFfzBQ-ruh4JAakzLhF5tdXhzhexFqnmUWkSsCWshzXFlT2N5YM-BzGt0/s1600/couverture-livre-Soyons-le-changement...-216x300.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img alt="Soyons-le-changement" border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhBgGBurRPbczY9ZEYCWzNKw5eH0Yb_c3o4AY-AnaCSJ-8FrL5kTqsi6BJUb5-st661KVyzj0Nb8Tox-5P6HPihFfzBQ-ruh4JAakzLhF5tdXhzhexFqnmUWkSsCWshzXFlT2N5YM-BzGt0/s200/couverture-livre-Soyons-le-changement...-216x300.jpg" title="Soyons le changement que nous voulons dans le monde" width="141" /></a></div>
</td> <td style="vertical-align: middle;"><h3>
Soyons le changement que nous voulons dans le monde</h3>
a cura di<b> Sondes Ben Abdallah, Romano Summa e Manon Rentz</b><br />
supervisione di <b>Angela Biancofiore</b><br />
<i><a href="http://editions-levant.net/soyons-le-changement-nouvelles-tendances-dans-la-litterature-italienne-contemporaine/" target="_blank">Editions Levant & Euromédia</a></i><br />
cartaceo <b>18,00€</b><br />
info >> <a href="http://www.univ-montp3.fr/llacs/une-anthologie-de-la-litterature-italienne-contemporaine/" target="_blank">www.univ-montp3.fr</a></td> </tr>
</tbody></table>
<hr />
<div style="text-align: justify;">
<h3>
L'antologia “<i>Soyons le changement que nous voulons dans le monde</i>” è frutto di un lavoro di alcuni anni di ricerche. </h3>
La <b>letteratura italiana contemporanea</b>, sotto forma di antologia, il cui titolo è tratto da una frase famosa del <b>Mahatma Gahndi</b>, può contribuire in modo concreto a piantare dei semi necessari per fare la pace con la terra. E a tutte le persone che sembrano spente dal cinismo e animate solo dal profitto, gli studenti, che ne hanno curato la realizzazione, rispondono, come il colibri’ che porta delle gocce d’acqua nel becco per estinguere l’incendio che sta distruggendo la foresta : «Io faccio la mia parte».<br />
<b>Sondes Ben Abdallah</b> è un dottoranda in studi italiani. Nella sua tesi affronta le relazioni tra ecologia, femminismo e letteratura. <b>Romano Summa </b>è dottorando alla stessa facoltà. La sua tesi è sulla questione del lavoro nella letteratura italiana contemporanea. <b>Manon Rentz</b>, studentessa di Master in traduzione specializzata.</div>
<div style="text-align: justify;">
“<i>Soyons le changement que nous voulons dans le monde</i>” (“Dobbiamo diventare il cambiamento che vogliamo vedere”), dicono gli autori, è da intendersi nel senso di<b> apportare un messaggio positivo su tutto quello che ci circonda</b>, essere coscienti che ogni giorno, in ogni istante, abbiamo la possibilità di<b> migliorare l’ambiente o la vita stessa</b> di un altro essere umano. Per questo hanno scelto scrittori che abbiano reagito con convinzione ed entusiasmo al progetto dell’università di Montpelier.</div>
<div style="text-align: justify;">
La bellezza e la forza delle opere letterarie, ci ricordano Roberto Summa e Sonda Ben Abdallah, sta nel fatto che, che lo vogliamo o no, dopo esserci confrontati con esse, non siamo più gli stessi. Come dice <b>Andrea Bajani: un romanzo cambia la nostra disposizione di spirito</b>. <b>La letteratura crea dei cittadini più critici</b>, <b>meno manipolabili</b> da parte degli organi di potere, più sensibili e attenti alle problematiche contemporanee: è il punto di partenza per la costruzione di una <b>società migliore</b>. Dunque <b>gli scrittori hanno una grande responsabilità</b>!</div>
<div style="text-align: justify;">
Nell'antologia sono raccolti dei brani che raccontano un po' la storia letteraria di quello che accade in Italia. Lo spettro degli scrittori è vasto, alcuni sono nati negli anni '50, altri negli anni '90 e vivono in varie città o regioni italiane. Ma tutti sono d'accordo su un fatto: <b>con le parole si può cambiare il mondo.</b></div>
<br />
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiIgRrPS83odl7H4bSu4jqfuuYFSpBcD-RWLfoyWsxL-BkKjwCIucKbfiDUYeOrzBvk5zauwlrv1__7umj253LRAIrb9XyxsEZWURCmhl98J8UbrHHFY303WVDZQ6FwCUD0KaPaCJedb6dK/s1600/portrait_Angela00071.jpg" imageanchor="1"><img alt="Angela-Biancofiore-Sondes-Ben-Abdallah-Romano-Summa-Manon-Rentz." border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiIgRrPS83odl7H4bSu4jqfuuYFSpBcD-RWLfoyWsxL-BkKjwCIucKbfiDUYeOrzBvk5zauwlrv1__7umj253LRAIrb9XyxsEZWURCmhl98J8UbrHHFY303WVDZQ6FwCUD0KaPaCJedb6dK/s640/portrait_Angela00071.jpg" title="Angela Biancofiore e i dottorandi Sondes Ben Abdallah, Romano Summa e Manon Rentz." width="100%" /></a><br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
I curatori dell’antologia hanno suddiviso il lavoro in tre assi tematici: </div>
<ol><div style="text-align: justify;">
<br />
<li><b>Culture regionali e mondializzazione</b><br />
<ul>
<li>Erri De Luca (Napolide; Le rivolte inestirpabili)</li>
<li>Evelina Sant’Angelo (Senza terra)</li>
<li>Dante Maffia (Milano non esiste) </li>
<li>Carmine Abate (La festa fel ritorno) </li>
<li>Edorardo Nesi (Storia della mia gente) </li>
<li>Anselmo Botte (Mannaggia la miseria) </li>
<li>Michela Murgia (Il mondo deve sapere; Altre madri) </li>
<li>Dora Albanese (Non dire madre)</li>
</ul>
</li>
<li><b>Gli scrittori e i giovani: un dialogo possibile</b><br />
<ul>
<li>Andrea Bajani (La scuola non serve a niente; Domani niente scuola; La vita non è in ordine alfabetico) </li>
<li>Federico Mello (L”Italia spiegata a mio nonno) </li>
<li>Marco Lodoli (Addio cultura umanista. Per i ragazzi non ha senso, La Repubblica, 31/10/2012 poi in La scuola non serve a niente, di A. Bajani) </li>
<li>Alessandro D’Avenia (Cose che nessuno sa)</li>
</ul>
</li>
<li><b>Letteratura ed ecologia</b><br />
<ul>
<li>Laura Pugno (Sirene) </li>
<li>Christiana De Caldas Brito (I due falò'. Rivista Kuma: Creolizzare l'Europa, 2009) </li>
<li>Carmen Covito (“Tempo parziale”, nella raccolta Lavoro da morire. Racconti di un’Italia sfruttata) </li>
<li>Cosimo Argentina (Vicolo dell’acciaio) </li>
<li>Layla Wadia (Amiche per la pelle)</li>
<li>Mauro Corona (La fine del mondo storto)</li>
<li>Carmine Abate (“Le parole non costano niente”. In Vivere per addizione e altri viaggi)</li>
<li>Giacomo Annibaldis (Casa popolare vista mare)</li>
<li>Anselmo Botte (Rosso rosso)</li>
</ul>
</li>
</div>
</ol>
<div style="text-align: justify;">
E voi, li conoscete tutti?</div>
<br />
<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="350" src="https://www.youtube.com/embed/Dp4xCCcV-KU" width="100%"></iframe><br />
<br />
<table class="boxautore"><tbody>
<tr><td><br />
<div style="text-align: left;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi7j_YFfFgT9RgY9IJDIcPMZJX6XOoSDDO4zOiHeIk_FfoeOn8RZnrVb4DVQXBhC071r9QRo-FJSTivmTzfzKnspDX5BsfMr6vsBcxPjAfQBoIjXlhP5vlBrgjlhlkQXIzgO_tvAX1CAqwy/s1600/12575787_522699644557660_554699418_n.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi7j_YFfFgT9RgY9IJDIcPMZJX6XOoSDDO4zOiHeIk_FfoeOn8RZnrVb4DVQXBhC071r9QRo-FJSTivmTzfzKnspDX5BsfMr6vsBcxPjAfQBoIjXlhP5vlBrgjlhlkQXIzgO_tvAX1CAqwy/s1600/12575787_522699644557660_554699418_n.jpg" width="100" /></a></div>
<br />
<span class="nomebox">Paola Casadei</span><br />
In origine farmacista e direttore tecnico di laboratorio omeopatico, ha lasciato Forlì per trasferirsi prima a Roma, poi a Montpellier, quindi per dodici meravigliosi anni in Africa (otto in Sudafrica e quattro in Mozambico), dove ha insegnato musica e italiano. Ora risiede a Montpellier con la famiglia. <br />
<b>L'elefante è già in valigia</b>, Lettere Animate Editore. <br />
<b>Malgré-nous. Contro la nostra volontà</b>, traduzione, Ensemble Edizioni.<br />
<b>Dal buio alla luce. Il bisso marino e Chiara Vigo</b>, traduzione, Cartabianca Editore.<br />
<div class="vai_alla_scheda">
<a href="http://www.gliscrittoridellaportaaccanto.com/2014/11/lelefante-e-gia-in-valigia-di-paola.html" target="_blank">SCHEDA DELL'AUTORE</a></div>
</td></tr>
</tbody></table>
Anonymousnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8374075239772435691.post-79994197298665655492017-02-25T11:34:00.002+01:002021-07-25T14:51:12.675+02:00Rhum arrangé: la cultura è nel bicchiere<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgwT20kDrLIGOamEuDcHzKzjAD5XPPeBosRbuQOJYdEgVv-gYbMYhR4AmBEbAtftOjW-mdNq5X4jW2iFy4BxfIm_jhMz1DbHhcNQqSnU3mfHcS5Ebua81bXA2REu0Jnx_wqjKZc_bJiChMn/s1600/rhum-ar.jpg" imageanchor="1"><img alt="Rhum-arrangé" border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgwT20kDrLIGOamEuDcHzKzjAD5XPPeBosRbuQOJYdEgVv-gYbMYhR4AmBEbAtftOjW-mdNq5X4jW2iFy4BxfIm_jhMz1DbHhcNQqSnU3mfHcS5Ebua81bXA2REu0Jnx_wqjKZc_bJiChMn/s640/rhum-ar.jpg" title="[Mens sana in corpore sano] Rhum arrangé: la cultura è anche nel piatto… o nel bicchiere, di Paola Casadei" width="100%" /></a></div><br />
<h2 style="text-align: justify;"><span class="h2-post"> Lifestyle </span><span class="nome-autore">Di Paola Casadei. </span><i>Rhum arrangé</i>: bevanda tipica delle Antille, della Reunion e del Madagascar, combinazione di rhum bianco, frutta e spezie. Ma attenzione, resta un superalcolico, quindi è vietato l’uso ai minori di 18 anni!</h2><div style="text-align: justify;">Conoscete il<i> <b>rhum arrangé</b></i> ?</div><div style="text-align: justify;">Si tratta di una <b>preparazione a base di rhum alla quale vengono aggiunti degli ingredienti</b>, che sono lasciati a macerare per un po’, come frutta, foglie, scorze, spezie. Il suggerimento è quello di assaggiarlo sul posto, ma, per chi non può partire, ha il vantaggio che si può preparare anche da soli! </div><div style="text-align: justify;">Per fare un buon<i> rhum arrangé</i> ci vuole pazienza, dei buoni ingredienti e la voglia di assaggiare regolarmente quello che si sta preparando. </div><div style="text-align: justify;">Il rhum più utilizzato è un <b>rhum bianco</b>, il rhum tradizionale, con un grado alcolico di circa 50 gradi, ma qualsiasi rhum è adatto. <br />
<br />
</div><h3 style="text-align: justify;">Cosa si deve usare per trasformarlo, cioè <i>arrangiarlo</i> un po’ ?</h3><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg6x8j61IXCRiS-JQlDLmbmdCEVcRVyjFbWHU4zyaCovw2oK8JSt3FUP5KAngo0eNzPMdtbj-AOOh9x1r-92OVbSBsnbCWMD2fbl9n93HaD_TQqZbPzCVlhxZSb-Eho4ExAqa5xhd9hgpwI/s1600/Rhum_arrang%25C3%25A9_Reunion2.jpg" imageanchor="1"><img alt="Rhum-arrangé" border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg6x8j61IXCRiS-JQlDLmbmdCEVcRVyjFbWHU4zyaCovw2oK8JSt3FUP5KAngo0eNzPMdtbj-AOOh9x1r-92OVbSBsnbCWMD2fbl9n93HaD_TQqZbPzCVlhxZSb-Eho4ExAqa5xhd9hgpwI/s640/Rhum_arrang%25C3%25A9_Reunion2.jpg" title="Rhum arrangé: preparazione a base di rhum alla quale vengono aggiunti degli ingredienti, che sono lasciati a macerare per un po’, come frutta, foglie, scorze, spezie. " width="100%" /></a></div><br />
<h5 style="text-align: justify;">Frutta</h5><div style="text-align: justify;">Si possono usare tutti i frutti preferiti, frutta fresca, in scatola, candita, c’è chi usa persino le <b>marmellate</b>. Ma la migliore resta sempre la <b>frutta fresca</b>. </div><div style="text-align: justify;">Quelli che ho gustato io, fatti da amici, conoscenti, ristoranti, erano a base di banane, arance, ananas, litchi o papaya. Si deve usare circa lo <b>stesso peso della quantità di rhum</b>.</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><h5 style="text-align: justify;">Spezie</h5><div style="text-align: justify;">Vaniglia e cannella in primis. </div><div style="text-align: justify;">I<b> bastoncini di vaniglia del Madagascar</b> costano un po’, ma il sapore è inconfondibile. Li si deve tagliare nel senso della lunghezza perché maceri bene e si liberi tutto il sapore.</div><div style="text-align: justify;">Per la <b>cannella </b>si deve usare assolutamente <b>la scorza</b>, i bastoncini, <b>mai la polvere</b>. </div><div style="text-align: justify;">Poi si possono aggiungere foglie di agrumi, anice stellato, peperoncini seccati, grani di caffè, menta...</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><h5 style="text-align: justify;">Zucchero</h5><div style="text-align: justify;">Lo zucchero è fondamentale: addolcisce il preparato e favorisce la distribuzione e l’esalazione degli aromi. Le dosi di zucchero dipendono dal gusto e dal tipo di ingredienti usati: io avevo usato delle <i>granadille</i> piuttosto acide, la banana o l’ananas ne richiedono forse un po’ meno. Da sperimentare. </div><div style="text-align: justify;">In generale <b>il tasso di zucchero deve essere circa del 10-20% del volume</b>, se ci si basa sul volume di sciroppo di zucchero di canna. Meglio cominciare con poco zucchero aggiungendone un po’ dopo un primo periodo di macerazione. </div><div style="text-align: justify;">Si può usare<b> zucchero normale, di canna o sciroppo</b>. Spesso viene usato anche il <b>miele</b>, e questo dà un gusto un po’ particolare. Alcuni usano anche<b> sciroppo di agave e di acero</b>. Le combinazioni sono infinite!</div><br />
<h3 style="text-align: justify;">Quale recipiente usare?</h3><div style="text-align: justify;">Il <i>rhum arrangé</i> si conserva bene<b> in recipienti di vetro (mai di plastica)</b>, neutro. Sarà anche più facile in questo modo controllare la frutta e gli ingredienti del preparato.</div><div style="text-align: justify;">La forma non ha importanza. Bottiglia, tanichetta, grosso boccale, ma per me sono meglio contenitori larghi o a bocca larga, piuttosto che un semplice bottiglia, anche perché di solito non se ne produce un litro, ma almeno il doppio. </div><div style="text-align: justify;">Deve <b>chiudere ermeticamente</b>. Io avevo chiuso il contenitore con film trasparente prima di mettere il tappo.</div><div style="text-align: justify;"><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhjJgz2fGWMKCseSh3o9zWd0yJJbsYDvq3YJxWxfLk_MdksT1GZs7_vqlBHiqKERr-qR4t5ZumqRWNGvKc0UwgRSQIPluxOxjYj2SftfDPVDAClU5T9S6iHe7Gloccwlt3Zo4-ixTq8L-qO/s1600/Rhum_arrang%25C3%25A9_Madagascar.jpg" imageanchor="1"><img alt="rhum-arrangé" border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhjJgz2fGWMKCseSh3o9zWd0yJJbsYDvq3YJxWxfLk_MdksT1GZs7_vqlBHiqKERr-qR4t5ZumqRWNGvKc0UwgRSQIPluxOxjYj2SftfDPVDAClU5T9S6iHe7Gloccwlt3Zo4-ixTq8L-qO/s640/Rhum_arrang%25C3%25A9_Madagascar.jpg" title="Il rhum arrangé si conserva bene in recipienti di vetro (mai di plastica), neutro. " width="100%" /></a></div><br />
</div><h3 style="text-align: justify;">La macerazione.</h3><div style="text-align: justify;">Non è richiesta alcuna macerazione al buio. Alcuni amici che hanno abitato a lungo alla Reunion mi hanno sempre detto: “Mettilo da qualche parte e per un po’ dimenticati di averlo fatto”. </div><div style="text-align: justify;">Non deve essere in frigorifero e, dato che è originario delle isole dell’Oceano Indiano, non dico sotto il sole, ma può rimanere in una stanza <b>a temperatura ambiente</b>. </div><div style="text-align: justify;">Ho letto che abitanti delle Antille e della Reunion a volte nascondono il contenitore dentro qualche centimetro di terra, di certo è più importante verificare la protezione dall’aria che dal sole o dal freddo. <b>Più la frutta usata è matura, più deve essere protetta dall’aria.</b></div><div style="text-align: justify;">Di tanto in tanto è bene<b> mescolare il tutto, dolcemente</b>, per far uscire tutti gli aromi, ma senza danneggiare gli ingredienti. </div><div style="text-align: justify;">Come ho detto all’inizio, bisogna avere pazienza : fare piccoli assaggi ma <b>lasciare a macerare almeno tre mesi</b>. </div><div style="text-align: justify;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEimT071sUvdMUHHcGanc8Vvf9ukvNFpUvDPePwXeDSaJOHyanWK-eV2GthwljJ-DTmBbhjMGXSo8KODVa6o-a0fsYtebETjXwjXp6gBmOWXVPeAijCEPBtx5obuRizdylxA2wQN7QXfXkZe/s1600/rhum-frutta.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEimT071sUvdMUHHcGanc8Vvf9ukvNFpUvDPePwXeDSaJOHyanWK-eV2GthwljJ-DTmBbhjMGXSo8KODVa6o-a0fsYtebETjXwjXp6gBmOWXVPeAijCEPBtx5obuRizdylxA2wQN7QXfXkZe/s320/rhum-frutta.jpg" width="320" /></a></div>Gli agrumi macerano rapidamente, dopo una o due settimane liberano tutti gli aromi. L’ananas invece arriva al meglio dopo 6 mesi. </div><div style="text-align: justify;">Le spezie, dunque vaniglia, zenzero, peperoncini, anice stellato, hanno anch’esse dei tempi di macerazione diversi l’uno dall’altro, zenzero e cannella sono più rapidi, la vaniglia richiede 6 mesi.</div><div style="text-align: justify;">Per questo si deve <b>assaggiare regolarmente</b>, quando il gusto diventa troppo forte, si possono togliere alcuni ingredienti per non rovinare la preparazione. Una diluizione con rhum, un’aggiunta di banana o zucchero possono essere utili per correggere un gusto che sta prendendo il sopravvento dando un po’ di acido o di amaro. </div><div style="text-align: justify;">Per chi non vuole sperimentare la propria ricetta personale, so che esistono dei sacchettini di miscele di frutta secca e spezie, basta aggiungere il tutto al rhum e il gioco è fatto.</div><div style="text-align: justify;">Ma è davvero difficile non riuscire a trovare la giusta combinazione!</div><div style="text-align: justify;">Ah! Dimenticavo: quando è pronto, si comincia a berlo e il livello, ahimé, scende. Si può continuare ad <b>aggiungere un po’ di rhum puro, il gusto rimarrà a lungo come quello iniziale</b>. In più, potete assaggiare la frutta dopo qualche mese di macerazione: una delizia!</div><div style="text-align: justify;">Buon assaggio allora!</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><table class="boxautore"><tbody>
<tr><td><br />
<div style="text-align: left;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi7j_YFfFgT9RgY9IJDIcPMZJX6XOoSDDO4zOiHeIk_FfoeOn8RZnrVb4DVQXBhC071r9QRo-FJSTivmTzfzKnspDX5BsfMr6vsBcxPjAfQBoIjXlhP5vlBrgjlhlkQXIzgO_tvAX1CAqwy/s1600/12575787_522699644557660_554699418_n.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi7j_YFfFgT9RgY9IJDIcPMZJX6XOoSDDO4zOiHeIk_FfoeOn8RZnrVb4DVQXBhC071r9QRo-FJSTivmTzfzKnspDX5BsfMr6vsBcxPjAfQBoIjXlhP5vlBrgjlhlkQXIzgO_tvAX1CAqwy/s1600/12575787_522699644557660_554699418_n.jpg" width="100" /></a></div><br />
<span class="nomebox">Paola Casadei</span><br />
In origine farmacista e direttore tecnico di laboratorio omeopatico, ha lasciato Forlì per trasferirsi prima a Roma, poi a Montpellier, quindi per dodici meravigliosi anni in Africa (otto in Sudafrica e quattro in Mozambico), dove ha insegnato musica e italiano. Ora risiede a Montpellier con la famiglia. <br />
<b>L'elefante è già in valigia</b>, Lettere Animate Editore. <br />
<b>Malgré-nous. Contro la nostra volontà</b>, traduzione, Ensemble Edizioni.<br />
<b>Dal buio alla luce. Il bisso marino e Chiara Vigo</b>, traduzione, Cartabianca Editore.<br />
<div class="vai_alla_scheda"><h3><a href="http://www.gliscrittoridellaportaaccanto.com/2014/11/lelefante-e-gia-in-valigia-di-paola.html" target="_blank">SCHEDA DELL'AUTORE</a></h3></div></td></tr>
</tbody></table>Gli Scrittori della Porta Accantohttp://www.blogger.com/profile/18004134177862668527noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8374075239772435691.post-17418114914781297052016-12-13T09:57:00.001+01:002021-07-25T14:51:12.673+02:00[Professione lettore] 12 libri per viaggiare, di Paola Casadei<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEijCKW8ngFfWv3KcigBK8SNMJA8Mdd9mIdFb1GBLu9nMz2ob4LK8OWeSL8_INeX09RPWQac2UZ4izwSEbyXimeEAUSyDARshW1pLn7D-mxuSwFZuAWoq1Msm3ephdY3sXs_dwFJdhxZCumL/s1600/libri-viaggio.jpg" imageanchor="1"><img alt="libri-viaggi" border="0" height="458" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEijCKW8ngFfWv3KcigBK8SNMJA8Mdd9mIdFb1GBLu9nMz2ob4LK8OWeSL8_INeX09RPWQac2UZ4izwSEbyXimeEAUSyDARshW1pLn7D-mxuSwFZuAWoq1Msm3ephdY3sXs_dwFJdhxZCumL/s640/libri-viaggio.jpg" title="[Professione lettore] 12 libri per viaggiare, di Paola Casadei" width="640" /></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<h2>
Bestsellers o autori emergenti, libri editi da grandi e piccoli editori: ecco qualche suggerimento per libri che parlano di viaggi, reali o virtuali, nello spazio o nel tempo. </h2>
</div>
<div style="text-align: justify;">
Questa volta sono semplicemente andata davanti alla libreria di casa e ho guardato i libri sugli scaffali. Molti hanno viaggiato dal Mozambico fino a qui, a Montpellier, al momento del nostro ultimo trasloco. Ho scelto di presentarvi dei libri in cui<b> il viaggio</b> è visto sotto aspetti molto diversi: i più sono stati comprati da mio marito, io li ho letti dopo. Alcuni mi attiravano perché ero anch’io in viaggio, altri solo perché mi piace viaggiare... in moto. Provo una grande ammirazione, enorme rispetto e deferenza, per gli scrittori che hanno così tanto da dire e lo dicono in quel modo! Ognuno racconta il viaggio o certe esperienze in modo sublime, curioso, interessante, affascinante. E con grande umiltà e, quasi scherzando, ho associato ai big alcuni libri di scrittori emergenti.<br />
Ecco allora <b>Paul Theroux</b>, americano; <b>Giorgio Bettinelli</b>, giornalista, scrittore, cantautore, attore e viaggiatore italiano. che <b>ha girato il mondo in Vespa</b> ed è morto in Cina a soli 53 anni; <b>Ted Simon</b>, giornalista britannico che, <b>in sella a una Triumph Tiger 100</b> con un motore da 500 cc, ha viaggiato per quattro anni in solitaria; <b>Paolo Rumiz</b> (autore, tra gli altri, di <i>Trans Europa Express</i>); <b>Ryszard Kapuscinski</b>,<b> </b>scrittore, giornalista e saggista polacco che adoro; <b>Robert M. Pirsig</b>, scrittore e filosofo statunitense (pare che il suo libro,<b> <i>Lo zen e e l’arte della manutenzione della motocicletta</i></b>, sia stato rifiutato da 121 editori; fu poi pubblicato da una piccola casa editrice, vinse il premio <i>Guggenheim Fellowship</i> e divenne in poco tempo un best seller).<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjcAYdmy2nG7bKjxhhhrY_le7Txt6czSzprl4jdCNA96lPPu4u6fFOzraSFJ08OKIYlKmIl0hlsVYSAXUGwEcpatBtT48fWP3FxwTvuScwxaE21rVFUV7XuJ1aariCUBd3d9Gs2DJe9twZW/s1600/Dark-Star-Safari.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjcAYdmy2nG7bKjxhhhrY_le7Txt6czSzprl4jdCNA96lPPu4u6fFOzraSFJ08OKIYlKmIl0hlsVYSAXUGwEcpatBtT48fWP3FxwTvuScwxaE21rVFUV7XuJ1aariCUBd3d9Gs2DJe9twZW/s320/Dark-Star-Safari.jpg" width="213" /></a></div>
DARK STAR SAFARI<br />
Dal Cairo a Città del Capo via terra</h3>
Safari in swahili vuol dire "essere via". Proprio un tale desiderio di sparire, unito a quello di <b>ritrovare l'Africa </b>conosciuta negli anni Sessanta, quando era docente volontario per i Corpi della Pace in Malawi e Uganda, spingono Theroux a un'ennesima peregrinazione. L'idea è andare <b>dal Cairo a Città del Capo via terra</b>, attraversando tutti i Paesi della costa orientale, <b>viaggiando con e come gli africani</b>, servendosi di treni o di battelli fluviali per scendere lungo il Nilo, di passaggi su camion per il bestiame nel deserto sudanese, di furgoncini strapieni verso il<i> bush</i>, di autobus inaffidabili sulle lunghe distanze, e anche di canoe per attraversare paludi e fiumi; incontrando egiziani truffaldini, feroci banditi somali, missionari fanatici e politici corrotti, ma anche vecchi amici impegnati nella ricostruzione della propria nazione, giovani prostitute che usano il corpo come unica merce contro la fame, e sudafricani bianchi spossessati delle loro fattorie.<br />
<b>Il vero viaggio</b>, ci fa capire Theroux - l'esplorazione del radicalmente diverso - permette di <b>trovare il senso delle proporzioni tra il noto e l'ignoto</b>, rendendo questo libro non tanto un diario di viaggio ma la metafora di un incontro con un universo ignoto (il Dark Star del titolo, che allude alla teoria eretica di un sole binario), nel quale ci si perde felicemente e non si torna più del tutto quelli di prima. <br />
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di <b>Paul Theroux</b> | <i>Mariner Books</i> | Narrativa di viaggio </div>
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<b>ISBN 978-8860737847</b> | cartaceo <b>10,18€</b> <a href="https://www.amazon.it/gp/product/B008R2K5L2/ref=as_li_qf_sp_asin_il_tl?ie=UTF8&camp=3370&creative=23322&creativeASIN=B008R2K5L2&linkCode=as2&tag=gliscrittdell-21" target="_blank">Acquista</a></div>
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OLTRE I CONFINI DEL MONDO</h3>
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In una terra infuocata dal sole della <b>Tanzania</b>, <b>una Masai </b>consuma la propria esistenza tra obblighi e impegni dettati da ataviche tradizioni che riconoscono, nella donna, i soli ruoli di moglie obbediente e madre devota. Assireni deve accettare tutto in silenzio, ma il suo equilibrio interiore ne risente. Riuscirà a compiere un’unica scelta: quella di mettere al mondo una sola figlia, alla quale dedicherà tutto il proprio impegno per garantirle una totale emancipazione e, con essa, la possibilità di essere fautrice del proprio destino.<br />
In parallelo, all’altro capo del mondo, una serie di vicissitudini, sconvolgeranno l’agiata e ovattata esistenza di Eleonora che la porterà a mettere in discussione tutto il proprio vissuto. La sua decisione di partire per una missione in Tanzania, sarà una fuga dalla propria effimera ricchezza, alla ricerca di un ideale che vada a colmare il proprio vuoto interiore.<br />
Assireni ed Eleonora; due donne che il destino non è riuscito a piegare. Quello stesso destino che le ha fatte avvicinare e le ha messe a confronto; tanto diverse per i loro trascorsi eppure, emotivamente, del tutto simili.<br />
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di <b>Ornella Nalon</b> | <i>0111 Edizioni</i> | Mainstream, Narrativa di viaggio</div>
<div style="text-align: center;">
<b>ISBN 978-88-6307-654-7</b> | ebook <b>2,99 €</b> <i> <a href="https://goo.gl/jaJmWg" target="_blank">Amazon</a></i> </div>
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cartaceo <b>13,50 € </b><i><a href="https://goo.gl/xtDhbx" target="_blank">Amazon</a> </i>- <i><a href="https://ilbookstoreaccanto.blogspot.it/2016/08/oltre-confini-del-mondo-di-ornella-nalon.html" target="_blank">I-Libri</a> </i><span style="background-color: yellow; font-size: x-small;">con dedica autografata + confezione regalo - no spese di spedizione</span></div>
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<span style="font-size: x-small;">È possibile acquistare "Oltre i confini del mondo" nel pacchetto <i><a href="https://ilbookstoreaccanto.blogspot.it/2016/12/la-mia-africa.html" target="_blank">La mia Africa</a></i> a <b>29,00€</b>, con "<i><b>La mia Africa</b></i>" di Karen Blixen, "<i><b>Dall'inferno si ritorna</b></i>" di Christiana Ruggeri e "<i><b>Con la mia valigia gialla</b></i>" di Stefania Bergo.</span></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgtyysSYL8U_LlxqY5X80-kpnlaBa2E50kUvS6ClMWeY-X1W0AALNLJRy53DmWkGG9ydajBtxxu8TWUvhxF-Qu6WlnoevXP_X2ThhtNVhl6WlmyZS-tlu5dthDZ-16vMDQqiJQRTYmVC4Rk/s1600/copertina+brun.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgtyysSYL8U_LlxqY5X80-kpnlaBa2E50kUvS6ClMWeY-X1W0AALNLJRy53DmWkGG9ydajBtxxu8TWUvhxF-Qu6WlnoevXP_X2ThhtNVhl6WlmyZS-tlu5dthDZ-16vMDQqiJQRTYmVC4Rk/s320/copertina+brun.jpg" width="209" /></a></div>
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BRUM BRUM<br />
254.000 Km in Vespa</h3>
Fra il 1994 e il 1995, Giorgio Bettinelli inizia il suo viaggio <b>dall'Alaska alla Terra del Fuoco</b> e fra il 1995 e il 1996 attraversa <b>in Vespa</b> i 52.000 chilometri che separano Melbourne da Città del Capo.<br />
Dopo le mille vicende e gli incontri della prima tappa, Bettinelli si avventura in un viaggio durato oltre tre anni che <b>dal Cile</b> lo porta <b>alla Tasmania</b>, attraverso Americhe, Siberia, Europa e Africa.<br />
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<b>Giorgio Bettinelli</b>, morto nel 2008, è stato un giornalista, scrittore, cantautore, attore e viaggiatore italiano. <br />
Laureato in lettere presso l'università di Roma, è famoso per i libri sui suoi cinque lunghi viaggi compiuti <b>a bordo di una Vespa</b>. Il primo dei viaggi che l'hanno reso famoso parte nel 1992 da Mentana, dov'era residente, in provincia di Roma, con destinazione Saigon, dove arriverà sette mesi dopo, percorrendo 24.000 chilometri. Descrive questo viaggio nel libro <i>In Vespa. Da Roma a Saigon</i>, pubblicato nel 1997.Il secondo parte da Anchorage per arrivare alla Terra del Fuoco e dura dal 1994 al 1995, lungo un percorso di 36.000 chilometri. A partire da questo viaggio riceve pieno supporto logistico ed economico dalla Piaggio, per la quale scrive le proprie esperienze sul periodico aziendale. Il terzo unisce Melbourne a Città del Capo, per un totale di 52.000 km percorsi in un anno esatto, fra il settembre 1995 e il settembre 1996. Nel 1997 uscì <i>In Vespa oltre l'orizzonte</i>, compendio fotografico dei primi tre viaggi pubblicato da Rusconi Libri. Il quarto, chiamato <i>Worldwide Odyssey</i>, è un vero e proprio giro del mondo, dura più di tre anni, dall'ottobre del 1997 al maggio del 2001 con partenza dalla Terra del Fuoco ed arrivo in Tasmania. Copre 144.000 km passando per l'Alaska, la Siberia, entrando in Africa attraverso lo stretto di Gibilterra, e costeggiandola tutta fino a Gibuti passando un'altra volta per Città del Capo, per poi costeggiare tutta l'Asia meridionale dallo Yemen all'Indonesia, fino all'arrivo nell'ultimo continente, l'Australia, e alla destinazione finale, la Tasmania. Durante quest'ultimo viaggio Giorgio Bettinelli viene rapito da un gruppo di guerriglieri in Congo, per poi essere rilasciato dopo poco tempo, derubato di tutto ma con la vita salva.<br />
Descrive il secondo, terzo e quarto viaggio nel libro <i>Brum Brum. 254.000 chilometri in Vespa</i> del 2002, mentre nel 2005 pubblica <i>Rhapsody In Black. In Vespa dall'Angola allo Yemen.</i>, sempre con Feltrinelli, nel quale Bettinelli tratta la parte del quarto viaggio trascorsa in Africa centrale e meridionale. L'ultimo viaggio si svolge nell'unico grande Paese da lui fino ad allora non percorso: la Cina, dove si trasferisce e sposa, raccontato nel suo ultimo libro <i>La Cina in Vespa</i>.<br />
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di <b>Giorgio Bettinelli</b> |<i> Feltrinelli</i> | Narrativa contemporanea</div>
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<b>ISBN 978-8807886607</b> | cartaceo<b> 8,50 €</b> <a href="https://www.amazon.it/Brum-brum-254-000-chilometri-Vespa/dp/880788660X/ref=sr_1_1?ie=UTF8&qid=1479748247&sr=8-1&keywords=brum+brum"><i>Acquista</i></a></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhK5OXlqAc8hnMXVKRCQk_QKIz1XSVNiKuNycZf5tgNZpdWmb3CwSPERtzJZmA4SqbQQtJRWq8zfFB_02_0K9AisKOYFi6DmaejN4g-TxQIrWxL99sahGGlL1PgSfdoz99guWFeTU2iEpsF/s1600/volevo-un-marito-nero.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhK5OXlqAc8hnMXVKRCQk_QKIz1XSVNiKuNycZf5tgNZpdWmb3CwSPERtzJZmA4SqbQQtJRWq8zfFB_02_0K9AisKOYFi6DmaejN4g-TxQIrWxL99sahGGlL1PgSfdoz99guWFeTU2iEpsF/s320/volevo-un-marito-nero.JPG" width="225" /></a></div>
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VOLEVO UN MARITO NERO</h3>
Da Zanzibar alla Repubblica Dominicana, si raccontano le avventure di Federica che per lavoro si ritrova a vivere per alcuni mesi in luoghi esotici e, con grande spirito di adattamento, voglia di conoscere il mondo, desiderio di fondere le diverse culture e coraggio nell'affrontare le difficoltà, riesce sempre ad ambientarsi. Lei crede in importanti valori quali l'amicizia e l'amore ed è certamente quest'ultimo, travolgente e inaspettato, ciò che muove tutte le situazioni e influenza le sue decisioni al punto di cambiare la direzione del suo viaggio. Fin da piccola aveva desiderato di sposarsi con un uomo straniero e il suo sogno alla fine si avvera. Crede ciecamente nel destino e tutto quello che una veggente un giorno le aveva predetto, diventa presto realtà. Volevo un marito nero è una breve opera ispirata ai viaggi che Valentina Gerini ha realmente intrapreso e alcune esperienze che ha realmente vissuto. Per il rispetto della privacy di tutte le persone che hanno fatto parte di questi viaggi, sono stati inventati per loro nomi di fantasia.<br />
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di <b>Valentina Gerini</b> |<i> 0111 Edizioni</i> | Romance</div>
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<b>ISBN 978-88-6307-616-5</b> | ebook: <b>3,99€</b> <i><a href="http://www.amazon.it/Volevo-un-marito-nero-LaRossa-ebook/dp/B00H5C5C3G/ref=sr_1_sc_1?s=digital-text&ie=UTF8&qid=1417174088&sr=1-1-spell&keywords=valentina+geirni" target="_blank">Acquista</a></i> | cartaceo <b>14,50 €</b> <i><a href="https://www.amazon.it/gp/product/8863076162/ref=as_li_qf_sp_asin_il_tl?ie=UTF8&camp=3370&creative=23322&creativeASIN=8863076162&linkCode=as2&tag=gliscrittdell-21" target="_blank">Acquista</a></i></div>
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EBANO</h3>
Ryszard Kapuscinski si cala nel continente africano e se ne lascia sommergere, rifuggendo tappe obbligate, stereotipi e luoghi comuni.<br />
Va ad abitare <b>nelle case dei sobborghi più poveri</b>, brulicanti di scarafaggi e schiacciate dal caldo, si ammala di malaria cerebrale; rischia la morte per mano di un guerriero.<br />
Kapuscinski non perde mai lo sguardo lucido e penetrante del reporter e non rinuncia all'affabulazione del grande narratore. Nato a Pinsk, oggi in Bielorussia ma all'epoca in Polonia, dopo gli studi a Varsavia lavorò fino al 1981 come corrispondente estero dell'agenzia di stampa polacca Pap. Inviò corrispondenze, tra l'altro, da vari paesi dell'Africa, dall'Iran, dall'Urss. Nel 2003 vinse il Premio Principe delle Asturie per la categoria Comunicazione ed umanità. <br />
Ha pubblicato la sua opinione sul mestiere di giornalista nel 2000, nel libro scritto in lingua italiana <i>Il cinico non è adatto a questo mestiere: conversazioni sul buon giornalismo</i>. Nel 2003 è tornato sul tema nel suo libro <i>Autoportret reportera (Autoritratto di un reporter)</i>.<br />
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di <b>Ryszard Kapuscinski</b> |<i> Feltrinelli </i>| Giornalismo</div>
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<b>ISBN 978-8807882197</b> | cartaceo <b>7,65€</b> <i><a href="https://www.amazon.it/gp/product/8807882191/ref=as_li_qf_sp_asin_il_tl?ie=UTF8&camp=3370&creative=23322&creativeASIN=8807882191&linkCode=as2&tag=gliscrittdell-21" target="_blank">Acquista</a> </i>| ebook <b>5,99€</b></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhvBhQHWNbbpVAHpea66TwwLP09OY_Ua-ouR5bvm8rFnvz0ceDyNCASeSd6lAc-zJGqrCnzkU7nJG73l6jfWT1st3MqRQ9fPoj6z3GfFu8x7Sdp_01B3DIXNkb3OAlTCMWjUgFIuUNgAYQu/s1600/l-elefante-in-valigia.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhvBhQHWNbbpVAHpea66TwwLP09OY_Ua-ouR5bvm8rFnvz0ceDyNCASeSd6lAc-zJGqrCnzkU7nJG73l6jfWT1st3MqRQ9fPoj6z3GfFu8x7Sdp_01B3DIXNkb3OAlTCMWjUgFIuUNgAYQu/s320/l-elefante-in-valigia.jpg" width="226" /></a></div>
<h3>
L'ELEFANTE È GIÀ IN VALIGIA</h3>
Carlotta è una ragazza molto sensibile, ha sedici anni e dopo una vita trascorsa in Africa si trasferisce in Italia, in una città chiusa e borghese del centro nord. Le sue ex compagne di classe sono meticce, russe, francesi, autraliane, e vivono come lei le difficoltà di trasferimenti frequenti e bruschi addii. Passione per le foto, grande affetto per il fratellino adottato, Carlotta all’inizio si sente pesante, con un carico di paure e angosce che tiene nascoste nel cassetto della sua scrivania e che un giorno riesce a rileggere per elaborarle a distanza di tempo. Nell’arco di un anno cerca di costruirsi una nuova vita: riuscirà a sentirsi più leggera ? A trovare un nuovo equilibrio? E chi è Filippo? Sua madre, Giulia, per compiere il percorso di distacco da tutto quello che l’Africa ha significato per lei utilizza la sua cucina e propone regolarmente ricette africane, bobotie, thieboudienne, caril de camarão. Viaggi, ricordi, amicizie nuove o ritrovate, drammi e speranze completano il quadro del romanzo. Cosa sarà poi L'origine dell'uomo e della donna secondo la teoria della deriva dei continenti?<br />
Un vero e proprio Zibaldone legato a<b> sedici anni vissuti in Africa</b>, tra ricordi di viaggi e riflessioni di un’adolescente profonda e sensibile che ora, con l’ennesimo trasloco che la porta a vivere in Italia, vede stravolto il suo mondo e deve trovare il suo posto nella nuova società; conversazioni Skype con le amiche lasciate sul percorso e sparse per il mondo, fotografie della propria vita in espatrio che un bambino africano utilizza per le sue ricerche per la maestra.<br />
L’Africa non è una sola, <b>Kapuscinski</b> dice che “…è un vero e proprio oceano, un pianeta a parte, un cosmo eterogeneo e ricchissimo. È solo per semplificare che lo chiamiamo Africa. In realtà, a parte la sua denominazione geografica, l’Africa non esiste.” Non lascia indifferente nessuno, ti marca a vita.<br />
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di <b>Paola Casadei</b> |<i> Lettere Animate</i> | Narrativa non fiction, Viaggi</div>
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<b>ISBN 9788891109576</b> | ebook <b>1,99 €</b> <i><a href="http://www.amazon.it/Lelefante-gi%C3%A0-valigia-Paola-Casadei-ebook/dp/B00V3R9GLS/ref=sr_1_1?ie=UTF8&qid=1441271185&sr=8-1&keywords=l%27elefante+%C3%A8+gi%C3%A0+in+valigia" target="_blank">Amazon</a></i> | cartaceo <b>19,89 €</b> <i><a href="http://www.amazon.it/Lelefante-gi-valigia-Paola-Casadei/dp/8868825465/ref=tmm_pap_swatch_0?_encoding=UTF8&qid=1441271185&sr=8-1" target="_blank">Amazon</a></i><br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjj_Af0RtBtlEj59sDsY0o9EuzFFnUollk6gIXF21xUkhjob8OOuuJZ_Ex2xY87DsjmgKWxB5g4y7aEXfr6-nbbG53u6UNqY8opEtNsT3bs81OeqJm28mWe_ZdPvHNVGk4Xb6fsy7Abznlj/s1600/Annibale.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjj_Af0RtBtlEj59sDsY0o9EuzFFnUollk6gIXF21xUkhjob8OOuuJZ_Ex2xY87DsjmgKWxB5g4y7aEXfr6-nbbG53u6UNqY8opEtNsT3bs81OeqJm28mWe_ZdPvHNVGk4Xb6fsy7Abznlj/s320/Annibale.jpg" width="200" /></a></div>
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ANNIBALE</h3>
Quanto pesano le ceneri di Annibale? Si chiedevano i romani al termine della seconda guerra punica. Niente, era la risposta. Eppure lo spauracchio si trasformò in eroe, l'eroe in mito e il mito in leggenda. Ed è questa leggenda che invade il Mediterraneo fino a lambire le porte dell'Asia. Quella che ci viene incontro è la storia di un uomo, temuto e rispettato, e dei luoghi che lo hanno reso celebre. Con una scrittura che illumina e che rende i fatti storici più contemporanei della cronaca, Paolo Rumiz si imbarca in un viaggio che parte dalla Sardegna - "l'isola che profuma di Oriente" -, passa per il Rodano, il Trebbia, la leggenda delle Alpi e degli elefanti, l'inferno di Canne, e arriva fino in Turchia, sulla tomba del condottiero. Annibale non è solo un viaggio nella memoria, è anche attualità, le contaminazioni culturali Occidente-Oriente, la scellerata gestione urbanistica nelle grandi città, l'inutilità della guerra, la globalizzazione, Nord Italia e Sud Italia.<br />
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di <b>Paolo Rumiz</b> | <i>Feltrinelli</i> | Giornalismo</div>
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<b>ISBN 978-8807882876</b> | cartaceo <b>7,65€</b> <i><a href="https://www.amazon.it/gp/product/8807882876/ref=as_li_qf_sp_asin_il_tl?ie=UTF8&camp=3370&creative=23322&creativeASIN=8807882876&linkCode=as2&tag=gliscrittdell-21" target="_blank">Acquista</a></i> | ebook <b>5,99€ </b></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgbX7_OU_MJN_1pw7cU_OcRGW8FHyEYK8-bjqccC1NFYykF5PhyphenhyphenbULfIz4xt0pF-GivNJveyYkog9mUcvXoG0uyuchyphenhyphenmRlMLW_jzdntRDisWJSRQ0QY6Cy8V2vefIsqS-9GfsVq5tANPSAG/s1600/biglietto-di-terza-classe.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgbX7_OU_MJN_1pw7cU_OcRGW8FHyEYK8-bjqccC1NFYykF5PhyphenhyphenbULfIz4xt0pF-GivNJveyYkog9mUcvXoG0uyuchyphenhyphenmRlMLW_jzdntRDisWJSRQ0QY6Cy8V2vefIsqS-9GfsVq5tANPSAG/s320/biglietto-di-terza-classe.jpg" width="225" /></a></div>
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BIGLIETTO DI TERZA CLASSE</h3>
Lina è una ragazza di vent'anni che agli albori del '900 emigra in America in cerca di fortuna.<br />
Il lungo viaggio per mare sul bastimento, con destinazione New York.<br />
Le paure durante la traversata, in terza classe, giù nella stiva, con emigranti che fuggivano dalla disperazione alla ricerca di una vita migliore.<br />
Il Nuovo Mondo, gli umilianti controlli sull'isola di Ellis, chiamata dai migranti "l'Isola delle lacrime". La nuova vita da cittadina americana.<br />
Le difficoltà, le lotte per i diritti delle donne e contro lo sfruttamento minorile.<br />
I pericoli e le avversità da affrontare. Infine l'amore, ma per questo ci sarà un alto prezzo da pagare.<br />
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di <b>Silvia Pattarini</b> | <i>Zerounoundici</i> | Romanzo storico</div>
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<b>ISBN 978-88-6307-537-3</b> | ebook<b> 5,99€</b> <i><a href="http://www.amazon.it/Biglietto-terza-classe-Silvia-Pattarini-ebook/dp/B00LAMXAAE" target="_blank">Acquista</a></i><br />
cartaceo <b>12,75€</b> <i><a href="http://www.labandadelbook.it/shop/product.php?id_product=578" target="_blank">Acquista</a> - </i><i><a href="https://ilbookstoreaccanto.blogspot.it/2016/12/biglietto-di-terza-classe-di-silvia.html" target="_blank">I-Libri</a> </i><span style="background-color: yellow; font-size: x-small;">con dedica autografata + confezione regalo - no spese di spedizione</span></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgt3uOSFDzu8kJmAcuzCes6g3BN8dnxCCy8PGnPxakRpwTEVWDeCqkZ9lI_pC1aR449a0MUFvoTto8skU_lG598NxIWgPL54y8F7Tzm1C_KOyKeOidGQKphqLHag1Fg0VLE6LtjZkULpGHG/s1600/i-viaggi-di-jupiter.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgt3uOSFDzu8kJmAcuzCes6g3BN8dnxCCy8PGnPxakRpwTEVWDeCqkZ9lI_pC1aR449a0MUFvoTto8skU_lG598NxIWgPL54y8F7Tzm1C_KOyKeOidGQKphqLHag1Fg0VLE6LtjZkULpGHG/s320/i-viaggi-di-jupiter.jpg" width="231" /></a></div>
<h3>
I VIAGGI DI JUPITER<br />
Viaggio del mondo in motocicletta<b>.</b> </h3>
Partito il 6 ottobre 1973 in sella a una Triumph Tiger 100 con un motore da 500 cc, Ted Simon ha viaggiato per quattro anni in solitaria, attraverso quarantacinque paesi, da un capo all'altro del pianeta. Ha superato deserti, montagne, oceani, giungle, oltrepassando incolume la guerra tra Egitto e Israele, la rivoluzione in Mozambico e in Perù, il fuoco dei cecchini afghani e le carceri brasiliane. È caduto e si è rialzato centinaia di volte grazie alla forza del suo spirito e all'incontro con uomini straordinari. Sulla strada, in compagnia di una sottile miscela di suoni - ottanta esplosioni al secondo, cuscinetti a sfera che ruotano, pompe dell'olio vibranti, una frenesia di metallo - si è abbandonato all'ignoto, convinto che per conoscere il mondo, allora come oggi, non basta navigare, né volare, ma bisogna restare a terra, sentirlo sotto le dita dei piedi, annusarlo e inghiottire i moscerini: solo così il mondo diventa immenso. Ritornato in Europa nel 1977, ha raccolto le sue esperienze in questo libro conquistando il cuore di ogni viaggiatore. I viaggi di Jupiter è la testimonianza di un uomo che ha avuto il coraggio di abbandonarsi al richiamo dell'avventura, sperimentando la fragilità della vita e al tempo stesso la sua infinita bellezza.<br />
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di <b>Ted Simon</b> | <i>Elliot</i> | Dario di viaggio</div>
<div style="text-align: center;">
<b>ISBN 978-8861928145 |</b> cartaceo <b>14,03€ </b>|<b> </b>ebook<b> 8,99€ </b><i><a href="https://www.amazon.it/gp/product/B00OTWD57A/ref=as_li_qf_sp_asin_il_tl?ie=UTF8&camp=3370&creative=23322&creativeASIN=B00OTWD57A&linkCode=as2&tag=gliscrittdell-21" target="_blank">Acquista</a></i></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjJuZJVCJOp4V3_n6QnTz5O3UdZ9tXM9PY0sDEQZQptlxw5gMj4pj0U6Nbbxy55RpyI62TiXJSTBvUWJwktmaAJ1-AcsOxq-ogCAT0N4NqH_KGlHyBdqOD9g9zBdmcEJvv8REyt-vRrx1Bf/s1600/con-la-mia-valigia-gialla.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjJuZJVCJOp4V3_n6QnTz5O3UdZ9tXM9PY0sDEQZQptlxw5gMj4pj0U6Nbbxy55RpyI62TiXJSTBvUWJwktmaAJ1-AcsOxq-ogCAT0N4NqH_KGlHyBdqOD9g9zBdmcEJvv8REyt-vRrx1Bf/s320/con-la-mia-valigia-gialla.jpg" width="224" /></a></div>
<h3>
CON LA MIA VALIGIA GIALLA</h3>
È un diario di viaggio autobiografico. Stanca della superficialità di una vita nemmeno troppo tranquilla, Stefania decide di partire. Da sola. Casualmente, trova in internet i contatti di un'associazione che gestisce il St. Orsola, un ospedale in un'area rurale del Kenya, Matiri. E parte con una valigia gialla, poche aspettative, tanta curiosità e voglia di cambiare, non certo il mondo, ma almeno la sua piccola insignificante esistenza. "Con la mia valigia gialla" è il racconto dei piccoli eventi quotidiani (solo apparentemente banali) accaduti in quelle tre settimane, conditi con una manciata di riflessioni dell'autrice sulle diverse abitudini e sulla cultura locali. Contrariamente a quanto si pensi, però, non è un libro sul volontariato. Il volontariato è solo un dettaglio. L'intenzione dell'autore era di raccontare il viaggio, una piccolissima parte d'Africa, quella che lei ha conosciuto, diversa dalla miriade di altre facce di una terra magica, unica. Ne racconta le usanze locali, i profumi, i colori, i suoni, il quotidiano. Le emozioni. E ne ha dato una sua personale chiave di lettura, intervallando ai dipinti della natura le sensazioni restituite, i pensieri suggeriti, le domande che si è posta e che pone a chi vorrà leggere le pagine del suo libro e soffermarsi, come lei, a cercare una risposta. Anche se spesso risposte non ce ne sono. E allora, più che di risposte si tratta di opinioni. Ecco perché questo libro non vuole insegnare nulla. E' un semplice mezzo messo a disposizione dall'autrice per far compiere al lettore lo stesso viaggio (anche se non sarà mai lo stesso) senza prendere un aereo, semplicemente con l'immedesimazione.<br />
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di <b>Stefania Bergo </b>|<i> 0111 Edizioni </i>| Narrativa non fiction</div>
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<b>ISBN 978-88-6307-515-1</b> | ebook <b>4,99 €</b> <i><a href="http://www.amazon.it/gp/product/B00L8EWNMA/ref=as_li_qf_sp_asin_tl?ie=UTF8&camp=3370&creative=23322&creativeASIN=B00L8EWNMA&linkCode=as2&tag=gliscrittdell-21" target="_blank">Amazon</a></i><br />
cartaceo <b>14,50 € </b><i><a href="https://www.amazon.it/gp/product/8863075158/ref=as_li_qf_sp_asin_il_tl?ie=UTF8&camp=3370&creative=23322&creativeASIN=8863075158&linkCode=as2&tag=gliscrittdell-21" target="_blank">Amazon</a></i><b> - </b><i><a href="https://ilbookstoreaccanto.blogspot.it/2016/07/con-la-mia-valigia-gialla.html" target="_blank">I-Libri</a> </i><span style="background-color: yellow; font-size: x-small;">con dedica autografata + confezione regalo - no spese di spedizione</span></div>
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</span> <span style="font-size: x-small;">È possibile acquistare </span><span style="font-size: x-small;">"</span><i style="font-size: small;">Con la mia valigia gialla</i><span style="font-size: x-small;">"</span><span style="font-size: x-small;"> nel pacchetto </span><i style="font-size: small;"><a href="https://ilbookstoreaccanto.blogspot.it/2016/12/la-mia-africa.html" target="_blank">La mia Africa</a></i><span style="font-size: x-small;"> a </span><b style="font-size: small;">29,00€</b><span style="font-size: x-small;">, con "</span><i style="font-size: small;"><b>La mia Africa</b></i><span style="font-size: x-small;">" di Karen Blixen, "</span><i style="font-size: small;"><b>Dall'inferno si ritorna</b></i><span style="font-size: x-small;">" di Christiana Ruggeri e </span><span style="font-size: x-small;"> </span><span style="font-size: x-small;">"<b>Oltre i confini del mondo</b>" </span><span style="font-size: x-small;">di Ornella Nalon.</span><br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjFCsdHYGQnxCa6xm5m3RfOlqaDPL62hYy-F_g_hgF8McpfhvOUy3T5cj5iHb4T_HirDvI0fNAUXWdg19IliGbfBd2kfMinK4N2tpxndheTE060gtJ_IoHT2hUjuurMHfXu04_MUQsfyxE-/s1600/lo-zen.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjFCsdHYGQnxCa6xm5m3RfOlqaDPL62hYy-F_g_hgF8McpfhvOUy3T5cj5iHb4T_HirDvI0fNAUXWdg19IliGbfBd2kfMinK4N2tpxndheTE060gtJ_IoHT2hUjuurMHfXu04_MUQsfyxE-/s320/lo-zen.jpg" width="205" /></a></div>
LO ZEN<br />
e l’arte della manutenzione della motocicletta</h3>
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Un’opera autobiografica scritta nel 1974, <b>una Grande Avventura, a cavallo di una motocicletta e della mente</b>; una visione variegata dell’<b>America on the road</b>, dal Minnesota al Pacifico; un lucido, tortuoso <b>viaggio iniziatico</b>.<br />
Qual è la differenza fra chi viaggia in motocicletta sapendo come la moto funziona e chi non lo sa? In che misura ci si deve occupare della manutenzione della propria motocicletta?<br />
Mentre guarda smaglianti prati blu di fiori di lino, nella mente del narratore si formula una risposta: «Il Buddha, il Divino, dimora nel circuito di un calcolatore o negli ingranaggi del cambio di una moto con lo stesso agio che in cima a una montagna o nei petali di un fiore».<br />
Questo pensiero è la minuscola leva che servirà a sollevare altre domande subito incombenti: da che cosa nasce la tecnologia, perché provoca odio, perché è illusorio sfuggirle? Che cos’è la Qualità? Perché non possiamo vivere senza di essa? <br />
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<div style="text-align: center;">
di <b>Robert M. Pirsig</b> | <i>Adelphi</i> | Romanzo autobiografico</div>
<div style="text-align: center;">
<b>ISBN 978-8845907340</b> | cartaceo <b>10,20€</b> | ebook <b>6,99€</b> <i><a href="https://www.amazon.it/gp/product/B0065LV1HY/ref=as_li_qf_sp_asin_il_tl?ie=UTF8&camp=3370&creative=23322&creativeASIN=B0065LV1HY&linkCode=as2&tag=gliscrittdell-21" target="_blank">Acquista</a></i> </div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjswSodX8KVlPU_elU-SfjbMGV1rvv9DgDQQ50eT5X8Vqnwkgthi9R4VCr34yqN5WtWeM8MFPsWPKGSuE-LyzR0E7HVC1vJI2PhEMMeBTJTM7nzL3KmjLNLbW-PV4F4yJS2q8Y_X8yLo6uG/s1600/il+sogno+di+giulia.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjswSodX8KVlPU_elU-SfjbMGV1rvv9DgDQQ50eT5X8Vqnwkgthi9R4VCr34yqN5WtWeM8MFPsWPKGSuE-LyzR0E7HVC1vJI2PhEMMeBTJTM7nzL3KmjLNLbW-PV4F4yJS2q8Y_X8yLo6uG/s320/il+sogno+di+giulia.jpg" width="228" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<h3>
IL SOGNO DI GIULIA</h3>
La voglia di ricominciare a credere e sperare in qualcosa, il sogno di una vita, la determinazione e la forza di una donna.<br />
Tutto questo porta Giulia, quarantenne ormai disillusa della vita nella sua adorata Italia, il suo compagno Bizio e il figlio, a mollare tutto per tentare la sorte.<br />
Dall'Italia in piena crisi economica ai Caraibi della Repubblica Dominicana. Un viaggio dall'altra parte del mondo, in un luogo così diverso da quello che fino a quel momento era stato il suo mondo.<br />
Il cambiamento non è facile, è tutto nuovo laggiù. E proprio quando tutto sembra perso ci si accorge che, a volte, i sogni diventano realtà.<br />
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<div style="text-align: center;">
di<b> Claudia Gerini</b> | <i>Lettere Animate</i> | Romance, Letteratura di viaggio<br />
<b>ASIN B01G4LOMRU</b> | ebook <b>1,99€</b> | cartaceo <b>8,99€</b> <i><a href="https://goo.gl/G5Rcda" target="_blank">Acquista</a></i></div>
<table class="boxautore"><tbody>
<tr><td><br />
<div style="text-align: left;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi7j_YFfFgT9RgY9IJDIcPMZJX6XOoSDDO4zOiHeIk_FfoeOn8RZnrVb4DVQXBhC071r9QRo-FJSTivmTzfzKnspDX5BsfMr6vsBcxPjAfQBoIjXlhP5vlBrgjlhlkQXIzgO_tvAX1CAqwy/s1600/12575787_522699644557660_554699418_n.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi7j_YFfFgT9RgY9IJDIcPMZJX6XOoSDDO4zOiHeIk_FfoeOn8RZnrVb4DVQXBhC071r9QRo-FJSTivmTzfzKnspDX5BsfMr6vsBcxPjAfQBoIjXlhP5vlBrgjlhlkQXIzgO_tvAX1CAqwy/s1600/12575787_522699644557660_554699418_n.jpg" width="100" /></a></div>
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<span class="nomebox">Paola Casadei</span><br />
In origine farmacista e direttore tecnico di laboratorio omeopatico, ha lasciato Forlì per trasferirsi prima a Roma, poi a Montpellier, quindi per dodici meravigliosi anni in Africa (otto in Sudafrica e quattro in Mozambico), dove ha insegnato musica e italiano. Ora risiede a Montpellier con la famiglia. <br />
<b>L'elefante è già in valigia</b>, Lettere Animate Editore. <br />
<b>Malgré-nous. Contro la nostra volontà</b>, traduzione, Ensemble Edizioni.<br />
<b>Dal buio alla luce. Il bisso marino e Chiara Vigo</b>, traduzione, Cartabianca Editore.<br />
<div class="vai_alla_scheda">
<a href="http://www.gliscrittoridellaportaaccanto.com/2014/11/lelefante-e-gia-in-valigia-di-paola.html" target="_blank">SCHEDA DELL'AUTORE</a></div>
</td></tr>
</tbody></table>
Lisihttp://www.blogger.com/profile/03884477303980597230noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-8374075239772435691.post-92224548319012845602016-11-29T19:57:00.000+01:002021-07-25T14:51:12.676+02:0015 film francesi da non perdere<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEggrySH7UZGGygxImigpvsTWUSrxD2bjD6lDugnrmiZRDgBEzVcZaQj9VAztD3R8Va7xaBqJ-h-HxX9O8uBLEjYxzI6th7mvrE6hGH5ZbiZZRuIC0c2fPmXPVfY_SjM_rQTGANMPuvob3nu/s1600/Amelie-amelie-15593362-650-305.jpg" imageanchor="1"><img alt="film-francesi" border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEggrySH7UZGGygxImigpvsTWUSrxD2bjD6lDugnrmiZRDgBEzVcZaQj9VAztD3R8Va7xaBqJ-h-HxX9O8uBLEjYxzI6th7mvrE6hGH5ZbiZZRuIC0c2fPmXPVfY_SjM_rQTGANMPuvob3nu/s1600/Amelie-amelie-15593362-650-305.jpg" title="[Cinema] 15 film francesi da non perdere, di Paola Casadei" width="100%" /></a></div><br />
<div style="text-align: justify;"><h2><span class="h2-post"> Cinema </span><span class="nome-autore">Di Paola Casadei. </span>Da <i>La sposa in nero</i> di Truffaud a <i>Il favoloso mondo di Amelie, </i>15 film imperdibili del cinema francese.</h2>Oggi vorrei tentare di scrivere qualcosa sul cinema francese. Lo trovo doveroso. Non solo perché <b>i fratelli Auguste e Louis Lumière</b> - che <b>inventarono il cinematografo</b> e proiettarono il <b>primo film a Parigi il 28 dicembre 1895</b> - sono Francesi, ma perché abito in Francia ormai da diversi anni, e sono molto legata a questo Paese. <br />
Trovo molto difficile, però, tentare di stabilire una lista dei migliori 10 o 20 film francesi. <br />
Proviamo: la Commedia francese è «delicatamente esilarante, divertente senza mai risultare sopra le righe, riflessiva e malinconica» <a href="http://www.sorrisi.com/cinema/migliori-film/10-commedie-francesi-da-vedere-almeno-una-volta/" rel="nofollow" target="_blank">scrive</a> Vanni Paleari. Sono perfettamente d’accordo. Ci sono vari attori che adoro, <b>Juliette Binoche, Jean Reno, Gerard depardieu, Vincent Cassel, Alain Delon, Christian Clavier, Jean Dujardin</b>… Anche qui la lista è lunga.<br />
Vorrei semplicemente ricordare e suggerire, allora, solo alcuni film, di genere vario.<br />
</div><br />
<h3 class="ordine-libri" >1</h3><div style="text-align: justify;">Partendo da qualche decennio indietro, chi di voi non ha visto <b><i>La sposa in nero</i> di François Truffaud</b>, con Jeanne Moreau? È del 1968, decisamente drammatico. <br />
Per una bravata, cinque ricchi causano involontariamente la morte di un poveraccio nel giorno del suo matrimonio. La sposa mancata ne uccide quattro per vendetta, ma non può raggiungere il quinto perchè in prigione.</div><br />
<h3 class="ordine-libri" >2</h3><div style="text-align: justify;"><b><i>Bella di giorno</i> di Luis Bunuel</b>, con Catherine Deneuve (1967) – Drammatico.<br />
Sposata con un medico parigino, la bella e frigida Séverine, ossessionata dai suoi desideri erotici, si sfoga durante le ore diurne in una casa d'appuntamenti. Uno dei suoi clienti s'innamora di lei e pretende che lasci il marito.</div><br />
<h3 class="ordine-libri" >3</h3><div style="text-align: justify;"><b><i>L’uomo che amava le donne</i> di François Truffaud</b> (1977) – Drammatico.<br />
Al funerale del quarantenne Bertrand Morane ci sono solo donne, tutte le donne che il defunto ingegnere ha amato nel corso della sua vita: i particolari dei vari incontri amorosi sono contenuti nel libro che Bertrand ha terminato in ospedale, prima di morire, nel tentativo di toccare le gambe dell'infermiera.</div><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEguSRG36cDi2cVn2rxSqSQk5WoF3BOwKr3WhZpH1LR5jymw-vc5lH_QkrIDip3PhJC1SYKZdlvelHq4pPJ5CGopYpnU6QVXio7sxjllfrBbeaKLmzgEr4FA7_3w_bzg8-j8B1Y37cma2VUu/s1600/l-uomo-che-amava-le-donne.JPG" imageanchor="1" style="margin-right: 1em;"><img alt="L-uomo-che-amava-le-donne" border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEguSRG36cDi2cVn2rxSqSQk5WoF3BOwKr3WhZpH1LR5jymw-vc5lH_QkrIDip3PhJC1SYKZdlvelHq4pPJ5CGopYpnU6QVXio7sxjllfrBbeaKLmzgEr4FA7_3w_bzg8-j8B1Y37cma2VUu/s320/l-uomo-che-amava-le-donne.JPG" title="L’uomo che amava le donne di François Truffaud" width="168" /></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgTSbjUkY_uaEkyiWdjNZGwgG9lpgtmHXqwYHVlu2zw6fuRzm5N1-zgo_cPBW_EXniVkhyt_D_GGNiSNmvB4PiwN-2iHVzOVxJe6ylx8woz_lqRl9UPaZugoJLZ82RmrkeERHx3pY1s6Ul2/s1600/la-sposa-in-nero.JPG" imageanchor="1" style="margin-right: 1em;"><img alt="La-sposa-in-nero" border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgTSbjUkY_uaEkyiWdjNZGwgG9lpgtmHXqwYHVlu2zw6fuRzm5N1-zgo_cPBW_EXniVkhyt_D_GGNiSNmvB4PiwN-2iHVzOVxJe6ylx8woz_lqRl9UPaZugoJLZ82RmrkeERHx3pY1s6Ul2/s320/la-sposa-in-nero.JPG" title="La sposa in nero di François Truffaud" width="181" /></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg7SkijezNrve-L-7F3umQQexhh2BGwFf-6w-tl4-vihlnEOuRTnNZVLiTs27Y69KggbcE6U_dZMpAFr8TV0x5AuV_qsPpMvMihhpulRa-j0RoPWxC1G06zf0_y_C_yTeDNN32Tw2rYckn6/s1600/bella-di-giorno.jpg" imageanchor="1"><img alt="Bella-di-giorno" border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg7SkijezNrve-L-7F3umQQexhh2BGwFf-6w-tl4-vihlnEOuRTnNZVLiTs27Y69KggbcE6U_dZMpAFr8TV0x5AuV_qsPpMvMihhpulRa-j0RoPWxC1G06zf0_y_C_yTeDNN32Tw2rYckn6/s320/bella-di-giorno.jpg" title="Bella di giorno di Luis Bunuel" width="225" /></a></div><br />
<h3 class="ordine-libri" >4</h3><div style="text-align: justify;"><b><i>Leon</i> di Luc Besson</b>, con Jean Reno (1994) – Azione.<br />
Leon è un sicario, felice della sua vita. Quando una ragazzina, sua vicina, torna a casa e trova la sua famiglia uccisa da un trafficante di droga, va da lui per aiuto. Quando scopre la sua "professione", gli chiede di insegnarle ad uccidere per ottenere la sua vendetta.</div><br />
<h3 class="ordine-libri" >5</h3><div style="text-align: justify;">E <i><b>Il favoloso mondo di Amelie</b></i>, con Audrey Tautou? (2001) - Davvero originale!<br />
Una famiglia strana. La madre, uscita dalla chiesa, viene schiacciata da una suicida. Una volta cresciuta, la ragazza va a Parigi. Fa la cameriera e incontra tanta gente. Poi…</div><br />
<h3 class="ordine-libri" >6</h3><div style="text-align: justify;"><b><i>8 donne e un mistero</i></b> (2001) – Commedia, Giallo, Musicale, Poliziesco.<br />
Al risveglio nella loro elegante dimora, 8 donne trovano l'unico uomo di casa assassinato nel suo letto. Il telefono è staccato, l'auto non parte e il cancello bloccato: non resta loro che affrontare i loro intrighi e tradimenti in un susseguirsi di colpi di scena che portano a un finale.</div><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEifaQVahm27w99h9HeZi9Vrru7WM0QafgkfL9FSE9CtrPBWXCthbWRauO31xjIlJMl4d9pSFtAzbSB9NFicF4t7H67V9-WcmXaeQTHo_kjs1vMbtHUdyscEEzNdlk2294Cso4c_RTTwoPaE/s1600/leon-matilda.jpg" imageanchor="1" style="margin-right: 1em;"><img alt="Leon-Luc-Besson" border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEifaQVahm27w99h9HeZi9Vrru7WM0QafgkfL9FSE9CtrPBWXCthbWRauO31xjIlJMl4d9pSFtAzbSB9NFicF4t7H67V9-WcmXaeQTHo_kjs1vMbtHUdyscEEzNdlk2294Cso4c_RTTwoPaE/s320/leon-matilda.jpg" title=""Leon" di Luc Besson" width="235" /></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg9foHNBVp-GLbu6u2wTxPQx0ho7BhjkrwVo8vNJ8Lhzpkdb2upbIsfvBWUzHpuj4NM9d8qPs2RIjsd3tf5rR56h08OJCjcxVk3kNGMeVZx2kXKjCeIjdqI63au-yejMHHHt959un8csjLG/s1600/otto_donne_e_un_mistero_2.jpg" imageanchor="1"><img alt="8-donne-e-un-mistero" border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg9foHNBVp-GLbu6u2wTxPQx0ho7BhjkrwVo8vNJ8Lhzpkdb2upbIsfvBWUzHpuj4NM9d8qPs2RIjsd3tf5rR56h08OJCjcxVk3kNGMeVZx2kXKjCeIjdqI63au-yejMHHHt959un8csjLG/s320/otto_donne_e_un_mistero_2.jpg" title="8 donne e un mistero" width="320" /></a></div><br />
<h3 class="ordine-libri" >7</h3><div style="text-align: justify;"><i><b>Niente da nascondere</b></i> con Daniel Auteil e Juliette Binoche (2005) – Drammatico, Thriller.<br />
Georges, che presenta un programma televisivo deticato alla letteratura, inizia a ricevere inquitanti video che ritraggono lui stesso e la sua famiglia, accompagnati da disegni dal significato incomprensibile...</div><br />
<h3 class="ordine-libri" >8</h3><div style="text-align: justify;"><i><b>L’ultima missione </b></i>con con Daniel Auteuil (2008) – Poliziesco.<br />
Un poliziotto marsigliese in crisi ha una chance di redimersi proteggendo una donna dal criminale che ha ucciso i suoi genitori, e che sta per uscire di prigione.</div><br />
<h3 class="ordine-libri" >9</h3><div style="text-align: justify;"><i style="font-weight: bold;">Giù al nord</i>, titolo originale <b style="font-style: italic;"> </b><i>Bienvenue chez les Ch’tis<b> </b></i>(2008) – Commedia.<br />
Dopo questo film, nell’ottobre 2010 è uscito nelle sale italiane <i>Benvenuti al Sud</i>, con protagonisti Claudio Bisio, Alessandro Siani ed Angela Finocchiaro (lo stesso Dany Boon, regista e attore del film francese, oltre a collaborare alla stesura, appare in un cameo); la versione italiana è ambientata sulla costiera cilentana, e snocciola i classici stereotipi che dividono Nord e Sud Italia.</div><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjYQ7n_iSnPGz2o1vReBAqirBz-wX5u2EjSOVLBPtgcN1k9XiilqTepl4EJLbE4F5-EN_0CtU7HyG6EbPW6rHRCMq9ZtIQwXPpigM0SjzvBbQqMnlQBZ0CG7o9rFRVsMx4tK6x9Aw8Aez6t/s1600/gi%25C3%25B9+al+nord.jpg" imageanchor="1" style="margin-right: 1em;"><img alt="Giù-al-nord" border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjYQ7n_iSnPGz2o1vReBAqirBz-wX5u2EjSOVLBPtgcN1k9XiilqTepl4EJLbE4F5-EN_0CtU7HyG6EbPW6rHRCMq9ZtIQwXPpigM0SjzvBbQqMnlQBZ0CG7o9rFRVsMx4tK6x9Aw8Aez6t/s200/gi%25C3%25B9+al+nord.jpg" title="Giù al nord" width="139" /></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjtMEbX6AxxU5_DOzvsIb-tfl18NBCWf-xfuGDCQTQbsjC-xZs9kTQd1IYYHLSd1nHEvnLHCQW30TTcmKXzzfHQwaHwxvi7K0ULciF7X1_dg-8c8HrF7gIs49_fKDxVG8GaDMAbns9pDAGR/s1600/nente-da-nascondere.jpg" imageanchor="1" style="margin-right: 1em;"><img alt="Niente-da-nascondere" border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjtMEbX6AxxU5_DOzvsIb-tfl18NBCWf-xfuGDCQTQbsjC-xZs9kTQd1IYYHLSd1nHEvnLHCQW30TTcmKXzzfHQwaHwxvi7K0ULciF7X1_dg-8c8HrF7gIs49_fKDxVG8GaDMAbns9pDAGR/s200/nente-da-nascondere.jpg" title="Niente da nascondere" width="140" /></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhij8gw22Wu4E-ToDRdOMxc5flEcCH2N34T0gMBH2V9TKKB3GnfotCwQozURz1CZIfYSV7q3I-G2XieT_geEWeqt2xISQIcU56zbJOJXCaqwnVCeGuLF-osD8IF6mxxcUPqXmku4Wt3gZNO/s1600/locandina.jpg" imageanchor="1"><img alt="L-ultima-missione" border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhij8gw22Wu4E-ToDRdOMxc5flEcCH2N34T0gMBH2V9TKKB3GnfotCwQozURz1CZIfYSV7q3I-G2XieT_geEWeqt2xISQIcU56zbJOJXCaqwnVCeGuLF-osD8IF6mxxcUPqXmku4Wt3gZNO/s200/locandina.jpg" title="L’ultima missione" width="140" /></a></div><br />
<h3 class="ordine-libri" >10</h3><div style="text-align: justify;"><i><b>The artist</b></i> con Jean Dujardin (2011) – Drammatico, Romantico, Commedia.<br />
Hollywood 1927. George Valentin è una star del cinema muto di grande successo, che però si trova ad affrontare il proprio declino artistico con l'avvento del sonoro. Al contrario, Peppy Miller, una giovane comparsa, sta per diventare una diva. La fama, l'orgoglio e i soldi ostacoleranno la loro storia d'amore.</div><br />
<h3 class="ordine-libri" >11</h3><div style="text-align: justify;"><i><b>Quasi amici</b></i> con François Cluzet e Omar Sy (2011) – Commedia, Drammatico.<br />
Dopo un incidente di parapendio che lo ha reso paraplegico, il ricco aristocratico Philippe assume Driss, ragazzo di periferia appena uscito dalla prigione, come badante personale. L'improbabile connubio genera altrettanto improbabili incontri tra Vivaldi e gli Earth Wind, dizione perfetta e slang di strada, completi eleganti e tute da ginnastica...<br />
Due universi opposti entrano in rotta di collisione, ma prima dello scontro finale troveranno un punto d'incontro che sfocerà in amicizia.</div><br />
<h3 class="ordine-libri" >12</h3><div style="text-align: justify;"><b><i>La Delicatesse</i></b> con Audray Tautou (2011) – Commedia, Romantico.<br />
Un giovane uomo svedese si innamora di una collega d'ufficio francese. La donna, però, soffre ancora per il lutto recente che l'ha colpita. Il marito è morto tre anni prima in un incidente, ma la corte delicata del collega gradatamente la spingerà a tornare a vivere e a innamorarsi ancora.</div><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiZQJ8gnR0Q8BFmIHVxeq6BizlmQU3QFEuVBNxM7DWhxwg8Sx7fQlvn1qe0FwGYWDbG9tX8Kscpc22jEAzB4efMQ4wIScX7TRQLVXH5HVQH5Fv4u2mHGTQTgW6niz7Xkhxhp6f-ZTrd5XIE/s1600/featured_exhib_delicacy.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="La-Delicatesse " border="0" height="204" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiZQJ8gnR0Q8BFmIHVxeq6BizlmQU3QFEuVBNxM7DWhxwg8Sx7fQlvn1qe0FwGYWDbG9tX8Kscpc22jEAzB4efMQ4wIScX7TRQLVXH5HVQH5Fv4u2mHGTQTgW6niz7Xkhxhp6f-ZTrd5XIE/s320/featured_exhib_delicacy.jpg" title="La Delicatesse " width="320" /></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh7IwuPGgOOASrmj4M9BJVeeB5zEtQIQnsyoJcYSE7-aZbCcC7JoBVDPCYKba2vcEfS_qxI0mIpDtXNUI8Z9-fw6XE4OENn39Vnm014S0le_DIXMZfXB4smmMKL_-qV-eDTah8DLC6ZVisG/s1600/Quasi-Amici.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="Quasi-amici " border="0" height="217" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh7IwuPGgOOASrmj4M9BJVeeB5zEtQIQnsyoJcYSE7-aZbCcC7JoBVDPCYKba2vcEfS_qxI0mIpDtXNUI8Z9-fw6XE4OENn39Vnm014S0le_DIXMZfXB4smmMKL_-qV-eDTah8DLC6ZVisG/s320/Quasi-Amici.jpg" title="Quasi amici " width="320" /></a><br />
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh-wkccDbpqOM79pUzIAKcXqlne7tRvuUHGaVDdoWWA_fNfPs5Auq_ChXn25jno5TftdsBVyLaog44CyCxL-yq0BDpKFAi8WpgkOPN2JLnfVM57LzNQZNiPTS1Xw1biaho8Vo4ofkLgtDaV/s1600/the-artist.jpg" imageanchor="1"><img alt="The-artist " border="0" height="425" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh-wkccDbpqOM79pUzIAKcXqlne7tRvuUHGaVDdoWWA_fNfPs5Auq_ChXn25jno5TftdsBVyLaog44CyCxL-yq0BDpKFAi8WpgkOPN2JLnfVM57LzNQZNiPTS1Xw1biaho8Vo4ofkLgtDaV/s640/the-artist.jpg" title="The artist " width="640" /></a></div><br />
<h3 class="ordine-libri" >13, 14, 15</h3><div style="text-align: justify;">Tre film <b>di Francis Veber</b>: <br />
<i><b>La cena dei cretini</b></i> (1998) – Commedia.<br />
Il titolo <i>Le diner des cons</i> suona ancora meglio!<br />
<i style="font-weight: bold;">Sta zitto… Non rompere</i>,<i style="font-weight: bold;"> </i>con Jean Reno e Gerard Depardieu (2003) – Troppo forte! <br />
<b><i>La capra </i></b>(1981) – Commedia.<br />
</div><br />
<div style="text-align: justify;">Allora, li conto... 15! Potrei solo aggiungerne altri, non saprei quale togliere per un elenco di film francesi assolutamente da non perdere. E se vi capitasse di guardarne alcuni, mi piacerebbe sapere cosa ne pensate...</div><table class="boxautore"><tbody>
<tr><td><br />
<div style="text-align: left;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi7j_YFfFgT9RgY9IJDIcPMZJX6XOoSDDO4zOiHeIk_FfoeOn8RZnrVb4DVQXBhC071r9QRo-FJSTivmTzfzKnspDX5BsfMr6vsBcxPjAfQBoIjXlhP5vlBrgjlhlkQXIzgO_tvAX1CAqwy/s1600/12575787_522699644557660_554699418_n.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi7j_YFfFgT9RgY9IJDIcPMZJX6XOoSDDO4zOiHeIk_FfoeOn8RZnrVb4DVQXBhC071r9QRo-FJSTivmTzfzKnspDX5BsfMr6vsBcxPjAfQBoIjXlhP5vlBrgjlhlkQXIzgO_tvAX1CAqwy/s1600/12575787_522699644557660_554699418_n.jpg" width="100" /></a></div><br />
<span class="nomebox">Paola Casadei</span><br />
In origine farmacista e direttore tecnico di laboratorio omeopatico, ha lasciato Forlì per trasferirsi prima a Roma, poi a Montpellier, quindi per dodici meravigliosi anni in Africa (otto in Sudafrica e quattro in Mozambico), dove ha insegnato musica e italiano. Ora risiede a Montpellier con la famiglia.<br />
<b>L'elefante è già in valigia</b>, Lettere Animate Editore.<br />
<b>Malgré-nous. Contro la nostra volontà</b>, traduzione, Ensemble Edizioni.<br />
<b>Dal buio alla luce. Il bisso marino e Chiara Vigo</b>, traduzione, Cartabianca Editore.<br />
<b>Les fivettes</b>, traduzione, Einaudi.<br />
<div class="vai_alla_scheda"><a href="https://www.gliscrittoridellaportaaccanto.com/2014/11/lelefante-e-gia-in-valigia-di-paola.html" target="_blank">SCHEDA DELL'AUTRICE</a></div></td></tr>
</tbody></table>Gli Scrittori della Porta Accantohttp://www.blogger.com/profile/18004134177862668527noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-8374075239772435691.post-89453940541381551872016-11-15T00:04:00.000+01:002023-03-21T18:37:52.285+01:00[Scrittori] Intervista ad Antonio Menna, a cura di Paola Casadei<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiO6WCqHPiXtbnxDTRS3cVL57gWBh3kYsTuSWMmtcD1aSokboACgDyltoLad7ikwPRsLX6WEiN4_zrsDuI1rjIzbtcwA8z-mBu3xkHCcW6_Rfuo71OypEPfoV6dXj0pyEwaU6N7oKhQddfe/s1600/antonio-menna-monteppiel.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="Intervista-ad-Antonio-Menna" border="0" height="425" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiO6WCqHPiXtbnxDTRS3cVL57gWBh3kYsTuSWMmtcD1aSokboACgDyltoLad7ikwPRsLX6WEiN4_zrsDuI1rjIzbtcwA8z-mBu3xkHCcW6_Rfuo71OypEPfoV6dXj0pyEwaU6N7oKhQddfe/s640/antonio-menna-monteppiel.jpg" title="[Scrittori] Intervista ad Antonio Menna, a cura di Paola Casadei" width="640" /></a></div><br />
<h2 style="text-align: justify;">Un caffè con <a href="https://antoniomenna.com/" rel="nofollow" target="_blank">Antonio Menna</a>, in tutte le librerie con il suo ultimo romanzo <i>Il mistero dell'orso marsicano ucciso come un boss ai quartieri spagnoli</i>, edito da Guanda.</h2><div style="text-align: justify;"><b><b>Ciao Antonio. Ti ho incontrato a Montpellier, alla<i> Comédie du Livre</i>. Eri uno dei soli 35 autori italiani invitati a una manifestazione molto importante per la Francia. Un evento per la città dove vivo. Mi racconti un po’ di te? </b></b></div><div style="text-align: justify;">Da dove comincio?<b> </b>Mi viene sempre di farlo con uno sguardo in avanti. Sono uno che spera di riuscire ancora a scrivere qualcosa che abbia un senso. Spero, anzi, di trovarlo un senso nelle cose da scrivere. Sono uno, in verità, fermo a pensare. Un po' incantato, in questo momento. A Napoli, incantato si dice anche dei meccanismi che non vogliono funzionare. Ecco, ho l'incanto del guasto. Sono uno fermo che spera di rimettersi in moto.</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;"><b>Chi sei e chi eri prima di scrivere? </b></div><div style="text-align: justify;">La stessa persona, direi, se non molto più compromesso con la vita, per gli anni che passano. La scrittura, per me, non ha segnato una fontiera. C'è stato sicuramente un tempo senza, un tempo prima ma non ne ho quasi memoria. Da che ricordo, ho sempre pensato alle storie. Quelle da leggere, innanzitutto. Cercare le storie ovunque. Poi quelle da raccontare. Poi la lingua giusta per ognuna.</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;"><b>Io so solo che sei di Napoli e che l’amore per la tua città trabocca da tutti i pori.</b></div><div style="text-align: justify;"><b></b>Beh, non proprio. Intanto sono nato a Potenza, dove ho vissuto i primi dieci anni della mia vita. È un luogo di cui ricordo poco nei dettagli ma molto nelle emozioni. Ho un legame emotivo con quella città, anche se ci sono tornato raramente. In realtà, sono sempre stato napoletano, anche a Potenza. I miei genitori sono napoletani e si trovavano lì per lavoro, temporaneamente. Tutta la mia cultura, la mia formazione, è napoletana. E poi dai dieci anni, lo sono diventato anche fisicamente. Amore per Napoli? Non lo so. È un tema enorme, questo qui. Io provo sempre a dire che Napoli è solo una città. Lo faccio per svestire tutta l'epica, a volte insopportabile, su questo luogo. Ma so che anche io che una città non è mai solo una città.</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhRWtmyBATVvfQoi0ImZhkFkdJXiYXHI36ge-9v23s1F4KqUOCmCT6KZrtrr4ee_6Selu4zZLlOD4XopDbTqqQmRWb_-U_ddpra9e7C-QJ4xE4t2INClieAeH_7bh7hmrxONUpRChLiixc/s1600/antonio-menna.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhRWtmyBATVvfQoi0ImZhkFkdJXiYXHI36ge-9v23s1F4KqUOCmCT6KZrtrr4ee_6Selu4zZLlOD4XopDbTqqQmRWb_-U_ddpra9e7C-QJ4xE4t2INClieAeH_7bh7hmrxONUpRChLiixc/s1600/antonio-menna.jpg" /></a></div><b>Come è nata l’idea del libro? Intanto complimenti: il titolo è straordinario! Un’ispirazione improvvisa o un pensiero meditato negli anni? Di cosa parla? </b></div><div style="text-align: justify;">L'orso marsicano ucciso nei Quartieri Spagnoli è per un verso, una immagine curiosa, improvvisa, che mi è venuta in mente un giorno. Uno spunto investigativo diverso dal solito. Una cosa innaturale da cui dipanare un mistero. Nella narrazione, però, questo episodio diventa via via meno importante e si apre come uno scrigno di fatti, persone, luoghi che, credo, sono cresciuti dentro di me a lungo, si sono formati anche dentro altre narrazioni e poi hanno preso una loro forma - forse finale - con questo romanzo.<br />
<br />
</div><div style="text-align: justify;"><b>Come ti è capitato che fosse tradotto in Francese?</b></div><div style="text-align: justify;">In verità il mio <a href="https://blacknovel1.wordpress.com/2015/04/12/letrange-histoire-de-lours-brun-abattu-dans-les-quartiers-espagnols-de-naples-de-antonio-menna-liana-levi/" rel="nofollow" target="_blank">editore francese</a> - Liana Levi - lo ha letto quando il romanzo non era ancora stato pubblicato in Italia e lo ha voluto. Così mi sono ritrovato con due editori, uno italiano e uno francese, prima ancora che il libro fosse pubblicato. È stata una cosa insolita, e bella.<br />
<br />
</div><div style="text-align: justify;"><b>Ti sei divertito alla <i>Comedie du Livre </i>di Montpellier? Ti divertono i saloni del libro?</b></div><div style="text-align: justify;"> In genere le manifestazioni letterarie che preferisco sono quelle che non mi invitano, cioè quelle dove posso girare da lettore, in libertà. Non che mi divertano molto ma a volte si trovano spunti interessanti. Sono stato molto bene alla Comedie, e sono rimasto sorpreso dalla straordinaria organizzazione e anche dall'incredibile accoglienza. Credevo che ai miei incontri non sarebbe venuto nessuno. Anzi, "mi chiedevo chi verrà mai?". Invece ho trovato sale piene, lettori attenti, e copie tutte vendute!<br />
<br />
</div><div style="text-align: justify;"><b>Hai altre passioni o hobby, che coltivi nel tempo libero?</b></div><div style="text-align: justify;">Leggo, ovviamente. Mi piace correre, vado in palestra. E mangio. È una lotta tra questi due fattori. Un levare e mettere calorie. Il mio hobby è mandare in confusione il mio metabolismo. Poi viaggio. Ho bisogno di andare, di lasciarmi le cose alle spalle.<br />
<br />
</div><div style="text-align: justify;"><b>L’ispirazione ha mille modi di bussare alla porta. Tu dove cerchi le tue fonti di ispirazione? Come nascono i tuoi lavori?</b></div><div style="text-align: justify;">Io sono molto ancorato alla realtà, come autore. Mi guardo molto intorno. Deve essere la formazione giornalistica ma ho uno sguardo attento sulla cronaca, e poi la impasto nella narrativa. E' difficile che faccia grandi voli di fantasia, nella mia attività narrativa.<br />
<br />
</div><div style="text-align: justify;"><b>Quando sei all’opera, come ti piace scrivere: in silenzio, con la musica, a orari fissi...</b></div><div style="text-align: justify;">Il silenzio, nel luogo dove vivo, cala solo dalle quattro alle cinque del mattino. C'è un costante sottofondo di voci, rombi di moto, persone, musiche. Ormai è un rumore a cui sono abituato. Scrivo, in verità, quando posso perchè devo far convivere la narrativa con il mio lavoro principale, quindi ingaggio una lotta continua su quale sia l'attività preminente. A volte, una. A volta, l'altra.<br />
<br />
</div><div style="text-align: justify;"><b>Quanto pensi che lo scrittore debba mettersi nei panni del o della protagonista?</b></div><div style="text-align: justify;">Scrivere un romanzo è dirigere una orchestra, dal mio punto di vista. Poi, dipende dalla storia che vuoi raccontare, da come intendi raccontarla. Ci possono essere narrazioni più raccolte sul protagonista e lì l'identificazione è naturale. Ma io credo che un autore metta di sé ovunque in un romanzo, anche in due battute di un passante.<br />
<br />
</div><div style="text-align: justify;"><b>Hai modelli letterari o artistici in mente?</b></div><div style="text-align: justify;"><b></b>Sono un lettore molto esigente. E come autore non piacerei al lettore che sono. Diciamo che evito di darmi modelli troppo alti per le mie capacità. Guardo con molto interesse alla no fiction novel, al romanzo che si aggancia alla realtà, e mi piace molto anche l'autofiction. Non so se riuscitò mai a scrivere qualcosa in questo senso.<br />
<br />
</div><div style="text-align: justify;"><b>Quando scrivi hai in mente un tipo di lettore, o comunque pensi a qualcuno in particolare che potrebbe ridere, soffrire, approvare, arrabbiarsi con te? </b></div><div style="text-align: justify;">Quando scrivo mi do un macro obiettivo, quello di non far sbadigliare chi legge. Non voglio che il mio lettore si annoi. Il che non significa che deve divertirsi. Ma deve appassionarsi. Cioè, quello che sta leggendo deve tenergli accesa l'attenzione. Questo non è facile, anche perchè i lettori sono molto diversi tra loro. Ma a me piace immaginare che anche un lettore non abituale possa entrare in un mio romanzo e appassionarsi alla lettura.<br />
<br />
</div><div style="text-align: justify;"><b>Hai progetti o un sogno nel cassetto?</b></div><div style="text-align: justify;">Progetti letterari strutturati, no. Ho qualche idea in corso, diciamo così. Ma tutta da definire. Direi che questo è un momento di fermo, per me. Ho fatto un po' una corsa in questi anni. Ho scritto in fretta, ho pubblicato molto. Oggi rifletto, cerco di capire se ho ancora cose da dire, e come dirle, e soprattutto se si sente il bisogno che io le dica.<br />
<br />
</div><div style="text-align: justify;"><b>Vuoi lasciare un messaggio per i più giovani o per gli scrittori emergenti? </b></div><div style="text-align: justify;">Il messaggio è semplice: scrivere, provarci. Consiglierei loro di non avere la fretta di pubblicare a qualsiasi costo. Oggi è abbastanza semplice farsi stampare un libro. I costi sono bassi, gli editori sono tantissimi. Si fanno tirature irrisorie. Un libro ormai si autofinanzia anche solo vendendolo a pochi amici e parenti. Ma proprio per questo, tutti pubblicano, soprattutto con microsigle, e pubblicare è diventato quasi un vezzo narcisistico. Allora, se un giovane sente davvero di avere delle cose da dire, allora gli direi di capire se è un bisogno vero o solo vanità, poi di scrivere senza ossessionarsi, aspettando di essere pronto per pubblicare bene. Ecco, direi che oggi non conta pubblicare (lo fanno tutti) ma pubblicare bene. Entrare in un catalogo di senso, con un editore che progetta, che investe, che distribuisce, che non sia improvvisato. Un editore vero. Ce ne sono ancora, in questo mare magnum di autoreferenzialità. Non sono tanti ma ci sono. Vale la pena di aspettare che uno di loro si accorga di te. </div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;"><b>Grazie Antonio, grazie davvero. Mi auguro che ti leggano in tanti! Buon lavoro. </b></div><b><br />
</b> <br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgYVEEzWM0seNEUY72P34_hZYtjuuO9EntfB8DIBbOk0NqDoXuIAxbShnS-47TDB7LuCNshfGEwPO_Wz_6cqoBUXfYCe6daXayX8dTULC7OX9aH5l0JtnPU2xNMUdMjuJGEutH9vyjW6v0/s1600/IL+MISTERO+DELL%2527ORSO.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgYVEEzWM0seNEUY72P34_hZYtjuuO9EntfB8DIBbOk0NqDoXuIAxbShnS-47TDB7LuCNshfGEwPO_Wz_6cqoBUXfYCe6daXayX8dTULC7OX9aH5l0JtnPU2xNMUdMjuJGEutH9vyjW6v0/s320/IL+MISTERO+DELL%2527ORSO.jpg" title="Il mistero dell'orso marsicano ucciso come un boss ai quartieri spagnoli" width="206" /></a></div><h3 style="text-align: justify;"><span style="color: #666666;">Il mistero dell'orso marsicano ucciso come un boss ai quartieri spagnoli</span></h3><div style="text-align: justify;"><span style="color: #666666;">Un orso morto nel bel mezzo di un vicolo di Napoli è una notizia. Se poi l'orso è stato ucciso con tre colpi di pistola, è anche un'occasione: almeno per Tony Perduto, cronista freelance, a cui lo scoop può fruttare la rara fortuna di un pezzo in prima pagina. E anche qualche articolo di costume: dalle interviste ai suoi pittoreschi vicini dei bassi fino al consulto con Giacchino Totip, esperto di numeri del Lotto. A Tony però non basta il colore locale, vuole capire. Mentre la polizia archivia il caso come un avvertimento di camorra, lui non si dà per vinto. Assieme a Marinella, amica dall'abbagliante sorriso, si lancia in un'indagine che lo porterà da uno zoo deserto (ma non abbastanza) a un circo malfamato, e da lì fino ai cunicoli che percorrono il ventre oscuro della città, e che racchiudono molti segreti.</span></div><br />
<div style="text-align: center;">di <b>Antonio Menna</b> |<i> Guanda</i> | Giallo</div><div style="text-align: center;"><b>ISBN 978-8823509634</b> | cartaceo <b>14,03€</b> <a href="https://www.amazon.it/gp/product/8823509637/ref=as_li_qf_sp_asin_il_tl?ie=UTF8&camp=3370&creative=23322&creativeASIN=8823509637&linkCode=as2&tag=gliscrittdell-21" target="_blank"><i>Acquista</i></a></div><br />
<table class="boxautore"><tbody>
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<div style="text-align: left;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi7j_YFfFgT9RgY9IJDIcPMZJX6XOoSDDO4zOiHeIk_FfoeOn8RZnrVb4DVQXBhC071r9QRo-FJSTivmTzfzKnspDX5BsfMr6vsBcxPjAfQBoIjXlhP5vlBrgjlhlkQXIzgO_tvAX1CAqwy/s1600/12575787_522699644557660_554699418_n.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi7j_YFfFgT9RgY9IJDIcPMZJX6XOoSDDO4zOiHeIk_FfoeOn8RZnrVb4DVQXBhC071r9QRo-FJSTivmTzfzKnspDX5BsfMr6vsBcxPjAfQBoIjXlhP5vlBrgjlhlkQXIzgO_tvAX1CAqwy/s1600/12575787_522699644557660_554699418_n.jpg" width="100" /></a></div><br />
<span class="nomebox">Paola Casadei</span><br />
In origine farmacista e direttore tecnico di laboratorio omeopatico, ha lasciato Forlì per trasferirsi prima a Roma, poi a Montpellier, quindi per dodici meravigliosi anni in Africa (otto in Sudafrica e quattro in Mozambico), dove ha insegnato musica e italiano. Ora risiede a Montpellier con la famiglia. <br />
<b>L'elefante è già in valigia</b>, Lettere Animate Editore. <br />
<b>Malgré-nous. Contro la nostra volontà</b>, traduzione, Ensemble Edizioni.<br />
<b>Dal buio alla luce. Il bisso marino e Chiara Vigo</b>, traduzione, Cartabianca Editore.<br />
<div class="vai_alla_scheda"><a href="http://www.gliscrittoridellaportaaccanto.com/2014/11/lelefante-e-gia-in-valigia-di-paola.html" target="_blank">SCHEDA DELL'AUTORE</a></div></td></tr>
</tbody></table>Lisihttp://www.blogger.com/profile/03884477303980597230noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8374075239772435691.post-34927309438354261862016-11-14T09:35:00.001+01:002021-07-25T14:51:12.674+02:00[Musica] La colonna sonora di "Sopravvissuto - The martian" di Ridley Scott, un film tutto da ascoltare! Di Paola Casadei<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgRSl8LIjQFvpcnylN7ScxnnIX3niD6ATm_hT6YLMgYad1TCuPQCHWYGhiN0IneXyIh9oXI_V56zYoeQ6lIj4nwKexQFjeJ4nEDrI-iYUl7BK4mfIbqIH1bSdKbWZIPQDgLsyXFmUYDpUk/s1600/martian.jpg" imageanchor="1"><img alt="colonna-sonora-Sopravvissuto-The-martian-Ridley-Scott" border="0" height="345" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgRSl8LIjQFvpcnylN7ScxnnIX3niD6ATm_hT6YLMgYad1TCuPQCHWYGhiN0IneXyIh9oXI_V56zYoeQ6lIj4nwKexQFjeJ4nEDrI-iYUl7BK4mfIbqIH1bSdKbWZIPQDgLsyXFmUYDpUk/s640/martian.jpg" title="[Musica] La colonna sonora di "Sopravvissuto - The martian" di Ridley Scott, un film tutto da ascoltare! Di Paola Casadei" width="640" /></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<h2>
Immancabili, in una storia di sopravvivenza su Marte, <i>I Will Survive</i> di Gloria Gaynor e <i>Starman</i> di David Bowie. Grandi classici e disco dance anni '70 perfettamente fusi alle note originali di Harry Gregson-Williams. </h2>
</div>
<div style="text-align: justify;">
Non ho resistito. Quando ho letto che il regista era<b> Ridley Scott</b>, ho deciso che, mentre stiravo, quel giorno avrei guardato il film <i><b>Sopravvissuto - The martian</b></i> (qui in Francia, su Canal Plus, si chiama <i>Seul sur Mars</i>).<br />
<b>Solo, abbandonato su Marte</b> dai suoi colleghi che lo danno per morto, <b>Matt Damon</b> decide di darsi da fare per non morire subito. Con tutte quelle immagini spettacolari dello spazio e del pianeta, ho dovuto smettere di stirare, e ho guardato il film fino alla fine, fino alla canzone finale! <b>Le musiche mi hanno affascinata da subito. </b></div>
<div style="text-align: justify;">
Devo ammettere che i primi minuti (col ferro in mano) ero un po’ distratta. Ma appena ho sentito la sigla di <b><i>Happy Days</i></b>, ho capito che qualcosa di diverso, di grande, stava per passare su quello schermo. Allora ho cominciato a fare attenzione. </div>
<div style="text-align: justify;">
Ci sono <b>musiche originali</b> e ci sono<b> alcuni pezzi di disco music</b>, da <b>Donna Summer</b> agli <b>ABBA</b>, persino <b><i>Starman</i> di David Bowie</b>. Non pare la musica adatta a un film che si svolge nello spazio. In realtà si tratta di un geniale espediente legato alla storia: allo scatenarsi di una violenta tempesta di sabbia su Marte, l'equipaggio della missione NASA è costretto ad abbandonare la base e ripartire per tornare sulla Terra, ma l'astronauta Mark Watney viene colpito da alcuni detriti della tempesta, e viene dato per morto; rimasto solo, con poche risorse e senza avere modo di contattare la Terra per comunicare che è sopravvissuto, Watney deve ricorrere al proprio ingegno e al proprio spirito di volontà per <b>sopravvivere</b>, pur sapendo che nel breve periodo non vi sia alcuna prospettiva realistica per una missione di salvataggio. È solo e<b> si ritrova come unica compagnia la musica</b> rimasta nel computer di Melissa Lewis, il capitano della missione, interpretato da Jessica Chastain.</div>
<br />
<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="350" src="https://www.youtube.com/embed/Q6QksihDpg8?rel=0" width="100%"></iframe><br />
<br />
<h3 style="text-align: justify;">
«Sono condannato sicuramente a morire quassù. E dovrò ascoltare ancora per chissà quanto questa orribile disco music!»</h3>
<div style="text-align: justify;">
La musica è molto presente nel corso di tutto il film, sono poche le scene in cui è del tutto assente. Per quanto riguarda <b>la colonna sonora originale, è Harry Gregson-Williams</b> ad averla realizzata. Si tratta di un compositore di una grande varietà di film, da quelli d’animazione come <i>Z, la Formica</i> e <i>Shrek</i>, alla serie de <i>Le Cronache di Narnia </i>e tanti altri ancora. Si sentono, <b>in una fusione affascinante, elementi sinfonici ed elettronici, percussioni e archi </b>in un crescendo che inchioda lo spettatore alla poltrona. Non sono un’esperta, posso solo dare il mio modesto parere e invitare a <b>guardare un film con le orecchie bene aperte</b>.</div>
<div style="text-align: justify;">
In <a href="http://www.rollingstone.it/cinema/interviste-cinema/abbey-road-studios-the-martian-film-ridley-scott/2015-10-01/#Part3" target="_blank">un’intervista per la rivista <i>Rolling Stones</i></a>, il compositore ha spiegato la nascita della partitura di <i>Sopravvissuto – The Martian</i>, che doveva mantenere uno <b>spirito positivo</b>, un<b> tono di ironia e divertimento</b>, oltre a rappresentare gli spazi immensi e il<b> dramma </b>che incombe:</div>
<div style="text-align: justify;">
<blockquote class="tr_bq">
Abbiamo deciso di non porre limiti allo spettro sonoro e di rimanere aperti a ogni possibilità. […] Il potere di una grande orchestra sinfonica è difficile da rimpiazzare; nei momenti chiave di questo film ho voluto utilizzare un coro quando c’era da rappresentare l’elemento di umanità in una scena. Mentre i grandi spazi aperti di Marte risultano spesso in poche note, magari interrotte da suoni duri per conferire un senso di solitudine. Il compito della colonna sonora è di seguire il viaggio emozionale del protagonista, dunque in questo caso l’atmosfera non è mai del tutto rilassata perché c’è sempre qualcosa di spaventoso che può succedere al nostro marziano.</blockquote>
</div>
<div style="text-align: justify;">
E ancora:</div>
<div style="text-align: justify;">
<blockquote class="tr_bq">
In questo caso, la prima missione era trovare un tema musicale per Matt Damon. Inizio sempre con il pianoforte : la sua semplicità è ottima per lo scopo. Poi lo faccio ascoltare al regista, anche se nella sua versione finale gli arrangiamenti cambieranno e probabilmente il piano scomparirà. Ma è sufficiente per leggere il linguaggio del corpo di Ridley mentre ascolta e capire se sto andando nella direzione giusta. In questo caso gli erano piaciute molto le ‘pennellate’ positive al tema di Damon, perché in fin dei conti il suo personaggio è molto positivo e umoristico, soprattutto per essere un tizio abbandonato su Marte.</blockquote>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<h3>
Un ottimo equilibrio musicale tra leggerezza e intensità. Una colonna sonora che spazia dalla solitudine al divertimento, esplorando varie sfumature di malinconia, sconforto e positività. <br />
</h3>
Le altre canzoni scelte, quelle non originali, sono molto diverse tra loro e accompagnano ogni tipo di spettatore. Cito i titoli di alcune canzoni che hanno contribuito al clima di divertimento e ironia di tutto il film: la sigla di <b>“<i>Happy Days</i>”</b>, <b>“<i>Turn The Beat Around</i>”</b> (Vicki Sue Robinson), <b>“<i>Hot Stuff</i>” </b>(Donna Summer), <b>“<i>Rock The Boat</i>”</b> (The Hues Corporation), <b>“<i>Don’t Leave Me This Way</i>”</b> (Thelma Houston), <b>“<i>Starman</i>”</b> (David Bowie), <b>“<i>Waterloo</i>”</b> (ABBA), <b>“<i>Love Train</i>”</b> (The O’jays) e <b>“<i>I Will Survive</i>”</b> (Gloria Gaynor) e molti altri brani (<i><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><a href="https://www.youtube.com/watch?v=cwb6DTimGyo" target="_blank">Songs from The Martian</a></span></i>).</div>
<div style="text-align: justify;">
Insomma, mi sono emozionata e mi sono divertita, per il film ma di certo anche grazie alle musiche. Io lo consiglio.</div>
<br />
<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="350" src="https://www.youtube.com/embed/lRBzBhwbswo?rel=0" width="100%"></iframe><br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi7j_YFfFgT9RgY9IJDIcPMZJX6XOoSDDO4zOiHeIk_FfoeOn8RZnrVb4DVQXBhC071r9QRo-FJSTivmTzfzKnspDX5BsfMr6vsBcxPjAfQBoIjXlhP5vlBrgjlhlkQXIzgO_tvAX1CAqwy/s1600/12575787_522699644557660_554699418_n.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi7j_YFfFgT9RgY9IJDIcPMZJX6XOoSDDO4zOiHeIk_FfoeOn8RZnrVb4DVQXBhC071r9QRo-FJSTivmTzfzKnspDX5BsfMr6vsBcxPjAfQBoIjXlhP5vlBrgjlhlkQXIzgO_tvAX1CAqwy/s1600/12575787_522699644557660_554699418_n.jpg" width="100" /></a></div>
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<span class="nomebox">Paola Casadei</span><br />
In origine farmacista e direttore tecnico di laboratorio omeopatico, ha lasciato Forlì per trasferirsi prima a Roma, poi a Montpellier, quindi per dodici meravigliosi anni in Africa (otto in Sudafrica e quattro in Mozambico), dove ha insegnato musica e italiano. Ora risiede a Montpellier con la famiglia. <br />
<b>L'elefante è già in valigia</b>, Lettere Animate Editore. <br />
<b>Malgré-nous. Contro la nostra volontà</b>, traduzione, Ensemble Edizioni.<br />
<b>Dal buio alla luce. Il bisso marino e Chiara Vigo</b>, traduzione, Cartabianca Editore.<br />
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<a href="http://www.gliscrittoridellaportaaccanto.com/2014/11/lelefante-e-gia-in-valigia-di-paola.html" target="_blank">SCHEDA DELL'AUTORE</a></div>
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Gli Scrittori della Porta Accantohttp://www.blogger.com/profile/18004134177862668527noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8374075239772435691.post-46430755830812922712016-10-06T01:03:00.000+02:002021-07-25T14:51:12.674+02:00[People] Andrea Rényi, traduttrice ungherese, da oltre 40 anni in Italia, intervista di Paola Casadei<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgOPzs-5XELKmOZlBsFbUA7wyzm0FkjAltR5Dc7GeIpvC3Zd_c7OD5GO4cw2sR-_vMPqOz72UdBrew5vX57alZUXof2Qz-un4c-gzZTEC1nkF6WnOh04of-RuVWAzFdvu9iAl-T4OxXIRI/s1600/Andrea-R%25C3%25A9nyi.jpg" imageanchor="1"><img alt="People-Andrea-Rényi-traduttrice-ungherese-intervista-Paola-Casadei" border="0" height="406" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgOPzs-5XELKmOZlBsFbUA7wyzm0FkjAltR5Dc7GeIpvC3Zd_c7OD5GO4cw2sR-_vMPqOz72UdBrew5vX57alZUXof2Qz-un4c-gzZTEC1nkF6WnOh04of-RuVWAzFdvu9iAl-T4OxXIRI/s640/Andrea-R%25C3%25A9nyi.jpg" title="[People] Andrea Rényi, traduttrice ungherese da oltre 40 anni in Italia, nell'intervista di Paola Casadei" width="640" /></a></div><div style="text-align: justify;"><b><br />
</b></div><div style="text-align: justify;"><h2>Ungherese di nascita, la traduttrice Andrea Rényi è cresciuta in una famiglia multietnica e risiede in Italia da oltre 40 anni: «penso e sogno in italiano e credo che in questa lingua pronuncerò anche le mie ultime parole».</h2><b>Andrea Rényi, benvenuta nel nostro sito culturale. Ci vuoi svelare chi sei? Ti vuoi presentare brevemente a nostri lettori?</b></div><div style="text-align: justify;">Sono nata in Ungheria in una famiglia multietnica che per necessità di comunicazione ha sempre coltivato lo studio delle lingue, per passione quello della musica e della letteratura, ma poi ognuno imparava un mestiere per vivere, perché nessuno ha mai pensato che le lingue, la musica o la letteratura da sole potessero bastare. Ai tempi dell'esame di maturità conoscevo già tre lingue – tedesco, russo e inglese - e coltivavo un amore profondo per la letteratura, ma scelsi la facoltà di Legge, che abbandonai a metà corso per sposare un ragazzo italiano. Vivo ormai da quarantatré anni a Roma, da più o meno quaranta penso e sogno in italiano, e credo che in questa lingua pronuncerò anche le mie ultime parole.</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;"><b>Come ti sei avvicinata al mestiere di traduttore editoriale?</b></div><div style="text-align: justify;">Al mio arrivo a Roma trovai lavoro come insegnante di lingue in istituti privati, e per essere all'altezza del compito mi laureai in Lingue e Letterature Straniere Moderne. Dopo sedici anni di insegnamento in scuole di lingue e di recupero, di numerose traduzioni, di interpretariato ungherese-inglese-italiano per gli ungheresi richiedenti lo status di rifugiato, e nei corsi che le organizzazioni intergovernative offrivano ai profughi per inserirli nella vita quotidiana negli Stati Uniti, per tredici anni ho lavorato in un'azienda italo-americana. Anche in quel caso con le lingue: facevo l'interprete, come mediatore linguistico mi occupavo dei rapporti con l'estero.</div><div style="text-align: justify;">Nel 2004 avevo bisogno di gratificarmi, e invece di comprarmi un vestito nuovo o di prenotare un soggiorno in una beauty farm mi iscrissi a uno dei primi corsi serali per l'editoria. Grazie ai risultati ottenuti al corso una nota casa editrice romana mi offrì delle collaborazioni esterne e dopo qualche mese l'editore mi domandò se volevo provare anche a tradurre qualcosa. Nel frattempo lavoravo già in un'agenzia letteraria, che pure è stata un'esperienza molto utile. </div><div style="text-align: justify;">Lavoro come traduttrice editoriale da undici anni, ormai solo dall'ungherese, e ho tradotto una ventina di volumi fra narrativa e saggistica.</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;"><h3>Hai tradotto grandi nomi della letteratura ungherese, da Károly Pap a Magda Szabó, che cosa è per te una traduzione?</h3></div><div style="text-align: justify;">Per ridurre all'osso una risposta che altrimenti richiederebbe pagine e pagine, veri e propri trattati, uso il titolo dell'ottimo saggio di Daniele Petruccioli: per me le traduzioni editoriali sono Falsi d'autore. </div><div style="text-align: justify;">Ricordo il preciso istante in cui presi coscienza della complessità di questo mestiere, del fulmine che scoccò: leggendo le prime pagine di <i>Sabato</i> di Ian McEwan tradotte da Susanna Basso fui colpita da un desiderio irrefrenabile di mettermi alla prova, di sfidare me stessa, senza la pretesa e la presunzione di avvicinarmi, neppure alla lontana, alla perfezione di quell'incipit. </div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;"><b>Quali sono per te i pregi e i difetti del mestiere?</b></div><div style="text-align: justify;">Per me il pregio più grande è l'intimità con il testo e con il suo autore, vederci in silenzio a quattr'occhi. Mi pesa invece molto stare dietro ai pagamenti. </div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;"><b>Qual è stata l'esperienza professionale che ti ha arricchita di più e perché?</b></div><div style="text-align: justify;">Ho fatto esperienze belle, bellissime e anche brutte, ho commesso alcuni errori che purtroppo sono stati stampati, e ho anche sbagliato per inesperienza. Ma non li riconduco all'annoso tema di non essere di madrelingua italiana. Dopo quarantatré anni in Italia, trascorsi tutti in ambiente esclusivamente italiano e in qualche modo sempre attinente al mondo della traduzione, credo di conoscere la lingua in misura adeguata. D'altronde non sono l'unica ungherese che traduce dall'ungherese: Giorgio Pressburger, arrivato in Italia all'età di diciannove anni, non solo è un affermato scrittore italiano, ma anche uno dei migliori traduttori di letteratura ungherese. Il traduttore tedesco di Sándor Márai, Ernő Zeltner, approdò in Germania all'età di ventun anni, e grosso modo aveva la stessa età il traduttore francese di Márai, Georges Kassai, quando si trasferì in Francia, ma potrei citare anche altri esempi. Qualche mese fa mi è capitato fra le mani un testo scritto in italiano, su una certa letteratura ungherese, da una persona molto stimata nell'ambiente, e di madrelingua italiana: poche pagine ma molti errori, alcuni grossolani, dovuti anche a interpretazioni errate; tanto più gravi perché la persona in questione poteva scegliere cosa scrivere e tradurre, mentre il traduttore non può farlo. </div><div style="text-align: justify;">Tornando alla domanda: non riesco a individuare una sola esperienza che mi abbia arricchita, sono servite tutte, anche le negative. Per carattere sono un misirizzi, dopo l'iniziale inevitabile dispiacere cerco di trarre insegnamento anche dalle esperienze negative. Le più belle riguardano quei libri che ho tradotto anche per legami sentimentali. <br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgBBmvfNdippf653A00NekkPlIXXmJY5fgPBp8qXpwnYiKdDsbMTDPKiTIBAd1WG9f9qOq5h8IlERXyeuAVespjb-nq9nlJhALvc9FsRZv9yddG5DZXr4wCac_mX7kLUvuTCdzafn2E4Q8/s1600/ilballoinmaschera.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="Ballo-in-maschera-Magda-Szabó-Salani" border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgBBmvfNdippf653A00NekkPlIXXmJY5fgPBp8qXpwnYiKdDsbMTDPKiTIBAd1WG9f9qOq5h8IlERXyeuAVespjb-nq9nlJhALvc9FsRZv9yddG5DZXr4wCac_mX7kLUvuTCdzafn2E4Q8/s200/ilballoinmaschera.jpg" title="Ballo in maschera di Magda Szabó (Salani)" width="132" /></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEimc_KIV-TBVvFEwznLRlbmPiYeHJzu3WFVUR732wbfWI7mUVHkVAcoiqzsblaAX50Sxw6fKZXsk8qesRdAkFqDUUMtyz9VDxceYRK9Nghp-NTIA-jjuMQZrmKH1O3eVRA5i5K9Qkhn5oM/s1600/Partenza+e+ritorno.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="Partenza-e-ritorno-György-Konrád-Keller" border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEimc_KIV-TBVvFEwznLRlbmPiYeHJzu3WFVUR732wbfWI7mUVHkVAcoiqzsblaAX50Sxw6fKZXsk8qesRdAkFqDUUMtyz9VDxceYRK9Nghp-NTIA-jjuMQZrmKH1O3eVRA5i5K9Qkhn5oM/s200/Partenza+e+ritorno.jpg" title="Partenza e ritorno, di György Konrád (Keller)" width="146" /></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjWm1WaKRQQjvU-ddmVJ9bjTOUS49wNXFSm39VTbBH9jD66aoSOtLcTVLXe9kBwxZFFa2xUEkOkn8wIgDtrlVgAsmm6svr9x0adO278A-FhZ0ZZS0ftJiLx4SvhA9TXHunkDcNsYZlwazo/s1600/azarel.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="Azarel-Károly-Pap-Fazi" border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjWm1WaKRQQjvU-ddmVJ9bjTOUS49wNXFSm39VTbBH9jD66aoSOtLcTVLXe9kBwxZFFa2xUEkOkn8wIgDtrlVgAsmm6svr9x0adO278A-FhZ0ZZS0ftJiLx4SvhA9TXHunkDcNsYZlwazo/s200/azarel.jpg" title="Azarel di Károly Pap (Fazi)" width="130" /></a></div></div><div style="text-align: justify;"><br />
Mio padre amava molto la filosofia, Hegel e Dostoevskij, e pensando a lui ho tradotto <i>Dostoevskij legge Hegel in Siberia e scoppia a piangere</i> di László F. Földényi per Il Nuovo Melangolo. <i>Azarel</i> di Károly Pap era il romanzo preferito di mia madre da ragazza, l'ho tradotto per Fazi, e <i>Ballo in maschera</i> di Magda Szabó (Salani) era il mio preferito alle medie, spero che lo leggeranno le mie nipotine italiane (sono nonna), quando avranno l'età giusta.</div><div style="text-align: justify;">Alcune belle esperienze sono legate ai revisori, ne ho incontrati di eccellenti, anche dal punto di vista umano: fra i molti incontri fortunati Nadia Terranova e Laura Senserini da Fazi occupano i primi posti, conservo ancora l'affettuoso ricordo della loro professionalità, gentilezza e delicatezza, ma mi hanno insegnato molto anche Giuliano Geri, Eleonora Grassi, Paolo Valoppi, la redazione di Voland e di Nottetempo. </div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;"><h3><b><i>Ci sono pagine che ti è stato difficile tradurre?</i></b></h3></div><div style="text-align: justify;">Le pagine più difficili da tradurre sono quelle di una prosa brutta, insincera, o volutamente cruda. Poi quelle scontate, ad effetto, e studiate a tavolino. Di solito sono anche pagine stridenti, prive di musicalità. La poesia è un mio limite, non la so tradurre, ma so apprezzare quando la traduzione è buona. La poesia ungherese ha prodotto molte opere meravigliose, ma purtroppo sono poche le poesie ungheresi ben tradotte.</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;"><b>Quale autore ti piacerebbe tradurre?</b></div><div style="text-align: justify;">Se potessi scegliere riprenderei a tradurre anche dei saggi, in particolare di Földényi che sono riuscita a far conoscere in italiano, anche grazie a Goffredo Fofi che l'ha ospitato sulle pagine de Lo Straniero. </div><div style="text-align: justify;"><b><br />
</b></div><div style="text-align: justify;"><b>E quali autori hai invece già tradotto?</b></div><div style="text-align: justify;">Attila Bartis, Péter Gárdos, Károly Pap, Péter Nádas, Miklós Vajda, András Nyerges, Kálmán Mikszáth, László F. Földényi, Márton Gerlóczy, Róbert Hász, András Nagy, Dezső Kosztolányi, Magda Szabó, György Konrád, Frigyes Karinthy, ed altri.</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;"><b>Andrea, a nome mio e dei lettori vorrei ringraziarti per aver risposto alle mie domande. È molto interessante quello che ci hai detto. Leggerò al più presto un paio di libri tra quelli che hai citato: mi affascinano i titoli.</b></div><div style="text-align: justify;">Grazie a te Paola per l’opportunità dello spazio che mi hai dedicato.</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><table class="boxautore"><tbody>
<tr><td><br />
<div style="text-align: left;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi7j_YFfFgT9RgY9IJDIcPMZJX6XOoSDDO4zOiHeIk_FfoeOn8RZnrVb4DVQXBhC071r9QRo-FJSTivmTzfzKnspDX5BsfMr6vsBcxPjAfQBoIjXlhP5vlBrgjlhlkQXIzgO_tvAX1CAqwy/s1600/12575787_522699644557660_554699418_n.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi7j_YFfFgT9RgY9IJDIcPMZJX6XOoSDDO4zOiHeIk_FfoeOn8RZnrVb4DVQXBhC071r9QRo-FJSTivmTzfzKnspDX5BsfMr6vsBcxPjAfQBoIjXlhP5vlBrgjlhlkQXIzgO_tvAX1CAqwy/s1600/12575787_522699644557660_554699418_n.jpg" width="100" /></a></div><br />
<span class="nomebox">Paola Casadei</span><br />
In origine farmacista e direttore tecnico di laboratorio omeopatico, ha lasciato Forlì per trasferirsi prima a Roma, poi a Montpellier, quindi per dodici meravigliosi anni in Africa (otto in Sudafrica e quattro in Mozambico), dove ha insegnato musica e italiano. Ora risiede a Montpellier con la famiglia. <br />
<b>L'elefante è già in valigia</b>, Lettere Animate Editore. <br />
<b>Malgré-nous. Contro la nostra volontà</b>, traduzione, Ensemble Edizioni.<br />
<b>Dal buio alla luce. Il bisso marino e Chiara Vigo</b>, traduzione, Cartabianca Editore.<br />
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<div class="vai_alla_scheda"><a href="http://www.gliscrittoridellaportaaccanto.com/2014/11/lelefante-e-gia-in-valigia-di-paola.html" target="_blank">SCHEDA DELL'AUTORE</a></div></td></tr>
</tbody></table>Gli Scrittori della Porta Accantohttp://www.blogger.com/profile/18004134177862668527noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8374075239772435691.post-66954064592919341042016-09-23T17:51:00.001+02:002023-09-21T09:12:27.226+02:0010 libri in sintonia con l'autunno
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<h2><span class="h2-post"> Professione lettore </span><span class="nome-autore">Di Paola Casadei. </span>Bestsellers o autori emergenti, libri editi da grandi e piccoli editori: ecco qualche suggerimento per il vostro autunno.</h2>
Ci sono mille occasioni per <b>leggere un bel libro in autunno</b>: su un divano insieme al caffè o a una cioccolata calda, a letto, sotto il piumino appena uscito dagli armadi, dopo la piscina dei figli, quando sono in ritardo….<br />
<b>Bestsellers o autori emergenti</b>, libri editi da grandi e piccoli editori: ecco qualche suggerimento per tutti i gusti. Luca Poldelmengo, scrittore e sceneggiatore. Tommaso Pincio, (il suo pseudonimo non sarebbe altro che l'italianizzazione del nome dello scrittore postmoderno Thomas Pynchon) che nel novembre del 2015 ha vinto il primo premio degli editori indipendenti SINBAD, della città di Bari, con il libro<i> Panorama</i>. Antonio Moresco (non me la sono sentita di suggerire l’ultimo libro uscito, Gli Increati, che con le sue oltre 1000 pagine conclude l’opera della sua vita. Questo, inatteso e ispirato, si svolge nel regno della fiaba, in un particolare regno dei vivi e dei morti), Margaret Atwood, Marlon James, vincitore del Man Booker Prize 2015, Tamara Marcelli, Elena Genero Santoro.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjEY1UVTBiIddDXdpmLz8cd2IiuoURQMg3h6OTez1EZCnVbCZM1WK_hH9Mhu8NPVHi6RIbIwcalM7RuaJLubXcqQfMLTdasd_5jO1Q1jush_gTFQiXRet5ZsK0rDBpjz9LkC3oxJ9nfMZ8/s1600/I-pregudizi-di-dio.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="i-pregiudizi-di-dio" border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjEY1UVTBiIddDXdpmLz8cd2IiuoURQMg3h6OTez1EZCnVbCZM1WK_hH9Mhu8NPVHi6RIbIwcalM7RuaJLubXcqQfMLTdasd_5jO1Q1jush_gTFQiXRet5ZsK0rDBpjz9LkC3oxJ9nfMZ8/s320/I-pregudizi-di-dio.jpg" title="I pregiudizi di Dio" width="203" /></a></div>
<h3>
I PREGIUDIZI DI DIO</h3>
La vera giustizia non è di questo mondo, e ciò che chiamiamo bene e male forse sono solo i pregiudizi di Dio. <br />
Pochi mesi dopo la scomparsa di Alice, la madre di suo figlio, il commissario capo Andrea Valente ha iniziato a soffrire di epilessia. Se i suoi colleghi lo scoprissero finirebbe a mettere timbri in qualche ministero, e così decide di mantenere il segreto sulle sue reali condizioni di salute. Nel frattempo in commissariato arriva l’ispettore Marco Alfieri, un passato burrascoso e un pedigree da raccomandato. I due si detestano sin dalla prima indagine: riguarda il cadavere di una donna deturpato da uno stupro feroce, ritrovato a Mandela il paesino dove abitava. Il clamore dei media porta con sé Francesca Ralli, commissario della squadra mobile di Roma che li coadiuverà nelle indagini. Le attenzioni degli inquirenti si concentrano sul marito della vittima, un uomo laido ed esecrabile. Ma è anche un assassino? I tre dovranno affrontare il loro doloroso passato e le loro debolezze per scendere a patti con la propria coscienza. Non sempre essere un buon poliziotto è la soluzione migliore.<br />
"Un libro che mi ha totalmente conquistato. Durezza della lingua, asprezza dei temi, tenuta della trama, la giusta pietas" - Giancarlo De Cataldo<br />
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<div style="text-align: center;">
di<b> Luca Poldelmengo </b>| <i>Edizioni e/o</i> | Thriller</div>
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ISBN 9788866327547 | cartaceo 13,60€ | ebook 9,99€ <i><a href="https://www.amazon.it/gp/product/B01C7GC2O6/ref=as_li_qf_sp_asin_il_tl?ie=UTF8&camp=3370&creative=23322&creativeASIN=B01C7GC2O6&linkCode=as2&tag=gliscrittdell-21" target="_blank">Acquista</a></i></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhIHY3JlLSy9LZcA1Y3eeZFFRcHWKoAdSJqCtA8lnP8TWGxRhEV0V_eIqy-xTZLgxNIK6Agj6-rUNYgVpxz_KBKjlrFSPuH9LsCFJ0iAD6ZgJdNoPgHuL22G6p0aUfYDR_ffq8Ev3VOv5Gp/s1600/12570814_10206126605139234_1685274701_n.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="il-tesoro-dentro" border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhIHY3JlLSy9LZcA1Y3eeZFFRcHWKoAdSJqCtA8lnP8TWGxRhEV0V_eIqy-xTZLgxNIK6Agj6-rUNYgVpxz_KBKjlrFSPuH9LsCFJ0iAD6ZgJdNoPgHuL22G6p0aUfYDR_ffq8Ev3VOv5Gp/s320/12570814_10206126605139234_1685274701_n.jpg" title="Il tesoro dentro" width="225" /></a></div>
<h3 style="text-align: left;">
IL TESORO DENTRO</h3>
Anna è una bella donna che ha perso il marito da due anni ed è ancora depressa. Ha ereditato una libreria antiquaria sull’orlo del fallimento e mal sopporta il caratteraccio di Amanda, la sua contabile. Due uomini la corteggiano da qualche tempo: Emil, uno scrittore danese che fugge da se stesso, e Alberto, un entusiasta imprenditore che si offre di aiutarla con la sua libreria in crisi.<br />
Inizialmente Anna pare destinata a destreggiarsi tra entrambi gli uomini, in attesa di capire di chi innamorarsi e di tornare alla vita. In realtà per uno dei due il cuore di Anna non è il vero obiettivo.<br />
Ci sono ben altri interessi in gioco. Così, mentre il passato bussa alla porta di Emil, due persone si faranno davvero male. Ma chissà che nei vaneggiamenti della stramba Amanda non si nasconda qualche indizio e la chiave per arrivare alla fine di una singolare caccia al tesoro. Un romanzo a tinte gialle e rosa, che affronta anche il tema della malattia mentale.<br />
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<div style="text-align: center;">
di<b> Elena Genero Santoro</b> | 0111Edizioni | Giallo psicologico</div>
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ISBN 978-88-6307-950-0 | ebook 4,99€ <i><a href="https://www.amazon.it/gp/product/B01C9NXLQA/ref=as_li_qf_sp_asin_il_tl?ie=UTF8&camp=3370&creative=23322&creativeASIN=B01C9NXLQA&linkCode=as2&tag=gliscrittdell-21" target="_blank">Acquista</a></i> | cartaceo 13,17€</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhRgJPsyLhWfXSUpn1vAY8T4pye0fVKw2VMax8BVyuCIJesj6sgFbbrh8_7u_gpzGHsD0GRCqCGY4HcgF7twL9qL-jenQ_q4tor1xYuMe-fNTL-Yw7uZEBUtmvioroii-GMz30OC0ly-pA/s1600/panorama.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="Panorama" border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhRgJPsyLhWfXSUpn1vAY8T4pye0fVKw2VMax8BVyuCIJesj6sgFbbrh8_7u_gpzGHsD0GRCqCGY4HcgF7twL9qL-jenQ_q4tor1xYuMe-fNTL-Yw7uZEBUtmvioroii-GMz30OC0ly-pA/s320/panorama.jpg" title="Panorama" width="203" /></a></div>
<h3>
PANORAMA</h3>
Ottavio Tondi non ha mai incontrato Ligeia Tissot. Si sono scritti messaggi per quattro anni sul social network Panorama, l'ha vista in foto e ha passato un'infinità di ore a guardare il suo letto disfatto. Prima di quei messaggi, Ottavio Tondi non aveva mai scritto nulla, non una parola né un appunto. Il suo lavoro e la sua vita erano dedicati alla lettura. Ma non era un lettore qualunque. Era il lettore, colui che aveva determinato la pubblicazione del più grande best seller di tutti i tempi, e che da allora decideva delle fortune dei romanzi in libreria. Ma tutto questo succedeva prima, prima dell'incidente di ponte Sisto, prima che il mondo smettesse di leggere i libri, prima che Ligeia Tissot entrasse nella vita di Ottavio Tondi.<br />
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di <b>Tommaso Pincio</b> | NN Editore | Narrativa contemporanea</div>
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ISBN 9788899253059 | cartaceo 11,05€ <a href="https://www.amazon.it/gp/product/8899253056/ref=as_li_qf_sp_asin_il_tl?ie=UTF8&camp=3370&creative=23322&creativeASIN=8899253056&linkCode=as2&tag=gliscrittdell-21" target="_blank"><i>Acquista</i></a></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjwiWk1XtjZSUKc8qDnUf_FnXNBOr6IgnErwXcTt2KfYB0_yDoYeNpbtR0d_dsgfRD5rza50xBEeoe7Vt8bIh_ksEkgWhf4nSqAZLyuxZaJAhOejcIbEsw4V5FCaExakL7quYnlLXkAlHA/s320/il-riparatore.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="il-riparatore" border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjwiWk1XtjZSUKc8qDnUf_FnXNBOr6IgnErwXcTt2KfYB0_yDoYeNpbtR0d_dsgfRD5rza50xBEeoe7Vt8bIh_ksEkgWhf4nSqAZLyuxZaJAhOejcIbEsw4V5FCaExakL7quYnlLXkAlHA/s320/il-riparatore.jpg" title="Il riparatore" width="226" /></a></div>
<h3 style="text-align: left;">
IL RIPARATORE</h3>
I Blaster minano il lavoro dei Padri Scrittori, coloro che decidono il nostro destino. Grazie alla loro grande forza di volontà, si rifiutano di percorrere i canali che sono stati assegnati loro e deviano, invadendo i destini altrui e rischiando di generare il Caos. Il Riparatore è un cacciatore di Blaster che lotta per ripristinare il giusto corso degli eventi. Un fedele soldato che dagli scontri della prima Guerra d'Indipendenza fino ai giorni nostri ha servito con devozione gli Scrittori della nostra vita. L'avvento dell'Abominio farà vacillare la sua fede ponendolo di fronte a una scelta drammatica: la sicurezza del certo, figlio del determinato, o il fascino dell'imprevedibile, padre del libero arbitrio?<br />
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<div style="text-align: center;">
di <b>Elia Spinelli</b> | 0111 Edizioni | Fantasy</div>
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ISBN 978-8863077568 | ebook 3,99 €<i><a href="https://www.amazon.it/gp/product/B00OAORHLC/ref=as_li_qf_sp_asin_il_tl?ie=UTF8&camp=3370&creative=23322&creativeASIN=B00OAORHLC&linkCode=as2&tag=gliscrittdell-21" target="_blank"> Acquista</a></i> | cartaceo 14,50 €</div>
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhgabiK4y3LcsYfB7VKPsm4dwgnlBMjJcJzYKOAN8stBHvdHQhV09h0nGpcmtMbRddAwJJaIcuKta5A5D7gkhcrSnElKYqmR2oJxLQo-4n6fcFxFBnpM0EzxAOu7wO_xkuA1qvLB0gOegA/s1600/fiaba-d-amore.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="fiaba-d-amore" border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhgabiK4y3LcsYfB7VKPsm4dwgnlBMjJcJzYKOAN8stBHvdHQhV09h0nGpcmtMbRddAwJJaIcuKta5A5D7gkhcrSnElKYqmR2oJxLQo-4n6fcFxFBnpM0EzxAOu7wO_xkuA1qvLB0gOegA/s320/fiaba-d-amore.jpg" title="Fiaba d'amore" width="200" /></a></div>
<h3>
FIABA D'AMORE</h3>
C'era una volta un vecchio pazzo che viveva su un marciapiede, circondato da una corolla di cartoni e di stracci, vegliato solo da un colombo ferito. Forse un tempo è stato un uomo importante, ma nessuno ne ha più memoria, nemmeno lui stesso. La sua vita procede immutabile, scandita dall'avvicendarsi del sole e della pioggia, dalla buona sorte di trovare in fondo a un cestino qualche succulento scarto della vita urbana. Finché succede una cosa incredibile. Una meravigliosa ragazza dal corpo morbido e profumato incrocia gli occhi assenti del vecchio, gli sorride, lo porta a casa con sé, lo lava, lo ama. La nuova vita felice dura un tempo breve. Un giorno il vecchio - come prima è stato inaspettatamente riconosciuto e salvato - viene abbandonato e, lontano dalla meravigliosa ragazza, s'incammina verso la città dei morti, mentre la neve ricopre tutto. Ma, a questo punto, succede un'altra cosa incredibile... Secondo le parole di una straordinaria visitatrice del mondo fiabesco come Cristina Campo, "a chi va, nelle fiabe, la sorte meravigliosa? A colui che senza speranza si affida all'insperabile". Così la storia del vecchio pazzo non finisce qui, ma supera di slancio la soglia dell'impossibile, si addentra nel buio e lo trascende. Meditazione estrema e inattuale sull'amore dietro un velo di desolazione e dolcezza, questa fiaba controcorrente indica un diverso cammino in questi tempi di chiusura degli orizzonti, ridando spazio all'invenzione della vita e del mondo.<br />
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<div style="text-align: center;">
di <b>Antonio Moresco</b> | Mondadori | Narrativa contemporanea</div>
<div style="text-align: center;">
ISBN 978-8804638582 | cartaceo 10,20€<i><a href="https://www.amazon.it/gp/product/8804638583/ref=as_li_qf_sp_asin_il_tl?ie=UTF8&camp=3370&creative=23322&creativeASIN=8804638583&linkCode=as2&tag=gliscrittdell-21" target="_blank"> Acquista</a></i> | ebook 4,99€</div>
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-dbaI0QqiNB0/VjppFhxlBAI/AAAAAAAAXGM/3WKvrVfkiDc/s1600/sognodellisola.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="il-sogno-dell-isola" border="0" height="320" src="https://1.bp.blogspot.com/-dbaI0QqiNB0/VjppFhxlBAI/AAAAAAAAXGM/3WKvrVfkiDc/s320/sognodellisola.jpg" title="Il sogno dell'isola" width="224" /></a></div>
<h3 style="text-align: left;">
IL SOGNO DELL’ISOLA</h3>
Questa e' la storia di due stelle e di un sogno.<br />
La gioia, la disperazione riversate in queste pagine. Mentre nel mondo reale appare imperturbabile. Tante emozioni, talvolta contrastanti, ma la certezza che solo una e' rimasta nell'anima, fissa, indelebile: la vita chiede di essere vissuta.<br />
"Ciò che non uccide, fortifica" , sembra il principio ispiratore di questo romanzo.<br />
È la storia di Tara, la protagonista instabile e romantica, perennemente inquieta, innamorata della Vita, dell'amore e dell'arte. Il suo incontro con un Poeta, con un Musicista e con Laurence, l'uomo che diventerà il suo alter ego e la salverà dall'autodistruzione.<br />
I temi: L'amore, L'Arte.. Il rapporto conflittuale con il cibo. Un bambino a tutti i costi, un forum di donne, l'amore per gli animali, Il rapporto conflittuale madre-figlia, le stelle, la neve, il sogno...<br />
Ogni capitolo si apre con una frase, una poesia o una canzone che introducono il tema affrontato. Espressioni significative nella vita della protagonista ed emblematiche del suo mondo interiore. Rappresentano una sorta di colonna sonora.<br />
Questo romanzo non è semplicemente il racconto di una storia d'amore, in tutte le sue accezioni, ma piuttosto quello di una vita che si interseca con molte altre. Una vita vissuta intensamente, spesso con dolore, osservata e scandagliato nelle sue molteplici sfumature. <br />
È la storia di un sogno che, una volta raggiunto, chiude il cerchio e rivive, tra sfigurandosi, nella vita di nuovi occhi verdi.<br />
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<div style="text-align: center;">
di <b>Tamara Marcelli</b> | Montag | Narrativa contemporanea</div>
<div style="text-align: center;">
ISBN 978-88-68920-97-5 | ebook 2,99 <i><a href="https://www.amazon.it/gp/product/B01G7R03X8/ref=as_li_qf_sp_asin_il_tl?ie=UTF8&camp=3370&creative=23322&creativeASIN=B01G7R03X8&linkCode=as2&tag=gliscrittdell-21" target="_blank">Acquista</a></i> | cartaceo 16,00€</div>
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgGG27KPm0dLT5ib6gk_gzyDdB07IsRkGEU5lks2WqHOL0DMxRrhG71YZyi66HU5SoAcfoptXdmreQ8igslg-syrmBfbNAYRkNuJWTc2k5NEFxOhmOjLsXT6JS_oLc-xGentknInqhAXbg/s1600/per+ultimo+il+cuore.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="per-ultimo-il-cuore" border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgGG27KPm0dLT5ib6gk_gzyDdB07IsRkGEU5lks2WqHOL0DMxRrhG71YZyi66HU5SoAcfoptXdmreQ8igslg-syrmBfbNAYRkNuJWTc2k5NEFxOhmOjLsXT6JS_oLc-xGentknInqhAXbg/s320/per+ultimo+il+cuore.jpg" title="Per ultimo il cuore" width="213" /></a></div>
<h3>
PER ULTIMO IL CUORE</h3>
In un Nord America messo in ginocchio da una disastrosa crisi economica e dal dilagare della criminalità, Stan e Charmaine, una giovane coppia innamorata, cedono alla falsa lusinga della normalità e della sicurezza promesse da un avvenente progetto, in cambio della rinuncia a qualche «piccola» libertà personale. Finiscono in una città troppo bella per essere vera, dove tutti hanno una casa e stanno bene, dove il prezzo è lavorare per un losco personaggio a capo della comunità, facendo cose orribili: per esempio praticare iniezioni letali ai condannati a morte o lavorare in una sorta di mercato del sesso. <br />
Si ritrovano così a fare il male per libera scelta ma contro la loro volontà. Questa situazione conflittuale li trascinerà in un surreale complotto che darà lo spunto per interrogarsi su cosa significhi amare – in un futuro dove non solo il sesso ma anche l’amore è mercificato – e scegliere. Una riflessione spumeggiante e graffiante, calata in una narrazione serratissima, dal ritmo travolgente, che usa con disinvoltura il paradosso e l’ironia per portare alla luce quelle gemme preziose nascoste nell’arte di Margaret Atwood: pensieri nuovi.<br />
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<div style="text-align: center;">
di <b>Margaret Atwood</b> | Ponte alle grazie | Narrativa contemporanea</div>
<div style="text-align: center;">
ISBN 978-8868334789 | cartaceo 15,81€ | ebook 9,99€ <i><a href="https://www.amazon.it/gp/product/B01DT9LWVO/ref=as_li_qf_sp_asin_il_tl?ie=UTF8&camp=3370&creative=23322&creativeASIN=B01DT9LWVO&linkCode=as2&tag=gliscrittdell-21" target="_blank">Acquista</a></i></div>
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjtpaBaD0os7_AzkuwoCvZN857UfT6ltsArrh5oJ0w54JtMX-1MnRWTO-Seys5sto5_yqirG8Ch7N3HtsTWBiG0Jq4uoRHkDqNlpd0WQlVotA2XDYcpoPmX_TudcpZJVlWA_OhogWYGarf5/s320/Equilibrio-precario.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="equilibrio-precario" border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjtpaBaD0os7_AzkuwoCvZN857UfT6ltsArrh5oJ0w54JtMX-1MnRWTO-Seys5sto5_yqirG8Ch7N3HtsTWBiG0Jq4uoRHkDqNlpd0WQlVotA2XDYcpoPmX_TudcpZJVlWA_OhogWYGarf5/s320/Equilibrio-precario.jpg" title="Equilibrio precario" width="226" /></a></div>
<h3 style="text-align: left;">
EQUILIBRIO PRECARIO</h3>
Firenze 2012-2013. Sullo sfondo di una città sempre più vicina alle metropoli centro-europee e sempre più lontana dalle bellezze rinascimentali citate dalle guide turistiche, si delineano le vicende di un gruppo di trentenni alle prese con un mondo del lavoro fatiscente e instabile. La precarietà delle loro condizioni economiche renderà sempre meno stabili anche le loro relazioni interpersonali, sgretolate dall’impossibilità e dall’incapacità di erigere progetti a lungo termine. Stefano è un professore precario di lettere che rifiuta l’idea di abbandonare la sua patria e ritiene che un cambiamento sia possibile solo tramite una rivoluzione pacifica, che capovolga definitivamente la piramide rovesciata del merito. Per un intreccio di casualità, il Prof. ha la possibilità di entrare in contatto con le alte sfere della Pubblica Istruzione italiana e dedurrà, suo malgrado, che il mondo delle persone semplici è lontano anni luce da chi prende decisioni irreversibili al posto loro.<br />
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<div style="text-align: center;">
di <b>Gianna Gambini</b> | 0111 Edizioni | Sentimentale</div>
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ISBN 978-8863079616 | ebook 5,99€ <i><a href="https://www.amazon.it/gp/product/B01DOTR3Q2/ref=as_li_qf_sp_asin_il_tl?ie=UTF8&camp=3370&creative=23322&creativeASIN=B01DOTR3Q2&linkCode=as2&tag=gliscrittdell-21" target="_blank">Acquista </a></i>| cartaceo 15,50€</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjsSLKUR74T0hq0d-8o2_S5GAhzag4jC641EJymRXE_QKJt6aLO3nc2n1ajDM-gCGloggxaMMRNbWV29-7LJSIClFXb8AGurNePqXpWJ15v7XQ7oHycmz1GZm_hBBuXjcyo-4UzIIIzens/s1600/breve-storia-di-sette-omicidi.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="breve-storia-di-sette-omicidi" border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjsSLKUR74T0hq0d-8o2_S5GAhzag4jC641EJymRXE_QKJt6aLO3nc2n1ajDM-gCGloggxaMMRNbWV29-7LJSIClFXb8AGurNePqXpWJ15v7XQ7oHycmz1GZm_hBBuXjcyo-4UzIIIzens/s320/breve-storia-di-sette-omicidi.jpg" title="Breve storia di sette omicidi" width="209" /></a></div>
<h3>
BREVE STORIA DI SETTE OMICIDI</h3>
Vincitore del Man Booker Prize 2015.<br />
Vicina al reggae, eppure così distante dalla rivoluzione pacifista auspicata dalla religione rastafari, nel 1976 la Giamaica trabocca di proiettili, miseria, stupri, droga, mafia, servizi segreti e poliziotti corrotti. Il 3 dicembre, alla vigilia delle elezioni politiche, e a due soli giorni dal grande «concerto per la pacificazione», organizzato da Bob Marley («il Cantante») per attenuare le tensioni che dilaniano l'isola e la sua disperata capitale, sette uomini armati irrompono nella villa di Marley, e feriscono lui, la moglie, il manager e molte altre persone. È un episodio storicamente accertato, del quale pubblicamente si è detto pochissimo, mentre moltissimo è stato raccontato, sussurrato e cantato per le strade di West Kingston. Chi erano gli attentatori? Che fine hanno fatto? Chi li aveva mandati?<br />
<i>Breve storia di sette omicidi</i> – oltre a essere un romanzo che colpisce per lo stile complesso, vario e seducente – è il racconto, epico e polifonico di questa vicenda, e di questi uomini. Un ambizioso e compiuto ritratto del lato oscuro della Giamaica, e non solo, dagli anni Settanta agli anni Novanta. Un poema lungo vent'anni, nel quale si intrecciano i destini di decine di personaggi le cui vite sono state irrimediabilmente segnate dagli eventi del 1976: chi impegnato semplicemente a sopravvivere, chi a nascondersi, chi a prendersi tutto. E anche quando l'azione si sposterà principalmente negli Stati Uniti, il fantasma di quei giorni giamaicani continuerà ad aleggiare su ognuno di loro. <i>Breve storia di sette omicidi</i> è senza dubbio alcuno il libro più acclamato dalla critica americana nel 2014. Nominato tra i migliori libri dell'anno praticamente da tutte le testate specializzate (Publishers Weekly, Library Journal, BookPage) e dai più importanti giornali americani (New York Times, Boston Globe, Time, Newsweek, Chicago Tribune).<br />
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<div style="text-align: center;">
di <b>Marlon James</b> | Pickwick - Sperling | Narrativa contemporanea</div>
<div style="text-align: center;">
ISBN 978-8868363482 | cartaceo 15,00€ | ebook 9,99€ <i><a href="https://www.amazon.it/gp/product/B014XE6GCY/ref=as_li_qf_sp_asin_il_tl?ie=UTF8&camp=3370&creative=23322&creativeASIN=B014XE6GCY&linkCode=as2&tag=gliscrittdell-21" target="_blank">Acquista</a></i></div>
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj3GWCOhEoNueZ1WV_zYeUdnOi596OJ5Ao9usVXLJngKS0UkMF6Fcml0V_mch4-bQZtbQcPRilVXIKoXiELvU2G_7AK4hvcEQUX2RjjFSGveAbZqQxgJuo4KltxNM73uHmk_dKZyC9YMXo/s1600/sinfonia-nera.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="sinfonia-nera" border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj3GWCOhEoNueZ1WV_zYeUdnOi596OJ5Ao9usVXLJngKS0UkMF6Fcml0V_mch4-bQZtbQcPRilVXIKoXiELvU2G_7AK4hvcEQUX2RjjFSGveAbZqQxgJuo4KltxNM73uHmk_dKZyC9YMXo/s320/sinfonia-nera.jpg" title="Sinfonia nera" width="222" /></a></div>
<h3 style="text-align: left;">
SINFONIA NERA IN QUATTRO TEMPI</h3>
Un romanzo giallo con quattro indagini del maresciallo Rusconi, ambientate tra Legnano e Milano, basate su storie di donne vittime o carnefici, simbolo di una realtà attuale, quando la violenza psicologica può sfociare nell'esasperazione e nella follia con conseguenze estreme. In un crescendo drammatico, dalle oscure passioni della prima indagine si passa alla seconda, centrata su un personaggio femminile che si agita in una gabbia dorata, tra i giochi di potere di una relazione disturbata. Un'altra vicenda complessa metterà il maresciallo di fronte alle mille sfumature della mente femminile; in ultimo, una catena di efferati delitti scuoterà la provincia lombarda, rivelando retroscena d'amore e morte. Attraversando queste esperienze la vita del maresciallo subirà un'evoluzione verso una maturità più consapevole. Un giallo classico, in cui la definizione dei personaggi e la ricerca della verità hanno un ruolo fondamentale nella narrazione.<br />
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<div style="text-align: center;">
di <b>Tiziana Viganò</b> | Youcanprint | Racconti, Giallo psicologico</div>
<div style="text-align: center;">
ISBN 9788892616998 | cartaceo 15,00€ <i><a href="http://www.youcanprint.it/youcanprint-libreria/narrativa/sinfonia-nera-in-quattro-tempi-9788892616998.html" target="_blank">Acquista</a></i></div>
</div>
<table class="boxautore"><tbody>
<tr><td><br />
<div style="text-align: left;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi7j_YFfFgT9RgY9IJDIcPMZJX6XOoSDDO4zOiHeIk_FfoeOn8RZnrVb4DVQXBhC071r9QRo-FJSTivmTzfzKnspDX5BsfMr6vsBcxPjAfQBoIjXlhP5vlBrgjlhlkQXIzgO_tvAX1CAqwy/s1600/12575787_522699644557660_554699418_n.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi7j_YFfFgT9RgY9IJDIcPMZJX6XOoSDDO4zOiHeIk_FfoeOn8RZnrVb4DVQXBhC071r9QRo-FJSTivmTzfzKnspDX5BsfMr6vsBcxPjAfQBoIjXlhP5vlBrgjlhlkQXIzgO_tvAX1CAqwy/s1600/12575787_522699644557660_554699418_n.jpg" width="100" /></a></div>
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<span class="nomebox">Paola Casadei</span><br />
In origine farmacista e direttore tecnico di laboratorio omeopatico, ha lasciato Forlì per trasferirsi prima a Roma, poi a Montpellier, quindi per dodici meravigliosi anni in Africa (otto in Sudafrica e quattro in Mozambico), dove ha insegnato musica e italiano. Ora risiede a Montpellier con la famiglia. <br />
<b>L'elefante è già in valigia</b>, Lettere Animate Editore. <br />
<b>Malgré-nous. Contro la nostra volontà</b>, traduzione, Ensemble Edizioni.<br />
<b>Dal buio alla luce. Il bisso marino e Chiara Vigo</b>, traduzione, Cartabianca Editore.<br />
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<div class="vai_alla_scheda">
<a href="http://www.gliscrittoridellaportaaccanto.com/2014/11/lelefante-e-gia-in-valigia-di-paola.html" target="_blank">SCHEDA DELL'AUTORE</a></div>
</td></tr>
</tbody></table>
Gli Scrittori della Porta Accantohttp://www.blogger.com/profile/18004134177862668527noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8374075239772435691.post-91119271578785710332016-07-27T07:52:00.000+02:002021-07-25T14:51:12.676+02:00[People] Anita Vuco, traduttrice letteraria e poetessa croata, nell'intervista di Paola Casadei<div style="text-align: justify;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgq867WYXrNt1l5HY_Mu9uFnQJK1Een-mhMRZCsP9V2eoc3D4fWYXnYUpYhy5Rp1NyayTfsiQnCfg2NbKYP6Rs1DceiitHqL0TgF5tt5CckNE2Q0kpIvuB8tKZdusDE_zc6AXvn6dcQfU8/s1600/13331016_1069385636433113_6093323102162771055_n.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgq867WYXrNt1l5HY_Mu9uFnQJK1Een-mhMRZCsP9V2eoc3D4fWYXnYUpYhy5Rp1NyayTfsiQnCfg2NbKYP6Rs1DceiitHqL0TgF5tt5CckNE2Q0kpIvuB8tKZdusDE_zc6AXvn6dcQfU8/s320/13331016_1069385636433113_6093323102162771055_n.jpg" width="320" /></a></div><b>Vuco Anita</b> (Spalato, Croazia 1971) già <b>da venticinque anni vive e lavora in Italia</b> ,dove si è laureata in Lingue e Letterature straniere moderne (1999), presso l'Università di Roma "La Sapienza", dove ha conseguito anche il Dottorato di ricerca in Filologia e letterature comparate dell'Europa centro-orientale (2006), presentando la tesi "<i><a href="http://www.balcanicaucaso.org/Tesi-e-ricerche/Danilo-Kis-l-enigma-della-lettera-40151" target="_blank">Danilo Kiš: l'enigma della lettera</a></i>", in cui individua i tratti dell'ebraismo kišiano e l'importanza della cultura ebraica per la poetica dell'autore. La sua attività è dunque prevalentemente quella della <b>traduttrice letteraria</b>.<br />
<br />
<b>Ciao Anita. Grazie per aver accettato di rispondere alle mie domande. In realtà non so bene da dove cominciare, vuoi presentarti tu?</b><br />
Sono una perfetta casalinga, di quelle che fanno la spesa al mercato, non comprano quasi mai i surgelati, e preparano le marmellate in casa. Mi piace cucinare, ho quattro figli che mangiano tanto e con gusto. Nella vita di tutti i giorni sono una che cerca di trasmettere a loro l'amore per la semplicità. Viviamo in provincia, si sta molto fuori, all'aperto e appena il tempo lo permette in spiaggia. Tra il lago e il mare almeno tre mesi di bagni sono certi. Da quando sono nati, l'estati le passiamo in Croazia, da mia madre. Mi piace il cambio di prospettiva, il distacco completo da tutto quanto consideriamo scontato per tutto il resto dell'anno, e invece scontato non lo è affatto. <br />
<br />
<b>Cosa ti piace fare nel tempo libero, se te ne resta tra i mille impegni?</b><br />
I miei impegni sono le mie passioni, amo occuparmi della mia famiglia, certo, può capitare la giornata di stanchezza, di quelle che non vuoi saperne nemmeno di alzarti dal letto, ma poi passa anche. Tutto va e viene, ogni periodo porta il suo. Quando i miei figli erano più piccoli non mi passava per la testa di fare qualcosa “da sola”, non avevo bisogno del tempo libero per sentirmi libera. Ora ho cominciato a viaggiare per lavoro, piccole cose, un passo alla volta: una fiera, una presentazione. Questo viaggiare per il lavoro è un piacere, non un altro impegno. Sono tre anni che, a maggio, vado a Belgrado, al BEPS (Incontri internazionali belgradesi dei traduttori editoriali), e mi allungo ogni volta a restare qualche giorno in più, per conoscere cose nuove. Amicizie diventate più strette, non sarà un caso, tra traduttori stessi. Alcuni li rivedrò già in ottobre, al Festival di letteratura "<i>Think Tank Town</i>", la più grande manifestazione letteraria non commerciale dell'intera regione balcanica, messa in piedi a Leskovac, e che quest'anno, decima edizione, sarà dedicata interamente alla traduzione letteraria. <br />
<br />
<div style="text-align: justify;"><h2>Anita Vuco: “La Jugoslavia di ieri” è l'unica espressione che riesco ad accettare senza sentirmi trafitta da quel fastidioso prefisso “ex” con cui tutti gli altri la definiscono comunemente.</h2></div><b>Come trovi la determinazione e la dedizione necessarie per portare avanti i tuoi progetti? </b><br />
Non ho altra scelta: letteratura è la mia casa! L’unico terreno dove sono e posso essere me stessa. Credo fermamente, come diceva già Danilo Kiš, scrittore di origini ebraiche e di lingua serbo-croata, che non esiste una separazione tra la vita e la letteratura, sono un unicum. Non c'è un interruttore che io possa girare e dire: ora non lavoro, non scrivo più, non traduco. Di letteratura io non mi “occupo”, come spesso vedo scritto nei curriculum delle persone, ci vivo dentro, la occupo tutti i giorni. Da questo punto di vista diventa chiaro come non ci sia una dedizione particolare da parte mia: la determinazione non la devo cercare, essa fa parte di me, mi tiene in vita.<br />
<br />
<b>Raccontaci un po' il tuo stile. Qual è il tuo genere preferito, le tue letture...</b><br />
Non ho un genere preferito; mi piace leggere di tutto e poi fare la cernita. Sono pochi i libri che sopravvivono, gli unici che apro da anni sono quelli di Orwell, Andreev, Kiš, Puškin, Uhlman e basta. Temo che anche Stojanović che ho già tradotto in italiano, e di cui sto traducendo un secondo romanzo, sarà uno di quelli destinati essere a lungo una nicchia nella mia libreria. Le prossime letture, che stanno lì buone buone in attesa di essere affrontate, sono al momento: <i>Kruso</i> di Lutz Seiler, trad. Paola Del Zoppo (Del Vecchio Editore); <i>Breve diario di frontiera</i> di Gazmend Kapllani, trad. Maurizio De Rosa (Del Vecchio Editore); <i>La caduta delle consonanti intervocaliche</i> di Cristovão Tezza, trad. Daniele Petruccioli (Fazi Editore); <i>La donna che scriveva racconti </i>di Lucia Berlin, trad. Federica Aceto (Bollati Boringhieri); <i>Fisica della malinconia </i>di Georgi Gospodinov, a cura di Giuseppe Dell'Agata (Voland). <br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi9sEl5qeLoSIZAc_Inv7QHP80eNkMVcZTwLgraJLTpyVUln8s48OuwjL9Zb0mqcGYao9TiMjYXOb0oSmL8BqcekLpO8ZqbT0H0rUGLJzmBbj8ipWccRdp_FvGyv6QDpSPfIL4UTCorQOk/s1600/13430308_1088120397892970_4288831313998721945_n.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi9sEl5qeLoSIZAc_Inv7QHP80eNkMVcZTwLgraJLTpyVUln8s48OuwjL9Zb0mqcGYao9TiMjYXOb0oSmL8BqcekLpO8ZqbT0H0rUGLJzmBbj8ipWccRdp_FvGyv6QDpSPfIL4UTCorQOk/s320/13430308_1088120397892970_4288831313998721945_n.jpg" width="320" /></a></div><b>Quando sei all’opera, come ti piace scrivere? In silenzio, con la musica, a orari fissi...</b><br />
Non c'è nulla di fisso nella mia vita, mi adatto alle esigenze del momento, da sempre. Aspettavo il mio primogenito facendo gli ultimi cinque esami universitari; mi sono laureata quando lui aveva un anno, con il massimo dei voti. L'anno dopo è nata la sua sorellina, e quando lei ebbe un anno sono entrata nel dottorato, e nel corso di quest’ultimo è nato il terzo dei figli. Ho sostenuto la mia tesi senza ricorrere a proroghe o altro, anche lavorando per mantenermi, nel frattempo. Poi è arrivato anche il quarto figlio a completare la banda. Non avendoli vicini non potevamo contare sull'aiuto dei famigliari - mio marito è colombiano - ma solo sulle nostre uniche forze. Si impara a gestire il tempo secondo i ritmi della fame, della stanchezza, del sonno, dei bisogni dei bambini. Scrivo in qualsiasi momento e ovunque, che ci sia luce o buio (l'ho sperimentato allattando!), silenzio o rumore. Mi è indifferente dove mi trovo. Certi testi sono nati dal silenzio, altri recano sullo sfondo il fruscio dei giochi infantili, delle domande dei bambini, e ora che sono cresciuti, ora che suonano tutti, tra le righe tradotte sento le prove della batteria, del violino, del pianoforte. Mio marito è un percussionista, vuol dire che in casa il silenzio è roba rara: quando capita, ogni tanto e quasi per errore, mi affretto a goderlo tutto. Lontana da me l’idea di cercare musica per rilassarmi. Se proprio succede che sono io quella che sceglie il genere, allora si tratta quasi sempre di musica brasiliana, tipo Caetano Veloso che non mi stanco mai di ascoltare. E poi, un brano che non solo non mi disturba mentre scrivo, ma che in qualche modo aiuta nella guida della mano, è <i>Indian Summer</i> , The Doors. Ipnotico! <br />
<br />
<b>Hai modelli letterari o artistici in mente? </b><br />
Danilo Kiš in primis. Quando scrivo misuro severamente le parole, cancello più di quanto non aggiunga, vorrei saper trasmettere attraverso gli spazi vuoti tra le righe, non raccontare mai direttamente quello che mi sta più a cuore, non diventare patetica, autoreferenziale, banale. Rendere solo lo scheletro di una storia, l'essenziale destinato a durare. <i>Peščanik [Clessidra]</i> e <i>Grobnica za Borisa Davidoviča [Una tomba per Boris Davidovič]</i>, tradotti per Adelphi da Lionello Costantini e Ljiljana Avirović, sono le opere che meglio rappresentano il mio modello di letteratura - se di un modello si può parlare, perché ogni epoca, anzi, ogni fatto accaduto, richiede una forma nuova. Sono almeno vent'anni che scrivo lo stesso romanzo, ed è ancora incompiuto. Potrebbe anche darsi che non ne sia affatto capace, che non sia portata alla scrittura, bisogna metterlo in conto. Devo aggiungere anche un'altra considerazione, devo, sarebbe ingiusto non farlo: Andrea Rényi, traduttrice dall'ungherese, è una persona che stimo molto. Ecco, se dovessi mai assomigliare a qualcuno vorrei essere come lei: impegno costante nel promuovere la letteratura e la cultura magiara in Italia; fraseggio elegante e raffinato, aperto. Al posto di un modello rigido da prendere ad esempio, preferisco la sua immagine equilibrata, le sue linee guida da imitare con naturalezza. <br />
<br />
<b>Sei una grande osservatrice della realtà che ti circonda? Ti piace di più inventare, lavorare con la fantasia, o raccontare il quotidiano della gente di tutti i giorni?</b><br />
Credo che la letteratura sia un grande lusso: la possibilità rara di comunicare con chi ha vissuto prima di noi e con chi non è ancora nato. Qualcosa di troppo speciale per essere lasciato nelle mani della pura invenzione. La fantasia dovrebbe essere solo la colla che tiene uniti i cocci del reale. Tra mille pensieri, ricordi o altro, bisogna scegliere solo quelli più significativi. Non trovo il senso dell’invenzione fine a sé stessa o di quella creata tanto per far divertire qualcuno. Ci sono cose più importanti da ricordare, memorizzare e trasmettere ad altri – in così gran numero che una singola vita diventa fin troppo breve per un lavoro di cernita appena decente. Osservo e ricordo, questo è certo, e ho la pessima abitudine di non dimenticare nulla, nemmeno dopo molti anni. Forse un giorno riuscirò a trovare la forma adeguata per rendere giustizia alle tante storie depositate. La stessa cosa vale anche per i libri che traduco: <i>Var</i> di Saša Stojanović, pubblicato da Ensemble edizioni, è un libro maledettamente complesso sulla guerra nel Kosovo: nell'opera ci sono trenta voci narranti che, per quanto assurdo possa sembrare, sono tutte voci vere, senza che per questo il libro si trasformi in un saggio documentaristico. <i>Put za Jerihon [La strada per Gerico] </i>dello stesso autore e su cui sto lavorando attualmente, indirizza il lettore verso un vero eroe dei nostri giorni, Ahmed Ademović, un trombettista zingaro che, “con la musica” presa alla lettera, suonando la ritirata riesce a fermare l’imminente massacro dell’esercito ottomano, offrendo ai serbi la vittoria della battaglia di Kumanovo, nella prima guerra balcanica (ottobre 1912). <i>Stakleni zid [Il muro di vetro]</i> di Vladimir Tasić, attraverso il punto di vista di un bambino nato e cresciuto in Canada, racconta ancora una volta i tragici avvenimenti della Jugoslavia di ieri (espressione utilizzata da Luči Žuvela, nelle sue <i>Isole di salvezza</i>, l'unica che riesco ad accettare senza sentirmi trafitta da quel fastidioso prefisso “ex” con cui tutti gli altri la definiscono comunemente), e l'omicidio della giornalista Dada Vujasinović, avvenuto nel suo appartamento la notte dal 7 al 8 aprile del 1994 a Belgrado - un caso questo ancora aperto e bollato come “suicidio” durante gli anni del regime di Milošević. Nel romanzo di Giuseppe Catozzella, <i>Non dirmi che hai paura</i>, che sto traducendo dall'italiano al croato, si percorrono i passi di Saamiya Yusuf Omar, un'atleta somala che partecipò alle Olimpiadi di Pechino nel 2008, morta nel Mediterraneo, il 2 aprile 2012, mentre tentava di afferrare la cima di una fune appena lanciata dai soccorritori italiani...<br />
<br />
<b>Progetti futuri?</b><br />
Scrivere di più e meglio. Pubblicare. Tradurre. Far conoscere certi testi slavi completamente “fuori dai binari”, che non corrispondono alle aspettative del lettore medio italiano.<br />
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<b>Vuoi lasciare un messaggio per i più giovani o per gli scrittori emergenti?</b><br />
Quello che ripeto a me stessa tutti i giorni: non dare retta alle voci che ti chiedono chi te lo fa fare, perché lo fai, quanto ti conviene. "All'età di cinquant'anni ognuno ha la faccia che si merita" e io voglio guadagnarmi la mia. <br />
<br />
<b>Grazie ancora per aver accettato di rispondere alle mie domande. In bocca al lupo per tutto!</b><br />
<b><br />
</b> <br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a alt="anita-vuco" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjzN6hvFdr1kaTylRf41Cu5ivClqtMdlM5G3SHww2qgp1ff-2CfZru-76WV2gMPXj82JHHTCaIbpyfTieet3w3zo2H8qqkIfuAkejp5qOEPxiJYbwmsFCvzy83irFp_6T-LxdURg3PzW0c/s1600/anita_vuco.jpg" imageanchor="1"><img border="0" height="480" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjzN6hvFdr1kaTylRf41Cu5ivClqtMdlM5G3SHww2qgp1ff-2CfZru-76WV2gMPXj82JHHTCaIbpyfTieet3w3zo2H8qqkIfuAkejp5qOEPxiJYbwmsFCvzy83irFp_6T-LxdURg3PzW0c/s640/anita_vuco.jpg" width="640" /></a></div><b><br />
</b> <br />
<span style="font-size: x-small;"><b>BIBLIOGRAFIA. </b>Nell'antologia <i>Racconti d'estate</i>, AA.VV., Ensemble Edizioni, luglio 2015, pubblica uno dei suoi racconti, <i>Il viaggio di Vensana</i>, scritto ben diciotto anni prima. A novembre del 2015 va in stampa, l’attesa traduzione del romanzo <i><a href="http://www.patrialetteratura.com/limportanza-di-tradurre-var-di-sasa-stojanovic/" target="_blank">Var </a></i>di<b> Saša Stojanović</b>, considerato <b>uno dei maggiori scrittori serbi contemporanei</b>. Per la collana Echos, verranno pubblicate prossimamente le traduzioni del dramma di <b>Miroslav Krleža</b> <i>U agoniji [Agonia]</i> e il romanzo <i>Očajnički sluteći Cohena [Disperatamente intuendo Cohen]</i> di <b>Irena Lukšić</b>, un secondo romanzo di <b>Saša Stojanović</b>, <i><a href="http://www.patrialetteratura.com/perche-de-la-strada-gerico-sasa-stojanovic/" target="_blank">Put za Jerihon [La strada per Gerico]</a></i>, una raccolta di racconti di <b>Vida Ognjenović</b>, <i>Otrovno mleko maslačka [Il latte velenoso di tarassaco]</i>, e il romanzo<i> Stakleni zid [Il muro di vetro] </i>di <b>Vladimir Tasić</b>. A settembre di quest'anno Ensemble Edizioni darà alle stampe anche una sua silloge poetica: <i><b><a href="http://www.patrialetteratura.com/tre-poesie-inedite-anita-vuco/" target="_blank">Parole blu</a></b></i>.</span><br />
<br />
</div><table class="boxautore"><tbody>
<tr><td><br />
<div style="text-align: left;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi7j_YFfFgT9RgY9IJDIcPMZJX6XOoSDDO4zOiHeIk_FfoeOn8RZnrVb4DVQXBhC071r9QRo-FJSTivmTzfzKnspDX5BsfMr6vsBcxPjAfQBoIjXlhP5vlBrgjlhlkQXIzgO_tvAX1CAqwy/s1600/12575787_522699644557660_554699418_n.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi7j_YFfFgT9RgY9IJDIcPMZJX6XOoSDDO4zOiHeIk_FfoeOn8RZnrVb4DVQXBhC071r9QRo-FJSTivmTzfzKnspDX5BsfMr6vsBcxPjAfQBoIjXlhP5vlBrgjlhlkQXIzgO_tvAX1CAqwy/s1600/12575787_522699644557660_554699418_n.jpg" width="100" /></a></div><br />
<span class="nomebox">Paola Casadei</span><br />
In origine farmacista e direttore tecnico di laboratorio omeopatico, ha lasciato Forlì per trasferirsi prima a Roma, poi a Montpellier, quindi per dodici meravigliosi anni in Africa (otto in Sudafrica e quattro in Mozambico), dove ha insegnato musica e italiano. Ora risiede a Montpellier con la famiglia. <br />
<b>L'elefante è già in valigia</b>, Lettere Animate Editore. <br />
<b>Malgré-nous. Contro la nostra volontà</b>, traduzione, Ensemble Edizioni.<br />
<b>Dal buio alla luce. Il bisso marino e Chiara Vigo</b>, traduzione, Cartabianca Editore.<br />
<br />
<div class="vai_alla_scheda"><a href="http://www.gliscrittoridellaportaaccanto.com/2014/11/lelefante-e-gia-in-valigia-di-paola.html" target="_blank">SCHEDA DELL'AUTORE</a></div></td></tr>
</tbody></table>Gli Scrittori della Porta Accantohttp://www.blogger.com/profile/18004134177862668527noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8374075239772435691.post-27857184314147442822016-07-05T11:50:00.001+02:002023-05-31T08:22:56.198+02:00[Caffè letterario] Un caffè con Caroline Fabre-Rousseau, intervista di Paola Casadei (con trad. francese)<h1 class="titolo_rec" style="text-align: justify;">
Paola Casadei intervista la scrittrice francese Caroline Fabre-Rousseau, in occasione dell'arrivo in Italia della sua saga familiare che ha fatto commuovere la Francia “<i>Malgré-nous. Contro la nostra volontà</i>”.</h1>
<div style="text-align: justify;">
Oggi il nostro caffè letterario è ben lieto di presentarvi un volto nuovo della letteratura italiana: è con noi<b> Caroline Fabre-Rousseau</b>. Conosciamola meglio!</div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #134f5c; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><i>Aujourd’hui notre café littéraire vous présente un nouveau visage de la littérature moderne, une autrice française qui vient d’apparaitre dans les librairies italiennes: <b>Caroline Fabre-Rousseau</b>. Faisons sa connaissance!</i></span><br />
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjEc0YJ_9KW_P3BocSoY_brwTlfctFu1INUcoVNhdcu02-KkdsGhUzNNEuzt8CHbeYn59tue94naeL6pU9Sm8-4puzDcu5zzWwS4ng7800EdZtGHCjlLkdJDnod3c5Fr0yjmM2o2vK2TZ4/s1600/Malgr%25C3%25A9s-Nous.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjEc0YJ_9KW_P3BocSoY_brwTlfctFu1INUcoVNhdcu02-KkdsGhUzNNEuzt8CHbeYn59tue94naeL6pU9Sm8-4puzDcu5zzWwS4ng7800EdZtGHCjlLkdJDnod3c5Fr0yjmM2o2vK2TZ4/s400/Malgr%25C3%25A9s-Nous.JPG" width="265" /></a></div>
<b>Ciao Caroline, e benvenuta nel nostro blog. Per rompere il ghiaccio, visto che ci troviamo in un caffè letterario virtuale, permettimi di offrirti virtualmente un caffè, un tè, una tisana, una bibita fresca o… cosa preferisci?</b></div>
<div style="text-align: justify;">
Un tè alla menta, come nel mio secondo romanzo <i>Café zébré thé à la menthe</i>… Per assaporare con calma la vita, lontano da ogni frenesia.</div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<b><span style="color: #134f5c; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><i>Bonjour Caroline, et bienvenue. Pour rompre la glace permets-moi de t’offrir un café, ou té, une tisane ou une boisson... Qu’est ce que tu préfères?</i></span></b><br />
<span style="color: #134f5c; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><i>Un thé à la menthe, comme dans mon second roman Café zébré thé à la menthe… Pour prendre le temps de savourer la vie, loin de toute frénésie. </i></span><br />
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Raccontaci qual è quell’alchimia, quella scintilla interiore, che ti spinge a scrivere nella vita di tutti i giorni: cosa ti affascina e ti ispira?</b></div>
<div style="text-align: justify;">
Lo straordinario nell’ordinario. Il momento in cui un destino si capovolge. Allora comincio a tracciare una rete per comprendere quello che ha potuto spingere qualcuno a cambiare vita, a prendere un’altra strada. Mi interesso a un personaggio reale, conosciuto o sconosciuto, poi invento un altro carattere. Ne sento parlare dai giornali e dai media, durante una conversazione, o in un museo. Quindi creo o ricreo il contesto familiare, storico. Faccio molte ricerche. </div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<b><span style="color: #134f5c; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><i>Peux-tu nous raconter quel est l’alchimie, l’étincelle qui te pousse à écrire dans la vie de tous les jours: qu’est ce qui te fascine, qui t’inspire?</i></span></b><br />
<span style="color: #134f5c; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><i>L’extraordinaire dans l’ordinaire. Le moment où un destin bascule. Je remonte alors le fil pour comprendre ce qui a pu amener quelqu’un à changer de vie, à prendre une autre voie. Je m’intéresse à un personnage réel, connu ou inconnu, puis j’invente un autre caractère. J’en entends parler dans la presse, au détour d’une conversation, ou dans un musée. Ensuite, je crée ou recrée le contexte familial, historique. Je fais beaucoup de recherches. </i></span></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<b>Quanti libri hai scritto? Quali sono, vuoi indicarceli?</b></div>
<div style="text-align: justify;">
Ho iniziato a scrivere tardi, quando i miei figli sono cresciuti. Mi sono concessa di scrivere dopo aver "vissuto". Durante i miei studi letterari molto, avevo la sensazione costante che non mi sarei mai potuta misurare con tutti i mostri sacri che studiavo. Ho fatto come tanti scrittori americani che ammiro per la vitalità del loro stile (Melville, London, Dos Passos, Hemingway), che hanno esercitato ogni tipo di lavoro e hanno fatto viaggi incredibili prima di scrivere. Ho iniziato con dei racconti, che sono stati ovviamente rifiutati.</div>
<div style="text-align: justify;">
Su consiglio di alcuni amici, ne ho sviluppato uno, che è diventato il primo capitolo del mio primo romanzo, <i>C’était malgré nous</i>, pubblicato nel 2012. L'editore mi ha chiesto allora se avevo altri racconti nel cassetto e li ha pubblicati su riviste... In seguito ho pubblicato un secondo romanzo l'1 febbraio 2015, <i>Café zébré, the à la menthe</i> (un esaurimento nervoso e un viaggio in Marocco sullo sfondo dei massacri di Meknes nel 1956) e quest'anno la mia prima biografia, <i>La Belle-soeur de Victor H.</i> che racconta la storia di Julie Duvidal Montferrier, cognome da sposata Hugo, pittrice del periodo romantico, un’epoca emozionante e stimolante per le donne artiste donne. </div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<b><span style="color: #134f5c; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><i>Voudrais-tu nous raconter quelques choses à propos de tes publications?</i></span></b><br />
<span style="color: #134f5c; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><i>Je me suis mise à l’écriture tard, quand mes enfants ont grandi. Je me suis autorisée à écrire, après avoir « vécu ». Pendant mes études très littéraires, j’avais le sentiment permanent que jamais je ne pourrais me mesurer à tous les monstres sacrés que j’étudiais. Il fallait que je fasse comme ces écrivains américains que j’admire tant pour la vitalité de leur style (Melville, London, Dos Passos, Hemingway), qui ont exercé toutes sortes de boulots et fait des voyages invraisemblables avant d’écrire. J’ai commencé par des nouvelles, qui ont été évidemment refusées.</i></span><br />
<span style="color: #134f5c; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><i>Sur les conseils d’amis, j’en ai continué une, qui est devenue le premier chapitre de mon premier roman, C’était malgré nous, publié en 2012. L’éditeur m’a demandé alors si j’avais des nouvelles en réserve et les a publiées dans des magazines... Ensuite est sorti un 2e roman en 2015, Café zébré, thé à la menthe (burn-outs en série et voyage au Maroc sur fond d’émeutes à Meknès en 1956) et cette année ma première biographie, La Belle-sœur de Victor H, qui raconte la vie de Julie Duvidal de Montferrier, épouse Hugo, peintre de l’époque romantique, une période passionnante et difficile pour les femmes artistes. </i></span></div>
<br />
<div style="float: right; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi8h8yLYFnbL-rcy_7SxgbXDFD2t41wpIOqD-3gWyEogXbrYNxbUcWDl8UzDwYZVkDQ-OTVW0Lv4M1DpD1mceS3ZYsVccxIGpb-hzXx_zZ9pnsDzy_xskyCgShMd4kWy3llu8AkK7_6omdr/s320/traduzione.jpg" imageanchor="1" style="margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi8h8yLYFnbL-rcy_7SxgbXDFD2t41wpIOqD-3gWyEogXbrYNxbUcWDl8UzDwYZVkDQ-OTVW0Lv4M1DpD1mceS3ZYsVccxIGpb-hzXx_zZ9pnsDzy_xskyCgShMd4kWy3llu8AkK7_6omdr/s400/traduzione.jpg" width="261" /></a><br />
<br />
<b><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">MALGRÈ NOUS</span></b><br />
<b><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Contro la nostra volontà</span></b><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">di <b>Caroline Fabre-Rousseau</b></span><br />
<i><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ensemble</span></i><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Narrativa</span><br />
<b><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">ISBN 978-8868811310 </span></b><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">cartaceo <b>15,00€</b> | <i><a href="http://www.amazon.it/Malgr%C3%A9-nous-Contro-volont%C3%A0-Caroline-Fabre-Rousseau/dp/8868811316/ref=sr_1_1?ie=UTF8&qid=1463093630&sr=8-1&keywords=Malgr%C3%A9-nous.+Contro+la+nostra+volont%C3%A0" target="_blank">Acquista</a></i></span><br />
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Raccontaci qualcosa di più su “<i>Malgré-nous. Contro la nostra volontà</i>”.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
Avevo un punto di partenza, un incontro legato in qualche modo a uno spartito musicale e a un pianoforte, ma non sapevo ancora in quale avventura stavo imbarcando i miei personaggi. Volevo mostrare che non si può scegliere molto nella vita. Mi è venuta l'idea di sfruttare tutta la ricchezza e la complessità del termine storico "i Malgré-nous" per mettere in parallelo dei destini di ieri e di oggi. Ho creato un nonno alsaziano dal passato travagliato, dopo aver letto centinaia di testimonianze di questi giovani uomini e donne incorporati nella guerra più spaventosa possibile: quella condotta contro il proprio paese, perché si faceva parte di un territorio annesso. Poi ho inventato una famiglia, e ho fatto viaggiare i miei personaggi...</div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<b><span style="color: #134f5c; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><i>Raconte-nous quelques choses sur “Malgré-nous. Contro la nostra volontà”.</i></span></b><br />
<span style="color: #134f5c; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><i>J’avais le point de départ, une rencontre autour d’une partition de musique et d’un piano, mais je ne savais pas encore dans quelle aventure j’allais embarquer mes personnages. Je voulais montrer qu’on ne choisit pas grand-chose dans la vie. M’est venue l’idée d’exploiter toute la richesse et la complexité du terme historique « les Malgré-nous » pour mettre en parallèle des destins d’hier et d’aujourd’hui. J’ai créé un grand-père alsacien au passé trouble, après avoir lu des centaines de témoignages bouleversants sur ces jeunes hommes et ces jeunes femmes embarqués dans la plus affreuse des guerres : celle menée contre son propre pays, parce qu’on fait partie d’un territoire annexé. Ensuite j’ai inventé une famille, et j’ai fait voyager mes personnages...</i></span></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<b>Com’è nata l’idea di tradurre <i>C’était malgré nous</i> in italiano? Cosa di cui, lo sveliamo ai nostri lettori, mi sono occupata personalmente...</b></div>
<div style="text-align: justify;">
Grazie al nostro incontro. Dopo che mi hai detto di aver letto il libro in francese e hai deciso di tradurlo in italiano. Per «fortuna» il mio romanzo era andato a esaurimento e il mio editore ha chiuso la collezione e non l’ha fatto ripubblicare. <i>C’était malgré nous </i>era dunque libero dai diritti, cosa che ha reso più semplice la ricerca di un editore italiano e con coraggio e perseveranza sei riuscita nell’intento e ti ringrazio di cuore. Mi piace molto la copertina di <i>Malgré-nous. Contro la nostra volontà</i>, scelta da Ensemble Edizioni: mette in risalto il pianoforte, personaggio centrale del romanzo. Tra l’altro, c’è una playlist alla fine del libro per guidare il lettore. Grazie a questa traduzione, il libro è stato pubblicato di nuovo anche in Francia… </div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<b><span style="color: #134f5c; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><i>Comment est née l'idée de traduire C'était malgré-nous en italien? Je pourrais demander aussi: voudrais-tu révéler à nos lecteurs la part que j’ai eu personnellement en tout cela? </i></span></b><br />
<span style="color: #134f5c; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><i>À la suite d’une rencontre avec toi. Ma future traductrice – toi donc – a d’abord lu mon livre en français et a décidé de le traduire en italien. Par « chance », mon roman a été rapidement épuisé et mon éditeur de l’époque ayant fermé la collection, ne l’a pas fait rééditer. C’était malgré nous était donc libre de droits, ce qui a rendu plus simple la recherche d’un éditeur italien, et donc c’est toi, Paola, qui, avec courage et persévérance, as réussi et je t’en remercie chaleureusement. J’aime beaucoup la couverture de cette version italienne, qui met en valeur le piano, personnage central du roman. Il y a d’ailleurs une playlist à la fin du roman, pour guider le lecteur. Grâce à cette traduction, le livre a été réédité en français...</i></span></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<b>La rivoluzione digitale e l’ e-book: cosa ne pensi di questo sistema innovativo di lettura, credi che rappresenti il futuro o è solo fumo negli occhi?</b></div>
<div style="text-align: justify;">
Molto pratico, quando si viaggia. Ho tutto Proust, Balzac e Dostoïevski in un tablet di mezzo centimetro di spessore. Ma nulla potrà mai rimpiazzare l’odore di un libro nuovo, il fruscio di quando si girano le pagine, il piacere di tornare indietro o di capitare per caso su un passaggio e la pagina si apre da sola, perché ci siamo soffermati più a lungo. </div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<b><span style="color: #134f5c; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><i>La révolution digitale et l’ebook: qu’est ce que tu pense de ce système innovateur de lecture?</i></span></b><br />
<span style="color: #134f5c; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><i>Très pratique, quand on part en voyage. J’ai tout Proust, tout Balzac et tout Dostoïevski dans une liseuse de de 0,5 cm d’épaisseur. Mais rien ne remplacera l’odeur du livre neuf, le bruit des pages que l’on tourne, le plaisir de revenir en arrière ou de retomber par hasard sur un passage dont la page s’ouvre seule, parce qu’on y a passé plus de temps. </i></span><br />
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Progetti per il futuro: ci sono nuovi lavori in corso, nuove pubblicazioni o ambizioni particolari? </b></div>
<div style="text-align: justify;">
Sì, attualmente sto finendo di scrivere uno spettacolo che mi è stato commissionato da una coreografa. Il tema assegnato era "Vanità", quei dipinti barocchi codificati, i cui simboli (teschi, fiori morti, bolle di sapone, clessidre, ricchezze, libri, strumenti musicali) ci ricordano che siamo solo di passaggio e che non porteremo nulla con noi. Le vanità di oggi sono diverse (apparire, beni di consumo, mondo virtuale ...), ma il finale è lo stesso. Ho intitolato lo spettacolo <i>Apparenze e dipendenze</i>.</div>
<div style="text-align: justify;">
E ho un progetto di tre biografie e un romanzo. Ho iniziato le mie ricerche...</div>
<div style="text-align: justify;">
E chissà, <i>La Belle-soeur de Victor H.</i> potrebbe anche essere che tradotto in italiano...</div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<b><span style="color: #134f5c; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><i>As-tu des projets futurs, publications ou autres ambitions différentes? </i></span></b><br />
<span style="color: #134f5c; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><i>Risposta: Oui, je termine actuellement l’écriture d’un spectacle de commande, à la demande d’une chorégraphe. Le thème imposé était « Vanités », ces tableaux baroques codifiés, dont les symboles (crânes, fleurs fanées, bulles de savon, sabliers, richesses, livres, instruments de musique) nous rappellent que nous sommes juste de passage et que nous n’emporterons rien avec nous. Les vanités d’aujourd’hui sont différentes (paraître, consommation, monde virtuel…), mais la fin est la même. J’ai intitulé le spectacle Apparences et dépendances.</i></span><br />
<span style="color: #134f5c; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><i>Et j’ai le projet de trois biographies et d’un roman. J’ai commencé mes recherches…</i></span><br />
<span style="color: #134f5c; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><i>Il se pourrait aussi que La Belle-sœur de Victor H. soit traduit en italien...</i></span><br />
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Dove possiamo trovare il tuo libro? </b></div>
<div style="text-align: justify;">
La versione in italiano è acquistabile sul <a href="http://edizioniensemble.it/home/127-malgre-nous-contro-la-nostra-volonta-9788868811310.html" target="_blank">sito della casa editrice</a> e su <a href="https://www.amazon.it/Malgr%C3%A9-nous-Contro-volont%C3%A0-Caroline-Fabre-Rousseau/dp/8868811316/ref=sr_1_fkmr0_1?ie=UTF8&qid=1465219633&sr=8-1-fkmr0&keywords=malgre+nous+contro+la+no" target="_blank">Amazon</a>. </div>
<div style="text-align: justify;">
Per la versione in francese, sempre sul sito della <a href="http://www.leseditionsdunet.com/roman/4201-c-etait-malgre-nous-caroline-fabre-rousseau-9782312043876.html" target="_blank">casa editrice francese</a> e su <a href="https://www.amazon.fr/C%C3%A9tait-malgr%C3%A9-nous-Caroline-Fabre-Rousseau-ebook/dp/B01G1Z7GYK#reader_B01G1Z7GYK" target="_blank">Amazon</a>.</div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<b><span style="color: #134f5c; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><i>Où est il possible trouver "Malgré-nous. Contro la nostra volontà"?</i></span></b><br />
<span style="color: #134f5c; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><i><a href="http://edizioniensemble.it/home/127-malgre-nous-contro-la-nostra-volonta-9788868811310.html" target="_blank">Edizioni Ensemble</a>, <a href="http://www.leseditionsdunet.com/roman/4201-c-etait-malgre-nous-caroline-fabre-rousseau-9782312043876.html" target="_blank">Les Editions Du Net</a> e<a href="https://www.amazon.fr/C%C3%A9tait-malgr%C3%A9-nous-Caroline-Fabre-Rousseau-ebook/dp/B01G1Z7GYK#reader_B01G1Z7GYK" target="_blank"> Amazon</a>.</i></span><br />
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Caroline, ti ringrazio tantissimo per essere stata con noi e, a nome mio e de <i>Gli scrittori della porta accanto</i> ti faccio i complimenti per il tuo ultimo libro, in bocca al lupo per i tuoi progetti futuri!</b><br />
Grazie! Spero di incontrare i miei lettori italiani a Roma al salone del libro di dicembre...<br />
<br />
<span style="color: #134f5c; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><i><b>Caroline, je te remercie énormément pour avoir été avec nous et, au nom de Gli scrittori della porta accanto, je te félicite pour ta première traduction en Italie et je te souhaits “in bocca al lupo” pour tes projets futurs.</b></i></span><br />
<span style="color: #134f5c; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><i>Merci beaucoup! J’espère rencontrer mes lecteurs italiens à Rome pour le Salon du livre de décembre...</i></span></div>
<br />
<table class="boxautore"><tbody>
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<div style="text-align: left;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi7j_YFfFgT9RgY9IJDIcPMZJX6XOoSDDO4zOiHeIk_FfoeOn8RZnrVb4DVQXBhC071r9QRo-FJSTivmTzfzKnspDX5BsfMr6vsBcxPjAfQBoIjXlhP5vlBrgjlhlkQXIzgO_tvAX1CAqwy/s1600/12575787_522699644557660_554699418_n.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi7j_YFfFgT9RgY9IJDIcPMZJX6XOoSDDO4zOiHeIk_FfoeOn8RZnrVb4DVQXBhC071r9QRo-FJSTivmTzfzKnspDX5BsfMr6vsBcxPjAfQBoIjXlhP5vlBrgjlhlkQXIzgO_tvAX1CAqwy/s1600/12575787_522699644557660_554699418_n.jpg" width="100" /></a></div>
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<span class="nomebox">Paola Casadei</span><br />
In origine farmacista e direttore tecnico di laboratorio omeopatico, ha lasciato Forlì per trasferirsi prima a Roma, poi a Montpellier, quindi per dodici meravigliosi anni in Africa (otto in Sudafrica e quattro in Mozambico), dove ha insegnato musica e italiano. Ora risiede a Montpellier con la famiglia. <br />
<b>L'elefante è già in valigia</b>, Lettere Animate Editore. <br />
<b>Malgré-nous. Contro la nostra volontà</b>, traduzione, Ensemble Edizioni.<br />
<b>Dal buio alla luce. Il bisso marino e Chiara Vigo</b>, traduzione, Cartabianca Editore.<br />
<br />
<div class="vai_alla_scheda">
<a href="http://www.gliscrittoridellaportaaccanto.com/2014/11/lelefante-e-gia-in-valigia-di-paola.html" target="_blank">SCHEDA DELL'AUTORE</a></div>
</td></tr>
</tbody></table>
Gli Scrittori della Porta Accantohttp://www.blogger.com/profile/18004134177862668527noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8374075239772435691.post-7464248709115961062016-06-27T17:12:00.000+02:002021-07-25T14:51:12.672+02:00[People] Paola Barbato, scrittrice e sceneggiatrice di Dylan Dog, nell'intervista di Paola Casadei<div style="text-align: justify;"><h1 class="titolo_rec">"La scrittura è diventato molto presto il mio canale di comunicazione preferenziale".</h1><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhkdX1Hi16t0ojXvH9nE3ClrduX5RxqVzGJ2vf2yV5Fu1DGrAeeMDx_m6Qeykke9Eo97sOGcMdiT5EHRvPfQ1LzdfrXF6Ol1fkiTV7yyqJO1J5-OFusAP7F_KK20DVlsfKoZZaeMBszsbQ/s1600/220px-Paolona.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhkdX1Hi16t0ojXvH9nE3ClrduX5RxqVzGJ2vf2yV5Fu1DGrAeeMDx_m6Qeykke9Eo97sOGcMdiT5EHRvPfQ1LzdfrXF6Ol1fkiTV7yyqJO1J5-OFusAP7F_KK20DVlsfKoZZaeMBszsbQ/s400/220px-Paolona.jpg" width="265" /></a></div><b>Paola Barbato</b> (Milano, 18 giugno 1971) è una <b>fumettista e scrittrice italiana</b>. Fa parte dello staff di sceneggiatori del fumetto italiano <b><i>Dylan Dog</i></b> edito dalla Sergio Bonelli Editore.<br />
<br />
<b>Ciao Paola. Grazie per aver accettato di rispondere alle mie domande. In realtà non so bene da dove cominciare... Prima <i>Dylan Dog</i>, poi tre thriller, e dei racconti... Ci racconti un po’ di te? Quando è nata questa passione? Nella presentazione che ti hanno scritto alla Comédie du Livre di Montpellier hanno scritto che scrivi da quando sai tenere la matita in mano.</b></div><div style="text-align: justify;">E’ esattamente così, la scrittura è diventato molto presto il mio canale di comunicazione preferenziale. Per molto tempo non ho nemmeno preso in considerazione di farne un mestiere, scrivevo sempre, scrivevo e basta, in tempi in cui avevo a mia disposizione solo una macchina da scrivere elettronica oppure carta e penna. E’ stata la madre di un amico a spingermi perché mi rivolgessi a delle case editrici, io non ci avrei mai pensato. Ho proposto una raccolta di racconti e tra i vari editori ho lasciato una copia anche alla Sergio Bonelli Editore. Mauro Marcheselli, editor di <i>Dylan Dog</i>, mi ha richiamata dopo qualche tempo proponendomi di provare a sceneggiare. Grazie a lui e a Tiziano Sclavi ho imparato il mestiere sul campo, lavorando, sbagliando, correggendo mille volte. Nel frattempo continuavo a scrivere altre cose che pubblicavo in giro per la rete. Lì è uscito il mio primo romanzo, a puntate, e di nuovo un po’ per caso, grazie allo scrittore Giuseppe Genna che mi aveva letta e segnalata, venni contattata da Rizzoli, per la quale allora lavorava Stefano Magagnoli, il miglior editor che abbia mai conosciuto. Il resto lo conoscete già.</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;"><b>Com’è Paola di tutti i giorni? Cosa ti piace fare nel tempo libero, se te ne resta un po’?</b></div><div style="text-align: justify;">Me ne resta poco, ho tre bambine, due cani, un’associazione di cui mi occupo, la “Mauro Emolo ONLUS”, che si occupa della Corea di Huntington. Quando posso leggo, nei ritagli amo sia i film che le serie tv, quando ne ho l’occasione cerco di stare in contatto con gli animali, in tutti i modi possibili. Mi manca molto il teatro, sia da spettatrice che da attrice, avendo io un piccolo passato da professionista, e mi manca molto l’America, paese che amo e che, in passato – nonostante il terrore degli aerei - ho visitato più volte. Ma non me ne lamento, la mia vita è perfetta così.</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;"><b>L’ispirazione ha mille modi di bussare alla porta. Tu dove cerchi le tue fonti di ispirazione? Come nascono i tuoi personaggi? C’è qualcosa di concreto, un fatto, o piuttosto rimani spettatrice esterna della storia?</b></div><div style="text-align: justify;">Le cose mi arrivano nelle maniere più impensate, basta una parola, un tono, basta l’incastro di un fatto di cronaca letto in un determinato momento della giornata. Le idee hanno corsie proprie che non possono venire previste o incanalate, bisogna solo avere la fortuna di intercettarle.</div><div style="text-align: justify;"><b><br />
</b></div><div style="text-align: justify;"><b>Sei una grande osservatrice della realtà che ti circonda? Ti piace di più inventare, lavorare con la fantasia, o raccontare il quotidiano della gente di tutti i giorni?</b></div><div style="text-align: justify;">La fantasia è figlia della realtà, come la realtà lo è della fantasia. Non si possono separare nettamente, nemmeno se ne siamo convinti, certe suggestioni restano sottopelle. Per il resto sì, sono curiosa soprattutto dell’umanità, dei meccanismi mentali, dei rapporti e le loro evoluzioni. Tutte le mie storie partono dai personaggi, piacevoli o spiacevoli che siano, amo raccontare anche persone che non apprezzerei o con cui non andrei d’accordo, fa parte della sfida di questo mestiere.<br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a alt="dylan-dog" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiybfNnZmCjotdPRiP_kNfhE45aXNGk5SUh3eDPTxUlCgVmeA8tR8ygw5-p38ezmcue-5SSo4gA-tL74AwVoKOWsjk2A2QOiqaGgoqP_gOnFJPjuLRF0h_ENWZPaBwFqHJ49oD87Rvzdk8/s1600/DylanDog_desktop_1386340037223.jpg" imageanchor="1"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiybfNnZmCjotdPRiP_kNfhE45aXNGk5SUh3eDPTxUlCgVmeA8tR8ygw5-p38ezmcue-5SSo4gA-tL74AwVoKOWsjk2A2QOiqaGgoqP_gOnFJPjuLRF0h_ENWZPaBwFqHJ49oD87Rvzdk8/s640/DylanDog_desktop_1386340037223.jpg" width="640" /></a></div><br />
</div><div style="text-align: justify;"><b>Quando sei all’opera, come ti piace scrivere: in silenzio, con la musica, a orari fissi?</b></div><div style="text-align: justify;">In silenzio e in solitudine, per questo scrivo prevalentemente di notte. Sono capace di sceneggiare in qualunque condizione e in qualunque orario, ma la scrittura mi chiede ancora un’immersione totale, mentre scrivo non riesco ad accorgermi di quello che mi circonda, vado in uno stato di vaga trance. Quindi è più prudente farlo quando la soglia di attenzione può essere abbassata al massimo.</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;"><b>Ti piace fare i tour promozionali e partecipare a eventi come l’ultimo in cui ti ho vista, La Comédie du Livre di Montpellier ? Raccontaci qualcosa di divertente accaduto durante questi incontri.</b></div><div style="text-align: justify;">Sono le mie primissime esperienze all’estero, fino ad oggi avevo promosso il mio lavoro solo in Italia e devo dire di aver notato la differenza. Sia a Toulouse che a Montpellier ho trovato un’attenzione verso la letteratura davvero rara. La Francia mi piace, e so che sono cose che si dicono sempre, ma a me piace davvero. Il mio francese è arrugginito e mi spiego molto all’italiana, cioè a gesti, ma c’è un’atmosfera bellissima nell’ambiente letterario francese, in tutto ciò che vi gravita attorno, organizzatori, lettori, librai. La cosa bizzarra è che in Francia io, che ho un pessimo senso dell’orientamento, non mi perdo. Anche senza mappe riesco a muovermi per le strade e ritrovare il punto di partenza. Credo che sia un segno, forse è davvero un luogo magico, per me.</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;"><b>Quando scrivi hai in mente un tipo di lettore, o comunque pensi a qualcuno in particolare che potrebbe provare o criticare il tuo lavoro?</b></div><div style="text-align: justify;">Io sono il mio primo lettore. Scrivo per me. Ed è durissima perché sono spietata.</div><hr /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhdP9d8REbkX0YgQJkBlWUbqMS-rWGQAVCV5TiznKP_o9stwzxMeeZZw0B436VZl2pe1Oe6rBLjQm0yN6Sc0ziJXfkFGnHyywdLibgSkwElfzrB9GqKH9zvWJxjOBG5s1GwZGj4Lsd9LlU/s1600/bilico.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhdP9d8REbkX0YgQJkBlWUbqMS-rWGQAVCV5TiznKP_o9stwzxMeeZZw0B436VZl2pe1Oe6rBLjQm0yN6Sc0ziJXfkFGnHyywdLibgSkwElfzrB9GqKH9zvWJxjOBG5s1GwZGj4Lsd9LlU/s200/bilico.jpg" width="131" /></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgW7T53neCCmxX4hCjIwYEB_Z7CjfBbH8sAFOPEW_8yhm01-iRMKigbR0_r8OUFLNSRL8ssoGjPov7BkTniferGA060C5NT7jfkYPwR9JMctCUzWsQmZ0eFTTL9Q3qd432Wy_Zcibz5LjM/s1600/il+filo+rosso.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgW7T53neCCmxX4hCjIwYEB_Z7CjfBbH8sAFOPEW_8yhm01-iRMKigbR0_r8OUFLNSRL8ssoGjPov7BkTniferGA060C5NT7jfkYPwR9JMctCUzWsQmZ0eFTTL9Q3qd432Wy_Zcibz5LjM/s200/il+filo+rosso.jpg" width="131" /></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg43JRs64ZHF3xrpDW-6s6ZXwVu6jTGwSPEAWYEflfKHsMovlPo5zPy3odx7iEh8HqMAMd1TLoQw2BtIBsABhNi5ssL21R1SwXfWAJlqerqRiYXcTz5IYTX-u3yxKkhrxMG451aiXQnhhc/s1600/maninude.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg43JRs64ZHF3xrpDW-6s6ZXwVu6jTGwSPEAWYEflfKHsMovlPo5zPy3odx7iEh8HqMAMd1TLoQw2BtIBsABhNi5ssL21R1SwXfWAJlqerqRiYXcTz5IYTX-u3yxKkhrxMG451aiXQnhhc/s200/maninude.jpg" width="131" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br />
</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><i><a href="http://www.ibs.it/libri/barbato+paola/libri+di+barbato+paola.html" target="_blank">tutti i libri e i racconti di Paola Barbato</a></i></span></div><hr /><div style="text-align: justify;"><b>Vuoi lasciare un messaggio per i più giovani o per gli scrittori emergenti?</b></div><div style="text-align: justify;">Fatelo, scrivete. Non scrivete per pubblicare, è un pessimo punto di partenza, scrivete per scrivere e poi pensate a pubblicare. E’ una strada in salita ma è percorribile, l’importante è partire nella maniera giusta, cioè dalla scrittura per la scrittura, la scrittura per voi stessi. Il resto è solo tanta fatica.</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;"><b>Progetti per il futuro: ci sono nuovi lavori in corso, nuove pubblicazioni o ambizioni particolari?</b></div><div style="text-align: justify;">Attualmente sono senza editore, la mia agente Laura Ceccacci sta valutando eventuali collaborazioni ma siamo ancora in una zona esplorativa. Io scrivo sempre, scrivo comunque, ho terminato un romanzo, ne sto portando avanti altri tre, ho alcuni progetti in embrione per far sposare letteratura e fumetto, vedremo cosa succede.</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;"><b>Paola, grazie ancora per essere stata con noi, a nome mio e del blog <i>Gli scrittori della porta accanto</i> con cui collaboro.</b></div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><table class="boxautore"><tbody>
<tr><td><br />
<div style="text-align: left;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi7j_YFfFgT9RgY9IJDIcPMZJX6XOoSDDO4zOiHeIk_FfoeOn8RZnrVb4DVQXBhC071r9QRo-FJSTivmTzfzKnspDX5BsfMr6vsBcxPjAfQBoIjXlhP5vlBrgjlhlkQXIzgO_tvAX1CAqwy/s1600/12575787_522699644557660_554699418_n.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi7j_YFfFgT9RgY9IJDIcPMZJX6XOoSDDO4zOiHeIk_FfoeOn8RZnrVb4DVQXBhC071r9QRo-FJSTivmTzfzKnspDX5BsfMr6vsBcxPjAfQBoIjXlhP5vlBrgjlhlkQXIzgO_tvAX1CAqwy/s1600/12575787_522699644557660_554699418_n.jpg" width="100" /></a></div></td><td><br />
<span class="nomebox">Paola Casadei</span><br />
In origine farmacista e direttore tecnico di laboratorio omeopatico, ha lasciato Forlì per trasferirsi prima a Roma, poi a Montpellier, quindi per dodici meravigliosi anni in Africa (otto in Sudafrica e quattro in Mozambico), dove ha insegnato musica e italiano. Ora risiede a Montpellier con la famiglia. <br />
<b>L'elefante è già in valigia</b>, Lettere Animate Editore. <br />
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<div class="vai_alla_scheda"><a href="http://www.gliscrittoridellaportaaccanto.com/2014/11/lelefante-e-gia-in-valigia-di-paola.html" target="_blank">SCHEDA DELL'AUTORE</a></div></td></tr>
</tbody></table>Gli Scrittori della Porta Accantohttp://www.blogger.com/profile/18004134177862668527noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8374075239772435691.post-63386515440851353342016-06-07T16:30:00.000+02:002021-07-25T14:51:12.675+02:00[Professione lettore] "La Comédie du Livre", Montpellier 27-29 maggio 2016, di Paola Casadei<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div style="text-align: justify;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a alt="La Comédie du Livre" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhxxcn52JFdbgRVAcM1kaZHyFhvXzAjn3KtaFQeCavGA8qISA0giJYqC_8KCQJ_Yr6cl1zfqdCUZKag5iGevAhGvh7CG6JZ-l_dgpS3Vwyqog-C4qVO2hJqYy4-le08SDz_tuEWCpb6mNSz/s1600/24134_032_cdl2016.png" imageanchor="1"><img border="0" height="216" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhxxcn52JFdbgRVAcM1kaZHyFhvXzAjn3KtaFQeCavGA8qISA0giJYqC_8KCQJ_Yr6cl1zfqdCUZKag5iGevAhGvh7CG6JZ-l_dgpS3Vwyqog-C4qVO2hJqYy4-le08SDz_tuEWCpb6mNSz/s640/24134_032_cdl2016.png" width="640" /></a></div><br />
<h2>27-29 maggio 2016, 31° edizione di <i>La Comédie du Livre</i> di Montpellier, una delle più importanti manifestazioni letterarie di Francia, ormai considerata seconda solo al Salone del Libro di Torino. Un successo! </h2></div><div style="text-align: justify;">Questo è quello che è stato dichiarato il giorno dopo a Montpellier. Tantissime le presenze: 100.000 secondo gli organizzatori. C’è stato qualche problema legato agli scioperi, alcuni degli autori hanno avuto ritardi e molti disagi per arrivare fino qui. Altri hanno terminato presto i libri in italiano, mi hanno detto che lo sciopero ha impedito che arrivassero in tempo dall’Italia altri libri: la disponibilità si riduceva man mano, mentre la richiesta era continua. Evidentemente sono davvero tanti gli italiani che vivono a Montpellier. </div><div style="text-align: justify;">Di certo <b>per noi spettatori è stato un bellissimo evento</b>! Tanti gli incontri e le animazioni, e gli autori si sono dimostrati davvero molto disponibili. L’interesse della gente era grande per molti di loro. In molti guardavano con rispetto da lontano la figura splendida del <b>giudice antimafia Roberto Scarpinato</b> - al quale ho stretto la mano con commozione -, chiedendosi dove fosse dissimulata la scorta inevitabile che era messa a sua disposizione per proteggerlo. </div><div style="text-align: justify;">Non ho potuto assistere a tutte le presentazioni, erano tantissime, a volte incrociate e alcune dislocate nei paesi attorno a Montpellier. La prima a cui ho assistito è stata all’Auditorium del <i><b>Musée Fabre</b></i>, per le letture in italiano e in francese di <b>Stefano Benni</b>, <b>accompagnato dalla sua traduttrice, la bravissima Marguerite Pozzoli</b>. Insieme hanno letto brani esilaranti da libri come <i><b>Saltatempo</b></i>, <b><i>Margherita Dolcevita</i></b>, <i><b>Achille piè veloce</b></i> e <i><b>Di tutte le ricchezze</b></i>. Mi ha autografato 5 libri, non ho osato portarglieli tutti e undici.<br />
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</div><div style="text-align: justify;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgUesbF03442CfhVjSEuBGRcnGScfFhrXSgIR706xPWWwgZHbrNFt4Dq1mbLStfpTZLQFobRD0dslFQ0Adle4OXB0-iJ7TXN7SMf1nzBDl1yd5zJcpyJALXKl44TRRKuoOvZbgQCgbqz7Dr/s1600/IMG_20160527_160031.jpg" imageanchor="1"><img border="0" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgUesbF03442CfhVjSEuBGRcnGScfFhrXSgIR706xPWWwgZHbrNFt4Dq1mbLStfpTZLQFobRD0dslFQ0Adle4OXB0-iJ7TXN7SMf1nzBDl1yd5zJcpyJALXKl44TRRKuoOvZbgQCgbqz7Dr/s200/IMG_20160527_160031.jpg" width="200" /></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiJ1z5r6t7UCTX5x-wq0a4vmxvWFTrj3y8O1nBTbkXP3nxfcvDqmEbHYmnzDuxcUOg9fDkH8oceEa4xLkNjm43uYpzCum-sroUA8Ut6nYflaP4Mjbh1Ztjhecnu2Vfuk02ItVhY0BZSyWjr/s1600/IMG_20160527_165952.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiJ1z5r6t7UCTX5x-wq0a4vmxvWFTrj3y8O1nBTbkXP3nxfcvDqmEbHYmnzDuxcUOg9fDkH8oceEa4xLkNjm43uYpzCum-sroUA8Ut6nYflaP4Mjbh1Ztjhecnu2Vfuk02ItVhY0BZSyWjr/s200/IMG_20160527_165952.jpg" width="200" /></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEggnm_9iz8vBLmKgTzgWXyP1PFwnpgvwyKIe9SNQUdPcs5UE_VawcCvQbXFWf6VMOJVod7XHuqXpMeE7Wm9QN42iAT1zgzxnXpcEXXHcULyOWtJRwhPtyc3kzh-WKs-4Gl4tryapg1-63Ym/s1600/IMG_20160527_165940.jpg" imageanchor="1"><img border="0" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEggnm_9iz8vBLmKgTzgWXyP1PFwnpgvwyKIe9SNQUdPcs5UE_VawcCvQbXFWf6VMOJVod7XHuqXpMeE7Wm9QN42iAT1zgzxnXpcEXXHcULyOWtJRwhPtyc3kzh-WKs-4Gl4tryapg1-63Ym/s200/IMG_20160527_165940.jpg" width="200" /></a></div><br />
Dopo di lui, alle 20,30, <b>Milena Agus e Luciana Castellina</b>. <b>Andrea Bajani</b> ha tenuto un atelier gastronomico e letterario, <b>Paola Barbato</b>, tra le altre cose, ha fatto parte con una collega francese dell’incontro “<i><b>Les dames en noir</b></i>”; <b>Marcello Fois</b>, originario di Nuoro, ha raccontato molto di sé e delle difficoltà per un autore per affermarsi come scrittore, e ha partecipato con <b>Michela Murgia</b> a un incontro speciale sulla “<b>Sardegna, un’isola di scrittori</b>”.<br />
<br />
</div><div style="text-align: justify;"><h3>Un’esposizione di Roberto Innocenti ha attirato centinaia e centinaia di persone. </h3></div><div style="text-align: justify;">Poi c’è stato un incontro italo-francese con <b>Tommaso Pincio</b>: “<i><b>Le bon vieux temps du Rock N’Roll</b></i>”. L’ho perso, sono andata a dirglielo il giorno dopo, vorrei la registrazione dell’incontro : “Mi spiace, non sono potuta venire, sono stata a cena e a fare un giro al mare a Palavas, <b>con Stefano Benni</b> e mio marito”. “Allora si è comunque divertita!”. Infatti ci siamo divertiti molto (o almeno, mio marito e io ci siamo divertiti), a parte il tempo orribile. Questo è stato dichiarato come il maggio più piovoso degli ultimi 150 anni. Per fortuna che Stefano Benni aveva un pile sotto la giacca per ripararsi da un freddo impensabile per questa stagione a Montpellier! Però non ho ancora recuperato la registrazione di Tommaso Pincio...<br />
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</div><div style="text-align: justify;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi0XknnVJcKe8qs5wi40BSc5QExJr5BvhinMvBNoOrhmxKD6S60j5D9sXTpKIQ_RvLa-oFfTI08tahwmgpr66jMH_woyk0o5wrNEiXw5OJ-6BuOztJQqVhq1J7RcJv5sdqEZoTYFhlQ4rCq/s1600/IMG_20160601_113747.jpg" imageanchor="1"><img border="0" height="220" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi0XknnVJcKe8qs5wi40BSc5QExJr5BvhinMvBNoOrhmxKD6S60j5D9sXTpKIQ_RvLa-oFfTI08tahwmgpr66jMH_woyk0o5wrNEiXw5OJ-6BuOztJQqVhq1J7RcJv5sdqEZoTYFhlQ4rCq/s320/IMG_20160601_113747.jpg" width="300" /></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjNMLBKT7oxZHCvhqirPPaSWPxseKs9EMptZ6TZyGIPsblw7OJx7p8WLBt9hWli5bUtqnUEltX8s3WQevmSZGeSQNSgYuAtIGEjS8q442tTkNaQ49laD67ktHRyDJ5YjRGj63iZ90j9XHiH/s1600/IMG_20160527_172243+%25281%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em;"><img border="0" height="220" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjNMLBKT7oxZHCvhqirPPaSWPxseKs9EMptZ6TZyGIPsblw7OJx7p8WLBt9hWli5bUtqnUEltX8s3WQevmSZGeSQNSgYuAtIGEjS8q442tTkNaQ49laD67ktHRyDJ5YjRGj63iZ90j9XHiH/s320/IMG_20160527_172243+%25281%2529.jpg" width="300" /></a></div><br />
Ho assistito poi all’<b>incontro interessantissimo tra Valerio Magrelli e il professor Jean-Yves Masson</b>, “<i><b>La traduzione, un’arte letteraria</b></i>”, perché vorrei specializzarmi e affermarmi nella traduzione dal francese. </div><div style="text-align: justify;">In altre sedi messe a disposizione, <b>Carlo Bonini e Giancarlo De Cataldo</b> hanno partecipato a un incontro dopo la proiezione del film <i><b>Suburra</b></i>. Poi c’erano <b>Antonella Cilento, Paolo Cognetti, Maurizio De Giovanni, Marco Lodoli, Kareen De Martin Pinter</b>, che mi ha promesso un’intervista, <b>Marco Lodoli, Walter Siti, Francesca Melandri, Andrea Molesini, Claudio Magris, Giorgio Pressburger, Giorgio Vasta, Giorgio Scianna, Giacomo Todeschini</b>, e tanti altri ancora. Ho visto visi stanchi: seduti per ore per le dédicaces, invasi da lettori e curiosi, poi occupati negli incontri fino alle 20,30 di sera. </div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhXaa4WsASuUSo2rGhOEyuai8tlQjJ3KU_V2yfVEygjzOnDEgQ8L2zIqF3DxzzGO-dJXTYdhbmtfiIfdJccBs_vAAl0iwBlHQszE4U3P6eBeA6LrPio1s1P4kjI_MS5vpCe99mTlUsdCJiH/s1600/2016comedie_glissees.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhXaa4WsASuUSo2rGhOEyuai8tlQjJ3KU_V2yfVEygjzOnDEgQ8L2zIqF3DxzzGO-dJXTYdhbmtfiIfdJccBs_vAAl0iwBlHQszE4U3P6eBeA6LrPio1s1P4kjI_MS5vpCe99mTlUsdCJiH/s320/2016comedie_glissees.jpg" width="246" /></a></div>Voglio leggerli tutti, <b>i più “giovani”</b>, come <b>Antonio Menna</b> che ha avuto molto successo con il suo “<i><b>Il mistero dell'orso marsicano ucciso come un boss ai quartieri spagnoli</b></i>” e <b>Marco Missiroli </b>(“<i><b>Atti osceni in luogo privato</b></i>” ha una copertina che attirava parecchi sguardi e “<b><i>Il senso dell’elefante</i></b>”). Voglio leggere <b>Michela Murgia</b> (che aveva sempre dei look originali e colorati. Di lei ho potuto solo comprare un libro in francese, per avere la sua dedica) e <b>Antonella Cilento</b>. <b>Antonio Moresco</b> mi ha affascinata: sono rimasta a parlare un po’ con lui e il suo traduttore e ho comprato uno dei suoi ultimi libri, “<i><b>Gli increati</b></i>”, che ho appena cominciato. Sono 1013 pagine e ha un incipit che mi ha stregata! Per non parlare di <i><b>Luca Poldelmengo</b></i> (i suoi saranno tra i primi acquisti appena arrivo nelle libreria in Italia quest’estate!), che ha regalato a Montpellier ben tre interventi, con <b>Maurizio de Giovanni</b> (“<i><b>30 anni di gialli</b></i>”), con Tommaso Pincio e con altri quattro giallisti la domenica pomeriggio. A quest’ultimo erano presenti <b>Paola Barbato</b>, unica donna, madre di tre figlie, - di lei vorrei scrivere prossimamente qualcosa di più - <b>Mimmo Gangemi</b>, che racconta della ‘ndrangheta calabra come solo un vero calabro può fare. </div><div style="text-align: justify;"><b>Luca Poldelmengo, Carlo Bonini e Giancarlo De Cataldo</b>. Insieme ci <b>hanno raccontato delle origini e dell’evoluzione del giallo italiano</b>, di come si scrive un libro come <i><b>Suburra</b></i> a quattro mani, <b>Poldelmengo</b> ci ha raccontato dei suoi libri che partono da fatti reali, come un pirata della strada o il lancio di una pietra dal cavalcavia, in “<i><b>Odia il prossimo tuo</b></i>”: cinque i protagonisti e i punti di vista, per essere certo di riportare una foto di un fatto, senza giudicarlo! Ci mostra chiaramente come la banalità del male sia vicina a noi tutti più di quanto pensiamo. Poldelmengo, scrittore (suoi anche “<i><b>L’uomo nero</b></i>” e “<i><b>I pregiudizi di Dio</b></i>”) e sceneggiatore, due figli e due lavori: me lo immagino negli impegni grandi di ogni giorno!</div><div style="text-align: justify;">Dopo questo weekend, di festa per me, di lavoro per loro, li considero ora come <b>persone vere, non solo </b>come<b> scrittori freddi e distanti</b>. Insomma, è stata una sorpresa, <b>un regalo</b> (domenica in Francia era la Festa della Mamma). Non sarà la stessa cosa il prossimo anno. Il Paese invitato non sarà più l’Italia, bensì l’<b>India</b>. Ma non mancherò di certo!</div><br />
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<tr><td><br />
<div style="text-align: left;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi7j_YFfFgT9RgY9IJDIcPMZJX6XOoSDDO4zOiHeIk_FfoeOn8RZnrVb4DVQXBhC071r9QRo-FJSTivmTzfzKnspDX5BsfMr6vsBcxPjAfQBoIjXlhP5vlBrgjlhlkQXIzgO_tvAX1CAqwy/s1600/12575787_522699644557660_554699418_n.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi7j_YFfFgT9RgY9IJDIcPMZJX6XOoSDDO4zOiHeIk_FfoeOn8RZnrVb4DVQXBhC071r9QRo-FJSTivmTzfzKnspDX5BsfMr6vsBcxPjAfQBoIjXlhP5vlBrgjlhlkQXIzgO_tvAX1CAqwy/s1600/12575787_522699644557660_554699418_n.jpg" width="100" /></a></div><br />
<span class="nomebox">Paola Casadei</span><br />
In origine farmacista e direttore tecnico di laboratorio omeopatico, ha lasciato Forlì per trasferirsi prima a Roma, poi a Montpellier, quindi per dodici meravigliosi anni in Africa (otto in Sudafrica e quattro in Mozambico), dove ha insegnato musica e italiano. Ora risiede a Montpellier con la famiglia. <br />
<b>L'elefante è già in valigia</b>, Lettere Animate Editore. <br />
<div class="vai_alla_scheda"><a href="http://www.gliscrittoridellaportaaccanto.com/2014/11/lelefante-e-gia-in-valigia-di-paola.html" target="_blank">SCHEDA DELL'AUTORE</a></div></td></tr>
</tbody></table>Gli Scrittori della Porta Accantohttp://www.blogger.com/profile/18004134177862668527noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8374075239772435691.post-79045648792038478282016-05-11T16:14:00.000+02:002021-07-25T14:51:12.675+02:00L'editoriale di Paola Casadei: il Mozambico reale e immaginario di Mia Couto<div style="text-align: justify;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a alt=" Mia Couto" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjHHxGYVK_vxMBajQKPD13zwJVkFFVMyQyQYXZ6_hyphenhyphenqsPf-3BVGeDrE6Sth18IMvE3WeSsjbTkNktXIORRXWMScjKC5mW_b6YNWzRXbbhydqh3-CZCds54CDAYcBTgATH-vszEA3MQJfsAk/s1600/mia-couto.jpeg" imageanchor="1"><img border="0" height="424" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjHHxGYVK_vxMBajQKPD13zwJVkFFVMyQyQYXZ6_hyphenhyphenqsPf-3BVGeDrE6Sth18IMvE3WeSsjbTkNktXIORRXWMScjKC5mW_b6YNWzRXbbhydqh3-CZCds54CDAYcBTgATH-vszEA3MQJfsAk/s640/mia-couto.jpeg" width="640" /></a></div><b><br />
</b> <b>Mia Couto è uno scrittore mozambicano</b>, nato a <b>Beira</b>, la seconda città del Mozambico, sull’Oceano Indiano, <b>nel 1955 </b>da genitori portoghesi emigrati nella ex colonia.</div><div style="text-align: justify;">Il suo vero nome è <b>António Emilio Leite Couto</b>, "Mia" deriva dal nomignolo con cui lo chiamava da piccolo suo fratello minore. </div><div style="text-align: justify;"><b>Ha studiato medicina</b> e si è presto dedicato alla letteratura e al giornalismo, per poi riprendere la propria formazione scientifica e laurearsi in biologia. Ora insegna all'università Eduardo Mondlane a Maputo, ed è proprio a Maputo che l’ho conosciuto e gli ho parlato durante una <i>Festa della Francofonia </i>alla Scuola Francese dove studiavano i miei figli. Quando mi sono decisa ad andare da lui, che si era andato a riparare sotto una tettoia a causa del calore enorme, una ragazza proveniente dal Camerun stava cantando l’inno francese. Avevo appena letto un paio dei suoi libri, <i><b>Venenos de Deus, remédios do diablo</b></i> in portoghese, <i><b>Tombe, tombe au fond de l’eau</b></i> (titolo originale <b><i>Mar me quer</i></b>) in francese. Non credo che quest'ultimo sia stato tradotto in italiano. Dopo aver parlato pochi minuti dei suoi libri, mi sono permessa perfino di dirgli che avevo in progetto di terminarne uno mio. Quando ci siamo salutati ero emozionata. </div><div style="text-align: justify;">Per le sue opere ha ricevuto i maggiori riconoscimenti letterari, tra cui il <b><i>Premio Camões</i> 2013</b>, <b>il più prestigioso della letteratura in lingua portoghese</b>, e il <i><b>Premio Internazionale Neustadt</b></i>, il «Nobel americano». </div><div style="text-align: justify;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><b>Mia Couto</b> è uno scrittore con un <b>linguaggio molto particolare</b>: ha qualcosa che esce dalla normalità, pare che cerchi nelle parole, nelle immagini, uno spazio tutto suo per rappresentare la gente comune. La sua<b> prosa, audace e originale</b>, non lascia certo il lettore indifferente. Ma il suo stile, il suo uso “creativo” del portoghese, con la <b>fusione di parole</b> e la strana musicalità lo rendono complicato da leggere (e da tradurre!).</div><div style="text-align: justify;"><b>Mia Couto</b> è certamente<b> uno dei maggiori scrittori di lingua portoghese conosciuti</b>. Ha scritto più di venti libri tradotti in altrettante lingue, tra cui <b><i>Terra sonnambula</i></b> (<i>Guanda</i>, 2002), considerato <b>uno dei dodici migliori romanzi africani del XX secolo</b>, apparso nel 1992, anno in cui è terminata la guerra civile, e <b><i>Un fiume chiamato tempo, una casa chiamata terra</i></b> (<i>Guanda</i>, 2005). <i>Sellerio</i> ha pubblicato nel 2014 <i><b>La confessione della leonessa </b></i>e nel 2015 <b><i>L'altro lato del mondo</i></b>.</div><div style="text-align: justify;">Alcuni degli altri libri tradotti in italiano sono: </div><div style="text-align: justify;"><i><b>Il dono del viandante e altri racconti </b></i>(Ibis)</div><div style="text-align: justify;"><b><i>Sotto l'albero dei frangipani</i></b> (Guanda)</div><div style="text-align: justify;"><b><i>Voci all'imbrunire</i></b> (Guanda)</div><div style="text-align: justify;"><b><i>Ogni uomo è una razza</i></b></div><div style="text-align: justify;"><b><i>Veleni di Dio, medicine del diavolo</i></b> (Voland)</div><div style="text-align: justify;">(Purtroppo, la traduzione italiana <i>Terra sonnambula</i> non è disponibile in questo momento.)</div><hr /><center><table><tbody>
<tr><td><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhyUVdUjyiYByj-OgLoEuegW3rUNriI10M9iTrzO2ZYS_mFBLSfi-6EyEEZbGWTH2vSFrlJS74-rfx40hyphenhyphenJ-D6NmrB4Vcek2zXByPnwF-1bAEoraZiVNGkWiC8-7ZHnjZzEDdliKRFfGP4n/s1600/51RP6HlJhLL._SX328_BO1%252C204%252C203%252C200_.jpg" imageanchor="1"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhyUVdUjyiYByj-OgLoEuegW3rUNriI10M9iTrzO2ZYS_mFBLSfi-6EyEEZbGWTH2vSFrlJS74-rfx40hyphenhyphenJ-D6NmrB4Vcek2zXByPnwF-1bAEoraZiVNGkWiC8-7ZHnjZzEDdliKRFfGP4n/s200/51RP6HlJhLL._SX328_BO1%252C204%252C203%252C200_.jpg" width="132" /></a></div></td> <td style="vertical-align: middle;"><div style="text-align: left;"><b style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">TERRA SONÂMBULA </b><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><i>Caminho</i></span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>ASIN B009B0I6Y2</b></span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Lingua: Portoghese</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">ebook</span><b style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"> 9,00€ </b><a href="https://www.amazon.it/Terra-Son%C3%A2mbula-Mia-Couto-ebook/dp/B009B0I6Y2?ie=UTF8&keywords=couto%20mia&qid=1462974372&ref_=sr_1_4&sr=8-4" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-style: italic;" target="_blank">Acquista</a></div></td></tr>
</tbody></table></center><hr /><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: inherit;">Dalle strade di un'Africa distrutta dalla miseria di una lunga guerra civile si materializzano due figure, quelle di un vecchio e di un bambino: <b>Tuahir e Muidinga. Sono fuggiti da uno dei numerosi campi profughi.</b> Scappano e lo fanno come possono, camminando alla ricerca di un rifugio tranquillo. Decidono, quando lo trovano, di rimanere in un autobus bruciato e pieno di cadaveri, una volta ripulito dalla morte che lo ha ridotto a una bara di metallo. Il <i>machimbombo</i> (come i mozambicani chiamano l'autobus) diviene così la loro tana. Poco lontano trovano, dentro una borsa, dei quaderni pieni di pagine scritte. Il bambino sa leggere e inizia a dare voce alle lettere scritte nei quaderni di Kindzu. </span><br />
<span style="font-family: inherit;">Inizia così l'alternanza tra il racconto al presente di Tuahir e Muidinga e <b>il diario di Kindzu</b>. Inizialmente il vecchio sembra scettico ma poi, ogni sera, chiede a Muidinga di leggergli i quaderni. Nella loro vita reale si insinuano così, seppur sotto forma di parole, le vicende di Kindzu. E i quaderni e le storie che racchiudono diventano nutrimento per i due personaggi, li sostengono a rafforzano il loro strano rapporto. Ognuno di loro ha delle speranze, dei desideri che diventano ancora più necessari quando la guerra, la desolazione, la miseria e la morte non lasciano spazio ad altro nella vita . </span><br />
<span style="font-family: inherit;"><b>Mia Couto</b> permette ai personaggi di trasformare la propria vita: gli orrori della realtà sono per un po' messi da parte e vinti grazie al sogno e alla speranza.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: inherit;">Qui <b>lo stile di Couto raggiunge alte vette</b>. Nel linguaggio e nelle immagini che usa cerca sempre di mettere in rilievo il mondo delle tradizioni e delle credenze della cultura popolare africana. Tanti dei suoi personaggi, qui come in <i><b>Mar me quer</b></i> o in <i><b>Veleni di Dio</b></i>, sono dei ritratti vivaci del popolo mozambicano, alle prese, ancora oggi, oltre vent'anni dopo <i><b>Terra sonnambula</b></i>, con un presente duro e crudele.</span></div><hr /><center><table><tbody>
<tr><td><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEizUsjJkbPGM7Wd24kDZ697bXVPurT1bDhEOp94mq6wnxxH_Ac7A9prZqU0elVnGn-p7Q7CRrKPWYkyzueQSZ_7JjwMUWcuQNvtUUOmyZ9GTYKmtVf2HyuRvq0elqrtZn2U1v_iC88PEchU/s1600/5579-3.jpg" imageanchor="1"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEizUsjJkbPGM7Wd24kDZ697bXVPurT1bDhEOp94mq6wnxxH_Ac7A9prZqU0elVnGn-p7Q7CRrKPWYkyzueQSZ_7JjwMUWcuQNvtUUOmyZ9GTYKmtVf2HyuRvq0elqrtZn2U1v_iC88PEchU/s200/5579-3.jpg" width="128" /></a></div></td> <td style="vertical-align: middle;"><div style="text-align: left;"><b style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">L'ALTRO LATO DEL MONDO</b><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Traduzione di <b>Vincenzo Barca</b></span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><i>Sellerio</i> | </span><b style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"> </b><a href="http://sellerio.it/it/catalogo/Altro-Lato-Mondo/Couto/8362#" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-style: italic;" target="_blank">Acquista</a><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>EAN 9788838933790</b></span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">ebook</span><b style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"> 9,99€</b><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">cartaceo <b>16,00€</b></span></div></td></tr>
</tbody></table></center><hr /><div style="text-align: justify;">Il suo ultimo libro tradotto e che penso di leggere presto è <i><b>L'altro lato del mondo</b></i>. Titolo originale: <b><i>Jesusalém</i></b>, tradotto da Vincenzo Barca.</div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><i>In una storia familiare, il racconto di un figlio alla ricerca delle verità che il padre non ha saputo svelargli. Un altro ritratto toccante del Mozambico reale e immaginario. </i></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><i>Un ragazzino di undici anni non ha mai visto una donna nella sua vita. Accade allora che la prima volta che ne incontra una la sorpresa è così grande da farlo scoppiare in lacrime. Quel ragazzo ha vissuto per otto anni all’interno di un Parco Safari abbandonato, e conosce solo il padre, il fratello, lo zio e un ex militare, al tempo stesso amico e servitore. Gli è stato detto che sono gli unici sopravvissuti, che non ci sono contatti col mondo, che sono in attesa di un cenno da parte di Dio e che in questo luogo non è ammesso né piangere né pregare.</i></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><i>Dopo la morte della moglie, il padre ha deciso di troncare ogni legame e ha scelto di esiliarsi in quel posto remoto e inaccessibile convincendo i familiari che il mondo che li circonda è scomparso. Jesusalém, questo è il nome che gli viene dato, è un luogo apocalittico, un Paradiso alla rovescia, dove l’uomo si è costruito un suo microcosmo per riuscire a dimenticare la realtà che gli ha portato solo dolori, dominata dal caos e dalla violenza.</i></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><i>Il fratello maggiore ha dei vaghi ricordi del passato e del mondo esterno, al quale vorrebbe tornare. Per questo mantiene un legame con ciò che si sono lasciati alle spalle e ne fa partecipe il fratello minore, insegnandogli in segreto a leggere e a scrivere. Il bambino subisce il delirio di annientamento del padre e ne diventa complice, ma trova una segreta via di fuga nella scrittura. È lui il narratore di questa storia. Fin quando un giorno, a Jesusalém, appare una donna, quella donna – bianca, portoghese, giunta in Africa alla ricerca del marito. Con lei arriva una energia nuova e assieme un turbamento. In qualche modo la sua estraneità spezzerà l’incantesimo di quelle vite.</i></span></div><div style="text-align: justify;">Lo scenario della prima parte è quello dell’interno del paese, tanto caro a <b>Mia Couto che ha sempre rintracciato la Storia del suo paese fuori dal contesto urbano</b>, cercando di ricostruire, come in <b><i>Terra Sonnambula</i></b>, ma non solo, la complessa tela di una identità nazionale nelle storie dei piccoli, di quelli che sembrano non avere voce, ma che costituiscono il paese reale e quelli che hanno pagato il prezzo più alto della guerra di liberazione prima e civile poi. </div><br />
<h1><a href="http://www.amazon.it/s/ref=nb_sb_noss?__mk_it_IT=%C3%85M%C3%85%C5%BD%C3%95%C3%91&url=search-alias%3Daps&field-keywords=couto+mia" target="_blank">Tutti i libri di Mia Couto</a></h1><div style="text-align: justify;"><b><i>Veleni di Dio</i></b><i><b>, medicine del diavolo</b></i> racconta la storia di Sidónio Rosa, giovane medico portoghese, che si trasferisce a Vita Cacimba, in Mozambico, per amore della bella mulatta Deolinda. Ma la ragazza è partita e nessuno sa quando tornerà, nemmeno i suoi genitori. O almeno così dicono. A Vila Cacimba, infatti, nulla è come appare: il sindaco non è veramente il sindaco, gli eroi sono vigliacchi e i traditori eroi, le case svaniscono inghiottite nella nebbia africana, in una terra che per sopravvivere deve mentire.</div><div style="text-align: justify;"><b><i>Mar me quer</i></b> è invece un breve racconto dove vi sono solo due personaggi, Zeca Perpetuo, un vecchio pescatore, che si è invaghito della sua vicina, e quest'ultima, Dona Luarmina, una mulatta ormai grassa, che rimane sempre seduta sotto l'ombra di un albero a sfogliare fiori immaginari ripetendo M'ama non m'ama. In casa ha una solo foto di quando era giovane e bellissima. La donna, a causa delle sue angosce aveva lasciato che i chili si accumulassero su du lei. «Una buona maniera per nascondere la propria tristezza è lasciarci coprire di carne. La tristezza è fatale quando raggiunge le ossa. È cosa saggia ricoprire allora il proprio corpo, mettere delle barriere di grasso». Le loro conversazioni, a volte grottesche, divertenti, a volte disilluse, perfino strazianti, pian piano prendono direzioni strane.<br />
Ne escono riflessioni come queste: <span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b><i>«Noi diventiamo vecchi quando non abbiamo più nuovi amici; moriamo quando non ci innamoriamo più»</i></b></span>. Poco a poco vengono fuori segreti ormai vecchi. Fino a che punto arriveranno i due nei loro racconti? Le lacrime scendono dagli occhi di Luarmina: <span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b><i>«La lacrima è il mare che accarezza la vostra anima»</i></b></span> Zeca le dice dolcemente. </div><br />
<table class="boxautore"><tbody>
<tr><td><br />
<div style="text-align: left;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi7j_YFfFgT9RgY9IJDIcPMZJX6XOoSDDO4zOiHeIk_FfoeOn8RZnrVb4DVQXBhC071r9QRo-FJSTivmTzfzKnspDX5BsfMr6vsBcxPjAfQBoIjXlhP5vlBrgjlhlkQXIzgO_tvAX1CAqwy/s1600/12575787_522699644557660_554699418_n.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi7j_YFfFgT9RgY9IJDIcPMZJX6XOoSDDO4zOiHeIk_FfoeOn8RZnrVb4DVQXBhC071r9QRo-FJSTivmTzfzKnspDX5BsfMr6vsBcxPjAfQBoIjXlhP5vlBrgjlhlkQXIzgO_tvAX1CAqwy/s1600/12575787_522699644557660_554699418_n.jpg" width="100" /></a></div></td><td><br />
<span class="nomebox">Paola Casadei</span><br />
In origine farmacista e direttore tecnico di laboratorio omeopatico, ha lasciato Forlì per trasferirsi prima a Roma, poi a Montpellier, quindi per dodici meravigliosi anni in Africa (otto in Sudafrica e quattro in Mozambico), dove ha insegnato musica e italiano. Ora risiede a Montpellier con la famiglia. <br />
<b>L'elefante è già in valigia</b>, Lettere Animate Editore. <br />
<br />
<div class="vai_alla_scheda"><a href="http://www.gliscrittoridellaportaaccanto.com/2014/11/lelefante-e-gia-in-valigia-di-paola.html" target="_blank">SCHEDA DELL'AUTORE</a></div></td></tr>
</tbody></table>Gli Scrittori della Porta Accantohttp://www.blogger.com/profile/18004134177862668527noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8374075239772435691.post-58757344693492837042016-05-03T16:21:00.002+02:002021-07-25T14:51:12.674+02:00[Inediti d'autore] Racconto: "Due mamme e mezzo e i ricordi di guerra" di Paola Casadei<div style="text-align: justify;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhVuLkDf69x2u3gadRMOJoriTrJcp2WgzstNJXhEiXC35iIFYTxKx0RJZV84hcXcfdqpKeBxwlDTPSLdjl-NJjVPHQy0opqLEprob_FIdiEloyoyAUc8lUy6hSyBThb7USfHIZXF55AJ-HJ/s1600/mamma3.jpg" imageanchor="1"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhVuLkDf69x2u3gadRMOJoriTrJcp2WgzstNJXhEiXC35iIFYTxKx0RJZV84hcXcfdqpKeBxwlDTPSLdjl-NJjVPHQy0opqLEprob_FIdiEloyoyAUc8lUy6hSyBThb7USfHIZXF55AJ-HJ/s640/mamma3.jpg" width="100%" /></a></div><br />
</div><div style="text-align: justify;"><h2 style="text-align: center;">DUE MAMME E MEZZO E I RICORDI DI GUERRA</h2>Sto per partire, tra qualche giorno raggiungo il mio compagno che per ora lavora a Newcastle, in Inghilterra. Stiamo per avere un figlio, il nostro primo figlio. </div><div style="text-align: justify;">Oggi è stato un ritrovo molto particolare a casa dei miei genitori. Nonni in visita. Una festa: due mamme e mezzo di una stessa famiglia riunite per ricordare la sola mamma che non è potuta venire. Lei era per tutti nonna Mea. Oggi avrebbe compiuto 100 anni. Ma ci ha lasciati da un po' ormai. Senza lasciare solo tristezza, ma tanta serenità e gioia. Senza di lei non ci sarebbe stata tutta questa cascata di mamme figli e nipoti. </div><div style="text-align: justify;">Lei c’era durante le guerra. Ha salvato sua figlia, mia nonna, dai bombardamenti: si era guadagnata con molta fatica un posto come infermiera all'ospedale e, nel pieno della guerra, con suo marito già prigioniero in Russia, aveva accettato l'invito di portare sua figlia al sicuro nei sotterranei dell'ospedale. Erano tanti i bambini radunati là. Un giorno, una bomba aveva fatto cadere in briciole il vetro di una finestra, e la nonna ricorda ancora che una suora aveva raccontato loro, per tranquillizzarli, che si trattava di zucchero filato. Abbiamo ricordato questi episodi descritti da mia nonna mangiando cucina francese e brindando con lo champagne. Io ho vissuto per tutta la vita in Francia, il mio compagno è inglese, non so dove vivranno i miei figli e le generazioni future. Ma non dimenticherò mai questo pranzo di famiglia.<br />
<br />
<div class="citazione"><h3>Mi accarezzavo il pancione, mia mamma si è ricordata che lo faceva sempre anche lei, e mia nonna ha detto la stessa cosa. </h3></div>Non credo che si tratti di qualcosa della nostra famiglia, deve essere un gesto che fanno tutte le future mamme. Il pancione è un momento davvero privilegiato della vita di una donna, il passaggio da donna a mamma.<br />
Allo stesso tavolo sedeva il nonno, allegro, forse un po' grazie allo champagne: è raro vederlo così. Felice per esserci ancora, nonostante le malattie e gli acciacchi che da anni non lo risparmiano, felice di vedere la sua famiglia, o almeno una parte, riunita. Anche lui aveva la sua storia di guerra da raccontare. Una giovane donna: sua zia. Zia Leda gli faceva un po' da mamma - la sua vera mamma aveva appena avuto due gemelli – e lo teneva per mano, c’è stato un bombardamento in città, una dozzina di persone passavano di fretta in una piazzetta, a poche decine di metri dalla casa di mia nonna dove ho trascorso tanti mesi durante le estati della mia infanzia. La bomba le ha uccise tutte. Tutte tranne il nonno: lui è rimasto solo ferito. Aveva cinque anni e mezzo. Una scheggia della bomba lo aveva colpito alla testa, era coperto di sangue. Qualcuno ha preso una carriola, ci ha messo dentro un piccolo materasso e lo hanno trasportato a piedi fino all’ospedale. La zia non è stata ritrovata. Solo alcuni brandelli. </div><div style="text-align: justify;">Ero persa nei loro racconti, in questo periodo mi sento ossessionata dal pensiero della guerra, ho paura che i ricordi finiscano. </div><div style="text-align: justify;">Dopo i racconti dei ricordi di guerra di quelli che erano stati bimbi, mia nonna ha tolto dalla sua grande borsa un album di fotografie. La prima ritrae me e nonna Mea, dolce bisnonna: per dodici anni io sono rimasta la più giovane della famiglia e ogni anno ci fotografavano insieme: la più giovane e la più anziana della famiglia. Vivevo già a Bordeaux con i miei genitori e mio fratello, ma tornavamo a trovare la famiglia molto spesso: d'estate in particolare trascorrevamo tutti insieme alcune settimane nella casa di campagna di mia nonna materna. E alla fine di ogni vacanza io mi sedevo accanto alla bisnonna per la classica foto. Lei aveva un viso molto sereno, ricordo i suoi occhi azzurri, più chiari dei miei. Non si muoveva più facilmente, la ricordo solo seduta, ma stava bene, parlava e sorrideva sempre. Mi accarezzava con le sue mani nodose, teneva la sigaretta con quattro dita e mangiava tante pesche. Io la ricordo sempre con una pesca in mano. L'ultimo anno era troppo sofferente e nessuno, giustamente, si è sentito di scattare la foto triste del tempo che avanza. </div><div style="text-align: justify;">Ripenso spesso a quella donna forte, delicata, sorridente, dal sorriso dolce e i capelli sempre raccolti. Le volevano tutti bene.</div><div style="text-align: justify;">L'ultima foto dell'album ritrae mia madre in mezzo alla nonna e alla bisnonna, nel giorno del suo matrimonio. Tre mamme che fanno parte della mia vita, che mi hanno riempita di sentimenti esperienze giochi e risate. Vite piene di amore.</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;">Oggi il cielo è blu, non c'è nemmeno una nuvola, l'aria è molto frizzante e tutti sono allegri. Mi accarezzo il pancione ancora una volta e penso che il tempo avanza come le onde del mare: il segreto per andare lontano è di rimanere leggeri e lasciarsi trasportare da queste oscillazioni con fiducia.</div><table class="boxautore"><tbody>
<tr><td><br />
<div style="text-align: left;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi7j_YFfFgT9RgY9IJDIcPMZJX6XOoSDDO4zOiHeIk_FfoeOn8RZnrVb4DVQXBhC071r9QRo-FJSTivmTzfzKnspDX5BsfMr6vsBcxPjAfQBoIjXlhP5vlBrgjlhlkQXIzgO_tvAX1CAqwy/s1600/12575787_522699644557660_554699418_n.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi7j_YFfFgT9RgY9IJDIcPMZJX6XOoSDDO4zOiHeIk_FfoeOn8RZnrVb4DVQXBhC071r9QRo-FJSTivmTzfzKnspDX5BsfMr6vsBcxPjAfQBoIjXlhP5vlBrgjlhlkQXIzgO_tvAX1CAqwy/s1600/12575787_522699644557660_554699418_n.jpg" width="100" /></a></div><br />
<span class="nomebox">Paola Casadei</span><br />
In origine farmacista e direttore tecnico di laboratorio omeopatico, ha lasciato Forlì per trasferirsi prima a Roma, poi a Montpellier, quindi per dodici meravigliosi anni in Africa (otto in Sudafrica e quattro in Mozambico), dove ha insegnato musica e italiano. Ora risiede a Montpellier con la famiglia. <br />
<b>L'elefante è già in valigia</b>, Lettere Animate Editore. <br />
<div class="vai_alla_scheda"><a href="http://www.gliscrittoridellaportaaccanto.com/2014/11/lelefante-e-gia-in-valigia-di-paola.html" target="_blank">SCHEDA DELL'AUTORE</a></div></td></tr>
</tbody></table>Gli Scrittori della Porta Accantohttp://www.blogger.com/profile/18004134177862668527noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8374075239772435691.post-54726691670865923502016-04-25T14:44:00.000+02:002021-07-25T14:51:12.674+02:00[People] Eleonora Mazzoni, attrice e scrittrice al suo secondo romanzo "Gli ipocriti", nell'intervista di Paola Casadei<div style="text-align: justify;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjA5k49x80JJ2766w9Qf_UeUy0agHfnw_fSQQtz8exhMtaev98oqDDkCL3BZktK6PKGXahQr8aw12JoylTKRMcJ7g4NslEbRdN0AqtlpunC5eDEdJb2EgUnqoYJ7q76ts4Mkvnbu8GNoHxA/s1600/foto-emilio-lari-007-340x506.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjA5k49x80JJ2766w9Qf_UeUy0agHfnw_fSQQtz8exhMtaev98oqDDkCL3BZktK6PKGXahQr8aw12JoylTKRMcJ7g4NslEbRdN0AqtlpunC5eDEdJb2EgUnqoYJ7q76ts4Mkvnbu8GNoHxA/s320/foto-emilio-lari-007-340x506.jpg" width="215" /></a></div>Oggi abbiamo il piacere di avere nostra ospite la scrittrice <b>Eleonora Mazzoni</b>. Diplomata alla Scuola di Teatro diretta da <b>Alessandra Galante Garrone</b>, si trasferisce a Roma per intraprendere la carriera di attrice. Interpreta molti ruoli in <b>teatro</b>, in <b>televisione</b> e al <b>cinema</b>, dove debutta nel 1996 con <b>Citto Maselli</b> in <i>Cronache del terzo millennio</i>.<br />
<br />
</div><div style="text-align: justify;"><b>Ciao Eleonora. Grazie di aver accettato di rispondere alle mie domande. E’ un privilegio per me intervistarti.</b></div><div style="text-align: justify;"><b>Ora scrittrice, ma prima attrice, di teatro, di cinema, di televisione. Ci racconti un po’ di te? Quando sono nate queste passioni? Un’ispirazione improvvisa o un pensiero meditato negli anni?</b></div><div style="text-align: justify;">La passione per la scrittura ce l'avevo già al liceo ed è durata per tutti gli anni di università. Componevo, come succede a tanti ragazzi, poesie e racconti, arrivando quasi a finire un romanzo. Contemporaneamente, però, cominciavo a mettere in scena spettacoli con un gruppo di amici. Ero molto timida, per me il teatro rappresentava uno sforzo maggiore rispetto alla scrittura, ma era anche una bella sfida, oltre che un'esperienza in certi momenti entusiasmante. Mi piaceva poter infilarmi nella vita di qualcuno diverso da me, entrare nella sua testa e soprattutto nel suo corpo: per me il teatro, ancora più del cinema e della tv, è corpo. Si recita sempre mettendosi nei panni e nel corpo di un altro, per questo è così importante tenerlo allenato con un training quotidiano, che gli permetta di essere duttile, disponibile, libero, e di far uscire la voce più appropriata a ciascun personaggio. Nella mia prima parte di esistenza ha prevalso, quindi, l'amore per la scrittura, poi è subentrato quello per la recitazione, dopodiché è avvenuto un ulteriore ribaltamento.</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;"><b>Il tuo primo libro. "<i>Le difettose</i>". Un successo enorme. Poi portato anche in teatro... E ora il secondo libro, "<i>Gli ipocriti"</i>. Pungente, provocatorio. Come è nato, quali sono state le reazioni dei lettori? Trovo che il titolo sia fantastico! E anche l’argomento!</b></div><div style="text-align: justify;">Sia per il primo che per il secondo romanzo ho avuto un'accoglienza molto calda. Tante presentazioni in giro per l'Italia, tanti commenti, discussioni, complimenti. Pur essendo due libri diversi, credo che ci sia un fil rouge, li accomuna cioè uno stesso modo di guardare il mondo, li pervade una identica sottile ironia. Anche nel tema c'è la continuazione di un discorso, in fondo. Ne "<i>Le difettose</i>" è raccontato soprattutto il materno. C'è la madre della mia protagonista Carla. La nonna, quella che in certi momenti è stata in realtà la sua vera madre. E poi c'è il desiderio di maternità di Carla, un desiderio che fa fatica a realizzarsi, il figlio infatti non arriva, e allora il desiderio si trasforma in un'ossessione che divora tutto il resto, e nello stesso tempo rivela vuoti, paure, difese, fragilità. Ne "<i>Gli ipocriti</i>" c'è il rapporto con il padre, anzi i padri: il padre e il Padre. C'è Manu, figlia adolescente che non si percepisce né figa né bella, che si sente piccola e continuamente fuori posto, davanti ai cui occhi, però, il suo immenso, importante e affascinante padre crolla, per eccesso di inautenticità e lontananza dal suo sé più profondo.<br />
<hr /><center><table><tbody>
<tr><td><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj8IbE4XMq1_WHOdkFTeiVbTrTf7M8hnVH9tWNxWBRXs9vx3oE3W9PzuI-kZ4a8By6XvvLiLyYM2uSCBDFFBdVcz-yAQ70e-QPN2mhls-p9vpMNUK_-AYUC275YdYbAvax5POpU6rCfJasr/s1600/Copertina+Gli+ipocriti+di+Eleonora+Mazzoni.jpg" imageanchor="1"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj8IbE4XMq1_WHOdkFTeiVbTrTf7M8hnVH9tWNxWBRXs9vx3oE3W9PzuI-kZ4a8By6XvvLiLyYM2uSCBDFFBdVcz-yAQ70e-QPN2mhls-p9vpMNUK_-AYUC275YdYbAvax5POpU6rCfJasr/s200/Copertina+Gli+ipocriti+di+Eleonora+Mazzoni.jpg" width="134" /></a></div></td><td style="vertical-align: middle;"><div style="text-align: left;"><i><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>GLI IPOCRITI</b></span></i><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">di </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>Eleonora Mazzoni</b></span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><i>Chiarelettere</i></span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>ISBN 978-8861906884</b></span></div><div style="text-align: left;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">cartaceo <b>14,37€</b></span><i><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> | <span style="color: #990000;"><a href="http://www.amazon.it/Gli-ipocriti-Eleonora-Mazzoni/dp/8861906885/ref=tmm_pap_swatch_0?_encoding=UTF8&qid=&sr=" target="_blank">Acquista</a></span></span></i><br />
<div style="text-align: left;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">ebook <b>4,99€</b></span><i><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> | <span style="color: #990000;"><a href="http://www.amazon.it/gp/product/B014R5D35M/ref=dp-kindle-redirect?ie=UTF8&btkr=1" target="_blank">Acquista</a></span></span></i><br />
<i><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></i> <span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><i><a href="http://www.gliipocriti.it/" target="_blank">www.gliipocriti.it</a></i></span></div></div></td></tr>
</tbody></table></center><hr /><div style="text-align: justify;"><b>Com’è Eleonora di tutti i giorni? Cosa ti piace fare nel tempo libero?</b></div><div style="text-align: justify;">Purtroppo ormai di tempo libero non ne ho più e non sai quanto mi dispiace! È un peccato, la creatività ha bisogno di tempi morti, in cui si esplorano idee, si sedimentano, si cambiano, tempi, insomma, non orientati alla produzione ma alla ricerca e all'ascolto. Comunque, diciamo che, nel poco tempo libero che mi rimane, amo fare le cose che amavo quando di tempo ne avevo di più, cose semplici, come camminare senza meta per le strade della mia città, andare a teatro e al cinema, cenare e fare festa con gli amici.</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;"><b>Hai voglia di raccontare qualcosa dei tuoi progetti futuri?</b></div><div style="text-align: justify;">Il 7 maggio uscirà un libro che mi è stato commissionato da una giovane casa editrice milanese e che si intitola "<i>In becco alla cicogna! La procreazione assistita: istruzioni per l'uso</i>". Partendo da alcune delle numerose lettere che ho ricevuto quando è stato pubblicato "<i>Le difettose</i>", metto al centro di nuovo il tema della <b>fecondazione artificiale</b>, con una parte teorica, in cui lo affronto, sempre con il mio stile, dal punto di vista storico, filosofico, sociale, giuridico, approfondendo anche gli aspetti più controversi, come l'eterologa e la gestazione per altri, e una seconda parte più pratica e psicologica, con consigli su come avventurarsi in questo percorso complesso. Sempre, lo ripeto, con il mio stile e a modo mio. La prefazione, sono contenta, me l'ha fatta un altro forlivese come me, il professor Carlo Flamigni. A settembre invece uscirà con la <i>San Paolo edizione</i>, sia in libreria sia allegato alle riviste del gruppo, un mio romanzo su Giovanni Evangelista. È una collana di dodici libri che la casa editrice ha commissionato a dodici scrittori, ciascuno su un personaggio, e che presenteremo tra poco al Salone del Libro di Torino. E poi in questi mesi sono già al lavoro per il mio prossimo romanzo, che uscirà ancora con <i>Chiarelettere</i>, non so dire quando. Essendo un romanzo storico, infatti, ho bisogno di uno studio preliminare particolarmente approfondito.</div></div><hr /><center><table><tbody>
<tr><td><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEicPr7EHNHuaSPl9rZVTicFRcveZGdK_jDpTLSm4seSPLkZHmjnCwGBx1nwueGk5xkaOw4v1J9enGESNJfjBU4YPhPoQ-_GTKcHAzoIYi6A65-QgoftU2_U6eMqTZt5f2Nu1EkH7kSybXFS/s1600/copertina+LE+DIFETTOSE.jpeg" imageanchor="1"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEicPr7EHNHuaSPl9rZVTicFRcveZGdK_jDpTLSm4seSPLkZHmjnCwGBx1nwueGk5xkaOw4v1J9enGESNJfjBU4YPhPoQ-_GTKcHAzoIYi6A65-QgoftU2_U6eMqTZt5f2Nu1EkH7kSybXFS/s200/copertina+LE+DIFETTOSE.jpeg" width="124" /></a></div></td><td style="vertical-align: middle;"><div style="text-align: left;"><i><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>LE DIFETTOSE</b></span></i><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">di </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>Eleonora Mazzoni</b></span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><i>Einaudi</i></span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><b>ISBN 978-8806210694</b></span></div><div style="text-align: left;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">cartaceo <b>13,60€</b></span><i><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> | <span style="color: #990000;"><a href="http://www.amazon.it/Le-difettose-Eleonora-Mazzoni/dp/8806210696/ref=as_at?tag=libreriamo-21&linkCode=as2&ie=UTF8&qid=1380808143&sr=8-1&keywords=Le+difettose" target="_blank">Acquista</a></span></span></i><br />
<div style="text-align: left;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">ebook <b>8,99€</b></span><i><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> | <span style="color: #990000;"><a href="http://www.amazon.it/difettose-I-coralli-Eleonora-Mazzoni-ebook/dp/B007NU4448/ref=tmm_kin_swatch_0?_encoding=UTF8&qid=1380808143&sr=8-1" target="_blank">Acquista</a></span></span></i><br />
<i><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />
</span></i></div></div><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><i><a href="http://www.ledifettose.it/" target="_blank">www.ledifettose.it</a></i></span></td></tr>
</tbody></table></center><hr /><div style="text-align: justify;"><b>Come hai trovato la determinazione e la dedizione necessarie per portare avanti i tuoi progetti?</b></div><div style="text-align: justify;">Quando qualcosa mi piace, ho sempre avuto la determinazione e la dedizione necessarie, ci sono nata, determinata e dedita. Per il resto credo che mi abbia aiutato una bella dose di incoscienza e un po' cocciutaggine. A chi mi elencava per l'ennesima volta le grandissime difficoltà di trasformare la passione della recitazione e poi della scrittura in un mestiere vero e proprio, non ho mai prestato troppo ascolto. Ho sempre preferito fare di testa mia. Mi sono buttata e stop. Senza neppure piani B. Devo riconoscere di avere avuto fortuna. Se penso che già durante il primo anno di accademia ho cominciato subito a fare spettacoli, ad avere tournée ricche di date, a pagare regolari contributi, sì, a posteriori dico che, allora non me ne rendevo ben conto, ma la dea bendata è stata magnanima, la devo proprio ringraziare.</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;"><b>L’ispirazione ha mille modi di bussare alla porta. Tu dove cerchi le tue fonti di ispirazione? Come nascono i tuoi lavori? Quando sei all’opera, come ti piace scrivere: in silenzio, con la musica, a orari fissi? </b><b>Pensi a modelli letterari o artistici?</b></div><div style="text-align: justify;">Credo che le storie e i personaggi si formino in una parte recondita e oscura del nostro essere, la stessa in cui riposano i desideri più veri e da cui nascono i sogni. Per far emergere questa parte, bisogna mantenere un contatto quotidiano con essa, essere dolci e amorevoli nei suoi confronti, prendersi cura e nutrirla. Leggendo molto ad esempio. Cercando di scrivere ogni giorno, anche quando non se ne ha voglia. Mi piace lavorare in silenzio, nel mio studio. Oppure in alcuni caffé romani, dove riesco a trovare un equilibrio tra concentrazione interiore e osservazione esterna. Il miracolo di tanto in tanto accade. Il fuoco allora si accende e dà vita a delle belle pagine.</div><div style="text-align: justify;">Ho degli autori che amo e che credo mi abbiano formato, nel senso che se oggi sono la donna che sono, è grazie alla genetica, all'educazione, ai fidanzati, ai viaggi, agli amici e certamente anche ai libri letti e amati. Nella mia top ten ci sono di sicuro Manzoni, Genet, Shakespeare, che ho interpretato per centinaia di serate, questo vuol dire che per centinaia di serate (in tutto ne ho calcolate 500, più o meno) ho vissuto a stretto contatto con le parole, gli intrecci, i personaggi di quel genio del Bardo. E poi Dostojevski, i francesi, soprattutto Flaubert, Maupassant, Balzac. E per finire Philippe Roth, Carol Oates, Franzen.</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;"><b>Quando scrivi hai in mente un tipo di lettore, o comunque pensi a qualcuno in particolare che potrebbe ridere, soffrire, approvare, arrabbiarsi con te?</b></div><div style="text-align: justify;">Non direi. Mi rivolgo sempre a un "tu", questo è indubbio. Ma non me lo figuro precisamente. Strasberg diceva che quando reciti devi essere 98% attore, 1% regista, 1% spettatore. Anche mentre scrivo sono per l'1% lettrice. Mi sembra una percentuale giusta. Se fosse di più, ci sarebbe il pericolo di troppo narcisismo, di troppo "auto-sbrodolamento".</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;"><b>Sei una grande osservatrice della realtà che ti circonda? Ti piace di più inventare, lavorare con la fantasia, o raccontare il quotidiano della gente di tutti i giorni?</b></div><div style="text-align: justify;">Ho la tendenza a osservare. Sono stata per anni una nomade, sempre in partenza e in viaggio, destinata, come tutti gli attori, a cambiare spesso datore e colleghi di lavoro. E quando mi capitava di incontrare persone che non mi<i> sconfinferavano</i> mi dicevo: "Osserva bene come parlano, cosa dicono, come si muovono e pensano, prima o poi nel fare un personaggio ti torneranno utili". Cercavo di non buttar via mai nulla. Anche le esperienze dolorose, le serbavo come carburante per le motivazioni dei miei personaggi, ad esempio. Mi piace "sporcare" i libri con la realtà, contaminarli con la vita, e poi amalgamare il tutto grazie all'immaginazione. In genere i miei personaggi sono frutto di svariati innesti, così come le situazioni in cui li metto. Ogni personaggio e ogni situazione ne racchiude al suo interno almeno dieci più un bel po' di fantasia.</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;"><b>Vuoi lasciare un messaggio per i più giovani o per gli scrittori emergenti?</b></div><div style="text-align: justify;">Ai giovani che gli chiedevano consigli su come fare un film, Godard rispondeva: "Fatelo". È un consiglio ottimo. Occorre mettersi soprattutto all'opera, sperimentarsi, perché solo nel "fare" si capisce il come.</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;"><b>Grazie ancora Eleonora. E in bocca al lupo per tutto !</b><br />
<b><br />
</b> <b><br />
</b></div><table class="boxautore"><tbody>
<tr><td><br />
<div style="text-align: left;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi7j_YFfFgT9RgY9IJDIcPMZJX6XOoSDDO4zOiHeIk_FfoeOn8RZnrVb4DVQXBhC071r9QRo-FJSTivmTzfzKnspDX5BsfMr6vsBcxPjAfQBoIjXlhP5vlBrgjlhlkQXIzgO_tvAX1CAqwy/s1600/12575787_522699644557660_554699418_n.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi7j_YFfFgT9RgY9IJDIcPMZJX6XOoSDDO4zOiHeIk_FfoeOn8RZnrVb4DVQXBhC071r9QRo-FJSTivmTzfzKnspDX5BsfMr6vsBcxPjAfQBoIjXlhP5vlBrgjlhlkQXIzgO_tvAX1CAqwy/s1600/12575787_522699644557660_554699418_n.jpg" width="100" /></a></div></td><td><br />
<span class="nomebox">Paola Casadei</span><br />
In origine farmacista e direttore tecnico di laboratorio omeopatico, ha lasciato Forlì per trasferirsi prima a Roma, poi a Montpellier, quindi per dodici meravigliosi anni in Africa (otto in Sudafrica e quattro in Mozambico), dove ha insegnato musica e italiano. Ora risiede a Montpellier con la famiglia. <br />
<b>L'elefante è già in valigia</b>, Lettere Animate Editore. <br />
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<div class="vai_alla_scheda"><a href="http://www.gliscrittoridellaportaaccanto.com/2014/11/lelefante-e-gia-in-valigia-di-paola.html" target="_blank">SCHEDA DELL'AUTORE</a></div></td></tr>
</tbody></table>Gli Scrittori della Porta Accantohttp://www.blogger.com/profile/18004134177862668527noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8374075239772435691.post-31135032228681105422016-04-07T22:47:00.000+02:002021-07-25T14:51:12.674+02:00[People] Emanuele Balzani, artista poliedrico, cartomante e cittadino del mondo, nell'intervista di Paola Casadei<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgTZMMxNy0iNGV1jutsT2_BG5OTkTizkR0QS-y36KUDFUfFhwdGsGqLzWpRY_bhxnDcOCg81TvtRYYxKcGaX_gK9X5LTWSyjDZDvrlsdcG6GxPGygMjhyYjGwE1sY4GOf0TiZjAQLxblxWY/s1600/Foto+-+Copia.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgTZMMxNy0iNGV1jutsT2_BG5OTkTizkR0QS-y36KUDFUfFhwdGsGqLzWpRY_bhxnDcOCg81TvtRYYxKcGaX_gK9X5LTWSyjDZDvrlsdcG6GxPGygMjhyYjGwE1sY4GOf0TiZjAQLxblxWY/s320/Foto+-+Copia.jpg" width="320" /></a><br />
<div style="text-align: justify;"><b>Ciao Emanuele. Grazie per aver accettato di rispondere alle mie domande. Per cominciare raccontaci un po’ di te e presentati.</b><br />
Risponderò un po' a mo’ di curriculum: sono nato a Forlì nel 1966. Dopo studi linguistici ho tentato e subito abbandonato l'università di Bologna dopo due lezioni che ho trovato noiosissime. Mi sono trasferito a Firenze nel 1985 per fare studi di teatro (composizione vocale con microfono) con l'attrice Gabriella Bartolomei, e assistente a regia, scene e costumi di Sylvano Bussotti. Ho recitato con varie compagnie tra cui il Teatro Mascarà, Antonio Furi, Sara Poli. E’ in questi anni che sono nate le passioni per il collage e i tarocchi.<br />
Nel 1992 mi sono spostato a Parigi dove ho collaborato con vari registi e coreografi tra cui Lidia Martinez, Jean René Lemoine, Regina Martino in qualità di assistente alla regia, creatore di paesaggi sonori, musiche e qualche sporadica apparizione sulle scene. Lì ho cominciato a fare le prime mostre dei miei quadri.<br />
Nel 2003 mi sono lasciato adottare dalla Grecia dove ho continuato tutte queste attività per circa 8 anni; in teatro con l’allora debuttante Dimitris Karantzas e nel ruolo di regista con l’attore Marios Ioannou a Cipro e al Cairo.<br />
Dal 2006 pratico i tarocchi professionalmente. Sono tornato a Parigi nel 2011, ma un istinto nomade mi ha portato in vari paesi dell’Asia ma anche in Canada. Dopo un breve ritorno in Europa mi sono trasferito a New Delhi, in India, dove vivo attualmente e dove pratico le mie due attività principali: collages e tarocchi.<br />
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</div><div style="text-align: justify;"><b>Chi è Emanele nella vita di tutti i giorni? </b></div><div style="text-align: justify;">Un po’ difficile rispondere... In realtà non ho una vita di tutti i giorni. La vita di tutti i giorni cambia a seconda del luogo dove vivo e di cosa ci sto facendo. Viaggio molto, soprattutto in questi ultimi anni. Per cui il quotidiano è naturalmente diverso se sto in Asia per visitare templi, che ne so, o a Parigi a fare un seminario di tarocchi. Credo di essere una persona normale, con ansie e nevrosi su cui lavorare. Come tutti, più o meno. Quando mi dedico al mio lavoro posso passare anche 12-14 ore con i miei ritagli di immagini da comporre. Non guardo la televisione, adesso non esco quasi mai la sera, resto concentrato sulle cose che amo, anche perché insomma, ho 50 anni!<br />
<br />
</div><div style="text-align: justify;"><b>Cosa ti piace fare nel tempo libero? </b></div><div style="text-align: justify;">Non so bene cosa sia il tempo libero, in realtà... Il mio tempo è tutto libero ed è tutto prezioso, con l’attenzione sempre rivolta a quello che sto facendo. In questo momento ritratti, collages. Per esempio adesso qui a Delhi, quando vado in giro e vedo facce così evocative, mi verrebbe voglia di strapparle! Sto pensando di cominciare a fare ritratti fotografici a chi incontro (per caso, o anche a persone che conosco) e usare poi quel materiale per i miei collages; cosa che finora non ho mai fatto. Insomma c’è sempre una parte della mente che è attiva nel senso del lavoro e non avendo un’occupazione fissa, con orari precisi, la dimensione del tempo libero diciamo che non esiste.</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh8ye_vUbL8gGwValqVinuDjPkhsP5Oirgece8nVtm5X9S9rY-UwLIovis6y_uc7YmpB5TTyOHgL8PpGPaV1MxyFxeZnc1mvQ0zTT33k_GDT-BIkxYY7xaHqPq547ZyMAlOQin7hboWyaDH/s1600/Fotole+monde+est+une+fen%25C3%25AAtre++%2528labirinto%2529.jpg" imageanchor="1"><img border="0" height="396" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh8ye_vUbL8gGwValqVinuDjPkhsP5Oirgece8nVtm5X9S9rY-UwLIovis6y_uc7YmpB5TTyOHgL8PpGPaV1MxyFxeZnc1mvQ0zTT33k_GDT-BIkxYY7xaHqPq547ZyMAlOQin7hboWyaDH/s640/Fotole+monde+est+une+fen%25C3%25AAtre++%2528labirinto%2529.jpg" width="640" /></a><br />
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><i>le monde est une fenêtre (labirinto)</i></span></div><div style="text-align: justify;"><b><br />
</b><br />
<div style="text-align: justify;"><b>Come e quando hai pensato che fosse questa la tua strada?</b></div>In realtà le strade sono tante, faccio cose molto diverse; collages e letture di tarocchi più assiduamente, in questo periodo, ma ho fatto anche teatro per anni e mi piacerebbe tornarci. Ho recitato, fatto regie, ma soprattutto musiche (che nel mio caso non sono altro che collages sonori). Questa del collage, insomma, è una delle tante strade. Ho cominciato da ragazzino, ufficialmente nel 1985, aiutando Sylvano Bussotti, un compositore di musica contemporanea che ho avuto il piacere di conoscere a 18 anni. Faceva regie, scene e costumi di spettacoli lirici e i bozzetti li faceva con una sua tecnica mista a collage. Mi ha fatto lavorare un po’ con lui e quindi naturalmente mi ha influenzato; a lui devo in particolare questa cosa di strappare le immagini con le mani, di non usare le forbici, se non rarissimamente. Più tardi poi, ho deciso di andare a vivere a Parigi e ho cominciato a fare dei tableaux veri e propri, i miei quadri, nel 1995. E nel 2006 ho iniziato a fare sedute tarocchi in maniera professionale. Adesso vorrei cercare di combinare insieme collages e tarocchi.<br />
<b><br />
</b> <b>Come hai trovato la determinazione e la dedizione necessarie per portare avanti i tuoi progetti? </b></div><div style="text-align: justify;">Credo che determinazione e dedizione vengano davvero dal desiderio, dalla voglia e dal bisogno di fare. Provo a spiegarti. Una cosa che mi ha colpito è questa: ho viaggiato un anno e mezzo in Asia, Cambogia, India e non solo, tra il 2013 e il 2014, poi a settembre sono partito in Canada, quasi senza sapere perché. In Asia avevo viaggiato e raccolto un po’ di materiale, ma non avevo nemmeno lo spazio per lavorare. In Canada ho conosciuto (in maniera un po’ magica) un’artista, che gestisce la galleria Arcturus, a Toronto, una delle tre sole al mondo specializzate in collage. Deborah, la responsabile, mi ha dato la possibilità di fare una residenza e una mostra nella sua galleria... e mi ha colpito il fatto che proprio là, in Canada, alcune delle immagini che avevo preso e portato dalla Cambogia o dall’India, mi siano tornate utili. È buffo pensare che dopo tanti anni quel pezzettino di un viso, che ne so, o di un sorriso, o quella rivista comprata a 17 anni, magari trent’anni dopo lo puoi usare dall’altra parte del mondo. Quindi, confermo: la dedizione, la determinazione vengono dalla voglia e dal piacere che si ha a lavorare. Parli di progetti: io di progetti veri e propri non ne ho; però ho tanti sogni, non ultimo quello di affrontare almeno una volta il cinema. Ma ne riparleremo...<br />
<br />
</div><div style="text-align: justify;"><b>Quali sono i tuoi temi e i soggetti che crei?</b></div><div style="text-align: justify;">Dal ‘99 lavoro in maniera diseguale ... o forse trasversale: sto facendo soprattutto ritratti, immaginari o meno. Lavoro sui volti, sulle espressioni. Quello che mi interessa è mettere a rischio l’identità, che per me è un concetto estremamente pericoloso. Quindi indago, diciamo, sulla molteplicità dell’emozione. Credo che un volto sia incisivo, proprio perché non definibile. Cerco insomma di creare immagini complesse – non necessariamente complicate – che abbiano tante sfaccettature, tante possibilità di lettura. Come l’uomo, l’essere umano: è complesso. Mi affascina quando uno sguardo, o la posizione di una mano viene a creare una vertigine... quella appunto del non-definibile.<br />
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</div><div style="float: right; padding: 0 0 0 10px; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiwQglLzuyl7IPngv-8XBubNV9lA9abZhOr6EQvWtGGZCeHKJ-x6JoFGejpb5znErDxJNNbhREkwvVf9rEhBudeVhjNzlN-VugzfBB2zIS7y5V_fMXSCHk-CAO8iZO89JD9ykdxNfnXuMwI/s1600/Foto++thoroughly+lost+to+logic+%2528a+self+portrait%2529+new+delhi%252C+2016.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiwQglLzuyl7IPngv-8XBubNV9lA9abZhOr6EQvWtGGZCeHKJ-x6JoFGejpb5znErDxJNNbhREkwvVf9rEhBudeVhjNzlN-VugzfBB2zIS7y5V_fMXSCHk-CAO8iZO89JD9ykdxNfnXuMwI/s320/Foto++thoroughly+lost+to+logic+%2528a+self+portrait%2529+new+delhi%252C+2016.jpg" width="307" /></a><br />
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><i>thoroughly lost to logic (a self portrait)</i></span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><i>New Delhi, 2016</i></span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><i><br />
</i></span></div><div style="text-align: justify;"><b>Esiste l’opera di cui sei più orgoglioso e quella che proprio non sei mai riuscito a terminare?</b></div><div style="text-align: justify;">A volte sono orgoglioso o contento di un’opera. Ma questo sentimento va e viene, cambia. Mi affeziono a volte a certe pagine che mi stupiscono, mi sorprendono, poi cambiano: ci si stanca di una cosa e un’altra emerge. In realtà però un’opera che mi rende contento e che è rimasta incompleta c’è: io lo chiamo Il Labirinto. Il titolo è Il mondo è una finestra. (Il titolo è un verso di un troubadour armeno, Sayat Nova, citato in un film stupendo: Il colore del melograno, di Sergej Paradjanov). È uno dei lavori più grandi che ho fatto, ed è rimasto, almeno per il momento, incompiuto. Volevo creare una geografia plausibile, ma in realtà impossibile: un’architettura che non puo esistere, quindi un’architettura onirica, o forse un’architettura, o una geografia, dell’emozione e quindi un labirinto. Ma è necessario vedere l’opera per poter capire.<br />
<br />
</div><div style="text-align: justify;"><b>C’è qualche messaggio particolare che speri di comunicare attraverso il tuo lavoro?</b></div><div style="text-align: justify;">No, non ho nessun messaggio da comunicare. Forse mi piacerebbe solo che la complessità e la molteplicità che c’è in tutti noi fosse visibile più spesso... Trovo che ci sia un appiattimento nell’iconografia attuale, che circola nei giornali, nelle copertine di libri, nelle pubblicità, nelle locandine di cinema o teatro. C’è piattume: se uno è contento si mette un sorriso, se uno è triste si mette una lacrima. Si tratta la gente come se fosse un po’ imbecille... Il che è ben triste... Non è un vero messaggio, quindi, ma forse più un atteggiamento che sarebbe bello ispirasse altre persone, non solo artisti.<br />
<br />
</div><div style="text-align: justify;"><b>L’ispirazione ha mille modi di bussare alla porta. Tu dove cerchi le tue fonti di ispirazione? Come nascono i tuoi lavori?</b></div><div style="text-align: justify;">Non cerco e non aspetto l’ispirazione, l’ispirazione viene quando comincio a lavorare, sfogliando libri, riviste, volantini, affiches; a volte strappo un poster per strada perché c’è un angolino interessante che mi attira. Prendo un’immagine che mi piace, ne strappo un pezzo e provo a combinarlo con altri frammenti, poi aggiusto, ma raramente programmo prima, lascio succedere le cose. Fonti di ispirazione le prendo anche da altri artisti, o ascoltando, che ne so, una canzone. Raramente lavoro su commissione, anche se in realtà lo trovo estremamente stimolante. Mi è successo poche volte, per la copertina di un disco, di un libro, di una locandina di teatro...<br />
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</div><div style="float: left; padding: 0 10px 0 0; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhA-3XB5yoompbwgO7myXh9cWbnFSuFv-anY0q3tGmCK9Vvdhg-HRKoyS5FwHTA9lbfArCqDxmBX4eYWkkit1OCwdDSQJI2Kh-fYQpOT4rNny_jdJvSOQEciLKMTykZjRkl7lJVseOvuXMn/s1600/Foto+ma+boh%25C3%25A8me+%2528imaginary+portrait+of++arthur+rimbaud%2529+detail%252C+toronto+201512921052_10154177037979382_1741762566_n.jpg" imageanchor="1"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhA-3XB5yoompbwgO7myXh9cWbnFSuFv-anY0q3tGmCK9Vvdhg-HRKoyS5FwHTA9lbfArCqDxmBX4eYWkkit1OCwdDSQJI2Kh-fYQpOT4rNny_jdJvSOQEciLKMTykZjRkl7lJVseOvuXMn/s320/Foto+ma+boh%25C3%25A8me+%2528imaginary+portrait+of++arthur+rimbaud%2529+detail%252C+toronto+201512921052_10154177037979382_1741762566_n.jpg" width="228" /></a><br />
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><i>ma bohème</i></span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><i>(imaginary portrait of arthur rimbaud)</i></span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><i>detail, Toronto</i></span><br />
<br />
</div><div style="text-align: justify;"><b>Emanuele e il mondo attraverso i viaggi. Ci sono Paesi che ti ispirano più di altri?</b></div><div style="text-align: justify;">Le luci mi influenzano molto. Quindi i luoghi penso lascino tracce. ...Di ateliers con tanta luce ne ho avuto uno solo, ad Atene, pe un paio d’anni.. Mi piace adattarmi alle condizioni e a volte anche alle limitazioni dei luoghi. Io lavoro per terra inizialmente, poi quando possibile metto gli schizzi, gli abbozzi, al muro per vederli a distanza, poi continuo a lavorarli, in silenzio spesso, solo a volte con musica, ma senza un genere prediletto: musica classica, spesso, ma anche altro. Tra l’altro mi capita spesso di dare titoli ai miei lavori che provengono da brani musicali che ascolto. Non lavoro mai su pc, mi capita solo di guardare foto e abbozzi per visualizzare magari una proporzione, un dettaglio che mi sfugge a occhio nudo. Anche perché la mia vista comincia a calare... Non ho una stanza in particolare dove lavoro: ne ho cambiate talmente tante nella vita!<br />
<br />
</div><div style="text-align: justify;"><b>Vuoi lasciare un messaggio per i più giovani? </b></div><div style="text-align: justify;">Solo questo: di non lasciarsi tentare da soluzioni facili e dal desiderio di diventare celebri. Sembra un cliché, ma è vero. Non ci si deve lasciar deviare dal desiderio di “trovare” una personalità: quella si manifesta da sola: meno cerchi di definirla o di costruirla più lei traspare. Non lasciarsi sedurre dalla facilità, insomma... Mentre faccio ritratti ci sono a volte immagini che escono, e che sembrano seducenti perché ci sono, come dire, degli “effetti speciali”. Quelle di solito le accantono: non le considero risultati veri, solo transitori... Un’immagine simile è inutile, non serve a nessuno, è come un sigillo, fa parte di uno status quo che poi non ci soddisfa. Quello che ci nutre nel fare e nel contemplare arte deve essere proprio la vertigine, che ci porta da qualche parte che non conosciamo ancora. Lo dicono molti artisti, ricordo soprattutto Rilke: “La musica non ci riporta mai là dove ci ha trovato, ma da qualche parte nell’incompiuto”. Dunque il messaggio è di non restringersi ma continuare a indagare e sorprendersi, per un artista la capacità di sorprendersi, questa vertigine, è fondamentale, se no è solo esercizio di stile, ma non è molto interessante.</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiVqiEFw2k6kX_yQSvmJJWTPFFJY-XOr3eI8mS1ZNjLzOziiPlojVnBjysSxleGzgigDzV9CARum8V7mjcFHGJPQKFMPw4qmKK11aUA3vw2qa5Z1CTgx5KXCJ_u8F5W0kXUyvYYrr9kG7UN/s1600/Foto+L%2527imperatrice+12935185_10154177025334382_46587405_n.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="432" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiVqiEFw2k6kX_yQSvmJJWTPFFJY-XOr3eI8mS1ZNjLzOziiPlojVnBjysSxleGzgigDzV9CARum8V7mjcFHGJPQKFMPw4qmKK11aUA3vw2qa5Z1CTgx5KXCJ_u8F5W0kXUyvYYrr9kG7UN/s640/Foto+L%2527imperatrice+12935185_10154177025334382_46587405_n.jpg" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: x-small;"><i>L'imperatrice</i></span></td></tr>
</tbody></table><br />
<div style="text-align: center;"><div class="fb-page" data-adapt-container-width="true" data-hide-cover="false" data-href="https://www.facebook.com/Emanuele-Balzani-875704722452057/" data-show-facepile="true" data-small-header="false" data-width="500"></div><br />
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<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="315" src="https://www.youtube.com/embed/WBvqKjI9G2I?rel=0" width="500"></iframe><br />
<br />
<iframe width="500" height="315" src="https://www.youtube.com/embed/jxyNbFPRbpw?rel=0" frameborder="0" allowfullscreen></iframe><br />
<br />
<a href="https://soundcloud.com/emanuele-balzani" target="_blank"><b>SOUNDCLOUD</b></a></div><br />
<table class="boxautore"><tbody>
<tr><td><br />
<div style="text-align: left;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi7j_YFfFgT9RgY9IJDIcPMZJX6XOoSDDO4zOiHeIk_FfoeOn8RZnrVb4DVQXBhC071r9QRo-FJSTivmTzfzKnspDX5BsfMr6vsBcxPjAfQBoIjXlhP5vlBrgjlhlkQXIzgO_tvAX1CAqwy/s1600/12575787_522699644557660_554699418_n.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi7j_YFfFgT9RgY9IJDIcPMZJX6XOoSDDO4zOiHeIk_FfoeOn8RZnrVb4DVQXBhC071r9QRo-FJSTivmTzfzKnspDX5BsfMr6vsBcxPjAfQBoIjXlhP5vlBrgjlhlkQXIzgO_tvAX1CAqwy/s1600/12575787_522699644557660_554699418_n.jpg" width="100" /></a></div></td><td><br />
<span class="nomebox">Paola Casadei</span><br />
In origine farmacista e direttore tecnico di laboratorio omeopatico, ha lasciato Forlì per trasferirsi prima a Roma, poi a Montpellier, quindi per dodici meravigliosi anni in Africa (otto in Sudafrica e quattro in Mozambico), dove ha insegnato musica e italiano. Ora risiede a Montpellier con la famiglia. <br />
<b>L'elefante è già in valigia</b>, Lettere Animate Editore. <br />
<br />
<div class="vai_alla_scheda"><a href="http://www.gliscrittoridellaportaaccanto.com/2014/11/lelefante-e-gia-in-valigia-di-paola.html" target="_blank">SCHEDA DELL'AUTORE</a></div></td></tr>
</tbody></table>Lisihttp://www.blogger.com/profile/03884477303980597230noreply@blogger.com0