tag:blogger.com,1999:blog-83740752397724356912024-03-19T09:47:13.634+01:00Gli scrittori della porta accantoWeb Magazine Culturale . Collana EditorialeGli Scrittori della Porta Accantohttp://www.blogger.com/profile/18004134177862668527noreply@blogger.comBlogger1335125tag:blogger.com,1999:blog-8374075239772435691.post-21575639201052109932024-03-19T08:54:00.004+01:002024-03-19T09:05:05.719+01:002 poesie da dedicare al papà per la sua festa<img alt="Poesie da dedicare al papà per la sua festa" border="0" data-original-height="550" data-original-width="850" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgJHPA5ulO70Edo3I3AgZZiQpO-LzDEdb5D1DlfCEkqcXtStU20Z-Fts-8tKImOd_x7EdO_5LAwq_9g6jI9BM4yWFEQfzgzUfx3GgVfuwyC2z1_sh6FsjczR06SSHKQcD8t-fP2agQyj6PCZpyef8Q1QFqmvSmUqHpMwYiM8eDvefyJ63eyQe9Kk4SRUAzQ/s1600/EDITORIALE.webp" width="100%" /><br /><br />
<h2>
<span class="h2-post"> Poeticamente </span><span class="nome-autore">Di Silvia Pattarini. </span>19 marzo, due poesie inedite per bambini da dedicare al papà per la sua festa: quando i figli chiedono attenzione, tempo di qualità a loro dedicato, perché alla fine è l'unica cosa che conta. </h2>
Oggi è la festa del papà. Come ogni anno cade il 19 marzo, giorno in cui si festeggia San Giuseppe.<br />
Ogni occasione è buona per fare festa, è così bello riunirsi in famiglia e con buon cibo e assieme a uno degli uomini più importanti della nostra vita.<br />
E mentre tra i banchi di scuola le aule assumono le sembianze del laboratorio di Babbo Natale, i bambini tagliano, incollano e disegnano, le maestre si spremono le meningi per realizzare l'ennesimo lavoretto, che non sia banale o scontato e assolutamente diverso da quello degli anni precedenti!<br />
Una maestra stramba, per caso inventa rime, ma non rime qualsiasi; rime potenti, che disturberanno e faranno riflettere qualcuno, specialmente qualche genitore un po' frettoloso. Ma è proprio questo l'intento della poesia: intrattenere sì, oppure portare a riflessioni.<br />
Una poesia d'attualità che rispecchia molto bene, forse troppo, la società del nostro tempo.<br />
Il tempo è prezioso e purtroppo, non ritorna. <b>Fate tesoro del tempo che passate con i vostri figli</b>, che sia tempo di qualità, godetevi i vostri figli perché il tempo fugge e non ritorna, in un baleno quel bambino di sei anni, si ritroverà adolescente e sarà lui a sfuggirvi. E capirete di avere perso occasioni uniche ed esperienze preziose.<br />
<br>
<blockquote>
<div class="due-colonne">
<h3>Caro papà</h3>
di <b>Silvia Pattarini</b><br />
<br />
Caro papà sei arrabbiato<br />
nel traffico sei bloccato,<br />
porta pazienza, caro papà,<br />
presto il semaforo verde sarà.<br />
<br />
Ma non correre, te ne prego<br />
del tuo ritardo io me ne frego<br />
io ti aspetto a tutte le ore<br />
col cuoricino colmo d’amore.<br />
<br />
Finalmente sei arrivato<br />
ti corro incontro tutto agitato <br />
ma ti squilla il cellulare<br />
mentre io con te vorrei giocare<br />
<br />
o fare un giro al parco<br />
ma tu sei troppo stanco,<br />
con tutti gli impegni che hai<br />
un po’ di tempo per me non trovi mai!<br />
<br />
Quando guardi la televisione<br />
io mi sento un po’ in prigione,<br />
poi ti addormenti sul divano<br />
e ti accarezzo piano piano.<br />
<br />
Caro papà, sai che ti dico?<br />
Se prendi ferie ti benedico<br />
così potremo andare al mare<br />
e ridere e nuotare.<br />
<br />
Quando sto in tua compagnia<br />
sono il bambino più felice che ci sia!
<div class="text-en"><h3>Papà mi porti in giro?</h3></div>
di <b>FraStè</b><br />
<br />
Papà mi porti in giro<br />
Lassù sulle tue spalle? <br />
Voglio danzare in aria<br />
Come le farfalle<br />
<br />
E poi mi lasci in alto<br />
Per fare l'aeroplano?<br />
Lo sai che tocco il cielo<br />
Se tu mi dai la mano<br />
<br />
Sei il mio supereroe<br />
Anche senza mantello<br />
Perché quando mi abbracci<br />
Tutto sembra più bello<br />
<br />
E quando chiudo gli occhi<br />
E sogno il futuro<br />
Mi basta averti accanto <br />
Per sentirmi al sicuro
</div></blockquote>
<table class="boxautore" style="text-align: left;"><tbody><tr><td><div class="foto-pattarini"> </div><br />
<span class="nomebox">Silvia Pattarini</span><br />
<div class="pattarini"> <div class="libri"></div> <div class="collana"></div></div>
<div class="social" style="text-align: left;"><a href="https://www.facebook.com/silvia.pattarini.39?fref=ts" title="Profilo FB"><i class="fa fa-facebook-square"></i></a> </div><div class="vai_alla_scheda"><a href="https://www.gliscrittoridellaportaaccanto.com/p/silvia-pattarini.html" target="_blank">SCHEDA DELL'AUTRICE</a></div></td></tr></tbody></table>
Silvia P.http://www.blogger.com/profile/16605429569827750049noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8374075239772435691.post-28533174197959826542024-03-11T07:00:00.018+01:002024-03-11T10:05:15.287+01:00Oscar 2024: tutti i vincitori<img alt="Oscar 2024: tutti i vincitori" border="0" data-original-height="550" data-original-width="850" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgnYCmbexrLG0H8jYh_vl8DRbkycC1stqmjHwLr7KAAS4hGYEImUqdx8i-3IrvT_zAcj5_-GAF33j2gs3WkGdsnF7RdDhRqioUK5K4F-4xlcIzqJpE96co44QLEYAuNuYU3yOGzdCy_dS4hFOx-3xOnjI26d_oI0AuAqv8XaDcAtMyskwieWE2ky_T0P1XR/s1600/CINEMA.webp" width="100%" /><br /><br /><h2>
<span class="h2-post"> Cinema </span><span class="nome-autore">Di Stefania Bergo. </span>Nella notte degli Oscar trionfa come miglior film <i>Oppenheimer</i> di Nolan, che vince sette statuette. Emma Stone è la miglior attrice protagonista, <i>La zona di interesse</i> batte <i>Io, capitano</i> di Garrone come miglior film internazionale.
</h2>
Questa notte sono stati assegnati gli <b>Oscar del cinema 2024</b> al dal Dolby Theatre di Hollywood, mentre quelli alla carriera sono stati assegnati lo scorso 18 novembre all’attrice Angela Bassett, al regista Mel Brooks e alla montatrice Carol Littleton. La cerimonia è stata condotta ancora una volta dal comico <b>Jimmy Kimmel</b> e non sono mancate le <b>manifestazioni contro la guerra in Medio Oriente</b>, con proteste di attivisti che hanno ostacolato l'arrivo degli invitati sul red carpet, mentre alcuni attori hanno indossato le spillette rosse simbolo della richiesta del cessate il fuoco a Gaza. Inoltre, 400 membri dell'industria cinematografica nei giorni scorsi hanno firmato una dichiarazione inviata al presidente Joe Biden per richiedere<b> «la fine delle violenze in atto a Gaza»</b>.<br />
Il commovente momento <i>In memoriam</i>, dedicato ai personaggi del cinema che ci hanno lasciato nell'ultimo anno dalla corsa edizione – che ha omaggiato anche <b>Alexei Navalny</b>, l'oppositore di Putin morto in carcere –, è stato sottolineato dall'esibizione di Andrea Bocelli e del figlio, che hanno intonato la celebre <i>Con te partirò</i>.<br />
<br />
<h3>La 96ª edizione della notte degli Oscar incorona vincitore il film di Christopher Nolan, <i>Oppenheimer</i>, con ben sette statuette.</h3>
Vince <b>sette Oscar su tredici nomination</b> il pluriacclamato film di Christopher Nolan – <a href="https://www.primevideo.com/dp/amzn1.dv.gti.1bfde9bc-06c4-472d-84e8-13e019fa34b1?autoplay=0&ref_=atv_cf_strg_wb" target="_blank">disponibile per il noleggio su Amazon Prime</a> –, tra cui <b>miglior film, miglior regia, miglior attore protagonista</b> per <b>Cillian Murphy</b> – che dedica la vittoria a «coloro che portano la pace» – e <b>non protagonista</b> per <b>Robert Downey Jr</b>, miglior fotografia, miglior montaggio e colonna sonora. Come prevedibile trionfa anche <b>Emma Stone</b> per la sua interpretazione di Bella Baxter di<b> <i>Povere creature!</i></b> – che dal 14 marzo sarà disponibile in abbonamento su Disney+ – che vince il premio anche per la miglior scenografia, il trucco e i costumi. Resta praticamente a secco <i>Barbie</i>, che vince solo per la miglior canzone originale, <b><i>What Was I Made For?</i>, di Billie Eilish e Finneas O'Connell.</b> Miglior attrice non protagonista è l'afroamericana Da’Vine Joy Randolph, per la sua interpretazione in <i>The Holdovers - Lezioni di vita</i>.<br />
<br />
<div class="leggi-anche"><span class="h2-post"> Leggi anche </span>Davide Dotto | <a href="https://www.gliscrittoridellaportaaccanto.com/2024/01/oppenheimer-un-film-di-christopher-nolan-la-recensione.html" target="_blank">OPPENHEIMER, UN FILM DI CHRISTOPHER NOLAN: LA RECENSIONE</a></div>
<br>
<h3>
Purtroppo, il bellissimo film di Garrone, <i>Io capitano</i>, non è riuscito a battere l'acclamato capolavoro <i>La zona di interesse</i> che si aggiudica la statuetta come miglior film internazionale.</h3>
Liberamente ispirato all’omonimo romanzo di Martin Amis, il film del regista britannico Jonathan Glazer – ancora in programmazione nelle sale – porta sullo schermo un concetto che non ha mai smesso di essere di attualità,<b> la banalità del male</b>, che come società, se ci ha permesso di puntare il dito contro chi c'era mentre venivano sterminati sei milioni di ebrei e non ha fatto nulla, ora non ci assolve dall'essere nuovamente meri spettatori. Nel suo discorso di ringraziamento, infatti, Glazer ha ricordato la <b>deumanizzazione </b>messa in atto allora contro gli ebrei e ora a Gaza.<br />
<blockquote>Il mio film mostra a cosa può portare questa disumanizzazione, un film fatto per il presente. Siamo qui come uomini che rifiutano che il loro essere ebrei e l'Olocausto vengano deviati da un'occupazione che ha portato al conflitto cosi' tante persone innocenti. Le vittime del 7 ottobre in Israele o degli attacchi in corso a Gaza sono le vittime di questa deumanizzazione. Come possiamo resistere?
<span class="cite">Jonathan Glazer</span></blockquote>
<br />
<b><i>Il ragazzo e l'airone</i>, del regista Hayao Miyazaki</b>, è il miglior film d'animazione – l'acclamato Studio Ghibli torna a vincere dopo <i>La città incantata</i>.<br />
Di seguito, tutti i vincitori di questa edizione degli Oscar 2024.
<br />
<br />
<h3>
Le categorie e le nomination tra cui sono stati scelti i vincitori</h3>
<div class="due-colonne">
<h4>Miglior film</h4>
<span class="evidenzia"><i>Oppenheimer</i> di Christopher Nolan</span><br />
<i>Povere creature! </i>di Yorgos Lanthimos<br />
<i>Barbie</i> di Greta Gerwig<br />
<i>Killers of the Flower Moon</i> di Martin Scorsese<br />
<i>La zona di interesse</i> di Jonathan Glazer<br />
<i>Anatomia di una caduta</i> di Justine Triet<br />
<i>American Fiction</i> di Cord Jefferson<br />
<i>The Holdovers – Lezioni di vita</i> di Alexander Payne<br />
<i>Maestro</i> di Bradley Cooper<br />
<i>Past Lives</i> di Celine Song<br />
<br />
<h4>Miglior attore protagonista</h4>
Bradley Cooper, <i>Maestro</i><br />
Colman Domingo, <i>Rustin</i><br />
Paul Giamatti, <i>The Holdovers - Lezioni di vita</i><br />
<span class="evidenzia">Cillian Murphy, <i>Oppenheimer</i></span><br />
Jeffrey Wright, <i>American Fiction</i><br />
<br />
<h4>Miglior attrice protagonista</h4>
Lily Gladstone, <i>Killers of the Flower Moon</i><br />
Sandra Hüller,<i> Anatomia di una caduta</i><br />
Carey Mulligan, <i>Maestro</i><br />
Annette Bening,<i> Nyad - Oltre l'oceano</i><br />
<span class="evidenzia">Emma Stone, <i>Povere creature!</i></span><br />
<br />
<h4>Miglior attore non protagonista</h4>
Sterling K. Brown, <i>American Fiction</i><br />
Robert DeNiro, <i>Killers of the Flower Moon</i><br />
<span class="evidenzia">Robert Downey Jr.,<i> Oppenheimer</i></span><br />
Mark Ruffalo, <i>Povere creature!</i><br />
<br />
<h4>Miglior attrice non protagonista</h4>
Emily Blunt,<i> Oppenheimer</i><br />
Jodie Foster, <i>Nyad - Oltre l'oceano</i><br />
Danielle Brooks, <i>Il colore viola</i><br />
America Ferrera, <i>Barbie</i><br />
<span class="evidenzia">Da’Vine Joy Randolph, <i>The Holdovers - Lezioni di vita</i></span><br />
<br />
<h4>Miglior regia</h4>
Jonathan Glazer,<i> La zona d'interesse</i><br />
Yorgos Lanthimos, <i>Povere creature!</i><br />
<span class="evidenzia">Christopher Nolan, <i>Oppenheimer</i></span><br />
Justine Triet, <i>Anatomia di una caduta</i><br />
Martin Scorsese, <i>Killers of the Flower Moon</i><br />
<br />
<h4>Miglior montaggio</h4>
Laurent Sénéchal, <i>Anatomia di una caduta (Anatomie d'une chute)</i><br />
Kevin Tent, <i>The Holdovers - Lezioni di vita (The Holdovers)</i><br />
Thelma Schoonmaker, <i>Killers of the Flower Moon</i><br />
<span class="evidenzia">Jennifer Lame, <i>Oppenheimer</i></span><br />
Yorgos Mavropsaridis, <i>Povere creature! (Poor Things)</i><br />
<br />
<h4>Miglior film internazionale</h4>
<i>Io, Capitano</i> (Italia)<br />
<i>Perfect days</i> (Giappone)<br />
<i>La società della neve</i> (Spagna)<br />
<i>La sala professori</i> (Germania)<br />
<span class="evidenzia"><i>La zona d'interesse</i> (Regno Unito)</span><br />
<br />
<h4>Miglior colonna sonora originale</h4>
Laura Karpman, <i>American Fiction</i><br />
John Williams, <i>Indiana Jones e il quadrante del destino (Indiana Jones and the Dial of Destiny)</i><br />
Robbie Robertson, <i>Killers of the Flower Moon</i><br />
<span class="evidenzia">Ludwig Göransson, <i>Oppenheimer</i></span><br />
Jerskin Fendrix, <i>Povere creature! (Poor Things)</i><br />
<br />
<h4>Miglior scenografia</h4>
Sarah Greenwood e Katie Spencer, <i>Barbie</i><br />
Jack Fisk e Adam Willis, <i>Killers of the Flower Moon</i><br />
Arthur Max e Elli Griff, <i>Napoleon</i><br />
Ruth de Jong e Claire Kaufmann, <i>Oppenheimer</i><br />
<span class="evidenzia">James Price, Shona Heath e Zsuzsa Mihalek, <i>Povere creature! (Poor Things)</i></span><br />
<br />
<h4>Migliori effetti speciali</h4>
Jay Cooper, Ian Comley, Andrew Roberts e Neil Corbould, <i>The Creator</i><br />
<span class="evidenzia">Takashi Yamazaki, Kiyoko Shibuya, Masaki Takahashi e Tatsuji Nojima, <i>Godzilla: Minus One (ゴジラ-1.0マイナスワン)</i></span><br />
Stephane Ceretti, Alexis Wajsbrot, Guy Williams e Theo Bialek, <i>Guardiani della Galassia Vol. 3 (Guardians of the Galaxy Vol. 3)</i><br />
Alex Wuttke, Simone Coco, Jeff Sutherland e Neil Corbould, <i>Mission: Impossible - Dead Reckoning - Parte uno (Mission: Impossible - Dead Reckoning - Part One)</i><br />
Charley Henley, Luc Ewen, Martin Fenouillet, Simone Coco e Neil Corbould, <i>Napoleon</i><br />
<br />
<h4>Miglior sceneggiatura originale</h4>
<span class="evidenzia">Justine Triet e Arthur Harari, <i>Anatomia di una caduta</i></span><br />
David Hemingson, <i>The Holdovers - Lezioni di vita</i><br />
Samy Burch e Alex Mechanik, <i>May December</i><br />
Celine Song, <i>Past lives</i><br />
Bradley Cooper e Josh Singer, <i>Maestro</i><br />
<br />
<div class="text-en"><h4>Miglior sceneggiatura non originale</h4></div>
<span class="evidenzia">Cord Jefferson, <i>American Fiction</i></span><br />
Greta Gerwig e Noah Baumbach, <i>Barbie</i><br />
Jonathan Glazer, <i>La zona d'interesse</i><br />
Christopher Nolan, <i>Oppenheimer</i><br />
Tony McNamara, <i>Povere creature!</i><br />
<br />
<h4>Miglior film d’animazione</h4>
<span class="evidenzia"><i>Il ragazzo e l'airone</i>, regia di Hayao Miyazaki</span><br />
<i>Elemental</i>, regia di Peter Sohn<br />
<i>Nimon</i>a, regia di Nick Bruno e Troy Quane<br />
<i>Spider-Man: Across the Spider-Verse</i>, regia di Joaquim Dos Santos, Kemp Powers e Justin K. Thompson<br />
<i>Il mio amico robot</i>, regia di Pablo Berger<br />
<br />
<h4>Miglior fotografia</h4>
Edward Lachman, <i>El Conde</i><br />
Rodrigo Prieto, <i>Killers of the Flower Moon</i><br />
Matthew Libatique,<i> Maestro</i><br />
<span class="evidenzia">Hoyte van Hoytema,<i> Oppenheimer</i></span><br />
Robbie Ryan, <i>Povere creature!</i> <br />
<br />
<h4>Migliori costumi</h4>
Jacqueline Durran, <i>Barbie</i><br />
Jacqueline West, <i>Killers of the Flower Moon</i><br />
Janty Yates e Dave Crossman, <i>Napoleon</i><br />
Ellen Mirojnick,<i> Oppenheimer</i><br />
<span class="evidenzia">Holly Waddington, <i>Povere creature! (Poor Things)</i></span><br />
<br />
<h4>Miglior documentario</h4>
<i>Bobi Wine: The People's President</i>, regia di Moses Bwayo e Christopher Sharp<br />
<i>The Eternal Memory</i>, regia di Maite Alberdi<br />
<i>Les Filles d'Olfa</i>, regia di Kaouther Ben Hania<br />
<i>To Kill a Tiger</i>, regia di Nisha Pahuja<br />
<span class="evidenzia"><i>20 Days in Mariupol</i>, regia di Mstyslav Černov</span><br />
<br />
<h4>Miglior cortometraggio documentario</h4>
The ABCs of Book Banning, regia di Trish Adlesic, Nazenet Habtezghi e Sheila Nevins<br />
<i>The Barber of Little Rock</i>, regia di John Hoffman e Christine Turner<br />
<i>Island in Between</i>, regia di S. Leo Chiang<br />
<span class="evidenzia"><i>The Last Repair Shop</i>, regia di Kris Bowers e Ben Proudfoot</span><br />
<i>Nǎi Nai e Wài Pó</i>, regia di Sean Wang<br />
<br />
<h4>Miglior trucco e acconciatura</h4>
Karen Hartley Thomas, Suzi Battersby e Ashra Kelly-Blue, <i>Golda</i><br />
Kazu Hiro, Kay Georgiou e Lori McCoy-Bell, <i>Maestro</i><br />
Luisa Abel, <i>Oppenheimer</i><br />
<span class="evidenzia">Nadia Stacey, Mark Coulier e Josh Weston, <i>Povere creature! (Poor Things)</i></span><br />
Ana López-Puigcerver, David Martí e Montse Ribé, <i>La società della neve (La sociedad de la nieve)</i><br />
<br />
<h4>Miglior canzone originale</h4>
The Fire Inside (musiche e testo di Diane Warren), <i>Flamin' Hot</i><br />
I'm Just Ken (musiche e testo di Mark Ronson e Andrew Wyatt), <i>Barbie</i><br />
It never went away (musiche e testo di Jon Batiste e Dan Wilson), <i>American Symphony</i><br />
Wahzhazhe (A song for my people) (musiche e testo di Scott George),<i> Killers of the Flower Moon</i><br />
<span class="evidenzia">What Was I Made For? (musiche e testo di Billie Eilish e Finneas O'Connell), <i>Barbie</i></span><br />
<br />
<h4>Miglior corto d’animazione</h4>
<i>Letter to a Pig</i>, regia di Tal Kantor<br />
<i>Ninety-Five Senses</i>, regia di Jared Hess e Jerusha Hess<br />
<i>Our Uniform</i>, regia di Yegane Moghaddam<br />
<i>Pachyderme</i>, regia di Stéphanie Clément<br />
<span class="evidenzia"><i>War is over! Inspired by the Music of John e Yoko</i>, regia di Dave Mullins</span><br />
<br />
<h4>Miglior cortometraggio live action</h4>
<i>The After</i>, regia di Misan Harriman<br />
<i>Invincible,</i> regia di Vincent René-Lortie e Samuel Caron<br />
Knight of Fortune, regia di Lasse Lyskjær Noer<br />
<i>Red, White and Blue</i>, regia di Nazrin Choudhury e Sara McFarlane<br />
<span class="evidenzia">La meravigliosa storia di Henry Sugar (The Wonderful Story of Henry Sugar), regia di Wes Anderson</span><br />
<br />
<h4>Miglior sonoro</h4>
Ian Voigt, Erik Aadahl, Ethan Van Der Ryn, Tom Ozanich e Dean Zupancic, <i>The Creator</i><br />
Steven A. Morrow, Richard King, Jason Ruder, Tom Ozanich e Dean Zupancic, <i>Maestro</i><br />
Chris Munro, James H. Mather, Chris Burdon e Mark Taylor, <i>Mission: Impossible - Dead Reckoning - Parte uno (Mission: Impossible - Dead Reckoning - Part One)</i><br />
Willie Burton, Richard King, Gary A. Rizzo e Kevin O'Connell, <i>Oppenheimer</i><br />
<span class="evidenzia">Tarn Willers e Johnnie Burn, <i>La zona d'interesse (The zone of interest)</i></span><br />
</div>
<table class="boxautore"><tbody>
<tr><td><div class="foto-bergo"></div><br /><br />
<span class="nomebox">Stefania Bergo</span><br />
<div class="bergo"><div class="libri"></div><div class="collana"></div></div>
<div class="social"><a href="https://www.facebook.com/stefania.m.bergo" target="_blank" title="Profilo Facebook"><i class="fa fa-facebook-square"></i></a> <a href="https://twitter.com/Gli_Scrittori" target="_blank" title="Twitter"><i class="fa fa-twitter-square"></i></a> <a href="http://www.flickr.com/photos/mwende/" target="_blank" title="Flickr"><i class="fa fa-flickr"></i></a> <a href="https://www.instagram.com/mwendesb/" target="_blank" title="Instagram"><i class="fa fa-instagram"></i></a></div><div class="vai_alla_scheda"><a href="https://www.gliscrittoridellaportaaccanto.com/p/stefania-bergo.html" target="_blank">SCHEDA DELL'AUTRICE</a></div></td></tr>
</tbody></table>Gli Scrittori della Porta Accantohttp://www.blogger.com/profile/18004134177862668527noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8374075239772435691.post-32687047937708955702024-03-06T19:12:00.011+01:002024-03-06T21:34:53.897+01:008 marzo: 15 libri in cui le donne sono protagoniste<img alt="8 marzo: 15 libri sulle donne" border="0" data-original-height="550" data-original-width="850" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgS9bl23JcqGOkaPChss4uSdQ1bvNH7N28G1o5haTAVfQTDSQAf4AHJ4yhG3rLnAHV85CGS6rEbta_D_3YTpLXr2PEc_D-j8moX-aI7ZeiSxaMtSl40tXXPliLPDGQsnTalOV-4SINQyHinyMW09EZijJdJVjryzJvPr5RwpBl4ZdBrJm4Pz0LALz-T13Hd/s1600/EDITORIALE.webp" width="100%" /><br /><br />
<h2><span class="h2-post"> Professione lettore </span><span class="nome-autore">Di Stefania Bergo. </span>Quindici libri in cui le donne sono protagoniste. Coraggiose, spietate, ironiche, resilienti, indomite, intraprendenti: personaggi femminili indimenticabili per celebrare l'8 marzo.
</h2>
In occasione della <b>Festa della donna</b> – ma non solo –, vi propongo quindici libri che ben rappresentano la straordinaria diversità e complessità dell'universo femminile, raccontando storie di donne coraggiose, spietate, ironiche, resilienti, indomite e intraprendenti. In altre parole, <b>indimenticabili</b>. <br />
Dal thriller all'umoristico, dal memoir al romance, al romanzo storico, un viaggio attraverso le voci emergenti di scrittori contemporanei che hanno dato vita a personaggi multi sfaccettati e credibili o che ripercorrono la propria vita regalandoci pagine intense di storie vere.<br />
<br /><br />
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<h3>La Signora dei colori</h3>
di <b>Maurizio Spano</b><br />
<i>PubMe - collana Gli scrittori della porta accanto</i><br />
Thriller<br />
Copertina flessibile | 442 pagine<br />
<b>ISBN 979-1254585290</b><br />
<div class="cosaleggo"> <a href="https://www.gliscrittoridellaportaaccanto.com/2024/02/la-signora-dei-colori-un-thriller-di-maurizio-spano.html" target="_blank" title="Media e info">SCHEDA DEL LIBRO</a></div>
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<blockquote>Alessandro Sebastiani è un uomo dall’esistenza tranquilla, studioso e docente universitario di Storia. Improvvisamente Anna, l’amica del cuore, svanisce nel nulla. È Attilio Assani, ispettore di polizia e amico di Alessandro e Anna, a occuparsi del caso. Nel giro di qualche settimana la donna viene liberata ma quello che appare come un rapimento si rivela essere un groviglio molto più intricato e per nulla risolto.<br />
Chi è davvero Lorenzo, il suo rapitore? È un caso che Anna sia identica all’Antea del Parmigianino? E soprattutto, chi è la misteriosa Signora dei colori? Perché le sue dame assomigliano alle modelle di quadri rinascimentali?<br />
Sarà necessario mettere insieme una squadra per sciogliere la matassa alla ricerca di indizi. Tra i membri della squadra, anche Laura Gualtieri, poliziotta bellissima e temeraria, che avrà un ruolo determinante nell'evolversi degli eventi. <br />
Le indagini si svolgeranno tra musei, castelli e botteghe di maestri armaioli e sarti. Da Padova a Parigi, Napoli, Firenze, Venezia, inseguendo uno spietato assassino e una misteriosa organizzazione interessata all’arte e alla bellezza femminile.<br />
Lentamente affiora dalle nebbie del tempo un mondo tragico e affascinante, sospeso tra leggenda e realtà, con personaggi sempre in bilico tra passione e crudeltà. Due antiche famiglie legate da un giuramento che attraversa i secoli, implacabili suggestioni, una corsa contro il tempo, un thriller che si snoda a ritmo incalzante fino al concitato finale.</blockquote>
<br />
<br />
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<h3>In cerca di te</h3>
di Emma Fenu<br />
<i>PubMe – Collana Gli Scrittori della Porta Accanto</i><br />
Narrativa non-fiction | Memoir<br />
Formato tascabile | 120 pagine<br />
ISBN 979-1254583982<br />
<div class="cosaleggo"> <a href="https://www.gliscrittoridellaportaaccanto.com/2023/11/in-cerca-di-te-un-romanzo-breve-di-emma-fenu.html" target="_blank" title="Media e info">SCHEDA DEL LIBRO</a></div>
<a href="https://amzn.to/3QUlQ7N" target="_blank">Cartaceo 9,00€ </a> <br />
<a href="https://amzn.to/40wzmTj" rel="nofollow" target="_blank">Ebook 2,99€</a><br />
<blockquote>Emma, la protagonista di questa storia, affronta con coraggio e sincerità le sfide di un viaggio fatto di attese, esami medici e trattamenti dolorosi. Non si risparmia le lotte emotive legate alla fertilità e all’endometriosi, la pressione sociale sulle donne per generare nuova vita, né i demoni che si frappongono tra lei e il suo sogno di diventare madre.<br />
Tra queste prove, non mancano le dinamiche familiari fatte di momenti commoventi, teneri e drammatici.<br />
In cerca di te è intima esplorazione di sé, racconto di un percorso nella sua interezza e nelle sue sfaccettature più profonde.<br />
«Questa non è la storia della mia vita, ma solo di una parte di essa. Ci sono molti aspetti che in tale percorso di aspirante mamma, possono essere messi in luce: alcuni sono commoventi, altri teneri, altri drammatici, altri ancora decisamente ironici. E io li ho attraversati tutti, nel corso di dieci anni. Ora voglio liberare la mia parte in ombra, quella più fragile, quella che cede al dolore, quella che subito viene messa a tacere dalle altre, per far spazio al sorriso e alla determinazione. Non è la parte più vera di me: è solo la più nascosta.»</blockquote>
<br />
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<h3>Due vite<br />
Diario di una riabilitazione</h3>
di <b>Desirée Repetti</b><br />
<i>PubMe - collana Gli scrittori della porta accanto</i><br />
Non-fiction | Memoir<br />
Formato tascabile | 98 pagine<br />
<b>ISBN 979-1254583609</b><br />
<div class="cosaleggo"> <a href="https://www.gliscrittoridellaportaaccanto.com/2023/07/due-vite-diario-di-una-riabilitazione-un-memoir-di-desiree-repetti.html" target="_blank" title="Media e info">SCHEDA DEL LIBRO</a></div>
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<blockquote>
«La mia storia correva su due binari, come vivessi due vite parallele: la “me ideale” mal sopportava la “me dell’incidente”.»
<br />
Sono gli anni ‘90. Desy, una bambina di otto anni, è vittima di un brutto incidente. I genitori, a centinaia di chilometri di distanza per lavoro, si precipitano.<br />
È l’inizio di un cammino tortuoso, ma anche l’incontro con la vita e con persone che la cambieranno nel profondo facendola maturare e diventare la donna che è adesso.<br />
<i>Due vite</i> è il racconto autobiografico degli eventi che hanno scandito la lunga riabilitazione, il diario intimo e orgoglioso di una rinascita, il personale ringraziamento alle persone che l’hanno resa possibile. Una scrittura catartica, un viaggio a ritroso che sana ferite per riscoprirsi più forte.<br />
«Ricordo le inesauribili volte che mi urlava “Desy, occhi allo specchio”. Eh, lo specchio. Ballavo guardando a terra, e questo non si fa, mi veniva più facile durante gli spettacoli, lì non c’erano specchi ma persone. Durante gli allenamenti, lo specchio è fondamentale per correggersi, ma io lo odiavo, rifletteva una me che non mi piaceva, non dava l’idea che avevo di me, e soprattutto non mi rappresentava. Mentre ballavo stavo bene, mi sentivo normale, ma quella figura dentro lo specchio non era una persona normale…»
</blockquote>
<br /><br />
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<h3>Respiro nomade</h3>
di <b>Irina Pampararo</b><br />
<i>PubMe - collana Gli scrittori della porta accanto</i><br />
Memoir di viaggio<br />
Copertina flessibile | 330 pagine<br />
<b>ISBN 979-1254582145</b><br />
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<blockquote>
«Il fatto che la mia città natale avesse cambiato nazione nell’atlante geografico, e avesse combattuto per non perdere la propria identità, mi sembrava un segno del destino: percepivo già che gli spostamenti sarebbero stati una condizione naturale della mia esistenza. Capii che avrei sempre cercato di rimanere me stessa.»<br />
<br />
Irina nasce con la valigia in mano: appena può, parte. Lo fa da bambina, per fuggire dalla guerra tra Etiopia ed Eritrea; da adolescente, per imparare le lingue; appena maggiorenne, per frequentare l’università; da adulta, per lavorare in giro per il mondo, convinta che il trasferimento in un altro Paese, se dettato da una scelta consapevole, sia fonte di profondo arricchimento.<br />
Questo memoir è un invito a osare, a lasciarsi guidare da intuizioni e percezioni, ad affrontare la vita come una personale ricerca. È un incoraggiamento a coltivare le proprie inclinazioni, a sperimentare percorsi alternativi, non scontati, un esempio di come ci si possa sentire a casa in molti luoghi.<br />
«Sono solo accenni, ricordi in superficie, pensieri che sorvolano luoghi visitati e persone in cui mi sono imbattuta, sprazzi di una vita in movimento. La mia.»
</blockquote>
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<h3>Biglietto di terza classe</h3>
di <b>Silvia Pattarini</b><br />
<i>PubMe - collana Gli scrittori della porta accanto</i><br />
Romanzo storico<br />
Copertina flessibile | 384 pagine<br />
<b>ISBN 978-8833669502</b><br />
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<blockquote>
Lina ha poco più di vent’anni quando, per sfuggire alla miseria, lascia la Valtrebbia e s’imbarca su un bastimento con un biglietto di sola andata per New York.<br />
In terza classe il viaggio per mare è pieno di insidie e pericoli, tanti migranti, come lei, fuggono dalla disperazione, inseguendo il sogno di una vita migliore: la Merica.<br />
È il 25 febbraio 1904 quando sbarca a Ellis Island, l’isola delle lacrime. Dopo umilianti controlli l’attende una nuova vita da cittadina americana. <br />
Lina, determinata e coraggiosa, sarà in prima linea a lottare per l’emancipazione femminile, contro lo sfruttamento delle donne e dei minori.
Incontrerà anche l’amore della sua vita ma dovrà pagarlo a caro prezzo. <br />
Cos’altro avrà in serbo per lei il destino? Quali difficoltà dovrà affrontare? <br />
<b>Nel 2023 il libro ha vinto il Premio <i>Letteratura delle radici</i> nella categoria narrativa italiana – biografia romanzata.</b>
</blockquote>
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<h3>Eva</h3>
di <b>Claudia Bresolin</b><br />
<i>PubMe – Collana Gli Scrittori della Porta Accanto</i><br />
Noir | Romance<br />
Copertina flessibile | 284 pagine<br />
<b>ISBN 979-1254581766</b><br />
<div class="cosaleggo"> <a href="https://www.gliscrittoridellaportaaccanto.com/2022/07/eva-il-nuovo-romanzo-di-claudia-bresolin.html" target="_blank" title="Media e info">SCHEDA DEL LIBRO</a></div>
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<blockquote>
«Invece quella sera non ero ancora una leggenda metropolitana, ma solo un fantasma, non abbastanza appariscente per essere notata, non abbastanza bella o promiscua da spingere qualcuno a provarci con me. Mi bastava andare in giro struccata, senza i capelli colorati, senza i tatuaggi, senza occhiali o maschera. Bastava poco per nascondermi nell’anonimato.»<br />
<br />
Adele, misteriosa e carismatica produttrice musicale, vive divisa tra Roma e Bruxelles. Un’esistenza da straniera, nel tentativo di cancellare le ombre del suo passato: un difficile rapporto con il padre, noto musicista belga, la presenza ambigua di un fratellastro, una vecchia accusa di omicidio.<br />
Quando Adele incontra Tommaso e s’innamora di lui, i frammenti della sua anima tornano dolorosamente a toccarsi, e il fragile equilibrio fra i due mondi inizia a vacillare, messo a dura prova dai sospetti di Tommaso, ossessionato dal passato che la donna si è lasciata alle spalle e dal videodiario di Eva, un’eccentrica e misteriosa artista belga.<br />
Un vortice di domande travolge Tommaso e il lettore: chi è Eva? Cosa nasconde Adele? <br />
</blockquote>
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<h3>La stanza numero cinque</h3>
di <b>Stefania Bergo</b><br />
<i>PubMe – Collana Gli Scrittori della Porta Accanto</i><br />
Romanzo breve<br />
Formato tascabile | 100 pagine<br />
<b>ISBN 9788833663463</b><br />
<div class="cosaleggo"> <a href="https://www.gliscrittoridellaportaaccanto.com/2022/09/la-stanza-numero-cinque-un-romanzo-breve-di-stefania-bergo.html" target="_blank" title="Media e info">SCHEDA DEL LIBRO</a></div>
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<br />
<blockquote>«Non si vendono verità e non si regalano giudizi, in questo romanzo colmo di materna delicatezza. Lo stile di Stefania Bergo è fluido, emozionale, coinvolgente. Le parole scorrono come acqua, come olio e come sangue. Non si arrestano e raggiungono l’anima.» [Emma Fenu] <br />
«Stefania Bergo, ha una penna delicata e sensibile e ha trattato questo argomento in punta di penna, dando realismo e tridimensionalità ai suoi personaggi. E, soprattutto, li ha resi veri. <i>La stanza numero 5</i> è un caleidoscopio di anime tutte al femminile dove l’Autrice ha tratteggiato ottimamente il bagaglio di vita di ogni singola protagonista; i pensieri, i retroscena, le angosce, le scelte. Un romanzo bello, intenso, senza sbavature.» [Loriana Lucciarini] <br />
Sei donne si ritrovano a raccontare la loro storia in una stanza d’ospedale in attesa dell’intervento programmato per la mattina seguente. Si tratta di Liliana e della giovane figlia Chiara, di Miriana, futuro amministratore delegato di una multinazionale, Daniela, architetto e madre di quattro figli, Valeria, editor in una casa editrice, ed Eva. Cinque di loro sono in lista per un aborto e condividere le loro storie crea un cerchio di confronto ed empatia. <br />
Un romanzo breve che invita a indossare le scarpe delle donne, per non giudicare ma comprendere, soprattutto che hanno il diritto di scegliere.
</blockquote>
<br /><br />
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<h3>Con la mia valigia gialla</h3>
di <b>Stefania Bergo</b><br />
<i>PubMe – Collana Gli Scrittori della Porta Accanto</i><br />
Memoir di viaggio | Narrativa non fiction<br />
Copertina flessibile | 196 pagine<br />
<b>ISBN 978-8833667829</b><br />
<div class="cosaleggo"> <a href="https://www.gliscrittoridellaportaaccanto.com/2022/08/con-la-mia-valigia-gialla-un-memoir-di-stefania-bergo.html" target="_blank" title="Media e info">SCHEDA DEL LIBRO</a></div>
<a href="https://amzn.to/3yxOBN9" rel="nofollow" target="_blank" title="Acquista su Amazon">Cartaceo 12,00€</a><br />
<a href="https://amzn.to/3GSWvGo" rel="nofollow" target="_blank" title="Acquista su Amazon">Ebook 1,09€</a><br />
<blockquote>È un diario di viaggio autobiografico.<br />
Stanca della superficialità di una vita nemmeno troppo tranquilla, Stefania decide di partire. Da sola. Casualmente, trova in internet i contatti di un'associazione che gestisce il St. Orsola, un ospedale in un'area rurale del Kenya, Matiri. E parte con una valigia gialla, poche aspettative, tanta curiosità e voglia di cambiare, non certo il mondo, ma almeno la sua piccola insignificante esistenza.<br />
<i>Con la mia valigia gialla</i> è il racconto dei piccoli eventi quotidiani (solo apparentemente banali) accaduti in quelle tre settimane, conditi con una manciata di riflessioni dell'autrice sulle diverse abitudini e sulla cultura locali, scanditi dai messaggi che inviava regolarmente via mobile a un caro amico con cui ha voluto condividere, in tempo reale, la sua esperienza.<br />
Contrariamente a quanto si pensi, però, non è un libro sul volontariato. Il volontariato è solo un dettaglio. L'intenzione dell'autore era di raccontare il viaggio, una piccolissima parte d'Africa, quella che lei ha conosciuto, diversa dalla miriade di altre facce di una terra magica, unica. Ne racconta le usanze locali, i profumi, i colori, i suoni, il quotidiano. Le emozioni. E ne ha dato una sua personale chiave di lettura, intervallando ai dipinti della natura le sensazioni restituite, i pensieri suggeriti, le domande che si è posta e che pone a chi vorrà leggere le pagine del suo libro e soffermarsi, come lei, a cercare una risposta. Anche se spesso risposte non ce ne sono. Ecco perché questo libro non vuole insegnare nulla. È un semplice mezzo messo a disposizione dall'autrice per far compiere al lettore lo stesso viaggio (anche se non sarà mai lo stesso) senza prendere un aereo, semplicemente con l'immedesimazione.
</blockquote>
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<br />
<h3>Confessioni di una #badmum</h3>
di <b>Elena Genero Santoro</b><br />
<i>PubMe – Collana Gli Scrittori della Porta Accanto</i><br />
Narrativa umoristica | Humour<br />
Copertina flessibile | 132 pagine<br />
<b>ISBN 978-8833668123</b><br />
<div class="cosaleggo"> <a href="https://www.gliscrittoridellaportaaccanto.com/2021/02/confessioni-di-una-badmum-un-romanzo-umoristico-di-elena-genero-santoro.html" target="_blank" title="Media e info">SCHEDA DEL LIBRO</a></div>
<a href="https://amzn.to/3aYMsRe" rel="nofollow" target="_blank">Cartaceo 10,00€</a><br />
<a href="https://amzn.to/3uJXeCx" rel="nofollow" target="_blank">Ebook 2,99€</a><br />
<blockquote>
Cosa deve fare una madre per essere considerata una #goodmum con tutti i sacri crismi? Allattare fino allo svenimento e fino a perdere i capelli. Abituare il proprio Neonato all'indipendenza facendolo dormire sempre nella sua culla. Usare con i Signori Figli un tono fermo ma gentile e non alzare mai la voce. Al mattino svegliarli con estrema dolcezza per accompagnarli puntuali a scuola. Scegliere gli istituti scolastici con i programmi formativi migliori. E tante altre cose che i manuali di pedagogia elencano e che io mi guardo bene dal mettere in pratica. Perché io sono una #badmum e queste sono le mie #confessioni. <br />
Che restino tra noi e tra quelli che seguono la mia rubrica su Facebook.
</blockquote>
<br />
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</div>
<h3>Il sogno dell'isola</h3>
di<b> Tamara Marcelli</b><br />
<b>PubMe – Collana Gli scrittori della porta accanto</b><br />
Romance | Narrativa<br />
Copertina flessibile | 240 pagine<br />
<b>ISBN 978-8833667584</b><br />
<div class="cosaleggo"> <a href="https://www.gliscrittoridellaportaaccanto.com/2022/02/il-sogno-dellisola-un-romance-di-tamara-marcelli.html" target="_blank" title="Media e info">SCHEDA DEL LIBRO</a></div>
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<a href="https://amzn.to/2LlhZm9" target="_blank">Cartaceo 13,00€</a><br />
<blockquote>
«Cercarsi, trovarsi, riconoscersi. Accettarsi o combattersi. Da dentro. Perché non hai scelta, devi prendere una strada e seguirla.»<br />
<br />
Questo romanzo non è semplicemente il racconto di una storia d'amore, in tutte le sue accezioni, ma piuttosto quello di una vita che si interseca con molte altre. Un viaggio nel tempo che rappresenta un viaggio dentro se stessa. Fino alla consapevolezza dei propri incubi più segreti. Fino alla liberazione. Per questo, lo stile fluido e i continui flashback, trasportano il lettore in dimensioni diverse, costringendolo anche a immedesimarsi, attraverso l’uso del tempo presente, alla situazione che in quel momento vive la protagonista. Come in Teatro.<br />
È la storia di Tara, instabile e romantica, perennemente inquieta, innamorata della Vita, dell'Amore e dell'Arte. La maternità difficile, i disturbi del comportamento alimentare, il Sogno, sono alcuni dei temi presenti. Il suo incontro con un Poeta, con un Musicista e con Laurence, l'uomo che diventerà il suo alter ego e la salverà dall'autodistruzione.<br />
Una vita vissuta sempre intensamente, tra luce e ombra. È la storia di un sogno che, una volta raggiunto, chiude il cerchio e rivive, trasfigurandosi, in nuovi occhi verdi. Nei sogni e nella vita, in un continuo scambio di dimensione e di senso, i segni diventano indizi, vanno colti e compresi. Ciò che sembra squilibrio e irrazionalità, è emozione e istinto; le sue maschere, quelle che spesso si è costretti a indossare nel mondo esterno per apparire "in linea" e sopravvivere. Ma l’anima va altrove.<br />
<br />
«La mia vita è tutta qua. La mia follia sempre accanto per non soccombere al tempo, per non ingrigire, risucchiata dalla desolazione del mondo. Spesso serve bloccarsi, respirare e guardare indietro, per poter guardare avanti. Per guardare ad un sogno. E stare tra le stelle.»
</blockquote>
<br /><br />
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<h3>Un modo lo trovo</h3>
di <b>Paola Napoleone</b><br />
<i>PubMe – Collana Gli Scrittori della Porta Accanto</i><br />
Narrativa<br />
Copertina flessibile | 166 pagine<br />
<b>ISBN 978-8833666990</b><br />
<div class="cosaleggo"> <a href="https://www.gliscrittoridellaportaaccanto.com/2020/11/un-modo-lo-trovo-il-romanzo-desordio-di-paola-napoleone.html" target="_blank" title="Media e info">SCHEDA DEL LIBRO</a></div>
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<blockquote>Futura è una donna realizzata, piena di vita, che nasconde una storia toccante. Nessuno immagina che abbia combattuto una strenua lotta contro il cancro, se non per l’incauta rivelazione di un’amica nel corso di una cena.<br />
Sarà Futura stessa, spinta da chi le è vicino, ad abbandonare ogni reticenza e a parlare di sé, della malattia, delle preoccupazioni per suo figlio, del rapporto blindato con il padre di lui, medico e alleato nella battaglia.<br />
A poco a poco la paura e lo sgomento iniziali lasciano spazio al coraggio e alla determinazione di guarire, all’ansia di lasciarsi alle spalle una parentesi intervallata da chemioterapia, interventi invasivi, radioterapia. Futura si confronta con se stessa, a caccia dell’innocua lusinga di una distrazione, di una routine salvifica. Realizza la metamorfosi dello spirito e del corpo, la propria fragilità e la necessità di adattarsi alla trasformazione in corso, di proteggersi da ingerenze indiscrete, di non elargire a chiunque la propria dimensione privata.<br />
Vagando tra “ferite e cicatrici”, si confronta con emozioni contrastanti e dolorose che la accompagnano nel suo viaggio.<br />
Grazie alla scrittura, Futura si toglie “la maschera di normalità” indossata di fronte agli altri, mostrando ciò che qualcuno, tuttavia, ha già letto tra le righe: la voglia di vivere, l’ansia di recuperare il tempo perduto, di lasciarsi ogni cosa alle spalle.
</blockquote>
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di <b>Katia Manfredi</b><br />
<i>PubMe – Collana Gli Scrittori della Porta Accanto</i><br />
Narrativa<br />
Copertina flessibile | 232 pagine<br />
<b>ISBN 978-8833666044</b><br />
<div class="cosaleggo"> <a href="https://www.gliscrittoridellaportaaccanto.com/2020/07/petrolio-bollente-il-romano-desordio-di-katia-manfredi.html" target="_blank" title="Media e info">SCHEDA DEL LIBRO</a></div>
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<blockquote>Gabriella, giovane e brillante ingegnere, lavora presso il dipartimento di ricerca di una multinazionale petrolifera. Caruso è il suo capo, un siciliano aggressivo e autoritario, molto potente. È lui che decide quando e dove Gabriella deve recarsi per risolvere le questioni tecniche più disparate.<br />
L’ambiente di lavoro è maschilista e spregiudicatamente rivolto al profitto; Gabriella è costretta a interagire in contesti operativi e decisionali che la mettono a dura prova. Come primo importante incarico, viene mandata a Pointe Noire, in Congo, per risolvere alcune criticità operative che rischiano di bloccare l’attività di un impianto.<br />
Forse per la giovane età o per il fatto di essere donna, nonostante individui e denunci seri malfunzionamenti viene sistematicamente ignorata, sia dalla dirigenza italiana sia dai tecnici africani. Fino a quando accade l’irreparabile: divampa un incendio e qualcuno rimane gravemente ferito.<br />
Gabriella sarà chiamata a rispondere del suo operato, alla ricerca di un capro espiatorio per salvare il buon nome dell’azienda.<br />
Una storia attuale, che s’ispira ad alcuni eventi realmente accaduti. Scritta quasi come una sceneggiatura per una serie TV, fornisce numerosi spunti di riflessione sul mondo lavorativo del settore industriale, troppo spesso spinto al profitto e discriminante.</blockquote>
<br /><br />
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<h3>Telma</h3>
di <b>Claudia Gerini</b><br />
<i>PubMe – Collana Gli Scrittori della Porta Accanto</i><br />
Narrativa <br />
Copertina flessibile | 136 pagine<br />
<b>ISBN 978-8833664187</b><br />
<div class="cosaleggo"> <a href="https://www.gliscrittoridellaportaaccanto.com/2022/04/telma-un-romance-di-viaggio-di-claudia.html" target="_blank" title="Media e info">SCHEDA DEL LIBRO</a></div>
<a href="https://amzn.to/3o5FOiL" target="_blank">cartaceo 9,50€</a><br />
<a href="https://amzn.to/2XUnCy5" target="_blank">ebook 2,99€</a><br />
<blockquote>La storia di una giovane donna che affronta con coraggio il viaggio della vita. Una vita che però, presto, infrangerà i suoi sogni.<br>
Da un'isola del Brasile fino ad arrivare a Londra, passando per la Svizzera e l'Italia. La storia di Telma, una ragazza che decide di lasciare il suo piccolo angolo di paradiso per ricominciare una nuova vita in un mondo totalmente diverso da quello in cui è cresciuta. Telma affronta le avversità che le si presentano col sorriso sulle labbra e la forza di volontà che la contraddistingue. E anche se il destino sembra essere spesso contro di lei, troverà la forza di ricominciare ancora una volta, proprio dal punto in cui era partita.</blockquote>
<br /><br />
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<h3>Il tesoro dentro</h3>
di <b>Elena Genero Santoro</b><br />
<i>PubMe – Collana Gli Scrittori della Porta Accanto</i><br />
Narrativa | Romanzo psicologico<br />
Copertina flessibile | 305 pagine<br />
<b>ISBN 978-8833663265</b><br />
<div class="cosaleggo"> <a href="https://www.gliscrittoridellaportaaccanto.com/2021/08/il-tesoro-dentro-un-romanzo-psicologico-di.html" target="_blank" title="Media e info">SCHEDA DEL LIBRO</a></div>
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<blockquote>Anna è una bella donna che ha perso il marito da due anni ed è ancora depressa. Ha ereditato una libreria antiquaria sull’orlo del fallimento e mal sopporta il caratteraccio di Amanda, la sua contabile. Due uomini la corteggiano da qualche tempo: Emil, uno scrittore danese che fugge da se stesso, e Alberto, un entusiasta imprenditore che si offre di aiutarla con la sua libreria in crisi.<br />
Inizialmente Anna pare destinata a destreggiarsi tra entrambi gli uomini, in attesa di capire di chi innamorarsi e di tornare alla vita. In realtà per uno dei due il cuore di Anna non è il vero obiettivo.<br />
Ci sono ben altri interessi in gioco. Così, mentre il passato bussa alla porta di Emil, due persone si faranno davvero male. Ma chissà che nei vaneggiamenti della stramba Amanda non si nasconda qualche indizio e la chiave per arrivare alla fine di una singolare caccia al tesoro. Un romanzo a tinte gialle e rosa, che affronta anche il tema della malattia mentale.<br />
</blockquote>
<br /><br />
<div class="iframe-amazon"><iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="400" src="https://leggi.amazon.it/kp/card?asin=B089K3MQLT&preview=inline&linkCode=kpe&ref_=cm_sw_r_kb_dp_DM0SVEZBXVG16H6T1ASQ&tag=gliscrittdell-21" style="max-width: 100%;" type="text/html" width="250"></iframe></div>
<br />
<h3>La ricamatrice</h3>
di <b>Maurizio Spano </b><br />
<i>PubMe - Collana Gli Scrittori della Porta Accanto</i><br />
Narrativa | Romanzo storico<br />
Copertina flessibile | 316 pagine<br />
<b>ISBN 978-8833665283</b><br />
<div class="cosaleggo"> <a href="https://www.gliscrittoridellaportaaccanto.com/2020/05/la-ricamatrice-il-nuovo-romanzo-di-maurizio-spano.html" target="_blank" title="Media e info">SCHEDA DEL LIBRO</a></div>
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<blockquote>«Quando le tovaglie o le lenzuola erano particolarmente grandi, tanto da creare quasi una piccola capanna, mi piaceva andare sotto il tamburello e osservare l’ago che entrava e usciva dalla stoffa. Era come se la mamma mi ricamasse il Paradiso intorno.»<br />
<br />Gianfranco ha otto anni e sogna d'incontrare sua madre Nives da giovane, quando sapeva sorridere come le ha visto fare in una vecchia fotografia. Un pomeriggio piovoso, mentre Nives ricama foglie e pappagalli su una tovaglia di lino chiaro, finalmente il suo sogno si avvera. Fa la conoscenza di una ragazza, con un sorriso talmente bello da farlo sentire in pace, che lo condurrà in un viaggio nel tempo attraverso gran parte del XX secolo, sempre in bilico tra ciò di cui è stato testimone o che gli è stato raccontato e ciò che semplicemente immagina. Un viaggio che, dipanandosi tra gli argini, le campagne e le piccole città di un remoto frammento della bassa Pianura Padana, lo porterà negli anni '30, lo renderà spettatore nell'alluvione del Polesine del ‘51, della vita nelle baraccopoli degli immigrati nella Francia del secondo dopoguerra e della rinascita italiana negli anni '60, di nuovo tra la gente della sua terra. È il bambino che ancora vive in Gianfranco, oramai vecchio, che racconta l'avventura di sua madre Nives e di un'epoca, di luoghi e di rapporti umani. Alla ricerca di una dignità che a tutti dovrebbe spettare di diritto e che invece Nives dovrà conquistare, per sé e suo figlio, inseguendo ingenuamente l'immenso sogno di felicità che fa girare il mondo.</blockquote>Gli Scrittori della Porta Accantohttp://www.blogger.com/profile/18004134177862668527noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8374075239772435691.post-68570215398641619922024-03-06T10:01:00.005+01:002024-03-06T10:01:39.594+01:0081 anni di emozioni con Lucio Battisti<img alt="81 anni di emozioni con Lucio Battisti" border="0" data-original-height="550" data-original-width="850" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgy0kmS5oog95QRMx69rYD0UHzfzJMs9G0iEXTlbwxjzcNAcVqaDzlrGMF8tB1_rLQjUYXXxQbOz5TYTnHJaOJUClXwJ_7FIYi_a7JnWLZ6LC0O6I7DgoorSup3nRyyFwwIWhNIURsVhX4RaGVIZyb9wgQDZa-AcPc0VQuXYs-D8I6eZ9NBgMZ3b0et9_L3/s1600/MUSICA_Mitidellamusica.webp" width="100%"/><br><br>
<h2><span class="h2-post"> Musica </span><span class="nome-autore">Di Tamara Marcelli. </span>L'eterna musica di Lucio Battisti, parole e melodia che raggiungevano cuori e anime, semplicemente e intensamente, arte introspettiva che vive di sé, lontana dal gossip e vicina alla natura, al senso profondo di vita ed emozioni.</h2>
<b>Lucio Battisti</b>, cantautore, compositore, produttore discografico italiano è nato nel piccolo centro reatino di Poggio Bustone il 5 marzo 1943, da Dea Battisti e Alfiero Battisti. <br />
Per motivi di lavoro del padre, la famiglia si trasferì nel 1950 a Roma, prima Tor Sapienza e successivamente in zona Casilina. È in quegli anni che cominciò il suo interesse per la musica. Si fece regalare la sua prima chitarra che suonava da autodidatta, allietando le estati trascorse dal nonno nel paese d'origine. <br />
Diplomato perito elettrotecnico, poté finalmente dedicarsi alla sua musica. Negli anni riuscì ad inserirsi nel circuito dei locali con musica dal vivo della capitale che gli permise di fare incontri che lo arricchirono di esperienza e collaborazioni creative. <br />
<br />
<h3>
Nel 1963 debuttò con il gruppo I Campioni. </h3>
Convinto dal leader del gruppo Roberto Matano, si decise a trasferirsi a Milano, sede delle case discografiche maggiori e luogo d'incontro per molti artisti. Ottenne un provino con la casa discografica Ricordi e incontrò i componenti del gruppo Dik Dik con i quali cominciò una collaborazione artistica che portò al brano scritto per loro <b><i>Se rimani con me</i></b>. Durante un altro provino conobbe il discografico Franco Crepax e venne notato da Christine Leroux, editrice musicale che cercava talenti per la Ricordi. La Leroux fu talmente colpita da Battisti che organizzò un incontro con <b>il paroliere Giulio Rapetti, in arte Mogol</b>. Ne nacque una collaborazione artistica della quale beneficiarono altri cantanti, fino a quando, nel 1966, Mogol convinse Battisti a cantare le loro canzoni. <br />
<br />
<h3>
Nel 1966, durante un soggiorno a Londra con Mogol, Battisti conobbe Paul McCartney che gli offrì una collaborazione che poi non andò in porto a causa di questioni burocratiche. </h3>
Dal 1967 Mogol e Battisti composero brano indimenticabili come <b><i>29 settembre</i></b>, interpretato dal gruppo Equipe 84, <i><b>Il vento</b></i>, <i><b>Balla Linda</b></i>, <i><b>Io vivrò</b></i>,<i><b>Un'avventura</b></i>, classificata al nono posto al Festival della Canzone Italiana di Sanremo.<br />
Il 4 marzo 1969 pubblicò il primo album, <b><i>Lucio Battisti</i></b>, che fu il terzo album più venduto in Italia quell'anno. Il singolo <b><i>Acqua azzurra, acqua chiara</i></b> lo portò al terzo posto del Cantagiro, nonché a vincere il Festivalbar. <br />
Compose canzoni anche per Mina, come <b><i>Insieme</i></b> che rimane uno dei capolavori assoluti di Battisti e Mogol. Album come <b><i>Emozioni</i></b>, <b><i>Il mio canto libero</i></b>, <b><i>Il nostro caro angelo</i></b> e <i><b>Anima latina</b></i> (scritto dopo un'intensa esperienza musicale in Sud America) lo consacrarono definitivamente nel panorama della canzone italiana. <i><b>La canzone del sole</b></i> e <i><b>Anche per te</b></i>, restano brani indelebili nei ricordi dei giovani del tempo. <br />
Dal 1986 al 1994 collaborò con il paroliere, poeta e scrittore teatrale Pasquale Panella. <br />
<br />
<h3>
Con oltre 25 milioni di dischi venduti nel mondo, morì a Milano il 9 settembre 1998.</h3>
Le sue note riecheggiano ancor oggi ovunque e rappresentano repertorio classico imprescindibile per chiunque si accosti alla musica. La fortuna di chi ha potuto vivere quegli intensi anni in cui parole e melodia raggiungevano cuori e anime, semplicemente e intensamente, senza bisogno di inutili orpelli.<br />
Fu sempre schivo e geloso della propria dimensione familiare e personale, mantenne il contatto con il pubblico attraverso le sue canzoni. Figlio di una terra accecata dal verde dei boschi e dal bianco della neve, Battisti simboleggia l'arte introspettiva che vive di se stessa, lontana dal gossip e vicina alla natura, al senso profondo di vita ed emozioni. <br />
Nl comune di Poggio Bustone c'è un parco chiamato "I giardini di marzo" con una statua in bronzo dedicata al grande cantautore. Segno che la sua terra non lo ha mai dimenticato. La sua musica sarà eterna.<br />
<br />
<blockquote><div class="due-colonne">Seguir con gli occhi un airone sopra il fiume e poi<br />
Ritrovarsi a volare<br />
E sdraiarsi felice sopra l'erba ad ascoltare<br />
Un sottile dispiacere<br />
<br />
E di notte passare con lo sguardo la collina per scoprire<br />
Dove il sole va a dormire<br />
Domandarsi perché quando cade la tristezza<br />
In fondo al cuore<br />
Come la neve non fa rumore<br />
<br />
E guidare come un pazzo a fari spenti nella notte per vedere<br />
Se poi è tanto difficile morire<br />
E stringere le mani per fermare<br />
Qualcosa che è dentro me<br />
Ma nella mente tua non c'è<br />
<br />
Capire tu non puoi<br />
Tu chiamale se vuoi<br />
Emozioni<br />
Tu chiamale se vuoi<br />
Emozioni<br />
<br />
Uscir dalla brughiera di mattina dove non si vede a un passo<br />
Per ritrovar se stesso<br />
Parlar del più e del meno con un pescatore<br />
Per ore ed ore<br />
Per non sentir che dentro qualcosa muore<br />
<br />
E ricoprir di terra una piantina verde sperando possa<br /><br />
Nascere un giorno una rosa rossa<br />
<br />
E prendere a pugni un uomo solo perché è stato un po' scortese<br />
Sapendo che quel che brucia non son le offese<br />
E chiudere gli occhi per fermare<br />
Qualcosa che è dentro me<br />
Ma nella mente tua non c'è<br />
<br />
Capire tu non puoi<br />
Tu chiamale se vuoi<br />
Emozioni<br />
Tu chiamale se vuoi<br />
Emozioni</div>
<span class="cite"><i>Emozioni</i></span></blockquote>
<blockquote>Che non si muore per amore, <br />
È una gran bella verità<br />
Perciò, dolcissimo mio amore, <br />
Ecco quello, <br />
Quello che da domani mi accadrà. <br />
Io vivrò Senza te,
<br />Anche se ancora non so, <br />
Come io vivrò...
<span class="cite"><i>Io vivrò senza te</i></span></blockquote>
<blockquote>Inseguendo una libellula in un prato, <br />
Un giorno che avevo rotto col passato, <br />
Quando già credevo di esserci riuscito, <br />
Son caduto... <br />
Chissà, chissà chi sei, chissà che sarai, <br />
Chissà che sarà di noi, <br />
Lo scopriremo solo vivendo...
<span class="cite"><i>Con il nastro rosa</i></span></blockquote>
<blockquote>Come può uno scoglio <br />
Arginare il mare?<br />
Anche se non voglio <br />
Torno già a volare. <br />
Le distese azzurre, <br />
E le verdi terre, <br />
Le discese ardite <br />
E le risalite <br />
Su nel cielo aperto <br />
E poi giù il deserto <br />
E poi ancora in alto <br />
Con un grande salto...
<span class="cite"><i>Io vorrei, non vorrei... ma se vuoi</i></span></blockquote>
<blockquote><div class="due-colonne">
In un mondo che<br />
Non ci vuole più<br />
Il mio canto libero sei tu<br />
E l'immensità<br />
Si apre intorno a noi<br />
Al di là del limite degli occhi tuoi<br />
Nasce il sentimento<br />
Nasce in mezzo al pianto<br />
E s'innalza altissimo e va<br />
E vola sulle accuse della gente<br />
A tutti i suoi retaggi indifferente<br />
Sorretto da un anelito d'amore<br />
Di vero amore<br />
<br />
In un mondo che (Pietre, un giorno case)<br />
Prigioniero è (Ricoperte dalle rose selvatiche)<br />
Respiriamo liberi io e te (Rivivono, ci chiamano)<br />
E la verità (Boschi abbandonati)<br />
Si offre nuda a noi (Perciò sopravvissuti, vergini)<br />
E limpida è l'immagine (Si aprono)<br />
Ormai (Ci abbracciano)<br />
Nuove sensazioni<br />
Giovani emozioni<br />
Si esprimono purissime in noi<br />
La veste dei fantasmi del passato<br />
Cadendo lascia il quadro immacolato<br />
E s'alza un vento tiepido d'amore<br />
Di vero amore<br />
<br />
E riscopro te<br />
Dolce compagna che<br />
Non sai domandare, ma sai<br />
Che ovunque andrai<br />
Al fianco tuo mi avrai<br />
Se tu lo vuoi<br />
Pietre, un giorno case<br />
Ricoperte dalle rose selvatiche<br />
Rivivono, ci chiamano<br />
Boschi abbandonati<br />
E perciò sopravvissuti vergini<br />
Si aprono, ci abbracciano<br />
<br />
In un mondo che<br />
Prigioniero è<br />
Respiriamo liberi<br />
Io e te<br />
E la verità<br />
Si offre nuda a noi<br />
E limpida è l'immagine ormai<br />
Nuove sensazioni<br />
Giovani emozioni<br />
Si esprimono purissime in noi<br />
La veste dei fantasmi del passato<br />
Cadendo lascia il quadro immacolato<br />
E s'alza un vento tiepido d'amore<br />
Di vero amore<br />
E riscopro te</div>
<span class="cite"><i>Il mio canto libero</i></span></blockquote>
<blockquote>Anche per te vorrei morire ed io morir non so, <br />
Anche per te darei qualcosa che non ho <br />
E così, e così, e così io resto qui<br />
A darle i miei pensieri, <br />
A darle quel che ieri <br />
Avrei affidato al vento <br />
Cercando di raggiungere chi... <br />
Al vento avrebbe detto sì. <br />
Per te che di mattina svegli il tuo bambino e poi <br />
Lo vesti e lo accompagni a scuola e al tuo lavoro vai <br />
Per te che un errore ti è costato tanto <br />
Che tremi nel guardare un uomo e vivi di rimpianto...
<span class="cite"><i>Anche per te</i></span></blockquote>
Doveroso tributo. Auguri Lucio.<br />
<br />
<iframe style="border-radius:12px" src="https://open.spotify.com/embed/playlist/74RiKH0eghcJT3oc9fZImE?utm_source=generator&theme=0" width="100%" height="352" frameBorder="0" allowfullscreen="" allow="autoplay; clipboard-write; encrypted-media; fullscreen; picture-in-picture" loading="lazy"></iframe><br>
<br>
<table class="boxautore"><tbody>
<tr><td><div class="foto-marcelli"></div>
<br />
<span class="nomebox">Tamara Marcelli</span> <br />
<div class="marcelli"><div class="libri"></div><div class="collana"></div></div>
<div class="vai_alla_scheda">
<a href="http://www.gliscrittoridellaportaaccanto.com/p/tamara-marcelli.html" target="_blank" title="Tamara Marcelli">SCHEDA AUTRICE</a></div>
</td></tr>
</tbody></table>Isola TMhttp://www.blogger.com/profile/09709357513824954771noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8374075239772435691.post-41481467879789601492024-03-02T18:25:00.007+01:002024-03-02T18:27:19.725+01:00Solo al cinema: 5 film da vedere a marzo<img alt="Solo al cinema: 5 film da vedere a marzo" border="0" data-original-height="550" data-original-width="850" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEibQwjrqc3uljPRih84G9hGbdNkC3MxBXZfFiaaSz6FYwJI38oLbTu4CCVWwxT5VYYxmvGiV8-oZZwEmbOJqPpnJhy4na_Nvi7zV5lDYfY405K-aIY-Etd990XFojX2ADPhjZdDwH83tuN9KR_8g75j1i_XBbXomK1VUG6PR2OiBurRuy5K03LCaYjJtXkr/s1600/CINEMA.webp" width="100%" /><br /><br />
<h2><span class="h2-post"> Cinema </span><span class="nome-autore">Di Stefania Bergo. </span>Nelle sale a marzo spazio a film al femminile, come <i>May December</i>, con la coppia Portman e Moore, <i>Priscilla</i>, il punto di vista di lei sulla storia d'amore con Elvis, e il cartone animato <i>Red</i>, che parla alle adolescenti di cambiamenti di corpo ed emozioni e soprattutto del rapporto con le madri.
</h2>
Anche al cinema, spazio a protagoniste femminili nei film in uscita. Come Priscilla Presley, del film <b><i>Priscilla</i> di Sofia Coppola</b>, che dopo il biopic sulla vita di Elvis di qualche anno fa, porta sugli schermi i<b>l punto di vista di lei</b> nel raccontare una storia d'amore che ha anche avuto risvolti tossici. O come Meilin, protagonista del film d'animazione della Disney <i><b>Red</b></i>, che finalmente, dopo l'uscita in streaming nel 2022 per via della pandemia, ha il suo giusto tributo nelle sale, portando il <b>tema del cambiamento del rapporto madre–figlia durante la pubertà</b>, con tutta la carica dello stravolgimento ormonale delle prime mestruazioni e dei primi impulsi alla ribellione.<br />
Interessante anche il giordano <b><i>Inshallah a boy</i>, del regista Amjad Al Rasheed</b>, che, ispirandosi alla storia vera di una sua parente, ha provato a chiedersi che cosa potrebbe accadere se una donna si ribellasse alle imposizioni, e il franco-svizzero<b> <i>Il teorema di Margherita</i></b>, il ritratto di una laureanda in matematica che si accorge di aver consacrato alle aule universitarie una parte forse troppo grande del suo essere. <br />
L'attesa maggiore è tutta per <b>la coppia Natalie Portman e Julianne Moore</b>, in un film candidato agli Oscar per la sceneggiatura originale, <b><i>May December</i> del regista e sceneggiatore Todd Haynes</b> che racconta fondamentalmente la storia d'amore tra una donna e un ragazzo molto più giovane, portandola sotto la lente d'ingrandimento del giudizio della società.
<br />
Quale vi ispira di più tra questi cinque? Quale vorreste aggiungere a questo elenco?
<br />
In ogni caso... Buona visione <b>#soloalcinema</b>!<br />
<br />
<br />
<img alt="RED" border="0" data-original-height="320" data-original-width="229" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiD8txS4RWnzulT1-66l0h65OvkAZW9zf6Sw9WawWmSmMCc0lepzJLiFR7LYSX00uM6L0qS_J7suROXsnkQ8MC1GYSBlWX7do0D7kqtQhgwNdnZ2PcLWVc9dLz2RY4q-0lhKc8Y2eArWsPxQWqMYoVHM8jOk9If3Jg96GcDHjRraSySWQhuHqTPjaOwuBpk/s1600/red.webp" style="float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;" />
<h3>RED</h3>
<span class="h2-post"> In uscita il 7 marzo</span><br />
Animazione – USA, 2022<br />
Regia di Domee Shi<br />
Con Rosalie Chiang, Sandra Oh <br />
Distribuito da Walt Disney<br />
<blockquote class="tr_bq">
<b>Una pop song colorata e liberatoria, che racconta la pubertà con una metafora portentosa. Diretto da Domee Shi, vincitrice del Premio Oscar® per il cortometraggio del 2018<i> Bao</i>. </b><br />
Ci voleva la genialità di Domee Shi, già autrice del provocatorio corto <i>Bao</i>, per sintetizzare tutto questo in un’immagine di rara forza e puro divertimento: il panda rosso. Simbolo di quella metamorfosi bestiale che è la pubertà, che ritocca la forma e la psiche, la metafora al centro di <i>Red</i> racconta brillantemente l’ingombro e l’inadeguatezza (ma anche la tenerezza e il calore) di quell’età ibrida, attraverso la dominante cromatica del sangue, dell’imbarazzo, degli scatti imprevisti di rabbia e della passione amorosa. Mentre normalizza con umorismo e intelligenza qualcosa che il cinema fingeva di non vedere (o affidava al genere horror), <i>Red</i> racconta una tra le più complicate relazioni umane, quella tra madre e figlia, guardando nello stile all’animazione giapponese di fine millennio scorso e alla sua capacità di tradurre le emozioni in esagerazioni grafiche, e nello spirito a quello di un’altra Ribelle della Pixar, di cui riprende non solo il tema della trasformazione magica ma anche quello, più specifico, dello strappo, nella variazione della cicatrice.
</blockquote>
<br />
<br />
<img alt="INSHALLAH A BOY" border="0" data-original-height="320" data-original-width="216" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiWgtB6hQwngplQ8On42SkeIjsvWOYSKaOidlR4tiOZZpsBaKscgFVslUYFcj5UW7rqqd7b77z2_x4h9OeQKfn7C24e3ZZ38MWc3iefodOr643E70PG43rO72AkcEEjo_Lahqpqb50gBJdikcwn2ehKlfIQwMSBzpOeNXuqhyphenhyphenCKssiAYEEDWy_e2uSn6PsC/s1600/inshallah-boy.webp" style="float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;" />
<h3>INSHALLAH A BOY</h3>
<span class="h2-post"> In uscita il 14 marzo</span><br />
Drammatico – Giordania 2023<br />
Regia di Amjad Al Rasheed <br />
Con Mouna Hawa, Haitham Alomari, Yumna Marwan, Salwa Nakkara <br />
Distribuito da Satine Film<br />
<blockquote class="tr_bq"><b>Storia di una ribellione femminile, con tante sfumature e senza manicheismo. Con Mouna Hawa, interprete perfetta. Una donna giordana, in seguito alla morte del marito, si trova a dover affrontare un mondo maschile non collaborativo.</b><br />
Nawal ha una figlia ancora bambina e vorrebbe concepire un altro figlio ma la morte improvvisa del marito sconvolge la sua vita. Il fratello dovrebbe sostenerla ma è comunque vincolato dal rispetto delle tradizioni. Il cognato, che aveva venduto un pick-up al marito e deve ricevere ancora delle rate di pagamento, inizia ad avanzare pretese pecuniarie. Se Nawal fosse incinta e se il nascituro fosse un maschio le cose cambierebbero.<br />
Amjad Al Rasheed ha preso le mosse da fatti accaduti a una sua parente e ha provato a chiedersi che cosa potrebbe accadere se una donna si ribellasse alle imposizioni. Ha trovato nella sua attrice protagonista Mouna Hawa l'interprete perfetta (e riconosciuta con diversi premi a festival internazionali) per la sua Nawal. Il regista colloca l'azione ad Amman e in tal modo ci fa conoscere un'altra faccia dell'imposizione alle donne di codici di comportamento che alcune giocoforza interiorizzano accettandoli ed altre no. Al Rasheed è molto abile nel leggere anche le minime sfumature nelle espressioni dei suoi protagonisti ed è anche capace, e non era facile, di tenersi lontano dal manicheismo.
</blockquote>
<br /><br />
<hr class="cinema-pellicola" />
<h3><i>May December</i>, un film di Todd Haynes. Candidato agli Oscar e ai Golden Globes e vincitore di un AFI Awards, un gioco di specchi che scandaglia le pieghe più nascoste della psiche di uomini e donne e le dinamiche più perverse della società occidentale, con la coppia Portman e Moore.
</h3>
<img alt="May december" border="0" data-original-height="400" data-original-width="320" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgBWiaf2FQlWJZTMTO4eFaNHFWbRTDKJSuQHRYhbzJ1PO1BRslKeLpCHIdQvr3tA3tpZ3sG_Xa0-VoWeyGud9OjgvYReMXtGsOHBYjrZIsTgDN6nMycxinRk4y2I6btxrBhqPImrUJ6Nl7H3mXLJz9NcW76vOGSjTUbh1z_-U2FfxN5EENbG2onkFHy5qR_/s1600/may-december.webp" style="float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;" />
Drammatico – USA, 2023 <br />
Regia di Todd Haynes <br />
Con Natalie Portman, Julianne Moore, Charles Melton, Cory Michael Smith <br />
Distribuito da Lucky Red<br />
<span class="h2-post"> <b>In uscita il 21 marzo</b></span><br />
<br />
<div>
<blockquote>
<b>
Vent'anni dopo che la loro famigerata storia d'amore da tabloid ha appassionato l'intera nazione, una coppia sposata cede alla pressione di un'attrice che deve fare ricerche sul loro passato per un film.
</b><br />
La storia di<i> May December</i> è pane per i denti del regista e sceneggiatore Todd Haynes, che conserva una particolare affinità con il “re del melodramma” Douglas Sirk di cui condivide la determinazione adesplorare l’universo della proibizione sociale: l’omosessualità del marito di <i>Lontano dal paradiso</i>, quella di Carol e Therese in <i>Carol</i>, e ora la relazione fra una donna e un ragazzino. Per la terza volta dopo <i>Safe</i> e <i>Lontano dal paradiso</i> Julianne Moore si conferma musa ideale per Haynes, pronta a incarnare le fragilità e contraddizioni dell’animo umano, e impavida nel sottolinearne anche la sgradevolezza. Nessuno è senza peccato in <i>May December</i>, nessuno può sottrarsi alla lente di ingrandimento di Haynes, che con mano gentile ma sicura scandaglia le pieghe più nascoste della psiche di uomini e donne e le dinamiche più perverse della società occidentale, pronta a puntare il dito e ad ostracizzare le differenze, ma soprattutto ad impedire alle persone di essere se stesse fino in fondo.<br />
<br />
</blockquote></div><br />
<iframe allow="accelerometer; autoplay; clipboard-write; encrypted-media; gyroscope; picture-in-picture; web-share" allowfullscreen="" frameborder="0" height="450" src="https://www.youtube-nocookie.com/embed/rxe-6VgqL2Y?si=O_pJYK_DkO78Absg" title="YouTube video player" width="100%"></iframe><br />
<hr class="cinema-pellicola" />
<br /><br />
<img alt="PRISCILLA" border="0" data-original-height="320" data-original-width="229" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi5VJ5tTD2IYto2_4V_KHwLgyBbFNPpxgpLos7Sehh-EL4X_Iz8wRwE6CCVH8CvHiknYvlt0o8QPZ3KXgdgBRJ-0_QFtbgG2be3YFvLpLlRyNxVycNxYcTDibOAa02vcXO4hYVGlXqEm0d-dNfvImyH9rZVKV5W9eG7oCv6DnfzNYvOsGlOcIQj-OQBoT1N/s1600/priscilla.webp" style="float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;" />
<h3>PRISCILLA</h3>
<span class="h2-post"> In uscita il 27 marzo</span><br />
Biografico – USA, Italia, 2023<br />
Regia di Sofia Coppola<br />
Con Jacob Elordi, Cailee Spaeny, R Austin Ball, Emily Mitchell <br />
Distribuito da Vision Distribution<br />
<blockquote class="tr_bq">
<b>Sofia Coppola riscrive la storia d'amore tra Elvis e Priscilla Presley dal punto di vista di lei. Il grande, e turbolento, amore tra Priscilla Beaulieu e Elvis Presley iniziato in una base dell'esercito tedesco e proseguita nella tenuta da sogno a Graceland.</b><br />
Sofia Coppola porta al cinema l’autobiografia della moglie di Presley per raccontare la versione di Priscilla, l’altro lato del disco d’oro, che comprende anche i capitoli della solitudine, della gelosia, della rinuncia all’autonomia minima che le sarebbe derivata dal fare un lavoro, della richiesta – affatto reciproca - di esserci sempre, per lui, abbigliata e acconciata come piace a lui, nel rispetto dei suoi tempi, delle sue passioni passeggere, del volere inappellabile del Colonello che gli fa da manager e demiurgo. La sua storia era rimasta in ombra, eclissata dall’icona abbagliante del marito, e la Coppola di quell’ombra fa la cifra stilistica del film: sempre un po’ oscurato dal punto di vista fotografico, perché Priscilla vive dietro le tende tirate, nel privato della camera da letto, lontana dai set, dentro l’automobile. Se la regista è bravissima nel riportare lo spettatore nel corpo e nello spirito inquieto di una ragazzina di quattordici anni (di qualsiasi epoca), e nel raccontare attraverso l’uso del dettaglio la sua trasformazione in donna, il film purtroppo non si libera a sufficienza dei suoi strati di trucco, manca dell’irriverenza storica di Marie Antoinette, e resta intrappolato nel verosimile, nel compito ben fatto ma senza sorprese.
</blockquote>
<br /><br />
<img alt="IL TEOREMA DI MARGHERITA" border="0" data-original-height="320" data-original-width="229" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh8iE2XbtdlswkbqqZ8C0mY3IBssQatth4LT3ZlTw8eaMoHfAKgRQC7lA0g6S-6Hgm-J0ANcbIXHeC4qqKUPJ8Fp6uhLsuiU7plTPlq7_bd3QLeMmuSXf-9AFkSp2iHEiNaYXlVbRxnj8XQ12srtG8LLiOpbjVcTni97GFgA8DR064X1TsVAbSbJpkQx6WT/s1600/il-teorema-di-margherita.webp" style="float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;" />
<h3>IL TEOREMA DI MARGHERITA</h3>
<span class="h2-post"> In uscita il 28 marzo</span><br />
Drammatico – Francia, Svizzera, 2023<br />
Regia di Anna Novion<br />
Con Ella Rumpf, Clotilde Courau, Jean-Pierre Darroussin, Julien Frison <br />
Distribuito da Wanted<br />
<blockquote class="tr_bq">
<b>Un film senza sorprese che coccola lo spettatore e si declina al gusto gentile di un'ossessione filosofica, vincitore di un premio Cesar e ai Lumiere Awards come miglior attrice esordiente. Una studentessa di matematica sta per presentare un'importante tesi. All'ultimo però scopre di aver fatto un errore.</b><br />
Anna Novion dirige in modo efficace se non particolarmente originale una storia tutta incentrata sulla magia della matematica, tema difficile da tradurre al cinema e proprio per questo intrigante. Una volta stabilito che non ci saranno sorprese, si può però godere del ritratto riuscito di una ragazza che si accorge di aver consacrato alle aule universitarie una parte forse troppo grande del suo essere. Se la matematica si fonda sulla capacità di immaginare strade nuove verso un obiettivo lontano, il film di Novion offre invece il piacere complementare di un già visto che coccola lo spettatore e si declina al gusto gentile di un’ossessione filosofica, ricordandoci che abbandonarla per un po’ aiuta sempre a rimetterla a fuoco.<br />
</blockquote>
<br /><br />
<hr />
Credits: <a href="https://www.mymovies.it/film/uscita/marzo/2024" target="_blank">www.mymovies.it</a><br />
<br />
<table class="boxautore"><tbody>
<tr><td><div class="foto-bergo"></div><br /><br />
<span class="nomebox">Stefania Bergo</span><br />
<div class="bergo"><div class="libri"></div><div class="collana"></div></div>
<div class="social"><a href="https://www.facebook.com/stefania.m.bergo" target="_blank" title="Profilo Facebook"><i class="fa fa-facebook-square"></i></a> <a href="https://twitter.com/Gli_Scrittori" target="_blank" title="Twitter"><i class="fa fa-twitter-square"></i></a> <a href="http://www.flickr.com/photos/mwende/" target="_blank" title="Flickr"><i class="fa fa-flickr"></i></a> <a href="https://www.instagram.com/mwendesb/" target="_blank" title="Instagram"><i class="fa fa-instagram"></i></a></div><div class="vai_alla_scheda"><a href="https://www.gliscrittoridellaportaaccanto.com/p/stefania-bergo.html" target="_blank">SCHEDA AUTRICE</a></div></td></tr>
</tbody></table>Gli Scrittori della Porta Accantohttp://www.blogger.com/profile/18004134177862668527noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8374075239772435691.post-11189865349634956202024-03-01T18:14:00.001+01:002024-03-01T18:14:21.466+01:00Canzoni come poesie: «Tu no», «Fragili» e «Ricominciamo tutto» da Sanremo 2024<img alt="Canzoni come poesie: «Tu no», «Fragili» e «Ricominciamo tutto» da Sanremo 2024" border="0" data-original-height="550" data-original-width="850" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjaBdowVysWqfXNpQ-FuFLFVVnqPVPSoJdXxonEStAMLiQ4a2T9KNRQK1_Evg57ppQQRDkkSSKZaf3fPFbWLv-hx7_wtdQ7bml_1d6vDRSBThro8Oaw2Qr_dFxdwSSE_KKY6QR3DORf1XLGg9msW0nBgc2JWRPxsUN5EX7yvcUrkh2d7RgL_HeCjbgiaTtd/s1600/EDITORIALE.webp" width="100%"/><br><br>
<h2><span class="h2-post"> Musica </span><span class="nome-autore">Di Tamara Marcelli. </span>Dai versi alle note, quando le canzoni sono poesie: <i>Tu no</i> di Irama, <i>Fragili</i> di Il Tre e <i>Ricominciamo tutto</i> dei Negramaro. Tra rap, pop, ballate rock, testi emozionanti che parlano della fine di un amore, della lotta contro i propri demoni per non allontanare chi amiamo e della rinascita di una storia. In comune, una luce di speranza.</h2>
Dal Festival della Canzone Italiana di Sanremo 2024, tra cantanti della nuova generazione e antiche glorie, tra rap, pop, ballad e rock vi propongo alcuni testi che mi hanno lasciato un segno, mi hanno evocato un'emozione. Al di là delle classifiche, perché la musica non ha bisogno di numeri.<br />
Le canzoni scelte e proposte di seguito hanno testi che raccontano le varie sfaccettature di un amore, verso gli altri e verso se stessi. Hanno <b>una luce di speranza</b>, nonostante tutto. E di speranza, in questo periodo, ne abbiamo bisogno.<br />
<br />
<iframe allow="autoplay; clipboard-write; encrypted-media; fullscreen; picture-in-picture" allowfullscreen="" frameborder="0" height="152" loading="lazy" src="https://open.spotify.com/embed/track/5mQTzYTDDob48mOP3U9k7Q?utm_source=generator&theme=0" style="border-radius: 12px;" width="100%"></iframe><br />
<br />
<h3><i>Tu no</i> di Irama</h3>
Irama, nome d'arte di Filippo Maria Fanti – e infatti Irama è l'anagramma di Maria –, esordisce nel 2016 a Sanremo Nuove Proposte con la canzone <i>Cosa resterà</i>. Due anni dopo vince l'edizione del Talent show <i>Amici</i> di Maria De Filippi e nel 2019 partecipa al Festiva di Sanremo come big con la canzone <i>La ragazza dal cuore di latta</i> e si classifica settimo. Nel 2021, nell'edizione del Festival di Sanremo in piena pandemia, Irama partecipa con la registrazione della prova in teatro della canzone <i>La genesi del tuo cuore</i>, non potendo presentarsi sul palco a causa della positività al virus di un suo collaboratore: arriverà quinto nella classifica finale. Nel 2022 partecipa di nuovo al Festival di Sanremo con la canzone <i>Ovunque sarai</i>, classificandosi al quarto posto. Quest'anno si è piazzato al quinto posto.
<br />
La canzone <i>Tu no</i> è <b>una ballata sulla fine di un amore, intrisa di ricordi ed emozioni ormai lontane, annegate nella nostalgia e nel dolore. Un grido che nasce dall'anima e vibra ripercorrendo il passato, una carezza ruvida e struggente. </b>Una grande prova, artistica ed emotiva.<br />
<blockquote>
<div class="due-colonne">
Ma tu no<br />
Tu no<br />
Tu no<br />
Tu no<br />
<br />
Quando non c’eri<br />
E non stavo in piedi<br />
Avrei voluto aggrapparmi a un ricordo<br />
Soltanto per vivere<br />
E griderò forte<br />
Ma non starò meglio<br />
Cado ma in fondo me lo merito<br />
Il fondo è così gelido<br />
<br />
No<br />
Tu no<br />
Tu no<br />
Tu no<br />
<br />
Tu sorridevi<br />
Cercavi un modo per proteggermi<br />
Però non c’eri<br />
Quando volevo che tu fossi qui<br />
Bastasse<br />
Solo una stupida canzone per riuscire a riportarti da me<br />
Soltanto un’ultima canzone per riuscire a ricordarmi di te<br />
Di te<br />
<br />
Quando non c’eri<br />
Passavano i mesi<br />
E in un secondo tutto intorno era invisibile<br />
E dimenticherò chi sei<br />
Mi dimenticherò di te<br />
E non lascerò<br />
Non ti lascerò<br />
Ancora una volta vedermi crollare<br />
E mi innamorerò di lei<br />
Ma tu non saprai mai chi è<br />
Cado ma in fondo me lo merito<br />
Il fondo è così gelido<br />
No<br />
Tu no<br />
Tu no<br />
Tu no<br /><br />
Tu sorridevi<br />
Cercavi un modo per proteggermi<br />
Però non c’eri<br />
Quando volevo che tu fossi qui<br />
Bastasse<br />
Solo una stupida canzone per riuscire a riportarti da me<br />
Soltanto un’ultima canzone per riuscire a ricordarmi di te<br />
Di te<br />
Di te<br />
<br />
Non posso riportarti da me<br />
<br />
Tu sorridevi<br />
Cercavi un modo per proteggermi<br />
Però non c’eri quando volevo che tu fossi qui<br />
Bastasse<br />
Solo una stupida canzone per riuscire a riportarti da me<br />
Soltanto un’ultima canzone per riuscire a ricordarmi di te</div></blockquote>
<br />
<iframe allow="autoplay; clipboard-write; encrypted-media; fullscreen; picture-in-picture" allowfullscreen="" frameborder="0" height="152" loading="lazy" src="https://open.spotify.com/embed/track/3ki4qt24MTfhk0iruUCpSR?utm_source=generator&theme=0" style="border-radius: 12px;" width="100%"></iframe><br />
<h3><i>Fragili</i> di Il Tre</h3>
Il Tre, nome d'arte di Guido Luigi Senia, ha esordito nella trasmissione <i>One shot game</i> nel 2015. Nel 2022 l'album Ali vince il "Premio Lunezia" al Festival della luna. Il "Premio Lunezia", teso alla valorizzazione musicale-letteraria delle canzoni italiane, è stato fondato ad Aulla nel 1996 dall'autore Stefano De Martino, alla presenza di Fernanda Pivano e Fabrizio De André.<br />
Quest'anno ha partecipato per la prima volta al Festival di Sanremo classificandosi al dodicesimo posto.<br />
La canzone <i>Fragili</i>, <b>un mix tra rap e pop, racconta la difficoltà di un amore, tra le naturali fragilità, i sensi di colpa, la paura di fallire, di riconoscere le proprie "crepe" che, in fondo, rendono ognuno unico.</b> Non è facile amarsi e basta poco per rompere un equilibrio. I demoni delle proprie insicurezze rischiano di farci commettere errori che feriscono e allontanano chi amiamo. Un inno alla parte più nascosta che abita ognuno di noi. E con cui dobbiamo fare pace.<br />
<blockquote>
<div class="due-colonne">
Le tue pupille sembrano pallottole, se mi guardi mi ferisci<br />
Ho dei pensieri che alzano la voce ma vorrei farli stare zitti<br />
Tu sai che avevo bisogno d'aiuto, potevi pure mandarmi a fanculo<br />
Invece mi hai detto che gli occhi che indosso non sono mai stati più tristi<br />
Ma se un giorno il vento, ti portasse indietro<br />
Dalle mie promesse, come se piovessero<br />
Da un cielo nero, lacrime di vetro<br />
Perché ancora sento, il tuo rumore dentro<br />
<br />
E siamo fragili<br />
Come la neve, come due crepe<br />
E so che non è facile<br />
Volersi bene, stare in catene<br />
Scusami ma può succedere<br />
E scusami se ti ho fatto del male<br />
Ma siamo fragili<br />
Come la neve, come due crepe<br />
<br />
Odio convivere con i demoni fissi nella mia testa<br />
Il senso di colpa mi fa sentire una bestia<br />
Vorrei dirti resta, sì ti prego resta, ma grido, "Vattene"<br />
Perché sento la tempesta sotto le palpebre<br />
E tu sei libera-a, sei come un'isola-a<br />
Nessuno ti abita, mi rubi l'anima<br />
E vorrei tornare indietro nel tempo<br />
Sei la sete nel mio deserto<br />
Sei come le fiamme che bruciano nell'inferno<br />
Adesso mi sento come un naufrago in mare aperto<br />
E se potessi scapperei da ricordi che sono vipere<br />
Perché mi fanno male e mi potrebbero uccidere<br />
Voglio averti ancora addosso però non posso<br />
Non voglio lasciarti andare, non sono pronto<br />
<br />
Ma siamo fragili<br />
Come la neve, come due crepe<br />
E so che non è facile<br />
Volersi bene, stare in catene<br />
Scusami ma può succedere<br />
E scusami se ti ho fatto del male<br />
Ma siamo fragili<br />
Come la neve, come due crepe<br />
<br />
In questo mare nero ci sei solo tu<br />
Sei la mia isola ah, forse mi ucciderai ma<br />
Volevo solo restarci di più<br />
<br />
Ma siamo fragili<br />
Come la neve, come due crepe<br />
E so che non è facile<br />
Volersi bene, stare in catene<br />
Scusami ma può succedere<br />
E scusami se ti ho fatto del male<br />
Ma siamo fragili<br />
Come la neve, come due crepe</div></blockquote>
<br />
<iframe allow="autoplay; clipboard-write; encrypted-media; fullscreen; picture-in-picture" allowfullscreen="" frameborder="0" height="152" loading="lazy" src="https://open.spotify.com/embed/track/6RgeK0h4fZ7JRSqbVwPG3Q?utm_source=generator&theme=0" style="border-radius: 12px;" width="100%"></iframe><br />
<h3><i>Ricominciamo tutto</i> dei Negramaro</h3>
I Negramaro sono il gruppo pop-rock salentino composto dal grande cantautore Giuliano Sangiorgi e da Emanuele Spedicato, Andrea Mariano, Ermanno Carlà, Danilo Tasco e Andrea De Rocco. Giuliano Sangiorgi è autore e compositore anche per altri cantanti, vanta numerose collaborazioni artistiche di rilievo. Tra i migliori cantautori presenti nel panorama internazionale, unico nel suo genere che, come si dice nell'ambiente, è il "genere Negramaro". Non ha eguali. Da ascoltare e riascoltare.<br />
I Negramaro hanno esordito nel 2000 affermandosi presto nel panorama musicale italiano. La prima partecipazione al Festival di Sanremo risale al 2005 tra le Nuove Proposte con la canzone <i>Mentre tutto scorre</i> che vince il "Premio della critica radio e tv". Nello stesso anno partecipano al Festivalbar e vincono il "Premio Rivelazione Italiana" con la canzone <i>Estate</i>, poi nel 2006 con la canzone <i>Nuvole e lenzuola</i> vincono il "Premio best performer". L'album Mentre Tutto Scorre vince il "Premio Lunezia" e ottiene il disco di diamante, mentre nel 2008 lo vincono con il brano <i>Via le mani dagli occhi</i> e nel 2024 con <i>Ricominciamo tutto</i>.<br />
La canzone <i>Ricominciamo tutto</i> è stata scritta durante una vacanza in Abruzzo, tra la neve, con la sua famiglia. <b>Una ballata rock che è un inno alla rinascita di un amore. Alla speranza. Discese e risalite tra emozioni che tolgono il fiato. </b>L'Arte si forma così. <br />
<blockquote><div class="due-colonne">
Quanto tempo ti manca per esser pronta?<br />
Io sono sotto che ti aspetto<br />
Così ti porto al mare<br />
Quanto è passato dall'ultima volta<br />
Che mi hai detto, sì, mi hai detto<br />
Che ti manca il sale<br />
Che brucia le ferite?<br />
E sulla pelle, tra i capelli, sulla tua bocca<br />
Eravamo ghiaccio che si scioglie in mezzo al nulla<br />
In mezzo a tutta quella neve<br />
Dio, com'eri bella? (Dio, com'eri bella?)<br />
E ogni volta che sembra essere tutto perfetto<br />
C'è sempre un pezzo che ci manca anche sotto il tetto<br />
Non rifacciamo il letto<br />
<br />
E allora piove da quel buco sulle teste<br />
Sì, ma non fa niente<br />
Tanto si riparte<br />
Non so nemmeno dove<br />
Tu dici, "Andiamo ovunque, basta sia lontano dalla gente"<br />
E non fa niente, non fa niente<br />
Basta saper andare, andare, andare<br />
Chi se ne frega dove<br />
Quanto è rimasto addosso di quella rincorsa<br />
Che tu hai preso, sì, mi hai preso<br />
Solo per poi cantare "Discese e risalite"<br />
<br />
E sulla pelle, tra i capelli, sulla tua bocca<br />
Eravamo una canzone di Battisti all'alba<br />
Anche senza bionde trecce<br />
Dio, quanto sei bella<br />
<br />
E allora piove da quel buco sulle teste<br />
Sì, ma non fa niente<br />
Tanto si riparte<br />
Non so nemmeno dove<br />
Tu dici, "Andiamo ovunque, basta sia lontano dalla gente"<br />
E non fa niente, non fa niente<br />
Basta saper andare, andare, andare<br />
Chi se ne frega dove<br />
<br />
Ma a me importa solo di poter restare<br />
Fermo sulle mie gambe, qui, ad aspettare<br />
E che sia al mare, che sia dove soffia il vento<br />
Non mi importa<br />
Ricominciamo tutto<br />
<br />
E chi se ne fotte di tutti quei sogni<br />
Di una canzone o uno stupido testo<br />
Io, qui, ti aspetto<br />
Dici che poi ti trovo in un cassetto<br />
Intatto come quel sogno mai fatto<br />
Uoh-oh-oh-oh-oh, scendi, che ti aspetto<br />
Ricominciamo tutto
</div></blockquote>
<br />
<hr />
Lyrics powered by LyricFind.<br />
Immagine di copertina: screenshot dai video.
<br />
<table class="boxautore"><tbody>
<tr><td><div class="foto-marcelli"></div>
<br />
<span class="nomebox">Tamara Marcelli</span> <br />
<div class="marcelli"><div class="libri"></div><div class="collana"></div></div>
<div class="vai_alla_scheda">
<a href="http://www.gliscrittoridellaportaaccanto.com/p/tamara-marcelli.html" target="_blank" title="Tamara Marcelli">SCHEDA AUTRICE</a></div>
</td></tr>
</tbody></table>
Isola TMhttp://www.blogger.com/profile/09709357513824954771noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8374075239772435691.post-12744849547597987942024-02-14T23:16:00.004+01:002024-02-14T23:16:32.020+01:00Canzoni come poesie: «Sogna ragazzo sogna» di Roberto Vecchioni<img alt="Canzoni come poesie: «Sogna ragazzo sogna» di Roberto Vecchioni" border="0" data-original-height="550" data-original-width="850" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh17IoPQn8kUjHRajl-UgPDHC9WKSsVgyCIGU8FjpZaqzfgK4Gf_fiFIUqzmt1EUHYmCQQGErnL4_-EMx0g_pJXWWGbTek69Q7PbprIlmQqQl0fvKqYikVPRehJFOowXq5k2HZ39Vs8ikLzihRWEqMptyfzwPjAtrjqp3eTK3c-rPJulVuOZYzGll5KOfCE/s1600/EDITORIALE.webp" width="100%"/><br><br>
<h2><span class="h2-post"> Musica </span><span class="nome-autore">Di Stefania Bergo. </span>Dai versi alle note, quando le canzoni sono poesie: <i>Sogna ragazzo sogna</i>, dall'album omonimo del 1999. Il passaggio di staffetta dal vecchio al giovane, l'eredità di chi sa cosa può riservare la vita, un inno alla libertà individuale, l'esortazione a seguire sempre i propri sogni. </h2>
Una canzone che è una vera poesia, un messaggio commovente, il passaggio di staffetta dal vecchio al giovane, da chi la vita l'ha già vissuta e la conosce bene, a chi vi si affaccia con inesperienza ed entusiasmo. <br />
<i>Sogna ragazzo sogna</i> è stata <a href="https://www.raiplay.it/video/2024/02/Sanremo-2024-quarta-serata-Alfa-con-Roberto-Vecchioni-canta-Sogna-ragazzo-sogna-27754d58-13aa-49e2-b981-60cad99ee14e.html" target="_blank">uno dei duetti più emozionanti sul palco di Sanremo di quest'anno, quello tra Roberto Vecchioni, appunto, e Alfa</a>, un rapper italiano di 23 anni. La canzone calzava perfettamente a entrambi, nella teatralità con cui l'hanno proposta al pubblico: Vecchioni che si fa indietro e spinge avanti Alfa affinché concluda l'esibizione col <b>suo</b> verso, Alfa visibilmente commosso per la consapevolezza di avere di fianco un mostro sacro della musica italiana, un maestro di mestiere e di vita.<br />
<br />
<h3><i>Sogna ragazzo sogna</i> è l'eredità di chi sa cosa può riservare la vita.</h3>
Vecchioni incoraggia il ragazzo della sua canzone a non lasciarsi abbattere dalle «parole rosse come il sangue» o «nere come la notte», a non piegarsi alla ragione del più forte. Con parole incisive e penetranti, lo esorta a credere in se stesso, a stringere i pugni e a non lasciarsi sconfiggere dalle avversità, dalle sfide, nemmeno quando la realtà sarà crudele e ingiusta.<br />
In un mondo spesso dominato dalla razionalità e dalla logica, Vecchioni ricorda al protagonista – e a tutti noi – che <b>i sogni sono la linfa vitale dell'animo umano</b>, danno valore alla vita stessa, possono trasformare la realtà e ci sostengono anche nei momenti più bui. Non vanno mai abbandonati – «Non lasciarlo andare, sogna fino in fondo».<br />
<br />
<h3><i>Sogna ragazzo Sogna</i> è anche un inno alla libertà individuale. </h3>
Ci invita a non lasciarci piegare dalle convenzioni sociali o dalle aspettative degli altri, ma a seguire i nostri sogni fino in fondo, a prescindere da ciò che gli altri possano dire o pensare. È <b>un messaggio di emancipazione e di fiducia in se stessi</b>, che risuona con forza in un mondo che spesso cerca di imprigionare gli individui in schemi prestabiliti. L'importante è non stare mai fermi alla stazione. Nemmeno quando a fermarci è il dolore per un amore finito.<br />
Perché, nonostante le difficoltà, la vita è una preziosa, unica opportunità cui aggrapparsi con le unghie. Perché è troppo breve, ed è proprio quando sta per sfuggire via che ci si rende conto di quanto sia preziosa – «La vita è così grande, che quando sarai sul punto di morire, pianterai un ulivo, convinto ancora di vederlo fiorire».
<br /><br />
<h3>Roberto Vecchioni parla alle nuove generazioni. Ma anche al ragazzo che è stato.</h3>
Quello che vorremmo abbracciare, tornando indietro nel tempo, per dirgli tutto quello che sappiamo, tutto quello che è venuto dopo. <br />
E poi, dopo aver condiviso la saggezza, non resta che passarlo, il testimone, invitando i giovani a contribuire col proprio verso – «Ti ho lasciato un foglio sulla scrivania, manca solo un verso a quella poesia, puoi finirla tu».
<br />
<br />
<h3><i>Sogna ragazzo sogna</i>: un album di Roberto Vecchioni (1999)</h3>
<ol>
<li><i>Sogna ragazzo sogna</i></li>
<li><i>Vorrei essere tua madre</i></li>
<li><i>Vedrai</i></li>
<li><i>Canzone per Alda Merini </i></li>
<li><i>I commedianti </i></li>
<li><i>Alamo</i></li>
<li><i>Incubi ricorrenti del sognatore Olsen</i></li>
<li><i>Ho sognato di vivere</i></li>
<li><i>Ritratto di signora in raso rosa</i></li>
<li><i>Il più grande spettacolo del mondo </i></li>
</ol>
<br />
<iframe allow="autoplay; clipboard-write; encrypted-media; fullscreen; picture-in-picture" allowfullscreen="" frameborder="0" height="152" loading="lazy" src="https://open.spotify.com/embed/track/7yF6VgvKBCv525LBBy5yLZ?utm_source=generator&theme=0" style="border-radius: 12px;" width="100%"></iframe><br />
<br />
<h3><i>Sogna ragazzo sogna</i> di Roberto Vecchioni</h3>
Compositore: Roberto Vecchioni<br />
Testo: Roberto Vecchioni<br />
<blockquote>
E ti diranno parole rosse come il sangue<br />
Nere come la notte<br />
Ma non è vero, ragazzo<br />
Che la ragione sta sempre col più forte<br />
Io conosco poeti<br />
Che spostano i fiumi con il pensiero<br />
E naviganti infiniti<br />
Che sanno parlare con il cielo<br />
Chiudi gli occhi, ragazzo<br />
E credi solo a quel che vedi dentro<br />
Stringi i pugni, ragazzo<br />
Non lasciargliela vinta neanche un momento<br />
Copri l'amore, ragazzo<br />
Ma non nasconderlo sotto il mantello<br />
A volte passa qualcuno<br />
A volte c'è qualcuno che deve vederlo<br />
<br />
Sogna, ragazzo, sogna<br />
Quando sale il vento<br />
Nelle vie del cuore<br />
Quando un uomo vive<br />
Per le sue parole<br />
O non vive più<br />
<br />
Sogna, ragazzo, sogna<br />
Non lasciarlo solo contro questo mondo<br />
Non lasciarlo andare sogna fino in fondo<br />
Fallo pure te<br />
<br />
Sogna, ragazzo, sogna<br />
Quando cade il vento ma non è finita<br />
Quando muore un uomo per la stessa vita<br />
Che sognavi tu<br />
<br />
Sogna, ragazzo, sogna<br />
Non cambiare un verso della tua canzone<br />
Non lasciare un treno fermo alla stazione<br />
Non fermarti tu<br />
<br />
Lasciali dire che al mondo<br />
Quelli come te perderanno sempre<br />
Perché hai già vinto, lo giuro<br />
E non ti possono fare più niente<br />
Passa ogni tanto la mano<br />
Su un viso di donna, passaci le dita<br />
Nessun regno è più grande<br />
Di questa piccola cosa che è la vita<br />
E la vita è così forte<br />
Che attraversa i muri per farsi vedere<br />
La vita è così vera<br />
Che sembra impossibile doverla lasciare<br />
La vita è così grande<br />
Che quando sarai sul punto di morire<br />
Pianterai un ulivo<br />
Convinto ancora di vederlo fiorire<br />
<br />
Sogna, ragazzo, sogna<br />
Quando lei si volta<br />
Quando lei non torna<br />
Quando il solo passo<br />
Che fermava il cuore<br />
Non lo senti più<br />
<br />
Sogna, ragazzo, sogna<br />
Passeranno i giorni<br />
Passerrà l'amore<br />
Passeran le notti<br />
Finirà il dolore<br />
Sarai sempre tu<br />
<br />
Sogna, ragazzo, sogna<br />
Piccolo ragazzo<br />
Nella mia memoria<br />
Tante volte tanti<br />
Dentro questa storia<br />
Non vi conto più<br />
<br />
Sogna, ragazzo, sogna<br />
Ti ho lasciato un foglio<br />
Sulla scrivania<br />
Manca solo un verso<br />
A quella poesia<br />
Puoi finirla tu<br />
</blockquote><br />
E dall'esibizione di Sanremo, il verso del ragazzo è stato questo:
<blockquote>Lo voglio scrivere, cancellare e riscrivere<br />
Strappare delle pagine e usare dell’inchiostro invisibile<br />
Per poterlo nascondere e non lasciarne traccia<br />
Non so se sarà poesia oppure solo carta straccia<br />
In fondo c’ho 20 anni ma sai che cosa sento?<br />
Ho tutta la vita davanti eppure sto perdendo tempo<br />
C’è chi corre perché scappa poi chi corre perché insegue<br />
Io corro perché è solo quello che mi fa stare bene<br />
Salgo sopra questo palco per giocare con la vita<br />
Ma se poi mi si spezza il fiato, se mi si spezza la matita?<br />
Più in basso è il punto di partenza, più alta è la salita<br />
Ma spero che il panorama, valga tutta sta fatica<br />
Non so che cos’è l’amore, ma a volte lo percepisco<br />
In un tramonto uno sguardo un disco<br />
E se mi guardo attorno, penso che son fortunato<br />
<b>Non so chi ha creato il mondo ma so che era innamorato</b><br /></blockquote>
<br />
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<br />
<hr />
Lyrics powered by <a href="https://lyrics.lyricfind.com/lyrics/roberto-vecchioni-sogna-ragazzo-sogna" rel="nofollow" target="_blank">LyricFind</a>.<br />
Immagine di copertina: screenshot del video.
<br />
<table class="boxautore"><tbody>
<tr><td><div class="foto-bergo"></div><br /><br />
<span class="nomebox">Stefania Bergo</span><br />
<div class="bergo"><div class="libri"></div><div class="collana"></div></div>
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</tbody></table>Gli Scrittori della Porta Accantohttp://www.blogger.com/profile/18004134177862668527noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8374075239772435691.post-47745264535397862742024-02-07T10:32:00.011+01:002024-02-07T10:41:19.038+01:00Canzoni come poesie: «Fast car» di Tracy Chapman<img alt="Canzoni come poesie: «Fast car» di Tracy Chapman" border="0" data-original-height="550" data-original-width="850" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjraFSPgYvf8Kh37THND4PgsmyiZQayiSwBXUF37-T3See1N_IAWuePi_1H8WDknwfwz98DVvqqx3owokMCGE0kOGifrTMbYvUBKIVH5IsGzX5v_N6JxHxaTPFa3yuKYvySsAEIX1xmhUHwPKTuvh69XHLeINzeZDqQl8I5tkSh-BmzPemMm0YrxvUNezjE/s1600/EDITORIALE.webp" width="100%" /><br /><br />
<h2><span class="h2-post"> Musica </span><span class="nome-autore">Di Stefania Bergo. </span>Dai versi alle note, quando le canzoni sono poesie: <i>Fast car</i>, dall'album di debutto del 1988. La celeberrima ballata di Tracy Chapman, una storia di povertà generazionale, speranza, determinazione e resilienza. </h2>
Nel vasto panorama della musica, ci sono poche canzoni che hanno il potere di toccare così profondamente il cuore e l'anima come <b><i>Fast Car</i> di Tracy Chapman</b>. Uscita nel 1988 come singolo dall'album di debutto omonimo di Chapman, questa canzone è diventata un classico intramontabile, una ballata che racconta una storia di speranza, amore e lotta per la sopravvivenza.<br />
<br />
<h3>
La bellezza di <i>Fast Car</i> risiede nella sua semplicità. </h3>
Chapman canta con una voce dolce e coinvolgente, accompagnata solo dalla sua chitarra acustica, creando un'atmosfera intima che permette all'ascoltatore di immergersi completamente nella storia che si dipana.<br />
La canzone racconta la storia di una giovane donna che sogna di scappare dalla sua vita difficile insieme alla persona che ama. Sognano di partire in macchina, di lasciarsi tutto alle spalle e di iniziare una nuova vita insieme.<b> La macchina diventa un simbolo di speranza e libertà</b>, un mezzo per fuggire dai problemi e dalle difficoltà della vita quotidiana.<br />
Ma mentre la coppia parte alla ricerca di un futuro migliore, la realtà della loro situazione diventa sempre più evidente. <b>La vita continua a presentare ostacoli</b>, e i sogni di libertà sembrano sempre più irraggiungibili. <br />
<br />
<h3>
Tracy Chapman canta con una tristezza palpabile mentre racconta la storia della giovane donna, una storia di sacrificio, determinazione e resilienza.</h3>
Ciò che rende <i><b>Fast Car</b></i> così potente è la sua capacità di toccare argomenti universali. <b>La lotta per una vita migliore, il desiderio di libertà e l'amore che tutto supera</b>, la speranza e il sogno di una vita migliore quando si nasce svantaggiati dal destino, ma anche la realtà cruda e le difficoltà che incontriamo lungo il cammino.<br />
Oltre al testo commovente, la melodia di <i><b>Fast Car</b></i> è altrettanto coinvolgente. La semplice armonia della chitarra acustica si intreccia con la voce di Chapman in un modo che è allo stesso tempo delicato e potente, un esempio perfetto di come la musica possa essere un veicolo per trasmettere emozioni complesse e profonde.<br />
<br />
<h3>
Nel corso degli anni, <i>Fast Car</i> è diventata una delle canzoni più amate e celebrate della storia della musica.</h3>
È un capolavoro musicale che parla direttamente al cuore, toccando corde emotive profonde e offrendo un messaggio di speranza e di resilienza che risuona in tutti noi.<br />
<i><b>Fast Car</b></i> è stata reinterpretata da numerosi artisti e ha ispirato generazioni di musicisti e ascoltatori. La sua bellezza senza tempo e la sua profondità emotiva la rendono un classico che continuerà a essere amato e apprezzato per molti anni a venire. <b>Nella <a href="https://www.youtube.com/watch?v=Fr7oYjnt3bM" target="_blank">versione di Luke Comb in chiave country</a> la canzone è stata candidata ai Grammy Award 2024</b>. Solo due giorni fa, una brizzolata Tracy Chapman, che nel corso della sua carriera di Grammy ne ha vinti quattro, trionfando proprio con <b><i>Fast Car</i> </b>nella categoria Miglior interpretazione vocale femminile pop, è salita sul palco con la chitarra esibendosi in un'emozionante interpretazione unplugged, con la sua inconfondibile voce.<br />
La rivista <i>Rolling Stone</i>, ha collocato <i><b>Fast Car</b></i> alla 165ª posizione della lista delle 500 migliori canzoni della storia.<br />
<br />
<h3><i>Tracy Chapman</i>: l'album d'esordio di Tracy Chapman (1988)</h3>
<ol>
<li><i>Talkin' 'bout a Revolution</i></li>
<li><i>Fast Car</i></li>
<li><i>Across the Lines </i></li>
<li><i>Behind the Wall</i></li>
<li><i>Baby Can I Hold You</i></li>
<li><i>Mountains o' Things</i></li>
<li><i>She's Got Her Ticket</i></li>
<li><i>Why?</i></li>
<li><i>For My Lover</i></li>
<li><i>If Not Now...</i></li>
<li><i>For You</i></li>
</ol>
<br />
<iframe allow="autoplay; clipboard-write; encrypted-media; fullscreen; picture-in-picture" allowfullscreen="" frameborder="0" height="152" loading="lazy" src="https://open.spotify.com/embed/track/2M9ro2krNb7nr7HSprkEgo?utm_source=generator&theme=0" style="border-radius: 12px;" width="100%"></iframe><br />
<br />
<h3><i>Fast car</i> di Tracy Chapman</h3>
Compositore: Tracy L. Chapman<br />
Testo: © EMI Music Publishing<br />
<blockquote>
<div class="due-colonne">
<i>You got a fast car<br />
I want a ticket to anywhere<br />
Maybe we make a deal<br />
Maybe together we can get somewhere<br />
Any place is better<br />
Starting from zero got nothing to lose<br />
Maybe we'll make something<br />
Me, myself, I got nothing to prove<br />
<br />
You got a fast car<br />
I got a plan to get us outta here<br />
I been working at the convenience store<br />
Managed to save just a little bit of money<br />
Won't have to drive too far<br />
Just 'cross the border and into the city<br />
You and I can both get jobs<br />
And finally see what it means to be living<br />
<br />
See, my old man's got a problem<br />
He live with the bottle, that's the way it is<br />
He says his body's too old for working<br />
His body's too young to look like his<br />
My mama went off and left him<br />
She wanted more from life than he could give<br />
I said somebody's got to take care of him<br />
So I quit school and that's what I did<br />
<br />
You got a fast car<br />
Is it fast enough so we can fly away?<br />
We gotta make a decision<br />
Leave tonight or live and die this way<br />
<br />
So I remember when we were driving, driving in your car<br />
Speed so fast it felt like I was drunk<br />
City lights lay out before us<br />
And your arm felt nice wrapped 'round my shoulder<br />
And I-I had a feeling that I belonged<br />
I-I had a feeling I could be someone, be someone, be someone<br />
<br />
You got a fast car<br />
We go cruising, entertain ourselves<br />
You still ain't got a job<br />
And I work in the market as a checkout girl<br />
I know things will get better<br />
You'll find work and I'll get promoted<br />
We'll move out of the shelter<br />
Buy a bigger house and live in the suburbs<br />
<br />
So I remember when we were driving, driving in your car<br />
Speed so fast it felt like I was drunk<br />
City lights lay out before us<br />
And your arm felt nice wrapped 'round my shoulder<br />
And I-I had a feeling that I belonged<br />
I-I had a feeling I could be someone, be someone, be someone<br />
<br />
You got a fast car<br />
I got a job that pays all our bills<br />
You stay out drinking late at the bar<br />
See more of your friends than you do of your kids<br />
I'd always hoped for better<br />
Thought maybe together you and me'd find it<br />
I got no plans, I ain't going nowhere<br />
Take your fast car and keep on driving<br />
<br />
So I remember when we were driving, driving in your car<br />
Speed so fast it felt like I was drunk<br />
City lights lay out before us<br />
And your arm felt nice wrapped 'round my shoulder<br />
And I-I had a feeling that I belonged<br />
I-I had a feeling I could be someone, be someone, be someone<br />
<br />
You got a fast car<br />
Is it fast enough so you can fly away?<br />
You gotta make a decision<br />
Leave tonight or live and die this way</i>
<br />
<div class="text-en">Hai una macchina veloce</div>
voglio un biglietto per qualsiasi destinazione<br />
forse possiamo metterci d'accordo<br />
forse insieme possiamo andare da qualche parte<br />
qualsiasi posto va bene<br />
iniziando da zero non abbiamo nulla da perdere<br />
forse riusciremo a fare qualcosa<br />
ma io non ho niente da dimostrare<br />
<br />
Hai una macchina veloce<br />
Ho un piano per uscire fuori da qui<br />
Ho lavorato al negozio di alimentari<br />
Cercando di risparmiare qualche soldo<br />
Non dovevo guidare troppo lontano<br />
Bastava attraversare la strada e andare in città<br />
Te ed io possiamo entrambi trovare lavoro<br />
E finalmente vedere cosa vuol dire essere vivi<br />
<br />
Guarda mio padre ha un problema<br />
Vive con la bottiglia in mano<br />
Lui dice che il suo corpo è troppo vecchio per lavorare<br />
Il suo corpo è troppo giovane per sembrare così<br />
Mia madre è scappata e l'ha lasciato<br />
Lei voleva di più dalla vita di quello che lui poteva dare<br />
Ho detto che qualcuno deve prendersi cura di lui<br />
Così ho lasciato la scuola è quello che ho fatto<br />
<br />
Hai una macchina veloce<br />
È veloce abbastanza così possiamo volare via?<br />
Dobbiamo prendere una decisione<br />
Andarcene questa notte o vivere e morire in questo modo<br />
<br />
Così ricorda quando noi stavamo guidando guidando nella tua macchina<br />
Andando così veloce che mi sembrava di essere ubriaca<br />
Le luci della città si spegnevano prima di noi<br />
E il tuo braccio sembrava dolce appoggiato intorno alla mia spalla<br />
E ho avuto questa sensazione di appartenere<br />
Ho avuto la sensazione di essere qualcuno, essere qualcuno, essere qualcuno<br />
<br />
Hai una macchina veloce<br />
Andiamo in crociera per divertirci<br />
Non hai ancora un lavoro<br />
E io lavoro in un mercato come cassiera<br />
Lo so che le cose miglioreranno<br />
Te troverai un lavoro e io avrò una promozione<br />
Noi ci trasferiremo<br />
Compreremo una casa più grande e vivremo nei sobborghi<br />
<br />
Così ricorda quando noi stavamo guidando guidando nella tua macchina<br />
Andando così veloce che mi sembrava di essere ubriaca<br />
Le luci della città si spegnevano prima di noi<br />
E il tuo braccio sembrava dolce appoggiato intorno alla mia spalla<br />
E ho avuto questa sensazione di appartenere<br />
Ho avuto la sensazione di essere qualcuno, essere qualcuno, essere qualcuno<br />
<br />
Hai una macchina veloce<br />
Ho avuto un lavoro per pagare tutte le nostre bollette<br />
Tu stai fuori fino a tardi a bere al bar<br />
Vedi più i tuoi amici che i tuoi figli<br />
Vorrei sempre aver sperato per il meglio<br />
Ho pensato che insieme forse io e te lo troveremo<br />
Non ho un piano e non andrò da nessuna parte<br />
Così prendi la tua macchina e continua a guidare<br />
<br />
Così ricorda quando noi stavamo guidando guidando nella tua macchina<br />
Andando così veloce che mi sembrava di essere ubriaca<br />
Le luci della città si spegnevano prima di noi<br />
E il tuo braccio sembrava dolce appoggiato intorno alla mia spalla<br />
E ho avuto questa sensazione di appartenere<br />
Ho avuto la sensazione di essere qualcuno, essere qualcuno, essere qualcuno<br />
<br />
Hai una macchina veloce<br />
è veloce abbastanza per volare via?<br />
Devi prendere una decisione<br />
Andarcene questa notte o vivere e morire in questo modo
<br />
<br />
</div>
</blockquote><br />
<iframe allow="accelerometer; autoplay; clipboard-write; encrypted-media; gyroscope; picture-in-picture; web-share" allowfullscreen="" frameborder="0" height="450" src="https://www.youtube-nocookie.com/embed/AIOAlaACuv4?si=8LL3_7v4I-9kO4fL" title="YouTube video player" width="100%"></iframe>
<br />
<hr />
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<br />
<table class="boxautore"><tbody>
<tr><td><div class="foto-bergo"></div><br /><br />
<span class="nomebox">Stefania Bergo</span><br />
<div class="bergo"><div class="libri"></div><div class="collana"></div></div>
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</tbody></table>Gli Scrittori della Porta Accantohttp://www.blogger.com/profile/18004134177862668527noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8374075239772435691.post-8671849768585076822024-02-06T11:26:00.002+01:002024-02-11T19:29:38.154+01:004 weeks, gennaio 2024: notizie dal mondo<img alt="4 weeks, gennaio 2024: notizie dal mondo" border="0" data-original-height="550" data-original-width="850" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhyDvBnDHbyd_XiRD7Dx8CLcb2KJeToES73yxSriHzgrqHk0h_WLE8hdWUAK4lwsKXl5iJiRrOBOf2VoKH9-fBIdvBmYoTkacSptxmQWxeC4NPBB8CEaEnW8pDzLby-WFpAGU0LFknqFSBw2UYGsd9osN9F8MzsXSVyfXyL1co2lt8bBGc1WtxN_ojHJgVC/s1600/THEWEEK.webp" width="100%" /><br />
<br /><h2><span class="h2-post"> 4 weeks </span><span class="nome-autore">Di Argyros Singh. </span>Cosa è successo nel mondo a gennaio? Come si è aperto il 2024? Il governo contro i narcotrafficanti in Ecuador, il Sudafrica accusa di genocidio Israele, tensioni tra Iran e Pakistan, la dimenticata guerra in Sudan e il chip cerebrale di Elon Musk.</h2>
Gennaio si apre con la guerra intestina ecuadoriana, che ha coinvolto il governo e i narcotrafficanti. Segue il resoconto dello scontro legale tra Israele e Sudafrica presso la Corte internazionale di giustizia. Proseguo con gli ultimi aggiornamenti sulle tensioni tra Iran e Pakistan e sulla semi-sconosciuta guerra in Sudan. Per concludere, racconto gli sviluppi sulla ricerca scientifica legata ai chip cerebrali.
<br /><br />
<ul class="the-week">
<li><a href="#Ecuador">Ecuador: la guerra ai narcotrafficanti</a></li>
<li><a href="#Israele-Sudafrica">Israele e Sudafrica: scontro legale</a></li>
<li><a href="#Iran-Pakistan">Iran e Pakistan: scambio di attacchi missilistici</a></li>
<li><a href="#Sudan">Sudan: una guerra silenziosa</a></li>
<li><a href="#Elon-Musk">Tecnologia: il chip di Elon Musk</a></li>
</ul>
<br /><br />
<h3 id="Ecuador">Ecuador: la guerra ai narcotrafficanti</h3>
<b>Il 9 gennaio, l’Ecuador è precipitato in un conflitto armato tra il governo e i narcotrafficanti</b>, organizzati in vari gruppi, tra cui il cartello Los Choneros. Gli attacchi criminali si sono concentrati nelle carceri, nei mercati e nelle università. Il presidente Daniel Noboa ha dichiarato lo stato di emergenza e poi <b>lo stato di guerra interna</b>. Ma come si è giunti a questa escalation?<br />
<br />
<h4>
Nel 2017, il neoletto presidente Lenin Moreno aveva avviato una politica di austerità, che aveva indebolito l’apparato di sicurezza, con la riduzione del budget, per esempio, nel sistema carcerario.</h4>
Tra il 2017 e il 2023, il tasso di omicidi è rapidamente salito da 5 a 46 ogni 100mila abitanti. Anche a causa della pandemia di Covid-19, <b>il tasso povertà è risalito al 27% nel 2023</b>, mettendo a rischio il futuro di molti giovani, reclutati dalle bande criminali.<br /><b>
Il 7 gennaio 2024, José Adolfo Macias Villamar, leader di Los Choneros, è evaso dal carcere</b>; due giorni dopo, <b>Fabricio Colon Pico, capo di Los Lobos, è a sua volta scappato</b>. Il presidente Noboa ha dichiarato lo stato di emergenza per sessanta giorni, inviando l’esercito nelle carceri. Sono seguiti diversi attentati, tra cui il rapimento di quattro agenti di polizia e un’esplosione nei pressi della casa del presidente della Corte nazionale di giustizia. Il 9, uomini armati di Los Choneros sono entrati con la forza in uno studio televisivo, prendendo in ostaggio i giornalisti durante la diretta del telegiornale. La polizia ha fatto irruzione, arrestando gli assalitori, tra i quali sembra vi fossero dei minorenni. Altri attacchi hanno coinvolto i civili negli ospedali, nelle università e per le strade. Due civili sono stati uccisi a colpi d’arma da fuoco a Guayaquil, ma non è ancora certo il numero complessivo dei morti e dei feriti.<br /><br />
<h4>
Il 13, il governo ha annunciato la liberazione di 178 tra guardie carcerarie e dipendenti in ostaggio. </h4>
Il 17, il pubblico ministero César Suarez, che coordinava le indagini sull’assalto allo studio televisivo, è stato freddato da uno sconosciuto. Il capo delle Forze Armate, Jaime Vela Erazo, ha dichiarato che non ci saranno negoziati con i gruppi armati. Sono aumentate le precauzioni all’aeroporto internazionale Mariscal Sucre di Quito; le lezioni scolastiche sono state spostate in digitale; ci sono state riduzioni orarie nei trasporti pubblici e è stato introdotto un <b>coprifuoco</b>.<br />
<br />
<h4>
Sul piano politico, sembra essersi formato un fronte di unità nazionale nell’affrontare il conflitto interno. </h4>
I numeri però sono allarmanti: il governo ecuadoriano stima in almeno trentamila le persone nel Paese collegate a una banda.<br />
Stretto tra Colombia e Perù, i principali produttori di cocaina al mondo, il porto ecuadoriano di Guayaquil è oggetto di interesse da parte dei narcotrafficanti, che competono per il controllo delle rotte della droga. <b>Un tempo, l’Ecuador era chiamato l’“Isola della Pace”</b> della regione, ma quella quiete apparente sembra ora svanita.
<br />
<br />
<h3 id="Israele-Sudafrica">Israele e Sudafrica: scontro legale</h3>
<b>Il 29 dicembre 2023</b>, il Sudafrica ha avviato un procedimento presso la Corte internazionale di giustizia (ICJ), la cui denominazione ufficiale è <i>Application of the Convention on the Prevention and Punishment of the Crime of Genocide in the Gaza Strip</i> (South Africa v. Israel).
<b>Il Sudafrica sostiene la tesi che Israele stia commettendo un genocidio contro i palestinesi nella Striscia di Gaza</b>, in violazione della Convenzione sul genocidio del 1948. Pretoria ritiene che ciò rientri in un contesto generale di apartheid che durerebbe da settantacinque anni e ha chiesto alla Corte di adottare misure provvisorie di protezione della popolazione.<br />
<br />
<h4>
Il ministero degli Esteri israeliani ha dichiarato che le accuse siano prive di fondamento e che Israele stia conducendo una guerra di autodifesa in conformità al diritto internazionale. </h4>
In merito all’alto numero di morti civili palestinesi, Israele li attribuisce a Hamas e agli altri gruppi di miliziani, che utilizzano le infrastrutture civili come copertura per le operazioni militari.<br />
Il 26 gennaio 2024, <b>la Corte </b>ha emesso un’ordinanza in cui ordinava a Israele di adottare ogni misura utile a prevenire qualsiasi atto che potesse essere considerato genocida secondo la Convenzione, avendo rilevato che alcuni atti sembrerebbero rientrare nelle disposizioni del documento. <b>Non ha però ordinato la sospensione della campagna militare nella Striscia di Gaza, come richiesto dal Sudafrica.</b><br />
I funzionari dei due Paesi hanno accolto con favore la decisione, ma alcuni ministri israeliani hanno accusato la Corte di avere pregiudizi antisemiti. Il caso presentato alla Corte internazionale di giustizia non coinvolge direttamente la Corte penale internazionale, un organismo che sta conducendo indagini in parallelo. A ogni modo, alla sentenza provvisoria ne seguirà una definitiva, ma potrebbero volerci diversi anni.
<br />
<br />
<h3 id="Iran-Pakistan">Iran e Pakistan: scambio di attacchi missilistici</h3>
<b>Il 16 gennaio, l’Iran ha lanciato una serie di attacchi missilistici e con droni nella provincia pakistana del Balochistan.</b> Il giorno precedente, l’Iran aveva attaccato con aerei e droni l’Iraq e la Siria, sostenendo di aver preso di mira il Mossad (l’intelligence israeliana) e le roccaforti dei terroristi che il 3 gennaio avevano colpito Kerman con attentati, rivendicati dall’Isis.<br />
L’attacco sul territorio pakistano ha provocato la morte di due bambini e Islamabad ha risposto, il 18, con attacchi aerei di ritorsione nella provincia iraniana del Sistan e del Baluchestan, affermando di aver colpito i ribelli separatisti beluci. Il governo iraniano ha dichiarato nove morti, tra cui quattro bambini.<br />
<br />
<h4>
I gruppi separatisti beluci operano dal 2004; tra di loro, si distingue Jaish ul-Adl.</h4>
Secondo i media iraniani, <b>il 15 dicembre 2023</b>, questo gruppo avrebbe coordinato un attacco nella città iraniana di Rask, uccidendo undici poliziotti. In passato sono avvenuti altri attentati analoghi.<br />
L’attacco iraniano in territorio pakistano si è svolto, peraltro, mentre i ministri degli Esteri dei due Paesi si incontravano al Forum economico mondiale di Davos, in Svizzera, e durante le esercitazioni congiunte delle due marine nel Golfo Persico.<br /><br />
<h4>
Dopo lo scambio missilistico, il 19 gennaio, il primo ministro pakistano ad interim, Anwaar ul Haw Kakar, ha dichiarato il ripristino delle regolari relazioni diplomatiche con l’Iran.</h4>
Il 29, il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amir-Abdollahian ha visitato il vicino con l’obiettivo di allentare le tensioni. D’altra parte, la presenza di gruppi come Jaish ul-Adl infastidisce sia Tehran che Islamabad, che non intendono cedere parti del loro territorio. Inoltre, le risorse militari dei due Paesi sono limitate, in particolare per il Pakistan, in crisi economica, le cui principali difese si concentrano al confine con il nemico storico: l’India.
<br /><br />
<h3 id="Sudan">Sudan: una guerra silenziosa</h3>
Prosegue <b>il conflitto silenzioso in Sudan, scoppiato il 15 aprile 2023 </b>e di cui ho scritto in diversi interventi sul sito. Gli scontri hanno coinvolto le forze armate sudanesi (SAF), guidate da Abdel Fattah al-Burhan, e le forze paramilitari di supporto rapido (RSF), capeggiate da Hemedti, e si sono concentrati nel territorio intorno alla capitale Khartoum e nella regione del Darfur.<br />
<br />
<h4>
Al 21 gennaio 2024, si contano almeno 13-15 mila vittime e 33 mila feriti. A fine dicembre, c’erano 5,8 milioni di sfollati interni e più di 1,5 di persone erano fuggite dal Paese come rifugiati.</h4>
Le potenze internazionali avevano spinto per un negoziato, culminato nel Trattato di Jeddah, sùbito abbandonato.<br />
A metà novembre, le fazioni Minni Minnawi e Mustafa Tambour, del Movimento di liberazione del Sudan, hanno deciso di appoggiare la SAF, unendosi al precedente sostengo del Movimento per la giustizia e l’uguaglianza (JEM). Sull’altro fronte, il movimento Tamazuj si è unito alla RSF, mentre la fazione Abdelaziz al-Hilu, del Movimento di Liberazione del Popolo Sudanese-Nord, ha attaccato le posizioni della SAF nel meridione, pur non avendo espresso un supporto esplicito a Hemedti.<br />
<br />
<h4>
La situazione è di stallo e l’attenzione internazionale è concentrata altrove.</h4>
Al 31 gennaio, Filippo Grandi, l’alto commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati, ha dichiarato che <b>gli sfollati ammontano a quasi otto milioni</b>. Non si vede una soluzione al conflitto che, al contrario, si sta allargando a una miriade sempre più ingestibile di fazioni.
<br /><br />
<h3 id="Elon-Musk">Tecnologia: il chip di Elon Musk</h3>
<b>Il 28 gennaio, è stato impiantato nel cervello di un uomo il primo microchip dell’azienda Neuralink</b>, proprietà dell’imprenditore Elon Musk. Nell’intenzione dei ricercatori, il dispositivo, chiamato <b><i>Telepathy</i>, dovrebbe costituire un medium tra cervello e computer </b>per rafforzare il corpo contro i disturbi neurologici. Non solo. Neuralink si propone di curare <b>SLA, morbo di Parkinson, paralisi, cecità e persino depressione</b>, ma la strada da fare è ancora molta e non è detto che ci saranno risultati soddisfacenti nel prossimo futuro.<br />
<br />
<h4>
La comunità scientifica si mostra prudente; inoltre, il costo previsto per l’impianto si aggira intorno ai quarantamila dollari, con un costo di produzione stimato in almeno diecimila dollari. </h4>
Non è ancora chiaro come si svolgerà la manutenzione e quanto costerà.<br />
Nel recente passato, a settembre 2023, l’olandese Onward aveva testato un impianto cerebrale per stimolare il midollo spinale di un soggetto tetraplegico, e nel 2019 l’istituto Clinatec di Grenoble aveva presentato un impianto collegato a un esoscheletro installato sul paziente.<br />
A maggio 2023, Neuralink aveva ricevuto l’autorizzazione della FDA per avviare gli studi clinici sull’uomo e, alcuni mesi dopo, ha cominciato a cercare pazienti tetraplegici o con SLA. A settembre, l’azienda affermava che il chip, installato da un robot, avrebbe registrato e inviato segnali cerebrali tramite un’app, con l’obiettivo di permettere alle persone di <b>controllare il cursore o la tastiera di un computer con la sola forza del pensiero</b>. Sembra di leggere un racconto di fantascienza, ma è invece una prospettiva sempre più realistica.
<span class="cite"><h3>Per approfondire</h3>
Sull’Ecuador – elpais.com (urly.it/3zw_k), nytimes.com (urly.it/3zw_j) e cnn.com (urly.it/3zw_h) | Sul tribunale dell’Aja in merito a Israele – apnews.com (urly.it/3zx00), timesofisrael.com (urly.it/3zwaa) e aljazeera.com (urly.it/3zx03) | Sulle tensioni tra Iran e Pakistan – agi.it (urly.it/3zx09), wired.it (urly.it/3zx0b) e aljazeera.com (urly.it/3zx0c) | Sulla guerra sudanese – ansa.it (urly.it/3zx6n), aljazeera.com (urly.it/3zx6p) e bbc.com (urly.it/3zx6r) | Sul chip di Elon Musk – cnn.com (urly.it/3zx87) e focus.it (urly.it/3zx88)
</span>
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<table class="boxautore"><tbody>
<tr><td><div class="foto-singh"></div><br />
<span class="nomebox">Argyros Singh</span><br />
<div class="singh"><div class="libri"></div><div class="collana"></div></div>
<div class="vai_alla_scheda">
<a href="https://www.gliscrittoridellaportaaccanto.com/2014/11/argyros-singh.html" target="_blank">SCHEDA AUTORE</a></div>
</td></tr>
</tbody></table>Gli Scrittori della Porta Accantohttp://www.blogger.com/profile/18004134177862668527noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8374075239772435691.post-85029668130457604292024-02-01T17:17:00.008+01:002024-02-02T08:11:35.902+01:00Solo al cinema: 5 film da vedere a febbraio<img alt="Solo al cinema: 5 film da vedere a febbraio" border="0" data-original-height="550" data-original-width="850" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEixyO3FTTxcfqx1Q_WP5Afexnf6TwbTPje2ac0BGn5gzscaUoRSIrZjWdYVQbJseLgWpDMwox7onyLOYpTSxTDNxmSd4XNE-051kAEM39Hsoz2cD26WXplTaGBriBvXR8oYDs6GdxDio7aDJu4w9iJP9k8_XwJWiIE1N0N8OxHc5WYR4JgGuDZAUXKcptoU/s1600/CINEMA.webp" width="100%"/><br><br>
<h2><span class="h2-post"> Cinema </span><span class="nome-autore">Di Stefania Bergo. </span>A febbraio nelle sale il primo biopic sulla leggenda del reggae Bob Marley e il secondo capitolo della saga di <i>Dune</i>.
</h2>
Questo mese, in cui ricorre il 79° anniversario della sua nascita, solo al cinema finalmente il primo<b> biopic su Bob Marley, <i>One love</i></b>, diretto da Reinaldo Marcus Green, regista di un altro film biografico, <i>Una famiglia vincente</i>. Attesa anche per il <b>secondo capitolo della saga <i>Dune</i></b> (la trilogia di Frank Herbert) del regista Denis Villeneuve, che ha confermato Timothée Chalamet e Zendaya protagonisti.<br />
Tra i film già vincitori di riconoscimenti internazionali: <b><i>Green Border</i></b>, premiato al Festival di Venezia, su un gruppo di rifugiati di diverse nazioni al confine bielo-russo durante l'ultima crisi umanitaria;<b> <i>La zona di interesse</i></b>, premiato a Cannes e candidato a cinque Premi Oscar, sulla vita del comandante di Auschwitz e di sua moglie nei pressi del campo di concentramento; <b><i>Estranei</i></b>, vincitore di sette British indipendent, basato sul romanzo <i>Strangers</i> dello scrittore giapponese Taichi Yamada.
<br />
Quale vi ispira di più tra questi cinque? Quale vorreste aggiungere a questo elenco?
<br />
In ogni caso... Buona visione <b>#soloalcinema</b>!<br />
<br />
<br />
<img alt="GREEN BORDER" border="0" data-original-height="320" data-original-width="216" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhmbAswBgcRVBS4AzhLF9-f3Bu6JEmaoI1FgVJu-OepJRCEUZHL8lbMjBLPmJwwSOYT38hgLwQjSKivQUNYUDAKHyU3U5OGZ2le3HzuVRdO8cNX8ib1HZS8_k-VigNth0NTKygbcSheW724YRKQZbkyAHMsiZDTxnPLZX_tG8SMkr1dQhBAdah6z3O5RWyG/s1600/green-border.webp" style="float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;" />
<h3>GREEN BORDER</h3>
<span class="h2-post"> In uscita l'8 febbraio</span><br />
Drammatico – Polonia, Germania, Francia, Belgio, 2023<br />
Regia di Agnieszka Holland <br />
Con Behi Djanati Atai, Agata Kulesza, Maja Ostaszewska, Tomasz Wlosok, Piotr Stramowski<br />
Distribuito da Movies Inspired<br />
<blockquote class="tr_bq"><b>Una famiglia di rifugiati siriani, un insegnante di inglese solitario dall'Afghanistan e una giovane guardia di frontiera, che si incontrano sul confine polacco-bielorusso durante l'ultima crisi umanitaria, in un film premiato al Festival di Venezia. </b><br />
Il cinema di denuncia sociale e politica di Agnieszka Holland non poteva non interessarsi alle turbolenze del presente che interessano in maniera diretta la sua patria, la Polonia, già in un tumulto interno per le politiche del governo e messa in una situazione ancor più delicata prima e durante l’invasione russa dell’Ucraina. Naturale che uno dei nomi di spicco del cinema polacco moderno abbia deciso di mettere in scena il travaglio umano delle migliaia di persone coinvolte in un sadico gioco di rappresaglia politica tra paesi e tra blocchi globali, in un corposo dramma in bianco e nero che vuole offrire molteplici punti di vista sulla vicenda. Lo fa in quel modo diretto, senza fronzoli e contundente che abbiamo imparato ad aspettarci da lei, autrice guidata dal principio - non privo di un certo didatticismo - che certe cose vadano semplicemente portate alla luce: <i>Green Border</i> è pieno di sofferenza e angherie, non lesina negli appelli diretti alla pietà spettatoriale, cerca emozioni forti costruendo una storia di abusi vergognosi su donne, anziani e bambini.
</blockquote>
<br /><br />
<hr class="cinema-pellicola" />
<h3><i>Bob Marley – One Love</i>, finalmente il biopic sulla leggenda del reggae, un film di Reinaldo Marcus Green.
</h3>
<img alt="Bob Marley – One Love" border="0" data-original-height="400" data-original-width="320" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjq42C2U7fQ75gAZ03ZHd3EBmLTgt5f6OYD38WPtCQ5VcGILUU22E2XE4ZLN-RL0bkKJw_W6mEZHhgiOieDr24BvrwHyhYeb8H-Tamn6hHf975wn2QrTq5Drk8E5UgE1yE5mufZXqvWf1FfiYWEt3QneVV6HqKXtLFpUT8wgqNIXZj_2gl2HkUKhShatcwG/s1600/bob-marley-one-love.webp" style="float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;" />
Biografico – USA, 2024 <br />
Regia di Reinaldo Marcus Green <br />
Con Kingsley Ben-Adir, Lashana Lynch, James Norton, Tosin Cole, Anthony Welsh, Michael Gandolfini, Umi Myers, Nadine Marshall <br />
Distribuito da Eagle Pictures.<br />
<span class="h2-post"> <b>In uscita il 22 febbraio</b></span><br />
<br />
<div>
<blockquote>
<b>
Un uomo. Un messaggio. Una rivoluzione. Una leggenda.
</b><br />
Il film celebra la vita e la musica di un'icona che ancora oggi ispira intere generazioni attraverso il suo messaggio di amore e unità. <br />
Per la prima volta sul grande schermo, scoprirete la straordinaria e potente storia di Bob Marley, un artista che ha superato avversità incredibili per creare una musica rivoluzionaria. Prodotto in collaborazione con la famiglia Marley e interpretato da Kingsley Ben-Adir nel ruolo del leggendario musicista e da Lashana Lynch nel ruolo della moglie Rita.<br />
<br />
</blockquote></div><br />
<iframe allow="accelerometer; autoplay; clipboard-write; encrypted-media; gyroscope; picture-in-picture; web-share" allowfullscreen="" frameborder="0" height="450" src="https://www.youtube-nocookie.com/embed/-xG9QhoNQbc?si=xVdsIyaAiK2QYye0" title="YouTube video player" width="100%"></iframe><br />
<hr class="cinema-pellicola" />
<br /><br />
<img alt="LA ZONA D'INTERESSE" border="0" data-original-height="320" data-original-width="229" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjs1qa4LewNHwZEdR7HCafxd5_zauPhM8IJqECv4mNrNdi0F2Fd4CEDhLhbcPVl2cgIrGhBtDl8kVO4euDCjypXSoviC2r9NMGKdEMak6knmxPwC2Kq8KrhPixqwI8arlHHH2ymIpHf3Ndg0fkya02M5OZ9pFFDqUco3yY61lNJWvuaxi_HWQBioatXWJpp/s1600/la-zona-dinteresse.webp" style="float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;" />
<h3>LA ZONA D'INTERESSE</h3>
<span class="h2-post"> In uscita il 22 febbraio</span><br />
Drammatico, Storico – Gran Bretagna, Polonia, USA, 2023<br />
Regia di Jonathan Glazer<br />
Con Sandra Hüller, Christian Friedel, Ralph Herforth, Max Beck<br />
Distribuito da I Wonder Pictures<br />
<blockquote class="tr_bq">
<b>Il film premiato a Cannes e candidato a cinque Premi Oscar sulla vita del comandante di Auschwitz e di sua moglie nei pressi del campo di concentramento. Un'opera di cui si parlerà a lungo, «un laboratorio di analisi della banalità del male». </b><br />
Rudolf Höss e famiglia vivono la loro quiete borghese in una tenuta fuori città, tra gioie e problemi quotidiani: lui va al lavoro, lei cura il giardino e i figli giocano tra loro o combinano qualche marachella. C'è un dettaglio però. Accanto a loro, separato solo da un muro, c'è il campo di concentramento di Auschwitz, di cui Rudolf è il direttore. A dieci anni di distanza da Under the Skin, acclamato universalmente come una delle opere che ha meglio colto le inquietudini della contemporaneità, Jonathan Glazer si ripresenta con la trasposizione di un romanzo di Martin Amis: un film ambizioso e collocato in un'epoca storica tristemente nota, quella degli anni '40 e della messa in atto della Soluzione Finale da parte dei nazisti. Ma è chiaro fin da subito come non sia la ricostruzione storica a interessare il regista, bensì la messa in scena di una situazione paradossale, così estrema da trasformarsi in un laboratorio di analisi della banalità del male e della separazione tra percezione soggettiva e realtà oggettiva
</blockquote>
<br />
<br />
<img alt="DUNE - PARTE 2" border="0" data-original-height="320" data-original-width="229" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEihkWQcIMNDz-g18JlNeWfUiQ6MymeD4ClJNixqLlaQMosxU7nZaTDpon3fYZ0YB8a_2HFcoL_W_tSZt9nR1Vcap4i9rvkMoSYpmiqa1j_pn5gR1CRmjt7KSx-dpIuFg56JkDDSqBk_MK-vnzuEs4v3dTQws3Kao0jhDT4yMyJmE53DXRj5wi8KkcgAFwvG/s1600/dune.webp" style="float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;" />
<h3>DUNE - PARTE 2</h3>
<span class="h2-post"> In uscita il 28 febbraio</span><br />
Azione, Avventura, Drammatico – USA, Canada, 2024<br />
Regia di Denis Villeneuve <br />
Con Rebecca Ferguson, Timothée Chalamet, Zendaya, Stellan Skarsgård <br />
Distribuito da Warner Bros Italia.<br />
<blockquote class="tr_bq">
<b>Secondo capitolo per la trilogia dedicata a <i>Dune</i> di Frank Herbert da Denis Villeneuve.</b><br />
Scampato alla caduta della casata degli Atreides, Paul si è rifugiato presso i Fremen, che però guardano a lui come a un lungamente atteso Messia. Per lui sembra una situazione senza uscita: per sconfiggere gli usurpatori Harkonnen non può non seguire il proprio destino tra i Fremen, anche se questo sembra preludere a future e sanguinose guerre. <br />
Secondo capitolo per la trilogia dedicata a "Dune" di Frank Herbert da Denis Villeneuve, a cui per altro non spiacerebbe lavorare anche all'adattamento del libro successivo. Al cast del primo film si aggiunge Austin Butler nei panni della nemesi Feyd-Rautha, che nel film di David Lynch aveva l'indimenticabile volto di Sting; Christopher Walken sarà invece l'imperatore e Léa Seydoux avrà il ruolo della Bene Gesserit a lui più vicina: Lady Margot. <br />
<span class="cite"><a href="https://www.mymovies.it/film/2024/dune-2/" target="_blank">Recensione di Andrea Fornasiero</a></span>
</blockquote>
<br /><br />
<img alt="ESTRANEI" border="0" data-original-height="320" data-original-width="229" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgSMd5sIR0Iq0sh8djksDM1RpfXsofGc3I17iviU8UWrA9z1yuTiqKYcmc3YLIODzY2kAsRyaV-JibO6kHEzKkzhNKp8rxaNmw8LQT643amad-a9OmUaRVKJnlardhRoutR3yXUevCRtmChnLTJR5iqgK8FZk-3i6PoAGa4W0cjDc5V6-F_Rfrgep6K08-z/s1600/estranei.webp" style="float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;" />
<h3>ESTRANEI</h3>
<span class="h2-post"> In uscita il 29 febbraio</span><br />
Drammatico, Fantasy – USA, 2023<br />
Regia di Andrew Haigh<br />
Con Andrew Scott, Paul Mescal, Jamie Bell, Claire Foy, Carter John Grout<br />
Distribuito da Walt Disney<br />
<blockquote class="tr_bq">
<b>Una parabola delicatissima sul rimpianto e la difficoltà di venire a patti con i nostri traumi e insicurezze.</b><br />
Adam è uno sceneggiatore quarantenne gay che abita in un complesso di appartamenti londinese. Un giorno bussa alla sua porta Harry, giovane uomo esuberante che gli si propone con grande disinvoltura sentimentale e sessuale, ma inizialmente Adam è troppo riservato e solitario per concedersi il piacere di questa nuova scoperta. Andando in visita alla casa della propria infanzia l'uomo incontra i fantasmi dei suoi genitori, scomparsi quando lui era appena dodicenne, e all'epoca incapaci di accettare la sua emergente omosessualità. I genitori gli appaiono come suoi coetanei e come presenze molto reali, con cui confrontarsi per riallacciare i fili di un passato bruscamente interrotto dall'incidente del quale mamma e papà sono stati vittime. Ma confrontarsi con i propri fantasmi non è facile per un uomo che ha fatto tutto il possibile per evitarli, così come ora sta facendo il possibile per evitare il contatto con una nuova possibilità di amore.<br />
<span class="cite"><a href="https://www.mymovies.it/film/2023/estranei/" target="_blank">Recensione di Paola Casella</a></span>
</blockquote>
<br /><br />
<hr />
Credits: <a href="https://www.mymovies.it/film/uscita/febbraio/2024" target="_blank">www.mymovies.it</a><br />
<br />
<table class="boxautore"><tbody>
<tr><td><div class="foto-bergo"></div><br /><br />
<span class="nomebox">Stefania Bergo</span><br />
<div class="bergo"><div class="libri"></div><div class="collana"></div></div>
<div class="social"><a href="https://www.facebook.com/stefania.m.bergo" target="_blank" title="Profilo Facebook"><i class="fa fa-facebook-square"></i></a> <a href="https://twitter.com/Gli_Scrittori" target="_blank" title="Twitter"><i class="fa fa-twitter-square"></i></a> <a href="http://www.flickr.com/photos/mwende/" target="_blank" title="Flickr"><i class="fa fa-flickr"></i></a> <a href="https://www.instagram.com/mwendesb/" target="_blank" title="Instagram"><i class="fa fa-instagram"></i></a></div><div class="vai_alla_scheda"><a href="https://www.gliscrittoridellaportaaccanto.com/p/stefania-bergo.html" target="_blank">SCHEDA AUTRICE</a></div></td></tr>
</tbody></table>Gli Scrittori della Porta Accantohttp://www.blogger.com/profile/18004134177862668527noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8374075239772435691.post-4606982723309499332024-01-30T19:27:00.002+01:002024-01-30T19:27:24.472+01:00Connessioni umane e digitali: si stava meglio negli anni Novanta?<img alt="Si stava meglio negli anni Novanta?" border="0" data-original-height="550" data-original-width="850" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgKnTrIJ1u4JRSSVBSMVNcKOhjvNTgkvPkHWUA9gDIYUws2R5TMYDAoEZew1k0g72GjC2mFV2ha9MLC2j_xGZxgk1RgMJg-2PLjgzDhfjd4trLl9R60djsajiZ-kdglSTPFjKx5teYIWbP2b7KYsoUynq_qasa9-3580lwIbGiGlpCdpXtJ4ZIko3aokD1E/s1600/EDITORIALE.webp" width="100%" /><br /><br />
<h2><span class="nome-autore">Di Elena Genero Santoro. </span>Pare che ci sia un interesse curioso delle ultime generazioni per il “come si viveva prima”, soprattutto in ambito tecnologico. Erano diverse anche le connessioni umane, non solo quelle digitali. Si stava davvero meglio negli anni Novanta?
</h2>
Ho avuto la fortuna di nascere del 1975, venticinque anni prima del 2000, quando è avvenuta la <b>rivoluzione informatica</b>, internet si è diffuso, i cellulari anche ed è iniziata l’era della connessione.<br />
Alla soglia dei 50 anni posso dire di avere vissuto mezza vita nel vecchio mondo e mezza vita nel nuovo.<br />
<br />
<h3>
Pare che ci sia un interesse curioso delle ultime generazioni per il “come si viveva prima”. </h3>
Lo vedo anche con i miei figli: la prima volta che mostrai loro una <b>cabina telefonica</b> rimasero più increduli che affascinati. Ma davvero in passato si telefonava solo così? Sì. <a href="https://www.gliscrittoridellaportaaccanto.com/2015/08/l-di-elena-genero-santoro-la-cabina.html" target="_blank">Ci scrissi anche un articolo</a>. Ancora più recente è il mio <a href="https://www.gliscrittoridellaportaaccanto.com/2023/12/vinili-il-lato-fisico-della-musica.html" target="_blank">editoriale sui vinili</a>: con tutte le possibilità odierne che ci sono per ascoltare musica senza una sola increspatura, mia figlia e altri giovani come lei si incantano davanti al fruscio di un padellone nero.<br />
<br />
<h3>
Negli anni ho spiegato ai miei figli cos’erano le cassette di musica, l’arte di vivere con un walkie-talkie nello zaino e qualche compilation selezionata per la giornata a seconda dell’umore, e una scheda telefonica nel portafoglio per chiamare casa da un telefono pubblico se ci fosse stata la necessità.</h3>
E mentre mia figlia gira con una carta di credito prepagata per ogni evenienza, io, alla sua età, se non mi ricordavo di chiedere a mia madre cinquemila lire restavo senza merenda o me le facevo prestare da un’amica.<br />
Insomma, in trent’anni le trasformazioni sono state molte, gli oggetti quotidiani hanno assunto altre forme, ma <b>la vera rivoluzione è stata, appunto, quella delle connessioni</b>.<br />
I miei figli, che sono andati alla scuola primaria in epoca di pandemia e hanno frequentato lezioni in DAD, strabuzzano gli occhi quando racconto loro che il mio primo pc l’ho avuto a ventiquattro anni, per scriverci sopra la tesi.<br />
<br />
<h3>I miei figli strabuzzano gli occhi quando sentono che al quarto anno di ingegneria mi capitava ancora di scrivere relazioni a mano, che disegnavo sul tecnigrafo con rotoli di carta riso e che possedevo solo libri cartacei.</h3>
E se dovevo fare ricerche, spulciavo libri <b>in biblioteca</b> e andavo secca di fotocopiatrice. Inconcepibile.<br />
O meglio, negli anni Novanta, al Politecnico di Torino, l’avanguardia della tecnologia, i computer c’erano già e anche i compagni di corso in grado di usarli in scioltezza. Anche mio padre aveva un pc: un <b>IBM 486</b>, una macchina già avanzata su cui teneva programmi di matematica e studio delle funzioni, un’enciclopedia, un programma di scrittura, il <i>Q basic</i> per gli studenti e qualche gioco.<br />
<br />
<h3>
Ma mancava una cosa: internet, che era agli albori.</h3>
Il pc di mio padre, <b>fisso</b>, inamovibile nel suo studio, era isolato. E anche i computer al Politecnico. Entrare in un laboratorio, per uno slot di due ore, significava che alla fine dell’elaborazione uno si doveva salvare quanto fatto su dei <b>dischetti floppy</b> e portarselo a casa.<br />
A pensarci adesso, preistoria.<br />
<br />
<h3>
Quando nel 1999 arrivò il mio pc per la tesi, aveva internet. Si collegava alla linea telefonica, era un vero strazio, ma funzionava.</h3>
E, per chi non lo sa, i siti dove chattare e conoscere sconosciuti, esistevano già allora. Ben prima di Facebook. Ricordo <b>Spray</b>, si creava un account, vero o fasullo che fosse, e si veniva contattati. Ho trovato anche degli amici. All’inizio Google non c’era, o non era così potente. <b>Scoprii Google nel 2002</b> e fu un ulteriore passo in avanti. Prima si aprivano i “portali”, tipo Virgilio e Tiscali. E quello che c’era era tutto lì.<br />
E poi c’erano le caselle di posta elettronica, avevo degli amici con cui intrattenni delle <b>lunghe corrispondenze via mail. Oggi si chatta</b>.<br />
<br />
<h3>
Nel frattempo, ecco arrivare i cellulari, che all’inizio non avevano nemmeno internet. </h3>
Le due cose si fusero dopo qualche anno. Alla fine degli anni Novanta ancora noi studenti discutevamo se fosse etico, morale e giusto avere un telefonino e quelli che ce l’avevano, e si davano un sacco di arie esibendolo come uno <b>status symbol</b>, erano invisi a tutti. C’era la fazione di quelli che rivendicava il diritto alla propria irreperibilità.<br />
Nel giro di un lustro il telefonino divenne imprescindibile e oggi averlo o meno non è più una scelta. Internet si è imposto, il telefono è diventato un supporto principe per la connessione,<b> la metà delle cose che dobbiamo fare si fa online</b>, dal comprare un biglietto del pullman all’acquistare indumenti.<br />
<br />
<h3>
Oggi si vive così, è immediato, è semplice, non è più una scelta.</h3>
Persino la pubblica amministrazione richiede solo pagamenti online, eppure c’è chi mitizza il periodo precedente, quello in cui era tutto più lento e più tranquillo, in cui “i rapporti erano reali, autentici, di persona” e non avevamo sempre il telefono in mano.<br />
Ora, sarà che non sono mai stata una fan dei “si stava meglio quando si stava peggio”…<br />
Lo ammetto: quando vedo un gettone telefonico o un giocattolo che mi ricorda la mia infanzia mi si stringe il cuore per l’amarcord.<br />
Ma fatevelo dire da una <i>vecchia</i> ragazza: <b>rimpiangere il tempo che fu per la genuinità dei rapporti è un miraggio</b>.<br />
<br />
<h3>
Ricordo infanzia e adolescenza trascorsa in gruppi di persone che non avevo scelto.</h3>
I compagni del corso di nuoto, che mi bullizzavano sul pullman, peraltro; i compagni di classe, che mi davano della secchiona; i compagni di catechismo, divenuti compagni di gruppi parrocchiali. Tutte persone che condividevano con me un percorso, mio malgrado. Gente con cui mi sono trovata nel mucchio, a fare cose, ma senza riuscire a instaurare nessun rapporto significativo. O pochi, via. Ricordo alcuni pomeriggi estivi, in oratorio, con quelli dei gruppi e dei campi estivi parrocchiali. Individui con cui avevo mangiato, dormito e condiviso esperienze. Che, per questo, mi sentivo in dovere di considerare “amici”: perché eravamo tutti lì. Dicevo, ricordo dei pomeriggi in cui stavamo in cerchio, semplicemente a guardarci. Il cellulare non esisteva, ma si fumava. Sigarette a gogo per scacciare la distimia che avevamo incollata addosso insieme alle mosche. Tedio assoluto. Vuoto cosmico.<br />
<br />
<h3>
Quando sono cambiate le cose? Quando ho potuto iniziare a scegliere. </h3>
Quando con alcuni compagni del liceo abbiamo deciso di trascorrere insieme un capodanno in montagna. E non perché la scuola ce lo imponeva, ma perché stavamo bene insieme. Quando all’università, su novanta persone del mio corso, mi indirizzavo verso quelle con cui mi trovavo più a mio agio e le altre le potevo ignorare. E ora, che sono adulta e vaccinata, che seleziono le mie relazioni, che conosco la differenza tra essere (stimati) colleghi e collaboratori ed essere amici, ho amici che vivono distanti e li sento prevalentemente via telefono, via internet. E va benissimo così. Mi piacerebbe incontrarli di persona più spesso? Certo. Ma non significa che i rapporti siano meno autentici. <b>Il mezzo informatico è, appunto, <i>un mezzo</i>.</b> Un supporto. Una possibilità. Ma la bontà dei rapporti non si giudica dalla presenza fisica.<br />
<br />
<table class="boxautore"><tbody>
<tr><td><div class="foto-santoro"></div>
<br />
<span class="nomebox">Elena Genero Santoro</span><br />
<div class="santoro"><div class="libri"></div><div class="collana"></div></div>
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</td></tr>
</tbody></table>Elena Genero Santorohttp://www.blogger.com/profile/07245655566289048514noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8374075239772435691.post-70221072614162289042024-01-25T10:38:00.005+01:002024-01-25T10:40:21.929+01:00La retorica del Giorno della Memoria: nei panni dei sopravvissuti<img alt="La retorica del Giorno della Memoria: nei panni dei sopravvissuti" border="0" data-original-height="550" data-original-width="850" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiphhOiXcvRPoGIQWpx70FgRDesuwwxGNOl0oiFVuRGvBZx2Y3aB0mN9hPZ2B2qvAI4A5GZQ8Cm3bGFSSxSR54Raw8wutJQliNorqt2R03x6FTSlApzylsYkwF_KYY0s9lcoiD6lTIw1VSrFQBZPOZXouAb441fF9JNmLl8IWs8BSxbzaNVIzOoq8Vq9mCk/s1600/EDITORIALE.webp" width="100%" /><br /><br />
<h2><span class="nome-autore">Di Lara Zavatteri. </span>Da quando è iniziato il conflitto in Medio Oriente pare sia un delitto ricordare l’Olocausto. Tra chi nega la Shoah e chi addirittura la invoca, ci sono loro, i sopravvissuti, che nonostante il dolore dei ricordi hanno continuato a testimoniare. È stato dunque tutto vano?</h2>
«Ancora con questi ebrei?»<br />
La frase l’ho letta sul profilo social di qualcheduno o qualcheduna che, stando dietro a una tastiera, si sente in diritto di scrivere ciò che gli o le pare. Tanto, c’è la <b>libertà di espressione</b> in Italia, o no? Ma una cosa è la libertà di espressione, un’altra è offendere la memoria anche con frasi molto più forti di quella citata.
<br />
<br /><h3>Il 27 gennaio è il Giorno della Memoria, e sì, «ancora con questi ebrei». </h3><b>
Il negazionismo</b>, inutile dirlo, c’è sempre stato, ma da quando è iniziato il conflitto in Medio Oriente pare sia un delitto ricordare <b> l’Olocausto</b>. Quindi, mi metto nei panni dei sopravvissuti, di coloro che da quei campi in cui venivano trucidati, gasati, usati per atroci esperimenti si sono salvati e che non possono essere ritenuti responsabili per ciò che accade oggi.<br />
Tanti di loro, per molti anni o per tutta la vita, si sono spesi per raccontare, anche se non era facile, ciò che è stato, ciò che hanno patito. Perdendo familiari, amici, infanzia, casa, patria. Tutto. <b>Sopravvissuti</b> che hanno dovuto fare i conti con i sensi di colpa, con il "perché io sono rimasto vivo/viva e gli altri no", che hanno deciso di non tacere l’orrore che è stato.
<br />Mi metto nei loro panni.<br />
<br />
<h3>Quando leggo, ancora oggi, frasi che negano l’Olocausto, vedo svastiche o stelle di David dipinte sui muri, mi chiedo a cosa penseranno loro, i sopravvissuti.</h3>
Cosa può pensare chi è sopravvissuto davanti a tutto ciò? Che la sua testimonianza è stata inutile. Loro che, nonostante il dolore, i ricordi, hanno continuato a parlare nelle scuole, ai giovani, agli adulti, per cosa? Se lo chiederanno. Per cosa l’hanno fatto se oggi si vedono ancora quei simboli, si leggono cose disdicevoli come se la Shoah fosse stata solo un’invenzione, se ai loro occhi pare di ritornare al clima di terrore che hanno vissuto durante la seconda guerra mondiale?<br />
A cosa servono dunque i Treni della memoria, i film, i libri, le tante iniziative organizzate specialmente in questi ultimi decenni se l’Olocausto ancora viene negato, ridicolizzato – invocato –, se gli ebrei sembrano essersi inventati tutto?
<br />
<br /><h3>Eppure noi (italiani, europei) siamo i primi a non dover credere che la memoria sia retorica e ad avere il dovere di non permetterlo. </h3>
Siamo <b>noi</b>,<b> </b>perché è stata la Germania a portare al potere un tiranno come <b>Hitler</b> (a dargli i natali, l’Austria), un demone capace di distruggere, quasi, un intero popolo. Siamo <b>noi</b> italiani che per un ventennio abbiamo avuto al potere un dittatore come <b>Mussolini</b>, che di Hitler era amico intimo, che firmò le leggi razziali, come del resto il re.<br />
È l’Europa, perché i campi di concentramento erano in Polonia, Austria, Germania, anche in Italia. <br />
<br />
<div class="leggi-anche"><span class="h2-post"> Leggi anche </span>Lara Zavatteri | <a href="https://www.gliscrittoridellaportaaccanto.com/2019/01/le-pietre-inciampo-per-ricordare-le-vittime-dell-olocausto.html" target="_blank">LE PIETRE D'INCIAMPO, PER RICORDARE LE VITTIME DELL'OLOCAUSTO</a></div><br />
<h3>Allora io credo che il 27 gennaio si debba, sì, ricordare cos’è stato fatto agli ebrei. </h3>
Persone che non avevano altra colpa se non quella si essere di religione ebraica, donne uomini bambini giovai anziani mandati a morte nei campi, uccisi nei ghetti, sterminati fisicamente e mentalmente. Senza dimenticare che <b>nei campi furono uccisi anche rom, sinti, omosessuali, oppositori politici</b>. Perciò chi nega, chi si ostina a negare, vada a frasi un giro per l'Italia, il 27 gennaio. Vada a vedere le<b> pietre d’inciampo</b>, che ricordano le persone sterminate nei campi. Pietre – recentemente danneggiate, tra l’altro – nate dall’idea dell’artista tedesco<b> Gunter Demnig</b> che ha voluto ricordare. Vi pare poco? “Inciampate” in esse, sono in tutt’Italia e in Europa, stanno lì per essere lette, spesso con i nomi di intere famiglie distrutte – <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Pietre_d'inciampo_in_Italia" rel="nofollow" target="_blank">su wikipedia.org è possibile per vedere le Pietre d’Inciampo in Italia</a>. In questi giorni ne sono state deposte di nuove a<b> Trieste</b>.<br />
<br>
<div class="leggi-anche"><span class="h2-post"> Leggi anche </span>Lara Zavatteri | <a href="https://www.gliscrittoridellaportaaccanto.com/2021/01/nuove-pietre-dinciampo-per-la-giornata-della-memoria.html" target="_blank">NUOVE PIETRE D'INCIAMPO PER LA GIORNATA DELLA MEMORIA</a></div>
<br />
<h3> E sì, «ancora con questi ebrei», perché se anche pare retorica ricordare si deve, perché sei milioni di persone sono morte davvero per mano di altri uomini. </h3>
Uomini, non pazzi. Uomini che, lungi dall’eseguire solo gli ordini, parevano provare piacere nel fare del male. Basti pensare che nessuno s’è mai pentito, men che meno ha chiesto scusa. Ci sarà sempre chi negherà tutto questo, nonostante ci sia Auschwitz da visitare, nonostante ci siano ancora sopravvissuti, nonostante i <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Giusti_tra_le_nazioni" target="_blank"><b>“Giusti tra le nazioni”</b></a>, ovvero coloro che non ebrei li aiutarono e salvarono durante la guerra. <br />
Uno per tutti, il <b>beato <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Odoardo_Focherini" target="_blank">Odoardo Focherini</a></b>. Nato a Carpi (Modena) con origini della <b> valle di Peio (Trentino) </b> cattolico, pagò con la vita l’aver salvato molti ebrei. Quest’anno ricorre l’ottantesimo della sua morte in un campo di concentramento, e 80 anni fa nel mese di marzo fu catturato proprio mentre cercava di far fuggire un ebreo da un campo. <br />
<br />
<h3>È stato tutto vano?</h3>
No, finché si avrà coraggio, finché anche una sola persona ricorderà la Shoah. No, finché non avremo paura di dire ciò che è stato, come esortava Primo Levi.
<br />No, finché uno solo s’indignerà verso chi nega, no finché uno solo avrà il coraggio di difendere la memoria, distinguendola da tutto ciò che è stato dopo.
<br />Sempre, non solo il<b> 27 gennaio</b>. Perché il male, la cattiveria, la stupidità saranno anche banali, ma si manifestano ovunque e in qualsiasi momento.
<br />Per questo lo scudo della verità deve rimanere sempre alzato.
<br /><b> Per tutte le vittime dell’Olocausto. Per chi è sopravvissuto: non avete testimoniato invano.</b><br />
<br />
<table class="boxautore"><tbody> <tr><td><div class="foto-zavatteri"></div><br /> <span class="nomebox"><br />Lara Zavatteri</span> <br />
<div class="zavatteri"> <div class="libri"></div></div>
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Davide Dottohttp://www.blogger.com/profile/10930982447612447398noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8374075239772435691.post-46487592306350566422024-01-25T00:40:00.000+01:002024-01-25T00:40:09.705+01:00Le fiabe di mia nonna <img alt="" border="0" data-original-height="550" data-original-width="850" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiES5nQZB54w_Ih8G91SokkReZamfNYX-yj7Y52_ZlMJ3DeV1wbZGWlsNNVmOoTWWhc6IowGRVR7rVmq5ElayOj-E7SZhzgLugYlGCJhIHimpRLRkn2xMZKnmp1GcwxRtbJzV_IPTsSzRSxt33zzDPWjin51DDi72pW-ef6tFSAk81rATB84awxJDUQVgCC/s1600/EDITORIALE.webp" width="100%"/><br><br>
<h2><span class="nome-autore">Di Elena Genero Santoro. </span>Ogni versione di una fiaba è figlia del suo tempo. Al di là di anacronistiche principesse, le favole che mi hanno salvata sono state quelle che mi raccontava mia nonna.</h2>
Stamane mi sono svegliata con una folgorazione sulle fiabe di cui si è tanto parlato ultimamente.<br />
Premesso che io personalmente sono favorevole al revisionismo, se serve, perché se è vero che gli archetipi ci sono e non si devono toccare, è pure vero che <b>le fiabe portano con sé una valenza sociale</b>. <br />
<br />
<h3>Forse oggi una bambina, prima di ricondurre Biancaneve e il Principe a un archetipo, a una scissione dell’io e a tutto quello che la psicologia junghiana ci può insegnare, vede una Principessa bellissima salvata da un Principe valoroso. Il che è un po’ datato, ormai.</h3>
Poi bisogna anche dire che le fiabe “che nessuno ha il diritto di toccare” sono state scritte e disegnate in diverse versioni e forme, da autori diversi e con <b>incongruenze</b> che incrinano gli archetipi e le interpretazioni derivanti dalla versione precedente.<br />
Riporto un passaggio da un articolo di <a href="https://www.stefaniavanzan.it/post/5d0250e9ffe48ec5c8dd20f5/biancaneve-e-il-suo-viaggio-.html" rel="nofollow" target="_blank">Stefania Vanzan</a>:
<blockquote>Nella versione dei Grimm però Biancaneve non si sveglia grazie al bacio del principe, ma quando trasportando il feretro uno dei nani scivola e fa cadere la bara. Come a dire che a volte è proprio quando le cose non vanno come vorremmo che ci risvegliamo a noi stessi, che usciamo dall’illusione. A quel punto la fanciulla sputa la mela e si sveglia pienamente realizzata e consapevole. “Allora la donna aprì gli occhi e tornò a vivere”.</blockquote>
E questo è ben poco patriarcale. Ma nell’immaginario più diffuso, <b>Biancaneve si sveglia grazie al bacio salvifico.</b><br />
<br />
<h3>
Secondo Marie-Louise von Franz, allieva di Jung, «le fiabe sono l'espressione più pura e semplice dei processi psichici dell'inconscio collettivo».</h3>
[da <a href="https://psicologia.tesionline.it/psicologia/tale-list.jsp" rel="nofollow" target="_blank">psicologia.tesionline.it</a>]<br />
<b>Se l’inconscio collettivo è patriarcale</b>, e nel 1937, quando Walt Disney disegnò <i>Biancaneve</i>, l’inconscio collettivo era assolutamente patriarcale e lo rimase per molti decenni a venire, <b>anche la versione della fiaba è patriarcale</b>.<br />
Insomma, ogni versione di una fiaba è figlia del suo tempo. Non si può negare. E <b>se i tempi cambiano, cambiano anche le narrazioni individuali e collettive</b>.<br />
Io stessa, nell’intimo della mia cameretta, rileggendo romanzi che ho scritto solo dieci anni fa, ogni tanto scovo affermazioni figlie del patriarcato introiettato che oggi, con una consapevolezza diversa, non inserirei più.<br />
Dicevo, mi sono svegliata con una folgorazione pensando a mia nonna Lina, classe 1910, morta nel lontano 1997, cioè più di mezza mia vita fa, e che oggi mi manca da morire. Mia nonna, ripensandola con il senno di poi e forse con un po’ di mitizzazione, era una femminista inconsapevole.<br />
<br />
<h3>Nata prima delle Guerre Mondiali, quando l’Italia era una monarchia, e cresciuta a pane, catechismo e propaganda, mia nonna era intrisa di un cattolicesimo bigotto di cui non si è mai liberata.</h3>
Era quella che, quando in TV a <i>Drive In</i> negli anni Ottanta vedeva le ragazze spogliate e gli uomini vestiti, dava la colpa alle donne che si spogliavano – non riconoscendo il problema a monte.<br />
Ma di fatto, nella sua vita, si è poco assoggettata al volere maschile, era antifascista e quando è rimasta vedova a trentanove anni, con mio padre che di anni ne aveva sei, non ci ha pensato nemmeno a risposarsi – e le offerte non le sono mancate. Ha lavorato come operaia fino alla pensione consentendo a mio padre di studiare.<br />
Se si fosse liberata dei <b>condizionamenti catto-bigotti e sociali </b>sarebbe stata una splendida femminista. Ma era nata davvero troppo presto, come Delia di Paola Cortellesi ne film <i>C’è ancora domani</i>. Non poteva fare di più.<br />
Ma se la vita di mia nonna nella mia fantasia assume contorni idealizzati, quando penso alle fiabe che mi raccontava vado a colpo sicuro.<br />
Mia nonna non era da fiabe classiche, niente<i> Cenerentola</i> né <i>Biancaneve</i>. Nessun bacio di Principe. Mi raccontava, rigorosamente in Piemontese, <a href="https://www.gliscrittoridellaportaaccanto.com/2017/12/il-lungo-cammino-di-un-mezzo-galletto.html" target="_blank">il <i>Mes Galet</i> (il mezzo galletto)</a>, con cui ho già fatto i conti qualche anno fa, scoprendo che la stessa fiaba è diffusa in Albania e conoscendo l’autore Çlirim Muça.<br />
<br />
<h3>
E poi mia nonna mi raccontava la storia delle <i>Tre Gallinelle</i>, che è una versione ruspante dei <i>Tre Porcellini</i>.</h3>
Ci sono queste tre Gallinelle, una bianca, una rossa e una nera. O gialla. O come volevo io.<br />
Comunque, le tre Gallinelle optano per l’indipendenza e scappano dal loro pollaio. Dopodiché si costruiscono una casetta ciascuna, come i tre Porcellini: una di paglia, una di legno e una come Dio comanda.<br />
Arriva ovviamente il Lupo e, come nella fiaba dei tre Porcellini, si mangia prima la Gallina nella casa di paglia, poi quella nella casa di legno e infine toccherebbe alla Gallina nella casa robusta – quella progettata da un ingegnere edile e con tutti i permessi edilizi depositati… Ops, questa è una mia licenza poetica, mia nonna non me lo aveva raccontato così.<br />
<br />
<h3>
Comunque, la terza Gallina, benché residente in una casa robusta, sa che il Lupo le sfonderà la porta ed entrerà. </h3>
E qui arriva la parte interessante. Poiché il Lupo, fondamentalmente, ha fame, la Gallinella gioca d’anticipo e gli prepara un lauto pasto.<b> Gli apre la porta, lo invita a entrare e gli presenta una tavola imbandita.</b><br />
Il Lupo mangia e ne se va satollo e la Gallina prende tempo. Lo nutre con questi diversivi per un po’ di giorni e lo tiene a bada, ma sa che l’espediente non durerà per sempre. <b>Nel frattempo prepara la fuga e una mattina scappa. E si salva.</b><br />
Quando il Lupo si è presentato nella mia vita, e sono dovuta scappare a gambe levate giocando di astuzia, quale fiaba pensate che mi sia tornata alla mente? <i>Cenerentola</i>, <i>Biancaneve</i> salvata dal Principe o le <i>Tre Gallinelle</i>?<br />
<br>
<table class="boxautore"><tbody>
<tr><td><div class="foto-santoro"></div>
<br />
<span class="nomebox">Elena Genero Santoro</span><br />
<div class="santoro"><div class="libri"></div><div class="collana"></div></div>
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</td></tr>
</tbody></table>Elena Genero Santorohttp://www.blogger.com/profile/07245655566289048514noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8374075239772435691.post-70894530996575092092024-01-11T22:57:00.006+01:002024-01-13T19:20:13.625+01:00Fabrizio De André: un'eterna voce ribelle<img alt="Fabrizio De André: un'eterna voce ribelle" border="0" data-original-height="550" data-original-width="850" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgwBrW4uuEG23Cq52qsrPv3RUcuV1OI7fVBS7HbeGlezL63Uby7td8fJN1KsFOYD7FxjYihAQy4ZT41kMkUCThQWzwq2iVnK3m9qctGjOt8U_sD81mvwGzM2I2teGGghFvUbkRRDnUEgDfbuVzLY1GwtcxgA1THmPiPIKggoLS9Q6nejRRl7d3qZxQhGTXp/s1600/MUSICA_Mitidellamusica.webp" width="100%"/><br><br>
<h2><span class="h2-post"> Musica </span><span class="nome-autore">Di Stefania Bergo. </span>Fabrizio De André, eterna voce ribelle del panorama musicale italiano. La sua eredità artistica e il suo impatto culturale, la potenza delle sue parole e delle sue melodie continuano a vivere nei cuori dei fan e nell'immaginario collettivo.</h2>
Sono trascorsi <b>25 anni dalla scomparsa</b> di uno degli artisti più influenti e iconici della musica italiana, Fabrizio De André. La sua eredità artistica e il suo impatto culturale continuano a vivere nei cuori dei fan e nell'immaginario collettivo, mentre il tempo sembra non attenuare la potenza delle sue parole e delle sue melodie.<br />
Nato il 18 febbraio 1940 a Genova, <b>Fabrizio De André</b> è stato un <b>cantautore, poeta e narratore</b> straordinario, capace di trasformare le sue esperienze personali in racconti universali. La sua carriera musicale è stata caratterizzata dalla capacità di esplorare temi complessi, spesso toccando le sfumature più oscure della vita umana con una profondità e una sensibilità uniche.<br />
<br />
<h3>
Una delle caratteristiche distintive di De André è stata la sua abilità nel combinare la tradizione folk italiana con tematiche sociali e politiche. </h3>
Brani come <b><i>La guerra di Piero</i>, <i>Bocca di Rosa</i> e <i>Il pescatore</i></b> sono esempi tangibili di come sia riuscito a intrecciare il personale e il politico, portando avanti un discorso critico sulla società e sulla <b>condizione umana</b>, di cui era un fanatico, raccontandola dal basso, facendo gli umili protagonisti dei suoi brani.<br />
<blockquote>Dormi sepolto in un campo di grano
Non è la rosa, non è il tulipano
Che ti fan veglia dall'ombra dei fossi
Ma son mille papaveri rossi
Lungo le sponde del mio torrente
Voglio che scendano i lucci argentati
Non più i cadaveri dei soldati
Portati in braccio dalla corrente
<span class="cite">Fabrizio De André, <i>La guerra di Piero</i></span></blockquote>
<br />
<h3>
Il suo album del 1971, <i>Non al denaro non all'amore né al cielo</i>, è spesso considerato uno dei capolavori della sua carriera.</h3>
In quest'opera, De André si distacca dai canoni tradizionali della canzone d'autore, esplorando sonorità più sofisticate e sperimentali. Il concept album ricorda nel titolo dei brani <a href="https://www.gliscrittoridellaportaaccanto.com/2016/10/poesia-lantologia-di-spoon-river-di.html" target="_blank"><b>l'<i>Antologia di Spoon River</i> di Edgar Lee Masters</b></a>, l'opera del 1915 cui effettivamente è ispirato, pubblicata per la prima volta in Italia da Einaudi nel 1943 con la traduzione dall'inglese di Fernanda Pivano.
<br />I temi delle canzoni dell'album sono soprattutto due: l'invidia e la scienza. Al primo tema è dedicato il lato A dell'LP, al secondo il lato B. <br />
<blockquote><div class="due-colonne">Dove se n'è andato Elmer<br />
che di febbre si lasciò morire<br />
Dov'è Herman bruciato in miniera.<br />
<br />
Dove sono Bert e Tom<br />
il primo ucciso in una rissa<br />
e l'altro che uscì già morto di galera.<br />
<br />
E cosa ne sarà di Charley<br />
che cadde mentre lavorava<br />
dal ponte volò e volò sulla strada.<br />
<br />
Dormono, dormono sulla collina<br />
dormono, dormono sulla collina.<br />
<br />
Dove sono Ella e Kate<br />
morte entrambe per errore<br />
una di aborto, l'altra d'amore.<br />
<br />
E Maggie uccisa in un bordello<br />
dalle carezze di un animale<br />
e Edith consumata da uno strano male.<br />
<br />
E Lizzie che inseguì la vita<br />
lontano, e dall'Inghilterra<br />
fu riportata in questo palmo di terra.<br />
<br />
Dormono, dormono sulla collina<br />
dormono, dormono sulla collina.<br />
<br />
<div class="text-en">Dove sono i generali</div>
che si fregiarono nelle battaglie<br />
con cimiteri di croci sul petto<br />
<br />
dove i figli della guerra<br />
partiti per un ideale<br />
per una truffa, per un amore finito male<br />
<br />
hanno rimandato a casa<br />
le loro spoglie nelle barriere<br />
legate strette perché sembrassero intere.<br />
<br />
Dormono, dormono sulla collina<br />
dormono, dormono sulla collina.<br />
<br />
Dov'è Jones il suonatore<br />
che fu sorpreso dai suoi novant'anni<br />
e con la vita avrebbe ancora giocato.<br />
<br />
Lui che offrì la faccia al vento<br />
la gola al vino e mai un pensiero<br />
non al denaro, non all'amore né al cielo.<br />
<br />
Lui sì sembra di sentirlo<br />
cianciare ancora delle porcate<br />
mangiate in strada nelle ore sbagliate<br />
<br />
sembra di sentirlo ancora<br />
dire al mercante di liquore<br />
«Tu che lo vendi cosa ti compri di migliore?»</div>
<span class="cite">Fabrizio De André, <i>La collina</i></span></blockquote>
<br />
<h3>
La voce di De André, profonda e carica di emozioni, è stata uno strumento potente per veicolare le sue storie e i suoi messaggi.</h3>
La sua abilità nel trasmettere <b>empatia attraverso la musica</b> è un elemento distintivo che ha toccato milioni di persone, creando un legame speciale tra l'artista e il suo pubblico.<br />
Ma Fabrizio De André non è stato solo un cantautore impegnato e <b>un poeta delle periferie</b>. Ha anche dimostrato un lato più intimo e personale nei suoi lavori, come nell'album <i>Anime salve </i>del 1996, dove ha esplorato temi più intimi e riflessivi sulla vita e l'amore.<br />
<br />
<h3>
La sua prematura morte, l'11 gennaio del 1999, ha lasciato un vuoto nel panorama musicale italiano. </h3>
Ma il suo spirito ribelle e la sua eredità musicale perdurano attraverso le generazioni di artisti che lo considerano una fonte di ispirazione. <br />
Oltre ad essere un musicista, Fabrizio De André è stato <b>un filosofo della musica, un narratore appassionato di storie umane</b> che ha contribuito a plasmare la coscienza sociale attraverso le sue canzoni.<br />
A 25 anni dalla sua morte, la sua voce, intramontabile e sempre attuale, rimane un faro per coloro che cercano la verità e la bellezza nella musica d'autore italiana.
<br />
<br />
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<br />
<table class="boxautore"><tbody>
<tr><td><div class="foto-bergo"></div><br /><br />
<span class="nomebox">Stefania Bergo</span><br />
<div class="bergo"><div class="libri"></div><div class="collana"></div></div>
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</tbody></table>Gli Scrittori della Porta Accantohttp://www.blogger.com/profile/18004134177862668527noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8374075239772435691.post-42751256228946292462024-01-10T19:23:00.004+01:002024-01-10T20:25:57.488+01:00Canzoni come poesie: «Heroes» di David Bowie<img alt="Canzoni come poesie: «Heroes» di David Bowie" border="0" data-original-height="550" data-original-width="850" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg1b1-y8r2xevCfkb_Os04TM_Q0Nu3bwVb1WcGBcbxe_GhnFadXzZjs8GPCiRhUJ0gcFBcLVrfqYgh0ncw6PmKHclVK7DL8SgvwCT9jWbiYGhR560c1_PwTlz8FY6Wl7HrsJu6qlbQou4S_O0ajVyeRgfSZtOHVevcYl2huJBZ3lX2CGwUVJ3qgO4H4jOrN/s1600/EDITORIALE.webp" width="100%" /><br /><br />
<h2><span class="h2-post"> Musica </span><span class="nome-autore">Di Stefania Bergo. </span>Dai versi alle note, quando le canzoni sono poesie: <i>Heroes</i>, dall'album omonimo del 1977. Il brano più iconico del Duca Bianco, una dichiarazione di amore e coraggio.</h2>
<b><i>Heroes</i> di David Bowie </b>è una canzone iconica che ha lasciato un'impronta indelebile nella storia della musica. Pubblicata nel 1977 nell'album omonimo, la canzone è diventata un <b>inno di speranza e resilienza</b> cha ha ispirato generazioni di ascoltatori.<br />
<i>Heroes</i> è stata scritta durante un periodo di grande tensione politica e sociale, quando <b>il Muro di Berlino</b> divideva fisicamente in due parti la città. E la canzone cattura perfettamente il clima di quegli anni, in cui il mondo era diviso – alla fine, proprio come ora... È mai stato unito? – e l'incertezza permeava l'aria. La canzone è diventata simbolo di speranza in un momento in cui sembrava che la speranza fosse difficile da trovare.<br />
<br />
<h3>Il testo di <i>Heroes</i> è aperto a diverse interpretazioni, ma molti ritengono che sia una dichiarazione di amore e coraggio.</h3><b>
David Bowie stesso ha dichiarato che la storia raccontata gli fu ispirata da due amanti che si incontravano sotto la torretta di guardia del Muro di Berlino</b> – secondo il suo produttore, era lui stesso ad avere una storia con una ragazza con cui si vedeva segretamente. Nonostante la separazione fisica e le difficoltà, i due amanti si sentono "eroi" nel momento in cui sono insieme, in virtù della potenza dell'amore che va oltre le differenze e i muri. Questa narrazione romantica è stata interpretata anche come <b>una metafora più ampia</b> per l'unità e la resistenza contro le divisioni del mondo.<br />
La voce di Bowie è carica di emozione, trasmettendo la passione e la forza del messaggio della canzone. <b>La chitarra di Robert Fripp, dei King Crimson</b>, contribuisce a creare un suono distintivo e inconfondibile. L'arrangiamento dinamico della canzone, che va da momenti di calma a esplosioni di energia, riflette il tema della speranza che può emergere anche nelle circostanze più difficili.<br />
<br />
<h3><i>Heroes</i> è diventata una delle canzoni più riconoscibili e amate del repertorio di Bowie. </h3>
La sua combinazione di testi potenti e innovazione musicale ha reso questa canzone un'icona senza tempo. La frase <b>«We can be Heroes, just for one day» </b>oggetto di meme e tatuaggi, è stata ed è di stimolo per una vita attiva in tutte le sue forme, a ricordarci che<b> ciascuno di noi può fare la differenza</b>, per quanto piccolo possa sentirsi. Tutti possiamo essere eroi, anche se solo per un giorno. L'atto di coraggio è andare contro tutto ciò che vorrebbe dividerci. Vale per gli amori ostacolati, separati dai muri. Vale per i popoli separati dai confini e dalle guerre. <br />
<br />
<h3><i>Heroes</i>: il 12° album di David Bowie (1977)</h3>
<ol>
<li><i>Beauty and the Beast</i></li>
<li><i>Joe the Lion</i></li>
<li><i>Heroes</i></li>
<li><i>Sons of the Silent Age</i></li>
<li><i>Blackout </i></li>
<li><i>V-2 Schneider </i></li>
<li><i>Sense of Doubt</i></li>
<li><i>Moss Garden</i></li>
<li><i>Neuköln </i></li>
<li><i>The Secret Life of Arabia </i></li>
</ol>
<br />
<iframe allow="autoplay; clipboard-write; encrypted-media; fullscreen; picture-in-picture" allowfullscreen="" frameborder="0" height="152" loading="lazy" src="https://open.spotify.com/embed/track/6PUeRHhaxl66nRbY9dPuOP?utm_source=generator&theme=0" style="border-radius: 12px;" width="100%"></iframe><br />
<br />
<h3><i>Heroes</i> di David Bowie</h3>
Compositore: Brian Eno, David Bowie<br />
Testo: © Tintoretto Music, E.g. Music Publr. Ltd., Universal Music Mgb Ltd., Emi Music Publishing Ltd<br />
<blockquote>
<div class="due-colonne">
<i>I, I will be king<br />
And you, you will be queen<br />
Though nothing will drive them away<br />
We can beat them, just for one day<br />
We can be heroes, just for one day<br />
<br />
And you, you can be mean<br />
And I, I'll drink all the time<br />
'Cause we're lovers, and that is a fact<br />
Yes we're lovers, and that is that<br />
<br />
Though nothing will keep us together<br />
We could steal time just for one day<br />
We can be heroes for ever and ever<br />
What d'you say?<br />
<br />
I, I wish you could swim<br />
Like the dolphins, like dolphins can swim<br />
Though nothing, nothing will keep us together<br />
We can beat them, for ever and ever<br />
Oh we can be Heroes, just for one day<br />
<br />
I, I will be king<br />
And you, you will be queen<br />
Though nothing will drive them away<br />
We can be Heroes, just for one day<br />
We can be us, just for one day<br />
<br />
I, I can remember (I remember)<br />
Standing, by the wall (by the wall)<br />
And the guns, shot above our heads (over our heads)<br />
And we kissed, as though nothing could fall (nothing could fall)<br />
And the shame, was on the other side<br />
Oh we can beat them, for ever and ever<br />
Then we could be Heroes, just for one day<br />
<br />
We can be Heroes<br />
We can be Heroes<br />
We can be Heroes<br />
Just for one day<br />
We can be Heroes<br />
<br />
We're nothing, and nothing will help us<br />
Maybe we're lying, then you better not stay<br />
But we could be safer, just for one day<br />
Oh-oh-oh-ohh, oh-oh-oh-ohh, just for one day</i>
<br />
<div class="text-en">Io, io sarò re</div>
E tu, tu sarai la regina<br />
Anche se niente li porterà via<br />
Li possiamo battere, solo per un giorno<br />
Possiamo essere Eroi, solo per un giorno<br />
<br />
E tu, tu puoi essere meschina<br />
E io, io berrò tutto il tempo<br />
Perché siamo amanti, e questo è un fatto<br />
Sì siamo amanti, è proprio così<br />
<br />
Sebbene niente ci terrà uniti<br />
Potremmo rubare un po’ di tempo, per un solo giorno<br />
Possiamo essere Eroi, per sempre<br />
Che ne dici?<br />
<br />
Io, io vorrei che tu sapessi nuotare<br />
Come i delfini, come nuotano i delfini<br />
Sebbene niente, niente ci terrà uniti<br />
Possiamo batterli, per l’eternità<br />
Oh possiamo essere Eroi, anche solo per un giorno<br />
<br />
Io, io sarò re<br />
E tu, tu sarai la regina<br />
Sebbene niente li porterà via<br />
Possiamo essere Eroi, solo per un giorno<br />
Possiamo essere noi, solo per un giorno<br />
<br />
Io, io riesco a ricordare (mi ricordo)<br />
In piedi accanto al Muro (accanto al Muro)<br />
E i fucili sparavano sopra le nostre teste (sopra le nostre teste)<br />
E ci baciammo, come se niente potesse accadere (niente potesse accadere)<br />
E la vergogna era dall’altra parte<br />
Oh possiamo batterli, ancora e per sempre<br />
Allora potremmo essere Eroi,<br />
anche solo per un giorno<br />
<br />
Possiamo essere Eroi<br />
Possiamo essere Eroi<br />
Possiamo essere Eroi<br />
Solo per un giorno<br />
Possiamo essere Eroi<br />
<br />
Noi non siamo niente, e niente ci aiuterà<br />
Forse stiamo mentendo, allora è meglio che tu non rimanga<br />
Ma potremmo essere più al sicuro, solo per un giorno<br />
Oh-oh-oh-ohh, oh-oh-oh-ohh, anche solo per un giorno<br />
<br />
</div>
</blockquote><br />
<iframe allow="accelerometer; autoplay; clipboard-write; encrypted-media; gyroscope; picture-in-picture; web-share" allowfullscreen="" frameborder="0" height="450" src="https://www.youtube-nocookie.com/embed/lXgkuM2NhYI?si=ht5FBzqFawdiHZfH" title="YouTube video player" width="100%"></iframe>
<br />
<hr />
Lyrics powered by <a href="https://www.musixmatch.com/it/testo/David-Bowie/Heroes-2" rel="nofollow" target="_blank">Musixmatch</a>.<br />
Immagine di copertina: screenshot del video.
<br />
<table class="boxautore"><tbody>
<tr><td><div class="foto-bergo"></div><br /><br />
<span class="nomebox">Stefania Bergo</span><br />
<div class="bergo"><div class="libri"></div><div class="collana"></div></div>
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</tbody></table>Gli Scrittori della Porta Accantohttp://www.blogger.com/profile/18004134177862668527noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8374075239772435691.post-31759793930193469132024-01-07T10:40:00.008+01:002024-02-12T15:28:56.589+01:004 weeks, dicembre 2023: notizie dal mondo
<img alt="4 weeks, novembre 2023: notizie dal mondo" border="0" data-original-height="550" data-original-width="850" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjZx9lec7cAC9t-NXCxfsNXWXdMNLUrkgkzGBdvwbZfticyvjzMbe-oG5lYgEj3UP3uZqeqDdDfcpgRz2HgAqUgfAlakhhqEgfEBu0JaOZme7rIUgFTU_VKFXQLoRJi0XlipVM7URLpkeV2MNopQrGVItjdESF58mrYpT3mF7uPVdZnju6Gx_MqkRc3gaG3/s1600/THEWEEK.webp" width="100%" /><br />
<br /><h2><span class="h2-post"> 4 weeks </span><span class="nome-autore">Di Argyros Singh. </span>Cosa è successo nel mondo a dicembre? Come si è chiuso il 2023? La COP28 a Dubai, la dichiarazione di Maduro di voler annettere la Guyana Esequibo, la situazione della guerra in Ucraina e nella Striscia di Gaza.</h2>
Il mese di dicembre si è aperto con la COP28 a Dubai. Inoltre, nei primi giorni del mese, ha suscitato clamore la dichiarazione del presidente venezuelano Nicolas Maduro di voler annettere la Guyana Esequibo. Traccio in chiusura un resoconto di fine mese (e di fine anno) sulla situazione in Ucraina e nella Striscia di Gaza.
<br /><br />
<ul class="the-week">
<li><a href="#COP28">La COP28</a></li>
<li><a href="#crisi-Venezuela-Guyana">La crisi tra Venezuela e Guyana</a></li>
<li><a href="#guerra-in-Ucraina">La guerra in Ucraina (e dintorni geopolitici)</a></li>
<li><a href="#guerra-in-Medio-Oriente">La guerra in Medio Oriente (e altri dintorni geopolitici)</a></li>
</ul>
<br /><br />
<h3 id="COP28">La COP28</h3><b>
A Dubai, negli Emirati Arabi Uniti, si è tenuta la ventottesima edizione della Conferenza della Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, nota come COP28. </b>Dal 30 novembre al 12 dicembre, l’incontro è stato presieduto dal sultano Al Jaber, amministratore delegato della Abu Dhabi National Oil Company (ADNOC), una compagnia petrolifera. I critici hanno rilanciato le accuse di <b>greenwashing</b>, dopo mesi di investimenti volti a ripulire l’immagine di Al Jaber.<br />
Dopo quasi due settimane di accesi confronti, il 13 dicembre è stato raggiunto un accordo di compromesso, che invitava tutte le nazioni a <b>abbandonare i combustibili fossili</b> come una delle soluzioni per il raggiungimento del <b>Net Zero entro il 2050</b>. Il cosiddetto “patto globale” è stato il primo accordo di un vertice COP a menzionare esplicitamente la necessità di abbandonare ogni tipologia di combustibile fossile, benché non sia chiaro, nel documento, come verrà portato avanti l’obiettivo.<br />
<br /><h4>
A fine novembre, si era tenuta una riunione dei ministri in vista della COP28, un preambolo necessario a facilitare il dialogo durante il summit.</h4>
Il rappresentante cinese aveva dichiarato che Cina, Stati Uniti e Unione Europea avevano concordato di cooperare affinché la conferenza avesse successo. Punto debole della Cina è <b>il carbone</b>, ritenuto essenziale da Pechino per la propria sicurezza energetica, ma al 15 novembre i due Paesi avevano annunciato un accordo basato sui negoziati tra gli inviati per il clima John Kerry e Xie Zhenhua, con obiettivi regolati al 2030. L’accordo bilaterale prevede un impegno nella <b>riduzione dei gas serra</b> (non solo anidride carbonica), ma non è stata inclusa la graduale eliminazione delle centrali elettriche cinesi a carbone.<br />
<br /><h4>
Nei negoziati, ha avuto un peso anche la prima valutazione biennale dei progressi globali nel rallentamento del cambiamento climatico, promossa dalle Nazioni Unite e denominata global stocktake. </h4>
Secondo il documento, l’accordo di Parigi avrebbe contribuito significativamente alla riduzione delle emissioni: nel 2011, si prevedeva un riscaldamento entro il 2100 di 3,7-4,8°C; dopo la COP27, la previsione si è attestata sui 2,4-2,6°C e, nel migliore dei casi, ovvero rispettando tutti gli impegni, su <b>1,7-2,1°C</b>.<br />
Questo, almeno, sulla carta. C’è infatti bisogno di un maggiore impegno globale sul tema; investimenti per trilioni di dollari; un cambiamento nel modo di gestire i flussi finanziari, a favore delle energie rinnovabili.<br />
<br /><h4>
Alla COP28 hanno partecipato oltre 70mila persone accreditate e altre 400mila con accesso alla “zona blu”. </h4>
Il primo atto significativo del vertice è consistito nella disposizione di <b>un fondo</b>, che sarà gestito dalla Banca Mondiale, <b>per risarcire i Paesi poveri che hanno subìto danni a causa del cambiamento climatico</b>. Le prime promesse di finanziamento sono state fatte da EAU, Germania, UK, USA e Giappone. Il fondo dovrebbe contare al momento su circa 700 milioni di dollari, una somma ben inferiore alla stima dei danni, valutata in <b>387 miliardi di dollari l’anno</b>. A settembre, un gruppo di Paesi in via di sviluppo aveva sollecitato a investire almeno 100 miliardi nel fondo.<br />
<br /><h4>
La COP28 è stata anche la prima COP che ha discusso gli effetti dei cambiamenti climatici sulla salute pubblica. </h4>
L’OMS ha invitato i ministri della Sanità a <b>favorire politiche sanitarie che tengano conto dell’impatto ambientale</b>, dato che si stima che il cambiamento climatico costerà ai Paesi vulnerabili fino a 580 miliardi di dollari entro il 2030 per danni legati al clima.<br />
Mentre ancora si discute sulle contraddizioni e sui risultati circoscritti di questo vertice, è stata già annunciata la sede della <b>COP29</b>, prevista per novembre 2024. Il Paese ospitante sarà l’<b>Azerbaigian</b>, produttore di petrolio che collabora con l’OPEC+, tornato di recente alle cronache per l’invasione del Nagorno Karabakh. È forse in vista un’altra operazione di greenwashing?
<br />
<br />
<h3 id="crisi-Venezuela-Guyana">La crisi tra Venezuela e Guyana</h3><b>
Il 3 dicembre,</b> circa dieci milioni di elettori venezuelani, ovvero la metà della popolazione, si sarebbero espressi a favore del <b>referendum che sostiene l’annessione della regione di Esequibo, che costituisce il 70% del territorio della Guyana</b>. Nel dettaglio, è stato chiesto ai venezuelani se fossero a favore della creazione di uno Stato venezuelano nel territorio conteso, rifiutando la giurisdizione Onu per risolvere la controversia. Il presidente Nicolas Maduro, riferendosi al risultato, ha parlato di un successo della democrazia.<br />
Il Venezuela sostiene che l’Esequibo rientri nei suoi confini e che gli sia stato sottratto in maniera illecita dal colonialismo inglese. A sua volta, la Guyana, unico Stato anglofono del Sudamerica, rivendica i suoi diritti secondo l’arbitrato del 1899, che le assegnò la sovranità a discapito dell’Impero britannico. Il Venezuela, però, cita l’Accordo bilaterale di Ginevra del 1966 come strumento per la risoluzione della controversia: in quell’anno il Paese divenne indipendente dal Regno Unito e delimitò i propri confini.<br />
<br /><h4>
La regione è abitata da 125mila abitanti, non interpellati dalla consultazione di Caracas.</h4>
I reali interessi del Venezuela sono di tipo economico: nel 2015, infatti, ExxonMobil ha scoperto un <b>giacimento petrolifero nelle acque del blocco di Stabroek</b>. Tre anni dopo, la Guyana ha chiesto alla Corte internazionale di giustizia (CIJ) di pronunciarsi sulla disputa a favore dei confini attuali. In questi giorni, il presidente Mohamed Irfaan Ali ha invitato il governo Maduro a moderare il suo comportamento.<br />
La Guyana non ha soltanto petrolio, ma materie prime come <b>bauxite e oro</b>. Un altro Stato confinante, il Brasile, ha interesse che il Venezuela non si espanda e ha quindi annunciato di voler aumentare la sua presenza sul territorio a sostegno del Guyana, il cui esercito è poco efficiente.<br />
<br /><h4>
Due giorni dopo il referendum, un contingente dell’esercito venezuelano era stato inviato vicino al confine.</h4>
Maduro aveva presentato una <b>nuova mappa del Venezuela</b> che incorporava l’Esequibo e aveva chiesto alla compagnia petrolifera statale PDVSA di tracciare una mappa dei giacimenti da esplorare.<br />
Maduro è stato rieletto nel 2018 con un voto non riconosciuto dagli Stati Uniti e nel 2024 si terranno le <b>nuove presidenziali</b>. La leader d’opposizione María Corina Machado, interdetta dai pubblici uffici per quindici anni, ha invitato gli elettori al boicottaggio e ritiene che la consultazione sia stata soltanto uno strumento di distrazione politica. Il risultato eclatante del 95% dei favorevoli ai quesiti della consultazione non era mai stato raggiunto prima: l’assenza di code ai seggi, però, ha fatto dubitare molti analisti sulla veridicità dei dati diffusi. È più probabile che Maduro, il prossimo anno, possa usare l’espediente della guerra per rinviare le elezioni.<br />
<br /><h4>
L’ultimo sviluppo di rilievo risale al 14 dicembre, quando i presidenti dei due Stati si sono incontrati per discutere della situazione.</h4>
In un comunicato congiunto, hanno dichiarato che non impiegheranno la forza e che si adegueranno al diritto internazionale per risolvere la questione. L’incontro si è tenuto all’aeroporto di Kingstown, capitale di Saint Vincent e Grenadine, nei Caraibi: il primo ministro del Paese, Ralph Gonsalves, è presidente pro tempore della <b>Comunità di Stati Latinoamericani e dei Caraibi (CELAC) </b>e ha svolto il ruolo di mediatore tra le parti.<br />
I due si incontreranno di nuovo in Brasile tra tre mesi e nel frattempo verrà costituita una commissione congiunta di tecnici e ministri degli Esteri.
<br />
<br />
<table class="caffe"><tbody><tr><td><img alt="Ucraina. Storia, geopolitica, attualità" border="0" data-original-height="250" data-original-width="179" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiZPq6KJ4WNwKU-pGDEXVDiG-lo7vX3GQ8NCfjpyBAw1uY2cU55A6D9Ig1uOaXp02ZZXm1baiXlhsUSCFwrWER0zGwul4Rnosr472sEBxCk2Fjh4ewAEPkCVxU_G5GMjQ2gsnDFLpOp4h2xP1KDAimsvLfMlc7kKIQ7BEFBx_NxbP02hUzF4xoAwmYvcQ/s1600/Ucraina.webp" /><br /><br />
<h3>Ucraina<br />
Storia, geopolitica, attualità.</h3>
di <b>Argyros Singh</b><br />
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<div class="cosaleggo"> <a href="https://www.gliscrittoridellaportaaccanto.com/2022/08/ucraina-storia-geopolitica-attualita-un-saggio-di-argyros-singh.html" target="_blank">SCHEDA DEL LIBRO</a></div></td> </tr>
</tbody></table>
<h3 id="guerra-in-Ucraina">La guerra in Ucraina (e dintorni geopolitici)</h3>
A dicembre, dopo varie difficoltà in vista delle elezioni del 2024, il governo degli Stati Uniti ha annunciato il<b> rilascio di un nuovo pacchetto di aiuti militari per l’Ucraina</b>. Il valore è di 250 milioni di dollari e comprende munizioni varie e componenti per la difesa aerea. Non si tratta di un grande contributo rispetto al passato, perché la richiesta del governo statunitense al Congresso era di 61 miliardi di dollari: il Partito Repubblicano si è però opposto, chiedendo in cambio maggiori garanzie sulla crescente immigrazione al confine con il Messico. A nulla è servita, il 12 dicembre, la visita a Washington D. C. del presidente Volodymyr Zelens’kyj.<br />
Sul fronte dell’Ue, la situazione non è migliore. A inizio mese, un pacchetto di aiuti da 50 miliardi è stato bloccato dall’Ungheria. <b>L’Ucraina ha un deficit di bilancio di 43 miliardi di dollari</b> e ciò potrebbe portare a un ritardo nel pagamento delle pensioni e degli stipendi dei dipendenti pubblici. Le trattative nell’Unione porteranno forse a un pacchetto più piccolo, che potrebbe essere adottato all’inizio di febbraio e che non necessita dell’approvazione ungherese.<br />
<br /><h4>
Il generale ucraino Valerii Zaluzhnyi ha dichiarato che nel 2024 bisognerà dare una svolta al conflitto e ha ammesso che il suo errore principale sia stato quello di credere che, di fronte a decine di migliaia di morti tra i soldati russi, la Federazione avrebbe desistito.</h4>
Dopo il generale fallimento della controffensiva ucraina, conclusasi in autunno, l’esercito ucraino rimane sulla linea difensiva, in particolare intorno a Avdiivka, città che i russi stanno radendo al suolo casa dopo casa come con Bakhmut.<br />
Nel frattempo, <b>la Russia continua a colpire, con i droni e con i bombardamenti, centri abitati</b> quali Odessa, provocando morti tra i civili. Il 70% di Kherson è rimasta senza elettricità a séguito di un bombardamento. Sorti analoghe sono capitate a altre città ucraine. In un intervento allo show televisivo Direct Line, Putin ha affermato che in Ucraina siano operativi 617mila soldati russi e che il conflitto proseguirà con gli stessi obiettivi del primo giorno. Per farsi un’idea dei modesti progressi russi sul terreno, è utile il riepilogo realizzato da <i>Newsweek </i>(<a href="https://urly.it/3z6--" target="_blank">con le mappe</a>).<br />
In un rapporto dell’intelligence statunitense, risulta che finora la Federazione abbia perso l’87% delle sue forze precedenti all’invasione, ovvero 315mila tra soldati morti e feriti. A dicembre, tuttavia, la Russia ha approvato una nuova spesa che porterà a <b>riservare all’esercito il 30% del bilancio totale russo</b> nel 2024.<br />
<br /><h4>
Il 15 marzo 2024, si terranno inoltre le elezioni russe. La commissione elettorale centrale russa ha rifiutato la nomina dell’ex deputata regionale Yekaterina Duntsova, citando errori nella documentazione. </h4>
Duntsova ha dichiarato che creerà un proprio partito che rappresenti «la pace, la libertà e la democrazia». Nella seconda metà di dicembre, si erano inoltre perse le tracce di <b>uno dei principali oppositori di Putin, Aleksej Naval’nyj</b>, ricomparso settimane dopo in una colonia penale nell’Artico.<br />
In questo clima politico, la Federazione si avvia a concludere il secondo anno di invasione. Pur trovandosi, al momento, in fase offensiva, <b>la guerra è giunta a una situazione di stallo</b>, come testimoniano vari analisti militari, persino quelli dell’alleato cinese (se ne parla, per esempio, sul <a href="https://urly.it/3z6-z" target="_blank">Global Times</a>, un notiziario molto legato al governo cinese).<br />
Ciò nonostante, non è detto che questo si tradurrà nell’inizio di negoziati nel 2024. Conterà molto l’esito delle elezioni statunitensi, con il candidato repubblicano Donald Trump che è dato favorito, nonostante i problemi giudiziari e la decisione di Stati come il Colorado e il Maine di non ammettere la sua candidatura a causa delle inchieste.
<br /><br />
<h3 id="guerra-in-Medio-Oriente">La guerra in Medio Oriente (e altri dintorni geopolitici)</h3>
Sono proseguiti per tutto dicembre i <b>bombardamenti israeliani sulla Striscia di Gaza</b>. Sono stati <b>colpiti anche campi profughi</b>, come quello di Bureij, nel centro di Gaza, di Jabaliya e di Maghazi. Il bilancio delle vittime è difficile da stabilire, ma – secondo il ministero della Sanità palestinese – dovrebbe attestarsi <b>oltre le 20mila persone uccise e oltre le 50mila ferite</b>. Quasi 2,3 milioni di abitanti di Gaza sono stati sfollati; crescono la fame e le malattie.<br />
L’esercito israeliano ha subìto 144 morti dal 20 ottobre scorso, mentre dei 240 prigionieri fatti da Hamas il 7 ottobre, ne resterebbero poco più di 100 ancora a Gaza. Hamas ha avvertito Israele che il tempo per loro stia scadendo e Osama Hamdan, rappresentante di Hamas a Beirut, ha riferito che non ci saranno negoziati finché non finirà l’assalto a Gaza.<br />
<br /><h4>
Al momento, il principale mediatore è l’Egitto.</h4>
Ha avanzato una proposta per il cessate il fuoco, il rilascio graduale degli ostaggi e la creazione di un governo palestinese di esperti per amministrare la Striscia di Gaza e la Cisgiordania. La proposta egiziana, in forma preliminare, è stata concordata con il <b>Qatar</b>. I due Paesi stanno interagendo con le fazioni palestinesi per la creazione di un <b>governo legittimato da elezioni presidenziali e parlamentari</b>. Ismail Haniyeh, leader politico di Hamas risiedente in Qatar, è stato di recente in visita al Cairo. Un funzionario egiziano ha riferito che la proposta verrà discussa da Hamas con il leader della Jihad islamica, Ziyad al-Nakhalah.<br />
<br />
<h4>
Cresce infine la pressione internazionale su Israele e quella interna contro il governo guidato da Benjamin Netanyahu, per aver permesso a Hamas di guadagnare forza negli anni e per non aver protetto i civili il 7 ottobre. </h4>
Il governo sembra intenzionato a proseguire l’assedio e l’esercito ha dichiarato di aver completato lo smantellamento del quartier generale sotterraneo di Hamas nel nord di Gaza. <b>Israele è stato accusato di maltrattare i detenuti palestinesi e di aver colpito i civili indiscriminatamente</b>, ma ha risposto alle critiche affermando di aver ucciso migliaia di militanti di Hamas, che impiega aree residenziali e tunnel affollati per <b>martirizzare la propria popolazione</b>.<br />
<br /><h4>
Un ulteriore allarme nella regione è dato dal rischio di allargamento del conflitto.</h4>
L’Iran getta benzina sul fuoco; crescono le tensioni con il Libano e, in Yemen, <b>gli Houthi hanno dichiarato il loro sostegno a Hamas, prendendo di mira le navi dirette in Israele</b>. A novembre, avevano sequestrato una nave mercantile e da allora hanno condotto attacchi con droni e missili balistici contro le navi commerciali. Alcune compagnie di navigazione, come Mediterranean Shipping Company, Maersk e Hapag-Lloyd stanno dirottando le navi dal Mar Rosso, in alcuni casi <b>circumnavigando l’Africa</b> e aumentando di conseguenza i costi dei prodotti trasportati.<br />
Gli Stati Uniti hanno lanciato un’operazione navale internazionale per proteggere la rotta: al momento, hanno aderito all’iniziativa Canada, Regno Unito, Francia, Italia, Spagna, Norvegia e Bahrein.<br />
<br /><h4>
Gli Houthi sono una setta della minoranza sciita yemenita, gli Zaidi, ispirata a Hezbollah.</h4>
Sono un gruppo armato sostenuto e finanziato dall’Iran, che prende il nome dal fondatore Hussein al Houthi, che negli anni Novanta intendeva combattere quella che considerava la corruzione del presidente Ali Abdullah Saleh. Questi, con il sostegno dell’Arabia Saudita, cercò di eliminare gli Houthi nel 2003, ma senza successo.<br />
Dal 2014, il gruppo porta avanti una <b>guerra civile contro il governo yemenita</b>, difeso dai sauditi e dagli emiratini. Secondo le Nazioni Unite, a inizio 2022, la guerra ha causato circa 377mila morti e quattro milioni di sfollati. Stando al Consiglio di Sicurezza dell’Onu, nel 2010 gli Houthi contavano tra 100mila e 200mila seguaci, includendo nel numero sia i civili che i miliziani. Ad aprile 2022, il Presidential Leadership Council, ovvero il governo ufficiale yemenita guidato da Abdrabbuh Mansour Hadi, ha trasferito la sua sede a Riyadh, capitale dell’Arabia Saudita. A oggi, gli Houthi controllano vaste aree dello Yemen, tra cui il nord del Paese, la capitale Sana’a e la costa del Mar Rosso.
<br /><br />
<span class="cite"><h3>Per approfondire</h3>
Sulla COP28 – aljazeera.com, cnn.com e ilsole24ore.com | Sulla crisi – ispionline.it, ilpost.it e wired.it | Sulla guerra in Ucraina – theguardian.com, bbc.com e cnn.com | Sulla guerra in Medio Oriente – aljazeera.com, time.com e cnbc.com
</span>
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<br />
<table class="boxautore"><tbody>
<tr><td><div class="foto-singh"></div><br />
<span class="nomebox">Argyros Singh</span><br />
<div class="singh"><div class="libri"></div><div class="collana"></div></div>
<div class="vai_alla_scheda">
<a href="https://www.gliscrittoridellaportaaccanto.com/2014/11/argyros-singh.html" target="_blank">SCHEDA AUTORE</a></div>
</td></tr>
</tbody></table>Gli Scrittori della Porta Accantohttp://www.blogger.com/profile/18004134177862668527noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8374075239772435691.post-51572636029810470932024-01-02T18:23:00.002+01:002024-01-02T19:13:38.726+01:00Solo al cinema: 5 film da vedere a gennaio<img alt="Solo al cinema: 5 film in uscita a gennaio" border="0" data-original-height="550" data-original-width="850" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEidgjMc4N8550f1_P3gO9107tk95QX1uSolFxdQlbAuwELrBwvBaTceR0AmurCpbUXQ3ptx4vw6JiShPBMsNaKRpMWaoIqFynbxVoCWAoVnJXyDttsA1m2x7kH4QZPoI7bBmNWQteox1u7749agNY5amkWNMVudGU8PCIHOLw9Zl9wrt6vIKD3hXJVrnLAw/s1600/CINEMA.webp" width="100%"/><br><br>
<h2><span class="h2-post"> Cinema </span><span class="nome-autore">Di Stefania Bergo. </span>A gennaio nelle sale torna il maestro dell'animazione giapponese Miyazaki con <i>Il ragazzo e l'airone</i>. Molti i film candidati all'Oscar o ai Golden Globes con cast stellari. Da non perdere il grottesco film della Disney con una strepitosa Emma Stone.
</h2>
Iniziamo l'anno al cinema con le opere che stanno già conquistando il grande schermo e la critica. Gennaio si apre con un'ampia offerta di film candidati all'Oscar o ai Golden Globe – l'81ª edizione avrà luogo tra qualche giorno al Beverly Hilton Hotel, in California – o già vincitroi di riconoscimenti a Cannes e Venezia. <br />
<br />
<h3>Tra le pellicole più attese, <i>Il ragazzo e l'airone</i>, il ritorno del maestro dell'animazione giapponese Hayao Miyazaki.</h3>
Anche <i><b>Povere Creature!</b></i>, il film grottesco della Disney, con una strepitosa Emma Stone, una sorta di Frankenstein al femminile al fianco del padre putativo Willem Dafoe, ha già conquistato la critica ed è classificato tra i film da non perdere. Vi suggerisco anche <i><b>The Miracle Club</b></i>, con un cast stellare di attrici candidate ai prossimi Oscar – Laura Linney – o già vincitrici in passato – Kathy Bates e Maggie Smith–, <i><b>Perfect Days</b></i>, candidato all'Oscar come miglior film straniero, e <i><b>Wonder White Bird</b></i>, dalla graphic novel di R.J. Palacio.
<br />
Quale vi ispira di più tra questi cinque? Quale vorreste aggiungere a questo elenco?
<br />
In ogni caso... Buona visione <b>#soloalcinema</b>!<br />
<br />
<br />
<hr class="cinema-pellicola" />
<h3><i>Il ragazzo e l'airone</i>, il nuovo film di Hayao Miyazaki. Sulle note di Joe Hisaishi, compositore fedele dello Studio Ghibli, il film segna il ritorno del grande maestro dell'animazione giapponese, poeta grafico e architetto di mondi immaginari.
</h3>
<img alt="Il ragazzo e l'airone" border="0" data-original-height="320" data-original-width="216" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhcCKxVqzBu1k1mkIiiHIYYpGUBfjTpqSqOBM6S9TKtlg7ZsmG4IopjExORG7_q-O8xsi60puhx8Idq0dK0pSNvsdlWJKXNOybWLIEScPvJekenCoZIQummkFsiPZp18edlm0naJ9TvrQxNmeVTwra-vGISLqygIQrqhb7zRt01Pttdn6Qpn9t-gBfTeUBR/s1600/il-ragazzo-e-lairone.webp" style="float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;" />
Animazione – Giappone, 2023 <br />
Regia di Hayao Miyazaki <br />
Con Masaki Suda, Takuya Kimura, Kô Shibasaki, Yoshino Kimura, Shôhei Hino <br />
Distribuito da Lucky Red.<br />
<span class="h2-post"> <b>Uscito il 1° gennaio</b></span><br />
<br />
<div>
<blockquote>
<b>
Una vertiginosa odissea in cui Hayao Miyazaki rivisita i suoi film precedenti e rende omaggio alle sue influenze. La crescita psicologica di un adolescente attraverso le interazioni con i suoi amici e lo zio.</b><br />
La guerra del Pacifico brucia Tokyo e il mondo di Mahito, un ragazzino traumatizzato dalla morte della madre, divorata dal fuoco dei bombardieri. Due anni dopo, elaborato il lutto, suo padre lascia la città per la campagna e per la cognata, da cui adesso aspetta un figlio. Mahito fatica ad accettare una nuova mamma e una nuova vita ma qualcosa lo distrae dal dolore. Un airone cenerino e ostinato lo tormenta e "gli parla" conducendolo in un mondo fantastico e nascosto. <br />
Nel corso di una vertiginosa odissea in cui il protagonista attraversa una serie di soglie, livelli e portali, nella speranza di vedere la madre morta e di ritrovare la matrigna viva, Miyazaki mette in campo un immaginario ricco ed eterogeneo in cui rivisita i suoi film precedenti e rende omaggio alle sue influenze, mescolando stili e tecniche di animazione diversi e incrociando la strada di un bestiario straordinario che funge da guida per l’aldilà.<br />
«Ognuno di noi ha "un Miyazaki" del cuore, un'immagine nella testa, una scena, una replica o addirittura un universo dove convivono un gattobus e un pesce rosso umano, il tragico e il meraviglioso, l'ombra e la luce, in un equilibrio difficile ma necessario tra presente e passato, natura e civiltà. Perché l'utopia in Miyazaki fa sempre i conti con la realtà e con tutte le cose destinate a scomparire.»
<span class="cite"><a href="https://www.mymovies.it/film/2023/il-ragazzo-e-lairone/" target="_blank">Recensione di Marzia Gandolfi</a></span>
</blockquote></div><br />
<iframe width="100%" height="450" src="https://www.youtube-nocookie.com/embed/IVHsUddTmK0?si=ZWn8u0KqnYDQMrVz" title="YouTube video player" frameborder="0" allow="accelerometer; autoplay; clipboard-write; encrypted-media; gyroscope; picture-in-picture; web-share" allowfullscreen></iframe><br />
<hr class="cinema-pellicola" />
<br /><br />
<img alt="THE MIRACLE CLUB" border="0" data-original-height="320" data-original-width="216" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjuPIbPzHRKsTHl7btGjJQ6MPuDCbgnlpQ5RYgQEoyzpjtjzfILrbSaJOpL28WHh4eJ8iReO5-1_-8BUV_ADntJCDR13HGO-SfxqvDiriuOnnXBOvraS5pJsjbe5zZ8ce8Epbj-uR6sHNkgHWkxEXnUPUcZWCvOf_j3Ry01soBslttcxyTaY5qGYI1Lh7c8/s1600/the-miracle-club.webp" style="float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;" />
<h3>THE MIRACLE CLUB</h3>
<span class="h2-post"> In uscita il 4 gennaio</span><br />
Commedia – USA, 2023 <br />
Regia di Thaddeus O'Sullivan <br />
Con Laura Linney, Kathy Bates, Maggie Smith, Agnes O'Casey<br />
<blockquote class="tr_bq"><b>Un film piacevole come una tazza di tè irlandese. Con un cast di esperte che ci fa sorridere e commuovere: la candidata all'Oscar Laura Linney e le vincitrici dell'Oscar Kathy Bates e Maggie Smith. </b><br />
Dublino, 1967. A quarant'anni di distanza dalla sua partenza per gli Stati Uniti, Chrissie Limey torna alla casa dove è nata e ha trascorso la sua adolescenza, per partecipare al funerale della madre Maureen. La comunità la accoglie con sorpresa, in particolare Lily, la migliore amica di Maureen, ed Eileen, che è stata la migliore amica di Chrissie. Il grande assente è Declan, il figlio di Lily, morto da giovane per annegamento. Il funerale di Maureen è l'occasione per assegnare un premio ad alcuni membri della comunità: un pellegrinaggio a Lourdes. Quel viaggio diventerà soprattutto un'occasione di perdono e di riconciliazione - se coloro che l'hanno intrapreso sapranno accoglierle. A rubare la scena, come sempre, è la quasi nonagenaria Smith nel ruolo di Lily, una madre gravata dal lutto e dal senso di colpa che però non ha perso l'ironia e la capacità di dimostrarsi affettuosa e fedele. Kathy Bates ritorna in gran forma (anche fisica) per calarsi nel ruolo complesso di Eileen. La ricostruzione d'ambiente è attenta anche se un po' stucchevole, e l'intera confezione è piacevole: una rassicurante tazza di tè irlandese servita da un cast di professioniste esperte nel far commuovere e sorridere.
<span class="cite"><a href="https://www.mymovies.it/film/2023/the-miracle-club/" target="_blank">Recensione di Paola Casella</a></span>
</blockquote>
<br /><br />
<img alt="PERFECT DAYS" border="0" data-original-height="320" data-original-width="229" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjDB5lLAnAYTnd7qe5TSZoVWC3NXCsiWiqNF6vijJ69tvwq7ClIDxgtkuZE9_AWTIjy7pxPXFuGniL8yK0nNf7Cadny8idi4CP-q8VWwn8xysmvV5KcnL5wibkQrpvxPS6AKjkBKMdKQmzfS6azU_YIHIvB_6T_4CWK-xEW2jgc6alW2oZJN86qM2jC59Rs/s1600/perfect-days.webp" style="float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;" />
<h3>PERFECT DAYS</h3>
<span class="h2-post"> In uscita il 4 gennaio</span><br />
Drammatico – Giappone, Germania 2023<br />
Regia di Wim Wenders<br />
Con Kôji Yakusho, Tokio Emoto, Arisa Nakano, Aoi Yamada<br />
Distribuito da Lucky Red<br />
<blockquote class="tr_bq">
<b>Dal candidato all'Oscar Wim Wenders, il ritratto della serena e composta solitudine di uomo che ha fatto pace con i suoi errori del passato.</b><br />
Premiato al Festival di Cannes per il miglior attore protagonista, candidato all'Oscar come Miglior film internazionale, <i>Perfect Days</i> racconta le “giornate perfette” di Hirayama come una quieta affermazione di dignità quotidiana. L’uomo svolge il suo lavoro con gesti precisi ed essenziali, accogliendo l’occasionale contatto umano (anche nella forma anonima di una partita a tris proposta su un foglietto) con generosità e rispetto. Tutto in lui è rimasto analogico, come le musicassette che ascolta o la macchina fotografica i cui rullini vanno fatti sviluppare, e le fotografie vengono collezionate in scatole numerate che archiviano la nostalgia del tempo che passa. Wim Wenders, in veste di regista e sceneggiatore (con Takuma Takasaki), mette a frutto la sua grande familiarità con il documentario per creare un film di finzione che segue le giornate del suo protagonista come una camera nascosta, e poi però racconta i sogni di Hirayama come un’elaborazione artistica del giorno appena vissuto. Koji Yakuso è lo straordinario interprete di questo film quasi muto che si snoda in purezza attraverso uno sguardo contemplativo ma mai artefatto.
<span class="cite"><a href="https://www.mymovies.it/film/2023/perfect-days/" target="_blank">Recensione di Paola Casella</a></span>
</blockquote>
<br />
<br />
<img alt="WONDER - WHITE BIRD" border="0" data-original-height="320" data-original-width="229" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjP3HvIIo8q8TviQSOj_tWNTlEA2Z9zPDVD1zMSsT-0AvWDeY7heL59TSm8aASk8QJWE4K6xDGgldRU7GAimTYxCL1UdMijm-OlixCUfWE98nfNtzx6XcmWM5xJ4jPf7G4ekrAWh2IL_wRoEGA1n5MImGhQUYpu3p8S0rX_hZeIyBydWhrE6_29YV0UIPl5/s1600/wonder-white-bird.webp" style="float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;" />
<h3>WONDER - WHITE BIRD</h3>
<span class="h2-post"> In uscita il 4 gennaio</span><br />
Biografico, Drammatico – USA, 2023<br />
Regia di Marc Forster <br />
Con Ariella Glaser, Orlando Schwerdt, Gillian Anderson, Helen Mirren<br />
Distribuito da Notorious Pictures<br />
<blockquote class="tr_bq">
<b>Dalla graphic novel di R.J. Palacio, la storia di una giovane ragazza ebrea nascosta da un ragazzo e dalla sua famiglia nella Francia occupata dai nazisti durante la seconda guerra mondiale.</b><br />
1942. Sara ha quindici anni e vive in Alsazia, cioè nella Francia non occupata. La presenza tedesca si fa però progressivamente sempre più forte ed iniziano i rastrellamenti. Verrà salvata dalla famiglia di Julien, un ragazzo affetto da poliomielite, che lei prima teneva a distanza. Tra i due nasce una forte amicizia che si svilupperà nel corso del lungo periodo in cui dovrà restare nascosta. Marc Forster, preso atto del successo di Wonder di Stephen Chbosky ha pensato di poter sfruttarne il successo per lanciare questa sua nuova fatica. Peccato però che l'aggancio al film con Julia Roberts e Owen Wilson risulti decisamente pretestuoso.Non basta avere all'inizio il bullo di quel film espulso dalla scuola per poter giustificare il rimando e rendere plausibile il racconto di nonna Helen Mirren sul suo passato di giovane ebrea perseguitata. Poteva essere, e a tratti lo è, un'ottima occasione per rivolgersi ai più giovani. Purtroppo non sfruttata come avrebbe meritato.
<span class="cite"><a href="https://www.mymovies.it/film/2023/wonder-white-bird/" target="_blank">Recensione di Giancarlo Zappoli</a></span>
</blockquote>
<br /><br />
<img alt="POVERE CREATURE!" border="0" data-original-height="320" data-original-width="229" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEicmJ8PlyvSyEho4lUwaXAgw8T31OROofKVlePlaYeuX_9KK0OyS1pdIuvxDiKLGENbsLTepwdGDtKPvy4Ss6qFEQNzsVr_TiaBWXQhdNmhvBzcHZbewsPTFerKydYGaw9dRBY4TbEr6-31ae7vL43fBJEyHoUm0PrNtB_En7IOYkS2kLIybFl91BSFIdSu/s1600/povere-creature!.webp" style="float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;" />
<h3>POVERE CREATURE!</h3>
<span class="h2-post"> In uscita il 25 gennaio</span><br />
Fantascienza – USA, 2023<br />
Regia di Yorgos Lanthimos<br />
Con Emma Stone, Margaret Qualley, Willem Dafoe, Mark Ruffalo, Christopher Abbott<br />
Distribuito da Walt Disney<br />
<b class="alert">VM 14</b><br />
<blockquote class="tr_bq">
<b>Premiato al Festival di Venezia, ha ottenuto sei candidature a Golden Globes. La prima Frankenstein donna della storia del cinema, tratto dal racconto di Alasdair Gray. Un'energia visiva esplosiva che esalta la fantasia interpretativa di Emma Stone. E si ride, della comicità più acuta.</b><br />
Oltre alle cicatrici che lo sfigurano e alle terribili menomazioni del suo fisico, Godwin Baxter deve a suo padre anche una sincera passione per il metodo scientifico e le pratiche chirurgiche. L'esperimento che più lo inorgoglisce è Bella, che tratta come una figlia. L'ha trovata cadavere, incinta di un feto ancora vivo, e le ha ridato il respiro e trapiantato il cervello del neonato. Ora Bella, già cresciuta e splendida nel corpo, cresce rapidamente anche nelle facoltà mentali, imparando a camminare, parlare e, soprattutto, desiderare. A nulla vale, a questo punto, il tentativo del suo creatore di fermarla: God(win) le ha dato la vita e, con essa, il libero arbitrio. Il regista greco lancia la sua Eva in un viaggio senza tempo (non è cambiato molto, nei secoli, in materia di relazioni uomo-donna), liberando contemporaneamente un'energia visiva esplosiva, che frulla suggestioni pittoriche e organiche, impressionismo ed espressionismo, esalta il racconto vittoriano dello scozzese Alisdair Grey alla base del film, la fantasia interpretativa della Stone e il lavoro immaginifico di scenografi e costumisti. E si ride parecchio, con <i>Povere creature!</i>, della comicità più acuta: quella che non nasconde il suo lato oscuro.
<span class="cite"><a href="https://www.mymovies.it/film/2023/povere-creature/" target="_blank">Recensione di Marianna Cappi</a></span>
</blockquote>
<br /><br />
<hr />
Credits: <a href="https://www.mymovies.it/film/uscita/gannaio/2024" target="_blank">www.mymovies.it</a><br />
<br />
<table class="boxautore"><tbody>
<tr><td><div class="foto-bergo"></div><br /><br />
<span class="nomebox">Stefania Bergo</span><br />
<div class="bergo"><div class="libri"></div><div class="collana"></div></div>
<div class="social"><a href="https://www.facebook.com/stefania.m.bergo" target="_blank" title="Profilo Facebook"><i class="fa fa-facebook-square"></i></a> <a href="https://twitter.com/Gli_Scrittori" target="_blank" title="Twitter"><i class="fa fa-twitter-square"></i></a> <a href="http://www.flickr.com/photos/mwende/" target="_blank" title="Flickr"><i class="fa fa-flickr"></i></a> <a href="https://www.instagram.com/mwendesb/" target="_blank" title="Instagram"><i class="fa fa-instagram"></i></a></div><div class="vai_alla_scheda"><a href="https://www.gliscrittoridellaportaaccanto.com/p/stefania-bergo.html" target="_blank">SCHEDA AUTRICE</a></div></td></tr>
</tbody></table>Gli Scrittori della Porta Accantohttp://www.blogger.com/profile/18004134177862668527noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8374075239772435691.post-971762102358974702023-12-31T13:51:00.005+01:002023-12-31T14:07:52.896+01:00Canzoni come poesie: «New Year's Day» degli U2<img alt="Canzoni come poesie: «New Year's Day» degli U2" border="0" data-original-height="550" data-original-width="850" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgctnmw-OVnUOCSxG5D7hGPOBXGTYs5Bi1ySvYNHYC2Hp806PPHryQW0ItNsXcTnT_C8WN09pF9SBADncwMpQOhVz5ynKJBzgvgB4htVNQYbzsUPlSnZDffFZol0HoV1ZttTD9-CNeMt3PM-e_gTYviiCkgykQ1FLPO_GkAvLtcCLXH0hXd_mspZoUw-T1i/s1600/EDITORIALE.webp" width="100%"/><br><br>
<h2><span class="h2-post"> Musica </span><span class="nome-autore">Di Stefania Bergo. </span>Dai versi alle note, quando le canzoni sono poesie: <i>New Year's Day</i>, dall'album War degli U2, un'ode all'ottimismo e al rinnovamento. Quando la musica è messaggio di speranza anche nei periodi più bui della storia.</h2>
Gli U2 hanno lasciato un'impronta indelebile nella storia della musica rock, e una delle loro canzoni più iconiche è senza dubbio<b> <i>New Year's Day</i></b>, il singolo U2 che ha ancitipato l'uscita del loro terzo album, War, del 1983, il primo a mostrare l'impegno socio-politico della band irlandese. <br />
La canzone, scritta durante un periodo critico della storia mondiale, quando le tensioni della Guerra Fredda si riflettevano sia nelle relazioni personali sia nei conflitti globali, inizialmente pare avesse un significato diverso, fosse una "semplice" canzone d'amore scritta da <b>Bono Vox</b>, il frontman del gruppo, per la moglie Ali, conosciuta i tempi del liceo. Ma durante le prove del brano, improvvisando, ne modificò il testo in un messaggio più ampio, finendo per parlare della <b>rivolta popolare polacca guidata dal movimento del <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Solidarno%C5%9B%C4%87" target="_blank">sindacato indipendente dei lavoratori Solidarność</a></b>, fondato in Polonia nel settembre 1980 in seguito agli scioperi nei cantieri navali di Danzica e guidato inizialmente da <b>Lech Wałęsa</b>, premio Nobel per la pace nel 1983, arrestato insieme ad altri membri del sindacato dopo l'introduzione della legge marziale e in seguito divenuto presidente della Polonia tra il 1990 e il 1995. <br />
<br />
<h3>
<i>New Year's Day</i> racconta una relazione amorosa tomentata, metafora per rappresentare i conflitti politici tra Est e Ovest durante la Guerra Fredda.</h3>
Il testo della canzone è intriso di metafore e simbolismi. Bono ha mantenuto l'immagine della relazione amorosa per rappresentare le tensioni politiche tra l'Est e l'Ovest. Il brano risulta così un <b>inno alla speranza</b>, con la convinzione che anche nelle situazioni più difficili, ci sia spazio per il rinnovamento e la rinascita, per stare <b>di nuovo insieme – tra amanti, tra popoli</b>.<br />
Il «nuovo anno» cantato dagli U2 è quindi un anno senza repressione, pieno di speranza per un futuro di unità e libertà. L'amore e la protesta si legano tra i versi della canzone, combinano il sentimento alla denuncia delle tensioni politiche e sociali di cui è intriso tutto l'album – basta pensare a brani iconici come <i><b>Sunday Bloody Sunday</b></i>.<br />
<br />
<h3>
Nonostante il tono malinconico e la rappresentazione di una rottura, la canzone trasmette un senso di speranza e possibilità di rinascita. </h3>
Il verso «I will be with you again» suggerisce che, nonostante le difficoltà, c'è sempre un nuovo inizio, un nuovo anno.<br />
Nel videoclip, girato in una fattoria nella campagna francese circondata dalla neve, gli U2 sventolano delle <b>bandiere bianche</b>, un gesto potente che simboleggia la richiesta di pace. La stessa che anche oggi chiediamo a gran voce e che rende <i>New Year's Day</i> – purtroppo – senza tempo.<br />
La melodia è resa indimenticabile dal tratto distintivo del suono di <b>The Edge alla chitarra e alla tastiera</b>, oltre che dalla voce inconfondibile di Bono. La combinazione di questi elementi ha creato un brano che si distingue per la sua intensità emotiva e la capacità di trasmettere un senso di urgenza e speranza. Un'ode all'ottimismo e al rinnovamento che ben interpreta la forza della musica di trasmettere messaggi di speranza anche nei periodi più bui della storia. Un capolavoro intramontabile che continua a toccare il cuore di chiunque l'ascolti.<br />
<br />
<h3><i>War</i>: il terzo album degli U2 (1983)</h3>
<ol>
<li><i>Sunday Bloody Sunday</i></li>
<li><i>Seconds </i></li>
<li><i>New Year's Day </i></li>
<li><i>Like a Song...</i></li>
<li><i>Drowning Man</i></li>
<li><i>The Refugee</i></li>
<li><i>Two Hearts Beat as One</i></li>
<li><i>Red Light</i></li>
<li><i>Surrender </i></li>
<li><i>40</i></li>
</ol>
<br />
<iframe allow="autoplay; clipboard-write; encrypted-media; fullscreen; picture-in-picture" allowfullscreen="" frameborder="0" height="152" loading="lazy" src="https://open.spotify.com/embed/track/2CwMxEXxMiLRrKPLjQLmne?utm_source=generator&theme=0" style="border-radius: 12px;" width="100%"></iframe><br />
<br />
<h3><i>New Year's Day</i> degli U2</h3>
Compositore: Adam Clayton, Dave Evans, Larry Mullen e Paul Hewson<br />
Testo: © Universal Music Publishing Group<br />
<blockquote>
<div class="due-colonne">
<i>All is quiet on New Year's Day.<br />
A world in white gets underway.<br />
I want to be with you<br />
Be with you night and day.<br />
Nothing changes on New Year's Day.<br />
On New Year's Day.<br />
<br />
I... will be with you again.<br />
I... will be with you again.<br />
<br />
Under a blood-red sky<br />
A crowd has gathered in black and white<br />
Arms entwined, the chosen few<br />
The newspaper says, says<br />
Say it's true, it's true...<br />
And we can break through<br />
Though torn in two<br />
We can be one.<br />
<br />
I... I will begin again<br />
I... I will begin again.<br />
<br />
Oh, oh. Oh, oh. Oh, oh.<br />
Oh, maybe the time is right.<br />
Oh, maybe tonight.<br />
I will be with you again.<br />
I will be with you again.<br />
<br />
And so we are told this is the golden age<br />
And gold is the reason for the wars we wage<br />
Though I want to be with you<br />
Be with you night and day<br />
Nothing changes<br />
On New Year's Day<br />
On New Year's Day<br />
On New Year's Day</i>
<br />
<div class="text-en">Tutto è tranquillo a Capodanno.</div>
Un mondo in bianco si mette in moto.<br />
Io voglio essere con te<br />
Essere con te giorno e notte.<br />
Nulla cambia a Capodanno.<br />
A Capodanno.<br />
<br />
Io... sarò di nuovo con te.<br />
Io... sarò di nuovo con te.<br />
<br />
Sotto un cielo rosso sangue<br />
Una folla si è radunata in bianco e nero<br />
A braccia conserte, i pochi eletti<br />
Il giornale dice, dice<br />
Dice che è vero, è vero ...<br />
E noi possiamo fare breccia<br />
Anche se rotti in due<br />
Noi possiamo essere tutt'uno.<br />
<br />
Io... io ricomincerò<br />
Io... io ricomincerò.<br />
<br />
Oh, oh. Oh, oh. Oh, oh.<br />
Oh, forse è il momento giusto.<br />
Oh, forse questa notte.<br />
Io sarò di nuovo con te.<br />
Io sarò di nuovo con te.<br />
<br />
E così ci hanno detto che questa è l'età dell'oro<br />
E l'oro è la ragione delle guerre che facciamo<br />
Comunque io voglio stare con te<br />
Stare con te notte e giorno<br />
Nulla cambia<br />
A Capodanno<br />
A Capodanno<br />
A Capodanno<br />
<br />
</div>
</blockquote><br />
<iframe allow="accelerometer; autoplay; clipboard-write; encrypted-media; gyroscope; picture-in-picture; web-share" allowfullscreen="" frameborder="0" height="450" src="https://www.youtube-nocookie.com/embed/jeYCyCaK_5k?si=GJz8uyXxKdl6zpts" title="YouTube video player" width="100%"></iframe>
<br />
<hr />
Lyrics powered by <a href="https://www.antiwarsongs.org/canzone.php?id=472&lang=it" rel="nofollow" target="_blank">www.antiwarsongs.org</a>.<br />
Immagine di copertina: screenshot del video <a href="https://www.youtube.com/watch?v=5jUxG8Y7E9I" target="_blank"><i>Swedish Radio documentary on the making of U2's New Year's Day Video in Sweden 1982</i></a>.
<br />
<table class="boxautore"><tbody>
<tr><td><div class="foto-bergo"></div><br /><br />
<span class="nomebox">Stefania Bergo</span><br />
<div class="bergo"><div class="libri"></div><div class="collana"></div></div>
<div class="social"><a href="https://www.facebook.com/stefania.m.bergo" target="_blank" title="Profilo Facebook"><i class="fa fa-facebook-square"></i></a> <a href="https://twitter.com/Gli_Scrittori" target="_blank" title="Twitter"><i class="fa fa-twitter-square"></i></a> <a href="http://www.flickr.com/photos/mwende/" target="_blank" title="Flickr"><i class="fa fa-flickr"></i></a> <a href="https://www.instagram.com/mwendesb/" target="_blank" title="Instagram"><i class="fa fa-instagram"></i></a></div><div class="vai_alla_scheda"><a href="https://www.gliscrittoridellaportaaccanto.com/p/stefania-bergo.html" target="_blank">SCHEDA DELL'AUTRICE</a></div></td></tr>
</tbody></table>Gli Scrittori della Porta Accantohttp://www.blogger.com/profile/18004134177862668527noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8374075239772435691.post-83718185408754594912023-12-30T21:56:00.001+01:002023-12-30T21:56:06.935+01:00Vinili: il lato fisico della musica<img alt="Vinili: il lato fisico della musica" border="0" data-original-height="550" data-original-width="850" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiQxCB1lNiE3g7J4D2mdg3OWKJ9Aaw5mET4N1D0lRbUGVrNknup5JEgsjfrWACECQI2Xk6AN9EnmowM4iftNdgeAE_npbFoI5a-Kb7CeV4akQiAdj5n1i5U4x8wTdPuUx_JD69bN9USP4hfvKlzlCADDoUIzbinkO6tcBSxwApsnqdxkMxbmdhRImWqxbFi/s1600/EDITORIALE.webp" width="100%" /><br /><br />
<h2><span class="h2-post"> Musica </span><span class="nome-autore">Di Elena Genero Santoro. </span>Il fascino senza tempo dei vinili: più di musicassette e CD rappresentano il lato fisico della musica mai passato di moda. Articolo vintage per collezionisti e appassionati di musica dal suono graffiato. </h2>
Sono crescita a pane e <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Inti-Illimani" target="_blank"><b>Inti-Illimani</b></a>.
<blockquote>Hay un lorito con su monito<br />
Hay un lorito con su monito<br />
Es un regalo de San Benito<br />
Para la fiesta de los negritos.
<span class="cite">Inti-Illimani, <i>Fiesta de San Benito</i></span></blockquote>
E anche:<br />
<blockquote>Run Run se fue pa’l norte<br />
no sé cuando vendrá<br />
vendrá para el cumpleaños<br />
de nuestra Soledad.
<span class="cite">Inti-Illimani, <i>Run Run se fue pa’l norte</i></span></blockquote>
<br />
<h3>
Avevamo un giradischi bianco e azzurro e anche un mangiadischi arancione per i 45 giri.</h3>
Non mi sono mai mancate <b>le sigle dei cartoni animati</b>, <a href="https://www.youtube.com/watch?v=95SeRaopvZU" rel="nofollow" target="_blank"><i>Candy Candy</i></a>, <a href="https://youtu.be/zcyzeo-chQ4?si=fG8pPIjcXtmP8ek-&t=14" rel="nofollow" target="_blank"><i>Jeeg Robot d’acciaio</i></a>, e pure LP per bambini, le poesie di Gianni Rodari messe in musica, le filastrocche tradizionali, <a href="https://www.youtube.com/watch?v=mrd7CxDxyEE" target="_blank"><i>Ci vuole un fiore</i> di Sergio Endrigo</a>.<br />
Ma nella mia ignoranza musicale non facevo grossi distinguo. Mi andava bene anche la musica degli adulti, meglio se ritmata, come una raccolta di brani al clavicembalo eseguiti da <a href="https://www.youtube.com/@laurabattilana6665" rel="nofollow" target="_blank">Laura Battilana</a>.<br />
E quando all’asilo portai <a href="https://www.youtube.com/watch?v=zE1tDbRvg5A" target="_blank"><i>La ballata di Sacco e Vanzetti</i></a>, e la suora me lo tirò dietro con disgusto prima che finisse la corposa introduzione strumentale di <b>Morricone</b>, io ci rimasi malissimo. Per me era un disco come un altro. Era uno dei <b>miei</b>.<br />
Non capivo una parola, ma<a href="https://www.youtube.com/watch?v=R4xWbRBLj2I" target="_blank"><i> Here’s to you</i></a>, sull’altro lato, mi piaceva moltissimo, con la strofa che si ripeteva sempre uguale, sempre più intensa. Al netto del significato, che forse mi era anche stato spiegato.<br />
<blockquote>Here's to you, Nicola and Bart<br />
Rest forever here in our hearts<br />
The last and final moment is yours<br />
That agony is your triumph.
<span class="cite">Joan Baez, <i>Here’s to you</i></span></blockquote>
<br />
<h3>
Quella collezione di vinili neri era un meraviglioso giocattolo organico.</h3>
Me ne circondavo sulla moquette color terra bruciata della mia cameretta. Mi rotolavo insieme a loro, capitava che ci camminassi pure sopra, cosa che farebbe inorridire qualunque estimatore.<br />
<b>I vinili, grandi o piccoli, erano tutti neri</b>, tranne il 45 giri di <i>Mira mira l’Olandesina</i>, che era stato stampato bianco, in quanto omaggiato insieme a un detersivo.<br />
A ogni modo, avevo un rapporto molto fisico con la musica e una relazione contorta con la puntina del giradischi che spesso si rompeva, a detta di mia madre per la mia incuria, e andava sostituita.<br />
<br />
<h3>
Il tempo di finire le elementari e andare alle medie e poi alle superiori fino all’università, i vinili furono accantonati per le cassette.</h3>
Anche con le cassette il rapporto era molto fisico e per certi versi più frustrante. Per mettere su una precisa canzone dovevo andare avanti o indietro e sperare di beccarla. Poi a volte si rompeva il nastro magnetico.<br />
Però c’era una novità: <b>con le cassette si poteva anche registrare!</b> Credo che da qualche parte esistano ancora le casette piene delle idiozie mie e di mia sorella. Roba da perderci la reputazione.<br />
Si registrava dalla radio, ma le canzoni erano sempre <b>incomplete di capo e coda</b>. E poi le cassette si potevano pure duplicare.<br />
Con il senno di poi: è vero, era <b>deprecabile pirateria</b>. Ma a quindici anni non lo sapevo. Ed era bellissimo comprare una cassetta e poi duplicarla per gli amici o farsi copiare tanti LP al prezzo di tremila lire.<br />
<br />
<h3>
E poi c’è l’aspetto più romantico: le compilation. Quelle che oggi si chiamano playlist. </h3>
All’epoca consistevano nello riempire una cassetta con canzoni provenienti da album diversi, creando qualcosa di unico e originale, che in commercio non esisteva. Conservo ancora gelosamente le compilation ricevute dalle mie amiche. E quelle di un ragazzo, con cui uscii per un paio d’anni. All’inizio della nostra conoscenza ci scambiammo due cassette assemblate. Quella che mi diede lui la ascoltai per tutta l’estate, in cerca di un indizio: gli piacevo o no?<br />
<blockquote>Nino non aver paura<br />
Di sbagliare un calcio di rigore<br />
Non è mica da questi particolari<br />
Che si giudica un giocatore.
<span class="cite">Francesco De Gregori, <i>La leva calcistica della classe '68</i></span>
</blockquote>
Che mi aveva voluto dire? Che messaggio mi stava mandando? E lui avrà capito quello che volevo comunicargli io?<br />
D’altronde le compilation casalinghe dicevano tanto di chi le creava, erano un modo per fare psicologia spicciola, erano una mappa del tesoro dell’anima.<br />
<br />
<h3>
Le cassette furono compagne di mille avventure in vacanza e sul pullman di linea che mi portò all’università per cinque anni.</h3>
Non avevo ancora il cellulare, ma il <b>walkman</b> era un must have. C’era sempre un posto per lui nel mio zaino.<br />
Anche quello si sfasciava periodicamente e puntualmente veniva sostituito.<br />
Quando arrivai alla tesi si erano imposti altri supporti per la musica. Nel mio PC il mio fidanzato di allora aveva caricato una lunga serie di MP3.<br />
<br />
<h3>
Contestualmente c’erano i CD, che a un certo punto, nei lettori portatili, cercarono di soppiantare i walkman classici, senza riuscirci davvero.</h3>
Per la musica da viaggio gli MP3 si imposero. A casa ascoltavo ancora volentieri i CD. Per tutta la prima gravidanza <b>Mario Venuti</b> fu la mia colonna sonora.<br />
<blockquote>Tu sei...<br />
La mia più grande invenzione<br />
Sei di certo il frutto migliore<br />
Che ha dato la mia immaginazione<br />
Eppure davvero reale<br />
Tu sei la mia più grande invenzione<br />
E forse io sono la tua<br />
Io sono la tua...
<span class="cite">Mario Venuti, <i>L'invenzione</i></span></blockquote>
E alla fine del 2008 ancora mi deliziavo con Enya, <a href="https://www.youtube.com/watch?v=C99vegvNJDQ" target="_blank"><i>And Winter came</i></a>, e la facevo ascoltare alla mia neonata.<br />
<blockquote>Green is in the mistletoe<br />
And red is in the holly<br />
Silver in the stars above<br />
That shine on everybody<br />
Gold is in the candlelight and<br />
Crimson in the embers<br />
White is in the winter night<br />
That everyone remembers.
<span class="cite">Enya, <i>And Winter came</i></span></blockquote>
<br />
<h3>
Ma da quel momento la corsa alla dematerializzazione totale della musica era iniziata.</h3>
Il passo successivo fu acquistare una canzone alla volta sull’account del telefono.<br />
E poi il proliferare di piattaforme, Spotify, Amazon Music, ma anche YouTube, modi economici per avere <b>on demand</b> un numero sempre più elevato di brani.<br />
Bello, no? Perché la tecnologia va avanti. Perché <b>le soluzioni nuove sono destinate a soppiantare quelle vecchie</b>. È parte dell’evoluzione.<br />
Finché a un certo punto non succede l’impensabile.<br />
<br />
<h3>
Un paio di anni fa regalai a mio padre per il compleanno un giradischi nuovo prodotto da qualche azienda cinese.</h3>
E gli regalai anche, di seconda mano su Amazon, un LP della Lionetta, un gruppo occitano che ha riempito la mia infanzia tanto quanto gli Inti-Illimani o De André.<br />
Successe che mentre eravamo tutti insieme mettemmo su il 33 giri e constatammo che il giradischi cinese se la cavava dignitosamente. Ma nel balzo <b>indietro di quarant’anni</b> che compimmo tutti insieme, risucchiamo con noi anche i miei figli. Mia figlia, in particolare, osservava il giradischi ipnotizzata. Non gli staccava gli occhi di dosso. E io so che quando fa così, nella testa le frulla qualcosa.<br />
Per un po’ non accadde molto, salvo che mia figlia, frequentando la casa dei nonni, ogni tanto sperimentava il giradischi.<br />
<br />
<h3>
Oggi mia figlia adolescente è letteralmente innamorata dei vinili. </h3>
Lei che con Spotify ha a disposizione tutta la musica dell’universo, compresi i sottotitoli, per Natale ha voluto due 33 giri: i <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Muse_%28gruppo_musicale%29" target="_blank"><b>Muse</b></a>, noti ai più, e <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Caravan_Palace" target="_blank"><b>Caravan Palace</b></a> col loro electroswing francese. LP moderni, di artisti attuali e attivi. Uno dei due dischi è appena uscito.<br />
Che i vinili non fossero mai morti lo sapevo, ma credevo che fossero <b>roba vintage per collezionisti agé</b>, come me e mio padre.<br />
Invece no. Se anche uno come <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Sfera_Ebbasta" target="_blank"><b>Sfera Ebbasta</b></a> produce versioni viniliche dei suoi album, vuol dire che gli estimatori esistono, magari a livello di nicchia, anche tra i giovani.<br />
Mia figlia si è innamorata di quel piatto che ruota, di quella puntina che lo gratta, del suono meno cristallino che ne esce. Le piace <b>la fisicità del disco</b>, che dimostra di avere un fascino senza tempo che nessun dispositivo tecnologico potrebbe superare.<br />
Perché la musica è arte, è emozione, è sensazione, è poesia, è matematica, ma è anche fisica, materia, è un disco nero che gira ipnotico e dà corpo alle melodie.<br />
<br />
<table class="boxautore"><tbody>
<tr><td><div class="foto-santoro"></div>
<br />
<span class="nomebox">Elena Genero Santoro</span><br />
<div class="santoro"><div class="libri"></div><div class="collana"></div></div>
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<a href="https://www.gliscrittoridellaportaaccanto.com/2014/11/elena-genero-santoro-gli-scrittori.html">SCHEDA AUTORE</a></div>
</td></tr>
</tbody></table>Elena Genero Santorohttp://www.blogger.com/profile/07245655566289048514noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8374075239772435691.post-35904377263615322532023-12-22T15:58:00.007+01:002023-12-22T15:58:52.389+01:00I (soliti) 10 tormentoni che fanno subito Natale<img alt="I (soliti) 10 tormentoni che fanno subito Natale" border="0" data-original-height="550" data-original-width="850" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjlYFS9K2gx40MeKLWUvmw8flTbddE75RRmT-XrEVrjCW_LwMRgLY1wS-Ahbuvb8JepyqzoWaMm-vXrkw9GRuHUtVZwZP9lA_fFlBWswaZ1NmhGBPhVVqKxHDEB-lYhY8-LyUBqOa4OpNMGMhGgG1plmGpLijwpy505j40ugbEiJ4De7lfG99Z6AaGaJeM3/s1600/EDITORIALE.webp" width="100%" /><br /><br />
<h2><span class="h2-post"> Musica </span><span class="nome-autore">Di Stefania Bergo. </span>Dieci tormentoni natalizi che tornano ogni anno, brani che ormai tutti conosciamo, che spesso ci tormentano e non sopportiamo più, ma che immancabilmente fanno subito Natale.</h2>
Il periodo natalizio porta con sé non solo l'odore di panettone e luci scintillanti, ma anche un sottofondo musicale speciale che accompagna le festività. Sia che tu stia decorando l'albero, preparando i regali o semplicemente godendoti la compagnia dei tuoi cari, i <b>tormentoni natalizi</b> sono l'accompagnamento musicale perfetto per immergersi completamente nell'atmosfera magica delle festività.<br />
<br />
<h3>Ebbene sì, anche il Natale, come l'estate, ha i suoi tormentoni. Melodie orecchiabili e testi festosi, diventano parte integrante delle celebrazioni. </h3>
Queelli che seguono sono alcuni dei brani che tornano puntuali ogni anno, a tal punto che non sarebbe Natale senza le loro note – sarebbe curioso capire perché non si producano tormentoni natalizi nuovi ogni anno ma si tirino fuori dalla teca sempre le solite canzoni, contrariamente ai tormentoni estivi che sono sempre diversi (davvero?) ogni stagione. Brani che ormai tutti conosciamo, che spesso ci tormentano e non sopportiamo ormai più, ma che immancabilmente ci fanno sentire questo periodo dell'anno addosso... Nel bene e nel male.<br />
<br />
<ol>
<li>
<h3><i>Santa Claus Is Coming to Town</i>, Frank Sinatra (1932)</h3>
Scritta nel 1932 da Haven Gillespie (testo) e J. Fred Coots (musica), <i>Santa Claus Is Coming To Town</i> è uno dei più classici tormentoni natalizi. A cantarla per la prima volta nel 1934 fu Eddie Cantor. Tra le versioni più celebri soprattutto quella di Perry Como, di Bing Crosby e le Andrews Sisters, Frank Sinatra, Bruce Springsteen e Mariah Carey.
<br />
<br />
<iframe allow="accelerometer; autoplay; clipboard-write; encrypted-media; gyroscope; picture-in-picture; web-share" allowfullscreen="" frameborder="0" height="450" src="https://www.youtube-nocookie.com/embed/3wzAxkkzS78?si=-XJ-zJj0LMMH6UDi" title="YouTube video player" width="100%"></iframe>
</li>
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<h3><i>Jingle Bell Rock</i>, Bobby Helms (1957)</h3>
<i>Jingle Bell Rock</i> è una delle canzoni natalizie più amate e reinterpretate nel corso degli anni. La sua allegra melodia e la sensazione di festa che trasmette la rendono perfetta per le serate di celebrazione.<br />
<br />
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</li>
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<li>
<h3><i>Rockin' Around the Christmas Tree</i>, Brenda Lee (1958)</h3>
Con la sua allegra melodia e il ritmo coinvolgente, <i>Rockin' Around the Christmas Tree</i> di Brenda Lee è un vero e proprio classico che non può mancare durante queste feste. Quest'anno su Tik Tok ha superato addirittura il trend di Mariah Carey, e anche solo per questo può entrare di diritto tra i dieci tormentoni natalizi più proposti di sempre.<br />
<br />
<iframe allow="accelerometer; autoplay; clipboard-write; encrypted-media; gyroscope; picture-in-picture; web-share" allowfullscreen="" frameborder="0" height="450" src="https://www.youtube-nocookie.com/embed/TFsZy9t-qDc?si=M9Khx7yNDQmogOxg" title="YouTube video player" width="100%"></iframe>
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<h3><i>It's the Most Wonderful Time of the Year</i>, Andy Williams (1963)</h3>
Questa canzone di Andy Williams è un inno alla gioia e all'entusiasmo che accompagnano il periodo natalizio. La sua allegria la rende un tormentone festivo apprezzato da molte generazioni.<br />
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<h3><i>Feliz Navidad</i>, José Feliciano (1970)</h3>
Con il suo contagioso ritmo latino e la semplice ma efficace dichiarazione «Feliz Navidad, prospero año y felicidad» – «Buon Natale, felice anno nuovo e felicità» –, questa canzone di José Feliciano ha conquistato il cuore di molte generazioni.<br />
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<h3><i>Happy Xmas (War Is Over)</i>, John Lennon (1971)</h3>
Con un messaggio di pace e speranza, <i>Happy Xmas (War Is Over)</i> di John Lennon e Yoko Ono è una canzone natalizia che va oltre il semplice divertimento festivo. La sua melodia avvolgente e le potenti parole rendono questa canzone un tormentone che invita alla riflessione.<br />
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<iframe allow="accelerometer; autoplay; clipboard-write; encrypted-media; gyroscope; picture-in-picture; web-share" allowfullscreen="" frameborder="0" height="450" src="https://www.youtube-nocookie.com/embed/g_kj60DIq2M?si=D0r3Pxn6m7XoFOe7" title="YouTube video player" width="100%"></iframe>
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<div class="leggi-anche"><span class="h2-post"> Leggi anche </span>Stefania Bergo | <a href="https://www.gliscrittoridellaportaaccanto.com/2023/12/canzoni-come-poesie-happy-xmas-war-is-over-di-john-lennon-e-yoko-ono.html" target="_blank">CANZONI COME POESIE: «HAPPY XMAS (WAR IS OVER)» DI JOHN LENNON E YOKO ONO</a></div>
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<h3><i>Wonderful Christmastime</i>, Paul McCartney (1979)</h3>
Paul McCartney ha donato al Natale il suo tocco magico con <i>Wonderful Christmastime</i>. Con un sound sintetico e allegro, la canzone è diventata una scelta popolare durante le festività.<br />
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<h3><i>Do They Know It's Christmas?</i>, Band Aid (1984)</h3>
Una canzone che ha fatto la storia come un inno di beneficenza, <i>Do They Know It's Christmas?</i> riunisce alcune delle voci più iconiche degli anni '80 per raccogliere fondi per la lotta contro la fame in Africa. La sua importanza sociale si unisce alla sua presenza annuale nelle playlist natalizie. Nel 2014 la Band Aid 30 ne ha fatta <a href="https://www.youtube.com/watch?v=-w7jyVHocTk" target="_blank">una nuova versione</a>, con altre voci, ma con lo stesso cuore – e finalmente qualche nome femminile tra i solisti.<br />
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<iframe allow="accelerometer; autoplay; clipboard-write; encrypted-media; gyroscope; picture-in-picture; web-share" allowfullscreen="" frameborder="0" height="450" src="https://www.youtube-nocookie.com/embed/j3fSknbR7Y4?si=lI1nry7WYAWgX0U6" title="YouTube video player" width="100%"></iframe>
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<h3><i>Last Christmas</i>, Wham! (1984)</h3>
Un classico intramontabile, <i>Last Christmas</i> dei Wham! è una canzone che continua a conquistare il cuore delle persone ogni Natale. La malinconia del testo, abbinata a un ritmo scattante e alle voci inconfondibili di George Michael e Andrew Ridgeley, rende questa canzone un must per le playlist natalizie di tutto il mondo.<br />
<br />
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<h3><i>All I Want for Christmas Is You</i>, Mariah Carey (1994)</h3>
Mariah Carey ha regalato al mondo uno dei tormentoni natalizi più celebri con <i>All I Want for Christmas Is You</i>. La canzone, che frutta alla cantante e al coautore milioni di dollari ogni anno, è diventata un inno al Natale moderno, grazie al suo ritmo allegro e all'entusiasmo contagioso che trasmette.<br />
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<table class="boxautore"><tbody>
<tr><td><div class="foto-bergo"></div><br /><br />
<span class="nomebox">Stefania Bergo</span><br />
<div class="bergo"><div class="libri"></div><div class="collana"></div></div>
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</tbody></table>
Gli Scrittori della Porta Accantohttp://www.blogger.com/profile/18004134177862668527noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8374075239772435691.post-18772237893937947302023-12-21T11:20:00.009+01:002023-12-22T09:58:09.394+01:00Arte a Natale: 5 mostre a tema<img alt="Arte a Natale: 5 mostre a tema" border="0" data-original-height="550" data-original-width="850" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhlJspyYij32U1C6UQKek7XmmJgtm6eeOsPEi-FEgPI5nlUGL0XKzbNMjLUoEVWzdBNBbC2EBy8j349uyhXIAk_RfxiaD2XfvinXYlxhq7lBtTbj4IOx6mFqcs95qoVNgJpPRce6ptQRRetC7vNAYOFL399veV4GI5xjvoTbqkCNuf6YjfdLLY0hGjRxXl4/s1600/EDITORIALE.webp" width="100%" /><br /><br />
<h2><span class="h2-post"> Arte </span><span class="nome-autore">Di Stefania Bergo. </span>Natale 2023, mostre ed eventi d'arte a tema per immergersi nella magica atmosfera delle feste: installazioni luminose, laboratori per bambini, capolavori del passato sulla natività, presepi di carta e sconti speciali. </h2>
Il Natale è una stagione che porta con sé un'atmosfera magica e festosa, e cosa c'è di meglio di abbinare lo spirito natalizio all'esplorazione delle espressioni artistiche? In Italia, patria di ricchezza culturale e artistica, diverse mostre d'arte si aprono al pubblico durante le festività, offrendo un'opportunità unica di immergersi nell'estetica natalizia e scoprire nuovi orizzonti creativi. <br />
Vi suggerisco cinque eventi d'arte da non perdere durante il periodo natalizio.<br />
<br />
<ol>
<li><h3>Natale con UffiziKids – Galleria degli Uffizi e Palazzo Pitti, Firenze</h3>
<b>Fino al 5 gennaio 2024</b>, un'esperienza magica di arte e creatività. La Galleria degli Uffizi e Palazzo Pitti a Firenze ospiteranno mostre e laboratori creativi speciali dedicati alla connessione tra l'arte e la tradizione natalizia.<br />
Un percorso nella famosa galleria fiorentina totalmente dedicato alla nascita di Gesù attraverso alcuni capolavori che, partendo dall’annuncio dell’arcangelo Gabriele a Maria della prossima nascita del Salvatore, aiuta a capire come il soggetto della Natività abbia ispirato gli artisti di tutti i periodi.<br />
A Palazzo Pitti, c'è<i> <b>Giochi sotto il ceppo</b></i>, giochi tradizionali per bambini attraverso le opere della Galleria d’Arte Moderna e un laboratorio creativo per realizzare un Ceppo di Natale, e <i><b>Bambini a corte</b></i>, per rivivere la vita quotidiana dei piccoli di tre dinastie regnanti (Medici, Lorena e Savoia) attraverso dipinti che consentono di parlare di aspetti della loro vita quotidiana quali l’abbigliamento, lo studio, i giochi, ma anche gli obblighi, analogie e differenze tra la loro quotidianità e modelli di vita ormai lontani ma dei quali le opere dipinte mantengono una puntuale memoria. <br />
Scopri di più su <a href="https://www.uffizi.it/eventi/natale-con-uffizikids" target="_blank">www.uffizi.it</a>.
</li>
<br />
<li><h3>
<i>Luci d'Artista: Magia e Creatività a Torino</i> – Vari luoghi, Torino</h3>
La tradizione <i><b>Luci d'Artista</b></i> a Torino, alla sua 26esima edizione, si evolve ogni anno, trasformando la città in un palcoscenico luminoso e creativo. Oltre alle installazioni luminose, diverse mostre d'arte contemporanea saranno allestite in vari luoghi della città <b>fino al 14 gennaio 2024</b>. Artisti locali e internazionali esporranno opere ispirate alla magia del Natale, creando un'esperienza multisensoriale unica.<br />
Per conoscere i luoghi delle istallazioni è possibile <a href="https://www.lucidartistatorino.org/" rel="nofollow" target="_blank">scaricare o consultare online la mappa</a>.
</li>
<br />
<li><h3><i>Christmas Design. La creatività per il Natale</i> – Vari luoghi, Bergamo</h3>
Prima edizione della grande mostra dedicata alla creatività a cielo aperto, fruibile da tutti, in una tra le più belle città d’Europa. <b>Dal 25 novembre 2023 al 7 gennaio 2024</b>, venti installazioni d’autore saranno esposte nelle piazze, nelle vie e nei cortili più iconici del capoluogo per raccontare il Natale attraverso un inedito itinerario di scoperta illuminato a festa che, tra realtà e illusione, da Città Bassa conduce fino a Città Alta. <br />
Per conoscere le opere e i luoghi di esposizione, basta consultare il sito <a href="http://www.arte.it/calendario-arte/bergamo/mostra-christmas-design-la-creativit%C3%A0-per-il-natale-94679" rel="nofollow" target="_blank">www.arte.it</a>.</li>
<br />
<li><h3><i>Francesco Londino e la tradizione dei presepi di carta</i> – Museo Diocesano Carlo Maria Martini, Milano</h3>
<b>Dal 1° dicembre 2023 al 28 gennaio 2024</b>, il Museo Diocesano Carlo Maria Martini di Milano ospita una mostra che ricostruisce la ricca tradizione dei presepi di carta, a partire dalla figura di Francesco Londonio (1723-1783), pittore e incisore milanese quasi esclusivamente legato a temi bucolici e pastorali e autore del Presepe del Gernetto, uno dei capolavori di quella particolare tipologia, conservato proprio al Museo Diocesano di Milano.<br />
Per maggiori informazioni, è possibile visitare il sito ufficiale <a href="http://www.chiostrisanteustorgio.it" target="_blank">www.chiostrisanteustorgio.it</a>.</li>
<br />
<li><h3>Promozione natalizia sulle mostra di Goya, El Greco e Basilico – Palazzo Reale, Milano</h3>
Non si tratta di mostre a tema natalizio, ma è possibile approfittare di uno sconto speciale pensato proprio per Natale per acquisti <b>fino al 7 gennaio 2024</b>. <br />
Per le festività Palazzo Reale propone delle vantaggiose promozioni per regalare o regalarsi un ingresso alle mostre di <b>El Greco</b> – promozione valida per acquisti entro domani! –, <b>Goya (<i>La ribellione della ragione</i>)</b> – solo 200 biglietti disponibili – e <b>Gabriele Basilico (<i>Le mie città</i>)</b>. <br />
Per maggiori informazioni sulle modalità di sconto basta consultare il sito ufficiale <a href="https://www.palazzorealemilano.it/eventi/promozione-natalizia-mostre-el-greco-basilico-goya" target="_blank">www.palazzorealemilano.it</a>.
</li>
</ol>
<br />
<h3>Celebra il Natale con l'arte.</h3>
Queste mostre d'arte offrono un'opportunità unica di celebrare il Natale immersi nella bellezza e nella creatività. Dall'arte rinascimentale alle installazioni contemporanee ai laboratori creativi per bambini, c'è qualcosa per gli appassionati d'arte o per chi semplicemente desidera abbracciare lo spirito natalizio attraverso un'esperienza culturale, un viaggio originale tra tradizione e innovazione artistica. <br />
<br />
<table class="boxautore"><tbody>
<tr><td><div class="foto-bergo"></div><br /><br />
<span class="nomebox">Stefania Bergo</span><br />
<div class="bergo"><div class="libri"></div><div class="collana"></div></div>
<div class="social"><a href="https://www.facebook.com/stefania.m.bergo" target="_blank" title="Profilo Facebook"><i class="fa fa-facebook-square"></i></a> <a href="https://twitter.com/Gli_Scrittori" target="_blank" title="Twitter"><i class="fa fa-twitter-square"></i></a> <a href="http://www.flickr.com/photos/mwende/" target="_blank" title="Flickr"><i class="fa fa-flickr"></i></a> <a href="https://www.instagram.com/mwendesb/" target="_blank" title="Instagram"><i class="fa fa-instagram"></i></a></div><div class="vai_alla_scheda"><a href="https://www.gliscrittoridellaportaaccanto.com/p/stefania-bergo.html" target="_blank">SCHEDA AUTRICE</a></div></td></tr>
</tbody></table>
Gli Scrittori della Porta Accantohttp://www.blogger.com/profile/18004134177862668527noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8374075239772435691.post-11959152900087635512023-12-20T22:26:00.001+01:002023-12-20T22:52:35.124+01:00Canzoni come poesie: «Happy Xmas (War Is Over)» di John Lennon e Yoko Ono<img alt="Canzoni come poesie: «Happy Xmas (War Is Over)» di John Lennon e Yoko Ono" border="0" data-original-height="550" data-original-width="850" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhPUe8Glcr9vIRpaO9z5SaNfmmj6VkVVPD12EyU7iYnj2woxHXZp4sjRuXguAXFDauxfWPYqd2IfqFgzsBx3ugvyfshAcLZgIfQrOtDq_8npUjrAieJGnZiUDwxuiGFKgo2fQOESDI4BeauuiHmNKaU89wTw60ut7zi-gCZhCNUoCa9u8gR3IGcPJ3loTOn/s1600/EDITORIALE.webp" width="100%" /><br /><br />
<h2><span class="h2-post"> Musica </span><span class="nome-autore">Di Stefania Bergo. </span>Dai versi alle note, quando le canzoni sono poesie: <i>Happy Xmas (War Is Over)</i>, di John Lennon e Yoko Ono. Un inno di pace che va al di là del Natale, l'esortazione a fare ognuno la propria parte per un futuro senza guerra e paura.</h2>
<i><b>Happy Xmas (War Is Over)</b></i> è diventata un classico natalizio intramontabile con il suo messaggio di speranza, amore e pace. <b>Scritta da John Lennon e Yoko Ono, insieme al compositore Phil Spector</b>, la canzone è stata originariamente pubblicata nel 1971 come singolo dal nome <i>John & Yoko/Plastic Ono Band with the Harlem Community Choir</i>. Da allora, è diventata una presenza costante durante le festività natalizie in tutto il mondo.<br />
<br />
<h3>
Il contesto in cui è nata questa canzone è importante per comprendere appieno il suo significato, sebbene sia tristemente attuale. </h3>
Gli anni '60 sono stati un periodo tumultuoso caratterizzato da proteste contro la guerra del Vietnam, movimenti per i diritti civili e un desiderio diffuso di cambiamento sociale. John Lennon e Yoko Ono erano noti per il loro impegno politico e sociale, e<i> Happy Xmas (War Is Over)</i> riflette il loro desiderio di vedere <b>un mondo libero da conflitti bellici</b> – «A Happy New Year. Let's hope it's a good one, without any fear».<br />
<br />
<h3>
Il testo della canzone è intriso di un'atmosfera natalizia, ma il messaggio va chiaramente oltre la celebrazione delle festività. </h3>
La canzone inizia con la domanda iconica: <b>«So this is Christmas, and what have you done?»</b> – «Quindi questo è il Natale, e tu cosa hai fatto?» – che implica una riflessione sulle azioni compiute per contribuire a rendere il mondo un luogo migliore. Il ritornello, con la sua dichiarazione «War is over, if you want it» – «La guerra è finita, se lo vuoi» – sottolinea la <b>responsabilità individuale nel raggiungimento della pace</b>. Porre fine alle ostilità, che si tratti di guerre o di altri contesti di violenza e negazione dei diritti umani, e lavorare insieme per un futuro migliore non è qualcosa da demandare, ma un impegno che ci riguarda tutti. <br />
La presenza del coro della Harlem Community Choir aggiunge un tocco di gioia e solidarietà, sottolineando l'importanza di unirsi per raggiungere obiettivi comuni.<br />
<br />
<h3>
<i>Happy Xmas (War Is Over)</i> è stata accolta con entusiasmo e ha guadagnato popolarità nel corso degli anni, diventando un inno per coloro che cercano la pace, non solo nel periodo natalizio. </h3>
La sua atemporalità è dimostrata dal fatto che continua ad essere trasmessa e reinterpretata da numerosi artisti di diverse generazioni e tratta temi sempre attuali. Non è solo una canzone natalizia, ma un inno alla speranza, alla pace e alla consapevolezza sociale, un messaggio di cambiamento e di amore universale.<br /> La canzone rimane un promemoria tangibile del potere della musica nel veicolare messaggi di pace e di speranza, e continua a ispirare generazioni successive ad agire per un mondo migliore.<br>
E allora che sia un buon Natale davvero. Senza paura. Senza guerre. Perché buono davvero lo è solo se lo è per tutti.
<br />
<br />
<iframe allow="autoplay; clipboard-write; encrypted-media; fullscreen; picture-in-picture" allowfullscreen="" frameborder="0" height="152" loading="lazy" src="https://open.spotify.com/embed/track/4hAkwE0k1MlzDoOIf9J8ty?utm_source=generator" style="border-radius: 12px;" width="100%"></iframe><br />
<br />
<h3><i>Happy Xmas (War Is Over)</i> di John Lennon</h3>
Compositore: John Lennon e Yoko Ono<br />
Testo: © Lenono Music, Ono Music<br />
<blockquote>
<div class="due-colonne">
<i>So this is Christmas<br />
And what have you done<br />
Another year over<br />
And a new one just begun<br />
<br />
And so this is Christmas<br />
I hope you have fun<br />
The near and the dear one<br />
The old and the young<br />
<br />
A very Merry Christmas<br />
And a Happy New Year<br />
Let's hope it's a good one<br />
Without any fear<br />
<br />
And so this is Christmas (War is over)<br />
For weak and for strong (If you want it)<br />
For rich and the poor ones (Ar is over)<br />
The world is so wrong (Now)<br />
<br />
And so happy Christmas (War is over)<br />
For black and for white (If you want it)<br />
For yellow and red ones (War is over)<br />
Let's stop all the fight (Now)<br />
<br />
A very Merry Christmas<br />
And a Happy New Year<br />
Let's hope it's a good one<br />
Without any fear<br />
<br />
And so this is Christmas (War is over)<br />
And what have we done (If you want it)<br />
Another year over (War is over)<br />
And a new one just begun (Now)<br />
<br />
And so this is Christmas (War is over)<br />
For weak and for strong (If you want it)<br />
For rich and the poor ones (Ar is over)<br />
The world is so wrong (Now)<br />
<br />
A very merry Christmas<br />
And a happy New Year<br />
Let's hope it's a good one<br />
Without any fear<br />
<br />
War is over over, if you want it<br />
War is over, now.<br />
<br />
Happy Christmas</i>
<br />
<div class="text-en">Così questo è il Natale,</div>
e cosa hai fatto?<br />
Un altro anno è passato<br />
ed uno nuovo è appena iniziato<br />
e così questo è il Natale<br />
spero che ti diverta<br />
con il più vicino e il più caro<br />
col più vecchio e il più giovane<br />
<br />
Un felice Natale<br />
e un meraviglioso anno nuovo<br />
speriamo che sia davvero un buon anno<br />
senza alcuna paura<br />
<br />
E così questo è il Natale (la guerra è finita)<br />
per i deboli e per i forti (se lo vuoi)<br />
per i ricchi e per i poveri (la guerra è finita)<br />
il mondo è così sbagliato (se lo vuoi)<br />
<br />
E così buon Natale (la guerra è finita)<br />
per i neri e per i bianchi (se lo vuoi)<br />
per i gialli e per i neri (la guerra è finita)<br />
fermiamo tutte le guerre (adesso)<br />
<br />
Un felice Natale<br />
e un meraviglioso anno nuovo<br />
speriamo che sia davvero un buon anno<br />
senza alcuna paura<br />
<br />
Così questo è il Natale (la guerra è finita)<br />
e cosa abbiamo fatto? (se lo vuoi)<br />
un altro anno è passato (la guerra è finita)<br />
ed uno nuovo è appena iniziato (se lo vuoi)<br />
<br />
E così questo è il Natale (la guerra è finita)<br />
spero che ti diverta (se lo vuoi)<br />
con il più vicino e il più caro (la guerra è finita)<br />
col più vecchio e il più giovane (adesso)<br />
<br />
Un felice Natale<br />
e un meraviglioso anno nuovo<br />
speriamo che sia davvero un buon anno<br />
senza alcuna paura<br />
la guerra è finita, se lo vuoi<br />
la guerra è finita, adesso<br />
<br />
Felice Natale.
<br />
<br />
</div>
</blockquote>
<iframe allow="accelerometer; autoplay; clipboard-write; encrypted-media; gyroscope; picture-in-picture; web-share" allowfullscreen="" frameborder="0" height="450" src="https://www.youtube-nocookie.com/embed/yN4Uu0OlmTg?si=VS_B0RhQU8if2hmF" title="YouTube video player" width="100%"></iframe>
<br />
<hr />
Lyrics powered by <a href="https://www.musixmatch.com/lyrics/John-Lennon/Happy-Christmas?utm_source=application&utm_campaign=api&utm_medium=Rockol%3A552866472" rel="nofollow" target="_blank">www.musixmatch.com</a>.<br />
<br />
<table class="boxautore"><tbody>
<tr><td><div class="foto-bergo"></div><br /><br />
<span class="nomebox">Stefania Bergo</span><br />
<div class="bergo"><div class="libri"></div><div class="collana"></div></div>
<div class="social"><a href="https://www.facebook.com/stefania.m.bergo" target="_blank" title="Profilo Facebook"><i class="fa fa-facebook-square"></i></a> <a href="https://twitter.com/Gli_Scrittori" target="_blank" title="Twitter"><i class="fa fa-twitter-square"></i></a> <a href="http://www.flickr.com/photos/mwende/" target="_blank" title="Flickr"><i class="fa fa-flickr"></i></a> <a href="https://www.instagram.com/mwendesb/" target="_blank" title="Instagram"><i class="fa fa-instagram"></i></a></div><div class="vai_alla_scheda"><a href="https://www.gliscrittoridellaportaaccanto.com/p/stefania-bergo.html" target="_blank">SCHEDA DELL'AUTRICE</a></div></td></tr>
</tbody></table>Gli Scrittori della Porta Accantohttp://www.blogger.com/profile/18004134177862668527noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8374075239772435691.post-88583575275895886822023-12-10T20:45:00.001+01:002023-12-10T20:54:14.964+01:00Canzoni come poesie: «Get up, stand up» di Bob Marley e Peter Tosh<img alt="Canzoni come poesie: «Get up, stand up» di Bob Marley e Peter Tosh" border="0" data-original-height="550" data-original-width="850" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi09-u9N7rtmQQXEz6GO8YFEgtIVafxFc2_qX3gffsoMVvyC04EApFJC3tTM_IfbqKrIzkCZlyazkWVbgReiB4BNrsbJXPOxJl-Yu2ZqU0KUPt7YQHjmXYF5M0IKaWoFhbvI7hpofurnnZ4s9SOW4A2HSgSdKMpg_pp9B1hGDf6lcs3tFd6LFW6vEjhMP49/s1600/EDITORIALE.webp" width="100%" /><br /><br /><h2><span class="h2-post"> Musica </span><span class="nome-autore">Di Stefania Bergo. </span>Dai versi alle note, quando le canzoni sono poesie: <i>Get up, stand up</i> di Bob Marley e Peter Tosh. Un inno della lotta contro l'oppressione e per i diritti civili.</h2>
<b>Bob Marley</b>, una delle icone musicali più influenti del XX secolo, ha lasciato un'impronta indelebile nel panorama della musica reggae. L'approccio di Bob Marley alla <b>musica come strumento di cambiamento sociale</b> è un'eredità che continua a ispirare artisti di tutto il mondo.<br />
Tra le sue molte opere, <b><i>Get up, stand up</i>, scritta insieme a Peter Tosh e registrata dai The Wailers nel 1973</b>, emerge come un inno coinvolgente che invita l'ascoltatore a riflettere sulla sua rilevanza nella società e a prendere posizione per ciò in cui crede.<br />
Inizialmente inserito nel sesto e ultimo album dei The Wailers <i><b>Burnin'</b></i>, del brano esistono numerose versioni registrate sia da Marley (con e senza i The Wailers) sia da Peter Tosh e Bunny Wailer. Successivamente la canzone venne inclusa anche in <i>Legend</i> e <i>Rebel Music</i>.<br />
<br />
<div class="leggi-anche"><span class="h2-post"> Leggi anche </span>Stefania Bergo | <a href="https://www.gliscrittoridellaportaaccanto.com/2016/02/poesia-musica-leditoriale-di-stefania.html" target="_blank">BOB MARLEY, LA LEGGENDA DEL REGGAE</a></div>
<br />
<h3><i>Get up, stand up</i>: un messaggio di resistenza e libertà.</h3>
Bob Marley e Peter Tosh scrissero la canzone durante un tour ad Haiti, toccati dalla povertà dell'isola, dalle condizioni disumane di vita degli abitanti. Il testo di <i><b>Get up, stand up</b></i> riflette una profonda preoccupazione per la giustizia sociale e la liberazione dai vincoli dell'oppressione. La canzone incoraggia a <b>non accettare passivamente le ingiustizie</b> e a <b>lottare per i propri diritti </b>e per la libertà. Il ritornello, con la sua enfasi sulla necessità di alzarsi e lottare – «Get up, stand up: stand up for your rights!» –, cattura l'essenza di ciò che Marley e i The Wailers stavano cercando di comunicare in un contesto storico, quello degli anni '70, in cui molti paesi dell'America Latina e dell'Africa stavano vivendo periodi di instabilità politica e sociale. Marley, nato in Giamaica, un paese con una storia di sfruttamento coloniale, era profondamente consapevole delle ingiustizie del mondo. La sua musica era un richiamo all'azione, un invito a unirsi per combattere contro la tirannia e per affermare i diritti umani fondamentali.
<br /><br />
<h3>
Eredità di <i>Get up, stand up</i>.</h3>
<i><b>Get up, stand up</b></i> è diventata una pietra miliare nella storia della musica reggae. La sua influenza è stata riconosciuta non solo all'interno della cultura reggae, ma anche in generi musicali più ampi. <br />
Ma <i><b>Get up, stand up</b></i> è molto più di una semplice canzone reggae: è un appello universale per la giustizia sociale, la libertà e la resistenza contro le ingiustizie e l'oppressione. <br />
Attraverso le sue canzoni, <b>Bob Marley </b>ha innegabilmente lasciato un impatto duraturo, dimostrando che la musica può essere una forza poderosa per il cambiamento sociale. La sua eredità vive non solo nelle sue note, ma anche nell'ispirazione che continua a fornire a coloro che cercano di rendere il mondo un luogo migliore.<br />
<br />
<h3><i>Burnin'</i>: il sesto e ultimo album dei The Wailers (1973)</h3>
<ol>
<li><i>Get Up, Stand Up</i></li>
<li><i>Hallelujah Time</i></li>
<li><i>I Shot the Sheriff</i></li>
<li><i>Burnin' and Lootin'</i></li>
<li><i>Put It On</i></li>
<li><i>Small Axe</i></li>
<li><i>Pass It On</i></li>
<li><i>Duppy Conqueror</i></li>
<li><i>One Foundation</i></li>
<li><i>Rastaman Chant </i></li>
</ol>
<br />
<iframe allow="autoplay; clipboard-write; encrypted-media; fullscreen; picture-in-picture" allowfullscreen="" frameborder="0" height="152" loading="lazy" src="https://open.spotify.com/embed/track/0q5giEtY4wsFTwjWqswLwx?utm_source=generator&theme=0" style="border-radius: 12px;" width="100%"></iframe><br />
<br />
<h3><i>Get up, stand up</i> di Bob Marley</h3>
Compositore: Bob Marley e Peter Tosh<br />
Testo: Peter Tosh, Bob Marley | © Reservoir 416, Cayman Music, Fifty Six Hope Road Music Ltd, Odnil Music Ltd<br />
<blockquote>
<div class="due-colonne">
<i>Get up, stand up<br />
Stand up for your right<br />
Get up, stand up<br />
Stand up for your right<br />
Get up, stand up<br />
Stand up for your right<br />
Get up, stand up<br />
Don't give up the fight<br />
<br />
Preacher man don't tell me<br />
Heaven is under the earth<br />
I know you don't know<br />
What life is really worth<br />
He said all that glitters is gold<br />
Half that story ain't never been told<br />
So now you see the light, hey<br />
You stand up for your right, come on<br />
<br />
Get up, stand up<br />
Stand up for your right<br />
Get up, stand up<br />
Don't give up the fight<br />
Get up, stand up<br />
Stand up for your right<br />
Get up, stand up<br />
Don't give up the fight<br />
<br />
Most people think<br />
Great God will come from the sky<br />
Take away everything<br />
And make everybody feel high<br />
But if you know what life is worth<br />
You would look for yours on earth<br />
And now a you see the light<br />
You stand up for your right, Jah!<br />
<br />
Get up, stand up (Jah, Jah)<br />
Stand up for your right (oh-hoo)<br />
Get up, stand up (get up, stand up)<br />
Don't give up the fight (life is your right)<br />
Get up, stand up (so we can't give up the fight)<br />
Stand up for your rights (Lord, Lord)<br />
Get up, stand up (keep on struggling on)<br />
Don't give up the fight (yeah)<br />
<br />
We're sick and tired of your ism-schism game<br />
Dy'n' and go to Heaven in-a Jesus' name, Lord<br />
We know when we understand<br />
Almighty God is a living man<br />
You can fool some people sometimes<br />
But you can't fool all the people all the time<br />
So now we see the light (watch you gon' do?)<br />
We gonna stand up for our rights (yeah, yeah)<br />
<br />
So you'd better<br />
Get up, stand up (in the morning) give it up<br />
Stand up for your right (stand up right now)<br />
Get up, stand up<br />
Don't give up the fight (don't give it up, don't give it up)<br />
Get up, stand up (get up, stand up)<br />
Stand up for your rights (get up, stand up)<br />
Get up, stand up<br />
Don't give up the fight (get up, stand up)<br />
Get up, stand up<br />
Stand up for your right<br />
Get up, stand up<br />
Don't give up the fight<br />
Get up, stand up<br />
<br /></i>
<br />
<div class="text-en">Alzatevi, ribellatevi</div>
Ribellatevi per i vostri diritti<br />
Alzatevi, ribellatevi<br />
Ribellatevi per i vostri diritti<br />
Alzatevi, ribellatevi<br />
Ribellatevi per i vostri diritti<br />
Alzatevi, ribellatevi<br />
Non arrendetevi<br /><br />
Predicatore, non raccontarmi<br />
Che il Paradiso è sottoterra<br />
So che non sai<br />
Quel che vale davvero la vita<br />
Non è tutto oro quel che luccica<br />
Metà della storia non è mai stata narrata<br />
Così ora che vedete la luce<br />
Ribellatevi per i vostri diritti, avanti!<br />
<br />
Alzatevi, ribellatevi<br />Ribellatevi per i vostri diritti<br />
Alzatevi, ribellatevi<br /> Ribellatevi per i vostri diritti<br />
Alzatevi, ribellatevi<br /> Ribellatevi per i vostri diritti<br />
Alzatevi, ribellatevi<br /> Non arrendetevi<br />
<br />
La maggior parte della gente pensa<br />
Che il Bene scenderà dal Cielo<br />
Porterà via ogni cosa<br />
E renderà tutti felici<br />
Ma se capiste quanto vale la vita<br />
Badereste alla vostra su questa terra<br />
E ora che avete visto la luce<br />
Ribellatevi per i vostri diritti<br />
<br />
Alzatevi, ribellatevi (Sì sì)<br />
Ribellatevi per i vostri diritti (Oh)<br />
Alzatevi, ribellatevi (Alzatevi, ribellatevi)<br />
Non arrendetevi (La vita è un vostro diritto)<br />
Alzatevi, ribellatevi (Quindi non possiamo arrenderci)<br />
Ribellatevi per i vostri diritti (Signore Signore)<br />
Alzatevi, ribellatevi (Il popolo continua a lottare)<br />
Non arrendetevi (Sì)<br />
<br />
Siamo esasperati dal vostro facile gioco ruffiano<br />
Morire e andare in Paradiso nel nome di Gesù<br />
Sappiamo e comprendiamo<br />
Che Dio Onnipotente è un uomo vivente<br />
Talvolta potete ingannare un po' di gente<br />
Ma non potete ingannare tutto il popolo tutto il tempo<br />
E ora che abbiamo visto la luce (Cosa farete?)<br />
Noi ci ribelleremo per i nostri diritti<br />
<br />
Quindi farete meglio a...<br />
Alzatevi, ribellatevi<br />
Ribellatevi per i vostri diritti<br />
Alzatevi, ribellatevi<br />
Ribellatevi per i vostri diritti<br />
Alzatevi, ribellatevi<br />
Ribellatevi per i vostri diritti<br />
Alzatevi, ribellatevi<br />
Non arrendetevi<br />
Alzatevi, ribellatevi<br />
Ribellatevi per i vostri diritti<br />
Alzatevi, ribellatevi<br />
Non arrendetevi<br />
<br />
</div>
</blockquote>
<iframe allow="accelerometer; autoplay; clipboard-write; encrypted-media; gyroscope; picture-in-picture; web-share" allowfullscreen="" frameborder="0" height="450" src="https://www.youtube-nocookie.com/embed/JLYOOezs3DA?si=zsoaxValXJ5sTSjD" title="YouTube video player" width="100%"></iframe>
<br />
<hr />
Lyrics powered by <a href="https://lyrics.lyricfind.com/" target="_blank">LyricFind</a>.<br />
Traduzione a cura di <a href="https://www.angolotesti.it/traduzioni/B/traduzione_testo_canzone_tradotto_get_up,_stand_up_bob_marley_1969.html" rel="nofollow" target="_blank">www.angolotesti.it</a>.<br />
Immagine di copertina: screenshot del video.<br />
<br />
<table class="boxautore"><tbody>
<tr><td><div class="foto-bergo"></div><br /><br />
<span class="nomebox">Stefania Bergo</span><br />
<div class="bergo"><div class="libri"></div><div class="collana"></div></div>
<div class="social"><a href="https://www.facebook.com/stefania.m.bergo" target="_blank" title="Profilo Facebook"><i class="fa fa-facebook-square"></i></a> <a href="https://twitter.com/Gli_Scrittori" target="_blank" title="Twitter"><i class="fa fa-twitter-square"></i></a> <a href="http://www.flickr.com/photos/mwende/" target="_blank" title="Flickr"><i class="fa fa-flickr"></i></a> <a href="https://www.instagram.com/mwendesb/" target="_blank" title="Instagram"><i class="fa fa-instagram"></i></a></div><div class="vai_alla_scheda"><a href="https://www.gliscrittoridellaportaaccanto.com/p/stefania-bergo.html" target="_blank">SCHEDA DELL'AUTRICE</a></div></td></tr>
</tbody></table>Gli Scrittori della Porta Accantohttp://www.blogger.com/profile/18004134177862668527noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8374075239772435691.post-27594031066622390192023-12-10T12:41:00.006+01:002023-12-10T12:44:25.645+01:00Giornata internazionale dei diritti degli animali: 5 libri che li vedono protagonisti<img alt="Giornata internazionale dei diritti degli animali: 5 libri che li vedono protagonisti" border="0" data-original-height="550" data-original-width="850" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgMFFUujsz8S3LHSMfnIIq8CI7wKDGIZXBFSIXM6TzWl0mBn0Qz0mUvbSLJ-hzlBJwz85mL6lVNhjzYzUBZOr48n3lThwqWZskGf25AgvD2F2dGVoZNZLjRTn8H3oyDj7hDVQFckifXqPBiPBViEX6Pe1RR-tYYEDstlcP3_RQIfEloRQjp69QIeivNeifG/s1600/EDITORIALE.webp" width="100%" /><br /><br />
<h2><span class="h2-post"> Professione lettore </span><span class="nome-autore">Di Stefania Bergo. </span> Il 10 dicembre è la giornata mondiale dei diritti umani ma anche quella internazionale dei diritti degli animali. La festeggiamo attraverso cinque libri, per adulti e bambini, che li vedono protagonisti: cani, gatti, nutrie, galline, papere, orsi, mucche e tanti altri, dalle fattorie ai boschi.
</h2>
Dal 1998, il <b>10 dicembre</b> si festeggia la <b>Giornata internazionale dei diritti degli animali</b>, in concomitanza con l'anniversario della firma della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo (1948). Oggi è quindi anche la<b> Giornata mondiale dei diritti umani</b>. Ed è indicativo il fatto che si celebrino insieme i diritti degli esseri umani e degli animali. Perché siamo parte dello stesso Regno, siamo in simbiosi nell'ecosistema globale del nostro pianeta, preservare la loro vita significa pensare al nostro futuro. Perché gli animali, al pari nostro, provano dolore, euforia, tristezza, paura, serenità e hanno anche loro diritto a una <b>vita dignitosa, senza sofferenza</b>.<br />
<br />
<div class="leggi-anche"><span class="h2-post"> Leggi anche </span>Stefania Bergo | <a href="https://www.gliscrittoridellaportaaccanto.com/2017/04/mens-sana-in-corpore-sano-il-veganesimo.html" target="_blank">IL VEGANESIMO: UNA SCELTA DI VITA CRUELTY FREE</a></div>
<br />
<h3>
Billy, Milù, Tommy, Gino e Armando. Quelli che seguono sono cinque libri che li vedono protagonisti. </h3>Un libro per adulti, sulla complicità tra un cane e il suo bipede nell'agility dog e nella vita, e tanti libri per bambini: una gallina diversa dalle altre che insegna il valore dell'unicità a tutta la fattoria, un cagnolino che va in giro per il mondo in cerca di amici e piatti tipici da assaggiare, una nutria che scopre l'amicizia dei bambini e le meraviglie storiche di un paesino di provincia, un papero che trova un aiuto negli abitanti del bosco per ritrovare la sua mamma.
<br />
Che dire di più... Buona lettura!
<br /><br /><br>
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</div>
<h3>Tutto in un minuto</h3>
di<b> Nicolò Maniscalco e Diego Piccardo</b><br />
<b>PubMe – Collana Gli scrittori della porta accanto</b><br />
Narrativa<br />
<b>ISBN 979-1254581681</b><br />
<br />
<a href="https://amzn.to/3A0nPk5" rel="nofollow" target="_blank">cartaceo 16,00€</a><br />
<a href="https://amzn.to/3zV7VqP" rel="nofollow" target="_blank">ebook 2,99€</a><br />
<div class="cosaleggo"> <a href="https://www.gliscrittoridellaportaaccanto.com/2022/06/tutto-in-un-minuto-il-romanzo-di-nicolo-maniscalco-diego-piccardo.html" target="_blank" title="Media e info">SCHEDA DEL LIBRO</a></div><br />
<blockquote>
«La vita è come l’agility dog. Non importa quanti ostacoli ti troverai davanti, dovrai comunque affrontarli tutti, uno ad uno, se vuoi arrivare in fondo al tuo giro, ed è inutile pensare agli errori che hai fatto. Il tempo per recuperare c’è, ma solo se ti concentri su ciò che deve ancora arrivare.» <br />
Questo pensò Catherine Bechs dopo essersi rialzata dall’ennesima caduta.<br />
<br />
Catherine Bechs è una ragazza ordinaria che si troverà, insieme al suo border collie Billy, a vivere un’avventura straordinaria: la partecipazione all’Agility World Championship. Ma per loro non sarà tutto facile e scontato: lei affronterà i fantasmi di un passato sconosciuto che le procurerà una crisi emotiva, mentre Billy farà i conti con l’imprevedibile crollo psicologico della sua conduttrice. <br />
Catherine dovrà più volte rimettersi in discussione e cominciare daccapo, ma capirà che lottare è l’unico modo per raggiungere i suoi obiettivi, potendo contare solo su se stessa e su poche altre persone: sua madre Joan, donna dal passato tormentato, Hank, vecchio burbero che convive con un segreto che non può rivelare, e Tom, l’amico di sempre, il compagno di giochi da bambini e la spalla su cui piangere una volta divenuti adolescenti. <br />
Un intreccio di situazioni, colpi di scena e continui flashback, un romanzo che parla di persone, segreti, sentimenti e cani, con l’agility dog a fare da sfondo e da motivo conduttore delle vite di tutti i personaggi della storia.
</blockquote>
<br /><br />
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<h3>Milù la gallina blu</h3>
di Ilaria Mainardi<br />
illustrazioni di Federica Dotto<br />
<i>PubMe – Collana Gli Scrittori della Porta Accanto KIDS</i><br />
Narrativa per bambini 8+<br />
<b>ISBN 9791254584422</b><br />
<a href="https://amzn.to/3uy7ja6" rel="nofollow" target="_blank">cartaceo 9,00€</a><br />
<div class="cosaleggo"> <a href="https://www.gliscrittoridellaportaaccanto.com/2023/11/milu-la-gallina-blu-una-favola-illustrata-di-ilaria-mainardi.html" target="_blank" title="Media e info">SCHEDA DEL LIBRO</a></div><br />
<blockquote>
Nella fattoria Ape Ronzante è nata Milù, una gallina blu, dalla cresta alla punta delle zampe.<br />
Fin da quanto era un pulcino, desiderava essere diversa: si rotolava nel fango per tingersi di marrone ed essere come le altre o guardava gli uccellini che riuscivano a volare.<br />
Nella fattoria si dice che il suo colore sia dovuto all’alimentazione della mamma, Cunegonda, intollerante al glutine. E se invece Milù avesse lo stesso blu dei nontiscordardimé o dei mirtilli? O se fosse una “pavallina”, un incrocio tra una gallina e un pavone? E perché non riesce nemmeno a deporre un uovo?<br />
Milù si sente diversa e si lascia andare alla tristezza. Ed è allora che incontra Rigel, una stella blu, che le insegnerà a cambiare prospettiva.<br />
<i>Milù la gallina blu</i> è una favola illustrata sul valore della diversità, con tante attività da fare da soli, in compagnia degli adulti o di altri amici: tanti disegni da colorare, sfide a chi inventa la parola più buffa e un cruciverba ispirato alla storia.
</blockquote>
<br /><br />
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<h3>Gino the misunderstood nutria</h3>
di Shelley Jayne<br />
a cura di Let's Talk Associazione culturale<br />
<i>PubMe – Collana Gli Scrittori della Porta Accanto KIDS</i><br />
Narrativa per bambini 5+<br />
<b>ISBN 979-1254583494</b> | <b>ISBN 979-1254583500</b> (versione deluxe)<br />
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<a href="https://amzn.to/440wFKc" rel="nofollow" target="_blank">versione deluxe – cartaceo copertina rigida 25,00€</a><br />
<div class="cosaleggo"> <a href="https://www.gliscrittoridellaportaaccanto.com/2023/06/gino-misunderstood-nutria-un-libro-didattico-per-imparare-linglese-illustrato-da-shelley-jayne.html" target="_blank" title="Media e info">SCHEDA DEL LIBRO</a></div><br />
<blockquote>
<i>Gino the nutria leaves his hole and swims down the river to have breakfast. Suddenly, he forgets the way to go home and arrives in the city of Adria. Here, he will go around to discover historical places and local culture... and he will find some friends too!
A tale about the history and culture of Adria and its surroundings with morals of acceptance and friendship.</i><br />
<br />
<i>Gino the misunderstood nutria</i> è un libro didattico per imparare l’inglese divertendosi, a cura dell’Associazione culturale Let’s Talk, adatto anche a bambini in età prescolare, grazie ai testi in stampatello a caratteri grandi. Il linguaggio utilizzato è studiato per il<b> Livello A1</b> di apprendimento della lingua secondo le linee guida ufficiali del QCER. A corredo della storia, una serie di <b>esercizi per valutare l'apprendimento</b>. <br />
Lo scopo del progetto è anche sensibilizzare i più piccoli alla storia e alla cultura di Adria, l’antico porto etrusco che diede il nome al mar Adriatico, attraverso l’arte grafica e il racconto della nutria Gino che si perde nei dintorni della città e va alla scoperta dei suoi luoghi caratteristici. <br />
Il libro è stato realizzato insieme ai bambini di Let’s Talk che sono i co-protagonisti della storia, in un racconto che parla anche di amicizia e fiducia (<a href="https://www.facebook.com/100064391571730/videos/868736657752929" target="_blank">scopri la genesi del libro</a>).
</blockquote>
<br /><br />
<img alt="In viaggio con Tommy" border="0" class="immagine_sx_ombra" data-original-height="400" data-original-width="394" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjVqVaxavN5RAiGg4BMa2gjNJfNYFbA5JvBBOJD6wkamPxjdgS_-zaBEuDRuc_BvB31V8OtUTEccAS2bnjc9_dEA65WDePSE0WTzF9rGwHvyEV8G70Pxh5VDcW4vEv0a7IUX4CsumwfLDXh/s0/in-viaggio-con-tommy.webp" width="250" /><br /><br />
<h3>In viaggio con Tommy</h3>
di <b>Emma Domanico</b><br />
<i>PubMe – Collana Gli Scrittori della Porta Accanto KIDS</i><br />
Narrativa per bambini 5+<br />
<b>ISBN 978-8833668468</b><br />
<a href="https://amzn.to/3uhtw6X" rel="nofollow" target="_blank">cartaceo 7,00€</a><br />
<div class="cosaleggo"> <a href="https://www.gliscrittoridellaportaaccanto.com/2021/04/in-viaggio-con-tommy-un-libro-per-bambini-di-emma-domanico.html" target="_blank" title="Media e info">SCHEDA DEL LIBRO</a></div><br />
<blockquote>Tommy è un cane e vive in una casa troppo grande per starci da solo. Decide allora di fare un viaggio nei suoi posti preferiti, quelli di cui gli ha raccontato la sua vicina di casa Maria, alla ricerca di amici, paesaggi fantastici e piatti tipici. Durante il viaggio incontrerà animali diversi ma tutti soli e un po’ tristi. Ma far parte del gruppo di viaggiatori li farà sentire di nuovo accettati e felici. Un libro che parla di amicizia, di accettazione e della curiosità di scoprire il mondo, raccontato da una giovane scrittrice di quasi 11 anni. Alla fine, ci sono anche delle fantastiche e facili ricette da fare in famiglia, un "cruciviaggio" ispirato al racconto e le figure dei personaggi della storia da ritagliare e incollare sulla mappa per ricostruire il loro viaggio o tracciare il proprio percorso. Vuoi partire anche tu con Tommy e i suoi amici? Sei pronto a viaggiare attraverso paesi e sapori? </blockquote>
<br /><br />
<img alt="Armando e il bosco incantato" border="0" class="immagine_sx_ombra" data-original-height="400" data-original-width="394" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiFCyRPFNh-xm0aR9-KcUWitRSlmvlQp82WlPKIyreD_MazfvUHj0gjw8cIQdWqOWhFS0EOKAsBVvYv1e6ubqiD6MnaskCaSZ2nZdn2fm9YzoUrFK4ncw_dxXyVjOGbyuwpyjatG_yguD3h/s0/Armando_bosco_incantato.webp" width="250" /><br /><br />
<h3>Armando e il bosco incantato</h3>
di <b>Elena Iannarelli</b><br />
<i>PubMe – Collana Gli Scrittori della Porta Accanto KIDS</i><br />
Narrativa per bambini 5+<br />
<b>ISBN 978-8833668994</b><br />
<a href="https://amzn.to/3yOx1EU" rel="nofollow" target="_blank">cartaceo 10,00€</a><br />
<div class="cosaleggo"> <a href="https://www.gliscrittoridellaportaaccanto.com/2021/05/armando-e-il-bosco-incantato-un-libro-per-bambini-di-elena-iannarelli.html" target="_blank" title="Media e info">SCHEDA DEL LIBRO</a></div><br />
<blockquote>Cedendo alla curiosità e disobbedendo alle raccomandazioni della mamma, un giorno Armando decide di inoltrarsi nel Bosco Festoso vicino al fiume, dov’è solito giocare. Si troverà prigioniero del bosco a causa di un incantesimo e dovrà raccogliere tutto il suo coraggio per trovare una via d’uscita.<br />
Insieme alla donnola Donata, all’orso Osvaldo e a tanti altri amici che incontrerà lungo la strada, Armando attraverserà un mondo di lettere, numeri e avventure che lo aiuteranno a crescere. Grazie alla collaborazione tra gli amici del gruppo, all’altruismo e al suo ingegno, riuscirà a trovare la formula magica in grado di spezzare l’incantesimo del bosco e a ritornare dalla sua mamma. <br />
Età di lettura 5+</blockquote>
<br /><br />
<table class="boxautore"><tbody>
<tr><td><div class="foto-bergo"></div><br /><br />
<span class="nomebox">Stefania Bergo</span><br />
<div class="bergo"><div class="libri"></div><div class="collana"></div></div>
<div class="social"><a href="https://www.facebook.com/stefania.m.bergo" target="_blank" title="Profilo Facebook"><i class="fa fa-facebook-square"></i></a> <a href="https://twitter.com/Gli_Scrittori" target="_blank" title="Twitter"><i class="fa fa-twitter-square"></i></a> <a href="http://www.flickr.com/photos/mwende/" target="_blank" title="Flickr"><i class="fa fa-flickr"></i></a> <a href="https://www.instagram.com/mwendesb/" target="_blank" title="Instagram"><i class="fa fa-instagram"></i></a></div><div class="vai_alla_scheda"><a href="https://www.gliscrittoridellaportaaccanto.com/p/stefania-bergo.html" target="_blank">SCHEDA AUTRICE</a></div></td></tr>
</tbody></table>Gli Scrittori della Porta Accantohttp://www.blogger.com/profile/18004134177862668527noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8374075239772435691.post-78909755875091496242023-12-09T08:59:00.011+01:002024-02-11T19:32:39.577+01:004 weeks, novembre 2023: notizie dal mondo
<img alt="4 weeks, novembre 2023: notizie dal mondo" border="0" data-original-height="550" data-original-width="850" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhgVBDXcgvY3gzWsnPNBaWpBeiCSg1yMLnUGButzpyoHcNBaEQwLxoJ1IeZsG8kMIOcM1MEubUNxfAwzOP0Gsc7Nywb0SrneLlZM5BBadyPJ-P4HRUxGdA66_3BN9gmuw7UqaM2l63Z8fMb_Dqfykxb8j8ZVdbYVUoueWcFxeW1ViznY5DPivvEJujH5lIB/s1600/THEWEEK.webp" width="100%" /><br />
<br /><h2><span class="h2-post"> 4 weeks </span><span class="nome-autore">Di Argyros Singh. </span>Cosa è successo nel mondo a novembre? La tregua tra Israele e Hamas, i diritti delle donne in Iran, i femminicidi in Italia, sviluppi politici in Birmania, gli incontri diplomatici tra Stati Uniti e Cina e le elezioni in Argentina.</h2>
<b><i>4 Weeks</i>, notizie dal mondo: ogni mese, il focus sui principali eventi accaduti durante le quattro settimane precedenti.</b><br />
Nel mese di novembre, la recente tregua in Medio Oriente, il conflitto tra Israele e Hamas, per proseguire con la questione dei diritti delle donne in Iran. Venendo all’Italia, riporto i dati aggiornati sui femminicidi del 2023. Ritorno infine sullo scenario internazionale, con gli ultimi sviluppi politici in Birmania, i recenti incontri diplomatici tra Stati Uniti e Cina e le interessanti elezioni in Argentina.
<br /><br />
<ul class="the-week">
<li><a href="#guerra-Israele-Hamas">La guerra Israele-Hamas</a></li>
<li><a href="#scioperi-della-fame-Iran">Gli scioperi della fame in Iran</a></li>
<li><a href="#violenza-sulle-donne-Italia">La violenza sulle donne in Italia</a></li>
<li><a href="#situazione-birmana">La situazione birmana</a></li>
<li><a href="#tentativi-di-distensione-Cin-StatiUniti">I tentativi di distensione tra Cina e Stati Uniti</a></li>
<li><a href="#elezioni-in-Argentina">Le elezioni in Argentina</a></li>
</ul>
<br /><br />
<h3 id="guerra-Israele-Hamas">La guerra Israele-Hamas</h3>
Venerdì 24 ha segnato un primo spiraglio di luce nella Striscia di Gaza. <b>Un cessate il fuoco, mediato da Qatar, è durato per sette giorni</b> (anziché per i quattro previsti). L’accordo prevedeva il rilascio di ostaggi rapiti da Hamas in cambio di prigionieri palestinesi e di aiuti umanitari a Gaza. Sono stati <b>rilasciati circa 102 ostaggi israeliani</b> (ne rimangono ancora circa 140) e <b>210 prigionieri palestinesi</b>.
Già mercoledì 29, però, il premier Benjamin Netanyahu ribadiva l’intenzione di riprendere la guerra al termine della tregua: «Non c’è alcuna possibilità che non torneremo a combattere fino alla fine. Questa è la mia politica, l’intero gabinetto la sostiene, l’intero governo la sostiene, i soldati la sostengono, il popolo la sostiene: questo è esattamente ciò che faremo».<br />
Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha affermato che <b>la Striscia di Gaza</b> si trovi in <b>un’epica catastrofe umanitaria</b>. L’Onu stima in più di 1,8 milioni gli sfollati, di cui circa il 60% si trova in rifugi dell’agenzia Unrwa, in cui la portavoce dell’Oms, Margaret Harris, ha riscontrato epidemie di malattie infettive.<br />
<br />
<h4>
I raid israeliani sono iniziati dopo l’attacco di Hamas del 7 ottobre, che aveva portato a 1200 uccisioni e al rapimento di centinaia di ostaggi.</h4>
Da allora, le operazioni aeree e terrestri israeliane avrebbero ucciso circa <b>quindicimila persone, tra cui un 40% di bambini</b>, secondo i funzionari del ministero della Sanità nella Striscia di Gaza, che tuttavia è una fonte non del tutto affidabile, essendo espressione di Hamas.
L’Idf ha suddiviso la Striscia in aree numerate e ha diffuso la mappa ai residenti, in modo tale che i civili abbiano istruzioni sui prossimi movimenti dell’esercito, che, dopo aver mietuto migliaia di vittime, sta compiendo sforzi per riuscire a <b>distinguere i civili dai terroristi</b>, che, a differenza di un esercito regolare, non indossano in genere divise e si confondono tra la folla.<br />
<br />
<h4>
Con l’inizio di dicembre, la tregua è venuta meno. </h4>
L’obiettivo di Israele, secondo Netanyahu, rimane la distruzione delle capacità militari e di governo di Hamas, oltre alla liberazione degli ostaggi. Ha inoltre affermato che Israele si assumerà la responsabilità generale della sicurezza nella Striscia per un periodo indefinito, pur non volendo rioccupare il territorio, lasciato nel 2005.<br />
Forte dell’arruolamento di trecentomila riservisti e di una forza permanente di centosessantamila unità, l’Idf ha finora <b>distrutto centinaia di tunnel costruiti sotto Gaza</b> e ha affermato di aver ucciso molti terroristi, tra cui comandanti di Hamas. I soldati israeliani periti sono 390, la maggior parte nell’attacco del 7 ottobre.<br />
Non è chiara la strategia politica di Israele per il futuro della Striscia. Sembra che dai negoziati sia emersa la possibilità di reintrodurre nel territorio l’Autorità Palestinese (AP), che rappresenta il partito Fatah, acerrimo nemico di Hamas e da anni in grave calo dei consensi tra i palestinesi.
<br />
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<div class="leggi-anche"><span class="h2-post"> Leggi anche </span>Argyros Singh | <a href="https://www.gliscrittoridellaportaaccanto.com/2023/10/speciale-week-il-conflitto-israelo-palestinese.html" target="_blank">SPECIALE THE WEEK: IL CONFLITTO ISRAELO-PALESTINESE</a></div>
<br />
<h3 id="scioperi-della-fame-Iran">Gli scioperi della fame in Iran</h3>
L’attivista iraniana<b> Narges Mohammadi, Premio Nobel per la pace 2023, ha iniziato uno sciopero della fame in carcere</b> a inizio mese. Detenuta dal 2021 nel carcere di Evin, a Tehran, la donna soffre già di problemi cardiaci e polmonari: la famiglia aveva chiesto un trasferimento d’urgenza in ospedale, ma le era stato negato per il suo rifiuto di indossare l’hijab.<br />
La protesta ha lo scopo di evidenziare i ritardi e la trascuratezza delle cure mediche per i detenuti, oltre a <b>condannare l’obbligatorietà dell’hijab</b>. La cinquantunenne rifiuta il cibo secco e beve soltanto acqua con zucchero o sale. Mohammadi è vicepresidente dell’organizzazione non governativa <i>Defenders of Human Rights Center</i>, ed è stata incarcerata più volte per le accuse rivolte allo Stato.<br />
<br />
<h4>
Le tensioni tra il governo e le donne iraniane erano esplose nel settembre 2022, a seguito della morte della ventiduenne Mahsa Amini, arrestata dalla polizia morale per aver indossato in maniera impropria l’hijab.</h4>
A luglio 2023, la polizia morale ha ripreso a pattugliare e a far applicare la regola del velo, dopo una sospensione durata alcuni mesi. A settembre, il parlamento iraniano ha infine approvato un disegno di legge che impone sanzioni più pesanti e <b>condanne fino a dieci anni di carcere per gli attivisti</b> che protestano sul tema.<br />
A ottobre, la sedicenne<b> Armita Geravand </b>è morta in coma, dopo essere stata presumibilmente aggredita dalla polizia morale perché non indossava l’hijab. Le autorità iraniane hanno minimizzato l’accaduto, parlando di problemi di pressione sanguigna.<br />
Accanto a Mohammadi, è in sciopero della fame, da giovedì 23, anche l’attivista <b>Zohreh Sarv</b>, detenuta da ottobre 2021 con l’accusa di propaganda contro il sistema. Anche a lei sono state negate le cure mediche.<br />
<br />
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Mentre la lotta per i diritti delle donne prosegue, da giovedì 2, per assurdo, il Forum sociale del Consiglio delle Nazioni Unite per i diritti umani è presieduto dall’Iran.</h4>
La nomina era avvenuta lo scorso maggio, e il Centro per i Diritti Umani in Iran (Chri) aveva parlato di un oltraggio. Il direttore del Chri, Hadi Ghaemi, ha utilizzato queste parole: «La nomina di un funzionario iraniano a presiedere un organo dell’Unhrc, mentre il Consiglio sta indagando sul massacro di centinaia di manifestanti pacifici da parte della Repubblica islamica, riflette una scioccante cecità etica.»
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<h3 id="violenza-sulle-donne-Italia">La violenza sulle donne in Italia</h3>
Nelle ultime due settimane, la scomparsa e poi l’omicidio di <b>Giulia Cecchettin</b>, una ragazza veneta di ventidue anni, sono stati al centro del dibattito pubblico italiano. Questo ennesimo caso di <b>femminicidio</b> è parte delle 106 donne italiane uccise dall’inizio dell’anno al 19 novembre.<br />
Cecchettin viveva in provincia di Venezia, a Vigonovo, e stava per laurearsi in Ingegneria biomedica all’Università di Padova. L’ex fidanzato, Filippo Turetta – ora accusato di omicidio volontario aggravato dal vincolo affettivo – frequentava la stessa facoltà. La ragazza aveva interrotto la relazione da diversi mesi, pur continuando a frequentare il ragazzo.<br />
L’11 novembre, Turetta era andato a prendere in macchina Cecchettin e, da quel giorno, non si erano più avute sue notizie. <br />
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<h4>Un testimone li aveva visti litigare in un parcheggio di Vigonovo e la donna era stata forzata a rientrare in macchina sanguinante.</h4>
Nei giorni successivi, l’auto era stata registrata in Austria, mentre il corpo senza vita della ragazza veniva trovato il 18, nella zona del comune di Barcis, in provincia di Pordenone. Secondo le informazioni raccolte dall’agenzia Ansa, sono state rilevate almeno venti coltellate e si presume che la vittima fosse già morta quando il corpo è stato abbandonato.<br />
Il giorno dopo, Turetta è stato arrestato nella zona di Lipsia, nella Germania orientale, per poi essere estradato in Italia alcuni giorni dopo.<br />
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Il caso ha riacceso i riflettori sul tema dei femminicidi, portando nelle piazze migliaia di persone. </h4>
Secondo il report annuale del <b>Servizio analisi criminale </b>della Direzione centrale polizia criminale, aggiornato al 19 novembre, da gennaio sono stati registrati 295 omicidi, di cui 106 con vittime femminili. Non si tratta sempre di<b> femminicidi</b>, ovvero dell’uccisione di donne motivata dal desiderio di annientarne l’indipendenza, ma ciò che è certo è che 87 di queste vittime siano morte in àmbito familiare o affettivo e che 55 di loro siano state assassinate per mano del partner o ex partner.<br />
Il report sottolinea un cambio di tendenza rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, con un aumento del numero di omicidi del genere che da 53 diventano 55 (+4%).<br />
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Il femminicidio è tuttavia solo il culmine di una violenza fisica e psicologica che è parte di un fenomeno spesso sommerso. </h4>
Secondo <b>Nadia Somma</b>, del consiglio direttivo di <b><i>Dire</i>, la rete nazionale dei Centri antiviolenza (Cav)</b>, il fenomeno avrebbe ricevuto un’attenzione mediatica soltanto nell’ultimo decennio, rendendo quindi difficile un calo drastico degli omicidi.<br />
Le denunce per i cosiddetti <b>“reati spia” </b>di una possibile violenza sono aumentate negli ultimi anni, ma <b>soltanto il 27% decide di avviare un percorso giudiziario</b>. Stando a un report del Ministero dell’Interno, pubblicato a settembre, nel periodo 2013-2022 le denunce di maltrattamenti con vittime femminili sono passate da 9712 a 19.902; gli atti persecutori sono passati da 9689 a quasi quattordicimila; la violenza sessuale è passata da 4488 casi a 6291.<br />
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In Italia, sono presenti 373 Centri antiviolenza e 431 Case rifugio, ma solo il 26,8% delle donne si reca ai Cav di sua iniziativa. </h4>
Tra queste donne, il 61,6% ha figli e <b>il 72,2% dei minori ha assistito alla violenza di un uomo sulla madre</b>, subendola a sua volta per quasi il 20% dei casi.<br />
Secondo Somma, vi è la necessità di intervenire con politiche sociali che portino a una <b>maggiore indipendenza economica e sentimentale</b> delle donne. È invece scettica sul tema dell’educazione affettiva, in un <b>contesto digitale aggressivo e invadente</b>.<br />
I governi degli ultimi quattro anni hanno finanziato soprattutto interventi in risposta a violenze già avvenute, ma hanno speso meno per le <b>strategie di prevenzione</b>. Secondo i dati portati da ActionAid, inoltre, i fondi antiviolenza si sarebbero ridotti persino del 70% nell’ultimo anno.
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<h3 id="situazione-birmana">La situazione birmana</h3>
La giunta militare del Myanmar, che a febbraio 2021 prendeva il potere con un colpo di Stato ai danni del governo di Aung San Suu Kyi, si trova a difendersi su più fronti. Le forze della resistenza hanno trovato un alleato nelle milizie etniche che popolano il Paese e stanno puntando a prendere il controllo delle principali città. L’<b>Alleanza delle Tre Fratellanze</b>, che riunisce tre compagini etniche del nord-est, ha avviato l’<b>Operazione 1027 </b>(perché è stata lanciata il 27 ottobre) e gli scontri hanno portato a circa 335mila sfollati e a quasi 200 civili uccisi, secondo l’Onu.<br />
Parte dei ribelli sostiene di voler stabilire una democrazia federale, in cui i vari popoli che abitano il Myanmar possano avere pieni diritti e una rappresentanza. Bo Nagar, comandante dell’Esercito rivoluzionario nazionale birmano (Bnra), ha affermato che sia giunta la fine del radicato potere dell’esercito birmano sulla politica statale.<br />
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Alcune compagini ribelli hanno anche obiettivi di lungo periodo.</h4>
Come la<b> lotta al gioco d’azzardo e alla produzione di narcotici</b>, due piaghe che coinvolgono molte aree del Paese al confine thailandese e cinese, un business illegale che coinvolge i sindacati cinesi e che ha messo in imbarazzo Pechino, con la denuncia di <b>lavoratori ridotti in schiavit</b>ù e talvolta uccisi, quando tentavano di fuggire.<br />
Nelle regioni montuose al confine settentrionale dello Stato Shan, la giunta ha perso il controllo di almeno sei città, tra cui Chin Shwe Haw e Kunlong, luoghi strategici per il commercio con la Cina, da cui passavano risorse che aggiravano le sanzioni internazionali. I ribelli hanno poi rivendicato il controllo di Chin Shwe Haw e delle strade che portano alla città di Muse, da cui passa il 98% del commercio transfrontaliero con la Cina.<br />
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Si registrano molte defezioni nell’esercito birmano, demotivato anche dalla mancanza di sostegno da parte della popolazione civile. </h4>
Sono così<b> aumentate le violenze contro i civili</b>, una storica strategia dell’esercito birmano per intimorire i rivoltosi.<br />
I gruppi etnici armati che stanno combattendo sembrano concordi, in questa fase del conflitto, nel non considerare la giunta un interlocutore legittimo e mirano quindi a un suo annientamento. Ciò che ci si domanda, però, è se sapranno trovare un punto di accordo una volta raggiunto il loro scopo, oppure se cederanno agli storici attriti, dando vita a una nuova fase della <b>guerra civile</b>.
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<h3 id="tentativi-di-distensione-Cin-StatiUniti">I tentativi di distensione tra Cina e Stati Uniti</h3>
A metà novembre, a margine del vertice Apec a San Francisco, è stato orchestrato un incontro tra il presidente cinese Xi Jinping e il presidente degli Stati Uniti Joe Biden.<br />
Dal 2010, i rapporti tra le due potenze sono mutati. Per gli Usa, l’ascesa cinese è una sfida diretta alla supremazia statunitense e ai valori globali alla base dell’ordine post-1945. Sono quindi cresciuti gli allarmi americani relativi alla violazione dei diritti umani, al furto di proprietà intellettuale e all’aggressione militare. Da parte sua, la Cina ha cominciato a rivendicare una sorta di “sfera di influenza” nel Pacifico e nel Sudest asiatico, allarmando i Paesi della regione.<br />
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Biden e Xi hanno discusso sul tema dell’egemonia.</h4>
La Cina ha ribadito la sua retorica sul partenariato cooperativo, mentre gli Usa hanno ragionato in termini di competizione strategica, di pratiche commerciali eque e di rafforzamento delle alleanze.<br />
Il vertice non ha risolto alcun problema particolare, ma è servito a impostare un dialogo che andrà mantenuto negli anni a venire, per sviluppare princìpi condivisi e individuare le questioni globali su cui collaborare.<br />
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Il ripristino delle relazioni Usa-Cina, dopo anni di crescenti tensioni, richiederà una chiarezza comunicativa da entrambe le parti.</h4>
È necessario un confronto schietto tra leader, tra militari (per discutere sui diversi approcci alle situazioni di crisi) e tra ricercatori accademici.<br />
In vista delle <b>elezioni statunitensi del novembre 2024</b>, Biden ha per ora ottenuto un impegno da parte di Xi sulle esportazioni cinesi di fentanyl e sul ripristino dei colloqui tra militari.<br />
Da parte cinese, Xi si trova a gestire un Paese indebolito in termini economici, oltre al nervosismo intorno alle <b>elezioni di gennaio a Taiwan</b>, dove i sondaggi danno in vantaggio il Partito Democratico Progressista al potere, che ha rapporti molto freddi con Pechino. Come ha affermato Samir Saran dell’Observer Research Foundation di Nuova Delhi, la Cina cerca un ordine mondiale multipolare, ma un’Asia orientale unipolare, mentre gli Usa il contrario. Gli accordi raggiunti a San Francisco sono un primo passo per uscire da questo schema.
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<h3 id="elezioni-in-Argentina">Le elezioni in Argentina</h3>
Il mese scorso scrivevo delle elezioni argentine e dell’imminente ballottaggio. <b>Javier Milei è diventato presidente dell’Argentina</b>, la terza economia più grande dell’America Latina, ma in grave crisi.<br />
Una delle proposte di Milei è la <b>dollarizzazione del Paese</b>, con l’eliminazione della Banca Centrale argentina per distruggere l’iperinflazione (e il peso argentino). Per farlo, il presidente avrebbe bisogno dell’approvazione del Congresso e potrebbe essere necessaria una modifica della costituzione. L’impiego del dollaro Usa come valuta nazionale renderebbe la Federal Reserve americana responsabile della politica dei tassi di interesse. Le trattative, comunque, non saranno semplici: il suo movimento Libertad Avanza è la terza forza politica più grande al Congresso.<br />
Sempre sul fronte interno, Milei ha espresso opinioni contrastanti sulla<b> dittatura militare </b>del 1976-83, riducendo la stima dei <b>desaparecidos </b>da trentamila a circa 9000 e sostenendo che Stato e guerriglia antigovernativa abbiano entrambi commesso crimini contro l’umanità. Ciò ha scatenato le proteste delle madri e delle donne degli scomparsi di <b>Plaza de Mayo</b>.<br />
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Milei è anche uno scettico del cambiamento climatico.</h4>
Non si definisce un negazionista, ma ritiene che il pianeta stia attraversando uno dei suoi abituali cicli di temperatura e che <b>la responsabilità non possa essere imputata all’essere umano</b>.<br />
Il cambiamento climatico è un tema caro a papa Francesco, che Milei aveva definito – prima di essere eletto – un gesuita promotore del comunismo e persino un «rappresentante del maligno sulla Terra». Ciò ha reso tese le relazioni con il Vaticano e ha inimicato una larga fetta dell’elettorato cattolico argentino, sceso in piazza per protestare. Appena eletto, comunque, Milei ha effettuato una chiamata con il papa, definita amichevole, in cui ha invitato il pontefice in Argentina per il prossimo anno. Interrogato sul cambio di rotta, ha affermato che, da presidente, si debba adottare un maggiore pragmatismo.<br />
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Pragmatismo ripreso anche nel rapporto con Cina e Brasile, i due principali partner commerciali dell’Argentina, dato che Milei ha affermato di volersi allineare agli Stati Uniti e al mondo libero, ma non ha tagliato di netto i rapporti con Pechino. </h4>
La Cina è il principale mercato argentino per soia, carne e cereali e Pechino ha sostenuto le deboli finanze argentine, indebitate con l’Fmi. Più tesi i rapporti con il presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva, dopo l’invito di Jair Bolsonaro a partecipare all’insediamento di Milei il 10 dicembre. A ogni modo, l’Argentina non entrerà a far parte del blocco Brics dal 1° gennaio 2024, com’era previsto.<br />
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L’economista Diana Mondino, probabile ministra degli Esteri, ha minimizzato l’importanza del blocco, affermando che esso sia legato più a un allineamento politico che a un reale vantaggio per il commercio tra Paesi membri.</h4>
Al contrario, Milei ha già compiuto un viaggio negli Stati Uniti per confrontarsi con funzionari statunitensi e internazionali che si occupano di prestiti e, a Washington, ha incontrato il diplomatico americano Juan Gonzalez, vicesegretario di Stato aggiunto per gli Affari dell’emisfero occidentale. Milei ha poi avuto un primo colloquio a distanza da Buenos Aires con Kristalina Georgieva, direttrice generale dell’Fmi, verso il quale l’Argentina ha un debito di 44 miliardi di dollari, già negoziato nel 2018.
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<span class="cite"><h3>Per approfondire</h3>
Sul conflitto – bbc.com, haaretz.com e wsj.com | Sullo sciopero della fame – time.com, iranwire.com e aljazeera.com | Sul caso – istat.it e wired.it | Sulla Birmania – theguardian.com, cnn.com e bbc.com | Sulla diplomazia tra le due potenze – thediplomat.com, japantimes.co.jp e foreignpolicy.com | Sulle elezioni argentine – apnews.com e worldpoliticsreview.com
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<span class="nomebox">Argyros Singh</span><br />
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