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Fratelli in armi, di Tamara Marcelli: un estratto

Fratelli in armi, di Tamara Marcelli: un estratto

#booktok Un estratto di Fratelli in armi – Soldati italiani nella seconda guerra mondiale, tra Fronti, prigionia e guerra di liberazione, un saggio storico di Tamara Marcelli (PubMe - Collana Gli Scrittori della Porta Accanto): «Ogni internato militare italiano ha una sua data di liberazione che spesso non coincide con quella ufficiale del 25 aprile, ma con quella corrispondente alla effettiva libertà».

Fu definita “l’altra Resistenza”, una guerra sotterranea, frutto di un duplice “No”. Quello urlato spontaneamente e coralmente l’8 settembre e quello ripetuto tra le torture e la forte pressione psicologica nei campi di prigionia. L’onore non si vende.
Hitler dispose da subito che i soldati italiani che avevano rifiutato di aderire al Reich e alla Repubblica di Salò dovessero essere inquadrati come Internati Militari Italiani (IMI) nei lager. Fu una vendetta ma, al tempo stesso, una necessaria difesa contro il coraggio dimostrato da questi italiani. Attribuendo loro la qualifica di IMI, Hitler li privava di tutti i diritti propri dei prigionieri di guerra. Venivano infatti sottratti all’assistenza degli organi internazionali (per esempio la Croce Rossa), come invece previsto dalla Convenzione di Ginevra per i prigionieri di guerra del 27 luglio 1929.

Furono trattati come schiavi.

Arrivati ai campi venivano privati di tutto, anche dei pochi oggetti personali. Costantemente perquisiti, venivano assegnati a lavori pesanti nelle fabbriche di armi, in quelle chimiche, nelle acciaierie, fonderie, miniere, raffinerie, nelle industrie belliche e civili. Furono impiegati nella costruzione di rifugi antiaerei e gallerie sotterranee, con turni di dieci, dodici ore di lavoro al giorno. Senza cibo se non piccole razioni di acqua e scarti di patate andate a male, senza cure mediche né igiene. Dormivano in baracche fredde e buie, ammassati a gruppi. Baracche gelide e sporche infestate da cimici e pidocchi. Sempre sotto la minaccia delle armi. [...] Queste punizioni servivano a fiaccarne la resistenza psicofisica. La loro tragedia durò a lungo, furono annientati nel corpo, rapinati dei loro pochi averi, ridotti a scheletri, ma mai comprati nella loro dignità di uomini, militari e italiani.
[...] Ogni internato militare italiano ha una sua data di liberazione che spesso non coincide con quella ufficiale del 25 aprile, ma con quella corrispondente alla effettiva libertà. Molti arrivarono a casa solo nell’autunno del 1945. La liberazione dal campo e la liberazione interiore. Una necessità per continuare a vivere. Tamara Marcelli, Fratelli in armi

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Fratelli in armi

Fratelli in armi
Soldati italiani nella seconda guerra mondiale, tra Fronti, prigionia e guerra di liberazione

di Tamara Marcelli
PubMe – Collana Gli scrittori della porta accanto
Saggio storico
Brossura 21x28 | 146 pagine
ISBN 979-1254584989
cartaceo 15,00€
ebook 2,99€

Quarta

«Mentre scrivo i miei occhi si bagnano di quelle dolorose lacrime e mi sento proprio avvilito. Sento dentro di me quell’acuto dolore della disperazione. Chissà se sono tutti vivi, se nel mio felice ritorno ritroverò quella bella famigliola che lasciai nel giorno della mia sciagura.»

Quando la patria chiama, rispondere è un dovere, ma il prezzo da pagare spesso è molto alto.
Fratelli in armi racconta le vite intrecciate dei fratelli Marcelli e dei loro cugini, giovani militari legati da vincoli di sangue e di terra, costretti a lasciare il loro paese tra le montagne del Cicolano per affrontare l’orrore della Seconda guerra mondiale.
Dal fronte balcanico alla Sardegna, dalle trincee gelide del fronte orientale ai campi di prigionia nazisti, questo libro ricostruisce, attraverso un’attenta ricerca storica e la toccante testimonianza del diario di prigonia di Lorenzo Marcelli, le vicende di soldati che non furono più gli stessi. Tamara Marcelli ci guida in un viaggio tra memoria e dolore, onore e sacrificio, rendendo omaggio a chi ha combattuto per un ideale spesso incompreso.
Diviso in due parti e arricchito da importanti appendici storiche, il libro intreccia la narrazione delle vicende familiari con il più ampio contesto della guerra. Emerge quindi la storia degli IMI (Internati Militari Italiani): oltre 600.000 soldati che, dopo l’8 settembre 1943, rifiutarono di aderire alla Repubblica di Salò, pagando con la deportazione nei lager nazisti il loro coraggioso “No”. Attraverso i diari personali di uno di loro, scopriamo le atrocità subite e la forza d’animo necessaria per resistere.

Un’opera che unisce documentazione storica e memoria personale, scavando nelle emozioni e nei pensieri di chi ha vissuto l’inimmaginabile.
Perché un Paese senza memoria non ha futuro, e le storie di questi “Fratelli” meritano di essere conosciute e tramandate.

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