Gli scrittori della porta accanto

[Libri] “Le regole del controdolore” di Nanita, recensione di Liliana Sghettini

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Le regole del controdolore di Nanita (Valentina Meloni), Temperino Rosso, 2016. Piccoli versi scritti come antidoto alle ferite della vita.

Le regole del controdolore di Nanita eteronimo di Valentina Meloni è un'originalissima silloge che si presenta al lettore come un quadro impressionista, tinte forti, squarci di colore evocativi di infinite possibilità. È già infatti la copertina a dare un'impronta annunciando con energia il contenuto del libro!
Ciascuno di voi ne trarrà naturalmente immediate sensazioni ed io, cari lettori, ne ho avute di enormemente positive, coinvolgenti.
Di sicuro vi starete domandando, come peraltro è accaduto a me, che cosa sia il controdolore. È forse un antidoto alla sofferenza? O è forse una scorciatoia scaccia pensieri? No, in questa raccolta è “semplicemente” la personale alchimia che scaturisce dal vissuto dell'autrice e approda a noi con infinita freschezza. 
E l'autrice non pare avere, tra l'altro, la pretesa di risolvere, con i suoi versi, le umane pene. Tutt'altro, ce ne offre un'istantanea da osservare e arricchire con il nostro punto di vista. 
Del resto, vi domanderete, esiste un modo per eliminare il dolore? Certamente no, ne abbiamo bisogno, fuscelli al vento con l'ambizione di divenire solidi arbusti, e “invece di fermarci nel buio del dolore, attraversiamolo con slancio, per entrare nella luce delle risate”, per citare Aldo Palazzeschi, autore classico futurista cui l'autrice fa riferimento.
Le regole del controdolore” è una silloge dallo stile scorrevole che offre al lettore componimenti che arrivano come guizzi di allegria o gocce di linfa vitale, visti i temi importanti che tratta, da cui abbeverarsi, suggendo dall'esperienza dell'autrice.

E che cosa è la poesia se non un dono che si riceve e che si perpetra ad altri con la scrittura? 

Valentina Meloni ben lo esprime con “La bambina sull'albero premessa che apre la raccolta:
Non so neanche se chiamarle poesie. Non so neppure se sono stelle quelle scintille di luce... quello che so è che non sono mie... Allora ho compreso che non si possono prendere le stelle.
È forte la sua consapevolezza circa il fatto che la poesia non si possa imprigionare, no, la poesia si deve lasciare libera, puledro al vento che consuma la sua corsa librando energia. La poesia arriva da lontano con uno sguardo rivolto al futuro dispensando amore in chi, fortunato ha saputo accoglierla:
[...] i versi sono ali di farfalla, scrivono nell'aria la poesia
soltanto se la polvere magica di una voce permette loro di volare
E questi versi, cari lettori, vi condurranno alla scoperta di un'intera raccolta all'insegna dell'originalità e del “colpo di scena” , quando Nanita ci svela la fonte di alcune sue liriche che, da poeta a poeta, giungono a noi. Un passaggio di testimone di un dono ricevuto che si vuole tramandare lasciando traccia indelebile di sé.
Ho amato l'accostamento, proposto dall'autrice, tra le stelle e la poesia poiché ben si comprenda come entrambe rifulgano speranza. Come la stella cometa, che cadendo sembra solo donare una luce fugace ma in realtà traccia il cammino di chi le si affida.
Versi, quelli di Valentina Meloni che mi hanno colpito, emozionato e lasciato un germoglio che fiorirà tra le pagine della raccolta per poi volare, dove, chissà...
la poesia che cammina...
una poesia di chicchi di grano...
Mi preme sottolineare l'enorme pregio della silloge nel rivolgersi ad un pubblico ampio, tanto di adulti quanto di bambini con i numerosi riferimenti al mondo della scrittura e delle pittura che l'autrice ha saputo ben amalgamare.
E se volete approfondire esiste anche il suo personale sito internet: valentinameloni.com, perché c'è sempre tempo di emozionarsi, leggendo!

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Le regole del controdolore

Questa è una poesia fatta di versi piccolissimi che non desiderano arrendersi al dolore: camminano, sfuggono, mettono radici, scompaiono, prendono il volo. È l'immaginazione a guidare questi semi di parole in cui vivono personaggi e luoghi, incontri mai avvenuti, sogni passati e futuri, dolori e rinascite, speranze e delusioni. Piccoli versi scritti come antidoto alle ferite che la vita spesso ci riserva, senza alcuna presunzione di voler guarire nessuno o di pensare di poter cambiare il mondo, ma desiderosi di proteggere una speranza preziosa: che non si spenga mai quella scintilla di giocosità, di creatività e di stupore che alita nel cuore di ogni bambino e di ogni adulto che non ha perso il suo bambino interiore.

di Nanita Valentina Meloni | Temperino Rosso | Poesia
ISBN 978-8899819002 | cartaceo 12,00€ Acquista


Liliana-Sghettini

Liliana Sghettini
Dottore Commercialista. Appassionata lettrice, si avvicina alla scrittura con alcune pubblicazioni di racconti brevi e scritti epistolari.
Impegnata nella scuola come rappresentante dei genitori, si interessa di pedagogia, didattica e psicologia.
Scrive recensioni, racconti, poesie e favole in compagnia di sua figlia, fonte inesauribile di ispirazione oltre che compagna di lettura.



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1 commenti
  1. Ringrazio Liliana Sghettini per l'interessamento alla mia poesia e per l'attenzione che ha voluto dedicarmi con la sua bella recensione ... grazie anche agli scrittori della porta accanto per l'ospitalità!
    n a n i t a
    (ai ringraziamenti si unisce la bambina sull'albero..)

    RispondiElimina

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