Gli scrittori della porta accanto

In ricordo di Joseph Rudyard Kipling

Se
Se saprai mantenere la testa quando tutti intorno a te
la perdono, e te ne fanno colpa,
Se saprai avere fiducia in te stesso quando tutti ne dubitano,
tenendo però considerazione anche del loro dubbio;
Se saprai aspettare senza stancarti di aspettare,
O essendo calunniato, non rispondere con calunnia,
O essendo odiato, non dare spazio all'odio,
Senza tuttavia sembrare troppo buono, né parlare troppo saggio:

Se saprai sognare, senza fare del sogno il tuo padrone;
Se saprai pensare, senza fare del pensiero il tuo scopo,
Se saprai confrontarti con Trionfo e Rovina
E trattare allo stesso modo questi due impostori.
Se riuscirai a sopportare di sentire le verità che hai detto
Distorte dai furfanti per abbindolare gli sciocchi,
O a guardare le cose per le quali hai dato la vita, distrutte,
E piegarti a ricostruirle con i tuoi logori arnesi.

Se saprai fare un solo mucchio di tutte le tue fortune
E rischiarlo in un unico lancio a testa e croce,
E perdere, e ricominciare di nuovo dal principio
senza mai far parola della tua perdita.
Se saprai serrare il tuo cuore, tendini e nervi
nel servire il tuo scopo quando sono da tempo sfiniti,
E a tenere duro quando in te non c'è più nulla
Se non la Volontà che dice loro: "Tenete duro!"

Se saprai parlare alle folle senza perdere la tua virtù,
O passeggiare con i Re, rimanendo te stesso,
Se né i nemici né gli amici più cari potranno ferirti,
Se per te ogni persona conterà, ma nessuno troppo;
Se saprai riempire ogni inesorabile minuto
Dando valore ad ognuno dei sessanta secondi,
Tua sarà la Terra e tutto ciò che è in essa,
E — quel che più conta — sarai un Uomo, figlio mio!
If
If you can keep your head when all about you
Are losing theirs and blaming it on you,
If you can trust yourself when all men doubt you,
But make allowance for their doubting too;
If you can wait and not be tired by waiting,
Or being lied about, don’t deal in lies,
Or being hated, don’t give way to hating,
And yet don’t look too good, nor talk too wise:

If you can dream—and not make dreams your master;
If you can think—and not make thoughts your aim;
If you can meet with Triumph and Disaster
And treat those two impostors just the same;
If you can bear to hear the truth you’ve spoken
Twisted by knaves to make a trap for fools,
Or watch the things you gave your life to, broken,
And stoop and build ’em up with worn-out tools:

If you can make one heap of all your winnings
And risk it on one turn of pitch-and-toss,
And lose, and start again at your beginnings
And never breathe a word about your loss;
If you can force your heart and nerve and sinew
To serve your turn long after they are gone,
And so hold on when there is nothing in you
Except the Will which says to them: ‘Hold on!’

If you can talk with crowds and keep your virtue,
Or walk with Kings—nor lose the common touch,
If neither foes nor loving friends can hurt you,
If all men count with you, but none too much;
If you can fill the unforgiving minute
With sixty seconds’ worth of distance run,
Yours is the Earth and everything that’s in it,
And—which is more—you’ll be a Man, my son!

Credo che questa, sia una delle poesie più conosciute, se non nella sua interezza, almeno in qualche strofa. Di certo, è una di quelle che girano sul web, per la maggiore. Tuttavia, forse non tutti sono a conoscenza che il suo titolo è “Se” (If) ed è stata scritta da Joseph Rudyard Kipling nel 1895 e raccolta nel libro “Ricompense e Fate”.

La fama di Kipling, di cui il 18 gennaio ricorre l'ottantesimo anniversario della sua morte, di certo è più legata ai suoi romanzi che ai componimenti poetici.

Il più famoso è il “Libro della giungla” soggetto a diverse trasposizioni cinematografiche, tra cui quelle di maggiore successo sono quelle della Disney.
Il libro della giungla (The Jungle Book) è un film d’animazione del 1967, diretto da Wolfangang Reithermen e prodotto dalla Walt Disney Productions. Diciannovesimo Classico della Disney, che tra l’altro fu l’ultimo prodotto direttamente da Walt Disney, il quale morì durante le sue riprese, ebbe un grande successo di pubblico e di critica, tanto da convincere di produrre altre due riedizioni.

Il libro della giungla 2.

Il libro della giungla 2 (The Jungle Book 2) è stato prodotto nel 2003, diretto da Steve Trenbirth, prodotto da Disney Toon Studio di Sydney e distribuito dalla Walt Disney Picture e dalla Buena Vista Distribution. Si tratta del sequel di quello del primo. Questa versione, non ottenne gli stessi apprezzamenti del precedente: venne criticata soprattutto per la scarsa qualità dell’animazione e e la troppa somiglianza della sua trama a quella del primo film.
Il libro della Giungla (The Jungle Book) nella sua terza versione, sarà nelle sale italiane dal 14 Aprile 2016. Ispirato alla versione classica, questa volta sarà un live action, scritto da Justin Marks, diretto da Jon Favreau e prodotto sempre dalla Walt Sisney Pictures. A interpretare Moogli sarà il piccolo Neel Sethi.


Una curiosità.

Robert Baden Powell, fondatore, nel 1907, del movimento mondiale dello scautismo, utilizzò “Il libro della giungla” come testo per fare da sfondo alle attività svolte dagli scout più piccoli, tant'è che, questi, vennero denominati “lupetti” in riferimento a Mowgli, il ragazzo-lupo creato da Kipling.



Ornella Nalon


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