Gli scrittori della porta accanto

Primo giorno di scuola: emozioni e speranze di un papà, di Vincenzo Mirra

Papà e figlio

Primo giorno di scuola. Le emozionanti parole di un papà: bambini «siate curiosi e felici», maestri «valorizzate i talenti, insegnate lo stupore e la bellezza».

È sempre una grande emozione la campanella del primo giorno di scuola ed il breve tempo che al mattino si consuma negli sguardi e negli abbracci di quell’attesa.
In quei dieci minuti (saranno tanti più o meno), tra centinaia di voci tutte insieme e la folla colorata di zaini che si urtano di spalle in spalle, scorre ogni cosa: la gioia di ritrovarsi, l’entusiasmo di ripartire, il miscuglio di eccitazione e di smarrimento dei più piccoli, al loro primo mattino nel cortile delle primarie.
Poi arriva quel suono prolungato e squillante della campanella, e allora ti affretti ad un rapido abbraccio e al tuo bacio augurale sulla loro fronte, e ti affidi alle ultime raccomandazioni (poche) e alla fiducia (tanta) che riponi in loro, e sei felice di lasciare andare e vedere correre, tra i tanti, i tuoi ragazzi, perché sai che correranno incontro ad un nuovo anno di esperienze, di sapere, di amicizie, di crescita.
Ai miei bambini, nel bacio del primo giorno di scuola, come in quelli di ogni giorno, ho affidato questo buon auspicio, che mi piacerebbe estendere a tutti i ragazzi e alle loro vite.
Siate curiosi di conoscere e felici di imparare. Date sempre importanza ai perché, ai dubbi e agli errori, senza i quali non si impara il senso vero delle cose.
Non fermatevi mai alle apparenze: andate in profondità, andate alle radici, "al midollo della vita".
Siate pronti a stupirvi e non vergognatevi mai delle vostre emozioni perché il vero sapere nasce proprio da lì, dal sentire profondo e intimo delle emozioni.
Siate leali, sinceri e trasparenti con tutti. Create, fate crescere e difendete amicizie vere: reali e fisiche.
Siate liberi: liberi di parlare, di scegliere, di amare, di sognare, di vivere.
Abbiate fiducia nei vostri sogni e nella vostra capacità di realizzarli; e non permettete a nessuno, mai, di spezzare questa fiducia, e vedrete che verrà un giorno in cui quel sogno sarà davanti a voi concreto e voi sarete davanti a lui orgogliosi e soddisfatti di averlo conquistato.
Buona scuola ragazzi miei: buon autentico provare, sapere ed imparare.

E ai maestri, agli insegnanti, ai professori, a loro, a cui spetta il grande e delicato compito di essere guide autentiche per i nostri figli, vorrei invece dire questo.

Siate capaci del vostro impegno più entusiasmante e di far emergere e valorizzare i talenti naturali di ciascun ragazzo che avrete davanti.
Insegnate ai nostri ragazzi lo stupore e a cercare la bellezza che ciascuno, a modo suo, potrà trovare in un libro, in una poesia, nella musica, nell'arte, nelle cartine fisiche e politiche del mondo, nelle espressioni matematiche e nelle forme geometriche, nella realtà fisica della natura e in quella chimica degli elementi.
“Dallo stupore inizia la conoscenza”, diceva Aristotele - ed è lo stupore che crea la meraviglia e la gioia che si può provare nel viverla.
Perciò, stupitevi e stupiteli: fategli brillare gli occhi e sussultare il cuore.
Insegnategli il valore della verità, il significato del bene e della giustizia, e a riconoscere la bellezza.
Leggete con loro l’Infinito di Leopardi, fateglielo toccare questo infinito al di là dalla siepe dei banchi.
Raccontategli la vita e la morte di una stella. Spiegate loro la sezione aurea delle conchiglie, l'uomo Vitruviano e il cerchio della vita che nasce dall'ombelico.
Lo so, non sarà facile, non lo sono le condizioni e ci sarebbero decine di ragioni per cedere e lamentarsi della finta “buona scuola”, ma vi prego non fatelo; restate saldi con il valore dell'istruzione, con l'essenza del vostro talento di insegnare 'professando'.
I nostri ragazzi hanno bisogno di Voi, del vostro impegno più entusiasmante.


Vincenzo Mirra

Vincenzo Mirra
Nato a Napoli nel 1973, si è diplomato all'Istituto Nautico per poi laurearsi in Ingegneria Aeronautica ad indirizzo Spaziale. Alle passioni per la navigazione, il mare e l’astronautica, ha sempre aggiunto quelle per la letteratura, la scrittura di viaggio e di meditazione ed il teatro.
È autore del blog letterario Beaufort, scritture al vento e taccuini di mare che esprime scritture di vario tipo e argomentazione, anche di natura sperimentale. Dal 2005 vive a Pisa, dove dal 2015 ha iniziato a frequentare corsi e laboratori teatrali, di recitazione, di lettura corale e di drammaturgia.
Isole, AUGH! Edizioni.


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